CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 ottobre 2013
95.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 46

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto ministeriale recante princìpi contabili e schemi di bilancio in contabilità economico-patrimoniale per le università.
Atto n. 22.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 19 settembre 2013.

  Giulia NARDUOLO (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazione sul provvedimento in esame (vedi allegato 1).

  Gianluca VACCA (M5S) rileva che alcune delle problematiche emerse dall'esame del provvedimento non sono state risolte nella proposta di parere presentata dalla relatrice, soprattutto con riferimento al tema dell'inserimento del bilancio unico d'ateneo e del computo dei costi relativi ai servizi esternalizzati all'interno delle spese per il personale. Preannuncia quindi l'astensione, anche a nome del suo gruppo, sul provvedimento in esame.

  Giulia NARDUOLO (PD), relatore, osserva che alcune delle problematiche alle Pag. 47quali si riferisce il collega Vacca, trovano puntuale recepimento nella proposta di parere presentata. Aggiunge che il provvedimento in questione reca in ogni caso precise indicazioni anche per gli altri profili, per esempio, concernenti il bilancio unico d'ateneo che è già previsto dal provvedimento in esame. Ricorda inoltre come i principi contabili e gli schemi di bilancio in contabilità economico patrimoniale per le Università, adottati nel provvedimento in esame, fanno riferimento al Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), che consiste in un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche. Precisa che ciò rende confrontabili i dati provenienti dalle varie amministrazioni.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore (vedi allegato 1).

Schema di decreto ministeriale recante classificazione della spesa delle università per missioni e programmi.
Atto n. 23.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 19 settembre 2013.

  Anna ASCANI (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

  La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza della vicepresidente Ilaria CAPUA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti.

