CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 settembre 2013
83.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 214

INTERROGAZIONI

  Martedì 17 settembre 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 12.10.

5-00595 Gallo: Sull'attuale gestione del servizio idrico integrato in Campania.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luigi GALLO (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Pur prendendo atto, infatti, dell'intervenuta decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare alcune disposizioni della legge della regione Campania n. 5 del 2013, sottolinea la perdurante gravità della situazione derivata dalla applicazione, fino ad oggi, della medesima legge. Ritiene, inoltre, inaccettabile la decisione del Governo di non procedere alla impugnativa delle disposizioni della suddetta legge che hanno istituito e disciplinato le competenze e il ruolo dei commissari nominati per la liquidazione delle autorità di ambito.
  Conclude, quindi, preannunciando nuove iniziative parlamentari per porre termine alla grave situazione in atto, in particolare alla soppressione delle suddette figure commissariali.

5-00646 Amoddio: Sulla bonifica del sito di interesse nazionale di Priolo.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Sofia AMODDIO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo, che lascia del tutto inevase alcune questioni poste dalla propria interrogazione, dando ad altre questioni risposte gravemente insufficienti e insoddisfacenti. Nel sottolineare, quindi, la gravità della situazione denunciata nel proprio atto di sindacato ispettivo, richiama il Governo ad adoperarsi con tutti i poteri a sua disposizione per realizzare in tempi rapidissimi gli indispensabili interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati (che ancora oggi costituiscono una grave minaccia per la salubrità dell'ambiente e della salute di quasi 200 mila persone), ponendo fine agli scandalosi e inaccettabili ritardi nell'uso delle risorse pubbliche già stanziate che hanno portato fin qui a spendere solo 3 dei 106 milioni di euro stanziati per l'attuazione del piano di disinquinamento e risanamento del territorio della provincia di Siracusa.
  Conclude, quindi, preannunciando la presentazione di nuovi atti di sindacato ispettivo, al fine di ottenere dal Governo risposte più chiare ed esaustive sulla vicenda in questione.

5-00664 Mariani: Sullo stato e sulle prospettive della produzione di energia dal carbone.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Raffaella MARIANI (PD) prende atto dell'articolata risposta fornita dal rappresentante del Governo, di cui apprezza la parte nella quale il Ministero ha manifestato con chiarezza la volontà di implementare l'informazione e la partecipazione dei cittadini nelle procedure autorizzative indispensabili per l'esercizio di impianti industriali come le centrali a carbone.
  Richiama, quindi, il Ministero dell'ambiente a tradurre in atti concreti tale volontà ponendosi, con rinnovata capacità di intervento rispetto al passato, quale Pag. 215soggetto attento alle esigenze e alle preoccupazioni delle comunità locali e dei rappresentanti delle istituzioni territoriali in ordine ai rischi per l'ambiente e per la salute dei cittadini derivanti dal funzionamento delle centrali a carbone. Nel sottolineare, inoltre, la necessità di perseguire con coerenza l'obiettivo posto dalle istituzioni europee, e fatto proprio dall'Italia anche in ambito internazionale, di procedere nella direzione della «decarbonizzazione dell'economia» e dello sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, conclude auspicando che il Ministero dell'ambiente svolga, anche per queste ragioni, un ruolo sempre più incisivo nei confronti delle scelte adottate dal Ministero dello sviluppo economico e, più in generale, nella definizione delle complessive politiche di Governo.

5-00813 L'Abbate: Sulla discarica sita in contrada Marcucci a Conversano.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, sottolineando negativamente il fatto che molti dei quesiti posti sono rimasti inevasi.
  Stigmatizza, inoltre, il fatto che, ancora una volta, il Governo appare incapace di delineare una strategia coerente diretta a conseguire, nel caso concreto, l'obiettivo della chiusura della discarica di Conversano e, più in generale, a garantire il superamento di questa modalità obsoleta di smaltimento dei rifiuti dalla quale provengono gravissimi danni all'ambiente, all'economia e alla salute dei cittadini.
  Nel denunciare, infine, la mancata risposta alla specifica richiesta di promuovere un'indagine epidemiologica approfondita e dettagliata sui rischi sanitari nell'area interessata, preannuncia la presentazione di nuovi atti di sindacato ispettivo sulla vicenda.

