CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 luglio 2013
53.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 100

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 11 luglio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 9.10.

DL 69/2013 Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
C. 1248 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

Pag. 101

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 luglio scorso.

  Paolo PETRINI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), la quale riprende i rilievi già espressi nella sua relazione sul provvedimento, oltre a sintetizzare gli orientamenti emersi nel corso del dibattito sul provvedimento.
  In particolare, la condizione di cui al numero 1) della proposta di parere segnala, con riferimento all'articolo 1 del decreto – legge, l'esigenza di rafforzare ulteriormente l'operatività del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, segnatamente estendendone l'accesso anche alle società di leasing, alle società di factoring, alle assicurazioni, nonché agli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) che abbiano l'esclusiva finalità di acquistare crediti o di sottoscrivere i cosiddetti «mini bond» emessi da piccole e medie imprese non quotate, al fine di stabilire tra gli intermediari finanziari parità di accesso ai benefici della garanzia, nonché di favorire lo sviluppo di fondi di credito e di altri intermediari specializzati nell'investimento in mini bond emessi da PMI non quotate. Inoltre la condizione sottolinea l'opportunità di estendere la garanzia del Fondo anche ai portafogli di nuovi crediti, di prevedere una convenzione con le banche e gli altri intermediari finanziari aderenti, che stabilisca i prezzi applicabili ai prestiti oggetto di garanzia, nonché di sviluppare le più opportune sinergie con le attività di garanzia svolte a livello regionale, in modo da focalizzare le non abbondanti risorse pubbliche in materia.
  Con riferimento all'articolo 2, le condizioni di cui ai numeri 2) e 3) richiamano l'opportunità di estendere anche alle società di leasing non appartenenti a gruppi bancari la possibilità di accesso al plafond di provvista presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti S.p.A., atteso che tali soggetti rappresentano circa il 40 per cento degli operatori del mercato del leasing finanziario, oltre a evidenziare la necessità di stabilire un termine entro il quale il Ministero dello sviluppo economico, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze, l'Associazione bancaria italiana e la Cassa depositi e prestiti S.p.A., devono stipulare una o più convenzioni per l'attuazione delle disposizioni di cui al medesimo articolo 2.
  In relazione all'articolo 52, il quale interviene sulle problematiche della riscossione coattiva, la condizione numero 4) sottolinea la necessità che il Governo riferisca entro 12 mesi alle Camere, con apposita relazione, in merito agli effetti di ogni previsione ivi prevista, per una puntuale valutazione circa la loro efficacia, al fine di verificare che le misure opportunamente adottate per dare respiro a quei contribuenti i quali, a causa della crisi economica, si trovano in gravi difficoltà nell'adempiere ai loro obblighi di versamento, non pregiudichino il gettito tributario e la tenuta complessiva del sistema della riscossione.
  La condizione numero 5), anche prendendo spunto dalla modifica alla disciplina sulla responsabilità fiscale solidale negli appalti operata dall'articolo 51 del decreto – legge, richiama la necessità di accelerare l'introduzione del meccanismo della fatturazione elettronica, anche sulla scorta delle indicazioni in tal senso espresse dalla Corte dei conti, prevedendo in tale quadro l'obbligo di tracciabilità dei pagamenti delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi tra soggetti passivi IVA.
  La condizione numero 6) sollecita a dare risposta in tempi rapidi alla situazione di difficoltà in cui si trovano quei contribuenti che, vantando crediti di modesta entità nei confronti dell'Erario, non possono avvalersi del regime del sostituto d'imposta, in quanto il loro rapporto di lavoro è cessato al momento della scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, ovvero in quanto essi non possono più fruire dei benefici previsti dalla disciplina vigente in materia Pag. 102di ammortizzatori sociali o di mobilità, prevedendo a tal fine di consentire a tali soggetti di avvalersi del modello 730 per la presentazione della dichiarazione dei redditi, in modo da velocizzare il rimborso dei predetti crediti.
  Per quanto riguarda le osservazioni contenute nella proposta, le quali attengono per lo più a profili tecnici o di formulazione di alcune norme, richiama, sul piano del merito, la lettera h), con cui si segnala l'opportunità di estendere la soppressione, disposta dall'articolo 50, della responsabilità solidale tra il committente e l'appaltatore in materia di versamenti IVA, anche al versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente.

