CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 luglio 2013
58.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta delle elezioni
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 18 luglio 2013.

  L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 8.45 alle 8.50.

GIUNTA PLENARIA

  Giovedì 18 luglio 2013. — Presidenza del presidente Giuseppe D'AMBROSIO.

  La seduta comincia alle 8.50.

Esame delle cariche ricoperte dai deputati ai fini del giudizio di compatibilità con il mandato parlamentare.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, invita il deputato Stumpo a riferire sui lavori svolti dal Comitato per le ineleggibilità, le incompatibilità e le decadenze, in qualità di coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle incompatibilità.

  Nicola STUMPO (PD), coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle incompatibilità, rammenta che, nella riunione del 28 maggio 2013, la Giunta aveva accertato l'incompatibilità con il mandato parlamentare, ai sensi dell'articolo 122, secondo comma, della Costituzione, della carica di assessore regionale ricoperta dal deputato Marcello Taglialatela presso la Regione Campania.
  Conseguentemente, con lettera in data 31 maggio 2013, la Presidenza della Camera aveva invitato il deputato Taglialatela ad optare entro il termine di trenta giorni tra il mandato parlamentare e la carica regionale incompatibile. Il termine per l'esercizio dell'opzione era fissato al 30 giugno 2013.
  Con lettera del 20 giugno scorso il deputato Taglialatela ha comunicato di aver optato per il mandato parlamentare, essendosi dimesso dalla carica di assessore regionale in data 13 giugno 2013. Il deputato Taglialatela ha altresì trasmesso, in allegato alla sua lettera, copia del decreto con cui il Presidente della Giunta regionale della Campania ha preso atto delle sue dimissioni.Pag. 4
  Pertanto, a nome del Comitato per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze, ai sensi dell'articolo 16, comma 2, lettera a), del regolamento della Giunta, propone che la Giunta medesima prenda atto, per il deputato Taglialatela, dell'avvenuta cessazione dalla carica regionale incompatibile.

  La Giunta prende atto.

Sull'ordine dei lavori.

  Ignazio ABRIGNANI (PDL) desidera porre all'attenzione della Giunta una novità di carattere normativo che potrebbe incidere sulle dichiarazioni di incompatibilità assunte, ai sensi dell'articolo 13, comma 3, del decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, nella seduta del 27 giugno scorso.
  Ricorda che la Giunta, nel rispetto della norma vigente, ha proceduto all'accertamento, per cinque deputati, dell'incompatibilità con il mandato parlamentare della carica di sindaco di comuni con popolazione compresa fra cinquemila e ventimila abitanti dagli stessi ricoperta.
  A tale proposito esprime, anche a seguito di una profonda riflessione sulla normativa in materia, la propria contrarietà sull'applicabilità in sede elettorale del principio di retroattività. Considera, infatti, che non sia corretto che un cittadino eletto ad una carica pubblica monocratica con il consenso popolare non possa più rivestire tale carica in quanto la stessa è stata resa incompatibile con il mandato parlamentare da una legge intervenuta successivamente all'elezione a sindaco.
  Per superare tale problematica, ha ritenuto di presentare una proposta emendativa al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 69 del 2013, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, al fine di consentire a coloro che hanno assunto la carica di sindaco prima dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 138 del 2011, di poter completare, anche se nel frattempo divenuti parlamentari, il mandato a livello locale. Tale proposta emendativa, sottoscritta anche da altri colleghi, molti dei quali componenti della Giunta, è stata approvata all'unanimità dalle Commissioni riunite I e V in sede referente nella seduta del 16 luglio scorso, e dovrebbe essere approvata in prima lettura dalla Camera entro il prossimo mercoledì. Ritiene che la disposizione, in quanto condivisa, sarà confermata anche al Senato.
  Osserva, tuttavia, come nel redigere la suddetta proposta emendativa vi sia stata un'imprecisione che potrebbe rendere opportuna una modifica alla stessa al fine di circoscriverne l'ambito di applicazione ai comuni con popolazione compresa fra cinquemila e ventimila abitanti.
  Ritiene in ogni caso necessario che la Giunta – alla luce di quanto previsto dalla suddetta proposta emendativa – sospenda il procedimento sull'incompatibilità già avviato nei confronti di alcuni colleghi che rivestono la carica di sindaco, per evitare il crearsi di situazioni paradossali.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, fa presente che, in seguito alle decisioni assunte dalla Giunta, la Presidenza della Camera ha inviato agli interessati le comunicazioni circa l'opzione da rendere entro i successivi trenta giorni. Nell'osservare che le modifiche normative illustrate rappresentano una significativa novità, evidenzia peraltro che esse potranno dispiegare i loro effetti solo dopo la conclusione del relativo iter legislativo.

