CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2013
84.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 39

RISOLUZIONI

  Mercoledì 18 settembre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 8.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che l'onorevole Franco Cassano è entrato a far parte della Commissione per il gruppo del Partito democratico, in sostituzione del collega Tiziano Arlotti, che ringrazia per il contributo che ha dato in questi primi mesi della legislatura ai lavori della Commissione stessa.

7-00092 Quartapelle Procopio: Sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, con particolare riferimento all'Expo 2015.
(Discussione e conclusione).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), illustrando la risoluzione in titolo, fa presente Pag. 40che la stessa è stata sottoscritta da molti colleghi ed evidenzia che è stata calendarizzata in vista della Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU in programma la prossima settimana a New York.
  Ricorda che nello scorso mese di luglio è stato presentato a New York il Millennium Development Goals Report 2013, che dà conto dei progressi compiuti nel raggiungimento di molti dei target fissati, e soprattutto dei gap che separano dalla meta finale. Segnala che tale rapporto certifica il raggiungimento di alcuni obiettivi quali il dimezzamento della povertà estrema, l'accesso sostenibile all'acqua potabile e i miglioramenti delle condizioni di vita nelle baraccopoli. Fa presente che sarà necessario focalizzare l'attenzione delle Nazioni Unite fino alla scadenza del termine del 2015 sugli altri obiettivi non ancora raggiunti.
  Rileva che da un'indagine conoscitiva sugli Obiettivi di sviluppo del millennio, svolta dalla Commissione esteri della Camera dei deputati e conclusasi nel 2011, è emerso lo scostamento del nostro Paese dagli impegni internazionali in tema di destinazione di una percentuale sufficiente di prodotto interno lordo all'aiuto pubblico allo sviluppo: l'Italia, infatti, è ancora lontana dal raggiungere la quota dello 0,7 per cento del reddito nazionale destinato agli aiuti. È altresì stato evidenziato un eccessivo sbilanciamento della cooperazione italiana verso il canale multilaterale e, a livello generale, è stata riscontrata un'elevata frammentazione degli aiuti e una marcata imprevedibilità delle risorse reperite per la cooperazione allo sviluppo a causa, soprattutto, dell'inadeguatezza dell'attuale legislazione.
  Fa notare che sia l'organizzazione dell'Expo 2015 sia la presenza del Polo agroalimentare dell'ONU a Roma possono costituire un'opportunità per il nostro Paese per rinnovare l'impegno nel valutare i risultati raggiunti nell'attuazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio connessi alla tematica del cibo.
  Sottolinea gli ulteriori impegni prospettati al Governo nel testo dell'atto in esame tra i quali, in particolare, quello di mantenere nella prossima definizione della legge di stabilità il graduale riallineamento dell'aiuto pubblico allo sviluppo italiano agli standard internazionali, escludendo in ogni caso una riduzione delle risorse destinate a questo fine rispetto a quelle stanziate lo scorso anno e anzi provvedendo all'atteso e necessario incremento. Rimarca la necessità che il Governo favorisca, per quanto di competenza, la definizione di una riforma organica della legge sulla cooperazione allo sviluppo portando avanti l'iniziativa legislativa annunciata ovvero collaborando con il Parlamento nell’iter di definizione di una normativa innovativa e moderna del settore. Evidenzia inoltre che il Governo deve assicurare comunicazioni periodiche al Parlamento in materia di aiuto pubblico allo sviluppo attraverso una definizione degli indirizzi strategici e delle priorità di azione, una programmazione pluriennale degli investimenti, un puntuale rendiconto delle risorse stanziate e dei risultati operativi conseguiti, così da garantire una valutazione della coerenza e dell'efficacia delle politiche in materia di cooperazione allo sviluppo e, più in generale, di promozione degli Obiettivi di sviluppo del millennio.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, nel ringraziare l'Onorevole Quartapelle Procopio per aver presentato la risoluzione in esame, esprime il consenso del Governo sul testo in discussione, con particolare riferimento al dispositivo.
  Ribadisce, infatti, in un momento particolarmente delicato del quadro di finanza pubblica, la necessità di mantenere alta l'attenzione sulle tematiche della cooperazione allo sviluppo.
  Ricorda l'approssimarsi della scadenza del 2015, e dunque del momento decisivo per la definizione della futura agenda globale dello sviluppo, evidenziando che il richiamo a concentrare l'attenzione sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio promossi dalle Nazioni Unite (MDGs) è più che mai adeguato.Pag. 41
  Condivide il monito che, proprio in questi giorni di vigilia dell'Assemblea Generale dell'ONU, viene dal Segretario Generale Ban Ki-Moon, ad impedire che gli Obiettivi di sviluppo del millennio, adottati nel 2000, rimangano lettera morta. Nel sottolineare che gli impegni si mantengono attraverso le risorse, condivide il richiamo preciso che la risoluzione fa al Documento di economia e finanza (DEF) 2013 ed al riallineamento agli standard internazionali dei nostri volumi di aiuti pubblici per lo sviluppo.
  Coglie l'occasione per ribadire che, per il Ministero degli affari esteri, la trasformazione in legge degli impegni del DEF è un imperativo categorico e condivide pienamente l'impostazione che la risoluzione dà alla questione, inquadrandola nel contesto dell'imminente peer review che l'OCSE condurrà a giorni sull'intero sistema di cooperazione italiano.
  Segnala che proprio in questo senso nei giorni scorsi la Ministro Bonino ha ricordato l'importanza di mantenere un progressivo graduale aumento di risorse per la cooperazione che garantisca di tener fede agli impegni assunti in sede internazionale.
  Auspica, infine, che la Commissione possa svolgere un'attività finalizzata a tutelare le risorse destinate alla politica estera.

  Deborah BERGAMINI (PdL), dichiarando di sottoscrivere la risoluzione presentata dalla collega Quartapelle Procopio, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione medesima.

