CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 maggio 2013
25.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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  Mercoledì 22 maggio 2013. — Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 13.05.

Sull'ordine dei lavori.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, avverte che alcuni colleghi hanno segnalato una possibile sovrapposizione dei lavori della Giunta con quelli di altre Commissioni di cui sono membri, convocate a partire dalle ore 13,45. Pertanto, preannuncia che la seduta della Giunta terminerà entro quell'orario. Rileva che, in ogni caso – ferma restando l'opportunità di verificare di volta in volta eventuali coincidenze tra i lavori della Giunta e quelli delle Commissioni permanenti – la previsione di svolgere sedute, di regola, a partire dalle ore 13 del mercoledì appare comunque la soluzione più funzionale.
  Con specifico riferimento ai lavori dell'odierna seduta, precisa di aver optato per la formazione di un ordine del giorno comprensivo di una pluralità di punti, senza avere evidentemente la pretesa di esaurirli tutti. Ha ritenuto, tuttavia, di inserire oltre alla richiesta d'insindacabilità dell'onorevole Goisis, ulteriori quattro richieste di deliberazione d'insindacabilità, in quanto tutte accomunate dalla circostanza di essere state già discusse e concluse dalla Giunta nella scorsa legislatura senza che però l'Assemblea abbia assunto le conseguenti deliberazioni prima dello scioglimento delle Camere.
  Invita i colleghi a valutare l'eventualità – e, in questo, si giustifica il loro inserimento all'ordine del giorno – di accogliere una proposta di conferma in blocco delle conclusioni della Giunta della scorsa legislatura. Resterebbe fermo che le relazioni per l'Assemblea sarebbero assunte sotto la sua responsabilità di relatore e che l'Assemblea avrebbe tutti i margini per adottare le deliberazioni di propria competenza, ivi compreso il rinvio alla Giunta per un supplemento di istruttoria.
  Ricorda, infine, che su tre di esse la Giunta si è espressa nel senso dell'insindacabilità mentre solo con riferimento alla questione di cui al doc. IV-ter, n. 7 l'orientamento della Giunta della scorsa legislatura è stato nel senso della sindacabilità dei fatti oggetto della controversia.

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Comunicazioni del Presidente sul conflitto di attribuzione di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 14 del 2013.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, informa i colleghi che in data 10 maggio 2013, la Presidenza della Camera ha comunicato l'avvenuta notifica dell'ordinanza n. 14 del 2013 della Corte costituzionale. Con tale atto è stato dichiarato ammissibile un conflitto d'attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dalla Corte di cassazione nei confronti della Camera a seguito di una deliberazione assunta dalla Camera stessa nella XIII legislatura. La delibera stabiliva che i fatti per i quali è in corso un procedimento civile nei confronti del senatore Maurizio Gasparri, deputato nelle legislature dalla XI alla XV (di cui al doc. IV-quater n. 174 – XIII legislatura), sono da ritenersi insindacabili ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  Come da prassi, essendo in prorogatio, l'Ufficio di Presidenza del 6 marzo 2013 ha autorizzato la costituzione in giudizio della Camera, così da non pregiudicare la possibilità di resistere al conflitto. Spetta adesso ai nuovi organi parlamentari – e segnatamente all'Ufficio di Presidenza ed all'Assemblea – di ratificare tale decisione, per istruire la quale si chiede alla Giunta di fornire i propri elementi di valutazione.
  Riassumendo i termini della questione, ricorda che la vicenda giudiziaria trae origine da alcune dichiarazioni rese dall'allora deputato Gasparri a Il Mattino di Napoli. Commentando l'episodio della fuga di Carmine Giuliano, imputato per associazione camorristica, temporaneamente ristretto in una casa di cura in regime di custodia cautelare, il deputato esprimeva aspre critiche nei confronti dell'operato dei magistrati del Tribunale del riesame di Napoli.
  Ricorda che la Giunta nella seduta del 21 febbraio 2001 valutò all'unanimità che i fatti in esame concernevano opinioni espresse dal deputato Gasparri nell'esercizio delle sue funzioni, in quanto esse si inserivano nel contesto della perdurante polemica politica instauratasi nel nostro Paese con riferimento ai problemi della giustizia e al modo di procedere della magistratura. Inoltre, la fuga del boss Giuliano aveva rappresentato un fatto grave di attualità politica oggetto di numerose iniziative di sindacato ispettivo che lo stesso deputato Gasparri aveva preannunciato (e poi, a detta dei ricorrenti, non presentato). La proposta della Giunta fu approvata dall'Assemblea nella seduta del 27 febbraio 2001. La questione concerne pertanto la nota tematica dell'ambito operativo dell'istituto della insindacabilità con riferimento alle dichiarazioni rese extra moenia dal parlamentare.

