CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 maggio 2013
15.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione speciale per l'esame di atti del Governo
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 2 maggio 2013. — Presidenza del vicepresidente Pier Paolo BARETTA.

  La seduta comincia alle 18.05.

Documento di economia e finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1 e Allegati.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del documento, rinviato nella seduta del 24 aprile 2013.

  Pier Paolo BARETTA, presidente e relatore, avverte preliminarmente che al termine della presente seduta sarà convocata una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, per decidere l'organizzazione dei lavori sul documento di economia e finanza e sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 35 del 2013, alla luce delle determinazioni che saranno assunte dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi che è in corso di svolgimento. Aggiunge che sull'esito della Conferenza riferirà il presidente Giorgetti, che ne sta seguendo la riunione.
  Ricorda poi che nella precedente seduta si sono conclusi gli interventi nella discussione di carattere generale sul Documento di economia e finanza e che sono oggi previsti gli interventi in replica. Ricorda altresì che le Commissioni competenti di Camera e Senato hanno svolto questo pomeriggio l'audizione del nuovo Ministro dell'economia e delle finanze in merito al DEF.
  Avverte che è stata richiesta l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Alberto GIORGETTI (PdL), relatore, ricorda che il 23 aprile scorso il Governo ha trasmesso alle Camere un errata corrige riferito al Documento di economia e finanza inizialmente presentato, chiedendo di apportare al testo modifiche non formali, che riepiloga brevemente, rinviando per un quadro più completo alla documentazione predisposta a questo riguardo dagli uffici della Camera.
  Ricorda poi che ulteriori integrazioni e aggiornamenti al documento in esame sono state preannunciate oggi dal nuovo Pag. 6Ministro dell'economia e delle finanze, nell'ambito dell'audizione di cui ha fatto cenno il presidente Baretta, con riferimento sia al Programma di stabilità sia al Programma nazionale di riforma.
  Ritiene pertanto che sia stata opportuna la scelta della Commissione di prendere, su proposta dei relatori, più tempo per l'esame del Documento di economia e finanze e giudica che a questo punto la Commissione dovrebbe proporre all'Assemblea di approvare una risoluzione che nelle premesse tenga conto di quanto anticipato dal Governo e che impegni quest'ultimo a presentare un aggiornamento del DEF nel più breve tempo possibile, in modo che in sede europea l'Italia possa rappresentare anche con documenti ufficiali i propri orientamenti politici effettivi, che il nuovo Presidente del Consiglio ha già cominciato ad illustrare nel suo «giro delle cancellerie». Sottolinea come, in ogni caso, la priorità debba essere la chiusura della procedura per deficit eccessivo.

  Pier Paolo BARETTA, presidente, avverte che, con la replica del relatore Alberto Giorgetti, si intende conclusa la discussione di carattere generale e si passa alle dichiarazioni di voto sul conferimento del mandato ai relatori.

  Rocco BUTTIGLIONE (SCpI) si dichiara favorevole alla proposta dei relatori, anche se li invita a prestare attenzione all'effetto che le risoluzioni parlamentari sul DEF avranno in sede europea e in particolar modo sulla procedura per i disavanzi eccessivi, la cui chiusura è prevista per giugno. A suo parere, è opportuno mantenere fino a quel momento una linea di prudenza, approvando quindi una risoluzione sul DEF «leggera», fermo restando che dopo la chiusura della procedura e ancor meglio dopo le elezioni in Germania previste per l'autunno sarà possibile affrontare con più tranquillità tutte le questioni emerse nel dibattito.

  Alberto GIORGETTI (PdL), relatore, precisa che la risoluzione da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea non dovrebbe contenere nulla di «dirompente» e anzi dovrebbe aiutare l'Italia ad ottenere la chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo.

  Bruno TABACCI (Misto-CD) ritiene che la priorità dell'Italia sia quella di chiudere in sede europea la procedura per deficit eccessivo e che dovrebbe pertanto essere evitato ogni atto che possa costituire una «turbativa» rispetto al conseguimento di questo obiettivo. Da questo punto di vista, reputa molto inopportuna la posizione assunta da una parte delle forze che sostengono il Governo in merito all'IMU, in quanto insistere per la sua abolizione rischia di alterare gli equilibri europei a danno dell'Italia. Si tratta del resto di un'imposta del tutto normale, che esiste in tutta Europa e che è tanto più ragionevole in quanto la proprietà immobiliare è l'unica proprietà di cui si abbia certezza. Questo, peraltro, non esclude che si possa avviare un ripensamento dell'imposta, per superare alcuni aspetti critici, a cominciare dalla mancanza di relazione tra l'imposta stessa e il reddito del soggetto gravato. In ogni caso, ritiene essenziale che le forze politiche si muovano con prudenza per aiutare il Governo a rassicurare l'Unione europea e ad ottenere la chiusura della procedura di infrazione.