  Mario MARAZZITI (SCpI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo alla risoluzione in esame ed accoglie positivamente quanto appena comunicato dal Governo ricordando, peraltro, che in occasione dell'approvazione del decreto-legge sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione il Governo stesso, come accaduto in altre occasioni, aveva reperito le risorse necessarie per la copertura finanziaria del provvedimento diminuendo i fondi disponibili per la cooperazione e che soltanto dopo l'intervento suo personale e di molti altri colleghi l'Esecutivo aveva assicurato che ciò non sarebbe più accaduto.
  Nell'evidenziare che ritiene che l'atto in esame abbia un rilevo strategico e nel dichiarare di riconoscere il grande lavoro che il Governo sta svolgendo sul fronte della diplomazia dello sviluppo anche in un'ottica di sostegno delle imprese italiane, auspica l'organizzazione di una riunione con i grandi players italiani perché diventino una fonte strutturata e concordata del finanziamento alla cooperazione.

  Emanuele SCAGLIUSI (M5S), pur condividendo alcuni punti della risoluzione in esame, esprime dubbi circa alcuni contenuti del medesimo atto. Al riguardo, evidenzia che il suo gruppo non condivide il riferimento sia al Polo agroalimentare romano delle Nazioni Unite sia, in particolare, all'Expo 2015 considerato, questo, terreno di infiltrazione mafiosa ed occasione di consumo del territorio.
  Ritiene non sufficientemente chiarito l'impegno richiesto al Governo a concentrare e a rafforzare gli sforzi su alcuni specifici settori e obiettivi, nonché su alcuni Paesi mantenendo la leadership e l'attenzione nel campo della sicurezza alimentare in quanto non sono specificati quali siano i Paesi e quali gli obiettivi cui si fa riferimento.
  Preannuncia, quindi, che il suo gruppo si asterrà nella votazione della risoluzione in esame.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sul testo della risoluzione in titolo, evidenzia la coerenza tra i risultati della Conferenza RIO + 20 ed il processo di revisione degli obiettivi di sviluppo post 2015.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), preannunciando il sostegno del suo gruppo alla risoluzione presentata dalla collega Quartapelle Procopio, condivide la riflessione del viceministro Pistelli circa la necessità che si trovi un impegno comune di tutte le Pag. 42forze politiche in vista della discussione imminente della legge in materia di cooperazione nonché del disegno di legge di stabilità al fine di garantire alla politica estera del nostro Paese le risorse adeguate per essere protagonisti nei delicati scenari di crisi internazionali.
  Riferendosi al collega Scagliusi, nel sottolineare che l'Expo 2015 è stata già oggetto di un'ampia discussione in Commissione, rileva che sarà compito della magistratura svolgere gli opportuni controlli sulle eventuali infiltrazioni mafiose nell'organizzazione dell'iniziativa. Evidenzia che, a suo avviso, l'Expo 2015, al pari di altri futuri eventi menzionati sia dal viceministro Pistelli sia dal ministro Bonino e dal Presidente Letta, quale ad esempio quello che vedrà riuniti a breve i Presidenti dei Paesi asiatici, deve in questa fase essere considerata una straordinaria opportunità per l'Italia, che attende solo di essere riempita di contenuti.
  Auspica, pertanto, che tutte le forze politiche condividano il contenuto della risoluzione in esame poiché ciò consentirà di dare un mandato forte alla nostra delegazione in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando al collega Scagliusi, fa presente che sarà compito del Governo definire in modo specifico quali Paesi e quali obiettivi dovranno essere oggetto di un rinnovato impegno nel settore della cooperazione, secondo gli indirizzi del Parlamento. Associandosi all'auspicio del collega Amendola, ritiene fondamentale che, come già avvenuto in altre occasioni quando si è discusso in materia di riforma della legge sulla cooperazione allo sviluppo, tutte le forze politiche, compreso il Movimento 5 Stelle, condividano l'impegno rivolto al Governo nella risoluzione ad intervenire anche in tempi brevi.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, nel concordare sull'opportunità prospettata dai deputati Amendola e Quartapelle Procopio circa la condivisione del testo della risoluzione in esame da parte di tutte le forze politiche, segnala che i Paesi e gli obiettivi prioritari nell'impegno dell'Italia in materia di cooperazione sono quelli indicati nelle linee-guida sulla cooperazione allo sviluppo e che, inoltre, entro la fine del 2014 si procederà ad una revisione di tali priorità.
  Fa altresì presente che la cooperazione sarà un tema fondamentale del progetto Expo 2015, che assume, peraltro, con l'innovativa modalità dei clusters tematici, proprio il cibo quale messaggio centrale. Circa il tema della riforma della legge sulla cooperazione allo sviluppo, rinvia a quanto sarà oggetto di confronto in occasione dell'esame di un prossimo atto di sindacato ispettivo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva il testo della risoluzione n. 7-00092.

  La seduta termina alle 8.55.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 18 settembre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 8.55.

Priorità dell'UE per la 68ma Sessione dell'Assemblea generale dell'ONU.
11521/2013.

(Esame e conclusione – Approvazione di un documento finale).