  Andrea COLLETTI (M5S) ritiene che la Giunta debba esprimersi in senso contrario alla ratifica della decisione già assunta dall'Ufficio di Presidenza della precedente legislatura, valutando, anche alla luce dell'orientamento giurisprudenziale in materia, che la delibera di insindacabilità adottata dalla Camera – in questo come in molti altri precedenti – travalichi l'ambito di applicazione della prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  Antonio LEONE (PdL) rileva che nel caso in esame il parere che la Giunta deve esprimere è stato preceduto da una delibera dell'Ufficio di Presidenza, mentre normalmente avviene il contrario allorquando occorra valutare se costituirsi in un giudizio relativo ad un conflitto di attribuzione. Ricorda, pertanto, che la Giunta – in questa sede – non è chiamata ad entrare nel merito della decisione sulla insindacabilità, ma a pronunciarsi unicamente sulla ratifica della avvenuta costituzione in giudizio della Camera, che appare, a suo avviso, necessaria in quanto finalizzata a supportare una sua deliberazione assunta a titolo definitivo. Ricorda che, in precedenti occasioni, la decisione è stata assunta come atto dovuto, sia pure invitando l'Ufficio di Presidenza a valutare l'opportunità di avvalersi delle strutture interne per la costituzione in giudizio e, dunque, per il tramite dell'Avvocatura della Camera.

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  Ignazio LA RUSSA, Presidente, dopo aver rammentato che la costituzione in giudizio della Camera non è obbligatoria, fa presente, tuttavia, che la prassi sinora seguita va in tale direzione.

  Marco DI LELLO (Misto), pur esprimendo dubbi sui contenuti della delibera della Camera, che si riferisce ad affermazioni in ipotesi offensive di persone di cui egli conosce il grande valore professionale, valuta tuttavia opportuno confermare l'indirizzo già assunto dall'Ufficio di Presidenza della Camera della scorsa legislatura in merito alla costituzione in giudizio.

  Anna ROSSOMANDO (PD) ritiene che siffatte decisioni, sia pure riferite ad una ratifica della già avvenuta costituzione in giudizio della Camera, non debbano essere assunte sulla base della sola motivazione di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale le deliberazioni precedentemente assunte in materia di prerogative dei membri del Parlamento, ma debbano essere valutate tenendo conto delle peculiarità del singolo caso.
  Prima che la Giunta definisca la propria posizione, invita i colleghi a tener conto della circostanza che i fatti oggetto della delibera impugnata risalgono al periodo 2000-2001 e che, da allora, gli orientamenti della Corte costituzionale in materia si sono progressivamente affinati ed evoluti.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, tenendo conto delle considerazioni emerse nel dibattito e dei tempi ristretti a disposizione per la seduta odierna, propone di rinviare il seguito della discussione alla prossima seduta.

  La Giunta concorda.

Comunicazioni del Presidente su due domande di autorizzazione ai sensi del secondo e terzo comma dell'articolo 68 della Costituzione (docc. IV, nn. 2 e 3).

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, facendo seguito alle comunicazioni rese nell'Ufficio di Presidenza dello scorso 15 maggio, informa la Giunta che sono pervenute due richieste di autorizzazione, ai sensi dell'articolo 68, commi secondo e terzo, della Costituzione. La prima riguarda la richiesta di utilizzo di intercettazioni di conversazioni del senatore Denis Verdini, di Nicola Cosentino, deputati all'epoca dei fatti, nonché di Marcello Dell'Utri, senatore all'epoca dei fatti, inoltrata dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma (nell'ambito del procedimento penale n. 30547/10 RGNR – n. 16607/10 RG GIP). Al riguardo, comunica di aver affidato l'incarico di svolgere le funzioni di relatore al deputato Costa.
  La seconda riguarda l'autorizzazione all'esecuzione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese ed uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese nei confronti del deputato Angelo Antonio D'Agostino, inoltrata dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma (nell'ambito del procedimento penale n. 49905/12 RGNR). L'incarico di svolgere le funzioni di relatore è stato affidato alla deputata Rossomando.
  Emerge l'esigenza di valutare con attenzione i profili relativi alla competenza della Camera dei deputati in riferimento al citato Doc. IV n. 2. Infatti, la richiesta riferita al senatore Dell'Utri risulta evidentemente estranea alla sfera di competenza di questo ramo del Parlamento, mentre ulteriori dubbi si pongono con riferimento alla posizione del senatore Denis Verdini, deputato all'epoca delle intercettazioni. Ricorda, al riguardo, che l'autorità giudiziaria ha ritenuto di trasmettere la richiesta ad entrambi i rami del Parlamento.
  Ritiene quindi opportuno dare mandato al relatore di valutare preliminarmente le questioni inerenti la competenza della Camera dei deputati su una richiesta che è comunque riferita ad un parlamentare, già deputato, e oggi membro del Senato, eventualmente prendendo gli opportuni contatti con l'omologa Giunta del Senato, una volta costituita, per acquisire Pag. 20le valutazioni dell'altro ramo del Parlamento su questo delicato tema. È di tutta evidenza che occorra evitare sovrapposizione nell'esame di questa richiesta, sia pure compatibilmente con l'esigenza di concluderne l'esame nei termini previsti per questa peculiare deliberazione.

