CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2013
98.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 13.55.

Modifica all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e altre disposizioni in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
C. 750 Dell'Orco.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 settembre 2013.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che sono state presentate alcune proposte emendative alla proposta di legge in esame (vedi allegato 1), iscritta nel calendario dell'Assemblea a partire dal prossimo 14 ottobre in quota opposizione su richiesta del Movimento 5 Stelle.
  Ricorda inoltre che nella seduta dello scorso 26 settembre, a seguito di apposita richiesta pervenuta dal presentatore della proposta a nome del suo gruppo, si è proceduto al disabbinamento della medesima dagli altri progetti vertenti su medesima materia, non essendo stato valutato positivamente dal Movimento 5 Stelle il testo unificato proposto dal relatore.
  Chiede quindi al relatore il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

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  Dario NARDELLA (PD), relatore, richiamato l'ampio dibattito svoltosi sul provvedimento e tenuto conto del fatto che non si è riusciti a elaborare un testo unificato delle proposte di legge presentate in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Cani 1.1 e Nesi 1.2 soppressivi dell'articolo 1, esprimendo parere contrario sui restanti emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Il sottosegretario allo sviluppo economico Simona VICARI concorda con il parere espresso dal relatore.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Cani 1.1 e Nesi 1.2.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, in seguito alla soppressione dell'articolo 1 dichiara preclusi tutti gli altri emendamenti ad esso riferiti.

  Dario NARDELLA (PD), relatore, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Nesi 2.1 e Allasia 2.2 soppressivi dell'articolo 2.

  Il sottosegretario Simona VICARI concorda con il parere espresso dal relatore.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che essendo stati presentati solo emendamenti soppressivi dell'articolo 2, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 87, comma 2, del Regolamento, si porrà in votazione il mantenimento dell'articolo 2. Chiarisce altresì che, essendo la proposta di legge composta da due soli articoli, la soppressione dell'articolo 2 implica la contrarietà della Commissione al testo della proposta nel suo insieme. Per tale ragione, in applicazione del principio del ne bis in idem, senza necessità di procedere ad altra deliberazione, la reiezione dell'articolo 2 deve essere intesa come conferimento al relatore di riferire all'Assemblea in senso contrario sulla proposta di legge Dell'Orco C. 750.

  La Commissione respinge l'articolo 2 e, con distinta votazione, autorizza a riferire oralmente.

  Davide CRIPPA (M5S) preannuncia la presentazione di una relazione di minoranza e di un testo alternativo.

  Gianluca BENAMATI (PD) esprime rammarico per il fatto che non si sia riusciti ad approvare un testo unificato delle proposte di legge presentate sulla materia che correggesse anche i profili di incostituzionalità e di dubbia applicabilità di alcune disposizioni recate dalla proposta di legge in esame. Assicura che il proprio gruppo nel prossimo futuro presenterà un testo che possa dare le giuste risposte alle istanze manifestate da operatori del settore e cittadini nelle audizioni svoltesi in Commissione.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL), nel manifestare anch'egli rincrescimento per non aver trovato un accordo su una materia così rilevante, auspica una tempestiva calendarizzazione nei lavori della Commissione di un nuovo provvedimento sulla materia.

  Michele DELL'ORCO (M5S) sottolinea che il proprio gruppo si è più volte dichiarato disponibile a modificare i commi 3 e 4 dell'articolo 1 senza riuscire, tuttavia, a trovare una posizione condivisa con i colleghi della maggioranza. Ritiene che vi sia possibilità di modificare il testo in Assemblea in modo da approvare rapidamente una legge molto attesa, in particolare dai lavoratori del commercio.

  Luigi LACQUANITI (SEL) ricorda di aver più volte sottolineato l'opportunità di giungere a un testo condiviso, pur non approvando in toto la proposta di legge in esame. Auspica che nell'esame in Assemblea si tenga conto delle richieste emerse nel corso delle audizioni, in particolare dai lavoratori del commercio, che rappresentano la categoria maggiormente penalizzata dalla disciplina della liberalizzazione degli orari dei negozi.

