CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2013
98.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 132

AUDIZIONI

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini.

  La seduta comincia alle 9.35.

Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, sul complesso delle problematiche relative all'attuazione delle politiche previdenziali e alle prospettive di evoluzione del sistema pensionistico.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento e conclusione).

Pag. 133

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Il Ministro Enrico GIOVANNINI svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Marialuisa GNECCHI (PD), Sergio PIZZOLANTE (PdL), Walter RIZZETTO (M5S), Titti DI SALVO (SEL), Antimo CESARO (SCpI), Massimiliano FEDRIGA (LNA) e Cesare DAMIANO, presidente.

  Il Ministro Enrico GIOVANNINI svolge proprie considerazioni conclusive, fornendo specifiche precisazioni rispetto ai quesiti posti.

  Cesare DAMIANO, presidente, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 13.50.

5-01058 Airaudo: Modalità di esame di istanze di proroga di CIG in varie aziende site in Piemonte.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giorgio AIRAUDO (SEL), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta, giudica inaccettabile che lo Stato consenta che le regioni determinino le regole di rappresentatività nei negoziati per l'erogazione delle prestazioni di integrazione salariale, in qualche misura adeguandosi alle interpretazioni imposte dalle singole aziende. In particolare, ritiene che non si possa pensare di escludere talune importanti organizzazioni sindacali dai tavoli di confronto congiunti, viziando alla base le procedure per la definizione delle misure di ammortizzazione sociale ed esponendo gli stessi lavoratori al rischio di contenzioso. Fa presente, nel caso di specie, che la stessa motivazione addotta a giustificazione dell'esclusione della Fiom dalle trattative congiunte – ovvero la presunta mancata conferma della nomina delle RSA nello stabilimento in questione – sia assolutamente priva di fondamento, atteso che tale nomina è avvenuta in precedenza e non è mai stata messa in discussione e che, per tale ragione, non deve essere rinnovata. Giudica, pertanto, necessario che il Governo, anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale sulla rappresentatività, rifletta sull'opportunità di fornire indicazioni alle regioni, affinché queste non si limitino a prendere atto delle decisioni delle aziende, ma garantiscano un effettivo rispetto della pari dignità di tutti i soggetti ammessi ai negoziati.

5-01059 Fedriga: Sul computo dei contributi previdenziali per i donatori di sangue.
5-01062 Cinzia Maria Fontana: Sul computo dei contributi previdenziali per i donatori di sangue.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo su analogo argomento, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), preso atto di un possibile intervento normativo Pag. 134nell'ambito del decreto-legge n. 101 del 2013, attualmente all'esame del Senato, si augura che si possa individuare quanto prima una soluzione al problema del computo di determinate fattispecie ai fini del raggiungimento dei requisiti contributivi, in modo da porre rimedio all'ennesima ingiustizia determinata dalla «legge Fornero», provvedimento che giudica gravemente lesivo dei diritti dei lavoratori (nel caso di specie, i donatori di sangue). Coglie, peraltro, l'occasione della risposta del Governo alla sua interrogazione per rappresentare l'esigenza che la medesima forma di tutela venga offerta anche nei confronti di tutti quei soggetti che hanno usufruito della legge n. 104 del 1992, dal momento che, al pari dei donatori di sangue, essi rischiano di non vedersi riconosciuti ai fini previdenziali i giorni di permesso che hanno destinato all'assistenza dei propri familiari. Nel dichiarare che si tratta di ripristinare, con un atto amministrativo o legislativo, un fondamentale principio di equità violato da una norma di legge fortemente sbagliata, si riserva di verificare l'evolversi dei lavori al Senato, auspicando un intervento a salvaguardia di tutti quei soggetti che si dedicano a meritevoli attività di solidarietà.