  La seduta comincia alle 14.25.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Umberto D'OTTAVIO (PD), relatore, ricorda che la legge di contabilità pubblica n. 196 del 2009 dispone, sulla base del calendario previsto nell'ambito del cosiddetto Semestre europeo, che il processo di programmazione economica abbia inizio il 10 aprile di ogni anno – data di presentazione alle Camere del Documento di economia e finanza (DEF) –, al fine di consentire al Parlamento di esprimersi sugli obiettivi programmatici in tempo utile per l'invio (entro il 30 aprile), al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma (PNR), contenuti nel DEF. Precisa che anche al fine di tener conto delle raccomandazioni formulate dalle autorità europee, la legge di contabilità prevede, all'articolo 7, comma 2, lettera b), la presentazione alle Camere, entro il 20 settembre di ogni anno, di una Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, per le conseguenti deliberazioni parlamentari. Aggiunge quindi che alla Nota di aggiornamento del DEF sono allegate, sulla base dell'articolo 10-bis della predetta legge di contabilità, le relazioni programmatiche sulle spese di investimento per ciascuna missione di spesa Pag. 48del bilancio dello Stato, le relazioni sullo stato di attuazione delle relative leggi pluriennali e il programma delle infrastrutture strategiche.
  Illustra, quindi, nel merito dei settori di competenza della VII Commissione, le parti della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2013, e i relativi allegati, che concernono i Ministeri dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e dei beni e delle attività culturali e del turismo. Segnala che l'Allegato I della Nota contiene le relazioni sulle spese di investimento e sullo stato di attuazione delle relative leggi pluriennali di spesa, con riguardo sia al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sia al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, alla cui lettura rimanda per un approfondimento dettagliato sulle politiche di spesa in tali settori. Con riferimento a quanto contenuto nel capitolo V.9 della Nota, concernente l'università e la ricerca, ricorda che nello stesso si afferma che gli interventi pubblici possono spesso favorire la crescita di un Paese e che, affinché questa crescita sia duratura, è importante investire in ricerca e alta formazione. A questo scopo, precisa che la Nota evidenzia che se da una parte sono necessari interventi sui Fondi destinati alle università, a cominciare dal Fondo di funzionamento ordinario (FFO), dall'altra è anche importante implementare strumenti, regole e incentivi che stimolino le università all'autofinanziamento e instaurino un meccanismo virtuoso di apertura a collaborazioni con istituzioni pubbliche – inclusi gli Enti di ricerca e le amministrazioni territoriali – e private per alimentare e sostenere la formazione continua degli insegnanti e degli adulti; tematiche su cui è intervenuta una specifica risoluzione del Parlamento europeo sulla modernizzazione dei sistemi d'istruzione superiore in Europa. Rileva che, in tal senso, la Nota ribadisce l'importanza di connettere sempre di più il sistema della ricerca di base con quello produttivo, valorizzando ad esempio le numerose aziende spin off della ricerca universitaria. Osserva, inoltre, che nella Nota si evidenzia anche che, nella logica del rilancio strutturale della crescita, assume un ruolo fondamentale il sostegno alla ricerca e all'innovazione industriale, chiave strategica per recuperare competitività, creare nuovo lavoro ad alta qualificazione e attivare un circuito virtuoso tra sistema universitario, Enti pubblici di ricerca e imprese. Precisa che la Nota aggiunge poi che si rende perciò prioritaria la definizione di uno strumento di agevolazione fiscale per sostenere le attività di ricerca e sviluppo realizzate dalle imprese, tanto in autonomia quanto in collaborazione con le Università e gli Enti pubblici di ricerca e che il Governo sta valutando la possibilità di introdurre strutturalmente un credito d'imposta stabile e automatico sull'incremento, rispetto all'anno precedente, delle spese sostenute in attività di ricerca e sviluppo. Sottolinea che il fine precisato dalla Nota è quello di dare stabilità e certezza alle imprese nel lungo periodo, per favorire la pianificazione strategica degli investimenti in ricerca. Si tende a incentivare, poi, il percorso d'internazionalizzazione delle Università, che devono essere parte integrante del sistema d'istruzione superiore europeo e devono essere attrezzate per collaborare e competere. Per quanto attiene agli interventi sul personale ricercatore e docente dell'Università, ricorda che nella Nota è ritenuto fondamentale l'obiettivo di riuscire a liberare il talento che si sta sviluppando nelle nostre università e centri di ricerca: da qui la previsione di un Piano straordinario nazionale di reclutamento di ricercatori che costituisce sempre più una priorità strategica, anche nella prospettiva di favorire e stabilizzare nel nostro Paese il rientro di giovani scienziati, insieme al rifinanziamento del secondo triennio del piano straordinario per il reclutamento di professori associati.