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  Davide CRIPPA (M5S), ribadito che il provvedimento tratta una questione molto avvertita dai cittadini e dagli operatori del commercio, auspica che i colleghi non vanifichino la possibilità di approvare rapidamente un provvedimento che restituisca un sistema di regole per gli orari degli esercizi commerciali. Sottolinea che il provvedimento è all'esame del Parlamento e che in Assemblea si può giungere all'approvazione di un testo condiviso. Ribadisce la volontà del proprio gruppo di presentare un testo alternativo. Paventa tuttavia che le maggiori difformità di vedute siano riscontrabili proprio all'interno della maggioranza.

  Stefano ALLASIA (LNA) esprime rammarico per il fatto che la Commissione abbia lavorato a lungo per non approdare a un testo condiviso. Auspica quindi che l'esame in Assemblea possa portare maggiori risultati.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI, indi del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 3 ottobre 2013.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni sul documento in esame.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL) ringrazia in modo non formale il relatore per l'articolata proposta di parere relativa alla nota di aggiornamento del DEF 2013. Ritiene in proposito che nella proposta di parere sia egregiamente sintetizzata la posizione della X Commissione sulle questioni centrali di politica economica e fiscale e sulle misure giudicate prioritarie in favore delle imprese; auspica infine che il Governo possa tenere in debito conto tali osservazioni nell'elaborazione dei prossimi interventi di politica industriale.

  Mattia FANTINATI (M5S) pur giudicando apprezzabile il lavoro svolto dal relatore nella redazione della proposta di parere non può esimersi dal sottolineare in questa sede che in realtà la Nota di aggiornamento al DEF rappresenta solo una dichiarazione di intenti, come del resto il medesimo Documento di economia e finanza. Esprime forti perplessità per l'azione del Governo in materia fiscale, di politica commerciale ed industriale. Giudica quella intrapresa dal Governo in questi mesi solo una politica dei piccoli passi che non ha visto scelte coraggiose in settore strategici come quello del ruolo della cassa depositi e prestiti che dovrebbe fornire alle imprese del mezzogiorno la liquidità di cui hanno estremo bisogno in questa congiuntura. Ritiene inoltre il turismo un settore con una grande opportunità di sviluppo non pienamente valorizzato dal Governo e si chiede come mai il Ministro del turismo Bray ancora non sia venuto in Commissione ad illustrare le linee programmatiche del suo dicastero. Rileva che anche quello del c.d. made in Italy è un settore che sta perdendo quote di mercato mentre il Governo continua a tutelare solo le grandi aziende a scapito delle piccole e medie imprese.
  Preannuncia quindi il voto contrario a nome del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

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  Alberto BOMBASSEI (SCpI) condivide l'apprezzamento già espresso dai colleghi intervenuti sulla proposta di parere formulata dal relatore. Anch'egli auspica che il documento all'esame della Commissione non rappresenti solo una dichiarazione di intenti ed auspica l'adozione di interventi concreti che abbiano l'obiettivo principale di difendere e potenziare la competitività dell'Italia nei settori di eccellenza. Auspica inoltre che, in prospettiva, la X Commissione possa lavorare in un clima di maggiore condivisione di obiettivi nell'affrontare temi cruciali quali la scarsità di materie prime, il costo dell'energia, la flessibilità del lavoro e che si compiano scelte di medio e lungo periodo immaginando come sarà il nostro Paese fra dieci anni. Una politica responsabile ritiene debba decidere su quali settori occorre investire prioritariamente per assicurare competitività e sviluppo, a partire da quelli della formazione e dell'istruzione.

  Gianluca BENAMATI (PD) desidera rivolgere un ringraziamento non formale al relatore per il lavoro approfondito che ha svolto in occasione dell'esame della nota di aggiornamento al DEF. Ritiene in proposito che con il parere che si accinge a votare la X Commissione tracci le linee delle scelte prioritarie che si dovranno compiere nelle decisioni di politica economica in un contesto macroeconomico ancora decisamente avverso. Ritiene necessario che il Governo assuma provvedimenti concreti per invertire il trend negativo tuttora in corso a partire dalle misure sulla fiscalità, sul lavoro, sull'IVA e sul credito alle imprese.
  Nel ribadire la piena condivisione delle osservazioni contenute nel parere predisposto dal relatore, preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico.