  La Commissione inizia l'esame dell'atto in titolo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che, nella seduta di ieri, il Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea ha svolto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, l'esame istruttorio del Pag. 43provvedimento in titolo, adottando una bozza di documento finale che è oggi all'esame della Commissione.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, ricorda che il documento comunitario indica le priorità dell'Unione europea per la imminente sessione annuale dell'Assemblea generale dell'ONU con l'obiettivo di individuare i temi rispetto ai quali le singole delegazioni dei Paesi membri possono in quella sede operare in maniera coordinata.
  Ricorda che l'impegno in favore del multilateralismo, con le Nazioni Unite come nucleo del sistema, è un elemento centrale della politica estera dell'Unione. Tale impegno, a suo avviso, è radicato nella convinzione che, per essere in grado di affrontare con successo crisi e sfide globali, la comunità internazionale necessita di un sistema multilaterale efficiente, basato su valori e regole universali.
  Segnala che, nel corso degli anni, l'UE ha stabilito una stretta relazione con le Nazioni Unite su molteplici temi. Evidenzia che l'UE è il singolo maggior contribuente del sistema delle Nazioni Unite e che i 28 Stati membri finanziano oltre il 34 per cento del bilancio regolare e più di un terzo delle operazioni di peacekeeping e forniscono quasi la metà delle contribuzioni dei membri delle Nazioni Unite a programmi e fondi. La Commissione europea da sola contribuisce con oltre 1,35 miliardi di dollari a sostegno dei programmi ONU di assistenza esterna. Fa presente che i Comitati nazionali di UN WOMEN, la nuova entità delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, hanno sollecitato l'Italia affinché eroghi i contributi economici che, a loro avviso, sono ad oggi insufficienti.
  Ricorda che, come ogni anno, il 24 giugno 2013 il Consiglio ha approvato le priorità dell'UE per la 68ma Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le priorità sono organizzate intorno ai tre pilastri delle Nazioni Unite (pace e sicurezza; sviluppo sostenibile; diritti umani) nonché alle questioni afferenti all'efficacia dell'Organizzazione. Il documento contiene per ogni singolo pilastro un'indicazione di priorità molto articolata per cui, da un lato, non è agevole effettuarne una sintesi e dall'altro diventa difficile individuare su quali temi ci si intenda concentrare, anche perché l'UE lavora con tutti gli organismi, agenzie e programmi delle Nazioni Unite nell'intera gamma delle sue attività.
  Fa presente che il 3 maggio 2011, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione A/65/276 aggiornando lo status della partecipazione dell'UE alle Nazioni Unite. Questa risoluzione consente ai rappresentanti dell'UE di presentare posizioni comuni nell'Assemblea generale; di fare interventi durante le sessioni e di essere invitati a partecipare al dibattito generale dell'Assemblea generale. La risoluzione consente all'UE comunicazioni relative alle sessioni e ai lavori dell'Assemblea. I rappresentanti UE hanno inoltre il diritto di presentare proposte e emendamenti approvati dai suoi Stati membri e di esercitare il diritto di replica.
  Passando, sinteticamente, all'illustrazione del documento finale segnala, tra l'altro, la necessità che sia ribadito l'impegno in favore di un effettivo multilateralismo, incentrato sulle Nazioni Unite, quale elemento centrale della politica estera dell'Unione europea nonché sia rafforzato il ruolo che l'UE deve assumere quale attore politico globale sulla scena internazionale.
  Evidenzia l'esigenza, alla luce del fatto che la tutela dei diritti umani rappresenta una priorità dell'azione dell'UE nell'ambito dell'ONU, di un forte impulso sulle questioni di genere, soprattutto sotto il profilo dell'accesso all'educazione e ai diritti civili e politici e alla lotta contro ogni forma di violenza sulle donne.
  Ribadisce il fatto che l'obiettivo centrale dell'azione dell'UE in seno all'ONU debba essere poi il conseguimento del seggio europeo nel Consiglio di sicurezza.

  Eleonora CIMBRO (PD), condividendo i contenuti della relazione svolta dalla collega Locatelli, propone di riformulare il documento finale in esame aggiungendo Pag. 44due integrazioni alle premesse, la prima volta a prevedere che l'impegno in favore di un effettivo multilateralismo che costituisce elemento centrale della politica estera dell'Unione europea sia basato sul potenziamento della rappresentatività, trasparenza, responsabilità, efficienza ed efficacia delle Nazioni Unite; la seconda orientata a segnalare che l'esigenza di rafforzare la cooperazione tra UE e ONU nella gestione delle gravi crisi in corso, a cominciare da quella siriana, sia effettuata rafforzando la capacità dell'UE di agire in modo coordinato e rapido sulla scena mondiale e di reagire in modo coerente e tempestivo.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, condivide quanto segnalato dall'Onorevole Locatelli circa la necessità che l'Italia sostenga a livello europeo il rafforzamento della cooperazione tra UE e ONU nei settori della gestione delle crisi, del mantenimento della pace, della prevenzione dei conflitti, della promozione e tutela dei diritti umani.
  Segnala che il ruolo dell'UE in tale contesto si va rafforzando e che attualmente vi sono 16 missioni UE nelle aree di crisi nonché che la cooperazione con l'ONU, organizzazione a vocazione universale, è della massima rilevanza.
  Evidenzia che l'Italia sta promuovendo in ambito europeo una maggiore efficacia della diplomazia preventiva, individuando le cause dei conflitti, al fine di tenere conto dei fattori fondamentali dell'instabilità, come i cambiamenti climatici, l'accesso alle risorse naturali e l'energia, la sicurezza dell'approvvigionamento idrico, le criticità nel settore della salvaguardia ed esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
  Rimarca che l'Italia continua a svolgere un ruolo di primo piano nelle operazioni di pace delle Nazioni Unite essendo il primo contributore di forze di polizia e militari tra i Paesi occidentali ed essendo il settimo contributore al bilancio del peacekeeping onusiano: il personale italiano civile e militare è impegnato in teatri delicati e fortemente apprezzato per la sua preparazione e per le capacità di dialogo con istituzioni e popolazioni sul terreno.
  Fa presente, quanto alla ratifica del Trattato sul commercio delle armi, che si tratta di un risultato assai positivo per la comunità internazionale, auspicando che il Senato concluda al più presto il processo di ratifica avviato dalla Camera dei deputati.
  Ricorda che l'Italia sostiene il Ciclo di revisione del TNP, volto a rafforzare il regime internazionale di non proliferazione nucleare..
  Nell'evidenziare che l'Italia è impegnata nella piena attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale contro il terrorismo e che sostiene attivamente i Comitati del Consiglio di Sicurezza stabiliti ai fini dell'applicazione di tali risoluzioni, fa presente, con riferimento alle attività internazionali di contrasto alla pirateria, che il Governo sosterrà la candidatura dell'Unione europea alla Presidenza del Contact Group on Piracy off the Coast of Somalia (CGPCS) per il 2014.
  Osserva che l'Italia segue con particolare attenzione i seguiti della conferenza di Rio+20 e il dibattito internazionale sulla definizione dell'agenda post-2015 segnalando che il Governo valuta positivamente il rapporto del Segretario Generale che contiene la sua visione per l'Agenda di Sviluppo post-2015.
  Sottolinea che, in linea con la posizione dell'UE, l'Italia sostiene la definizione di una cornice unica per l'agenda post-2015, che sia universale nella sua copertura e nelle aspirazioni e che includa dimensioni importanti dello sviluppo, come uguaglianza, equità, coesione sociale, dando priorità alla parità di genere. Ricorda, tra l'altro, che l'Italia fornisce programmi di formazione e addestramento a Vicenza rivolti a circa 5.000 funzionari provenienti da paesi africani proprio su tali materie.
  Desidera poi focalizzare l'attenzione sul fatto che, a suo avviso, la diffusione e il rafforzamento dello Stato di diritto sono fondamentali per il perseguimento della Pag. 45pace e della stabilità, per la promozione dei diritti umani e per favorire lo sviluppo economico.
  Evidenzia che, in sede di aggiornamento dell'agenda post-2015, tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, dovrebbero essere considerati alcuni argomenti, per ora affrontati solo a margine delle tematiche principali, quali, ad esempio, l'impegno contro i matrimoni forzati spesso imposti in alcuni paesi arabi e africani.
  Replicando all'Onorevole Locatelli, segnala che l'Italia già finanzia il Comitato nazionale di UN WOMEN per una cifra non inferiore a un milione e mezzo di euro.
  Condivide, infine, l'auspicio formulato dall'Onorevole Locatelli circa il fatto che l'obiettivo centrale dell'azione dell'UE in seno all'ONU debba essere il conseguimento del seggio europeo nel Consiglio di sicurezza.