  Sebastiano BARBANTI (M5S), intervenendo a nome del suo gruppo, osserva che il nuovo Governo si è finora mosso in linea di continuità rispetto al passato. Le non risposte fornite dal ministro Saccomanni, poi, nonostante le belle parole, non farebbero altro che confermare che si sta brancolando nel buio. Di fronte a tale situazione, pur non escludendo di poter convergere su tempistiche e modalità di procedere, preannuncia la presentazione di una relazione di minoranza da parte del suo gruppo.

  Marco CAUSI (PD), intervenendo a nome del suo gruppo, preannuncia l'espressione di un voto favorevole sulla proposta di conferire ampio mandato ai relatori per l'Assemblea nei termini indicati Pag. 7dal relatore Giorgetti e, prima, nel corso dell'audizione, dal ministro Saccomanni. La priorità per l'Italia è, in primo luogo, quella di uscire dalla procedura d'infrazione per disavanzo eccessivo, per poi valutare, nella fase successiva, come riscrivere alcuni elementi dell'agende delle politiche pubbliche contando di ottenere qualche margine di flessibilità e qualche risposta a livello europeo, al di là del solo fiscal compact.
  In secondo luogo, la nuova agenda del Presidente del Consiglio Letta sulle politiche pubbliche che trova concorde la sua parte politica, non può ancora indicare un ordine di priorità. Piuttosto, ritiene che oggi inizi un percorso di comune riflessione proprio per arrivare a definire tali priorità che, in ogni caso, non possono essere individuate dai relatori, nonostante l'ampio mandato di cui godono. Ritiene infatti che non debba essere questa Commissione a definire prioritaria la risoluzione della questione dell'IMU rispetto a quella degli sgravi fiscali sull'occupazione. A tale proposito, osserva che l'agenda del Governo appare particolarmente convincente proprio perché si dà un orizzonte temporale medio e non breve, al fine di risolvere le questioni poste sul tappeto.
  Condivide tra l'altro l'opinione del collega Tabacci in merito all'IMU, anche alla luce del confronto con i contribuenti tedeschi, che non comprenderebbero per quale motivo gli italiani si rifiuterebbero di pagare una tassa percentualmente inferiore ad un terzo di quella da loro corrisposta all'erario tedesco, e il motivo per il quale in Italia dovrebbe essere cancellata una tassa presente in tutti i paesi europei. Degna di menzione, invece, l'iniziativa del Comune di Roma, di revisione delle rendite catastali, al fine di riequilibrarne gli effetti. Ritiene infatti sia assolutamente possibile superare l'IMU con un sistema più efficiente, anche per non privare i comuni di una importante autonomia tributaria, necessaria per il finanziamento dei servizi comunali.
  Ribadisce pertanto, a nome del suo gruppo, l'invito ai relatori ad evitare di esprimersi in questa fase sulle priorità, demandandole a successivo approfondimento di tutti i gruppi di maggioranza ed opposizione.

  Giancarlo GIORGETTI (LNP), ritiene fondamentale acquisire credibilità in Europa e, a tale proposito, si dichiara sorpreso rispetto all'audizione odierna del ministro Saccomanni nella quale sono state formulate una serie estremamente nutrita di domande alle quali lo stesso ministro non poteva essere in grado di rispondere. Ritiene che la credibilità si costruisca formulando proposte serie e non con la retorica antitedesca che dichiara di non condividere e osserva che qualche tedesco potrebbe dolersi del livello delle retribuzioni, pubbliche e private, del proprio Paese rispetto a quello italiano.
  Ritiene infatti che l'IMU sia una tassa sommamente ingiusta non perché rappresenta una forma di tassazione immobiliare, ma perché applicato in molte aree del Paese sulla base di un catasto non aggiornato con riferimento ai valori di mercato.
  Osserva quindi come non si possa chiedere al Governo appena insediato di esprimere un giudizio e di dare risposte sul quadro programmatico del documento di economia e finanza, rilevando l'opportunità di approvare il documento nella sua attuale formulazione per dare tempo all'Esecutivo di formulare proposte meditate e adeguate alla gravità dei problemi.