  Cinzia Maria FONTANA (PD), nel dichiararsi soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che – anche a seguito delle sollecitazioni formulate con la sua precedente interrogazione sull'argomento – ha fatto riferimento a una possibile soluzione normativa, nell'ambito dell'esame del decreto-legge n. 101 del 2013, del problema previdenziale nato da una inaccettabile interpretazione relativa al computo dei periodi di donazione del sangue da parte dei lavoratori, richiama la necessità di estendere tale forma di intervento anche ad altre categorie, tra cui cita coloro che usufruiscono dei permessi della legge n. 104 del 1992, i beneficiari di cassa integrazione straordinaria e in deroga, nonché le donne in maternità facoltativa. Si tratta, a suo avviso, di tutelare importanti atti di solidarietà e generosità, che non possono essere scoraggiati dallo Stato con la previsione di ingiuste penalizzazioni dal punto di vista pensionistico.

5-01114 Ciprini: Misure di sostegno del reddito e dell'occupazione per gli stabilimenti della Merloni SpA.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Tiziana CIPRINI (M5S), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta, ritiene che l'intera vicenda descritta nell'interrogazione sia stata gestita dal Governo con colpevole ritardo e con scarsissima lungimiranza, atteso che l'Esecutivo avrebbe dovuto predisporre per tempo le apposite misure di salvaguardia sociale, con la finalità di fronteggiare le prevedibili ricadute occupazionali derivanti dalla crisi aziendale degli stabilimenti del gruppo Merloni. Espressa preoccupazione per quello che reputa l'ennesimo caso di deindustrializzazione e delocalizzazione delle attività imprenditoriali che si registra nel Paese, con conseguente depauperamento del patrimonio aziendale italiano, si riserva di intraprendere ulteriori iniziative a livello parlamentare, che sollecitino anche il coinvolgimento del Ministero dello sviluppo economico, nell'ottica di affrontare ogni possibile aspetto legato alla situazione di grave crisi in atto.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 14.15.

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Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 ottobre 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, essendosi nella seduta precedente concluso il dibattito di carattere generale sul provvedimento in esame, il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4).

  Renata POLVERINI (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione della proposta di parere presentata, con la quale ha inteso raccogliere tutte le sollecitazioni emerse nel corso degli ultimi giorni nelle diverse sedi di discussione in Commissione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 ottobre 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che, essendosi nella seduta precedente concluso il dibattito di carattere generale sul provvedimento in esame, il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 5).

  Giovanna MARTELLI (PD), relatore, fa presente che i contenuti essenziali della sua proposta di parere sono già stati anticipati, per le vie brevi, ai gruppi rappresentati in Commissione, in modo da rafforzare le richieste che la Commissione stessa intende rivolgere alle Commissioni di merito sulle parti di propria competenza, con specifico riferimento al rifinanziamento della CIG in deroga e alla salvaguardia dei lavoratori esodati. Si sofferma, quindi, sulla parte dispositiva della proposta di parere, rilevando come la condizione riportata al punto 5), pur non essendo oggetto di intervento da parte del decreto-legge in esame, rappresenti comunque un elemento di novità importante, viste anche le aperture manifestate oggi sull'argomento dal Ministro Giovannini nella sua audizione in Commissione.
  Raccomanda, per le ragioni esposte, l'approvazione della propria proposta di parere favorevole con condizioni.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) auspica che il relatore riformuli la propria proposta di parere, nel senso di rendere più incisive le condizioni in essa recate, atteso che, nella loro attuale formulazione, queste appaiono troppo generiche e indefinite. Si riferisce, in particolare, all'esigenza di chiedere con chiarezza di rifinanziare la cassa integrazione in deroga, di cui al punto 1) della parte dispositiva, nell'ambito di una riforma compiuta del sistema degli ammortizzatori sociali, che potrebbe essere più precisamente evidenziata nel punto 2), nonché di definire in modo esplicito il termine – che potrebbe essere di 36 o 48 mesi – entro cui i soggetti che possano vantare il possesso dei requisiti previgenti rientrino nella salvaguardia di cui alla «riforma Fornero», in tal modo riformulando il punto 4) del dispositivo della proposta di parere. Avverte che, in assenza di tali riformulazioni, il suo gruppo non potrà che votare contro la proposta di parere del relatore.

