CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 maggio 2013
28.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 8

  Mercoledì 29 maggio 2013. – Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 13.05.

Seguito delle comunicazioni del Presidente sul conflitto di attribuzione di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 14 del 2013.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda che nella seduta del 22 maggio 2013 aveva reso comunicazioni sul conflitto di attribuzione in oggetto e che, in quell'occasione, si era svolto un breve dibattito circa l'orientamento da manifestare alla Presidenza della Camera, con riguardo alla ratifica della decisione assunta – in via provvisoria – di costituirsi in giudizio.
  Ricorda come, a sua memoria, la Giunta abbia pressoché in ogni circostanza confermato l'avvenuta costituzione in giudizio, ovvero si sia quasi sempre espressa nel senso di suggerire la difesa nel giudizio innanzi la Corte costituzionale delle deliberazioni assunte dall'Assemblea, senza necessariamente svolgere un ulteriore esame nel merito.

  Anna ROSSOMANDO (PD) rileva come appaia condivisibile il principio generale secondo cui la Camera debba sostenere, nel giudizio relativo al conflitto di attribuzione, le posizioni assunte con la deliberazione di insindacabilità. Ritiene, altresì, non sempre necessario riesaminare la vicenda processuale che ha dato luogo alla controversia.
  Nel caso di specie, occorre prendere in considerazione che la decisione oggetto del conflitto fu assunta dal plenum dell'Assemblea nel 2001 in modo unanime e che per ben due gradi di giudizio l'autorità competente non abbia inteso impugnare la deliberazione. In tal senso si era peraltro espresso anche il Procuratore generale presso la Corte di cassazione.
  Esprime, pertanto, un orientamento favorevole alla ratifica della iniziativa di Pag. 9costituirsi in giudizio a suo tempo assunta dai competenti organi della Camera dei deputati, con l'esplicito invito ad avvalersi – anche in un'ottica di contenimento delle spese – dell'Avvocatura interna della Camera medesima.

  Antonio LEONE (PdL), richiamando i contenuti dell'intervento svolto nella precedente seduta, si associa alle valutazioni espresse dall'onorevole Rossomando.

  Domenico ROSSI (SCpI) condivide la posizione manifestata dai colleghi già intervenuti nella discussione.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, pone dunque in votazione la proposta di ratifica della avvenuta costituzione della Camera in giudizio.

  La Giunta approva a maggioranza.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, avverte che riferirà alla Presidente della Camera dell'orientamento maggioritario favorevole alla ratifica della avvenuta costituzione della Camera in giudizio, espresso con il voto contrario dei deputati del MoVimento 5 Stelle e l'astensione del deputato Daniele Farina.

