CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 settembre 2013
78.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 54

RISOLUZIONI

  Martedì 10 settembre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.

  La seduta comincia alle 13.15.

7-00018 Gribaudo: Equo compenso dei lavoratori.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 16 luglio 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che nella seduta odierna è previsto il seguito della discussione della risoluzione in titolo, la cui illustrazione ha avuto luogo prima della sospensione dei lavori parlamentari. Ricorda, peraltro, che l'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi ha convenuto di procedere, nell'ambito dell'istruttoria sull'atto di indirizzo in discussione, allo svolgimento di un ciclo di audizioni informali, le cui modalità di organizzazione saranno definite in una prossima riunione.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) esprime perplessità sulla risoluzione in esame, ritenendo che la previsione per legge di un equo compenso costituisca un mero palliativo, giudicato inadeguato ad affrontare le problematiche vere del mercato del lavoro. Fatto notare che una risposta alla problematica in oggetto sarebbe da individuare piuttosto in una estensione della contrattazione ai settori che ne sono al momento sprovvisti, ritiene fondamentale intervenire sul versante del lavoro atipico, eliminando le fattispecie contrattuali precarie, soprattutto quelle meno tutelate come i contratti a progetto, alle quali ritiene si ricorra con l'esclusiva finalità di risparmiare sui costi.
  Fa notare che, in un mercato del lavoro più tutelato e stabile, qualunque lavoratore privo di una specifica tipologia contrattuale Pag. 55sarebbe così inquadrabile nell'ambito del lavoro autonomo, per il quale, ai fini della determinazione della misura della retribuzione, varrebbero le regole del libero mercato, come tali sottratte all'intervento del legislatore.

  Valentina PARIS (PD), dopo avere auspicato che sull'argomento oggetto della risoluzione si svolga un'attività conoscitiva articolata in grado di fornire importanti spunti alla discussione, fa notare come lo Stato abbia il dovere di intervenire per assicurare la qualità e la quantità del lavoro, soprattutto a tutela di lavoratori più svantaggiati, nel pieno rispetto della stessa Carta costituzionale. Ritiene che quella dei lavoratori atipici privi di tutele e di coperture contrattuali sia una realtà esistente, sulla quale appare doveroso intervenire con misure adeguate: se è vero che il contratto di lavoro parasubordinato non ha rappresentato una soluzione, occorre ora affrontare con estrema franchezza questa realtà, per evitare forme sempre più arbitrarie di sfruttamento del lavoro.

  Walter RIZZETTO (M5S), pur facendo notare che il suo gruppo è favorevole a qualsiasi iniziativa volta a un miglioramento delle condizioni dei lavoratori, ritiene inopportuno far calare dall'alto forme di intervento legislative che si intromettano nell'autonomia contrattuale tra le parti (nel caso del lavoro dipendente) o nel libero gioco del mercato (nel caso del lavoro autonomo). Così come giudica illusorio ipotizzare un intervento risolutivo dello Stato nella creazione di posti di lavoro (l'approvazione del recente provvedimento d'urgenza del Governo sul mercato del lavoro, a suo avviso, lo dimostra), ritiene che non sia corretto che il legislatore svolga un ruolo di intermediazione in tali ambiti, laddove sarebbe preferibile favorire l'applicazione di criteri più meritocratici.

  Giuseppe ZAPPULLA (PD) ritiene che la risoluzione in discussione ponga un tema serio, da valutare con attenzione, dal momento che si riferisce ai lavoratori esclusi dalle dinamiche contrattuali, che non possono essere lasciati senza protezione ed esposti alle regole, che giudica «selvagge», del libero mercato. Fatto notare che qualsiasi criterio meritocratico viene normalmente compreso in sede di negoziazione contrattuale tra le parti, ricorda che il lavoratore nell'ambito dei rapporti di lavoro rappresenta comunque la parte debole, che va tutelata, soprattutto nelle situazioni di maggior difficoltà.

