CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 giugno 2013
32.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 13

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 4 giugno 2013.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.30 alle 11.40.

SEDE REFERENTE

  Martedì 4 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 11.40.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
C. 482 Garavini, C. 887 Migliore e C. 1001 Brunetta.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 maggio 2013.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

  Renato BALDUZZI (SCpI), relatore, osserva che dalla discussione generale testé Pag. 14conclusa sono emersi interessanti elementi di riflessione per il relatore ai fini dell'elaborazione di un testo base da porre alla valutazione della Commissione.
  Ritiene necessario un breve spazio di tempo per predisporre la proposta di testo base. È sua intenzione, quindi, se non vi sono obiezioni, presentare tale proposta nella seduta di domani.

  Emanuele FIANO (PD), chiede precisazioni sui tempi di esame del provvedimento.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, conferma che, come stabilito in sede di Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta di domani, mercoledì 5 giugno, sarà adottato il testo base. Il termine per gli emendamenti sarà fissato a lunedì 10 giugno, alle ore 12. L'esame proseguirà quindi da martedì 11 giugno per concludersi verosimilmente col mandato al relatore nella seduta di giovedì 13 giugno.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.50.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 4 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 11.50.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento per l'armonizzazione all'assicurazione generale obbligatoria dei requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico del personale del comparto difesa-sicurezza e del comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico, nonché di categorie di personale iscritto presso l'INPS, l'ex-ENPALS e l'ex-INPDAP.
Atto n. 11.

(Rilievi alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 maggio 2013.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.55.

RISOLUZIONI

  Martedì 4 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 11.55.

7-00015 Rosato ed altri: Istituzione di una struttura unica di gestione della flotta elicotteristica statale.
(Discussione e rinvio).

  Ettore ROSATO (PD), nell'illustrare la risoluzione in titolo, evidenzia preliminarmente come l'obiettivo generale della razionalizzazione della spesa pubblica possa essere perseguito – piuttosto che con tagli lineari indiscriminati – con interventi di riorganizzazione di quegli ambiti della pubblica amministrazione nei quali si riscontrino inutili duplicazioni di strutture, con aggravi di costo per le finanze pubbliche. Un esempio in tal senso è dato dalla flotta degli elicotteri statali, che è frammentata tra strutture diverse in quanto ciascuno dei corpi di polizia, come pure il corpo nazionale dei vigili del fuoco, dispone di propri elicotteri per l'espletamento dei rispettivi compiti istituzionali. Si tratta, sul territorio nazionale, di centinaia di mezzi, per lo più malmessi perché le risorse sono insufficienti per la manutenzione di tutti. Spesso nello stesso aeroporto – per esempio quelli di Ciampino e di Ancona – coesistono più velivoli degli stessi modelli, facenti capo ad amministrazioni diverse, acquistati a prezzi diversi, anche se dalle stesse imprese, e Pag. 15con contratti di manutenzione con tariffe diverse.
  Osserva che questa frammentazione è senza dubbio il segno di una gestione non economica, alla quale occorre mettere mano. È vero che i diversi corpi di polizia e il corpo nazionale dei vigili del fuoco hanno bisogno di elicotteri allestiti in modo specifico e funzionale al compito istituzionale di ciascun ente, ma non c’è dubbio che ci siano nondimeno i margini per una riorganizzazione delle risorse complessive tale da consentire una riduzione delle spese. Considerazioni simili possono svolgersi, per inciso, anche a proposito del naviglio usato dalle forze di polizia e dai vigili del fuoco.
  Conclude osservando che, a parte i velivoli, occorre una riflessione anche sul personale addetto agli elicotteri statali, che è altamente specializzato e che dovrebbe essere anch'esso riorganizzato, superando la frammentazione derivante dall'appartenenza a diverse amministrazioni e ripensando ordinamento, inquadramento e carriere del personale in questione.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) osserva che la risoluzione oggi all'esame della Commissione è di grande importanza. Ritiene, infatti, che costituisca un grave problema per lo Stato il fatto che ciascuna forza di polizia possieda mezzi che gestisce in proprio.
  È possibile, a suo avviso, ottenere una gestione più oculata di mezzi e personale. Ricorda che in passato è prevalso il timore che una riorganizzazione porti a una riduzione del personale, ma tale timore era legato più alla quantità che alla qualità ed effettiva indispensabilità delle unità di personale impiegate.
  Riguardo alla gestione dei mezzi, ricorda di aver presentato in passato atti di sindacato ispettivo in relazione a depositi dell'esercito in disuso, con mezzi inutilizzati e lasciati ad arrugginire che avrebbero potuto invece essere concessi in uso alla protezione civile, evitando sprechi di risorse pubbliche.
  In conclusione, si dichiara favorevole alla risoluzione, che può costituire un inizio per avviare provvedimenti di carattere normativo nella lotta agli sprechi del comparto sicurezza.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI, premesso che la risoluzione in discussione affronta, soprattutto nella seconda parte del dispositivo, temi che sono stati discussi lungamente anche nelle passate legislature, rileva che l'elemento di novità della stessa è rappresentato dalla proposta relativa alla gestione della flotta di elicotteri statali. Quindi, evidenziato come l'intervento prospettato dalla risoluzione investa più settori della pubblica amministrazione, atteso che le diverse forze di polizia e il corpo nazionale dei vigili del fuoco fanno capo a più Ministeri, chiede di poter disporre di due settimane in modo da completare l'istruttoria del caso e, in particolare, assumere le valutazioni di tutte le amministrazioni interessate, nella prospettiva di una sintesi che vada nella direzione auspicata dai proponenti la risoluzione.