  Enrico ZANETTI (SCpI), con riferimento alle problematiche della tassa sui natanti, oggetto dell'osservazione di cui alla lettera f), sottolinea l'esigenza di rivedere anche l'addizionale erariale alla tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 185 chilowatt, introdotta dall'articolo 16, comma 1, del decreto-legge n. 201 del 2011, segnalando come l'inasprimento dell'imposizione sui veicoli di potenza più elevata abbia sortito l'effetto di ridurre il parco dei veicoli circolanti, annullando, quindi, gli effetti di maggior gettito attesi dalla citata previsione.
  Evidenzia, inoltre, la necessità di rafforzare le misure di semplificazione tributaria recate dal decreto-legge le quali, attualmente, risultano circoscritte alla sola abrogazione, ad opera dell'articolo 51, della norma che prevedeva la trasmissione mensile, da parte dei sostituti d'imposta, dei dati necessari per il calcolo delle ritenute fiscali e dei relativi conguagli.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, con riferimento alle considerazioni svolte dal deputato Zanetti, dubita che nella fase attuale sia possibile ipotizzare ulteriori interventi correttivi, in ragione della complessità delle questioni evidenziate e dell'esigenza di salvaguardare gli equilibri sottesi alla formulazione del decreto-legge.

  Il Viceministro Luigi CASERO ringrazia la Commissione per il proficuo lavoro svolto su un provvedimento particolarmente articolato e complesso, dichiarando l'impegno del Governo a rispettare concretamente le indicazioni contenute nella proposta di parere, nonché a riferire in merito alla Commissione.

  Marco CAUSI (PD) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, la quale contiene, tra l'altro, sei condizioni, a cui corrispondono altrettante proposte emendative presentate dal gruppo del PD nell'ambito dell'esame in sede referente, che dovrebbero preludere alla modifica di taluni aspetti qualificanti del provvedimento.
  Con particolare riferimento al monitoraggio delle misure in materia di riscossione recate dall'articolo 52 del decreto-legge, proposto dalla condizione numero 4) della proposta, suggerisce l'opportunità di ridurre da 12 a 9 mesi il termine entro il quale il Governo dovrà riferire alle Camere in materia.
  In linea generale, auspica che si eviti, in futuro, di intervenire ulteriormente sulle tematiche tributarie attraverso provvedimenti «omnibus», ritenendo invece preferibile adottare interventi legislativi specifici. Segnala, a tale riguardo, come le proposte di legge recanti delega al Governo per la revisione del sistema fiscale, attualmente all'esame della Commissione Finanze, costituiscano la sede propria per operare in tale settore i necessari interventi di semplificazione, i quali presentano profili di tecnicità tali da richiedere un esame attento e specifico, che, evidentemente, non può essere realizzato nell'ambito di provvedimenti eterogenei.

  Filippo BUSIN (LNA) dichiara il voto favorevole del gruppo della Lega Nord e Autonomie sulla proposta di parere formulata dal relatore, rilevando inoltre la necessità di rivedere anche la disciplina relativa all'addizionale erariale alla tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 185 chilowatt, la quale sta Pag. 103determinando impatti negativi sul comparto automobilistico, in particolare in un segmento, quello delle auto sportive, che costituisce uno dei settori di eccellenza dell'economia nazionale.

  Azzurra Pia Maria CANCELLERI (M5S) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, rilevando, peraltro, come il Movimento 5 Stelle nutra perplessità su taluni aspetti del decreto – legge, segnatamente per quanto riguarda alcune disposizioni recate dagli articoli 23 e 52, sulle quali il gruppo M5S ha dunque presentato emendamenti.

