CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 giugno 2013
33.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 58

RISOLUZIONI

  Mercoledì 5 giugno 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.

7-00016 Marazziti: Sull'abolizione universale della pena capitale in vista del V Congresso mondiale contro la pena di morte (Madrid 12-15 giugno 2013).
(Discussione e approvazione).

  La Commissione inizia l'esame della risoluzione in titolo.

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  Mario MARAZZITI (SCpI), illustrando la risoluzione di cui ha preso l'iniziativa e manifestando apprezzamento per la decisione di esaminare l'atto nella fase iniziale dei lavori della Commissione, osserva che il tema dell'abolizione della pena capitale è stato richiamato dal Ministro Bonino nella recente audizione sulle linee programmatiche.
  Ricorda che tutti i governi italiani nel corso degli ultimi anni hanno agito nelle sedi internazionali per sostenere il tema dell'abolizione della pena di morte.
  Fa presente che, a partire dagli anni settanta, la lotta alla pena capitale è divenuta azione prioritaria dell'Unione europea, e negli ultimi due decenni significativo è stato il ruolo pro-attivo, all'interno delle linee di politica estera, del Governo e del Parlamento, in sinergia con le organizzazioni non governative italiane, con effetti positivi in ambito europeo e internazionale, fino a registrare un numero di circa 150 Paesi nel mondo che non fanno più uso della pena capitale, per legge o di fatto, con un'accelerazione abolizionista registrata soprattutto in Asia centrale, in Africa, negli Stati Uniti. Tali sinergie hanno portato alla nascita nel 2002 della Coalizione mondiale contro la pena di morte, che oggi raccoglie oltre 140 organizzazioni umanitarie mondiali, nonché all'iniziativa italiana della giornata mondiale delle città per la vita fissata il 30 novembre, anniversario della prima abolizione della pena capitale nel mondo da parte di uno Stato occidentale, il Granducato di Toscana, nel 1786.
  Ravvisando che l'impegno per l'abolizione della pena capitale dovrebbe costituire condizione essenziale per l'adesione all'Unione europea, segnala che sarà sua cura promuovere, nel corso dei lavori del congresso mondiale contro la pena di morte di Madrid, tutte le iniziative utili a creare forme di collaborazione ed amicizia con i Paesi interessati a porre quali priorità d'azione la lotta alla pena capitale e il miglioramento della situazione carceraria.

  Il sottosegretario Mario GIRO, nel ringraziare il deputato Marazziti per aver presentato una risoluzione che offrirà uno spunto al Governo, ed al Ministro Bonino in particolare, per rinnovare e rafforzare in tutte le sedi il suo impegno sul problema, esprime parere integralmente favorevole al testo della risoluzione in esame, con particolare riferimento al dispositivo.
  Desidera ricordare il ruolo decisivo svolto dal Governo, dal Parlamento e dalla società civile nell'azione finalizzata a favorire l'abolizione della pena capitale.
  Nel segnalare la preoccupazione per la ripresa delle esecuzioni in alcuni Paesi, soprattutto asiatici, in cui vigeva una moratoria di fatto o di diritto della pena di morte, manifesta l'intenzione di partecipare al congresso di Madrid portando il fermo impegno del Governo italiano nella lotta per l'abolizione della pena capitale, giudicando insufficiente qualunque forma di moratoria delle esecuzioni che sia soltanto de facto e non de jure.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) ringrazia il collega Marazziti per aver portato all'attenzione della Commissione un tema importante quale quello dell'abolizione della pena capitale. Segnala che il problema principale delle azioni di contrasto della pena di morte è costituito dalla carenza e dell'inadeguatezza dell'informazione.
  Osserva, infatti, che molto spesso l'opinione pubblica è erroneamente convinta che la pena capitale produca una riduzione delle spese del sistema carcerario oltre ad avere efficacia deterrente della commissione di reati.
  Invita i colleghi che parteciperanno al V Congresso mondiale contro la pena di morte di Madrid ad insistere, in quella sede, sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione ed informazione della società circa tutte le problematiche etiche e morali riguardanti la pena di morte anche al fine di condividere con gli altri Paesi partecipanti alla Conferenza concrete azioni volte a favorirne l'abolizione.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), nel ringraziare il collega Marazziti ed il rappresentante del Governo per gli interventi svolti, sottolinea che l'Italia ha sempre avuto un ruolo di prima linea nelle iniziative istituzionali ed internazionali volte ad abolire la pena di morte. Nel rimarcare l'importanza del prossimo congresso mondiale contro la pena di morte di Madrid, osserva che tra i Paesi non abolizionisti figurano alcuni di quelli attualmente interessati da rivolgimenti politici ed istituzionali collegati alla cosiddetta «Primavera araba».
  Ritiene che l'Italia debba assumere ancora una volta un ruolo di primo piano affinché questi Paesi possano attuare i loro processi di riforma costituzionale ponendo particolare attenzione alle problematiche dei diritti umani e dell'abolizione della pena capitale.