  Mario MARAZZITI (SCpI) ringrazia l'Onorevole Locatelli per la relazione svolta e condivide le sue osservazioni relative alla presenza di un numero troppo elevato di priorità all'interno del documento comunitario.
  Nel formulare due osservazioni al documento finale in discussione, segnala che la prima è finalizzata a inserire, coerentemente anche con quanto affermato dal viceministro Pistelli, un riferimento alla necessità di impegnarsi alla garanzia di una pace preventiva sugli scenari internazionali. A suo avviso, infatti, il raggiungimento della pace preventiva deve essere l'impegno qualificante dell'azione del Governo italiano in ogni sede per affrontare tutte le crisi politiche, specie quelle che minacciano alcuni Paesi africani.
  Evidenzia che la seconda osservazione è orientata a porre al centro del dibattito sui diritti umani non soltanto le questioni di genere ma anche le tematiche generazionali. Ritiene, infatti, che i Paesi occidentali, ma anche quelli africani, dove inizia a porsi la medesima problematica generazionale, debbano impegnarsi a garantire i diritti in particolare degli anziani.

  Francesco MONACO (PD), nel preannunciare il suo voto favorevole sul documento in esame, desidera sottolineare, come peraltro ha già avuto modo di segnalare nel corso della discussione istruttoria sul provvedimento svolta in seno al Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea, che le Nazioni Unite, con tutti i limiti legati alla nota questione della loro rappresentatività, devono costituire un punto di riferimento nella risoluzione delle crisi internazionali come sta avvenendo anche in occasione della questione siriana.
  Ritiene, pertanto, necessario investire nell'approccio multilaterale della politica estera ed auspica un maggiore protagonismo dell'Unione europea nella comunità internazionale.
  Dichiara, infine, di condividere le proposte di integrazione al documento finale presentate dalla collega Cimbro, nonché le osservazioni del collega Marazziti.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, nell'esprimere il suo parere favorevole sulle proposte di integrazione al documento finale presentate dalla collega Cimbro, dichiara di condividere anche le osservazioni svolte dal collega Marazziti in ordine all'inserimento nel predetto documento dei riferimenti all'impegno al raggiungimento della pace preventiva nonché in materia di garanzia dei diritti degli anziani.

  Mario MARAZZITI (SCpI) segnala che la sua osservazione potrebbe essere integrata da un riferimento a un impegno dell'Unione europea nell'ambito ONU contro ogni forma di violenza sulle donne, sui bambini e sugli anziani.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), pur dichiarando di non essere contrario al merito delle osservazioni svolte dal collega Marazziti e condivise dalla collega Locatelli, esprime tuttavia perplessità circa l'opportunità di inserirle nel documento in esame, ritenendo preferibile approfondirle in altra sede.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, associandosi alle considerazioni del collega Amendola, rileva che le osservazioni sollevate nel corso del dibattito odierno dal collega Marazziti e riprese dalla collega Locatelli avrebbero meritato un adeguato approfondimento in virtù della complessità delle problematiche ad esse sottese in sede di esame istruttorio presso il competente Comitato.
  Ritiene, pertanto, che la Commissione debba esprimersi sul testo presentato dalla collega Locatelli come integrato dalle proposte di riformulazione presentate dalla collega Cimbro sulle quali la relatrice ha già avuto modo di esprimere un parere favorevole, anche perché meramente esplicative del testo.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, nel condividere l'invito rivolto dal presidente, replica al collega Amendola segnalando che il tema della tutela generazionale è comunque all'attenzione delle politiche dell'Unione europea nonché a quelle delle nazioni Unite.
  Evidenzia, infine, che anche la tematica della pace preventiva è stata ripetutamente affrontata in sede ONU, ricordando, al riguardo, i cosiddetti early-warning.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, giudicando di particolare interesse il dibattito emerso in Commissione sui temi della tutela generazionale e della pace preventiva, ribadisce l'opportunità che questioni così complesse siano oggetto di una adeguata analisi.