  Davide BARUFFI (PD), pur condividendo l'esigenza testé rappresentata, ritiene che l'unico intervento fattibile di Pag. 136modifica della proposta di parere del relatore sia quello di rendere più stringenti le indicazioni sul rifinanziamento della CIG in deroga; al contrario, evidenzia l'inutilità di ampliare in misura eccessiva il novero delle categorie di soggetti da salvaguardare in ambito previdenziale, tenuto conto che la materia pensionistica non rappresenta l'oggetto esclusivo del decreto-legge in esame e che la citata proposta di parere già contiene indicazioni molto puntuali. Si rischia, a suo avviso, di caricare l'esame del provvedimento di considerazioni e riflessioni che, seppur legittime, apparirebbero ridondanti e non coerenti con il contesto normativo di riferimento su cui il testo intende incidere.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) conviene sull'esigenza di rendere più stringenti le condizioni da apporre alla proposta di parere del relatore, nella prospettiva di allargare le maglie della salvaguardia nei confronti di una platea di lavoratori il più possibile estesa. Pur auspicando una posizione unitaria della Commissione su questi temi, precisa, peraltro, che l'orientamento del suo gruppo rimane negativo sull'impostazione complessiva del provvedimento, dal momento che sarebbe più opportuno ragionare su soluzioni strutturali di riforma.

  Marialuisa GNECCHI (PD), pur facendo notare che nessuno può dirsi contrario al miglior ampliamento possibile delle forme di salvaguardia previdenziale, invita i gruppi a concentrare la propria attenzione sui temi sui quali il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, nell'audizione svolta in mattinata presso la XI Commissione, ha mostrato maggiore disponibilità al confronto, facendo presente che, stando alle dichiarazioni dello stesso Ministro Giovannini, per le altre questioni vi saranno sicuri margini di intervento nell'ambito di futuri provvedimenti, tra cui la legge di stabilità.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo per una precisazione, fa notare che appare ipocrita citare nella proposta di parere del relatore – nell'illusione che ipotetici provvedimenti futuri risolvano la problematica – le pur condivisibili esigenze di salvaguardia dei soggetti più deboli, come i lavoratori in mobilità, se poi non si tenta di incidere realmente sul testo, con modifiche puntuali che prevedano misure concrete di salvaguardia, estese anche nei confronti di questi soggetti. Auspica, in questo senso, che tali questioni siano segnalate all'interno della proposta di parere, con estrema chiarezza e senza alcuna ambiguità.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL) giudica opportuno circoscrivere le riflessioni della Commissione sugli obiettivi concretamente più raggiungibili, evitando di estendere l'ambito delle tutele contemplato dal presente provvedimento: in caso contrario, si rischierebbe, a suo avviso, di innescare dispute infinite sui motivi per i quali taluni soggetti verrebbero esclusi dalle salvaguardie a vantaggio di altri. Fatto notare che sarebbe auspicabile rimandare ad altri provvedimenti ulteriori ipotesi di intervento, rinviene nella proposta di parere del relatore – che pure dichiara di condividere – una leggera contraddizione, dal momento che questa, pur concentrandosi sulle misure alla portata dell'iniziativa parlamentare, fa riferimento anche all'esigenza di definire problemi ben più ampi, sui quali, tuttavia, appare poco praticabile, allo stato, una soluzione immediata.