  Mario MARAZZITI (SCpI), nel ringraziare il Governo per l'intervento svolto e per la dichiarazione di impegno a farsi ancora una volta portatore in tutte le sedi internazionali della campagna contro la pena di morte, auspica un voto favorevole sulla risoluzione e manifesta apprezzamento per l'osservazione della collega Quartapelle Procopio circa il ruolo che il Parlamento italiano deve assumere nei rapporti con quei Paesi le cui istituzioni democratiche sono ancora in una fase transitoria e di definitivo assestamento.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione n. 7-00016.

  La seduta termina alle 14.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 5 giugno 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.30.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00249 Amendola ed altri: Sull'indagine in corso in Albania per l'assassinio di una cittadina italiana.

  Irene MANZI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, che riguarda un caso purtroppo esemplare di femminicidio, la cui trattazione risulta particolarmente significativa dopo che ieri la Camera ha approvato un importante mozione sul tema che si ricollega alla ratifica della Convenzione di Istanbul.

  Il sottosegretario Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Irene MANZI (PD), replicando, manifesta apprezzamento per l'attenzione dimostrata dal Governo sul caso in esame e fa presente che comunicherà alla famiglia della giovane italiana assassinata nonché a tutta la comunità locale, particolarmente segnata dal tragico episodio, l'impegno profuso dalle autorità italiane per accertare l'accaduto.

5-00250 Pini Gianluca: Sulle manifestazioni di protesta in corso in Turchia.

  Gianluca PINI (LNA), illustra l'interrogazione in titolo, denunciando l'estrema gravità della repressione in atto in Turchia nei confronti delle manifestazioni democratiche di protesta dei giovani e dei sindacati.

  Il sottosegretario Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

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  Gianluca PINI (LNA), replicando, dichiara di ritenere insoddisfacente ed imbarazzante la risposta resa dal Governo. Nell'osservare che le manifestazioni di protesta sono causate dalla difficoltà economica del Paese e dalle recenti politiche di re-islamizzazione della vita pubblica operate dal Premier Erdogan, sottolinea che la violenza della repressione del dissenso – anche al netto della presenza di infiltrati che ritiene peraltro siano stati una assoluta minoranza rispetto al movimento di protesta – attuata dalle forze governative, dovrebbe portare a una riflessione nelle sedi competenti, sull'opportunità di proseguire il processo di integrazione europea della Turchia, processo su cui la sua parte politica ha da sempre manifestato contrarietà.

5-00251 Marazziti: Sulla crisi siriana.
5-00252 Scotto e Fava Claudio: Sulla crisi siriana.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Mario MARAZZITI (SCpI) illustra l'interrogazione a sua firma, manifestando viva preoccupazione per il fatto che la mancata proroga europea dell’embargo possa favorire un'ulteriore escalation della violenza.

