CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 luglio 2013
52.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 15

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 luglio 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI, indi del vicepresidente Tino IANNUZZI.

  La seduta comincia alle 8.50.

DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
C. 1248 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame rinviato nella seduta di martedì 9 luglio scorso.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata avviata la discussione generale sul provvedimento che si concluderà nella seduta odierna in modo da consentire al relatore di predisporre una proposta di parere da presentare alla Commissione, ai fini della votazione, nella seduta prevista per le ore 14.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, nel richiamare i contenuti della proposta di parere che si riserva di presentare nel corso della seduta delle ore 14, evidenzia i profili di criticità connessi a talune previsioni recate dal decreto-legge. In merito all'articolo 18, sul fondo per le infrastrutture, il cosiddetto «sblocca cantieri», reputa opportuno che si preveda una correzione dei termini per l'emanazione dei relativi decreti attuativi; ritiene preferibile che i suddetti decreti attuativi siano emanati entro 30 giorni dall'approvazione della legge di conversione del decreto-legge e non invece entro i previsti 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge. In relazione al comma 2 dell'articolo 30, ritiene opportuno prevedere il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome. In merito al piano sull'edilizia scolastica, evidenzia la chiara competenza regionale e pertanto reputa opportuno inserire il parere della Conferenza unificata. Si sofferma quindi sull'articolo 18, comma 9, relativo al «programma dei seimila campanili», ritenendo necessario prevedere una soglia minima inferiore, pari a 300.000 euro, per il contributo; reputa altresì opportuno che le risorse assegnate ai piccoli comuni siano escluse dai limiti del patto di stabilità interno. Prospetta quindi l'opportunità di prevedere modifiche integrative all'articolo 26 in tema di proroghe inerenti agli appalti pubblici; in particolare propone di ampliare il periodo Pag. 16di attività documentabile ai fini della attestazione SOA delle imprese appaltatrici. Sostiene altresì la necessità di garantire il rispetto dei pagamenti sullo stato di avanzamento dei lavori e di prevedere un innalzamento della quota di partecipazione ai lavori da parte delle imprese medio piccole. Ritiene utile intervenire sull'articolo 30, pur comprendendo l'esigenza di stabilire semplificazioni in materia edilizia. Fa notare che non risulta immediatamente applicabile la norma che regola la procedura di rilascio dell'agibilità; ritiene quindi che occorrano correttivi sulla agibilità parziale prevedendo appositi collaudi e la certificazione degli impianti. Ritiene poi opportuno sopprimere il comma 2 dell'articolo 30 sulla proprietà dei parcheggi pertinenziali. In merito all'articolo 38, preannuncia proposte di modifica in materia di prevenzione incendi nelle strutture ricettive turistiche di piccole dimensioni. Ritiene, quindi, opportuno, in relazione all'articolo 39 sulla autorizzazione paesaggistica, proporre la soppressione del punto 3) in ordine al richiamato parere vincolante. Evidenzia, quindi, che sussistono taluni profili critici in relazione alla questione delle acque emunte, per le quali occorre eliminare ogni riferimento improprio alla sostenibilità economica. Si riserva, quindi, di presentare una specifica riformulazione delle norme in materia di terre e rocce da scavo. Sul potenziamento dell'attività di tutela ambientale, reputa opportuno rafforzare il ruolo delle ARPA. Sottolinea in conclusione che i rilievi critici evidenziati saranno tradotti in apposite condizioni da apporre alla proposta di parere che si riserva di presentare.

  Ermete REALACCI, presidente, propone di inserire nelle premesse della proposta di parere una chiara e ferma stigmatizzazione del continuo ricorso a decreti omnibus che finiscono per rendere non sufficientemente approfondito l'esame dei contenuti da parte delle Commissioni e del Parlamento nel suo complesso. Avverte infine che i deputati del gruppo PdL hanno comunicato che non parteciperanno ai lavori delle Commissioni e dell'Aula.