  Giorgio AIRAUDO (SEL), pur apprezzando le finalità della risoluzione in discussione, paventa il rischio che gli interventi ivi contemplati finiscano per consolidare realtà contrattuali atipiche, prive di garanzie, precarizzando ulteriormente la condizione dei lavoratori. Ritiene piuttosto preferibile agire a favore di un'estensione del lavoro stabile, nella direzione di un complessivo rafforzamento delle tutele contrattuali e sociali, contrastando ogni forma di abuso di tali fattispecie contrattuali, utilizzate spesso dalle aziende con il solo fine di risparmiare.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL), pur condividendo le finalità della risoluzione in discussione, che sono quelle di contrastare forme di abuso della flessibilità, ritiene che tali abusi vadano combattuti, tanto che essi sono considerati nocivi anche da coloro che vedono la flessibilità come un elemento necessario, capendo che gli abusi sono i veri nemici della stessa flessibilità: tuttavia, giudica essenziale che si rifletta attentamente sul come questi abusi vadano combattuti, anche per evitare di creare problemi ulteriori. Ritiene che la strada da percorrere non possa essere quella di imporre dall'alto un «equo compenso», bensì quella di muoversi all'interno di una cornice che assicuri la libera contrattazione tra le parti, come sostenuto – a suo giudizio – anche da diverse organizzazioni sindacali.
  Fa notare che, ai fini di un più efficace contrasto al lavoro precario, sarebbe preferibile agire nell'ambito della legislazione vigente – cita, in proposito, la legge n. 92 Pag. 56del 2012, alla quale ritiene sia necessario garantire una corretta e piena applicazione – provvedendo inoltre ad un rafforzamento dell'attività ispettiva. Per tali ragioni, auspica che dal previsto ciclo di audizioni possano emergere utili spunti di riflessione sull'argomento.

  Titti DI SALVO (SEL), nel precisare che la posizione sulla risoluzione in discussione a nome del gruppo è già stata esposta dal deputato Airaudo, intende esclusivamente ricordare, in relazione all'intervento appena conclusosi, che la stessa Costituzione – partendo dal presupposto che esistono differenti rapporti di forza tra datori di lavoro e lavoratrici e lavoratori – ha previsto che le leggi e i contratti intervengano a riequilibrare questi rapporti di forza differenti, facendo notare, peraltro, come tali principi stiano alla base della dottrina giuslavorista italiana.

  Claudio COMINARDI (M5S) richiama la necessità di un intervento reale a favore dei lavoratori precari, che definisce i «nuovi schiavi» dell'epoca moderna e per i quali giudica urgente ipotizzare un rafforzamento delle tutele e delle garanzie sociali ed economiche, soprattutto attraverso una semplificazione delle tipologie contrattuali e un potenziamento dei controlli ispettivi. Ritiene che la proposta di introdurre un reddito di cittadinanza, indicata dal suo gruppo, vada proprio nella direzione di rafforzare la posizione di tali soggetti, contribuendo ad evitare che essi siano esposti ingiustamente al rischio di sfruttamenti.

  Il sottosegretario Jole SANTELLI, auspicato che sul tema in discussione, che appare complesso e delicato, si svolga un dibattito sereno e libero da pregiudizi ideologici, richiama l'utilità di acquisire ulteriori elementi conoscitivi, anche attraverso lo svolgimento, secondo quanto già prospettato, di un ciclo di audizioni. Evidenzia, in proposito, l'esigenza di giungere ad una puntuale definizione della platea dei potenziali beneficiari, che appare allo stato variegata e diversificata, prestando particolare attenzione alla posizione dei lavoratori autonomi, per i quali un intervento pubblico sembrerebbe quantomeno complicato, esistendo il rischio di determinare un irrigidimento in entrata nel settore delle professioni.