  Arturo SCOTTO (SEL) illustra l'interrogazione di cui è cofirmatario, denunciando la grande sofferenza del popolo siriano ed il rischio di destabilizzazione di tutto il Medio Oriente.

  Il sottosegretario Mario GIRO risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Mario MARAZZITI (SCpI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo ed esprimendo forte preoccupazione per l’escalation del conflitto in Siria, sottolinea l'importanza di trovare una soluzione politica il più possibile condivisa alla crisi siriana e ribadisce la preoccupazione che la recente decisione di non prorogare l’embargo della armi, presa dal Consiglio dei Ministri degli esteri dell'Unione, possa avere ripercussioni negative sugli esiti della prossima Conferenza di Ginevra 2. Sottolinea peraltro il forte impegno italiano in termini umanitari, nonostante la crisi economica.

  Claudio FAVA (SEL), in sede di replica, apprezza la risposta del Governo, pur manifestando forte preoccupazione per la posizione espressa da Paesi quali la Francia e il Regno Unito sul tema della crisi siriana e sulla questione dell'utilizzo delle armi nella regione, rimarcando, in particolare, l'affermazione resa dai rappresentanti delle istituzioni inglesi circa l'utilizzo di armi chimiche da parte del regime del Presidente Assad. Si dichiara inoltre preoccupato circa gli esiti della Conferenza di Ginevra 2 sulla crisi siriana ed auspica una soluzione politica condivisa da entrambe le parti del conflitto che porti ad un'interruzione immediata delle ostilità e dell'utilizzo di armi nel Paese anche in considerazione del coinvolgimento nel conflitto di paesi limitrofi come il Libano. A suo avviso, senza altre precondizioni, l'obiettivo prioritario è rappresentato dall'immediato cessate il fuoco.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, come convenuto in sede di Ufficio di presidenza, la questione della crisi siriana sarà affrontata dal Ministro degli esteri nell'ambito delle comunicazioni sulle missioni internazionali che saranno svolte la prossima settimana, ma sarà poi oggetto specifico di un'audizione a parte, in relazione al rilievo dell'argomento ed alle crescenti preoccupazioni.

5-00253 Del Grosso e Di Stefano Manlio: Sugli strumenti diplomatici per la promozione delle imprese italiane all'estero.

  Daniele DEL GROSSO (M5S), illustra l'interrogazione in titolo, ricordando che è Pag. 62stata oggetto di condivisione e partecipazione diretta attraverso un confronto sul web. Fa presente che le esportazioni costituiscono la principale risorsa perché l'Italia superi la crisi economica.

  Il sottosegretario Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Daniele DEL GROSSO (M5S), replicando, ribadisce che il problema dell'assistenza delle imprese italiane all'estero, anche attraverso l'attività delle rappresentanze diplomatiche, è particolarmente sentito dai cittadini. Osserva che il problema andrebbe affrontato stanziando maggiori risorse finanziare, anche rivedendo il finanziamento di altre voci come le missioni internazionali. Fa presente che ciò permetterebbe all'Italia di avvicinarsi agli standards di altri Paesi europei che investono in via prioritaria sull'internazionalizzazione delle imprese.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 5 giugno 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 15.10.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma il 21 marzo 2002, e del relativo Protocollo di modifica, fatto a Roma il 13 giugno 2012.
C. 875 Governo e C. 901 Pini.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 29 maggio scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali e Finanze, mentre la Commissione Bilancio ha espresso un parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Conseguentemente, l'onorevole Arlotti, in qualità di relatore, ha predisposto una proposta emendativa volta a recepire tale condizione.