  Tino IANNUZZI (PD) osserva che un profilo particolarmente critico del decreto-legge attiene al carattere di provvedimento omnibus, che regola interi settori che necessiterebbero di una più meditata e approfondita analisi presso le rispettive Commissioni di merito. Sottolinea quindi l'esigenza che la proposta di parere contempli una specifica premessa di carattere politico-istituzionale volta a deplorare la diffusa prassi dei decreti omnibus, che non consentono peraltro di verificare e monitorare gli effetti e l'impatto determinato dalle molteplici e disomogenee norme dai medesimi recate. Ritiene utile evidenziare, in premessa al parere, la necessità di adottare in tempi rapidi un testo organico ed autonomo in materia di appalti, nonché in relazione all'edilizia, trattandosi di settori che richiedono provvedimenti mirati e specifici. Evidenzia l'esigenza che la Commissione definisca una griglia di priorità da sottoporre alle Commissioni di merito attraverso specifiche e circoscritte condizioni da apporre al parere. Nel merito, pur apprezzando che siano state reperite risorse pari a 2 miliardi e 70 milioni di euro per le infrastrutture, osserva che l'articolo 18 non pone criteri prioritari nell'assegnazione di tali risorse ma si limita a prevedere un elenco di opere che necessitano di specifici interventi. Tale metodo di identificazione appare del tutto incongruo, in quanto non evidenzia le priorità cui destinare i finanziamenti erogati. Rileva quindi che all'articolo 19 sarebbe opportuna una riduzione da 500 a 200 milioni di euro delle risorse previste per la defiscalizzazione in materia di finanza di progetto.
  Aggiunge che la previsione del «programma seimila campanili» denota una attenzione ai piccoli comuni; tuttavia reputa opportuno ridurre l'importo indicato e prevedere il recupero delle costruzioni esistenti quale criterio di priorità nel riparto delle risorse. In merito alle risorse assegnate all'INAIL per l'edilizia scolastica, fa notare che taluni problemi di coordinamento Pag. 17tra i competenti ministeri hanno reso non operativi i precedenti finanziamenti erogati. Occorre pertanto definire con attenzione le procedure di assegnazione dei finanziamenti. Sostiene quindi, in merito all'articolo 30 sulla ristrutturazione edilizia, che si debba riservare una maggiore attenzione ai centri storici anche prevedendo apposite deroghe.
  Sostiene poi che il decreto in esame debba fornire adeguate risposte alla grave crisi in cui versano le imprese. A tal fine ritiene utile estendere da 5 a 10 anni il periodo di tempo in cui le imprese possono richiedere il rilascio della «qualificazione». Sottolinea poi l'esigenza che si stabiliscano temi certi per i pagamenti relativi allo stato di avanzamento lavori e che sia elevata la quota dei lavori che il concessionario stradale debba assegnare con pubblico incanto, al fine di aumentare la competitività del settore.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) osserva, con riferimento alle soprintendenze, che occorrono ulteriori semplificazioni al fine di superare le attuali criticità connesse alla espressione dei pareri di tali enti. In relazione alla questione della variazione di sagoma, sostiene che occorre favorire le riqualificazioni progettuali di qualità. Al riguardo, reputa non idonei gli eccessivi vincoli posti dalla disciplina, salvo per le ipotesi in cui sussistano valenze di tipo storico da tutelare. Sulle acque emunte concorda sulla necessità di eliminare la sostenibilità economica mentre sulle terre e rocce da scavo ritiene che debbano essere qualificate come sottoprodotti e non rifiuti, in linea con la normativa europea. Ritiene opportuno ridurre in lotti gli appalti di opere pubbliche per incentivare il lavoro delle imprese del settore. Dichiara di condividere per il resto le considerazioni svolte dal relatore.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nel contestare fortemente i contenuti del provvedimento, ritiene che sia necessario richiedere la soppressione delle norme che modificano i testi unici in materia ambientale alterandone gli equilibri e l'impostazione di fondo. In merito agli articoli 41 e 30, reputa che la Commissione debba manifestare al Governo la sua forte contrarietà. Evidenzia che l'articolo 5, comma 5, si pone in aperto contrasto alle posizioni espresse in Commissione, in quanto tale norma prevede incentivi agli inceneritori e sottrae risorse alle energie rinnovabili. In merito al «programma seimila campanili», reputa opportuno ridurre gli importi previsti trattandosi di opere minori a favore dei piccoli comuni. Reputa che talune disposizioni abbiano finalità non conformi allo spirito del provvedimento; in particolare si chiede quale sia il motivo di talune modifiche alla disciplina dei campeggi. Esprime quindi rilievi critici in merito alle numerose deroghe e proroghe rispetto a previsioni già in vigore. In relazione all'articolo 18 sui finanziamenti all'edilizia scolastica, fa notare che sarebbe opportuno precisare se la norma si riferisce a scuole pubbliche o anche private. Preannuncia, in conclusione, la presentazione di numerose proposte emendative e auspica che il parere della Commissione possa contemplare specifiche condizioni volte a richiedere la soppressione di norme del testo che disciplinano materie di piena competenza della Commissione.