  Giulio MARCON (SEL) ricorda come il relatore Baretta avesse prefigurato l'adozione di una risoluzione tecnica che, con il consenso di tutti i gruppi, si limitasse a prendere atto dei contenuti del documento di economia e finanza, rinviando la discussione di merito alla formulazione di future proposte da parte del nuovo Governo.
  Osserva, invece, come il relatore Alberto Giorgetti sembri prospettare la formulazione di alcuni giudizi e di alcune priorità nei confronti del Governo.
  Non essendosi quindi verificate le predette condizioni, preannuncia la presentazione Pag. 8di una relazione di minoranza da parte del suo gruppo.

  Maurizio BERNARDO (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sul mandato al relatore, riservandosi di valutare il testo della risoluzione che verrà presentata in Assemblea. Ritiene peraltro che il contenuto di tale risoluzione potrà riassumere quanto dichiarato dal ministro Saccomanni nel corso della sua odierna audizione, non entrando nel merito degli interventi che andranno effettuati in coerenza con le dichiarazioni rese alle Camere dal Presidente del Consiglio dei ministri.

  Sesa AMICI (PD) nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sul mandato al relatore, sul piano del metodo, osserva come una tempestiva trasmissione ai gruppi del testo della risoluzione da sottoporre al voto all'Assemblea potrebbe agevolare la costruzione di un clima idoneo a favorire la costruzione di una più ampia maggioranza.

  Giampaolo GALLI (PD) ritiene che vada assicurato al Governo un più convinto sostegno a motivo delle scelte compiute, e in particolare, di quella relativa alla fuoriuscita dalla procedura d'infrazione. Osserva quindi come non sia opportuno affrontare in questa sede le singole questioni di merito ed occorra attendere la compiuta definizione di un quadro d'insieme entro il quale collocare le singole scelte

  Alberto GIORGETTI (PdL), relatore, chiarendo quanto precedentemente affermato, fa presente che nelle prossime ore, dopo il necessario confronto con il Governo, verrà messa a disposizione di tutti i gruppi una prima bozza di risoluzione. In secondo luogo, osserva che, come dichiarato oggi dal ministro, la risoluzione non dovrà affrontare il merito dei provvedimenti da assumere in un prossimo futuro.
  Ricorda inoltre che il documento in esame rappresenta una fotografia dell'esistente e non offre volutamente indicazioni per il futuro, ritenendo che si tratti di un compito da affidare al nuovo Esecutivo. Il documento, inoltre, indica i saldi di bilancio in modo oggettivo, rassicurando l'Europa e preparando la strada del nuovo Governo, al quale spetterà effettuare le scelte di propria competenza.

  Pier Paolo BARETTA (PD), presidente e relatore, ritiene che la Commissione non sia nelle condizioni di prefigurare i contenuti di una risoluzione che affronti il merito delle questioni, osservando che occorre evidenziare la volontà di uscire dalla procedura di infrazione e, al contempo, invitare il Governo ad aggiornare quanto prima il documento in esame.
  Ritiene che il voto sul mandato al relatore non debba considerarsi conclusivo del lavoro svolto con profitto dalla Commissione, che avrà una sua effettiva conclusione solo con la discussione e la votazione della risoluzione in Assemblea, osservando che la previa trasmissione del testo della risoluzione potrà favorire la formulazione di un giudizio ampiamente condiviso dai gruppi parlamentari.

  Titti DI SALVO (SEL) fa presente che il giudizio del suo gruppo è subordinato alla presentazione in Assemblea di una risoluzione che si limiti effettivamente ad una presa d'atto del documento. Allo stato, non essendovi tale certezza, il suo gruppo non voterà il conferimento del mandato ai relatori.

  Pier Paolo BARETTA (PD), presidente e relatore, avverte che il deputato Barbanti è stato designato come relatore di minoranza dal gruppo Movimento 5 Stelle.

  La Commissione delibera di conferire ai deputati Baretta e Alberto Giorgetti il mandato a riferire favorevolmente all'As

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semblea sul Documento di economia e finanza 2013.

  La seduta termina alle 19.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19 alle 19.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 13 del 24 aprile 2012, a pagina 3, seconda colonna, quattordicesima riga, le parole «, relatore,» sono soppresse.

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