  Quanto al diritto allo studio, ricorda che la Nota in esame evidenzia che la situazione è critica e accentuata anche dai divari regionali, per cui l'Italia deve tornare a finanziare il diritto allo studio per offrire reali opportunità agli studenti meritevoli ma meno abbienti, anche aumentando Pag. 49la disponibilità di servizi e residenze universitarie. Precisa poi che il provvedimento in esame rileva come, in questa direzione, si è mosso il recente decreto-legge n. 104 del 2013, in materia d'istruzione e università, attualmente al nostro esame in Commissione cultura, che ha, in particolare, assicurato la continuità delle risorse per il diritto allo studio e incentivato i percorsi di mobilità per gli studenti meritevoli. Questo capitolo della Nota prosegue con l'affermazione che, con riferimento alla ricerca, vi è l'obiettivo primario di creare un «sistema nazionale della ricerca», esigenza strategica per il sistema Paese e volano per lo sviluppo e la competitività nazionale. La Nota prosegue sostenendo che a tal fine è necessario, da un lato, garantire un governo unico del processo e quindi una coesione delle politiche sulla ricerca e, dall'altro, dare risposte adeguate alle istanze degli stakeholders, in merito ai tempi delle procedure amministrative, con particolare riferimento alla erogazione delle risorse ai beneficiari, e alla loro trasparenza. Ritiene quindi che un punto di partenza in tal senso sarà la revisione del processo di definizione del Piano nazionale per la ricerca, improntandolo ai principi di massima inclusione degli attori e alla rigorosa individuazione di tempi e milestones, che garantiscano la qualità, la completezza, la fattibilità e la tempestiva attuazione del Piano nazionale della ricerca 2014-2016, e che rendano il nostro sistema in questo settore maggiormente competitivo, per confrontarsi con i fondi europei e, in particolare, con il programma Horizon 2020.
  Con riferimento poi al contenuto del capitolo V.10 della Nota di aggiornamento del DEF 2013, relativo alla scuola e al capitale umano, ricorda che in esso si afferma che il capitale umano di cui un Paese ha bisogno – per stimolare la crescita e uscire dalla crisi – consiste in alti tassi di scolarizzazione, con un maggior numero di diplomati e laureati. Segnala che quest'obiettivo – secondo quanto stabilisce la Nota – si può raggiungere solo con un sistema d'istruzione qualitativamente migliore, con un'attenzione costante alla riduzione degli abbandoni scolastici, con la promozione dell'apprendimento permanente e il potenziamento del rapporto tra scuola ed esigenze del mercato del lavoro. Le scelte che possono incidere positivamente sulla qualità della scuola comprendono, secondo la Nota, le seguenti linee d'indirizzo: azioni di sistema, legate all'edilizia scolastica e all'autonomia delle scuole; interventi per la valorizzazione del personale della scuola; misure per garantire apprendimenti di qualità per tutti gli studenti, passando anche attraverso l'introduzione di percorsi strutturati di alternanza scuola/lavoro e su un accorto, consapevole e inclusivo impiego delle tecnologie digitali, a supporto dell'attività didattica. Ricorda che proprio l'edilizia scolastica, in base al provvedimento in esame, presenta una situazione di estrema difficoltà, a causa anche di un sistema di finanziamento inefficace che ha dilatato i tempi e disperso risorse. A questo proposito, ritiene che se una svolta positiva è stata impressa con il Fondo unico per l'edilizia scolastica – in base a quanto previsto dalla Nota – è ora necessario prevedere un meccanismo adeguato che consenta agli enti locali di poter utilizzare le risorse del Fondo derogando ai vincoli di finanza pubblica: vanno a tal fine individuati nuovi canali di finanziamento dell'edilizia scolastica – nazionali e internazionali (BEI e Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa) – che consentano di incrementare le risorse disponibili, oltre a quelle statali. A questo proposito, segnala che nell'Allegato III alla Nota in esame, concernente il programma delle infrastrutture strategiche, aggiornato al mese di settembre 2013, anch'esso oggetto dell'esame odierno, si afferma che «in accordo con il MIUR è fondamentale ed urgente dare corso alla seconda tranche di risorse messe a disposizione ultimamente» dal decreto-legge n. 69 del 2013 – cosiddetto decreto del fare –, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 98 del 2013, trattandosi di « un importo di 300 milioni di euro che attraverso il coinvolgimento dei Provveditori Pag. 50alle opere pubbliche del Dicastero delle infrastrutture e dei trasporti può davvero dare un apporto significativo al Programma già avviato tre anni fa».