  Tiziano ARLOTTI (PD), relatore, fa presente che i pareri resi dalle Commissioni in sede consultiva sono il risultato di un'analisi attenta e non formale del provvedimento che integra e completa le osservazioni da lui svolte nelle sedute dedicate all'esame preliminare del disegno di legge. Ritiene, pertanto, che siano maturati tutti i presupposti per licenziare il provvedimento per l'Assemblea.
  Al riguardo, desidera ricordare che la Commissione Finanze e la Commissione Bilancio hanno sottolineato la rilevanza delle disposizioni in tema di scambio di informazioni fiscali contenute nell'articolo 26 della Convenzione come sostituito dall'articolo IV del Protocollo di modifica fatto a Roma il 13 giugno 2012.
  Ricorda che tali disposizioni rispondono ai rilievi espressi nel 2011 dall'OCSE che, pur rimarcando i passi avanti compiuti da San Marino nel superamento del segreto bancario, evidenziava tuttavia la necessità di una maggiore garanzia del principio della trasparenza.
  Segnala, inoltre, che la Commissione Bilancio ha valutato l'opportunità di aggiornare la norma in materia di copertura dell'onere derivante dall'attuazione del provvedimento prevedendo la riduzione Pag. 63della proiezione, non solo per l'anno 2014, ma anche per il 2015.
  Dà quindi lettura dell'emendamento 3.1 che ha predisposto per recepire la condizione posta dalla Commissione Bilancio (vedi allegato 5).

  Carlo SIBILIA (M5S), desidera segnalare alcune considerazioni sulla ratifica in esame in tema di tassazione dei dividendi. Al riguardo giudica con favore, in via preliminare, quanto stabilito dalla Convenzione in materia di tassazione IRES sui redditi d'impresa laddove essa precisa che tali redditi sono tassati nello Stato in cui l'azienda risiede fatta eccezione nel caso in cui quest'ultima svolga attività in un altro Stato attraverso una stabile organizzazione.
  Esprime tuttavia perplessità riguardo ad altre disposizioni riferendosi specificamente ai punti a) e b) del comma 2, dell'articolo 10, della Convenzione, ai sensi dei quali lo Stato italiano tasserà allo zero per cento tutti i dividendi pagati a soci di aziende italiane qualora questi siano residenti a San Marino e detengano una partecipazione non superiore al 10 per cento detenuta da almeno 12 mesi.
  Nell'osservare che da un lato lo Stato italiano ha quindi sostanzialmente concordato una franchigia entro la quale si impegna a non applicare alcuna tassazione e dall'altro San Marino ha accettato una tassazione massima pari al 15 per cento nei casi diversi da quelli sopra indicati, manifesta la preoccupazione riguardante la possibilità che i detentori sammarinesi di partecipazioni in aziende italiane superiori al 10 per cento del capitale cerchino attraverso il ricorso a prestanome di suddividere la propria partecipazione nelle aziende stesse a fini elusivi. Ritiene che anche i cittadini italiani potranno ricorrere alla stessa pratica dei prestanome trasferendo a San Marino le proprie attività societarie.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) fa presente che la richiesta manifestata dal gruppo del Movimento 5 Stelle nelle scorse sedute, relativa alla necessità di un supplemento di approfondimento del tema oggetto del disegno di legge in discussione, lungi dall'avere intento dilatorio, era invece fondata, come dimostrato dall'intervento del collega Sibilia, su necessità effettive di analisi delle questioni di merito riguardanti l'accordo in esame.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che le considerazioni svolte dal deputato Sibilia potrebbero, ove lo ritenesse opportuno, essere oggetto di un apposito ordine del giorno da presentare nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

  La Commissione approva l'emendamento 3.1 del relatore e, nessun altro chiedendo di intervenire, delibera di conferire il mandato al relatore stesso, Onorevole Arlotti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Lituania in materia di rappresentanze diplomatiche, fatto a Vilnius il 21 febbraio 2013.
C. 841 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 maggio scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze e Cultura. Invita il rappresentante del Governo a fornire alla Commissione i chiarimenti richiesti in ordine alle questioni sollevate nel corso dell'esame preliminare.

