CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 giugno 2013
40.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e XI)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 19 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente della I Commissione Roberta AGOSTINI indi del presidente della XI Commissione Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti.
Atto n. 9.
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 giugno 2013.

  Roberta AGOSTINI, presidente, ricorda che nella seduta del 5 giugno scorso il sottosegretario Amici, ribadendo quanto già preannunciato dal Ministro D'Alia nel corso della sua audizione sulle linee programmatiche, aveva dato la disponibilità del Governo ad attendere due settimane per l'espressione del parere da parte della Commissioni, al fine di consentire alle relatrici di disporre del tempo necessario per approfondire le delicate questioni recate dal provvedimento: le Commissioni sono, quindi, oggi convocate per riprendere e concludere l'esame dello schema di decreto.
  Comunica, in tal senso, che le stesse relatrici hanno presentato una proposta di parere favorevole con condizioni sul provvedimento (vedi allegato 1). Comunica, altresì, che sono state presentate due proposte alternative di parere, una del Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà, a prima firma del deputato Di Salvo, e una del Gruppo del MoVimento 5 Stelle, a prima firma del deputato Rostellato (vedi allegati 2 e 3). Pag. 6
  Avverte, infine, che – dopo che sono stati acquisiti i rilievi della V Commissione (Bilancio) – anche la IV Commissione (Difesa) ha espresso i propri rilievi per i profili di competenza.

  Marco MICCOLI (PD) preannuncia che il suo gruppo voterà, sia pur con qualche sofferenza, a favore della proposta di parere favorevole con condizioni presentata dai relatori, anche perché essa cerca di cogliere le perplessità esistenti circa l'ennesima proroga del blocco degli automatismi stipendiali nel settore del pubblico impiego, che, a suo avviso, penalizza ancora una volta i lavoratori pubblici, costretti dal 2010 a subire una grave perdita del proprio potere di acquisto. Sottolineato come le pur comprensibili esigenze di bilancio siano giunte a toccare fondamentali voci di adeguamento al costo della vita degli stipendi di tali lavoratori (fino ad incidere sulla indennità di vacanza contrattuale, elemento essenziale per i pubblici dipendenti nelle more del rinnovo dei contratti), anche in violazione di importanti principi riconosciuti a livello costituzionale, fa notare che la scelta di gravare sugli stipendi dei pubblici dipendenti ha prodotto conseguenze negative sulla crescita economica del Paese, generando un effetto depressivo sulla domanda interna e sui consumi delle famiglie, oltre ad avere nuociuto alla qualità dei servizi resi in favore della collettività.
  Osserva, pertanto, che il suo gruppo ha aderito all'espressione di un parere che accoglie la proposta formulata dal Governo, ma solo perché esso è subordinato all'assolvimento di precise condizioni, connesse all'esigenza di sottolineare il carattere del tutto eccezionale e provvisorio del blocco, nella prospettiva di fare finalmente intravedere ai lavoratori del pubblico impiego lo spiraglio di una ripresa delle trattative (in primo luogo sugli aspetti normativi del trattamento e, poi, su quelli economici), a garanzia di un progressivo ritorno alla normalità. Ritiene, in conclusione, che si possa anche dare seguito – sia pure con estrema sofferenza – al provvedimento in esame, purché si lanci un segnale positivo ai pubblici dipendenti, che determini l'avvio di una nuova fase, caratterizzata dall'apertura dei confronti nei vari comparti, nel segno di un pieno riconoscimento della professionalità dei lavoratori.

  Tiziana CIPRINI (M5S) osserva che il suo gruppo ha presentato una proposta di parere alternativa a quella dei relatori, con la quale esso intende manifestare una ferma contrarietà rispetto al provvedimento, giudicato gravemente penalizzante nei confronti del pubblico impiego e assai criticabile anche sotto il profilo del rispetto di fondamentali principi costituzionali. Auspicando la piena ripresa dell'attività contrattuale, per restituire ai dipendenti pubblici il diritto ad avere un contratto collettivo, raccomanda, in conclusione, l'approvazione della proposta di parere contrario presentata dai deputati del suo gruppo.