  Vincenzo AMENDOLA (PD)ribadisce che, pur non essendo contrario alle questioni relative alla tutela generazionale e alla pace preventiva, tali questioni dovrebbero essere oggetto di un ulteriore dibattito.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), relatore, riformula pertanto la proposta di documento finale avanzata in seno al Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea, accogliendo le integrazioni della collega Cimbro.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva il documento finale come riformulato dal relatore (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 9.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. — Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 9.35.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Elio Massimo PALMIZIO (PdL), relatore, rileva che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze sul testo del provvedimento che reca disposizioni urgenti in materia di imposta municipale propria (IMU) stabilendo definitivamente che non è dovuta la prima rata per il 2013, per le abitazioni principali e per altre categorie di immobili dopo che il decreto legge n. 54 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 85 del 2013, ne aveva disposto la sospensione. Per quanto d'interesse della Commissione, desidera richiamare l'attenzione innanzitutto sulle norme di copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento e, precisamente, sull'articolo Pag. 4715. Nel ricordare che gli oneri previsti per il 2013 sono complessivamente quantificati in 2.934,4 milioni di euro, segnala che il comma 3, lettera a) del predetto articolo 15, adottando il criterio dei tagli lineari da ripartire tra i vari Ministeri, stabilisce che 300 milioni di euro necessari alla copertura finanziaria del provvedimento per l'anno 2013 saranno reperiti mediante riduzione delle disponibilità, di competenza e di cassa, degli stanziamenti relativi alle spese per consumi intermedi e investimenti fissi lordi. Ciò comporterà, per il Ministero degli affari esteri, una riduzione delle citate disponibilità pari a 4,45 milioni di euro. Segnala poi che, ancora seguendo la logica dei tagli lineari ai Ministeri, la successiva lettera b) dell'articolo 15, comma 3, stabilisce che ulteriori 675,8 milioni di euro per l'anno 2013 saranno reperiti dalla riduzione delle autorizzazioni di spesa appositamente elencate indicando i relativi importi e la residua disponibilità di bilancio per l'anno in corso, al netto di impegni ed accantonamenti. Per quanto di interesse della Commissione, evidenzia, da un lato che il Ministero degli affari esteri subirà una riduzione delle autorizzazioni di spesa per indennità di servizio all'estero pari a 5 milioni di euro; dall'altro che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti vedrà una riduzione delle autorizzazioni di spesa per la realizzazione in Libia di progetti infrastrutturali pari a 30 milioni di euro.
  Con riferimento alle disposizioni appena richiamate, pur comprendendo la complessità del lavoro del Governo finalizzato a reperire le risorse necessarie per finanziare provvedimenti importanti quale quello in esame nella difficile fase economica che sta attraversando il Paese, intende tuttavia sottolineare che il bilancio del Ministero degli affari esteri ha già subito in passato un rilevante ridimensionamento. Basti pensare che nel 2012 le riduzioni di bilancio rispetto al 2011 ammontavano a 237 milioni di euro, pari ad una riduzione percentuale del 12,6 sul totale. A tal proposito, rammenta che le previsioni di bilancio per il 2013 risultano essere assestate a 1.980 milioni per la competenza e 1.995 milioni per le autorizzazioni di cassa. Al riguardo chiede al Governo di fornire quanto prima chiarimenti circa l'impatto che i tagli sopra ricordati avranno sull'azione amministrativa del Ministero degli affari esteri.
  Tutto ciò premesso, intende richiamare l'attenzione relativamente a due problematiche di interesse della Commissione sulle quali la disciplina recata dal decreto-legge non interviene espressamente ma che, tuttavia, non possono essere ignorate. Si tratta dell'applicazione delle agevolazioni ed esenzioni dal pagamento dell'IMU sia per le unità immobiliari possedute in Italia dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato sia per quelle possedute dai dipendenti dello Stato in servizio all'estero.
  Preliminarmente ritiene opportuno far presente che le predette agevolazioni ed esenzioni fiscali si applicano alle abitazioni principali, intendendosi con questa definizione l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. In sostanza le agevolazioni «prima casa» (aliquota ridotta e detrazione) sono collegate dal legislatore al possessore e al suo nucleo familiare, unificando il concetto di dimora abituale e residenza anagrafica.
  Venendo al primo punto sopra citato, ricorda che l'articolo 13, comma 10, del decreto-legge n. 201 del 2011 ha stabilito che i Comuni, con propria delibera, possono considerare adibita ad abitazione principale, ai fini delle relative agevolazioni ed esenzioni fiscali, l'unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata. Ritiene che sarebbe pertanto opportuno valutare, in sede di conversione del decreto-legge in esame, se tale equiparazione tra abitazione principale e unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti Pag. 48nel territorio dello Stato non possa essere disposta direttamente con legge dello Stato invece che restare una mera facoltà in capo ai Comuni.
  Quanto alla seconda questione, segnala che i dipendenti dello Stato in servizio all'estero notificato nella lista diplomatica, consolare o del personale tecnico amministrativo ed i relativi familiari a carico, ugualmente notificati in detta lista, non possono iscriversi all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero in virtù di un divieto di legge e, di conseguenza, rimangono, per l'anagrafe, residenti in Italia. Allo stato, pertanto, tali dipendenti, sono tenuti al pagamento dell'IMU relativamente all'immobile posseduto in Italia. Al riguardo fa presente che l'articolo 2, comma 5, del provvedimento in esame sancisce per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché di quello appartenente alla carriera prefettizia che, ai fini del riconoscimento delle agevolazioni fiscali, è possibile ottenere il riconoscimento di abitazione principale per l'immobile posseduto, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, e non concesso in locazione, anche in assenza delle condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica. Osserva che sarebbe, pertanto, da valutare, in ossequio al principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione, l'estensione anche ai dipendenti dello Stato in servizio all'estero di tale disciplina.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, nel ringraziare il relatore per l'esauriente esposizione svolta, segnala che il Ministero degli affari esteri e comunitari, all'esito di questo ulteriore taglio di dotazione, risulta, rispetto agli omologhi ministeri degli altri Paesi europei, quello con le minori risorse. Aggiunge che sarebbe auspicabile non soltanto escludere ogni futura ipotesi di ulteriore diminuzione della dotazione, ma anche garantire al Ministero una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse attualmente disponibili e soprattutto nell'individuare le poste da tagliare.

