CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 luglio 2013
51.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 137

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 9 luglio 2013.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali.
Nuovo testo C. 67 Realacci ed abb.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 12 alle 12.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 9 luglio 2013. — Presidenza del vicepresidente Tino IANNUZZI.

  La seduta comincia alle 19.15.

DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
C. 1248 Governo.

(Alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame avviato nella seduta di giovedì 4 luglio 2013.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) annuncia che il gruppo Movimento 5 Stelle intende presentare una proposta di parere alternativa sul provvedimento in titolo, che avrà come contenuto principale la soppressione del comma 5 dell'articolo 5, nonché degli articoli 30 e 41. Dichiara, peraltro, che, nonostante la presentazione di una proposta di parere alternativa, i deputati del gruppo Movimento 5 Stelle contribuiranno al miglioramento della proposta di parere che sarà presentata dal relatore.

  Alessandro BRATTI (PD), nell'esprimere alcune considerazioni critiche sulle norme dettate dal decreto legge in esame in materia di revisione della disciplina sugli incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili, preannuncia la presentazione da parte dei deputati del Partito Democratico di specifici emendamenti volti a migliorare il testo del decreto-legge in esame e, in particolare, delle disposizioni contenute nell'articolo 41 in materia Pag. 138di semplificazione della disciplina sulla gestione delle acque di falda emunte nei siti inquinati e di semplificazione delle norme sull'utilizzazione delle terre e rocce da scavo e dei materiali da riporto. Con riferimento alla prima questione ritiene, infatti, che le disposizioni contenute nel decreto legge, le quali subordinano interventi di bonifica alla sostenibilità economica degli stessi, non siano accettabili e che vadano sostituite con norme volte a consentire l'eliminazione o, quanto meno, l'isolamento della fonte primaria di inquinamento delle falde acquifere. Con riferimento, invece, alla seconda questione, vale a dire quella relativa all'utilizzo delle terre e rocce da scavo nei cantieri, ritiene che il testo del citato articolo 41 del decreto sia condivisibile per quel che riguarda i cantieri relativi ad opere soggette a VIA e ad AIA, mentre debba essere modificato per quanto riguarda i piccoli cantieri – inferiori a sei mila metri cubi – ed i cantieri superiori a sei mila metri cubi ma non soggetti a VIA e AIA. A riguardo preannuncia la presentazione di emendamenti che ripropongono il testo predisposto dalla VIII Commissione nella precedente legislatura, che, a suo avviso, è da preferire a quello contenuto nel decreto-legge in esame.