5-00913 Realacci: Su un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Ermete REALACCI (PD), presidente, in sede di replica al proprio atto di sindacato ispettivo, prende atto della articolata e cortese risposta fornita dal sottosegretario Cirillo, che ringrazia. Dà volentieri atto, inoltre, dell'impegno con cui il Ministro Orlando ha affrontato la complessa questione del Sistri. Al tempo stesso, rileva che permangono ancora problematiche aperte, come, ad esempio, quella dell'assoggettamento al Sistri di alcune particolari categorie professionali, nonché problemi, come quelli afferenti al settore dell'autotrasporto, legati al fatto che la nuova disciplina non può applicarsi agli autotrasportatori esteri.
  Nel segnalare, quindi, il diffuso sentimento di preoccupazione e di incertezza dei soggetti sottoposti al Sistri, sottolinea come il sistema italiano di controllo della tracciabilità dei rifiuti sia molto più pesante, sia dal punto di vista burocratico che dei costi, rispetto a quello degli altri Paesi europei.
  Conclude, quindi, richiamando il Ministero dell'ambiente alla necessità di valutare attentamente, dopo l'avvio parziale del sistema, che partirà a ottobre, la necessità di un «cambio di rotta» – attraverso un confronto e un dialogo molto più forti del passato fra Ministero, imprese e istituzioni territoriali – per arrivare a un sistema di tracciabilità dei rifiuti che sia semplice, efficace e trasparente.
  Dichiara, quindi, concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.10.