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  Il sottosegretario Mario GIRO, rispondendo alle richieste di approfondimenti rivolte da alcuni deputati nel corso dell'esame preliminare del provvedimento, fa presente che in relazione a una possibile incompatibilità tra una concessione della durata di 99 anni e la normativa comunitaria vigente, il decreto del Presidente della Repubblica 13 settembre 2005, n. 296 (Regolamento concernente i criteri e le modalità di concessioni in uso e in locazione dei beni immobili appartenenti allo Stato) non è stato adottato come misura nazionale esecutiva di una direttiva comunitaria e che, pertanto, la legge di autorizzazione alla ratifica è uno strumento normativo adeguato a derogare alle sue previsioni, sia in ragione della prevalenza delle leggi sulle norme regolamentari nel sistema di gerarchia delle fonti italiano, sia in ragione della funzioni di lex specialis assunta dalla legge di autorizzazione alla ratifica rispetto alla lex generalis rappresentata dalle norme del decreto del Presidente della Repubblica citato.
  Rileva, inoltre, che non può ipotizzarsi un'applicabilità per via interpretativa delle norme contenute nel codice dei contratti. Infatti, l'articolo 18 esclude espressamente dal proprio ambito di applicazione, quei contratti pubblici stipulati in base ad accordi internazionali. Osserva pertanto che da ciò può dedursi l'estraneità delle fonti comunitarie di riferimento ad un Accordo contenuto interamente in un trattato internazionale e non riversato in un contratto pubblico.
  Fa altresì presente che la disciplina dei beni demaniali non rientra nelle competenze esclusive dell'Unione europea, né nei settori di competenza concorrente con gli Stati membri né, tra le competenze cosiddette di terzo tipo trattandosi di una materia rimessa alla competenza esclusiva degli Stati membri. Di conseguenza, osserva che la disciplina posta dal presente Trattato potrebbe porsi in contrasto con il diritto comunitario solo qualora essa si ponesse in contrasto con i principi fondamentali del diritto dell'Unione europea.
  Al riguardo desidera sottolineare che gli unici settori in cui l'Unione europea è intervenuta nella materia della concessione di beni demaniali sono prevalentemente quei settori in cui è rilevabile una disparità di trattamento tra gli operatori economici in violazione dei principi di concorrenza, come nel caso delle concessioni demaniali marittime.
  Fa notare che il caso di specie esula da tali aspetti, non rilevandosi alcuna questione di parità di trattamento o di regole di concorrenza, attendendo invece al caso ai rapporti istituzionali e politici tra soggetti di diritto internazionale. Sotto tale profilo, la concessione di un immobile alla Repubblica di Lituania per un periodo di 99 anni in nessun caso può essere interpretata come una violazione del principio di discriminazione o della concorrenza del mercato interno.
  Conclude evidenziando che tali profili sono stati già presi in considerazione in fase di preparazione e negoziato dell'accordo con la Lituania, come risulta dalla stessa analisi tecnico-normativa che accompagna il provvedimento laddove afferma che le disposizioni dell'accordo non presentano profili di incompatibilità con l'ordinamento dell'Unione europea.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatore, prende atto dei pareri favorevoli resi dalle Commissioni competenti in sede consultiva ed esprime apprezzamento per la conclusione di una vicenda ventennale alla vigilia dell'apertura della presidenza lituana dell'Unione europea.
  Invita, infine, il Governo a prestare particolare riguardo, in sede di esecuzione dell'accordo, a quanto segnalato dalla Commissione Finanze in ordine all'esigenza di specificare il carattere di specialità della disposizione di cui all'articolo 1 dell'Accordo, rispetto alla normativa italiana in materia di concessione d'uso dei beni demaniali a titolo gratuito, nonché di indicare che tale specialità è giustificata dall'esigenza di rispettare gli obblighi internazionali concernenti la protezione delle rappresentanze diplomatiche.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, Onorevole Quartapelle Procopio, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.40.

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