  Raffaella MARIANI (PD), nel rilevare che il decreto legge in esame è un provvedimento particolarmente complesso e articolato, reputa opportuno che, pur nell'esiguità dei tempi consentiti, la Commissione approfondisca nel merito taluni specifici temi, tra i quali cita la disciplina dei lavori pubblici. Fa notare che l'intento del Governo di semplificazione e di razionalizzazione di tale settore potrebbe essere più facilmente perseguito con opportune modifiche alle previsioni recate dal decreto. In particolare, all'articolo 18, la disciplina sul nuovo fondo per le infrastrutture andrebbe caratterizzata da una più lineare definizione dei parametri di ripartizione delle risorse tra le amministrazioni locali interessate. Esprime dubbi sulla circostanza che, allo stato, non siano contemplati criteri omogenei di riparto del predetto fondo e soprattutto non siano coinvolti il Parlamento e la Conferenza delle regioni nella procedura di assegnazione delle risorse. Fa notare che su analogo profilo si è pronunciata la Corte costituzionale rilevando l'esigenza di un più razionale meccanismo di ripartizione delle risorse tra gli enti destinatari mediante il coinvolgimento delle autonomie regionali nella fase decisionale. Esprime quindi perplessità sulle previsioni del testo secondo cui i decreti attuativi afferenti al nuovo fondo per le infrastrutture e quelli sulla anticipazione del contratto delle Ferrovie e dell'Anas dovranno essere emanati entro 30 giorni dalla emanazione del decreto-legge, ritenendo più opportuno prevedere che i 30 giorni decorrano dalla conversione del provvedimento di urgenza.
  In merito all'edilizia scolastica, sostiene che non sono state definite procedure ottimali per l'erogazione delle risorse sul territorio. Richiama il Governo alla necessità che le risorse per l'edilizia scolastica siano assegnate ad un fondo comune accessibile a tutti i comuni interessati sulla base di una procedura semplificata che si basi su parametri omogenei e lineari, al fine di perseguire una maggiore efficienza ed equità nella ripartizione delle risorse agli enti locali. Circa il «programma 6000 campanili», auspica una più efficiente ripartizione dei contributi previsti attraverso criteri omogenei per aree del Paese, nonché il coinvolgimento del Parlamento. In merito all'Anas, in merito all'anticipazione dei fondi per la messa in sicurezza delle opere pubbliche, evidenzia la necessità di coinvolgere le regioni nella fase decisionale. Ritiene utile che sia inserita l'Agenzia dei trasporti nella generale riorganizzazione complessiva dell'Anas. Manifesta quindi rilievi critici in ordine alla possibilità di ricondurre al Ministero dei trasporti la competenza sull'Anas.
  Manifesta poi l'esigenza che siano riviste le modalità di assegnazione delle concessioni autostradali, attraverso previsioni di semplificazione e verificando il ruolo svolto dallo Stato, ente concessionario. Reputa poi discutibile la previsione del finanziamento all'autostrada dei Parchi attraverso Pag. 139una diretta erogazione. Auspica a riguardo che si possa delineare un diverso sistema attraverso cui l'assegnazione di risorse avvenga nei confronti degli enti territoriali di riferimento e previa analisi sull'effettiva necessità di erogare risorse a specifiche infrastrutture. Ritiene pertanto necessario correggere eventuali rischi di disomogeneità nella verifica delle priorità e nella assegnazione delle risorse.
  Si sofferma quindi sull'articolo 26 in materia di proroghe di norme sul codice degli appalti. In particolare avanza rilievi critici in ordine alle continue modifiche di singole parti del codice degli appalti. Ritiene inopportuna quindi la proroga della norma che impone specifici obblighi in materia di trasparenza della qualificazione delle imprese. In ordine all'articolo 27 del testo, evidenza che il CIPE dovrebbe rendere trasparente e pubblico l'ordine del giorno delle sedute delle sue riunioni.