  Stefano ALLASIA (LNA) dichiara di non poter condividere il pur apprezzabile parere elaborato dal relatore in quanto non condivide gli obiettivi annunciati dal Governo nella nota di aggiornamento al DEF. Non giudica del resto efficaci i provvedimenti dell'esecutivo adottati nei primi mesi per contrastare la crisi economica e rilanciare l'apparato produttivo del nostro Paese e teme anzi che in prospettiva l'Italia si troverà ancora maggiormente in difficoltà ad attuare le scelte di politica economica concertate in sede europea a partire dal Fiscal Compact.
  Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Luigi LACQUANITI (SEL) ringrazia il relatore per il lavoro svolto nel quale ancora una volta egli ha dimostrato la sua profonda competenza sui temi economici. Ritiene che nella proposta di parere siano delineate proposte condivisibili come quelle in materia di Imu, IVA ed Ecobonus ma sottolinea complessivamente come il DEF e la relativa Nota presentino delle criticità a suo giudizio non superabili e indichino come priorità interventi a suo giudizio non condivisibili. Più in generale ritiene che la politica di spending review che il Governo continua ad adottare non sia idonea a consentire il superamento della crisi economica, e preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nel ribadire l'apprezzamento espresso da tutti i gruppi sul pregevole lavoro svolto dal relatore pone in votazione la proposta di parere presentata.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, rileva preliminarmente che il provvedimento in esame, dopo molti anni, invece di tagliare, restituisce risorse al mondo dell'istruzione, puntando a garantire un miglior avvio del nuovo anno scolastico e accademico, ma anche a gettare le basi per una nuova centralità del settore dell'istruzione e della formazione.
  Illustra quindi il contenuto del decreto-legge, che si compone di 28 articoli ed è articolato in tre Capi che recano, rispettivamente, disposizioni per gli studenti e le famiglie, disposizioni per le scuole (e per il relativo personale, nonché per le Istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale), altre disposizioni (in particolare, università, alta formazione e specializzazione artistica e musicale, ricerca).
  Sono previsti interventi sul personale scolastico (dai dirigenti, ai docenti di sostegno), sui libri di testo (nell'ottica di un maggiore risparmio, ma anche dell'innovazione), misure a favore del welfare studentesco (borse per trasporti e mensa, accesso al wireless a scuola), nuovi strumenti per la lotta alla dispersione scolastica, per la formazione dei docenti, per il potenziamento e per l'innovazione dell'offerta formativa e il rilancio dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
  Con riferimento ai profili di competenza della X Commissione segnala le seguenti disposizioni.
  L'articolo 10 reca disposizioni finalizzate a consentire alle regioni interessate la stipula di mutui per il finanziamento di interventi in materia di edilizia scolastica (interventi straordinari di ristrutturazione, messa in sicurezza, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica, nonché costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici) nell'ambito della programmazione 2013-2015. I pagamenti effettuati dalle regioni per l'attuazione degli interventi di edilizia scolastica, finanziati con la stipula dei mutui in oggetto, sono esclusi dal patto di stabilità interno. Per la copertura degli oneri vengono stanziati contributi pluriennali nel limite di 40 milioni di euro annui per la durata dell'ammortamento del mutuo, a decorrere dall'anno 2015.