Comunicazioni del Presidente su una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata da Giorgio Jannone, deputato nella XVI legislatura.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, informa che è pervenuta una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità relativa ad un procedimento penale avanzata da Giorgio Jannone, deputato nella scorsa legislatura, il quale ne ha altresì sollecitato per le vie brevi il tempestivo inserimento all'ordine del giorno.
  Nella memoria trasmessa dal suo difensore, si apprende che il deputato ha avuto notizia dell'indagine a suo carico il 7 maggio 2013, contestualmente all'esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro disposto dai PM di Bergamo. Il suddetto decreto formalizza la sussistenza di un procedimento penale per il delitto di tentata estorsione «commesso in Bergamo fino al mese di marzo 2013». In un successivo atto, il Pubblico ministero precisa che «per mero errore materiale nel decreto di perquisizione è indicato come periodo di commissione “fino a marzo 2013” anziché il corretto “fino ad aprile 2013”», specificazione che appare, peraltro, ingenerare non pochi dubbi.
  Dalla documentazione in possesso della Giunta emergono due questioni preliminari.
  La prima è di carattere sostanziale: non sono desumibili le condotte oggetto del procedimento giudiziario, e dunque non appare possibile sapere se esse siano – almeno astrattamente – ascrivibili ad opinioni espresse nel corso del mandato parlamentare (e non successivamente alla sua cessazione). Il difensore dell'indagato rileva come dagli atti emerga che «l'indagine verta sui rapporti conflittuali tra i vertici dell'UBI banca e l'on. Jannone, il quale, a più riprese, anche e soprattutto nell'esercizio del suo mandato parlamentare, ne ha denunziato pubblicamente le mancanze». Si ricorda, peraltro, che nella scorsa legislatura l'onorevole Jannone ha anche rivestito l'incarico di presidente della Commissione di controllo sull'attività degli enti gestori.
   Il Pubblico ministero afferma invece testualmente che «il comportamento attribuito all'indagato (cioè la minaccia di avvalersi delle informazioni anche precedentemente acquisite) sarebbe stato posto in essere in epoca posteriore al periodo in cui lo stesso era membro del Parlamento e cioè successivamente al 15 marzo 2013 (per mero errore materiale nel decreto di perquisizione è indicato come periodo di commissione “fino a marzo 2013” anziché il corretto “fino ad aprile 2013”)».
  Inoltre, sul piano procedurale, non risulta che il giudice si sia pronunciato sull'eccezione di insindacabilità proposta dall'interessato, avendo il PM direttamente rigettato l'istanza medesima – senza trasmetterla al GIP – poiché «nella fattispecie in esame non ricorrono i requisiti per l'applicabilità del citato articolo 3». Il Pag. 10magistrato rileva in proposito che il comportamento che potrebbe configurare il reato di tentativo di estorsione, potendo lo stesso intendersi come minaccia, neppure astrattamente rientra nella categoria della manifestazione di opinioni. Inoltre, come già ricordato, esso sarebbe stato realizzato in un periodo successivo alla scadenza del mandato parlamentare. Non sono ovviamente inviati documenti a supporto di tale impostazione.
  Ha quindi proposto, in quella sede, di inviare una nota all'autorità giudiziaria competente ed all'avvocato dell'interessato, al fine di poter acquisire la documentazione necessaria a conoscere quali siano le condotte oggetto del procedimento per valutare eventualmente se siano sussumibili nell'ambito applicativo dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  Anna ROSSOMANDO (PD) rileva che, ferma restando la facoltà dell'interessato di avanzare la richiesta alla Camera di appartenenza, non sarà possibile esaminare la questione se non si avranno ulteriori elementi che, presumibilmente, potranno essere inviati solo dall'autorità giudiziaria. Concorda quindi sulla proposta di investire quest'ultima della questione.

  Antonio LEONE (PdL) conferma l'esigenza di avere un più esaustivo quadro di elementi della fattispecie che astrattamente integra gli estremi del reato di tentata estorsione.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, prende atto dell'unanime consenso della Giunta sulla sua proposta.

Esame di una domanda di autorizzazione all'esecuzione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nei confronti del deputato D'Agostino (doc. IV, n. 3).
(Esame e rinvio).

  Anna ROSSOMANDO (PD), relatrice, prima di svolgere la relazione introduttiva, informa i colleghi che il deputato D'Agostino ha rappresentato – con una nota scritta indirizzata alla Presidenza della Giunta – l'opportunità di un breve rinvio dell'esame della richiesta dell'autorità giudiziaria. Ciò in quanto egli auspica che il GIP possa rapidamente accogliere la sua istanza di revoca del provvedimento, avendo avuto notizia del parere favorevole del pubblico ministero sulla medesima istanza.
  Pertanto, ove i colleghi concordino, si dichiara favorevole ad un rinvio dello svolgimento della sua relazione, in ragione della circostanza che la decisione del GIP dovrebbe presumibilmente giungere in tempi molto rapidi e della tenuità del provvedimento interdittivo, che il GIP stesso ha proposto esplicitando che la posizione dell'imputato è ’sfumata’.

  Andrea COLLETTI (M5S) chiede chiarimenti alla relatrice in ordine all'entità del rinvio.

  Anna ROSSOMANDO (PD), relatrice, rileva che – di norma – siffatte istanze di revoca di provvedimenti cautelari, soprattutto ove si registri il parere favorevole del pubblico ministero, vengono esaminate dal giudice entro tempi contenuti.

  Andrea COLLETTI (M5S) invita a valutare l'opportunità di acquisire informazioni direttamente dall'autorità giudiziaria circa i tempi del procedimento nonché di acquisire gli orientamenti del pubblico ministero sull'istanza di revoca.

  Anna ROSSOMANDO (PD), relatrice, invita i colleghi a porre attenzione all'esigenza di non assumere iniziative che – al di là delle intenzioni – possano essere intese come invasioni nell'altrui sfera di competenza. Ricorda che, per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali, ben può la Giunta richiedere documentazione che ritiene necessaria, ma non può in alcun modo interferire con l'esercizio del potere giurisdizionale.