  Paolo GRIMOLDI (LNA), in merito alle infrastrutture, evidenzia il paradosso che talune aree del paese utilizzano fondi FAS, mentre in altri territori i fondi utilizzati sono di provenienza diversa: Ritiene che tale discrasia derivi da una diversa e non sempre efficiente organizzazione delle autonomie territoriali di riferimento. Rileva quindi la circostanza che le opere infrastrutturali gestite dall'ANAS sono sovente carenti di manutenzione soprattutto in relazione a tratte stradali di livello locale, a differenza di analoghe strade di competenza provinciale che si caratterizzano per una più efficiente gestione. Cita a riguardo il caso di due strade parallele nella provincia di Como: la strada statale Regina di competenza dell'ANAS che versa in condizioni non decorose, a differenza della parallela strada provinciale che evidenzia una efficiente manutenzione. Aggiunge il caso della strada Monza Brianza, che l'ANAS ha realizzato in ben 26 anni. Esorta quindi il Governo e la Commissione a proporre misure adeguate volte a rivedere il complessivo sistema di gestione stradale dell'ANAS, ritenendo improprio ed incongruo che tale ente gestisca con efficienza e razionalità opere infrastrutturali di carattere locale.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) fa presente l'opportunità di modifiche al testo a costi invariat, nell'ottica di una semplificazione e razionalizzazione del complessivo sistema.
  Preannuncia quindi emendamenti diretti a modificare il testo dell'articolo 18, comma 9, relativo all'attuazione del cosiddetto «programma 6.000 campanili», al fine di abbassare l'ammontare dell'importo minimo del contributo ivi previsto per ampliare la platea dei beneficiari, senza, tuttavia, correre il rischio di microprogetti «a pioggia». Esprime, inoltre, condivisione per le osservazioni e le proposte avanzate dal collega Bratti per quanto concerne la modifica delle disposizioni contenute nell'articolo 41 in materia di semplificazione della disciplina sulla gestione delle acque di falda emunte nei siti inquinati e di semplificazione delle norme sull'utilizzazione delle terre e rocce da scavo e dei materiali da riporto. Conclude, quindi, chiedendo al relatore di valutare l'opportunità di inserire nella proposta di parere alcune misure aggiuntive, rispetto al testo del decreto-legge in esame, da quelle relative al rafforzamento degli organismi centrali e territoriali deputati alla effettuazione dei controlli ambientali a quelle relative alla riduzione, a favore delle imprese in possesso della certificazione ambientale, delle garanzie finanziarie per le spedizioni transfrontaliere di rifiuti, a quelle, infine, relative alla soppressione del SISTRI o, quantomeno, alla sua conservazione unicamente per il trasporto di rifiuti pericolosi.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) esprime compiacimento per il fatto che molti deputati della maggioranza hanno espresso critiche e riserve sul contenuto del decreto-legge in esame che vanno nella stessa direzione dei rilievi del gruppo del Movimento 5 Stelle a partire da quelle relative al programma «6.000 Campanili». Conclude quindi denunciando l'inaccettabilità del modo di operare del Governo Pag. 140che, ancora una volta, con la presentazione di un decreto-legge omnibus impedisce, di fatto, alle Commissioni di settore di svolgere un lavoro istruttorio approfondito e esaustivo.

  Filiberto ZARATTI (SEL) si associa anzitutto alla critica svolta dal collega De Rosa in ordine all'ampiezza del contenuto del decreto-legge in esame, ribadendo l'assoluta necessità che il Governo presenti provvedimenti omogenei per singoli settori di intervento nel rispetto del ruolo e delle prerogative degli organi parlamentari. Esprime inoltre forti perplessità sull'effettiva sussistenza, ferma restando la gravità della crisi economica in atto, di ragioni straordinarie di necessità ed urgenza tali da giustificare effettivamente l'emanazione di un provvedimento dal contenuto così eterogeneo.
  Quanto al merito del decreto-legge osserva che le principali criticità riguardano le norme in materia di energia, quelle di semplificazione della normativa edilizia e quelle relative alla gestione delle acque sotterranee emunte nei siti inquinati. Al riguardo, denuncia anzitutto come inaccettabili le disposizioni che fanno gravare anche sulle fonti rinnovabili l'aumento dell'IRES e quelle che consentono ai termovalorizzatori di continuare a beneficiare degli incentivi cosiddetti CIP-6. Allo stesso modo, ritiene che siano inaccettabili e da sopprimere le disposizioni che recano semplificazioni in materia edilizia, con particolare riferimento a quelle che consentono interventi di demolizioni e ricostruzione di edifici, anche nei centri storici, senza il rispetto della sagoma preesistente. Infine, con riferimento alla gestione delle acque sotterranee emunte nei siti inquinati, ritiene che il decreto contenga norme pericolose, che destano grande allarme e preoccupazione fra i cittadini e gli organi preposti ai controlli ambientali. Auspica che tali norme possano essere modificate in coerenza con l'impianto normativo originario del Codice ambientale.

  Tino IANNUZZI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame alla seduta prevista per domani 10 luglio 2013, alle ore 8.45.

  La seduta termina alle 20.10.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Ratifica ed esecuzione del Protocollo d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura relativo al funzionamento in Italia, a Perugia, dell'UNESCO Programme Office on Global Water Assessment, che ospita il Segretariato del World Water Assessment Programme fatto a Parigi il 12 settembre 2012.
C. 1247 Governo, approvato dal Senato.

SEDE REFERENTE

Norme per il contenimento dell'uso di suolo e la rigenerazione urbana.
C. 70 Realacci.