  Pasquale MAIETTA (FdI) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, segnalando peraltro come il gruppo Fratelli d'Italia abbia presentato alcune proposte emendative volte a migliorare alcuni aspetti del testo.

  Il Viceministro Luigi CASERO condivide il suggerimento, avanzato dal deputato Causi, di ridurre da 12 a 9 mesi il termine entro il quale il Governo dovrà riferire alle Camere in ordine al monitoraggio delle misure sulla riscossione recate dall'articolo 52.
  Preannuncia quindi, fin d'ora, che l'Esecutivo esprimerà parere favorevole sulle proposte emendative, presentate nell'ambito dell'esame in sede referente, che corrispondano al contenuto del parere della Commissione Finanze.

  Paolo PETRINI (PD), accogliendo il suggerimento del deputato Causi, riformula la propria proposta di parere (vedi allegato 2), in particolare la condizione di cui al numero 4), abbassando da 12 a 9 mesi il termine entro il quale il Governo dovrà riferire alle Camere in merito alle previsioni dell'articolo 52.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ringrazia il relatore e tutti i colleghi per l'ottimo lavoro svolto su un provvedimento particolarmente ampio e complesso, evidenziando come lo spirito di collaborazione e di dialogo che sta caratterizzando i lavori della Commissione possa essere considerato un esempio positivo di come il Parlamento debba, al di là delle diverse appartenenze politiche e delle ricorrenti polemiche, concentrarsi sui contenuti del lavoro legislativo.