  Alessio TACCONI (M5S), ringrazia l'onorevole Palmizio per la relazione svolta che ha posto l'accento su alcuni problemi e criticità in materia di case degli italiani all'estero ben note al suo gruppo.
  Desidera, in via preliminare, sottolineare che il testo del decreto-legge sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere oggi il suo parere costituisce il tipico esempio di atto legislativo redatto in «politichese» visti gli innumerevoli e complessi riferimenti normativi ivi contenuti assolutamente incomprensibili. Segnala, altresì, che l'abolizione dell'IMU, salutata positivamente da tutte le forze politiche della maggioranza, costituisce solo un'operazione di maquillage in quanto tale tassa sarà sostituita dalla service tax della quale, peraltro, non è chiara la concreta strutturazione. Evidenzia che dal taglio dell'IMU deriveranno disservizi per i cittadini e che l'abolizione della tassa ha già portato, come oggi si evince, ad un taglio complessivo dei fondi dei ministeri compreso quello degli esteri.
  Nel manifestare apprezzamento per le osservazioni dell'onorevole Palmizio circa la necessità di porre fine alle discriminazioni in materia di IMU gravanti sui cittadini italiani all'estero, fermo restando il giudizio negativo sul complesso provvedimento, propone che il parere contenga un auspicio affinché l'articolo 2, comma 5, del decreto-legge in materia di IMU, includa i cittadini residenti all'estero tra le categorie che possono godere di agevolazioni fiscali.

  Elio Massimo PALMIZIO (PdL), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere come formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 9.50.

