CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 ottobre 2013
95.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 119

RISOLUZIONI

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 9.10.

7-00099 Pizzolante: Sull'applicazione delle misure relative alla cosiddetta «mini-Aspi» con particolare riferimento ai lavoratori stagionali.
(Rinvio del seguito della discussione).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 24 settembre 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, a seguito di intese intercorse tra il presentatore e il rappresentante del Governo, finalizzate in particolare a consentire all'INPS di giungere alla definizione di un quadro il più possibile completo dei dati e delle informazioni, anche di carattere finanziario, concernenti l'atto di indirizzo in titolo, si è convenuto sull'opportunità Pag. 120di rinviare il seguito della discussione della risoluzione al prossimo 8 ottobre, atteso anche che il termine ultimo entro il quale adottare i relativi impegni è previsto per il 15 ottobre 2013.

  La Commissione prende atto.

  Cesare DAMIANO, presidente, rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.15.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 9.15.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 settembre 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è convenuto di rinviare alla corrente settimana il seguito del dibattito di carattere generale sul provvedimento in titolo. Al riguardo, segnala che presso le Commissioni di merito non si è ancora svolto l'esame degli emendamenti, il cui termine di presentazione viene in scadenza alle ore 13 di oggi, e che allo stato il provvedimento risulta iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dall'inizio della prossima settimana. Per tali ragioni, fa presente che il dibattito potrà proseguire nella corrente seduta e che nell'odierna seduta pomeridiana della Commissione in sede consultiva si valuterà l'eventuale esigenza di esprimere sin da oggi il parere di competenza ovvero la possibilità che tale deliberazione possa essere ulteriormente differita, in attesa di valutare i tempi che saranno fissati dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

  Marialuisa GNECCHI (PD), pur sottolineando la positività di un intervento normativo che estende la platea dei salvaguardati alla categoria dei licenziati in via unilaterale, giudica opportuno apportare dei miglioramenti al testo in esame, al fine di prevede misure ancora più incisive a favore di lavoratori rimasti ingiustamente senza lavoro in prossimità del pensionamento. Ricorda che, su tale delicato argomento, la XI Commissione si batte da tempo per offrire adeguate garanzie ai soggetti svantaggiati, sia attraverso l'esame di proposte di legge specifiche sia mediante l'approvazione di emendamenti e di ordini del giorno riferiti ai vari provvedimenti di urgenza che sono stati adottati dal Governo in questi ultimi tempi.
  Preannuncia, quindi, la presentazione da parte del suo gruppo, presso le Commissioni di merito, di diversi emendamenti, sui quali è stato già avviato un dialogo costruttivo anche con gli altri gruppi, al fine di porre rimedio a taluni elementi di criticità recati dalla recente riforma previdenziale.
  Si riferisce, in particolare, all'esigenza di sanare la discriminazione tuttora presente tra lavoratori che hanno impugnato il licenziamento e lavoratori che non lo hanno fatto, estendendo la salvaguardia anche nei confronti dei secondi, e di ampliare le tutele – ad oggi limitate alla sola assistenza dei figli e vincolate a parametri temporali che non tengono conto della frazionabilità nella fruizione dei congedi – nei confronti di tutti i familiari (e non dei soli genitori) che assistono persone disabili. Giudica, inoltre, opportuno che sia inserita, nel testo dell'articolo 11 del decreto-legge in esame, una previsione di favore, sempre adottata nelle precedenti Pag. 121riforme previdenziali, nei confronti di quei lavoratori in mobilità che, licenziati a seguito di accordi stipulati entro i termini di legge, sono stati comunque esclusi dalla salvaguardia, solo perché hanno maturato i previgenti requisiti qualche mese (o soltanto poche settimane) dopo il termine del periodo di mobilità, che avrebbero certamente coperto con la contribuzione volontaria.
  Auspica, pertanto, che il confronto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, che si terrà in Commissione la prossima settimana, possa contribuire all'individuazione di ulteriori forme di intervento a tutela degli esodati, atteso che l'attuale formulazione del testo non sembra corrispondere in pieno alle aspettative dei soggetti coinvolti. In attesa di soluzioni normative più strutturali, come quelle individuate dalle proposte di legge in materia di flessibilità all'esame della XI Commissione, giudica necessario intervenire con urgenza, per offrire una prima forma di tutela nei confronti di soggetti che rischiano di rimanere senza alcuna forma di sostentamento per un lungo periodo, a fronte di un inaspettato innalzamento dei requisiti previdenziali, che appare particolarmente ingiusto in ragione del peculiare status economico, giuridico, sociale e occupazionale di tali lavoratori.