  La Commissione approva la proposta di parere, come riformulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura relativo al funzionamento in Italia, a Perugia, dell'UNESCO Programme Office on Global Water Assessment, che ospita il Segretariato del World Water Assessment Programme.
C. 1247 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, ai fini del parere alla III Commissione Affari esteri, il disegno di legge C. 1247, approvato dal Senato, recante ratifica ed esecuzione del Protocollo d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura relativo al funzionamento in Italia, a Perugia, dell'UNESCO Programme Office on Global Water Assessment, che ospita il Segretariato del World Water Assessment Programme, fatto a Parigi il 12 settembre 2012.
  Al riguardo segnala preliminarmente come il World Water Assessment Programme – WWAP (Programma di Valutazione delle Risorse Idriche Mondiali), fondato nel 2000, sia uno dei quattro programmi in cui si articola UN-Water, il Pag. 104meccanismo inter-agenzia delle Nazioni Unite incaricato di coordinare le attività relative all'acqua all'interno del sistema ONU.
  Il WWAP, che è ospitato dall'UNESCO, supervisiona le questioni legate all'acqua dolce per dare raccomandazioni, sviluppare casi di studio, rafforzare la capacità di valutazione su scala nazionale ed informare sui processi decisionali a riguardo. L'UNESCO, infatti, ha avviato tale programma permanente di valutazione dell'acqua nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite, al fine di verificare il raggiungimento dell'obiettivo del Millennio consistente nella riduzione, entro il 2015, della quota di popolazione che non ha a disposizione acqua potabile sicura, nonché di perseguire l'arresto dello sfruttamento non sostenibile delle risorse idriche.
  Il Programma mondiale di valutazione delle acque – WWAP ha avuto sede temporanea a Parigi, presso l'UNESCO, dal 2000 al 2007 e da tale anno si è insediato a Perugia. Da ciò è derivata la necessità di estendere ed aggiornare l'accordo di fondi fiduciari tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e l'UNESCO del 2 febbraio 2007, una prima volta il 14 dicembre 2009, quindi il 3 agosto 2010 e finalmente il 3 agosto 2012, con esaurimento degli effetti di questa ultima estensione il 31 dicembre 2012.
  Un nuovo negoziato con l'UNESCO sui contenuti economici del Protocollo 2007, finalizzato al raggiungimento della soluzione definitiva della questione della permanenza del Segretariato WWAP a Perugia, ha condotto alla firma, il 12 settembre 2012, del nuovo Protocollo d'Intesa di cui si propone la ratifica.
  Per quanto riguarda il contenuto del Protocollo d'intesa, l'articolo 1 disciplina il funzionamento del Segretariato WWAP di Perugia, stabilendo che le Parti si accordano per intraprendere tutte le procedure amministrative volte a fornire la continuità operativa nella sede di Villa La Colombella (Perugia), richiamando, per quanto riguarda il funzionamento e la manutenzione della stessa, quanto stabilito nell'Accordo separato tra Regione Umbria e UNESCO del 26 luglio 2007.
  L'articolo 2, comma 1, concerne lo status e l'amministrazione del Segretariato del WWAP, che è parte integrante del Segretariato dell'UNESCO nell'ambito della Divisione delle scienze idrologiche, ed è soggetto al controllo e all'autorità dell'UNESCO.
  Ai sensi del comma 2 il Governo italiano riconosce la personalità giuridica dell'UNESCO Programme Office e la sua capacità contrattuale, di acquisizione e disposizione di beni, nonché di stare in giudizio.
  L'articolo 3 detta le disposizioni finanziarie del Protocollo. In particolare, il comma 1 definisce in 1,653 milioni di euro l'anno a decorrere dal 2013 l'ammontare del contributo finanziario che l'Italia si impegna ad erogare all'UNESCO per il funzionamento del Segretariato del WWAP. In merito rileva come la misura del contributo sia stata ridotta di circa il 35 per cento rispetto all'ammontare di 2,5 milioni di euro riconosciuto dal Governo italiano all'UNESCO per ciascuno degli anni 2007-2009.
  Il comma 2 individua nel mese di maggio di ogni anno la data di accredito dei fondi, mentre il comma 3 subordina l'erogazione del contributo finanziario alla ratifica dell'Accordo da parte del Parlamento italiano, come previsto dalla normativa nazionale.
  L'articolo 4 fornisce una lista di obiettivi e funzioni del Segretariato WWAP di Perugia. Oltre all'obiettivo generale della compilazione del «Rapporto sullo stato delle risorse idriche mondiali» (WWDR), previsto al comma 1, vengono stabilite, al comma 2, le funzioni principali del Segretariato WWAP, tra le quali evidenzia: il supporto agli Stati membri per la valutazione dell'efficienza e dell'efficacia di programmi e decisioni nazionali in materia di politica idrica e monitoraggio dello stato di attuazione dei diversi obiettivi, inclusi gli Obiettivi di sviluppo del Millennio; la realizzazione di Rapporti sulla situazione delle acque con particolare riferimento Pag. 105alla disponibilità e all'utilizzo sui singoli piani nazionali; l'assistenza agli Stati membri perché sviluppino e migliorino le capacità di raccolta e analisi dei dati per le proprie iniziative in tema di politica idrica.