  Roberto MORASSUT (PD), nel ringraziare il relatore, evidenzia che l'articolo 30 disciplina materie in ordine alle quali è in corso in Commissione l'esame di specifici provvedimenti, quali quelli relativi al consumo di suolo e alla riqualificazione urbana. Fa notare che occorrono politiche organiche di ampio respiro sul tema dei tessuti edilizi esistenti e sulla riqualificazione mentre il provvedimento in esame incide su singole previsioni. Reputa quindi opportuno richiedere la soppressione dell'articolo 30 affinché i contenuti del medesimo possano essere più compiutamente esaminati attraverso specifici provvedimenti assegnati alla Commissione.
  In merito alla disciplina della modifica delle sagome e del consumo di suolo, considera necessario estendere le norme di cautela e di salvaguardia non solo ai tessuti edilizi vincolati ma anche ai centri Pag. 18storici, e quindi alla zona A. Osserva che il decreto-legge intende perseguire la riqualificazione ed il recupero urbano soprattutto nelle aree di periferia, mediante interventi mirati e marginali. Fa notare che sarebbe invece necessaria una politica di interventi integrati e di più ampio respiro; sostiene che la normativa urbanistica andrebbe rivista nel suo complesso, anche in relazione al delicato tema della fiscalità urbana. Osserva che il testo in esame reca misure che sembrano alimentare esclusivamente i profili della nuova rendita urbana e non invece dei vantaggi, anche fiscali, a favore delle amministrazioni comunali.

  Chiara BRAGA (PD), relatore, nel ringraziare i colleghi per i contributi forniti, auspica che sia possibile individuare punti di condivisione tra tutti i gruppi parlamentari in merito ai profili più delicati del provvedimento. Prende atto quindi delle sollecitazioni avanzate dai colleghi del gruppo di Scelta civica in ordine agli articoli 30 e 39. Sostiene l'opportunità che all'articolo 39 sia mantenuto il parere della Conferenza Stato-regioni a garanzia della legittima salvaguardia delle competenze delle autonomie territoriali. Ritiene opportuno procedere a una adeguata riflessione sull'articolo 30, affinché siano maggiormente tutelati i centri storici; al riguardo prospetta l'ipotesi di richiedere una soppressione della norma. Dichiara di concordare con il collega Iannuzzi in ordine ai rilievi critici manifestati sulla ricorrente prassi dei decreti-legge omnibus.

  Tino IANNUZZI, presidente, al fine di rendere efficace e incisivo il parere della Commissione, confida che i gruppi parlamentari possano convergere in ordine ai temi richiamati dagli articoli 30, 39 e 41 e sul pacchetto di misure a sostegno delle imprese.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.