  Emanuele FIANO (PD), premesso di comprendere l'esigenza fatta valere dal Governo e di non essere quindi contrario al rinvio della discussione della risoluzione, della quale è cofirmatario, esprime la convinzione che sarebbe utile per la Commissione disporre dei dati relativi alle diverse flotte di elicotteri statali facenti capo alle diverse pubbliche amministrazioni.

  Maurizio BIANCONI (PdL) concorda sull'utilità dei dati in questione invitando il Governo a fornire alla Commissione anche un prospetto che permetta di apprezzare la utilità dell'intervento di razionalizzazione che si proporrà e il suo impatto in termini di efficienza ed economicità.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, rilevato che non vi sono obiezioni, ritiene che la richiesta di rinvio della discussione avanzata dal Governo possa essere accolta.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI si riserva di fornire i dati richiesti se possibile Pag. 16anche prima della ripresa della discussione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.10.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 4 giugno 2013. — Presidenza del presidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 12.20.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Lituania in materia di rappresentanze diplomatiche, fatto a Vilnius il 21 febbraio 2013.
C. 841 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Danilo TONINELLI (M5S), relatore, fa presente che il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Lituania in materia di rappresentanze diplomatiche, fatto a Vilnius il 21 febbraio 2013, di cui il Comitato pareri della I Commissione avvia oggi l'esame, si compone di tre articoli: il primo reca l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo, il secondo il relativo ordine di esecuzione. L'articolo 3 prevede l'entrata in vigore della legge di autorizzazione per il giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Rileva che l'Accordo fatto a Vilnius il 21 febbraio 2013 tra Italia e Lituania, prevede – all'articolo 1 – la concessione in comodato d'uso, per la durata di 99 anni, al Governo lituano dell'intero quarto piano di Palazzo Blumensthil, in Lungotevere dei Mellini in Roma, affinché sia destinato a esigenze delle rappresentanze diplomatiche.
  L'articolo 2 precisa che l'immobile viene concesso ad uso esclusivo e non consente al governo lituano di concederlo a terzi, a titolo gratuito o oneroso, stabilmente o temporaneamente, senza il consenso italiano. L'articolo 3 impegna il Governo lituano ad eseguire a proprie spese i necessari lavori di ristrutturazione dell'immobile ed a mantenerlo nella sua integrità e in buona conservazione, nonché al rispetto della normativa italiana in materia di conservazione dei beni culturali, considerato il carattere storico e artistico del fabbricato. L'articolo 4 impegna le due parti a organizzare il lavoro delle rispettive rappresentanze diplomatiche a Roma e a Vilnius in conformità dei principi e delle norme del diritto internazionale e ad assistersi nello svolgimento delle loro funzioni. In particolare il Governo lituano si impegna a facilitare, se necessario, l'identificazione e l'acquisizione di spazi idonei ad ospitare la sede diplomatica italiana a Vilnius. L'articolo 5 individua il Ministero degli affari esteri italiano ed il Ministero degli affari esteri lituano quali rispettivi esecutori dell'Accordo. L'articolo 6 definisce le modalità di entrata in vigore dell'Accordo. In particolare, l'Accordo rimarrà in vigore per il periodo della durata della concessione dell'immobile e la sua negoziazione per l'eventuale rinnovo è prevista due anni prima dello scadere. Le modifiche potranno essere introdotte in qualsiasi momento tramite scambio di Note diplomatiche.
  Il disegno di legge è corredato di Relazione tecnica e dall'Analisi tecnico-normativa, nonché dalla dichiarazione di esclusione dell'Analisi dell'impatto della regolamentazione (AIR).
  Sotto un profilo storico, ricorda che l'accordo in esame pone termine ad una controversia che opponeva la Lituania all'Italia riguardante l'individuazione e la messa a disposizione, da parte dello Stato italiano, di una sede idonea per la rappresentanza diplomatica lituana a Roma. La sede individuata dal Governo italiano – Pag. 17la cui scelta è condivisa da quello lituano – è situata nel Palazzo Blumensthil, sito in Lungotevere dei Mellini, di proprietà dell'Agenzia del Demanio da più di dieci anni, a seguito di un debito d'imposta. I locali, occupano l'intero quarto piano del palazzo per complessivi 700 metri quadrati, necessitano di radicali lavori di ristrutturazione e sono attualmente vuoti e inutilizzati.