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 15.55.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2012.
C. 1572 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2013.
C. 1573 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l'anno 2013.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, fa presente che le risultanze della procedura odierna potranno essere utilmente valutate in occasione dell'esame della relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa presentata dal Ministero degli affari esteri riferita all'anno 2012 (Doc. CLXIV, n. 5) che la Commissione svolgerà nella prima metà del mese di ottobre.
  Avverte che l'esame dei provvedimenti si concluderà domattina con una relazione alla V Commissione su ciascuno di essi e con la nomina di un relatore per la III Commissione, restando fissato alle ore 19 di oggi il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge C. 1573 sull'assestamento del bilancio.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, svolge preliminarmente alcune considerazionicirca l'utilità che l'odierno esame possa essere utile ad avviare una riflessione più ampia, che potrà essere connessa all'esame della spending review, sugli strumenti e sulle risorse che la politica estera italiana deve avere a propria disposizione per essere efficace e credibile. A suo avviso, la questione non riguarda semplicemente le risorse finanziarie, ma soprattutto la loro ottimizzazione in una struttura che ne favorisca il migliore impiego: pensa anche a temi come il coordinamento fra il servizio diplomatico nazionale ed il Servizio diplomatico europeo, o quello mai completamente risolto fra le diverse amministrazioni competenti. Pensa ancora, come è emerso nell'audizione del Ministro Bonino il 15 maggio scorso, all'azione della «diplomazia per la crescita»: proprio in quella sede il Ministro parlò della «mannaia» che si era abbattuta sulla Farnesina dal 2008 in poi: nel 2007 si è partiti da circa 2,5 miliardi per arrivare oggi ad 1.800 milioni per cui, togliendo l'aiuto allo sviluppo e gli impegni multi-bilaterali, il Ministero degli affari esteri dispone praticamente di 1 miliardo, di cui solo 160 milioni all'incirca disponibili o flessibili per attività. Ne consegue che uno degli elementi importanti di crisi o, comunque, di difficoltà non è solo la cifra complessiva delle risorse finanziarie, ma anche la «marmoreità» del budget del Ministero, condizionato dall'impossibilità pressoché totale di riallocare le poste di bilancio.
  Ricorda quindi ancora una volta l'esigenza di riformare la legge sulla cooperazione allo sviluppo che ha definito in altre occasioni una «riforma istituzionale», poiché non riguarda solo il modo in cui l'Italia si presenta al mondo, ma anche quello che tanti italiani fanno in giro per il mondo. Quindi, il modo in cui finalmente si ricostruirà l'assetto e soprattutto la funzione della cooperazione sarà una riforma che varrà per l'Italia e per gli italiani, insomma una delle grandi priorità nazionali.
  Passa quindi ad illustrare, per le parti di competenza, il disegno di legge relativo Pag. 50al rendiconto generale dello Stato per lo scorso anno, osservando che dal rendiconto per il 2012 risultano nel complesso per il bilancio del Ministero degli affari esteri 1.861,9 milioni di spese in conto competenza e 1.945,8 milioni di autorizzazioni di cassa. Il raffronto tra gli stanziamenti di competenza delle previsioni di bilancio per il 2012 e di quelle definitive in sede di rendiconto registra un aumento complessivo di 178 milioni, pari al 10,57 per cento delle previsioni iniziali. Come per gli anni precedenti, quindi, si conferma un seppur parziale riequilibrio favorevole al Ministero degli esteri. La consistenza dei residui presunti risulta valutata, al 1o gennaio 2013, in 226,7 milioni per la parte corrente.
  Rileva che le più importanti variazioni di competenza interessano la Missione più rilevante, ovvero la Missione n. 4 (L'Italia in Europa e nel mondo), che ha registrato un incremento di 161,2 milioni di euro. Tra gli undici Programmi in cui si ripartisce lo stanziamento della Missione n. 4 quello interessato dalla maggiore variazione è il Programma 4.2 (Cooperazione allo sviluppo), che ha registrato un aumento di 98,3 milioni. Tra i capitoli del Programma 4.2 segnala: il capitolo 2182 (Finanziamenti gratuiti per studi e assistenza tecnica volti anche ad ostacolare la produzione della droga), che ha registrato un incremento di 39,3 milioni; il capitolo 2180 (Contributi volontari alle Organizzazioni internazionali, nonché alle Banche e Fondi di sviluppo) che ha registrato un incremento di 36,7 milioni; il capitolo 2181 (Contributi alle ONG idonee) che ha registrato un incremento di 9,9 milioni di euro; il capitolo 2303 (Contributi obbligatori ad organismi internazionali) che ha registrato un incremento di 3 milioni di euro; il capitolo 2183 (Finanziamenti a titolo gratuito per far fronte a calamità, per la lotta alla fame e alle carenze igienico-sanitarie) che ha registrato un incremento di 2,5 milioni; il capitolo 2210 (Fondo per lo sminamento umanitario) che ha registrato un incremento di 1,9 milioni.
  Al riguardo, segnala che la Relazione della Corte dei Conti evidenzia l'esigenza di razionalizzare la rete delle strutture responsabili a livello locale delle verifiche e del coordinamento dei progetti. La Corte sottolinea l'urgenza di adottare nella materia della cooperazione allo sviluppo una linea di condotta che consenta anche l'utilizzo di diverse metodologie di valutazione ex ante dei progetti, così da poter finalizzare al meglio le risorse finanziarie stanziate, mantenendo un livello tale da garantire un attento controllo sull'attività svolta, verificandone costantemente i costi, i tempi e i modi di svolgimento. Di tali rilievi invita a tener conto nell'auspicata imminente riforma della legge n. 49 del 1987.
  Fa poi presente che anche il Programma 4.12 (Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari) ha visto un incremento di 20,2 milioni. Tra i capitoli del Programma 4.12 segnala: il capitolo 1613 (Spese per le Ambasciate ed i Consolati di I categoria) che ha registrato un incremento di 14,2 milioni di euro ed il capitolo 7245 (Spese per immobili da destinare a sedi di uffici all'estero) che ha registrato un incremento di 5,5 milioni di euro.
  Osserva che la Corte dei conti segnala in proposito che la spesa maggiore dei costi di funzionamento delle strutture che formano la rete diplomatico-consolare è costituita dai canoni di locazione (uffici delle sedi; residenze dei capi missione; alloggi di servizio del personale avente diritto), che sono quantificabili in circa 30 milioni di euro annui e costituiscono circa il 50 per cento per cento dei costi complessivi relativi al funzionamento della rete.
  Ricorda che l'Amministrazione degli Esteri ha avviato la sperimentazione di alcune soluzioni che, nei prossimi anni, dovrebbero ridurre in modo consistente le spese di locazione. L'intento è quello di rinegoziare i canoni all'atto del rinnovo dei contratti e ricollocare sedi, residenze o alloggi, preferendo soluzioni meno onerose. Alla scadenza intermedia del 30 giugno 2012, la Corte dei conti ha infatti Pag. 51rilevato come la verifica dello stato di conseguimento dell'obiettivo abbia evidenziato un risultato positivo con la riduzione dei canoni locativi residenziali del 9,82 per cento rispetto a giugno 2010, offrendo un segnale di come l'Amministrazione si stia adoperando per raggiungere gli obiettivi di razionalizzazione e riduzione della spesa.
  Riguardo alla spesa delle sedi estere, precisa che particolare valenza ha assunto, sempre a parere della magistratura contabile, l'innovazione del bilancio di sede che, a partire dal 2011, ha fornito agli uffici all'estero una maggiore autonomia gestionale e flessibilità nell'utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Ministero.
  Segnala invece criticamente la riduzione di 3,7 milioni a carico del Programma 4.13 (Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese). A tale riguardo, la Relazione della Corte dei conti sottolinea come a partire dal 2010 la carenza di personale abbia inevitabilmente iniziato a gravare anche sulla rete diplomatico-consolare, provocando alcuni disagi per l'erogazione dei servizi alle imprese e ai cittadini italiani all'estero.