  Lo stesso comma elenca i soggetti finanziari con i quali è possibile stipulare i mutui predetti (Banca europea per gli investimenti; Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa; Cassa Depositi e Prestiti; soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria, ai sensi del decreto legislativo n. 385 del 1993) e, infine, demanda ad un successivo decreto interministeriale (adottato dal MEF, di concerto con il MIUR e il MIT) l'individuazione delle modalità di attuazione. L'articolo in esame include le spese sostenute in favore delle istituzioni dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale e delle università tra le detrazioni IRPEF per erogazioni liberali. In particolare, il comma 3 amplia le ipotesi in cui il contribuente può usufruire della detrazione IRPEF per le spese sostenute per erogazioni liberali, al fine di includervi le spese sostenute in favore delle istituzioni dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale e delle università, purché finalizzate all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica, edilizia universitaria, all'ampliamento dell'offerta formativa.
  L'articolo 22 disciplina a livello legislativo la procedura di nomina dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) – che, in base all'articolo 2, comma 140, del decreto-legge n. 262 del 2006, era stata definita con il decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2010 – introducendo, a regime, alcune novità e facendo salva la disciplina transitoria già prevista dallo stesso decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2010 per i componenti in carica; reca inoltre alcune novità in materia di nomina dei presidenti e dei componenti dei consigli di amministrazione degli enti di ricerca vigilati dal MIUR di designazione governativa, di cui all'articolo 11 del decreto legislativo n. 213 del 2009.
  L'articolo 23 reca disposizioni inerenti le assunzioni a tempo determinato presso Pag. 118gli enti di ricerca, le università e le scuole superiori ad ordinamento speciale, nonché altri organismi. A tal fine, novella l'articolo 1, comma 188, della legge n. 266 del 2005 (di recente modificato dall'articolo 9, comma 16-quinquies, del decreto-legge n. 76 del 2013), reintroducendo la possibilità di ricorso a tali assunzioni per l'attuazione di progetti finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici per gli studenti; il meccanismo di finanziamento degli enti di ricerca vigilati dal MIUR, di cui all'articolo 4 del decreto legislativo n. 213 del 2009. In particolare, la valutazione della qualità della ricerca rileverà solo per la ripartizione del finanziamento premiale.
  L'articolo 24 autorizza l'assunzione, nel quinquennio 2014-2018, di 200 unità di personale ricercatore, tecnologo e di supporto alla ricerca presso l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV). Il decreto interministeriale per l'approvazione del fabbisogno di personale, già previsto dall'articolo 5, comma 4, del decreto legislativo n. 213 del 2009, deve essere adottato entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge. Lo scopo è quello di far fronte agli interventi urgenti connessi all'attività di protezione civile, concernenti la sorveglianza sismica e vulcanica e la manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio. L'articolo prevede, altresì, che gli enti di ricerca vigilati dal MIUR possono procedere ad assunzioni di ricercatori e tecnologi in deroga alle procedure di cui all'articolo 34-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, che stabilisce l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di utilizzare il personale già collocato in disponibilità o in mobilità prima di avviare le procedure per le nuove assunzioni.
  Con l'articolo 25, infine, si interviene in materia di accisa, disponendo aumenti scadenzati (dal 10 ottobre 2013, dal 1o gennaio 2014 e dal 1o gennaio 2015) delle aliquote di accisa relative alla birra, ai prodotti alcolici intermedi e all'alcole etilico.