  La controversia traeva origine dall'acquisto da parte della Repubblica lituana, nel 1937, di un immobile sito in via Nomentana, denominato a partire da quel momento «Villa Lituania». A seguito dell'annessione sovietica della Lituania, a partire dal 1940, la villa passò all'Unione sovietica che provvide anche ad estinguere il mutuo ipotecario che gravava sull'immobile: attualmente, «Villa Lituania» ospita gli uffici consolari a Roma della Federazione russa, Stato continuatore della soggettività internazionale dell'Unione sovietica.
  Nell'intento di superare la controversia apertasi con Vilnius in ordine all'individuazione di una nuova sede per la missione lituana a Roma, il Governo italiano ha prospettato negli ultimi anni una serie di proposte di soluzione, mai accolte dalla parte lituana, che le reputava non idonee e che era orientata a far valere, in sede internazionale, l'eventuale violazione, da parte dell'Italia, degli obblighi di protezione diplomatica verso la sede della rappresentanza diplomatica lituana a Roma.
  Da ultimo, nel 2011, si è convenuto bilateralmente di ricercare una soluzione diplomatica della controversia: il Governo italiano – attraverso l'Agenzia del demanio – ha individuato un immobile di pregio all'interno di Palazzo Blumensthil.
  Come evidenziato nella relazione tecnico-normativa, ricorda che la materia relativa all'affidamento in concessione, anche gratuita, ovvero in locazione, anche a canone ridotto, dei beni immobili demaniali e patrimoniali dello Stato, gestiti dall'Agenzia del demanio, è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 13 settembre 2005, n. 296, recante il regolamento concernente i criteri e le modalità di concessione in uso e in locazione dei beni immobili appartenenti allo Stato.
  L'articolo 9 del regolamento prevede che possono essere oggetto di concessione o locazione a titolo gratuito o a canone agevolato per finalità di interesse pubblico o di particolare rilevanza sociale gli immobili gestiti dall'Agenzia del demanio. L'articolo 14 del medesimo decreto fissa poi la durata della concessione o locazione in sei anni, stabilendo, in taluni casi, che essa può avere una durata superiore ma comunque non eccedente i diciannove. Può essere però stabilito un termine diverso, ma sempre non oltre i diciannove anni, anche nell'ipotesi in cui il concessionario si obblighi a eseguire consistenti opere di ripristino, restauro o ristrutturazione.
  Come evidenziato nella relazione tecnico-normativa, l'entrata in vigore dell'accordo in esame sul piano internazionale comporterà, dunque, una deroga alla normativa dell'ordinamento giuridico nazionale in tema di concessione d'uso di beni appartenenti al demanio statale. Tale deroga avrà ad oggetto sia la natura soggettiva del concessionario (trattandosi di uno Stato straniero) sia la durata della concessione stessa. Peraltro, la regolamentazione convenzionale in esame non sembra porsi in contrasto con l'ordinamento giuridico nazionale, né con gli obblighi assunti dall'Italia a livello internazionale o derivanti dalla sua appartenenza all'Unione europea, considerato in particolare che le prescrizioni dell'Unione europea riguardo alla durata delle concessioni e alla salvaguardia dei principi di tutela della concorrenza e di libertà di stabilimento non sembrano applicabili alla fattispecie in esame, che esula da finalità di tipo commerciale e riguarda uno Stato straniero che utilizza il bene per svolgere attività di tipo istituzionale in Italia.
  Infine, ricorda che, per quanto attiene al riparto tra le competenze legislative tra lo Stato e le regioni, il provvedimento si inquadra nell'ambito della materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», demandata alla competenza legislativa Pag. 18esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera a) della Costituzione.
  Alla luce di tali considerazioni, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Matteo BRAGANTINI (LNA), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, rileva l'opportunità di poter disporre di alcuni elementi informativi riguardo al regime giuridico applicabile, in generale, alle sedi diplomatiche, al fine di comprendere se vi siano problematiche analoghe a quelle in esame relativamente alla concessione d'uso di beni appartenenti al demanio statale.

  Alessandro NACCARATO, presidente, fa presente che la questione posta dall'accordo in esame ha un carattere peculiare, considerato che, in questo caso, come ricordato dal relatore, all'acquisto da parte della Repubblica lituana, nel 1937, dell'immobile poi denominato «Villa Lituania», è seguita l'annessione sovietica della Lituania, a partire dal 1940.
  Rileva altresì che l'accordo in esame garantisce, in ogni modo, condizioni di reciprocità.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.30.

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