  Osserva, altresì, che la Nota prosegue affermando che l'autonomia scolastica, di cui molto si è parlato, non è ancora sufficientemente sviluppata e che è necessario: dare impulso alla creazione di un vero e proprio organico funzionale, strumento di flessibilità del quale il sistema scolastico non può più fare a meno; formulare un nuovo patto per la scuola per ridefinire in modo condiviso l'organizzazione del lavoro del personale scolastico in funzione del miglioramento della qualità dell'educazione; sostenere finanziariamente l'autonomia scolastica e la progettualità dei dirigenti scolastici nelle misure indirizzate all'adozione di strumenti e tecnologie innovative. La Nota prosegue affermando che la valorizzazione del personale docente passa per la definizione di nuove modalità di sviluppo di carriera dei docenti stessi, con l'avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato ad una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio. Rileva, inoltre, secondo quanto previsto dal provvedimento in esame al riguardo, che è necessario avviare una riflessione per il nuovo reclutamento dei dirigenti scolastici e dei docenti, per assicurare una selezione di alto profilo e una maggiore qualità alle istituzioni scolastiche. A questi docenti dovrà essere anche assicurata una formazione idonea, per la quale andrà individuata una dotazione periodica stabile. Sottolinea quindi il lavoro dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, ANVUR, che dovrà essere utilizzato per rafforzare la relazione fra qualità di risultato e investimento pubblico. Dopo aver ricordato l'importanza dell'azione per contrastare l'abbandono scolastico, ricorda che nel provvedimento in esame si prevede che l'attuazione delle norme di riforma del mercato del lavoro è una priorità strategica anche per il sistema dell'istruzione e che, a tal fine, è fondamentale potenziare l'istruzione tecnico-professionale, raccordare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro e, soprattutto, rafforzare gli Istituti tecnici superiori in una dimensione multiregionale.
  Segnala quindi che il capitolo V.15 della Nota, che fa riferimento alla cultura, quale bene comune da valorizzare, prevede che le politiche per il turismo e la cultura italiana dovranno muoversi con fermezza sull'affermazione della peculiarità dei «valori culturali» del Paese. A livello nazionale – prosegue la Nota – si deve partire dal presupposto che la tutela e la promozione dei beni e delle attività culturali possono essere realizzate efficacemente solo con un pieno e responsabile coordinamento con le politiche regionali e con le funzioni svolte dagli enti locali. Si aggiunge che se da una parte si deve agire per la valorizzazione della cultura, dall'altra bisogna essere pronti alla tutela e all'azione emergenziale. In questo senso, il provvedimento in discussione ricorda che molto è stato fatto negli anni passati, soprattutto per alcuni siti d'interesse nazionale come Pompei, e un contributo ancora più durevole verrà dall'ormai imminente approvazione definitiva del decreto-legge n. 91 del 2013, cosiddetto «valore cultura», che la Commissione cultura ha appena esaminato. La Nota prosegue affermando che in futuro sarà necessario sostenere concretamente gli interventi di attuazione e di miglioramento del Codice dei beni culturali e del paesaggio, verificandone con attenzione l'effettiva applicazione nel corso degli ultimi anni. Per quanto riguarda gli interventi di tutela ed emergenziali, la Nota afferma che un tema da affrontare riguarda la prevenzione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, anche tenendo conto della progressiva diminuzione, negli ultimi anni, delle opere di manutenzione programmata degli edifici vincolati, a causa della continua riduzione di risorse, rendendo il patrimonio architettonico più esposto alle calamità naturali. Precisa che il provvedimento in discussione stabilisce che, al fine di combattere efficacemente il traffico illegale di opere d'arte, sarà anche necessario procedere alla riforma della disciplina Pag. 51dei reati contro il patrimonio culturale – già oggetto nella scorsa legislatura di un disegno di legge delega d'iniziativa governativa –, prevedendo l'inasprimento delle sanzioni per queste fattispecie penali.
  Aggiunge, infine, che la Nota, dopo aver ricordato l'importanza fondamentale del settore del turismo, evidenzia che cultura è uguale a sport, in quanto lo sport è sinonimo di salute, d'inclusione sociale, di partecipazione allargata a tutti senza discriminazioni, d'integrazione, di tradizione e di progresso sociale. Occorre pertanto proseguire con gli interventi individuati nel quadro del «Piano nazionale per la promozione della pratica sportiva», elaborato l'anno scorso per la prima volta, consolidando e ampliando le politiche attive per lo sport a favore di giovani, studenti, soggetti diversamente abili, anziani, nonché dell'impiantistica di base. Si riserva quindi di presentare una proposta di parere nel prosieguo dell'esame.