  Nessun altro chiedendo di intervenire Ignazio ABRIGNANI, presidente, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 8 ottobre 2013. — Presidenza del vicepresidente Ignazio ABRIGNANI.

  La seduta comincia alle 14.55.

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa per l'anno 2012 del Ministero dello sviluppo economico.
Doc. CLXIV, n. 10.

(Esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e rinvio).

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, ricorda che la Commissione, con l'esame della Relazione in titolo, risponde a una sollecitazione emersa in sede di Conferenza dei presidenti di Commissione rivolta a un maggior coinvolgimento delle stesse Commissioni nel programma, avviato negli ultimi anni dal Governo, di analisi e valutazione della spesa, comunemente denominato spending review: in questo senso, l'occasione di approfondimento è rappresentata dall'esame della Relazione che ogni Ministro presenta alle Camere, ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con la quale si intende dar conto al Parlamento dello stato della spesa, dell'efficacia nell'allocazione delle risorse e del grado di efficienza dell'azione amministrativa di ciascun Ministero.
  Ricorda altresì che le singole Commissioni esaminano i documenti di propria competenza ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento; segnala che al termine dell'esame ciascuna Commissione approva una relazione, da trasmettere alla V Commissione (Bilancio) ai fini della predisposizione di un contributo unitario in vista Pag. 119della manovra di finanza pubblica per il prossimo anno; infatti, acquisite le relazioni, la V Commissione potrà, d'intesa con l'omologa Commissione del Senato, predisporre un atto di indirizzo, da discutere nelle rispettive Assemblee, che ricomponga in un unico quadro le indicazioni provenienti dalle Commissioni permanenti.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, illustra il contenuto della Relazione in esame trasmessa dal Ministero dello sviluppo economico lo scorso 8 agosto.
  Sottolinea che la Relazione è strutturata in due parti. La prima è dedicata alle priorità politiche, alle risorse finanziarie ed ai risultati ad esse correlati in collegamento con le Missioni ed i Programmi. Contiene una sezione in cui è riportato integralmente il monitoraggio degli obiettivi strategici effettuato dal Ministro per la coesione territoriale, in ragione del potere di avvedimento da questi esercitato nei confronti del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. La seconda parte è incentrata invece sulla gestione dell'attività ordinaria del MiSE, con focus su risorse umane, residui e difficoltà operative. Infine, all'interno della Relazione è incluso il Rapporto relativo all'attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e di allocazione delle risorse in bilancio, ai sensi dell'articolo 9, comma 1-quater del decreto-legge n. 185 del 2008.
  Le priorità che hanno caratterizzato l'azione del Ministero sono state le seguenti:
   incentivare la crescita dimensionale delle imprese, la loro proiezione internazionale, gli investimenti in ricerca e innovazione, i recuperi di produttività, il rafforzamento della finanza d'impresa ed un più agevole accesso al credito;
   ridurre i costi dell'energia ed i costi legati all'avvio di un'azienda, gli adempimenti burocratici necessari per la sua conduzione e persino quelli associati alla sua chiusura, così come i costi derivanti dalla scarsa concorrenza in alcuni settori strategici; eliminare, infine, i ritardi sulle reti digitali e nell'infrastrutturazione fisica del Paese.

  Il ciclo di programmazione strategica e formazione di bilancio per l'esercizio 2012 è stato sviluppato sulla base delle seguenti nove «priorità politiche»:
   I – realizzare strategie per la ripresa economica, la crescita la competitività del sistema produttivo, continuando a coinvolgere i soggetti ai diversi livelli di governo (Regioni, Enti locali, Camere di commercio);
   II – contribuire a una politica commerciale europea attenta alle esigenze del nostro sistema e accompagnare le imprese nella sfida dell'internazionalizzazione, promuovendo e tutelando il Made in Italy;
   III – riformare il sistema degli incentivi;
   IV – sviluppare maggiormente la concorrenza con regole e strumenti adeguati, contrastando gli abusi di mercato e la contraffazione a garanzia delle imprese e a tutela dei consumatori e degli utenti;
   V – definire le linee di una nuova politica energetica, riequilibrando il mix energetico per ottenere minori costi, conseguire sicurezza di approvvigionamento e un consumo energetico sostenibile; definire le linee di una politica di approvvigionamento, smaltimento e riutilizzo delle materie prime strategiche;
   VI – realizzare infrastrutture per le comunicazioni elettroniche ampliando le opportunità di lavoro, informazione c business per i cittadini e favorendo la ricerca e l'innovazione nel settore;
   VII – ottimizzare l'utilizzo delle risorse per le politiche territoriali di sviluppo in funzione di interventi strategici, in grado di assicurare nuovo slancio alla crescita dei sistemi produttivi regionali;
   VIII – rinnovare e qualificare l'Amministrazione, attraverso un processo di valorizzazione delle risorse e modernizzazione Pag. 120delle strutture, volto a migliorare il livello dei servizi e rispondere meglio ai bisogni del Paese;
   IX – consolidare i processi di miglioramento diretti a fornire servizi adeguati all'utenza e consentire all'Amministrazione di assolvere meglio i suoi compiti.