  Walter RIZZETTO (M5S) ritiene anzitutto opportuno rendere più vincolante il contenuto delle condizioni recate ai punti 1) e 2) della proposta di parere del relatore, al fine di orientare maggiormente il lavoro delle Commissioni di merito. Giudica, altresì, riduttivo un ulteriore intervento riferito alla salvaguardia dei cosiddetti «esodati», che si limiti a individuare di volta in volta nuove categorie di soggetti da tutelare; pur nella consapevolezza della scarsità delle risorse disponibili, fa notare che il suo gruppo da tempo ha espresso la preferenza per l'adozione di soluzioni più strutturali, che si muovano nella direzione di una vera e propria controriforma, ovvero nel segno di una totale abrogazione della «legge Fornero». Fa presente, infine, Pag. 137che, mentre non si intravede alcun intervento del Governo sulle cosiddette «pensioni d'oro e d'argento», si persevera ad intervenire su tutte le altre forme di previdenza, in danno dei lavoratori più deboli.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA, fatto presente che l'attesa per le misure di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali è comprensibile, coinvolgendo il destino di migliaia di lavoratori in difficoltà, precisa che il Governo ha avuto bisogno di un certo periodo di tempo per predisporre il decreto per la definizione dei criteri per la concessione della CIG in deroga, che è in ritardo anche a fronte del complesso procedimento approvativo e che, tuttavia, dovrebbe portare alla definitiva soluzione dei problemi sul tappeto. In questo contesto, auspica che la razionalizzazione del sistema degli ammortizzatori sociali porti a inquadrare, per il prossimo anno, criteri equi di concessione delle prestazioni, prevenendo eventuali malfunzionamenti connessi al sopravvenuto esaurimento delle risorse, oltre che a una loro distribuzione disomogenea.
  Assicura, in ogni caso, che è allo studio del suo dicastero la predisposizione di un pacchetto di misure razionali, che consentano di garantire, compatibilmente con le risorse a disposizione, adeguati strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori più svantaggiati.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto del dibattito svolto, dal quale emerge – a suo avviso – la possibilità che la Commissione possa giungere a una convergenza ampia sui problemi condivisi, ritiene che siano due le strade percorribili dal relatore: limitare le condizioni recate dalla sua proposta di parere a quei risultati più concretamente raggiungibili nel corso dell'esame del decreto-legge n. 102 (anche sulla base degli emendamenti presentati presso le Commissioni di merito) ovvero estendere i settori nei quali richiedere eventuali interventi integrativi, nella consapevolezza che ciò non sarà facilmente realizzabile col provvedimento in esame, bensì nell'ambito di futuri provvedimenti normativi.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL), intervenendo per una precisazione riferita alle considerazioni del presidente, ribadisce l'esigenza di limitare il contenuto della proposta di parere alle misure sulle quali appare più probabile il consenso del Governo, che porrebbe, peraltro, la Commissione nella condizione di spiegarne meglio la ratio, la finalità e l'efficacia, anche agli interlocutori esterni.

  Giovanna MARTELLI (PD), relatore, ritiene che dal dibattito sinora svolto siano emersi significativi elementi di novità, molti dei quali presentano, a suo avviso, un fondamento di ragionevolezza, anche alla luce del contributo che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha fornito stamattina, nel corso della propria audizione in Commissione.
  In particolare, riferendosi alla proposta di parere in precedenza presentata, giudica ragionevole rafforzare la condizione riportata al punto 1) del dispositivo, nel senso di richiedere che si provveda al rifinanziamento della CIG in deroga, la definizione delle cui modalità di erogazione non è più procrastinabile. Al contempo, facendo seguito agli inviti a più riprese formulati dal deputato Pizzolante, giudica opportuno espungere dal punto 4) del dispositivo il riferimento ai lavoratori in mobilità, la cui soluzione sarà di certo individuata nell'ambito della manovra finanziaria, di imminente approvazione da parte del Governo. Quanto al punto 5) dello stesso dispositivo, infine, segnala che l'avere impostato la relativa condizione in termini di raccomandazione a valutarne l'opportunità è motivata dal fatto che, allo stato, l'argomento del computo, ai fini previdenziali, delle giornate dedicate alla donazione del sangue non è contemplato tra le materie oggetto del provvedimento in esame.
  Per le ragioni esposte e al fine di manifestare la massima disponibilità rispetto alle questioni sollevate nel dibattito, presenta una nuova versione della sua proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 6).

Pag. 138

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), preso atto della nuova versione della proposta di parere del relatore, giudica paradossale che i gruppi di maggioranza, svilendo il proprio ruolo di parlamentari, decidano di «appiattirsi» sulle posizioni del Governo, seguendone l'orientamento di massima, piuttosto che indirizzarlo con proprie indicazioni. Preannuncia, quindi, il voto contrario del suo gruppo su tale nuova versione, che ritiene vada in una direzione addirittura opposta a quella auspicata.