Pag. 216

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 17 settembre 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 13.10.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2013, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 26.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore, informa che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sullo schema di decreto ministeriale contenente la proposta di riparto dei fondi di competenza del Ministero per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare (MATTM) per l'anno 2013.
  Segnala, altresì, che la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di riparto dei citati fondi è formulata ai sensi del comma 40 dell'articolo 1 della legge n. 549 del 1995 («collegato alla legge finanziaria per il 1996»), che ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo dello stato di previsione di ciascun Ministero – degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti ed istituti vari (individuati in apposita tabella allegata alla legge).
  Il citato comma 40 prevede, infatti, che il riparto dei contributi tra gli enti interessati venga annualmente effettuato, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto di ciascun Ministro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, alle quali vengono altresì inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti.
  Lo schema di decreto ministeriale in esame provvede, in particolare, a ripartire le risorse del capitolo 1551 del bilancio di previsione del MATTM, a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
  Al riguardo, fa presente che, a partire dall'esercizio 2011, il riparto non riguarda tutte le spese in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, poiché (a causa dell'espunzione delle spese obbligatorie dalla tabella C della legge di stabilità, prevista dall'articolo 11, comma 3, lett. d), della legge n. 196 del 2009, e dall'articolo 52, comma 1, della medesima legge) le spese obbligatorie sono state allocate in un diverso capitolo (1552) dello stato di previsione del MATTM. Al riguardo, segnala che lo stanziamento di competenza del 2013 del capitolo 1552 risulta pari a 71,02 milioni di euro (tale stanziamento ammontava a 70,01 milioni di euro nell'esercizio 2012).
  Detto questo, osserva che lo stanziamento da ripartire per l'esercizio 2013 è pari a 5,87 milioni di euro, vale a dire di poco inferiore ai 5,95 milioni dello stanziamento inizialmente previsto per il 2013. La diminuzione dello stanziamento è conseguenza delle riduzioni di spesa disposte dal decreto-legge n. 98 del 2011 (articolo 16, commi 1-3). Rileva, peraltro, che le risorse da ripartire nel 2012 erano state pari a 5,61 milioni di euro, mentre quelle riferite all'esercizio 2011 erano state pari a 6,16 milioni di euro.
  Con riferimento ai criteri di riparto dei fondi disponibili, segnala che la procedura per il riparto della quota destinata agli Enti Parco nazionali, riconducibile al criterio (già previsto nel decreto per il 2012) della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, secondo quanto risulta dalla relazione illustrativa, è stata elaborata sulla base di tre distinti parametri: il primo relativo alla superficie occupata da ciascun Parco, come risultante dal 6o aggiornamento dell'elenco ufficiale Pag. 217delle aree naturali protette, approvato con decreto ministeriale 27 aprile 2010 (per i parchi dell'arcipelago di La Maddalena e dell'Arcipelago toscano è stato utilizzato anche il dato relativo alla superficie di perimetrazione a mare); il secondo relativo alle superfici delle zone naturali di riserva integrale (Zona A ovvero 1); il terzo, infine, relativo al numero dei Comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun Parco, quale indicatore del grado di difficoltà nella gestione delle relazioni istituzionali che l'Ente Parco deve affrontare.
  Secondo quanto risulta dalla relazione e dalla tabella allegata allo schema di decreto in esame, sono state assegnate quote fisse pari a 105.000, 125.000 o 145.000 euro, sulla base dei valori assunti dai parametri suddetti ai quali sono stati applicati appositi coefficienti di ponderazione, che tengono conto del livello di importanza assegnato a ciascun parametro in rapporto con gli altri. L'allegato 1 incluso nella relazione reca una tabella esplicativa dei criteri per il riparto 2013 con l'indicazione dei coefficienti di ponderazione e dei valori assegnati a ciascun parametro.
  Relativamente al riparto della quota destinata alle 27 aree marine protette, i criteri adottati, definiti nel corso del 2012 sulla base di una costante interlocuzione con le aree medesime, al fine di addivenire alla definizione di un set di indicatori basato anche sulle proposte pervenute dagli enti gestori, tengono conto della tutela dell'area marina, dell'impatto antropico e dell'efficienza gestionale. Le aree sono distinte in zone ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea, istituite in forza della Convenzione di Barcellona del 1978) e zone non ASPIM, prevedendo per le prime una quota fissa di 70.000 euro e per le altre di 40.000 euro.
  Ricorda, poi, che la relazione illustrativa, per quanto riguarda la ripartizione dei fondi nel 2013, sottolinea, con riferimento alla quota assegnata agli enti parco, che le somme saranno assegnate, analogamente a quanto già previsto nel 2012, sulla base di una nuova direttiva ministeriale che sarà destinata quest'anno agli enti parco e alle aree marine protette.
  Per le aree marine nazionali, la relazione precisa che nell'esercizio 2012 tutte le aree sono state dotate di un modello di programmazione standardizzato che consente di assicurare un monitoraggio delle politiche di settore per le aree di intervento, e una programmazione ai fini della gestione di finanziamenti nazionali e/o comunitari, in considerazione delle sempre più esigue risorse ordinarie statali stanziate.
  Relativamente all'importo assegnato per l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato alle Convenzioni internazionali, pari a complessivi 442.000 euro, 231.000 euro sono destinati alla applicazione della Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie (ratificata con la legge n. 874 del 1975) e 211.000 euro alla applicazione della Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione (ratificata con la legge n. 42 del 1983).
  Fa altresì presente che, per la voce Azioni di rilevanza nazionale, la relazione illustrativa sottolinea che la quota ripartita, pari a 627.357 euro, verrà compensata con eventuali ulteriori accantonamenti operati sul cap. 1551 dello stato di previsione del ministero e che le risorse imputate a tale voce saranno destinate a programmi e attività di rilevanza nazionale.
  La relazione illustrativa evidenzia, infine, in merito alla quota assegnata ai parchi minerari, che al Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, al Parco museo delle miniere dell'Amiata e al Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche sono state destinate risorse pari, rispettivamente, ad euro 250.000, 250.000 e 170.000. La medesima relazione sottolinea che tali Parchi, sorti per effetto di apposita disposizione normativa che ne ha previsto l'istituzione con decreto ministeriale, non hanno flussi stabilizzati di risorse finanziarie, ma poichè esistono ed hanno messo in campo interventi di tutela, al fine di garantirne la continuità della loro azione a partire dall'esercizio Pag. 2182004, compatibilmente con le necessità riferite agli enti parco nazionali e alle marine protette, sono state individuate le quote finanziabili.