  Dalle suddette priorità politiche conseguono 23 obiettivi strategici, suddivisi all'interno dei 4 dipartimenti (impresa e l'internazionalizzazione, energia, sviluppo e coesione economica, comunicazioni) e nell'ufficio per gli affari generali e le risorse.
  Esaminando l'andamento delle risorse finanziarie destinate all'attuazione delle singole priorità, la relazione rileva alcune variazioni negli stanziamenti.
  Per quanto concerne la priorità IV relativa allo sviluppo della concorrenza, si osserva che:
   gli stanziamenti a valere sul Programma 12.4 (Vigilanza sui mercati e prodotti, promozione della concorrenza e tutela dei consumatori) risultano notevolmente ridotte a partire dal 2013 (dagli oltre 17 milioni di euro nel 2011 e nel 2012 si passa a poco più di mezzo milione nel 2013 e nel 2014). La causa di tale contrazione è dovuta al fatto che nel 2011 – 2012 erano state imputate a tale priorità le somme stanziate sul cap. 2375 per le spese di funzionamento dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, in considerazione delle iniziative dalla stessa assunte a tutela dei consumatori. Tali somme non sono più iscritte in bilancio dal 2013, in quanto il decreto-legge n. 1 del 2012 ha previsto che, dal 1o gennaio 2013, all'onere per il funzionamento dell'Autorità si provveda mediante un contributo da parte delle società di capitale con ricavi totali superiori a 50 milioni di euro ed ha disposto l'abrogazione di ogni altra forma di finanziamento;
   gli stanziamenti a valere sul Programma 11.5 (regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, ecc.) destinati alla priorità IV nel 2012 sono molto più elevati rispetto al 2011, ma anche rispetto agli anni 2013 e 2014 (7,4 milioni nel 2012, rispetto ai 600 mila euro tendenzialmente assegnati nel quadriennio). Lo scorso anno l'Amministrazione ha infatti puntato molto sull'incremento della tutela dei titoli di proprietà industriale come elemento fondamentale di tenuta del sistema produttivo nazionale e sull'accelerazione della chiusura delle procedure in amministrazione straordinaria al fine di recuperare risorse da destinare alla ripresa economica.