  Cesare DAMIANO, presidente, espressa soddisfazione per il forte interesse manifestato dai componenti della Commissione sul delicato argomento in discussione, fa notare che qualsiasi riflessione sul tema non può che partire dal contesto normativo già esistente e dall'attuale situazione del mercato del lavoro, al cui interno, allo stato, sussiste una distinzione tra lavoratori subordinati, autonomi e parasubordinati. Confida, in ogni caso, sulla capacità dei gruppi di stabilire un dialogo proficuo che conduca all'individuazione di misure efficaci a favore dei lavoratori.
  Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00063 Rostellato: Sulle misure volte alla riduzione del costo del lavoro e del ricorso a forme di impiego flessibili.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 16 luglio.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta, svoltasi prima della pausa dei lavori parlamentari, ha avuto luogo l'illustrazione della risoluzione in titolo, mentre oggi è previsto il seguito della discussione, fermo restando che il dibattito svoltosi sulla risoluzione di cui al precedente punto all'ordine del giorno ha già anticipato parte degli argomenti in discussione, considerata anche la forte contiguità delle materie trattate.

  Walter RIZZETTO (M5S), rilevato che il ricorso ad un uso improprio delle tipologie contrattuali flessibili è imputabile in gran parte alla necessità delle imprese di risparmiare, Pag. 57evidenzia l'opportunità di promuovere un intervento che incida sul costo del lavoro, che appare ormai insostenibile anche nell'ambito delle forme di lavoro autonomo. Richiama, pertanto, l'esigenza di individuare le necessarie coperture che siano adeguate a finanziare interventi che vadano in tale direzione, affinché vi siano benefiche ricadute sia per i lavoratori sia per la crescita economica del Paese.

  Tiziana CIPRINI (M5S), fatto notare che nell'attuale mercato del lavoro i contratti atipici sono ormai diventati la regola, mentre quelli stabili l'eccezione, prospetta la necessità di compiere scelte politiche decise e serie, al fine di contrastare senza ipocrisie la precarizzazione dei rapporti, nel segno di un ripristino del ruolo principale del contratto a tempo indeterminato. Dopo avere ricostruito una serie di dati statistici relativi all'utilizzo esasperato di forme contrattuali atipiche, ribadisce l'esigenza di promuovere la secca riduzione delle tipologie di lavoro flessibili, invertendo una pericolosa tendenza alla stabilizzazione del precariato.

  Claudio COMINARDI (M5S) evidenzia l'esigenza di una complessiva rimodulazione del salario dei lavoratori, tenuto conto che in talune situazioni di forte precarietà si registrano livelli retributivi vergognosamente bassi, soprattutto in quei settori non coperti da contrattazione collettiva, che testimoniano l'esistenza di un mercato del lavoro che non garantisce condizioni dignitose per i lavoratori stessi.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

SEDE REFERENTE

  Martedì 10 settembre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.

  La seduta comincia alle 13.45.

Norme in materia di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro.
C. 5 Iniziativa popolare, C. 519 Damiano, C. 709 Airaudo, C. 1376 Polverini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 luglio 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è svolta la relazione introduttiva del relatore, alla quale è seguito un confronto preliminare di metodo tra i gruppi ed il Governo. Avverte, quindi, che nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi la scorsa settimana, si è convenuto di prevedere che l'esame preliminare dei provvedimenti in titolo prosegua nella corrente e nella prossima settimana, per lo svolgimento del dibattito di carattere generale, fermo restando che – a seguito di talune sollecitazioni provenienti dai gruppi – è stata anche prospettata l'esigenza di svolgere un ciclo di audizioni con i soggetti interessati, al fine di acquisire elementi conoscitivi utili al completamente dell'istruttoria legislativa: delle modalità di organizzazione di tali audizioni si occuperà, in una prossima riunione, l'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La Commissione prende atto.

  Cesare DAMIANO, presidente, rilevato che non vi sono richieste di intervento e che, secondo le intese intercorse in via informale tra i gruppi in considerazione dell'esigenza di concludere i lavori odierni in tempo utile per l'inizio della seduta pomeridiana dell'Assemblea, il dibattito di carattere generale potrà più proficuamente avere luogo nella prossima settimana, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.