  Filiberto ZARATTI (SEL) sottolinea negativamente l'inconsistenza degli stanziamenti destinati dal provvedimento in esame alle aree protette dell'intero territorio nazionale, chiedendo al relatore di evidenziare tale criticità nella proposta di parere che si appresta a sottoporre alla Commissione.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nell'associarsi all'osservazione critica svolta dal collega Zaratti, denuncia il progressivo taglio dei fondi a disposizione dei parchi nazionali e delle aree marine protette che testimonia l'arretratezza di una visione politica, portata avanti dai Governi di centrodestra e da quelli di centrosinistra, incapace di cogliere il valore strategico delle aree protette, non solo come strumenti di tutela dell'ambiente e della biodiversità, ma anche come fattore di coesione e di sviluppo delle comunità che vivono sul territorio.

  Ermete REALACCI, presidente, nel condividere le ragioni che sono alla base delle osservazioni critiche svolte dai deputati Zaratti e De Rosa, segnala che l'oggetto del provvedimento in esame non riguarda l'entità degli stanziamenti, ma, purtroppo, soltanto i criteri della loro ripartizione. In ogni caso, formula l'auspicio che sia possibile pervenire, al termine del dibattito, alla espressione di un parere condiviso da tutti i gruppi della Commissione e che riaffermi, fra l'altro, la necessità di reperire ulteriori risorse finanziarie tali da garantire il buon funzionamento degli enti parco e delle aree marine protette e il rilancio della loro attività e del loro fondamentale ruolo a tutela dell'ambiente e dello sviluppo sociale e civile del Paese.

  Raffaella MARIANI (PD) esprime piena condivisione per le valutazioni e per l'auspicio formulato dal presidente della Commissione.
  Segnala, peraltro, che la questione relativa al reperimento di risorse finanziarie aggiuntive da destinare al buon funzionamento degli organismi di governo delle aree protette potrà e dovrà essere a breve affrontata dalla Commissione in occasione della discussione del disegno di legge di stabilità per il 2014.
  Segnala, inoltre, che presso la Commissione Ambiente del Senato si procederà prossimamente all'esame delle proposte di legge per la riforma della legge quadro sulle aree protette (legge n. 394 del 1991) e che, in quella sede, e ancor più quando le citate proposte di legge verranno all'attenzione della Camera, si potrà e si dovrà lavorare per individuare nuove modalità di finanziamento, e quindi di organizzazione, degli enti parco e delle aree marine protette.

  Filiberto ZARATTI (SEL), intervenendo per una precisazione, manifesta la disponibilità dei deputati del gruppo di Sinistra e Libertà a esprimere un voto favorevole sulla proposta di parere del relatore ove essa tenga conto delle osservazioni critiche e delle proposte emerse dal dibattito.

  Patrizia TERZONI (M5S), nell'associarsi a quanto appena detto dal collega Zaratti, coglie l'occasione per denunciare, a nome del gruppo M5S, la gravità della deliberazione assunta dal Senato, nella seduta dell'11 settembre scorso, in ordine alla procedura d'urgenza per l'esame dei progetti di legge di revisione della citata legge n. 394 del 1991. Al riguardo, preannuncia fin d'ora che il gruppo M5S si opporrà con tutti gli strumenti posti a disposizione dal Regolamento della Camera ad una eventuale, analoga richiesta che i gruppi di maggioranza volessero presentare presso questo ramo del Parlamento in caso di approvazione della riforma della legge n. 394 del 1991 da parte del Senato e della sua conseguente trasmissione alla Camera.

Pag. 219

  Claudia MANNINO (M5S) si associa elle considerazioni dei colleghi Zaratti e De Rosa. Chiede di sapere qual è l'orientamento del Governo per la valorizzazione delle aree protette, considerato che esse rappresentano, non solo lo strumento per la tutela dei beni ambientali, ma anche un volano per lo sviluppo delle economie locali.