  Le risorse assegnate alla priorità I (strategie per la ripresa economica) presentano nel 2012 un valore insolitamente basso (4,7 milioni in complesso sui tre programmi, contro i 346 dell'anno precedente, i 493 del 2013 e i 440 del 2014). La relazione spiega però che nel 2012 le risorse per fronteggiare la crisi economica si sono concentrate sulla priorità III (riforma del sistema degli incentivi), presente solo in quell'anno con stanziamenti per 978 milioni di euro. Tali risorse sono state destinate all'attivazione di interventi in favore di investimenti produttivi nelle Regioni Convergenza e all'attuazione di contratti di sviluppo ed il potenziamento del Fondo di garanzia per le PMI.
  La priorità II (internazionalizzazione) registra per il 2012 un sensibile incremento (118 milioni di euro, mentre negli altri tre anni del quadriennio 2011-2014 le risorse si mantengono inferiori ai 2 milioni). La relazione sottolinea il rilievo assunto dall’export nell'attuale congiuntura come motivazione sottostante il rinforzato impegno economico sull'internazionalizzazione, nell'ottica di assicurare la continuità dell'azione promozionale pubblica in favore delle imprese dopo la soppressione dell'ICE. Alla priorità II sono state perciò imputate le risorse dei capitoli 2530, 2531 e 2532, relative alle spese di funzionamento dell'ICE, che agiva come ente in house, e le somme ad esso destinate per il finanziamento dell'attività di promozione e sviluppo degli scambi commerciali con l'estero. Dal 2013 la nuova Agenzia riceverà Pag. 121gli indirizzi strategici da una Cabina di regia, di cui il Ministero sarà uno dei componenti.
  La priorità V (nuova politica energetica) evidenzia quasi un raddoppio dal 2012: 90 milioni nel 2012, rispetto ai 47 milioni del 2011, mentre nel 2013 e 2014 gli stanziamenti si assestano sugli 84 milioni, nel complesso delle due missioni n. 10 (energia) e n. 17 (ricerca e innovazione). Dal 2012, infatti, a tale priorità sono state imputate anche le risorse del cap. 7630 (Contributo all'ENEA), in considerazione del supporto fornito al Dipartimento Energia per l'attuazione degli obiettivi strategici.
  La notevole riduzione a partire dal 2012, delle risorse destinate alla priorità VI (infrastrutture per le comunicazioni) riguarda il programma 15.8 (servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione) ed è dovuta, secondo la relazione, al completamento del passaggio al digitale terrestre.
  Quasi dimezzate, infine, nel 2012 rispetto al 2011, le somme destinate alla priorità VIII (politiche territoriali). Nel 2011 tale priorità poteva contare su stanziamenti per 7.105 milioni, ridotti nel 2012 a 3.332 l'anno successivo. Nel 2013 gli stanziamenti si riportano a 8.035 milioni, e nel 2014 a 5.898. La riduzione del 2012 è dovuta, secondo la relazione, al forte taglio subito in termini di stanziamenti di competenza dal Programma 28.4 (politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate), passato da 7,6 a 3,3 milioni di euro a seguito delle manovre finanziarie operate dal Governo. Va tuttavia considerato che gli obiettivi attuativi di detta priorità sono realizzati essenzialmente a valere sulla notevole massa di residui.
  Segnala infine che, dal 2013, è stata prevista un'ulteriore priorità sulla missione 32 (Servizi generali): Contribuire all'azione del Governo di revisione e qualificazione della spesa pubblica attraverso la piena attuazione delle misure previste in particolare dai decreti-legge n. 1, n. 5 e n. 95 del 2012, per quasi un milione e mezzo di euro.
  Per quanto concerne le risorse di personale segnala che il personale effettivamente in servizio presso il Ministero è sia appartenente ai ruoli MiSE, sia esterno. Inoltre, il MiSE dispone di personale di ruolo non in servizio presso il MiSE (in aspettativa, fuori ruolo, in comando presso altre amministrazioni). In sintesi dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2012, si è verificata una riduzione della consistenza numerica del personale in servizio di 126 unità (da 3.229 a 3.103), delle quali 22 in part-time, 102 a tempo pieno e 2 con contratto a tempo determinato; il personale esterno in servizio presso il MiSE aveva una consistenza di 70 unità alla fine del 2011 e di 72 unità al 31.12.2012, mentre il personale con contratto a tempo determinato è presente in numero molto ridotto: 5 unità nel 2011, diventate 3 nel 2012 . Infine, anche il personale MiSE non in servizio si è ridotto di 34 unità (da 219 a 185): nel periodo considerato, infatti, si è verificata una riduzione di 12 unità del personale in aspettativa e di 23 unità del personale MiSE comandato presso altre amministrazioni, mentre è aumentata una unità dei «fuori ruolo».
  Con riferimento specifico alle procedure di spesa evidenzia che l'esercizio finanziario 2012 è stato caratterizzato da azioni di contenimento delle spese di funzionamento, al fine di ottemperare alle disposizioni contenute nel decreto legge n. 95 del 2012. In particolare, il MiSE per effetto della spending review, ha subito riduzioni delle dotazioni finanziarie dei capitoli di spesa di funzionamento per complessivi 1,7 milioni di euro.
  In attuazione di uno dei criteri indicati nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2012 (riduzione in termini monetari per la spesa per acquisto di beni e servizi anche mediante l'individuazione di responsabili unici della programmazione della spesa, nonché attraverso una più adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto ed una più efficiente gestione delle scorte) è stato predisposto il ricorso alla gestione unica dei capitoli dedicati alle spese di funzionamento. Ciò nonostante, il Pag. 122mancato affidamento in gestione unificata di tutti i capitoli appartenenti a tale tipologia non ha consentito una piena e completa razionalizzazione dei processi di spesa. Il rapporto evidenzia come i tagli lineari abbiano contribuito alla formazione di debiti fuori bilancio. Per evitare la formazione di tali debiti gli interventi posti in essere sono stati una più accurata pianificazione degli acquisti di beni e servizi ed è stato predisposto un Piano triennale di razionalizzazione e riqualificazione della spesa che prevede riduzioni della spesa prevalentemente sui canoni di locazione (0.9 mln), sulle spese di telefonia e sulle spese relative agli uffici di diretta collaborazione (0,5 mln).

  Ignazio ABRIGNANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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