Pag. 11

  Danilo LEVA (PD) condivide pienamente l'esigenza di rispettare i ruoli istituzionali, evitando di precostituire precedenti che potrebbero creare equivoci sulla volontà della Giunta di condizionare in qualche modo lo svolgimento di procedimenti giurisdizionali regolati da un apposito codice di rito.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, cogliendo il senso dell'intervento del collega Colletti, precisa che il rinvio non deve essere inteso sine die ma contenuto entro tempi ragionevoli e che, in ogni caso, la questione verrà nuovamente esaminata non appena giungerà agli uffici notizia dell'esito della richiesta dell'onorevole D'Agostino.

  Franco VAZIO (PD) ritiene che disporre un breve rinvio sia suggerito da ragioni di opportunità, ma non si può in alcun modo investire l'autorità giudiziaria del compito di informare la Giunta sui tempi entro i quali intende addivenire alla sua decisione. Resta fermo che, ove questi risultassero eccessivamente dilatati, la Giunta non potrebbe esimersi dal compito di completare l’iter della richiesta in quanto, sino a quel momento, il provvedimento esecutivo resta non eseguibile.

  Marco DI LELLO (Misto), prendendo spunto dalla discussione odierna, invita i colleghi a far proprio l'obiettivo – che ritiene assolutamente condiviso – di decidere tempestivamente sulle questioni deferite alla Giunta, evitando qualsiasi tattica dilatoria. Deve infatti evidenziare come, presso l'opinione pubblica, il metodo di lavoro di questo organo nelle passate legislature sia stato percepito come teso a rinviare le questioni piuttosto che ad assumere decisioni.

  Sofia AMODDIO (PD) si associa all'invito dell'onorevole Di Lello di assumere come metodo quello di rinviare il meno possibile le questioni oggetto di esame. Ribadisce, tuttavia, che, nel caso di specie, un breve rinvio può essere utile alla sua corretta valutazione.

  Leonardo IMPEGNO (PD) concorda con l'esigenza espressa dal collega Di Lello di evitare ogni forma di dilazione delle decisioni. Deve, però, evidenziare come il caso in esame presenti una sua peculiarità che autorizza un rinvio funzionale ad una decisione più consapevole.

  Marco DI LELLO (Misto) ritiene altresì che non possano trascurarsi i tempi della giustizia, talvolta eccessivamente lunghi.

  Danilo LEVA (PD) osserva come non sia questa la sede per discutere dei problemi relativi al sistema giudiziario in senso complessivo. In ogni caso, vi è l'impegno a definire la questione in Giunta in tempi rapidi.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, preso atto delle considerazioni espresse, propone il rinvio della trattazione della questione, nei termini precisati nel corso del dibattito e, comunque, per un tempo limitato.

  Andrea COLLETTI (M5S) chiede di intervenire nuovamente per esprimere la propria contrarietà al rinvio che, nella forma proposta dal Presidente, si configura come un rinvio sine die.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricordato che per un ordinato svolgimento dei dibattiti è bene attenersi alla norma regolamentare che prevede che ciascuno intervenga una sola volta su ciascun argomento, pone votazione la proposta di rinvio della trattazione nei termini suesposti.

  La Giunta, con 13 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti, approva la proposta del Presidente.

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata da Paola Goisis, deputata all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento Pag. 12penale pendente presso l'autorità giudiziaria di Padova (procedimento n. 15533/07 RGNR).
(Esame e rinvio).