  Walter RIZZETTO (M5S), pur prendendo atto dello sforzo compiuto dal relatore per giungere a un compromesso tra i gruppi, ritiene che il contenuto della nuova versione della sua proposta di parere sia ancora poco incisivo, dal momento che le condizioni ivi previste non orientano con decisione i comportamenti del legislatore, ma sembrano piuttosto evocare mere opportunità. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo si asterrà nella votazione della richiamata proposta di parere, nella sua nuova versione.

  Giorgio AIRAUDO (SEL), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova versione della proposta di parere del relatore, che tende a un ampliamento delle salvaguardie per i lavoratori, ribadisce che tale voto favorevole è motivato dall'esigenza di assicurare il massimo di condivisione rispetto alle richieste avanzate dalla XI Commissione, mentre permane un giudizio fortemente negativo sul complesso del provvedimento, giudicato inadeguato ad individuare soluzioni strutturali alle problematiche previdenziali e connesse al sostegno del reddito, oltre che allo sviluppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova versione della proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 14.50.

7-00099 Pizzolante: Sull'applicazione delle misure relative alla cosiddetta «mini-Aspi» con particolare riferimento ai lavoratori stagionali.
(Seguito della discussione e approvazione).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 3 ottobre 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che la Commissione ha già svolto il dibattito di carattere generale sull'atto di indirizzo in titolo e che nella precedente seduta, al fine di consentire al competente dicastero la definizione di un quadro il più possibile completo dei dati e delle informazioni disponibili, si è convenuto di rinviare alla giornata odierna l'intervento del rappresentante del Governo.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA, nel richiamare l'obiettivo della risoluzione in discussione, volta a sollecitare l'adozione in via d'urgenza di iniziative utili a migliorare il trattamento riservato ai lavoratori che fruiscono del trattamento di cosiddetta «mini-Aspi», con particolare riguardo ai lavoratori stagionali, osserva che la questione è di particolare importanza per il Governo, ben consapevole della grave emergenza occupazionale ed economica che ha colpito, in modo particolare, alcune categorie di lavoratori, fra cui quelli stagionali. Dopo avere ricostruito la legislazione vigente in materia, fa presente che – relativamente al passaggio da un metodo di rilevazione del requisito contributivo minimo basato sulle settimane di contribuzione di attività lavorativa (13 settimane) anziché sulle giornate lavorate (78 giornate) – per il riconoscimento di una intera settimana di contribuzione Pag. 139è sufficiente la copertura del minimale contributivo di legge, in analogia con quanto previsto per l'indennità di disoccupazione ASpI e anche per la precedente indennità di disoccupazione.
  In ragione di quanto esposto e con riferimento ai tre specifici punti del dispositivo della risoluzione in titolo, osserva anzitutto che, per quanto riguarda l'impegno volto a garantire ai lavoratori, non solo la copertura della disoccupazione, ma anche la salvaguardia degli accrediti ai fini pensionistici, il suo dicastero ritiene che tale richiesta risulti già soddisfatta a legislazione vigente: infatti, ai sensi della legge n. 92 del 2012 (articolo 2, commi 10 e 22), per i periodi di fruizione dell'indennità «mini-Aspi» sono riconosciuti i contributi figurativi nella misura settimanale pari alla media delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi due anni; i contributi figurativi sono utili ai fini del diritto e della misura dei trattamenti pensionistici, mentre essi non sono utili ai fini del conseguimento del diritto nei soli casi in cui la normativa richieda il computo della sola contribuzione effettivamente versata.