  Ilaria CAPUA, presidente, rileva l'importanza di inserire nel provvedimento una particolare attenzione al tema della cosiddetta circolazione di cervelli, soprattutto per favorire l'arrivo di eccellenze straniere in Italia. Si tratta di un'esigenza per tutto il settore della ricerca italiana, proprio volta a favorire la crescita anche della ricerca nazionale nel Paese.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) considerato che il provvedimento in esame è particolarmente rilevante ritiene opportuno verificare con la presidenza della Commissione la possibilità di procedere eventualmente all'avvio del suo esame nella seduta odierna, rinviandone il seguito e l'approvazione del relativo parere ad altra. Chiede quindi quali siano i tempi per la conclusione dell'esame del provvedimento in questione.

  Ilaria CAPUA, presidente, ricorda che la Commissione bilancio ha rappresentato l'esigenza che le Commissioni si esprimano sul provvedimento in esame entro martedì prossimo, 8 ottobre 2103.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Giancarlo GALAN. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca Galletti.

  La seduta comincia alle 15.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 settembre 2013.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che sul testo del disegno di legge n. 1574 Governo, il Comitato per la legislazione si è espresso il 25 settembre 2013 e la XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ha espresso parere favorevole. Si resta in attesa dei pareri di competenza delle seguenti Commissioni: la I Commissione (Affari costituzionali), la II Commissione (Giustizia), la V Commissione (Bilancio), la VI Commissione (Finanze), la VIII Commissione (Ambiente), la IX Commissione (Trasporti), la X Commissione (Attività produttive), la XI Commissione (Lavoro), la XII Commissione (Affari sociali) e la XIII Commissione (Agricoltura).

Sui lavori della Commissione.

  Giancarlo GALAN, presidente, avverte che nel corso della seduta del 30 settembre 2013, relativa all'esame in sede referente del disegno di legge C. 1628, di conversione in legge del decreto cultura, oggi approvato Pag. 52in via definitiva dal Parlamento, sono state effettuate alcune riprese audio-video non autorizzate. In considerazione del fatto che il video indicato è stato inserito in internet, comunica di aver informato dell'accaduto la Presidente della Camera, la quale, gli risulta, ne ha informato l'Ufficio di Presidenza, che ha investito della questione il Collegio dei deputati Questori.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD) ringrazia il presidente per l'iniziativa intrapresa di fronte ad un fatto grave, che ha cercato di mettere alla berlina, su internet, lei personalmente e gli altri colleghi della Commissione, con il video dei lavori parlamentari, girato da alcuni colleghi a sua insaputa. Esprime quindi rammarico e disapprovazione per quanto compiuto dai colleghi del Movimento 5 Stelle, soprattutto perché si è trattato di un atto compiuto in un ambiente in cui si è tutti colleghi e non ci possono essere buoni e cattivi. Aggiunge, d'altra parte, che dal video non si percepisce che nessuno dei colleghi del Movimento cinque stelle ha chiesto di parlare, segno che si è trattato di una ripresa artificiosamente creata per fini strumentali. Rileva poi che al Senato si è svolto un confronto tra tutti i gruppi, compreso il Movimento cinque stelle, che ha portato a migliorare un testo sul quale, in questo ramo del Parlamento, quel gruppo si è astenuto. Non rilevano a suo parere le sanzioni che potranno essere irrogate ai deputati del gruppo, ma la doppiezza con la quale i medesimi hanno agito nei confronti dei propri colleghi.

  Chiara DI BENEDETTO (M5S) tiene a spiegare le motivazioni che l'hanno indotta ad effettuare le riprese in questione, insieme ad alcuni suoi colleghi del gruppo M5S in Commissione. Precisa, infatti, che l'intento dell'iniziativa non era quello di mettere alla berlina i colleghi commissari, ma evidenziare che gli stessi, pur avendo presentato degli emendamenti al decreto-legge n. 91 del 2013, non li avevano poi potuti votare in Commissione, pur ritenendoli magari condivisibili nel merito. Comprende quindi la mortificazione che i colleghi abbiano potuto provare nel non vedere approvati alcuni emendamenti o nel veder esaminare con velocità, con freddezza chirurgica, proposte emendative, senza poter entrare nel merito. Per questo, rivendica quindi l'iniziativa adottata, quale giusta e proporzionata reazione alle anomale votazioni che il suo gruppo intendeva evidenziare.

