CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 giugno 2013
37.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 13 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 9.40.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Istituire un programma di formazione europea delle autorità di contrasto.
COM (2013) 172 final.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione e la formazione delle autorità di contrasto (Europol) e abroga le decisioni 2009/371/GAI del Consiglio e 2005/681/GAI del Consiglio.
COM (2013) 173 final.

(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore, avverte che il Ministero dell'interno ha comunicato l'impossibilità di far partecipare alla seduta propri rappresentanti del Governo, a causa di concomitanti impegni istituzionali degli stessi. Passando alla illustrazione degli atti in titolo, ricorda che la Commissione avvia oggi l'esame di un pacchetto di atti europei costituito da una comunicazione e da una proposta di regolamento volti a modificare la disciplina di Europol e ad apportare Pag. 16significative innovazioni alla normativa europea vigente in materia di formazione del personale addetto al contrasto alla criminalità organizzata.
  Ricorda che il pacchetto ha un evidente rilievo non soltanto nella prospettiva dell'Unione europea, ma anche per i singoli Paesi membri, in considerazione del ruolo fondamentale che Europol svolge ai fini dello scambio di informazioni, del coordinamento delle operazioni tra i Paesi membri dell'Unione europea per la prevenzione e la lotta alla criminalità organizzata transnazionale e al terrorismo. L'ambito delle materie che rientrano nelle competenze di Europol è in effetti vastissimo e passa dal traffico degli stupefacenti al riciclaggio, dalla tratta degli esseri umani alla falsificazione dell'euro. La proposta di regolamento è diretta, in particolare, a dare attuazione all'articolo 88 del Trattato di Lisbona che affida appunto allo strumento del regolamento la disciplina della struttura, del funzionamento e della sfera di azione di Europol. Lo stesso Trattato prevede che il regolamento deve altresì stabilire le modalità per il controllo dell'attività di Europol da parte del Parlamento europeo, controllo cui sono associati i Parlamenti nazionali.
  Proprio il riferimento al trattato di Lisbona costituisce la più evidente dimostrazione dell'importanza strategica che la normativa e le istituzioni europee attribuiscono ad Europol, in considerazione del fatto che le forme più pericolose ed evolute di criminalità organizzata e di terrorismo superano ormai i confini dei singoli Stati. Contestualmente alla revisione della disciplina vigente in materia di Europol, il pacchetto pone mano anche alla normativa relativa alla formazione dei funzionari addetti alle autorità di contrasto alla criminalità organizzata. Tale attività è attualmente svolta dall'Accademia europea di polizia (CEPOL), costituita in forma di agenzia nel 2005. I documenti in esame dispongono la soppressione dell'Accademia e l'accorpamento delle relative funzioni istituzionali in capo ad Europol.
  Venendo più in particolare al contenuto delle singole disposizioni, nel rinviare per una dettagliata disamina dell'articolato della proposta di regolamento alla documentazione appositamente predisposta, si limita ad alcune considerazioni su specifiche questioni su cui ritiene opportuno svolgere un più accurato esame, anche avvalendosi degli elementi di informazione e valutativi che potranno essere acquisiti nel prosieguo dell'istruttoria.
  In particolare, per quanto concerne le disposizioni che rafforzano gli obblighi di informazioni a carico degli Stati membri nei confronti di Europol, è opportuno valutare se le disposizioni recate dalla proposta di regolamento rispondano pienamente all'obiettivo dichiarato di migliorare l'efficacia operativa di Europol. Andrebbe inoltre chiarito se l'intenzione della Commissione europea, che ha predisposto il testo della proposta di regolamento, sia quella di attribuire ad Europol anche funzioni direttamente operative e non soltanto di coordinamento come attualmente previsto, in tal caso modificando significativamente il mandato dell'Agenzia, come delineato nel trattato di Lisbona.
  Relativamente alle disposizioni che disciplinano le attività di formazione dei funzionari e che prevedono la soppressione di CEPOL e l'attribuzione delle relative competenze istituzionali ad Europol, occorre valutare se l'accorpamento previsto risponda effettivamente ad esigenze di maggiore efficienza e se i risparmi preventivati siano realmente conseguibili ovvero se non si possa prefigurare il rischio di un indebolimento delle attività di formazione a largo spettro che attualmente CEPOL sembra svolgere con piena soddisfazione dei destinatari.
  Per quanto concerne gli articoli che disciplinano l'assetto organizzativo di Europol e la sua struttura di governo, occorre valutare se le modifiche prospettate rispondano pienamente all'obiettivo dichiarato di promuovere un miglioramento della governance dell'Agenzia «semplificando le procedure decisionali degli organi direttivi».
  A questo riguardo sono diverse le questioni specifiche su cui occorre acquisire Pag. 17elementi informativi e valutativi più puntuali, in primo luogo da parte del Governo.
  Si tratta, in particolare, di chiarire in che misura le funzioni del comitato esecutivo, la cui istituzione è facoltativa, possono sovrapporsi con quelle del direttore esecutivo; se la facoltà, attribuita al consiglio di amministrazione, di creare organi consultivi (in astratto senza alcuna limitazione) non possa determinare una ipertrofia dell'assetto organizzativo e un aumento dei costi sul piano gestionale; se l'incremento da 1 a 2 dei membri attribuiti alla Commissione europea nell'ambito del consiglio di amministrazione non sia suscettibile di alterare gli equilibri esistenti rispetto ai rappresentanti di ciascuno Stato membro; infine, quali potranno essere le ricadute della previsione del voto a maggioranza dei componenti, anziché a maggioranza di due terzi, come attualmente previsto.
  Per quanto concerne le numerose e assai puntuali disposizioni recate dal capo V in materia di trattamento delle informazioni e di garanzie sui dati personali, rileva la necessità di un approfondimento circa l'opportunità di prevedere la condivisione di informazioni tra Europol e non meglio precisate «parti private» individuate tra i possibili partner dell'Agenzia.
  Potrebbero inoltre porre un problema di difformità di orientamenti da parte dei singoli Stati membri le disposizioni di cui all'articolo 25 che affidano in via primaria ai medesimi Stati membri il compito di determinare le finalità per le quali le informazioni riservate sono trattate, riconoscendo ad Europol il diritto di definire la pertinenza delle informazioni e le finalità di trattamento soltanto in mancanza di determinazione da parte dello Stato membro. Particolare attenzione meritano poi le disposizioni del capo IX in materia di controllo parlamentare.
  Ricorda che su questo aspetto la I Commissione Affari costituzionali si era pronunciata nella precedente legislatura in occasione dell'esame di una comunicazione presentata dalla Commissione allo scopo specifico di raccogliere le prime valutazioni dei Parlamenti nazionali.
  La Commissione Affari costituzionali aveva approvato un documento assai articolato diretto a valorizzare il concorso dei Parlamenti nazionali, insieme al Parlamento europeo, ai fini del controllo democratico da realizzare attraverso lo strumento, ampiamente consolidato, delle periodiche riunioni interparlamentare delle Commissioni competenti per materia. Si era inoltre segnalata l'esigenza di individuare modalità volte a garantire ai Parlamenti la possibilità di effettuare un controllo sia ex ante, sugli indirizzi programmatici dell'attività di Europol, che ex post, sugli esiti di tale attività e in particolare sui risultati raggiunti. Era stata richiamata l'ipotesi, peraltro prospettata anche dal Parlamento europeo, di partecipare alla procedura per la valutazione dell'idoneità dei candidati agli incarichi di vertice dell'Agenzia. In sostanza, si erano prefigurate modalità atte a consentire una valutazione di carattere politico dell'attività di Europol, evitando di interferire su aspetti specifici e puntuali ovvero su questioni che presentano un evidente grado di delicatezza quali l'accesso alle informazioni riservate.
  Rispetto all'approfondito lavoro istruttorio svolto ai fini della predisposizione degli atti in esame, osserva come le disposizioni recate dalla proposta di regolamento appaiano scarne e prive di contenuto apprezzabile. Non sono in particolare previste disposizioni specifiche per quanto concerne il ruolo dei Parlamenti nazionali mentre potrebbe risultare problematica la previsione, di cui all'articolo 54, secondo la quale i Parlamenti europei e i suoi rappresentanti, sia pure su richiesta, potrebbero accedere ad informazioni classificate e ad informazioni sensibili trattate da Europol.
  Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.50.