  Giorgio AIRAUDO (SEL), pur dichiarando la piena disponibilità a confrontarsi sul contenuto di eventuali proposte emendative da sostenere presso le Commissioni di merito, nella prospettiva di un ampliamento delle forme di tutela nei confronti dei lavoratori esodati, fa presente che il suo gruppo mantiene un orientamento complessivamente molto critico nei confronti del provvedimento in esame, atteso che esso non sembra individuare soluzioni strutturali ai diversi problemi del Paese. Giudica necessario, infatti, porre la questione in termini più generali, valutando insufficiente un intervento che – come nel caso degli esodati – si limiti ad operare una selezione tra diverse categorie, escludendone altre. Manifestata preoccupazione per il quadro politico che si è delineato negli ultimi giorni, che non appare, a suo avviso, il più adeguato per garantire il raggiungimento di una convergenza sul tema, nutre dubbi sulla reale efficacia di misure in materia di flessibilità previdenziale, come quelle all'esame della XI Commissione, ritenendo che lo Stato, che ha inferto un vulnus grave al suo rapporto con i cittadini, abbia il dovere di prevedere interventi più penetranti. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo si batterà per il miglioramento del testo in esame, confrontandosi anche su eventuali ipotesi di modifica, e continuerà ad invocare misure più incisive che offrano una soluzione certa e definitiva per i lavoratori.