  Milena SANTERINI (SCpI) evidenzia che si è avuta una grave deformazione del messaggio riprodotto nel video diffuso in rete, riportando la seduta di lunedì scorso, 30 settembre 2013 della VII Commissione, con una cosciente alterazione della verità. Nonostante, infatti, vi fosse tutto il tempo disponibile per intervenire su ciascun emendamento presentato, prima della relativa votazione, i deputati del Movimento 5 Stelle sono intervenuti nella discussione solo sulle prime proposte emendative, disinteressandosi dei successivi emendamenti che sono stati successivamente posti in votazione, pur avendone la facoltà. Precisa infatti che lo stesso presidente aveva assicurato la disponibilità di tempi per lo svolgimento degli interventi da parte dei colleghi. Evidenzia quindi che vi è stata una precisa scelta di non intervenire da parte dei deputati del gruppo M5S, al solo scopo di lanciare in rete il messaggio che nella seduta in corso non si stesse svolgendo un dibattito democratico.
  Aggiunge che, in tal modo, si è data l'immagine di una maggioranza arrogante che non fa prendere la parola all'opposizione, distorcendo la realtà dei fatti. Si è scelto infatti volutamente di non intervenire, al solo scopo di riprendere maliziosamente i lavori parlamentari «dal buco della serratura», rappresentandoli all'esterno, all'insaputa dei presenti. Precisa altresì che, ove si volessero modificare le regole che attengono la pubblicità dei lavori delle Commissioni, si potrà eventualmente intervenire sui regolamenti interni. Sottolinea quindi di aver svolto il suo ruolo di relatore, coscientemente valutando gli emendamenti presentati, nella convinzione che non accogliere magari qualche modifica migliorativa, avrebbe Pag. 53fatto ritardare, o addirittura saltare, l'approvazione di un testo complessivamente condivisibile. Ribadisce quindi che nessuno, lei in particolare, ha subito le decisioni che sono state prese in quella seduta, che sono state invece il frutto di scelte consapevoli. Si è scelto infatti di approvare il testo definitivamente, non introducendo modifiche, proprio per evitare di rinviare il provvedimento all'altro ramo del Parlamento.

  Luigi GALLO (M5S) riterrebbe auspicabile che il dibattito sull'argomento si elevasse, rispetto al livello al quale si trova.

  Dopo interventi ripetuti di vibrata, accesa e indignata protesta dei deputati Umberto D'OTTAVIO (PD) e Caterina PES (PD) rivolti all'indirizzo del collega Gallo per le sue affermazioni, Giancarlo GALAN, presidente, invita il collega Gallo ad attenersi al tema in discussione senza esprimere giudizi di valore sugli interventi degli altri colleghi.

  Luigi GALLO (M5S) richiama innanzitutto l'auspicio formulato dalla Presidente della Camera, all'atto del suo insediamento, di trasformare il Parlamento in un palazzo di vetro, trasparente e aperto ai cittadini. In questo senso, rivendica per il suo gruppo una battaglia, già a suo tempo avviata nei consigli comunali, inizialmente chiusi alle riprese e alla diffusione all'esterno delle sedute. Si tratta quindi di un atto di disubbidienza civile, messo in atto scientemente da alcuni deputati del suo gruppo, nell'impossibilità di trasmettere all'esterno ciò che accade nel corso delle sedute della Commissione. A questo proposito, ritiene che ove sarà necessario, si valuterà la possibilità di ricorrere nuovamente a questo tipo di protesta. Nel merito del provvedimento, tiene a sottolineare, poi, che ove il suo gruppo avesse inteso ostacolare la conversione del decreto-legge, testè licenziato dalla Camera, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a farlo, proprio per l'irrisorio tempo di esame del medesimo provvedimento. Aggiunge che i commenti inseriti in rete al video in questione sono stati poi i più diversi, alcuni proprio nel senso espresso dalla collega Santerini. Ritiene quindi necessario non parlare ai componenti del suo gruppo di manipolazione dell'informazione, quando il movimento al quale appartengono subisce da sempre forme di discriminazione su tutti i mass media.