  Andrea COLLETTI (M5S), richiamando i contenuti del suo intervento nella seduta del 15 maggio scorso, invita nuovamente la Presidenza ad adottare un criterio di nomina dei relatori teso ad evitare che l'incaricato di riferire alla Giunta sia dello stesso gruppo politico del parlamentare interessato alla deliberazione. Reputa che una simile prassi sarebbe un segnale di etica istituzionale di fronte all'opinione pubblica.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda di aver già precisato nella richiamata seduta del 15 maggio scorso le ragioni per le quali non intende precostituire criteri rigidi nella scelta dei relatori, che rientra nella sua esclusiva responsabilità. Comprende le ragioni di fondo della visione prospettata dal collega Colletti, fermo restando che la Giunta decide in base alla logica dei numeri – non essendo certo composta secondo un criterio paritetico di rappresentanza – e il relatore non assume dunque alcun ruolo predominante. In senso inverso al ragionamento proposto dal deputato Colletti si potrebbe osservare che vi sia una maggiore forma di garanzia nell'affidare l'incarico ad un deputato che – quantomeno – faccia parte della stessa coalizione elettorale del parlamentare interessato alla deliberazione anche se non appartenente allo stesso partito.

  Mattia FANTINATI (M5S) rileva che un simile criterio non sarebbe comunque applicabile alle deliberazioni relative a deputati del suo movimento che, come noto, non è parte di alcuna coalizione.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) precisa che il suo gruppo parlamentare, pur avendo fatto parte della coalizione elettorale del centro-destra, si colloca adesso tra le forze di opposizione al Governo.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, preso atto dell'imminente avvio delle sedute delle Commissioni permanenti, rinvia il seguito dell'esame ad una prossima seduta, che avrà luogo mercoledì 29 maggio 2013 alle ore 13 e si riserva altresì di convocare l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per martedì 28 maggio alle ore 12,30.

Comunicazioni del Presidente su due domande di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzate rispettivamente da Vittorio Sgarbi e da Francesco Saverio Caruso, deputati all'epoca dei fatti.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, con riferimento all'istanza avanzata da Vittorio Sgarbi nell'ambito del procedimento civile iniziato presso l'autorità giudiziaria di Roma con atto di citazione della dottoressa Laura Triassi, rappresenta che il 16 maggio scorso la Corte d'appello di Roma ha trasmesso alla Camera una nota con cui si comunica che la sentenza n. 4189/2011 è passata in giudicato, non essendo stato proposto ricorso per cassazione.
  Pertanto, l'affare si considera senz'altro estinto e può essere cancellato dall'ordine del giorno.
  (Così rimane stabilito).

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, con riferimento all'istanza avanzata da Francesco Saverio Caruso nell'ambito del procedimento civile iniziato presso l'autorità giudiziaria di Bologna con atto di citazione della famiglia del dottor Marco Biagi, rappresenta che il 16 maggio scorso il tribunale di Bologna ha rappresentato che il procedimento è estinto dal 2010 per inattività delle parti.
  Pertanto, l'affare si considera senz'altro estinto e può essere cancellato dall'ordine del giorno.
  (Così rimane stabilito).

  La seduta termina alle 13.45.

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AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità avanzata da Paola Goisis, deputata all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente presso l'autorità giudiziaria di Padova (procedimento n. 15533/07 RGNR) (rel. Leone).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento penale nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il Giudice di Pace di La Maddalena (procedimento n. 110/10 RG GDP) (doc. IV-ter, n. 4) (rel. La Russa).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Brescia-sezione prima civile (atto di citazione del dott. Alfredo Robledo) (doc. IV-ter, n. 5) (rel. La Russa).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti della deputata Monica Faenzi, pendente presso il tribunale di Grosseto (atto di citazione del sig. Domenico Fimmanò) (doc. IV-ter, n. 6) (rel. La Russa).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Cagliari (atto di citazione del dott. Renato Soru) (doc. IV-ter, n. 7) (rel. La Russa).

Esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità nel procedimento civile nei confronti del sen. Silvio Berlusconi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Milano (atto di citazione del dott. Alessandro Nencini) (doc. IV-ter, n. 8) (rel. La Russa).