  L'articolo 5 individua ulteriori possibilità di collaborazione tra l'Italia e l'UNESCO in ambito WWAP, tra le quali, in particolare: la produzione di rapporti informativi sui progressi conseguiti, su scala sia regionale sia globale, nel raggiungimento dei traguardi stabiliti dagli Obiettivi di sviluppo del Millennio connessi all'acqua; il miglioramento dei modelli di simulazione relativi alle acque; l'organizzazione di programmi di formazione su scala regionale e nazionale nello specifico settore; l'ulteriore sviluppo della componente relativa alla risoluzione dei conflitti; lo sviluppo, nel settore dell'acqua, di banche globali di dati georeferenziati; lo sviluppo e la diffusione di strumenti di educazione pubblica in materia.
  L'articolo 6 prevede la diffusione, da parte dell'Italia e dell'UNESCO, dei risultati delle ricerche del Segretariato UNESCO di Perugia, anche tramite la rete globale dei Comitati ideologici nazionali.
  L'articolo 7 dispone che le Parti sono tenute ad intraprendere un regolare scambio di informazioni sulle attività del Segretariato UNESCO di Perugia.
  Con riferimento agli aspetti di competenza della Commissione Finanze, richiama l'articolo 8, il quale concede benefici fiscali sia per le attività dell'Ufficio UNESCO di Perugia, sia in favore dei funzionari ivi impiegati e degli esperti in missione, come definiti dal comma 2 del medesimo articolo 8.
  In particolare, in favore di tali soggetti il comma 1 prevede l'applicazione della Convenzione internazionale del 1947 sui privilegi e le immunità delle Agenzie Specializzate delle Nazioni Unite, alla quale l'Italia ha aderito nel 1985.
  Al riguardo rammenta che la predetta Convenzione dispone, in sintesi, sotto il profilo fiscale, che tali agenzie, i loro averi, redditi e altri beni, sono esenti: da qualsiasi imposta diretta (esclusa la remunerazione dei servizi d'utilità pubblica); da qualsiasi dazio doganale, divieto e limitazione di importazione o di esportazione, per gli oggetti importati o esportati per il loro uso ufficiale; da qualsiasi dazio, divieto e limitazione di importazione o di esportazione delle loro pubblicazioni. Inoltre, la richiamata Convenzione stabilisce che i funzionari delle agenzie specializzate godono degli stessi esoneri d'imposta concessi ai funzionari dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, a parità di condizioni, per quanto concerne gli stipendi e le gratificazioni loro versate dalle agenzie, nonché del diritto di importare in franchigia i loro mobili ed effetti personali in occasione della loro prima entrata in funzione nel Paese interessato.
  Inoltre, il comma 3, in aggiunta ai privilegi e alle immunità appena richiamate, prevede ulteriori benefici.
  In particolare, la lettera a) stabilisce che il Governo italiano rilasci agli esperti in missione con un contratto di almeno 3 mesi una speciale carta d'identità, attestante il loro status in Italia.
  Per quanto riguarda i profili tributari, la lettera b) prevede che tutti i materiali e le attrezzature importate ed esportate dall'UNESCO per usi ufficiali sono esentate da tutti i diritti doganali e da ogni proibizione e restrizione sulle importazioni ed esportazioni.
  La lettera c) stabilisce, con riferimento alle imposte indirette, alle tasse e ai diritti su operazioni e transazioni, che l'UNESCO Programme Office benefici delle stesse esenzioni ed agevolazioni garantite alle Amministrazioni governative italiane. La norma dispone, inoltre, l'esenzione dell'UNESCO Programme Office dall'imposta sul valore aggiunto per gli acquisti all'ingrosso, le prestazioni d'opera e gli appalti.
  Il comma 4 stabilisce che le autorità nazionali non impediscano, alle persone incaricate presso l'UNESCO Programme Office, l'ingresso e il soggiorno nel territorio italiano, ovvero la loro partenza, prevedendo inoltre agevolazioni per il rapido rilascio di visti, autorizzazioni e permessi, nonché libertà di viaggio, nella Pag. 106misura in cui ciò sia necessario per l'esecuzione dei programmi e delle attività dell'UNESCO.
  In tale ambito il comma 5 precisa che i benefici e le immunità sopra richiamati sono conferiti ai funzionari nel solo interesse dell'UNESCO e prevede che il Direttore generale rinuncerà all'immunità prevista in favore di un funzionario, qualora l'immunità stessa possa ostacolare il corso delle giustizia e senza pregiudizi per l'UNESCO; inoltre si assicura la cooperazione dell'UNESCO stessa, nonché dei suoi funzionari, con le autorità italiane, onde prevenire ogni abuso in merito.
  L'articolo 9 sancisce la piena autonomia dell'UNESCO sulle materie attinenti alla sua amministrazione interna e disciplina i rapporti di lavoro tra l'UNESCO stessa ed il suo personale in forza presso il Segretariato UNESCO di Perugia, rinviando alla legislazione propria dell'Organizzazione internazionale, nonché garantendo l'esenzione dalla contribuzione obbligatoria al sistema italiano di sicurezza sociale, a condizione che il Fondo dell'UNESCO copra tutti i rischi menzionati dalla legislazione italiana in materia.