  Franco BRUNO (MISTO-MAIE-ApI) osserva che si potrebbe anche discutere sull'introduzione di un principio secondo cui la carica di parlamentare può essere assunta solo da chi già riveste una carica in enti locali; peraltro la legislazione vigente prevede, invece, l'incompatibilità per tali cariche e quindi la modifica proposta non dovrebbe in alcun modo incidere sui casi di incompatibilità già in essere. Ritiene, inoltre, che l'argomento riguardante le incompatibilità debba essere più opportunamente oggetto di discussione in sede di Giunta.

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  Ignazio ABRIGNANI (PDL) chiarisce che la proposta emendativa di cui è il primo firmatario non incide sul principio di incompatibilità fissato dalla legislazione vigente ma è volto ad evitarne un'applicazione retroattiva a chi è stato eletto sindaco prima dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 138 del 2011 consentendo loro di continuare a svolgere la propria funzione fino alla scadenza naturale del mandato.

  Laura VENITTELLI (PD) ritiene che le questioni relative all'incompatibilità vadano affrontate e risolte in base alla normativa vigente. In tal senso, quanto previsto dalla proposta emendativa non potrà trovare applicazione per il passato, sulla base del principio giuridico tempus regit actum. Le situazioni di incompatibilità devono essere valutate sulla base della normativa vigente al momento in cui le stesse si determinano, avendo del resto la Giunta una funzione per così dire giurisdizionale.

  Nicola STUMPO (PD) evidenzia che la questione sottesa alla proposta emendativa è stata oggetto di un ampio dibattito anche presso la Giunta. Chiarisce che la finalità di tale proposta emendativa non è quella di modificare la normativa vigente ma risponde alle sollecitazioni di cinque deputati – di diversa appartenenza politica – che sono stati dichiarati dalla Giunta incompatibili con il mandato parlamentare in quanto anche sindaci di comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti. La proposta emendativa mira a introdurre un criterio interpretativo volto a consentire agli stessi, eletti alla carica di sindaco prima dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 138 del 2011, di completare il mandato amministrativo. Osserva come – nelle intenzioni dei firmatari – tale proposta si limiti a disciplinare l'ambito di applicazione temporale del decreto-legge n. 138 del 2011 e non sia finalizzata in alcun modo, come supposto da alcuni organi di stampa, a creare nuovi scenari di cui possano beneficiare anche coloro che ricoprono cariche di governo e contemporaneamente cariche in enti locali. Riconosce, tuttavia, che la proposta emendativa debba essere modificata al fine di circoscriverne l'ambito di applicazione ai comuni con popolazione compresa fra cinquemila e ventimila abitanti.
  Valuta, inoltre, che svolgere attività politica può rappresentare una professione mentre l'attività amministrativa costituisce un servizio alla collettività, peraltro di durata determinata.
  Conclude osservando che, nel caso in cui la proposta emendativa diventasse legge, i suoi effetti riguarderebbero solo cinque deputati, in quanto eletti prima dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 138 del 2011. Considerato che i termini dell'opzione scadono a breve, occorrerebbe attendere la conclusione dell’iter normativo prima di procedere ad un'ulteriore valutazione della loro situazione.

  Franco BRUNO (MISTO-MAIE-ApI) ribadisce come la complessità della questione avrebbe richiesto un preventivo approfondimento in Giunta. Valuta, quindi, inopportuno il tentativo di risolvere la situazione attraverso modifiche normative.
  Ritiene profondamente iniquo che sia posta attenzione sulla situazione di cinque colleghi deputati, mentre vi potrebbero essere altri sindaci che, a seguito dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 138 del 2011, non si sono candidati alle ultime elezioni politiche.

  Laura VENITTELLI (PD) giudica inconcepibile che vi sia chi giustifica la presentazione di una proposta emendativa ad personam sulla base delle sollecitazioni di cinque colleghi che se realmente avessero avuto a cuore il bene dei propri cittadini avrebbero potuto rinunciare a candidarsi alle ultime elezioni politiche. In tal modo si creano situazioni di iniquità e di profonda sperequazione. Osserva, infatti, che il testo unico sugli enti locali prevede addirittura l'incompatibilità tra la carica di sindaco di un comune con meno di cinquemila abitanti e quella di consigliere regionale, mentre adesso si vuole addirittura consentire che il sindaco di un comune Pag. 6di dimensioni significative possa rivestire anche la carica di parlamentare.
  Ritiene comunque che, anche qualora la proposta emendativa diventasse legge, la stessa non sarebbe applicabile alle situazioni di incompatibilità accertate nei confronti dei cinque colleghi, valutando opportuno che siano pertanto portate a termine le procedure già avviate nei loro confronti.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, considera la discussione rilevante ma prematura, ritenendo che la Giunta potrà svolgere i necessari approfondimenti nel momento in cui la proposta emendativa dovesse concretizzarsi in una norma di legge.