  Cesare DAMIANO, presidente, in considerazione degli interventi appena svolti, si sofferma sulle modalità di prosecuzione dell'iter, facendo presente che la Commissione dovrà essere pronta a esprimere con solerzia il proprio parere, qualora l'andamento dei lavori parlamentari dovesse imporre una tempistica accelerata per l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea. Invita, pertanto, il relatore e i rappresentanti dei gruppi a proseguire nell'attività di confronto sul merito delle questioni sollevate dal decreto-legge in titolo, al fine di giungere in tempi rapidi a proposte condivise sugli articoli di competenza della XI Commissione che, proprio in virtù di un'ampia convergenza politica, possano avere la forza di imporsi all'attenzione delle Commissioni di merito. Ritiene, infatti, necessario che si giunga a conseguire – sui temi del rifinanziamento della CIG in deroga e della tutela degli esodati – risultati concreti, che seppur non strutturalmente risolutivi della problematica, possano consentire di prevedere una forma di tutela aggiuntiva nei confronti dei lavoratori coinvolti. Fa presente che su tale questione esistono forti resistenze, anche da parte degli organismi statali competenti a fornire gli elementi di natura finanziaria, per vincere le quali sarà necessario mettere in campo un costante e pervicace lavoro di «diplomazia parlamentare», da portare a termine il Pag. 122prima possibile, tenuto conto che i margini temporali per la conversione in legge del decreto si stanno riducendo e che la stessa legge di stabilità, ultimo veicolo normativo da sfruttare per l'adozione di misure di salvaguardia, sta per essere definita dal Governo nei suoi tratti essenziali.
  Ribadisce, dunque, l'importanza che i gruppi mantengano alta l'attenzione su tali tematiche, agendo sia presso le Commissioni di merito sia attraverso il parere che la XI Commissione, in sede consultiva, dovrà esprimere, auspicando che tale parere sia in grado di segnalare alle stesse Commissioni di merito l'esigenza di un intervento concreto e immediato nei confronti di lavoratori gravemente svantaggiati.
  Preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, fatto presente che il relatore si trova nelle oggettive condizioni di non poter prendere parte all'odierna seduta antimeridiana della Commissione, avverte che svolgerà la relazione in sostituzione dello stesso relatore. Osserva, infatti, che la Commissione è chiamata a esaminare in sede consultiva, per l'espressione del prescritto parere alla V Commissione (Bilancio), la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF) 2013. Fa presente che la Nota di aggiornamento costituisce uno degli strumenti nei quali si articola il ciclo annuale di bilancio, poiché contiene l'eventuale aggiornamento delle previsioni macro-economiche e di finanza pubblica per l'anno in corso e per il periodo di riferimento, nonché le eventuali integrazioni al DEF conseguenti a varie prescrizioni di natura finanziaria e contabile, oltre che programmatica, derivanti anche dagli impegni assunti in ambito europeo.
  Nel dare conto anzitutto dei principali elementi macro-economici, osserva che la Nota di aggiornamento in esame prevede – discostandosi dalle indicazioni meno positive del Fondo Monetario Internazionale (contenute nel World Economic Outlook) dell'Aprile scorso – una riduzione (in termini reali) del PIL pari al 1,7 per cento per il 2013, mentre per gli anni successivi viene stimato un ritorno alla crescita del medesimo PIL, con incrementi pari all'1,0 per cento nel 2014, all'1,7 per cento nel 2015, all'1,8 per cento nel 2016 e all'1,9 per cento nel 2017; la nuova stima del valore negativo relativo al 2013 (superiore di quattro decimi rispetto al Documento di economia e finanza 2013) comporta che il tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, in rapporto al PIL, si assesti attorno al valore del 3,1 per cento, superiore di due decimi rispetto a quello fissato dal Documento di economia e finanza 2013. Fa notare, tuttavia, che la Nota di aggiornamento conferma l'obiettivo del Governo, «in linea con gli impegni europei», di mantenere il valore del tasso di indebitamento netto al 3,0 nel 2013; per gli anni successivi, la Nota prevede un valore del tasso di indebitamento netto pari al 2,5 per cento nel 2014, all'1,6 per cento nel 2015, allo 0,8 per cento nel 2016 e allo 0,1 per cento nel 2017; riguardo al tasso di disoccupazione, la Nota di aggiornamento prevede un valore pari al 12,2 per cento per il 2013 e al 12,4 per cento per il 2014 (valori superiori di sei decimi rispetto alle corrispondenti stime del Documento di economia e finanza 2013); per gli anni successivi, si prevede una progressiva riduzione del tasso di disoccupazione (con un valore pari all'11,4 per cento nel 2017). Per il tasso di occupazione la Nota di aggiornamento prevede un valore pari al 55,9 per cento nel 2013, al 55,8 per cento nel 2014, al 56,3 per cento nel 2015, al 56,8 per cento nel 2016 e al 57,4 per cento nel 2017.
  Segnala che i riferimenti alle competenze della XI Commissione sono ampi e Pag. 123diversi nell'ambito del Documento in esame e si ritrovano in quasi tutti i paragrafi nei quali si articola la Nota di aggiornamento del DEF. Solo per citarne alcuni, evidenzia: il paragrafo V.3, che si occupa della riduzione delle imposte su imprese e lavoro e, più specificatamente, di «cuneo fiscale»; il paragrafo V.5, che affronta, nell'ambito delle tematiche della Pubblica Amministrazione, l'armonizzazione del lavoro pubblico e privato e il delicato tema della mobilità dei dipendenti pubblici; il paragrafo V.8, che tratta, tra gli altri, il tema dell'occupazione nel Mezzogiorno; i paragrafi V.9, su università e ricerca, e V.10, relativo a scuola e capitale umano, sia per il percorso professionale del personale docente sia per il potenziamento dell'istruzione tecnico-professionale; il paragrafo V.12 (Sanità ed assistenza), in particolare per le relative ricadute sui livelli occupazionali.