  L'articolo 10 concerne il regolamento delle controversie relative all'applicazione o all'interpretazione del Protocollo, rimettendo la soluzione delle medesime, quando impossibile per via amichevole, ad un arbitro scelto di comune accordo tra le Parti, che sarà nominato dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia e deciderà con un lodo arbitrale definitivo e inappellabile.
  L'articolo 11, reca le disposizioni finali, ai commi 1 e 2, prevedendo che l'Accordo entri in vigore quando le parti si informeranno, per iscritto, dell'espletamento delle procedure interne previste e stabilendo che la durata dell'atto pattizio, emendabile in forma scritta, è indefinita, salvo denuncia scritta con preavviso di sei mesi.
  Il comma 4 prevede inoltre che, in caso di trasferimento del Segretariato del WWAP dal territorio italiano, il Governo nazionale avrà il diritto di denunciare il Protocollo, il quale comunque, ai sensi del comma 5, resterà in vigore anche in caso di denuncia, per il periodo supplementare necessario all'ordinata cessazione delle attività dell'UNESCO Programme Office in Italia, al compimento degli atti di disposizione dei suoi beni nel territorio italiano e alla risoluzione di ogni disputa tra le Parti.
  Per quanto riguarda il contenuto del disegno di legge di ratifica, esso consta di quattro articoli.
  Gli articoli 1 e 2 contengono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione del Protocollo d'Intesa.
  L'articolo 3 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione del Protocollo, quantificati dal comma 1 in 2.260 euro per l'attuazione degli articoli 5 e 7 e in 2.313.000 euro annui per l'attuazione degli articoli 3 e 8, ai quali si provvede mediante riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente, dello stato di previsione del Ministero dell'economia, utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri.
  In base alla relazione tecnica allegata al disegno di legge di ratifica, tale onere complessivo è determinato dalla somma tra il contributo obbligatorio versato dall'Italia per il funzionamento del Segretariato del WWAP, che, ai sensi dell'articolo 3 del Protocollo, ammonta a 1,653 milioni di euro (contributo che, come già indicato, è stato ridotto rispetto al precedente ammontare di 2,5 milioni di euro riconosciuto per ciascuno degli anni 2007-2009), gli oneri di missione connessi con l'attuazione del Protocollo, nonché il mancato gettito derivante dall'applicazione dei privilegi ed immunità in materia tributaria riconosciuti dall'articolo 8 del Protocollo all'UNESCO ed ai suoi funzionari.
  In base al comma 2, i Ministri degli esteri e dell'ambiente e tutela del territorio e del mare sono tenuti al monitoraggio degli oneri derivanti dall'attuazione del provvedimento, nonché a riferirne al Ministro dell'economia e delle finanze, il quale, in caso di scostamenti, sentito il Ministro competente, provvede alla copertura Pag. 107finanziaria del maggior onere con la riduzione delle dotazioni finanziarie di parte corrente aventi la natura di spese rimodulabili di cui all'articolo 21, comma 5, lettera b), della legge n. 196 del 2009, destinate alle spese dei missione. In tale contesto l'ultimo periodo del comma stabilisce che sia corrispondentemente ridotto per un pari importo il limite, stabilito ai sensi dell'articolo 6, comma 12, del decreto – legge n. 78 del 2010, in base al quale le amministrazioni pubbliche non possono effettuare spese per missioni, anche all'estero, ad esclusione di alcuni casi specificamente individuati, per un ammontare superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009.
  Il comma 3 prescrive che il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca senza ritardo alle Camere, con apposita relazione, sulle cause degli scostamenti e sull'adozione delle relative contromisure.
  L'articolo 4 stabilisce l'entrata in vigore del provvedimento il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Nel rilevare la meritevolezza del Protocollo di cui si propone la ratifica, sia in considerazione dell'importanza degli obiettivi del Programma dell'UNESCO per la valutazione delle risorse idriche mondiali, sia in quanto la presenza sul territorio nazionale del Segretariato del World Water Assessment Programme (WWAP) rafforza il ruolo svolto dall'Italia nel contesto internazionale, propone di esprimere parere favorevole sul provvedimento.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 9.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 11 luglio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 9.30.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
  Informa quindi che il Governo risponderà congiuntamente alle interrogazioni n. 5-00491 Zanetti e n. 5-00555 Capezzone, in quanto esse affrontano la medesima tematica.