  Rimarca poi il fatto che permane, nel confronto internazionale, l'anomalia del maggiore ricorso nella rete diplomatica – in relazione a competenze di ordine strumentale – a personale inviato dalla madrepatria rispetto al personale assunto in loco. Sul versante della gestione del personale la Relazione della Corte dei conti evidenzia le ricadute negative sulla operatività della rete diplomatico-consolare in quanto sono stati effettuati tagli per 4,3 milioni sul capitolo relativo alle indennità di servizio all'estero del personale di ruolo, per 5 milioni rinviando le assunzioni di personale presso ambasciate e consolati (100 unità) e per 1,4 milioni riducendo la spesa per il personale docente presso le Istituzioni scolastiche all'estero. Sono state, inoltre, diminuite le spese per l'acquisto di beni e servizi (6,2 milioni di euro) che hanno principalmente inciso sui fondi destinati all'Unità di crisi e su quelli per le missioni internazionali di pace.
  Ritiene opportuno menzionare altresì che la Corte dei conti evidenzia il processo di liquidazione dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) di cui la Commissione si è più volta occupata. Come è noto, l'ISIAO è stato sottoposto a liquidazione coatta amministrativa a causa della grave insolvenza nel giugno 2011. Nella seconda metà del 2012 è stato depositato il passivo al quale ha fatto seguito la presentazione del piano di ripartizione dell'attivo per definire compiutamente la liquidazione dell'Istituto.
  Per quanto attiene ai residui, nota che sono prevalentemente individuati sugli stanziamenti della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, per specifica previsione normativa, che ne prevede la conservazione, trattandosi di somme riferite a progetti che hanno carattere pluriennale ed iter di approvazione molto lunghi, superando spesso il termine dell'esercizio finanziario. Gli altri casi di residui concernono i fondi assegnati dai decreti-legge di proroga degli interventi nelle missioni internazionali di pace, anch'essi conservabili per espressa previsione normativa, per il 2012. Sono anche rilevanti i fondi relativi all'incentivazione del personale, anch'essi conservati secondo specifiche disposizioni normative e contrattuali.
  Relativamente alla situazione dei residui passivi, rileva una consistente riduzione del volume degli stessi risultante al 31 dicembre 2012 rispetto all'esercizio precedente (74,68 milioni rimasti da pagare nel 2012 rispetto ai 143,62 milioni del 2011).
  Per concludere questa prima parte, ripercorre sinteticamente la recente evoluzione dell'incidenza del Ministero degli Affari esteri sul volume delle spese finali in conto competenza: è evidente, in quest'ultimo triennio una costante riduzione dell'incidenza percentuale del dicastero in rapporto alle spese finali di tutto l'apparato statale: si è passati dallo 0,41 per cento dell'esercizio 2010, allo 0,38 per cento del 2011 per arrivare allo 0,33 per cento dell'esercizio 2012.
  Queste percentuali appaiono ancora più scoraggianti se si considerano le dimensioni complessive delle spese statali, Pag. 52rispetto alle quali il Ministero degli esteri «pesa» soltanto per lo 0,24 per cento nel 2012, con un'ulteriore riduzione rispetto all'anno scorso, quando già ammontava ad un modestissimo 0,28 per cento !
  Passando all'illustrazione del disegno di legge di assestamento, osserva che lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri per il 2013, approvato con la legge di bilancio 24 dicembre 2012, n. 229, reca spese in competenza per un totale di 1.837,1 milioni di euro, di cui 1.829,2 milioni di parte corrente e 7,8 milioni in conto capitale. Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa coincidono esattamente con le previsioni iniziali di competenza, e ciò tanto nell'ambito delle spese correnti, quanto con riferimento al conto capitale – e conseguentemente al totale. La consistenza dei residui presunti risulta valutata, al 1o gennaio 2013, in 226,7 milioni, dei quali 220,5 milioni di parte corrente, e 6,2 milioni ascrivibili al conto capitale. La massa spendibile (competenza più residui) ammonta quindi a 2.063,9 milioni, con un coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile) che si attesta all'88 per cento.
  Rispetto a tali previsioni iniziali, prende atto che il disegno di legge di assestamento 2013 reca talune modifiche dovute in parte all'adozione, nel periodo gennaio-maggio 2013, di atti amministrativi che hanno già comportato variazioni di bilancio, e per il resto alle variazioni proposte dallo stesso disegno di legge di assestamento. Le variazioni hanno sostanzialmente riguardato un aumento di 143,4 milioni per la competenza e la cassa, dovuti a provvedimenti amministrativi intercorsi nel periodo gennaio-maggio 2013, in relazione a provvedimenti legislativi e a norme di carattere generale nel frattempo adottate. In particolare, segnala che: 93,8 milioni di euro sono stati rinvenuti a valere sugli stanziamenti del Fondo di riserva per la proroga di missioni internazionali (capitolo 3004/Economia e finanze); 32 milioni derivano da prelevamento dal Fondo di riserva per le spese elettorali (capitolo 3020/Economia e finanze); 10,6 milioni di euro sono stati prelevati dal Fondo di riserva per le spese impreviste (capitolo 3001/Economia e finanze).
  Riassuntivamente, pertanto, rispetto alle previsioni iniziali, evidenzia come le spese previste registrino un aumento complessivo di 143,7 milioni di euro per la competenza, e di 158,4 milioni delle autorizzazioni di cassa, con le previsioni per il 2013 che risultano assestate a 1.980,9 milioni per la competenza, 1.995,6 milioni per le autorizzazioni di cassa e 212,1 milioni di residui accertati.
  Alla luce di queste osservazioni, preannuncia la presentazione di una proposta di relazione favorevole su entrambi i disegni di legge in titolo, che si riserva di presentare nella seduta di domani, facendo in ogni caso presente che, seppure a livelli tendenziali, si registra positivamente un lieve incremento dei fondi per la cooperazione allo sviluppo, che si augura possa consolidarsi nella prossima legge di stabilità. Manifesta invece preoccupazione per il fatto che continuino, invece, a restare in sofferenza i capitoli di spesa per gli italiani nel mondo e la promozione del Sistema-Paese, senza contare di ulteriori tagli lineari derivanti dal decreto-legge IMU di cui si è parlato stamattina.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, ringraziando il deputato Amendola per la relazione svolta, lamenta il fatto che il bilancio della Farnesina sia marcatamente inferiore rispetto a quello dei principali partners europei e atlantici, avendo toccato, senza l'aiuto pubblico allo sviluppo, nel 2013 lo 0,21 per cento del bilancio dello Stato a fronte ad esempio dello 0,42 per cento della Francia, dell'1,15 per cento della Germania, dello 0,27 per cento della Gran Bretagna, dello 0,37 per cento della Spagna e del 2,5 per cento dell'Olanda). Al netto dei contributi ad enti e organizzazioni internazionali e dei fondi destinati per legge all'APS il bilancio della Farnesina ammonta in realtà a circa 1 miliardo di Euro, di cui solo 166 milioni costituiscono risorse effettivamente rimodulabili, cui possono essere riferiti gli attuali margini di flessibilità gestionale. Emerge, pertanto, Pag. 53con tutta evidenza a suo avviso che il bilancio della Farnesina non è più comprimibile se non a grave discapito della capacità d'azione della struttura. D'altra parte, si rende assolutamente necessario recuperare flessibilità gestionale al fine di garantire al Ministero la possibilità di decidere alcuni interventi su determinate voci di spesa non rimodulabili.
  Nota tuttavia che i recenti decreti-legge adottati dal Governo su materie prioritarie e di grande rilievo politico – che naturalmente il Ministero degli affari ester condivide e sostiene con convinzione – continuano ad attingere risorse anche dalla Farnesina. Rileva però, anche per la grande sensibilità che il Parlamento ha sempre dimostrato sui temi della razionalizzazione delle spese, che questi stessi provvedimenti contengono anche norme di grande rilievo per il funzionamento del Ministero, come ad esempio il decreto-legge in materia di razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni approvato il 31 agosto dal Consiglio dei Ministri in cui c’è, infatti, l'intervento legislativo per garantire la qualità del servizio delle istituzioni scolastiche all'estero.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nell'imminenza della ripresa dei lavori in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.05.

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