  Per quanto riguarda l'impegno volto a introdurre una deroga la quale consenta per gli anni 2013 e 2014 ai lavoratori stagionali di accedere all'indennità anche con un numero più basso di giorni di contribuzione, ripristinando i precedenti 78 giorni o riducendo da 13 a 10 le settimane di contribuzione necessarie per accedere al trattamento in questione, pur comprendendo le finalità sottese alla richiesta, segnala che essa richiederebbe in via necessaria una modifica normativa, che il suo dicastero guarda, comunque, con estremo interesse, manifestando sin d'ora la disponibilità ad esaminare con l'attenzione dovuta eventuali proposte, anche parlamentari, in tal senso. Evidenzia, infatti, che l'articolo 2 della legge di riforma del mercato del lavoro fissa in modo diretto il richiamato limite minimo di 13 settimane e non sembra purtroppo lasciare spazio per interpretazioni o soluzioni in via amministrativa volte a ridurre tale termine o a ripristinare i requisiti previgenti. Fa presente, peraltro, che su richiesta del suo dicastero l'INPS ha fornito una prima stima degli oneri derivanti dall'introduzione di una modifica normativa nel senso richiesto: in particolare, l'onere derivante dal riconoscimento dell'indennità «mini-Aspi» ai lavoratori stagionali con requisiti temporali ridotti, delle relative coperture figurative e degli assegni al nucleo familiare (se spettanti) ammonterebbe a 11.210.000 euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014; qualora si volesse estendere il beneficio del requisito ridotto anche ai lavoratori a tempo determinato e indeterminato, inoltre, l'onere complessivo annuo aumenterebbe, rispettivamente, di 103.444.000 e 19.671.000 euro. Fa presente, comunque, che gli uffici tecnici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno avviato l'istruttoria con il Ministero dell'economia e delle finanze per verificare la correttezza della quantificazione dell'eventuale norma di modifica del requisito temporale.
  Per quanto riguarda, infine, l'impegno volto ad attenuare gli effetti di un impianto normativo (quello della legge di riforma del 2012) in base al quale il computo del beneficio avviene solo con riferimento a un periodo pari alla metà delle settimane di contribuzione utili, sottopone all'attenzione della Commissione la circostanza per cui tale effetto sarebbe mitigato da ulteriori aspetti del richiamato impianto normativo, determinando un trattamento finale, nel suo complesso, non sfavorevole per il lavoratore.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL) ritiene che il Governo, che dichiara di apprezzare l'importanza della problematica oggetto dell'atto di indirizzo in discussione, non possa limitarsi a rinviare a ipotetici provvedimenti parlamentari la soluzione della vicenda, ma debba impegnarsi da subito a definire gli interventi necessari, dal momento che già stanno decorrendo i termini per la presentazione delle domande e i margini temporali per un intervento risultano essere ristretti. Chiede, pertanto, all'Esecutivo di considerare con serietà l'introduzione di misure urgenti nell'ambito Pag. 140del primo provvedimento legislativo utile che sarà sottoposto all'esame del Parlamento, valutando anche l'ipotesi di estendere, in via amministrativa, i termini previsti per la presentazione delle domande finalizzate alla concessione delle relative indennità.
  Insiste, per le ragioni esposte, per la votazione della sua risoluzione.

  Tiziano ARLOTTI (PD) giudica urgente un intervento del Governo in materia di accesso alla «mini-Aspi» e di proroga dei termini per la presentazione delle relative domande, soprattutto in considerazione della particolarità dell'ultima stagione balneare, che ha subito un significativo accorciamento a causa delle avverse condizioni atmosferiche registrate all'inizio dell'estate. Dopo avere ricordato che i lavoratori interessati, soprattutto nell'ambito delle attività stagionali del turismo, spesso non riescono, a causa della frammentarietà della loro attività, a maturare i requisiti per la fruizione dell'indennità, si sofferma sul problema del rapporto tra giornate e settimane lavorate, come risultante dalla nuova normativa introdotta dalla legge n. 92, che ha anch'esso creato problemi applicativi. Auspica, infine, un deciso intervento, anche in via amministrativa, sui termini per la presentazione delle domande, che non possono che essere ampliati.
  Raccomanda, in conclusione, l'approvazione della risoluzione in titolo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione in discussione.

  La seduta termina alle 15.05.

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