  Prima di concentrarsi sulle parti di più piena competenza della XI Commissione, riscontrabili nel paragrafo V.4, ricorda che, nel luglio scorso, a chiusura del Semestre europeo 2013, il Consiglio UE rivolse all'Italia una serie di raccomandazioni sulla base della valutazione della Commissione europea della situazione macroeconomica e di bilancio del Paese; la raccomandazione numero 4 riguardava il lavoro; con essa il Consiglio UE, fra le altre cose, chiese all'Italia di intervenire sul mercato del lavoro anche al fine di permettere un maggiore allineamento fra salari e produttività, di promuovere la partecipazione al mercato del lavoro delle categorie deboli, in particolare donne e giovani, di potenziare l'istruzione e la formazione professionale, di rendere più efficienti i servizi per l'impiego, di favorire la partecipazione del coniuge debole, di contrastare l'abbandono scolastico, di concentrare le risorse verso le famiglie a basso reddito con figli. Fa osservare che, a fronte di ciò, l'Esecutivo indicò 25 azioni, alcune delle quali attuate o in fase di attuazione, che si ritrovano nel documento in esame. Segnala, infatti, che nel citato paragrafo V.4, in particolare, si pongono in risalto le misure già adottate dal Governo e dal Parlamento inserite nel decreto-legge n. 76 del 2013 e si rinvia, per un ulteriore novero di interventi, alla fase in cui le istituzioni europee avranno approvato le regole per l'utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020, nonché di quelli per la ‘Garanzia per i giovani’, ricordando, al riguardo, che le risorse destinate all'Italia in questo ambito sono pari a 1,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2015.
  Rileva, poi, che la stessa Nota di aggiornamento afferma che «la programmata riforma dei centri per l'impiego e una più forte collaborazione dei medesimi con le agenzie private per il lavoro miglioreranno significativamente il funzionamento del mercato del lavoro, riducendo i fenomeni di mismatch tra domanda e offerta». Al contempo, fa notare come il documento si soffermi su diversi obiettivi di carattere più strutturale, tra i quali, in particolare, il completamento della riforma del mercato del lavoro: su questo versante, la Nota punta a un mix tra semplificazione delle norme e rafforzamento degli istituti a sostegno del primo accesso al mondo del lavoro e del reinserimento dei lavoratori sospesi; si tratta di interventi necessari alla luce dell'incremento della povertà in Italia, evidenziato nella stessa Nota. Segnala, peraltro, che tra le proposte operative contenute nel documento il Governo punta anche alla creazione di un gruppo di riflessione che formuli proposte, entro la fine del 2013, sulle esigenze di conciliazione tra vita e lavoro, laddove, secondo la Nota, il problema «non riguarda soltanto le donne e concerne anche i temi del telelavoro e del lavoro a tempo parziale». Ricorda, altresì, il 2014 sarà l'Anno europeo della conciliazione fra vita professionale e vita familiare.
  Quanto, infine, alla spesa pensionistica, sottolinea come essa rappresenti uno dei principali aggregati di interesse della Nota di aggiornamento, che dedica specificamente a tale spesa un intero riquadro riassuntivo: in questo ambito, il documento osserva che le misure adottate nel corso degli ultimi due decenni compensano Pag. 124in larga parte – e forse oltre misura visto il connesso problema degli «esodati/salvaguardati» e il caso emerso in queste settimane del mancato riconoscimento della contribuzione figurativa per alcune tipologie di permessi, comprese quelle riconosciute dalla legge n. 104 del 1992, dalla normativa sui congedi parentali e dall'altra per la donazione sangue – l'andamento negativo (cosiddetta «gobba pensionistica») che si prospettava per i prossimi decenni, il quale – come riportato anche nei precedenti DEF – è sostanzialmente dovuto all'incremento della speranza di vita e al passaggio alla fase di quiescenza delle generazioni del cosiddetto «baby boom».
  Quanto ai dati di tendenza generali, rileva che il documento inquadra la tendenza nel rapporto fra spesa pensionistica e PIL (attualmente superiore al 16 per cento) in costante riduzione fino al 2030, quando tale rapporto dovrebbe attestarsi attorno al 14,9 per cento; tale tendenza al ribasso sarà maggiormente significativa a partire dal 2015, in virtù, non soltanto di una dinamica di crescita più favorevole rispetto a quella attuale, ma anche degli effetti dell'innalzamento dei requisiti per la pensione, maturati con l'adozione della cosiddetta «riforma Fornero», e del progressivo passaggio generalizzato al metodo di calcolo contributivo. In proposito, segnala come la Nota evidenzi che, successivamente al 2030, la misura del rapporto percentuale tornerebbe a crescere, a causa dell'ampliamento delle tendenze negative delle dinamiche demografiche ed in ragione degli effetti derivanti dal precedente posticipo del collocamento in quiescenza sull'importo delle pensioni; tale rapporto dovrebbe raggiungere un valore massimo pari circa al 15,6 per cento, intorno al 2045, per poi decrescere nel successivo periodo fino al 2060, limite oltre al quale si fissa l'orizzonte previsionale di riferimento. Osserva che, a giudizio del relatore, queste valutazioni appaiono troppo pessimistiche, risultando assai complesse e improbabili previsioni sulle tendenze demografiche che includano periodi di tempo superiori ai 30/40 anni.
  In conclusione, avverte che lo stesso relatore, nel prendere atto di quanto complessivamente esposto con la Nota di aggiornamento, che – a suo avviso – sembra riflettere necessariamente l'attuale situazione economica e finanziaria globale del Paese, si riserva di verificare gli elementi che emergeranno dal dibattito prima di presentare alla Commissione una proposta di parere sul documento in esame.
  Considerato, quindi, che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell'Aringa.