5-00491 Zanetti: Analisi circa l'ammontare dei ruoli tributari ancora non riscossi, con particolare riferimento alla quantificazione delle somme ancora esigibili.
5-00555 Capezzone: Composizione dei ruoli tributari ancora non riscossi.

  Enrico ZANETTI (SCpI) illustra brevemente la propria interrogazione.

  Daniele CAPEZZONE (PdL) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

  Il Viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Enrico ZANETTI (SCpI) si dichiara soddisfatto della risposta.

  Daniele CAPEZZONE, replicando, ringrazia il Governo per l'operazione di chiarezza trasparenza realizzata tramite la risposta, la quale ha fornito dati importanti, sui quali occorrerà ulteriormente riflettere.

5-00492 Paglia: Raffronto tra le risorse pubbliche destinate al sostegno dei consorzi di garanzia collettiva fidi e finanziamenti effettivamente erogati.

  Giovanni PAGLIA (SEL) illustra la propria interrogazione, rinviata su richiesta del Governo nella precedente seduta di Pag. 108svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Commissione, con la quale si chiedono informazioni in merito al rapporto quantitativo tra le risorse pubbliche, complessivamente destinate, ad ogni livello, per il finanziamento dei Consorzi di garanzia collettiva fidi, le richieste inoltrate al sistema bancario ed i finanziamenti effettivamente erogati alle diverse tipologie di impresa.

  Il Viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Giovanni PAGLIA (SEL), replicando, ringrazia il Governo per l'esaustività della risposta, almeno per quanto attiene al profilo quantitativo dei dati forniti. Evidenzia, tuttavia, come la stessa evidenzia sussistenza di un problema legato alla distribuzione territoriale del sistema dei Confidi, sollecitando l'opportunità di un'ulteriore riflessione relativa al numero di richieste inoltrate al sistema bancario in relazione a quello dei finanziamenti effettivamente erogati.
  Si riserva quindi di esprimere le proprie valutazioni soltanto dopo un'attenta lettura dei dati forniti a tale proposito nella risposta.

5-00556 Busin: Iniziative per scongiurare l'aumento dell'aliquota IVA del 21 per cento e misure tributarie per sostenere la ripresa dei consumi.

  Filippo BUSIN (LNA) illustra la propria interrogazione, evidenziando come, secondo una recente nota del Ministero dell'economia e delle finanze, nei primi 5 mesi del 2013 il gettito IVA complessivo abbia registrato una contrazione pari al 6,8 per cento (2,8 miliardi di euro), legata al verificarsi di molteplici fattori contemporanei, primo tra tutti la diminuzione del gettito dell'IVA sulle importazioni e la contrazione, pari del 3,6 per cento, del gettito IVA sugli scambi interni, dovuta per lo più alla negativa dinamica dei redditi che influisce sul calo della spesa per consumi.
  In tale contesto rileva come un eventuale, ulteriore aumento delle aliquote di tale imposta, secondo alcuni analisti, penalizzerebbe particolarmente le famiglie numerose a basso reddito, che impiegherebbero minori risorse in acquisti e consumi, riducendo ulteriormente la domanda e continuando ad aggravare la negativa dinamica del gettito IVA.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative il Ministro intenda adottare per interrompere il circolo vizioso che sarebbe ulteriormente alimentato dal preventivato aumento di un punto, ad ottobre, dell'aliquota IVA del 21 per cento, nonché di specificare quali siano le misure di carattere tributario che si intendono utilizzare per sostenere la ripresa dei consumi.