  Martina NARDI (SEL) ritiene che la discussione stia assumendo caratteri «perversi», precisando di aver sottoscritto la proposta emendativa – di cui riteneva fosse chiara la finalità – con uno spirito diverso da quello riportato da alcuni organi di stampa.
  Lamenta che la normativa sull'incompatibilità sia confusa e disomogenea, a causa di modifiche legislative succedutesi nel tempo e apportate anche in sedi inappropriate, quali provvedimenti legislativi di natura finanziaria, come il decreto-legge n. 138 del 2011. Al riguardo, manifesta il proprio rammarico per il fatto che anche tale proposta emendativa venga inserita in un decreto-legge omnibus, piuttosto che in una organica e specifica iniziativa di riforma.
  Preannuncia, comunque, che se la proposta emendativa non verrà modificata nel senso già indicato dai colleghi, ritirerà la propria firma, e auspica che l'intera materia delle incompatibilità sia oggetto di una profonda razionalizzazione.
  In conclusione, ritiene che la procedura già avviata nei confronti dei cinque colleghi debba comunque avere corso.

  Ignazio ABRIGNANI (PDL) ritiene opportuno sottolineare conclusivamente alcuni aspetti in merito alla discussione in esame evidenziando, in primo luogo, come la legislazione elettorale vigente preveda una pluralità di sistemi in relazione alla diversa tipologia di elezioni. Su tale legislazione si innesta una disciplina schizofrenica delle incompatibilità, che la Giunta è chiamata ad applicare, ma rispetto alla quale può certamente svolgere un ruolo propositivo di aggiornamento. Si augura pertanto che tale razionalizzare possa avvenire nel corso della presente legislatura.

Audizione del Presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, Francesco Tirelli, e dei componenti dell'Ufficio.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'audizione del Presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, dottor Francesco Tirelli.
  Il Presidente Tirelli è accompagnato dal dottor Luigi Mancuso, componente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, dalle dottoresse Paola Marchionni e Daniela Testa e dal dottor Marco Colzi, segretari dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, dalla dottoressa Annalisa Dalbuono, funzionario statistico della Corte d'appello di Roma, e dalla dottoressa Maria Maddalena, dirigente della Corte d'appello di Roma.
  Ringrazia il Presidente Tirelli per aver accolto l'invito della Giunta ad intervenire ad un'audizione che potrà rappresentare, per i componenti della Giunta medesima, un'utile occasione per acquisire elementi di conoscenza e di valutazione in merito alle questioni oggetto della verifica dei poteri, con particolare riferimento alle problematiche applicative emerse in occasione delle procedure di voto e di scrutinio nella circoscrizione Estero.
  Ricorda che la Giunta, autorizzata dal Presidente della Camera, procederà all'odierna audizione sulla base della facoltà ad essa riconosciuta dall'articolo 7 del proprio regolamento, che le consente di avvalersi delle procedure d'indagine, informazione e controllo di cui al capo XXXIII del Regolamento della Camera. In base alla prassi le audizioni si svolgono nel Pag. 7rispetto dei criteri più volte enunciati dalla Presidenza della Camera, volti ad evitare che le audizioni facciano riferimento a singoli casi o procedimenti inerenti all'attività di verifica dei poteri.
  Invita il presidente Tirelli a svolgere la sua relazione introduttiva.

  Francesco TIRELLI, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni Luigi LACQUANITI (SEL), Nicola STUMPO (PD) e Franco BRUNO (MISTO-MAIE-ApI), ai quali replicano, a più riprese, il dottor Francesco TIRELLI, presidente dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, la dottoressa Maria MADDALENA, dirigente della Corte d'appello di Roma e il dottor Marco COLZI, segretario dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, nel ringraziare il presidente Tirelli e gli altri rappresentanti dell'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero per il contributo da essi fornito alla Giunta, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.15.

  N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO PERMANENTE PER LE INCOMPATIBILITÀ, LE INELEGGIBILITÀ E LE DECADENZE