  Ermete REALACCI, presidente, nel prendere atto del dibattito svolto ed associandosi alle considerazioni svolte dalla deputata Mariani in ordine alla ormai prossima discussione parlamentare sulla legge di stabilità per il 2014, rassicura tutti i deputati intervenuti sul fatto che, se e quando verrà sottoposto all'attenzione della Commissione il progetto di riforma della legge n. 394 del 1991 attualmente all'esame del Senato, sarà sua cura assicurare alla Commissione la possibilità di svolgere in modo completo ed approfondito l'indispensabile esame istruttorio di tale progetto.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore, condivide le osservazioni critiche in ordine all'esiguità delle risorse ripartite con il provvedimento in esame. Auspica quindi che il Ministero dell'ambiente si adoperi fattivamente, fin dalla predisposizione del prossimo disegno di legge di stabilità, per accrescere significativamente le risorse a favore degli Enti parco e delle aree protette.
  Condivide infine l'auspicio della collega Mariani affinchè la Commissione affronti in modo puntuale e approfondito il tema delle risorse per le aree protette al momento dell'esame del progetto di riforma della legge n. 394 del 1991. Conclude quindi preannunciando la propria intenzione di predisporre una proposta di parere che si muova nel senso delle osservazioni formulate nella seduta odierna.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.30.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 settembre 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI, indi del vicepresidente Tino IANNUZZI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, con Allegati, fatto a Roma il 30 gennaio 2012.
C. 1309 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 settembre 2013.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che, come convenuto tra i rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del prescritto parere.

  Enrico BORGHI (PD), relatore, illustra la proposta di parere favorevole al provvedimento in oggetto (vedi allegato 6).

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che il gruppo Sinistra ecologia e libertà e il gruppo Movimento 5 Stelle hanno presentato distinte proposte alternative di parere (vedi allegati 7 e 8), le quali risulterebbero precluse nel caso di approvazione della proposta di parere del relatore.

  Mirko BUSTO (M5S), ribadendo la contrarietà del suo gruppo alla realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione, invita a dirottare attenzione ed energie su tante opere di manutenzione infrastrutturale di cui il nostro Paese necessita.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) richiama l'attenzione su un recente incontro tenutosi fra deputati e senatori del gruppo M5S e il procuratore Caselli, nel corso del Pag. 220quale è stato evidenziato il rischio che i lavori di realizzazione della Torino Lione siano sottratti ai controlli antimafia previsti dalla nostra normativa in materia di appalti pubblici, in considerazione della prevista applicazione della normativa francese. Per tale ulteriore motivazione ribadisce l'orientamento contrario del suo gruppo all'opera in questione, e quindi alla proposta di parere favorevole del relatore.

  Enrico BORGHI (PD), relatore, invita il collega De Rosa a un supplemento di istruttoria, stante la difficoltà a ritenere che l'ordinamento di un Paese come la Francia non abbia elementi di garanzia in ordine all'esecuzione dei contratti pubblici. Ricorda che la prevista applicazione della normativa francese per gli appalti relativi alla linea Torino-Lione nasce dal fatto che l'opera insisterà per tre quarti sul territorio francese. Conclude precisando che, pur senza abbassare il livello di guardia nell'esecuzione dei lavori relativi a tale opera, occorre porre la dovuta attenzione anche alle relazioni internazionali.

  Mariastella BIANCHI (PD) fa comunque presente l'esigenza che il Governo si adoperi, nell'ambito della gestione dei contratti relativi alla linea Torino-Lione, affinchè sia mantenuto alto il livello di attenzione e di vigilanza contro ogni rischio di infiltrazione criminale.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore, risultando pertanto precluse le proposte alternative di parere presentate dal gruppo SEL e dal gruppo M5S.

D.L. 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.
C. 1540 Governo.
(Parere alle commissioni I e II).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 12 settembre 2013.