  Antonio LEONE (PdL), relatore, ricorda preliminarmente che la domanda in titolo risale a vicende verificatesi nel 2007 e ha come oggetto le dichiarazioni rese da Paola Goisis, deputata all'epoca dei fatti, a proposito dell'allontanamento del querelante, Alberto Ruggin, dal coro di una parrocchia di Monselice. In particolare, secondo il querelante, l'onorevole Goisis avrebbe dichiarato testualmente che: «Don Paolino ha deciso di prendere questa decisione sofferta nel momento in cui sono state trovate fotografie su Internet con Alberto in posizioni sconce e scabrose. Non solo. A margine delle foto si parlava anche di ruoli nell'ambito dell'accoppiamento e preferenze sessuali».
  Tali affermazioni sono apparse su Il Mattino di Padova del 2 dicembre 2007 e, secondo il querelante, la natura diffamatoria delle stesse risiede nel fatto che le ragioni che hanno determinato il suo allontanamento dal coro parrocchiale, sono da ricondurre unicamente alla propria partecipazione ad alcune trasmissioni televisive. Il querelante afferma, inoltre, che le fotografie incriminate sono inesistenti, mentre l'onorevole Goisis avrebbe affermato di esserne in possesso. Dopo la querela del signor Ruggin, il Pubblico ministero aveva proposto l'archiviazione della notizia di reato. Tale richiesta, cui il querelante si è opposto, è stata respinta dal GIP che ha conseguentemente ordinato un supplemento di indagine.
  Ricorda, inoltre, che la domanda in titolo è già stata oggetto di esame da parte della Giunta nella scorsa legislatura e che la relatrice, onorevole Santelli, aveva proposto di deliberare nel senso dell'insindacabilità delle opinioni espresse, senza però che la suddetta proposta fosse messa ai voti.
  Considerato che non è andato a buon fine il tentativo di composizione stragiudiziale della vicenda, ritiene che la Giunta possa pervenire ad una deliberazione di insindacabilità, facendo proprie le motivazioni espresse dalla relatrice Santelli nella scorsa legislatura.
  Valuta, infine, che quella in esame, a prescindere se le dichiarazioni dell'onorevole Goisis siano supportate o meno da scabrosa documentazione fotografica, appare una contesa che si sviluppa nel contesto locale e assume i contorni di una accesa bega di paese, con risvolti che hanno portato alla formazione di sostenitori dell'una e dell'altra parte in causa.

  Daniele FARINA (SEL) dichiara di non condividere le affermazioni del relatore in quanto il caso in esame non è configurabile semplicemente alla stregua di una bega di paese. Da un lato, si registrano le dichiarazioni dell'onorevole Goisis in un confronto con l'allora parlamentare Vladimir Luxuria – a suo avviso, decisamente offensive nei confronti degli omosessuali, definiti addirittura come ’scherzi della natura’ – che potrebbero in ultima analisi considerarsi di matrice politica. Dall'altro, c’è l'affermazione di un fatto specifico e dell'esistenza di materiale fotografico che certamente è affermazione estranea alla sfera della politica e che, peraltro, non sembra supportata da verità.
   Osserva, infatti, come non è stato finora appurato nemmeno se le fotografie menzionate dall'onorevole Goisis esistano o meno. Ritiene pertanto che le dichiarazioni dell'onorevole Goisis non rientrino nell'ambito della insindacabilità delle opinioni espresse ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

  Davide ZOGGIA (PD) domanda se l'onorevole Goisis abbia chiesto di essere audita.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, comunica che l'onorevole Goisis è stata ritualmente informata della sua facoltà di intervenire nel corso della seduta odierna, ma non vi è stato alcun riscontro da parte sua.

Pag. 13

  Alessio TACCONI (M5S) esprime totale dissenso rispetto alla proposta del relatore. Appare certa l'inesistenza del materiale fotografico che l'onorevole Goisis affermava essere in suo possesso. A suo avviso, pertanto, le dichiarazioni in esame non possono in alcun modo essere ritenute riconducibili all'insindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, comunica di aver appena preso personalmente contatti con l'onorevole Goisis, che ha, tra l'altro, rappresentato di non aver ricevuto notizie in merito ai lavori della Giunta. Apprezzate le circostanze propone comunque di rinviare la definizione della questione ad altra seduta al fine di consentire all'interessata di fornire i chiarimenti che ritenga opportuni.
  La Giunta concorda.

Sui lavori della Giunta.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, comunica che il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha trasmesso una domanda di autorizzazione all'utilizzo di conversazioni e comunicazioni nei confronti di Francesco PROIETTI COSIMI, deputato all'epoca dei fatti.
  Tale argomento verrà posto all'ordine del giorno della prossima seduta, che convoca fin d'ora per mercoledì 5 giugno 2013, mentre l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, avrà luogo martedì 4 giugno 2013.

  La seduta termina alle 14.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE D'INSINDACABILITÀ:

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il Giudice di Pace di La Maddalena (procedimento n. 110/10 RG GDP) (doc. IV-ter, n. 4) (rel.: LA RUSSA).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Brescia-sezione prima civile (atto di citazione del dott. Alfredo Robledo) (doc. IV-ter, n. 5) (rel.: LA RUSSA)

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti della deputata Monica Faenzi, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del sig. Domenico Fimmanò) (doc. IV-ter, n. 6) (rel.: LA RUSSA).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Cagliari (atto di citazione del dott. Renato Soru) (doc. IV-ter, n. 7) (rel.: LA RUSSA)

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Milano (atto di citazione del dott. Alessandro Nencini) (doc. IV-ter, n. 8) (rel.: LA RUSSA).