  Titti DI SALVO (SEL) fa presente che il suo gruppo ha presentato una proposta di parere alternativa a quella dei relatori, con la quale, pur esprimendo rilievi critici simili a quelli testé svolti dal deputato Miccoli, si giunge a conclusioni opposte, che si traducono in un orientamento negativo nei confronti del provvedimento in esame. Osservato che lo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, nell'illustrazione delle sue linee programmatiche in Parlamento, ha assunto l'impegno di valorizzare il lavoro pubblico, ritiene che ciò vada messo in pratica attraverso lo svolgimento di un'attività di contrasto alla precarietà, mirata alla stabilizzazione dei lavoratori flessibili. Fa notare che il blocco degli automatismi stipendiali, oltre ad avere ingiustamente inciso sulle posizioni retributive di tali lavoratori, in violazione di fondamentali principi costituzionali, ha rappresentato una scelta errata dal punto di vista economico, avendo depresso i consumi e ostacolato la ripresa dello sviluppo. Ritiene, pertanto, che il Parlamento e il Governo siano chiamati ora a compiere scelte politiche chiare e decise, indicando le priorità alle quali destinare le Pag. 7risorse limitate a disposizione. Ritiene che non possa non rientrare in tali scelte di campo una piena valorizzazione del comparto pubblico, a sostegno della quale occorre destinare le necessarie risorse, eventualmente individuate attraverso interventi decisi in altri settori (cita, al riguardo, la possibilità di conseguire risparmi riconoscendo l'esenzione dal pagamento dell'IMU solo alle categorie disagiate, oppure aumentando la tassazione sulle rendite finanziarie). Fatto notare che alla base del blocco della contrattazione vi è un'idea sbagliata, secondo la quale il pubblico impiego verrebbe rappresentato come un ostacolo alla crescita del Paese, auspica che con il presente dibattito si possa contribuire ad un radicale cambiamento culturale in materia, in nome di una maggiore valorizzazione dei pubblici dipendenti.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL), nel ringraziare i relatori per il lavoro svolto e il Governo per l'ampia disponibilità al confronto dimostrata nel corso dell'iter, osserva che la proposta di parere degli stessi relatori mira a sollecitare un atto di discontinuità rispetto al passato, rappresentando un preciso segnale di attenzione nei confronti delle categorie interessate. Fa notare, infatti, che con tale documento si prospetta l'esigenza di far riprendere le trattative contrattuali, partendo dal regime normativo dei trattamenti dei pubblici dipendenti, fino a comprenderne successivamente gli aspetti economici, indirizzando altresì il Governo ad una seria riflessione circa il riconoscimento della specificità di taluni importanti comparti del settore pubblico (tra i quali cita quelli della sicurezza e difesa, nonché della scuola).
  In conclusione, rilevata l'esigenza di valutare seriamente l'incidenza del blocco sui meccanismi di adeguamento retributivo, sulle classi, sugli scatti di stipendio, nonché sulle progressioni di carriera, al fine di evitare di generare il fenomeno delle cosiddette «promozioni bianche», che danno luogo a situazioni di evidente iniquità sostanziale, auspica che l'approvazione della proposta di parere dei relatori possa sancire l'inizio di una nuova fase di rilancio del settore del pubblico impiego, che comporti una valorizzazione della professionalità dei lavoratori coinvolti.

  Federica DIENI (M5S) esprime una valutazione contraria rispetto al provvedimento in esame, evidenziando come si tratti di misure che dovevano mantenere il carattere dell'eccezionalità: nel momento in cui, invece, si decide di prolungarle nel tempo, si viene a prefigurare un contrasto con il dettato costituzionale e, in particolare, con gli articoli 3, 36, 39 e 97 della Costituzione.
  Evidenzia, inoltre, come le misure previste comportino una riduzione della capacità di acquisto dei dipendenti pubblici e una lesione dei diritti acquisiti dei lavoratori, cui spetta l'adeguamento in termini economici delle proprie retribuzioni.