  Alessandro BRATTI (PD) segnala l'esigenza che in sede di discussione del decreto-legge in esame siano finalmente approvate le norme indispensabili a garantire il buon funzionamento del Sistema di allerta statale e regionale costituito, nell'ambito delle attività di protezione civile, ai sensi degli articoli 3-bis e 3-ter della legge n. 225 del 1992. Ritiene, infatti, che il Sistema di protezione civile nazionale non possa risolversi unicamente nella gestione ex post delle emergenze provocate dalle calamità naturali, ma che, soprattutto con riferimento alle attività di mitigazione del rischio idrogeologico, esso debba incentrarsi sull'efficace svolgimento delle attività di previsione e di prevenzione degli eventi calamitosi.
  Nel fare presente, quindi, di avere presentato insieme ad alcuni colleghi della Commissione specifiche proposte emendative in materia presso le Commissioni di merito, segnala al relatore la necessità che anche nella proposta di parere sia evidenziato il tema del reperimento di risorse finanziarie adeguate a garantire l'attuazione dei richiamati articoli della legge n. 225 del 1992 e, dunque, la gestione, la manutenzione e lo sviluppo delle reti e delle infrastrutture di cui si compone il Sistema di allerta statale e regionale.

  Tino IANNUZZI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

D.L. 102/2013 recante disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 settembre 2013.

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  Angelo TOFALO (M5S) esprime un giudizio nettamente negativo sulle disposizioni in materia di IMU e di TARES che, a suo avviso, dopo essere state utilizzate strumentalmente in campagna elettorale dal PdL, sono state inserite nel decreto-legge in esame unicamente a fini propagandistici e non , invece, per dare risposta alle esigenze dei cittadini e delle piccole e medie imprese.
  Sottolinea, inoltre, l'ingiustizia e l'irragionevolezza delle norme che consentono di esentare dal pagamento dell'IMU gli immobili invenduti di proprietà delle imprese di costruzione e quelle che rischiano di spostare l'onere della nuova service tax dai proprietari agli affittuari degli immobili.

  Mirko BUSTO (M5S), nell'associarsi a quanto appena detto dal collega Tofalo, denuncia il rischio che l'esenzione dal pagamento dell'IMU per i cosiddetti «immobili invenduti» finisca per alimentare gli inaccettabili fenomeni di incontrollato consumo del suolo e di speculazione immobiliare e per accollare a tutti i cittadini il rischio di impresa che dovrebbe gravare, invece, unicamente sui costruttori.
  Osserva, inoltre, che anche le disposizioni sulla cosiddetta «cedolare secca», seppure apparentemente mosse dal desiderio di portare ad emersione almeno parte del mercato nero degli affitti, rischiano, visto come sono formulate nel provvedimento in esame, di favorire i proprietari di immobili, percettori di redditi elevati, e di danneggiare l'erario e con esso l'intera collettività.
  Conclude, quindi, manifestando riserve e perplessità sulla disciplina in materia di TARES, che rischia di riportare a base dell'imposta sui rifiuti il solo criterio della superficie degli immobili, a danno delle buone pratiche amministrative incentrate sul progressivo aumento del livello della raccolta differenziata e in violazione del fondamentale principio «chi inquina paga», secondo il quale l'imposta sui rifiuti non può che essere commisurata alla quantità prodotta da ciascuno.

  Alessandro BRATTI (PD), nel riallacciarsi all'ultima parte dell'intervento del collega Busto, segnala la necessità che il testo del decreto-legge in esame venga modificato al fine di chiarire in modo definitivo che, con riferimento all'anno 2013, i comuni potranno continuare a commisurare l'imposta sui rifiuti ai criteri già adottati, onde scongiurare il rischio di ingiustificati e inaccettabili aumenti del livello dell'imposta a carico delle famiglie e delle imprese. Allo stesso tempo, ritiene indispensabile migliorare il testo del decreto-legge in esame per garantire che, a partire dal 2014, la nuova imposta sui rifiuti sia effettivamente rispettosa del giusto principio «chi inquina paga», richiamato dal collega Busto, e tale da premiare i comuni virtuosi che hanno posto al centro della loro azione amministrativa il conseguimento di elevati livelli di raccolta differenziata.