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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 13 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 9.50.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio a norma dell'articolo 10 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
Atto n. 7.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 maggio 2013.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, avverte che sostituirà il relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta. Avverte altresì che il Ministero dell'interno ha comunicato l'impossibilità di far partecipare alla seduta propri rappresentanti del Governo, a causa di concomitanti impegni istituzionali degli stessi.

  Emanuele FIANO (PD) ricorda che il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Delrio, nella sua audizione di ieri ha dichiarato l'intenzione del Governo di procedere ad una riorganizzazione delle istituzioni territoriali e alla soppressione dell'attuale livello intermedio delle province. Ritiene quindi necessaria una riflessione in merito allo schema di regolamento in esame, che prevede una riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio concepita sulla base di un sistema di circoscrizioni territoriali – quello delle province – che potrebbe a breve essere superato. Sarebbe quindi utile, a suo avviso, che nella prossima seduta fosse presente, oltre al rappresentante del Governo per il Ministero dell'interno, anche il ministro Delrio o il sottosegretario per gli affari regionali.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, ritiene che, più che la presenza di due distinti rappresentanti del Governo, occorra chiedere al sottosegretario per l'interno Manzione, che segue il provvedimento, di esprimere in modo unitario la posizione del Governo, tenendo quindi conto anche di quanto preannunciato dal ministro Delrio.

  Elena CENTEMERO (PdL) condivide la preoccupazione del deputato Fiano, che è la stessa di molti prefetti che operano negli uffici territoriali del Governo. Osserva che lo schema di regolamento in esame prevede una riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio fortemente legata a un assetto istituzionale che è in via di ripensamento. Fa presente che da parte di molti prefetti è stata manifestata la convinzione che la presenza dello Stato sul territorio non debba essere necessariamente articolata sulla base delle circoscrizioni territoriali dei livelli di governo intermedi.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, concorda su quest'ultimo punto, ricordando come anche i distretti delle Corti di appello coincidano solo in parte con il territorio delle regioni.

  Danilo TONINELLI (M5S) dichiara che il suo gruppo condivide le osservazioni del deputato Fiano e aveva già avuto modo di manifestare le proprie riserve in merito alla proposta in esame, che non tiene conto del fatto che il futuro delle province è attualmente in discussione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 13 giugno 2013.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.55 alle 10.10.