  Il Viceministro Luigi CASERO chiede di rinviare lo svolgimento dell'interrogazione, al fine di disporre di dati più precisi sulle questioni affrontate dall'interrogazione, pur anticipando fin d'ora come gli ultimi dati sembrino evidenziare una positiva inversione di tendenza rispetto al calo del gettito IVA registrato in precedenza. Ricorda inoltre che il Governo ha già disposto, con il decreto – legge n. 76 del 2013, attualmente all'esame del Senato, la proroga al 1o ottobre dell'aumento dell'aliquota IVA del 21 per cento previsto per il 1o luglio scorso, ritenendo che questa misura sia il primo passo della strada che si intende percorrere in materia.

  Filippo BUSIN (LNA) accoglie la richiesta di rinvio avanzata dal Viceministro.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che, su richiesta del Governo e concorde il presentatore, l'interrogazione n. 5-00556 Busin sarà svolta in altra seduta.

5-00557 Pisano: Dati circa l'imponibile IRPEF ed IRES, nonché circa il relativo gettito degli immobili, suddiviso per categorie catastali.

  Girolamo PISANO (M5S) illustra la propria interrogazione, evidenziando come Pag. 109
sia attualmente in corso un complesso lavoro, in sede parlamentare, per la revisione del sistema fiscale e come, in particolare, la Commissione Finanze stia esaminando una serie di proposte di legge che conferiscono al Governo una delega legislativa in materia, rilevando come siano inoltre imminenti, secondo le intenzioni annunciate dal Governo, ulteriori iniziative legislative volte alla riforma dell'IMU, le quali potrebbero incidere anche sulla disciplina tributaria in materia di deduzioni e di detrazioni.
  In tale contesto appare fondamentale che il Parlamento disponga di dati precisi ed articolati in merito al gettito tributario riferibile alle singole categorie catastali in cui sono classificati gli immobili.
  L'atto di sindacato ispettivo chiede quindi al Governo quali dati possa fornire sull'imponibile IRPEF e IRES associato ad ogni categoria catastale; sulla distribuzione, per categoria catastale, degli immobili appartenenti alle società, alle ONLUS e alle società esenti, con riferimento a tutte le categorie catastali; sul valore del gettito IRPEF, ripartito per fasce di reddito, e, sempre con riferimento a tutte le categorie catastali, sul valore del gettito IRES.

  Il Viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Girolamo PISANO (M5S) si riserva di valutare i dati forniti nella risposta.

5-00558 Causi e Miccoli: Iniziative per garantire trasparenza in merito alla cessione del Credito Fondiario Spa e per tutelare i lavoratori coinvolti.

  Marco CAUSI (PD) illustra brevemente la propria interrogazione, la quale riguarda le vicende concernenti la cessione, da parte di Morgan Stanley, del Credito Fondiario Spa.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede al Governo quali urgenti iniziative, anche normative, intenda adottare al fine di garantire una maggiore trasparenza delle operazioni nel settore creditizio e le necessarie tutele per tutti i protagonisti coinvolti nell'operazione di cessione, in particolare per i lavoratori dipendenti della struttura, anche attraverso la formale apertura di un tavolo di trattativa con Morgan Stanley, con l'Associazione bancaria italiana e con le organizzazioni sindacali di categoria.
  Auspica quindi che l'Esecutivo formuli al più presto proposte per un piano di recupero industriale di tale intermediario creditizio.

  Il Viceministro Luigi CASERO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Marco CAUSI (PD) prende atto dei dati forniti nella risposta ed invita il Governo a non limitarsi ad acquisire gli elementi di conoscenza forniti dalla Banca d'Italia, bensì ad attivarsi per salvare un progetto industriale che, nonostante abbia subito un processo di privatizzazione a partire dagli anni Novanta, presenta ancora oggi rilevanti profili di pubblico interesse, atteso che il Credito Fondiario ha ormai assunto una indubbia specializzazione in un settore specifico e presenta, all'interno del sistema bancario, potenzialità di sviluppo che meritano di essere salvaguardate.
  Invita quindi il l'Esecutivo ad attivarsi per aiutare tutte le parti coinvolte a individuare una soluzione utile a superare la problematica evidenziata.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.55.

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