  Domenico ROSSI (SCpI) intende ripercorrere le ragioni che sono alla base dei rilievi approvati dalla IV Commissione, che chiede vengano tenuti in adeguata considerazione nel parere che le Commissioni I e XI sono chiamate ad esprimere al Governo. Ricordato di avere svolto presso la stessa IV Commissione le funzioni di relatore per la formulazione di rilievi, osserva, quindi, come vada tenuto in considerazione che l'articolo 8, comma 11-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010 ha istituito un fondo di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 per il finanziamento di misure «perequative» per il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso e che vi è stato un incremento di 115 milioni per gli anni 2011, 2012 e 2013 di tale fondo, operato con il successivo decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2011, n.74, recante misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; in tale modo è stato sottratto tale ammontare alle disponibilità assegnate per il riordino dei Pag. 8ruoli dall'articolo 3, comma 155, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.
  Per quanto riguarda il 2014 ritiene che occorrerà concretamente valutare la possibilità di utilizzare i risparmi conseguenti, in primo luogo, alla riduzione dell'impegno italiano in Afghanistan. Al contempo, si potranno reperire le necessarie risorse attraverso il «Fondo unico giustizia», nonché utilizzando gli eventuali residui delle amministrazioni.
  Ricorda che la IV Commissione, nei rilievi espressi, ha evidenziato la necessità che le Commissioni di merito valutino quale esigenza primaria lo stralcio del comparto difesa, sicurezza e soccorso dal provvedimento in questione, riconoscendo agli operatori del comparto stesso la condizione di specificità prevista dalle norme in vigore, obiettivo che può essere perseguito attivando una specifica concertazione in materia con le amministrazioni e gli organismi rappresentativi del personale.
  Sottolinea la sperequazione delle misure previste per il comparto difesa, sicurezza e soccorso rispetto alla pubblica amministrazione nel suo complesso, in ragione del fatto che la struttura del relativo trattamento economico si basa, più che per altri settori della pubblica amministrazione, sulla progressione di carriera e l'anzianità di servizio, quali componenti imprescindibili degli assetti organizzativi; è, inoltre, diversa la quota che insiste sul trattamento fisso rispetto alle indennità accessorie.
  Sottolinea, infine, come alle misure previste dal provvedimento in esame consegua anche un problema reale di efficienza nella lotta alla criminalità, poiché si rende più difficoltoso, di fatto, l'impiego del personale in delicate funzioni operative, attesa la possibilità di remunerare solo parzialmente gli interventi.

  Vincenzo D'ARIENZO (PD) fa notare, in premessa, che si rende conto che la richiesta di stralcio che la Commissione Difesa avanza con i rilievi approvati all'unanimità equivale a uno stralcio di una parte consistente di lavoratori del pubblico impiego, ma rileva come ce ne siano tutte le ragioni.
  Prima di tutto, ritiene che sia la stessa normativa che riconosce la specificità del Comparto difesa e sicurezza. Inoltre, ritiene, anche a seguito di un confronto con le organizzazioni sindacali, che l'entità dei tagli indicata nella relazione che accompagna lo schema di decreto non siano corrette; la relazione, infatti, non prende in considerazione alcuni commi specifici del decreto-legge n. 98 del 2010. Se si tiene conto anche di questi, a suo avviso, la somma dei tagli previsti non corrisponde a 160 milioni di euro, ma bensì a 720 milioni di euro per il 2013 e a un miliardo di euro per il 2014. Osserva, peraltro, che vanno poi aggiunti i 770 milioni di euro, destinati al riordino della carriere, sottratti al personale del comparto dal decreto-legge n. 78 del 2011. Ricorda, inoltre, come vada considerata la specificità di avanzamento di carriera, che nel comparto sicurezza e difesa non avviene per concorso, come nel resto del pubblico impiego, ma in base a determinati automatismi.
  A sostegno di quanto da lui esposto, mette a disposizione di tutti i componenti delle Commissioni riunite uno specifico documento.
  In conclusione, chiede alle Commissioni di evidenziare, nel loro parere, la specificità delle Forze armate e delle Forze di polizia. Ribadisce che va stralciata la parte dello schema di decreto che riguarda quei comparti del pubblico impiego, anche considerando che entro dicembre 2013 andranno adottati decreti legislativi di riordino complessivo del settore. Ricorda, infine, che tali comparti sono in grado di superare i blocchi contrattuali con fondi ricavati, tra l'altro, dall'alimentazione del «Fondo unico giustizia», ad esempio, da parte della Guardia di finanza.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento e rilevato come le esigenze del comparto sicurezza, difesa e soccorso siano state recepite nella proposta di parere dei relatori, avverte che porrà prima Pag. 9in votazione la citata proposta di parere dei relatori; in caso di sua approvazione, le proposte alternative di parere dei deputati Di Salvo ed altri e dei deputati Rostellato ed altri si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.
  Le Commissioni approvano la proposta di parere favorevole con condizioni dei relatori, risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.

  La seduta termina alle 14.40.

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