  Giancarlo GALAN, presidente, senza voler entrare nel merito della questione, deve sottolineare che, come è a tutti noto, nessuna richiesta è giunta nel corso della seduta del 30 settembre dal gruppo Movimento 5 Stelle, né da altri, di attivare il circuito chiuso per la ripresa audio-video dei lavori della Commissione. Aggiunge che ove ciò si fosse verificato, la presidenza della Commissione, come sempre, avrebbe acconsentito a tale richiesta, nel rispetto di quanto previsto dal regolamento della Camera in materia di pubblicità dei lavori parlamentari.

  Laura COCCIA (PD) premette che altri le hanno raccontato i contenuti del video di cui si sta discutendo, non avendolo visionato direttamente. Intende comunque esprimere la propria disapprovazione per quanto accaduto, anche in qualità di donna, in quanto alcuni di coloro che hanno commentato in rete tali immagini hanno suggerito alle deputate di questa Commissione di rimanersene a casa. Si tratta di atteggiamenti sessisti che la offendono profondamente anche, ma non solo, per il ruolo che ricopre. Ricorda come diverse donne illustri, come Nilde Iotti, abbiano speso la propria vita sugli scranni parlamentari, svolgendo in modo eccelso la loro funzione. Sottolinea, quindi, che quanto accaduto mette in discussione la libertà di scelta di ciascun deputato, in contrasto con l'articolo 67 della Costituzione, che prevede l'esercizio della funzione parlamentare senza vincolo di mandato, e quindi anche senza vincoli di partito. Non rinnega pertanto quanto da lei fatto, in piena coscienza, nella citata seduta di lunedì 30 settembre 2013.

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  Nicola FRATOIANNI (SEL), intervenendo per una breve considerazione, pur senza volere entrare nel merito della vicenda, precisa che il video in questione gli è piaciuto molto. Secondo una scelta di buon senso, ritiene peraltro che si possa stabilire semplicemente, come ricordato dal presidente Galan, che i lavori della Commissione siano pubblicizzati con riprese audio-video. Ritiene però che riprendere qualcuno senza che egli lo sappia rappresenti una violenza verso quella persona, che non condivide. La questione è allo stesso tempo offrire un ulteriore elemento di trasparenza ai cittadini, a vantaggio di tutti. Per questo, auspica che, da un incidente, quale ritiene essere quello in questione, si possa fare un passo avanti. Fa presente però alla collega Santerini, guardandosi negli occhi, che nel merito il provvedimento non è stato discusso in Commissione, proprio per i tempi ristrettissimi riservati per il suo esame.

  Milena SANTERINI (SCpI) tiene a ribadire che la discussione del provvedimento in esame è avvenuta da parte della Commissione secondo una scelta consapevole e volontaria, senza alcuna imposizione. Ove si fosse ritenuto di intervenire nel merito degli emendamenti presentati, di discuterli e di difenderli, si sarebbe potuto benissimo fare, mentre nessuno dei componenti dei gruppi M5S e SEL ha inteso farlo nel corso della seduta di lunedì scorso.

  Roberto RAMPI (PD) dichiara, alla luce di quanto affermato dalla deputata Di Benedetto, di non voler più lavorare insieme ai deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione, almeno finché non sarà chiarito quanto avvenuto e non sarà corretto quel video, che contiene una precisa tecnica di programmazione neurolinguistica adoperata dai deputati di tale Movimento. Precisa che i commenti al video sono lì da leggere e invita tutti i colleghi ad attivarsi per inserire la corretta indicazione degli avvenimenti, così come ha fatto lui. Denuncia in conclusione un profondo senso di sfiducia nei confronti dei colleghi che si sono resi responsabili di quanto accaduto, dai quali si sente tradito.

  Giancarlo GALAN, presidente, avvertendo che sono imminenti votazioni in Assemblea, si riserva di informare i colleghi sulle decisioni che verranno adottate sulla vicenda dai competenti organi.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.40.

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