  La seduta comincia alle 14.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 settembre 2013.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella precedente seduta ha avuto inizio l'esame in sede consultiva del provvedimento in titolo, che si concluderà, con la deliberazione del parere di competenza, nella prossima settimana, essendo il disegno di legge iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 14 ottobre.
  Preso atto, quindi, che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Pag. 125

Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana di oggi.

  Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nell'odierna seduta antimeridiana della Commissione è stata illustrata la relazione introduttiva del provvedimento in titolo. Preso atto che non vi sono richieste di intervento nel dibattito di carattere generale, avverte, quindi, che nella prossima seduta si procederà direttamente all'esame della proposta di parere del relatore.

  Renata POLVERINI (PdL), relatore, si riserva di presentare, per la prossima seduta, una proposta di parere sul provvedimento in esame.

  Walter RIZZETTO, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana di oggi.

  Walter RIZZETTO, presidente, avverte preliminarmente che, alla luce dell'andamento dei lavori presso le Commissioni di merito, appare ragionevole prevedere che l'inizio della discussione in Assemblea del provvedimento in esame non possa avere luogo a partire dal prossimo lunedì 7 ottobre, come attualmente previsto dal vigente calendario dei lavori. Per tali ragioni, fa presente che la votazione del parere da parte della XI Commissione potrà essere differita alla giornata di martedì 8 ottobre, riservandosi comunque la presidenza di tornare a convocare la Commissione stessa prima di quella data, ove necessario in relazione ad una mutata organizzazione dei lavori parlamentari.

  La Commissione prende atto.

  Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che non vi sono richieste di intervento, avvertendo che nella prossima seduta si passerà all'esame della proposta di parere che il relatore si riserva di predisporre sul provvedimento in titolo.

  Il sottosegretario Carlo DELL'ARINGA fa presente che il Governo non intende al momento svolgere proprie considerazioni sul provvedimento in titolo, riservandosi di valutare la proposta di parere che sarà formulata dal relatore.

  Walter RIZZETTO, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

COMITATO RISTRETTO

  Giovedì 3 ottobre 2013.

Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico.
C. 224 Fedriga, C. 387 Murer, C. 727 Damiano, C. 946 Polverini, C. 1014 Fedriga, C. 1045 Di Salvo, C. 1336 Airaudo.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.10 alle 14.30.