  Massimiliano MANFREDI (PD) esprime piena condivisione per le osservazioni svolte dal collega Bratti. Aggiunge che la modifica delle disposizioni del decreto-legge in esame in materia di imposta sui rifiuti è ancor più indispensabile, tenuto conto della concreta situazione della stragrande maggioranza dei comuni del Mezzogiorno, dove l'imposta è tuttora riscossa come «tassa» e non sulla base dell'effettivo servizio prestato dagli enti locali.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) esprime piena condivisione sulle osservazioni critiche svolte dai colleghi Tofalo e Busto in ordine alle disposizioni contenute nel decreto-legge in esame in materia di IMU, di TARES e di service tax, che rischiano ancora una volta di risolversi in norme a favore di lobby e percettori di redditi elevati, a danno della stragrande maggioranza dei cittadini e delle piccole e medie imprese.
  Conclude, quindi, auspicando che il relatore tenga in considerazione tali critiche al momento della predisposizione della proposta di parere da sottoporre al voto della Commissione.

Pag. 222

  Tino IANNUZZI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE REFERENTE

  Martedì 17 settembre 2013. — Presidenza del presidente Tino IANNUZZI.

  La seduta comincia alle 14.45.

Disposizioni per il coordinamento della disciplina in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
C. 1013 D'Incecco.
(Seguito dell'esame e rinvio)

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 settembre 2013.

  Mirko BUSTO (M5S) esprime, a nome del gruppo M5S, un orientamento complessivamente favorevole sulla proposta di legge in esame, giacché ritiene che il superamento delle barriere architettoniche negli edifici e nelle strutture pubbliche e private costituisce un indice di civiltà nella legislazione di un Paese e un indicatore importante della qualità della vita dei cittadini. Coglie, quindi, l'occasione per denunciare i ritardi del legislatore su questo tema e la mancanza di volontà politica che nella passata legislatura ha portato a non approvare il testo di legge riprodotto dalla proposta di legge in esame.
  Nell'auspicare, quindi, una rapida approvazione della proposta di legge stessa, chiede di svolgere l'audizione dei responsabili della Commissione di studio, a suo tempo costituita presso il Ministero delle infrastrutture, anche per conoscere l'eventuale sussistenza di incongruenze e lacune normative diverse e ulteriori rispetto a quello prese in esame dalla proposta di legge in titolo.

  Chiara BRAGA, relatore, preliminarmente rassicura il collega Busto precisando che la mancata approvazione definitiva, nella precedente legislatura, del progetto di legge che oggi viene riproposto all'attenzione della Commissione, peraltro approvato all'unanimità in sede legislativa nella seduta del 21 dicembre 2012, è da ricondurre unicamente alla fine anticipata della legislatura. Si dichiara, peraltro, pienamente d'accordo con l'auspicio formulato dallo stesso collega Busto di procedere in tempi rapidi al completamento dell’iter parlamentare, a tal fine ricordando che nella precedente seduta la collega Mariani aveva formulato l'auspicio di poter procedere al trasferimento alla sede legislativa. Quanto, infine, alla richiesta di audire i responsabili della Commissione di studio, a suo tempo costituita presso il Ministero delle infrastrutture, pur senza esprimere contrarietà o riserve in ordine all'opportunità di assumere elementi di conoscenza e di giudizio da soggetti esterni, fa presente, da un lato, che già nella precedente legislatura la Commissione aveva proceduto in tal senso e, dall'altro, che, avendo ultimato i propri compiti, la citata Commissione ministeriale era stata soppressa in attuazione del decreto-legge n. 95 del 2012 che aveva ricondotto lo svolgimento delle sue attività ai competenti uffici del Ministero delle infrastrutture.

  Tino IANNUZZI, presidente, alla luce del dibattito svolto, informa che rappresenterà al presidente della Commissione la richiesta di audizione avanzata dal deputato Busto, al fine della sua eventuale sottoposizione all'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentati dei gruppi.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.

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