CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 dicembre 2014
349.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa (Atto n. 116).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La IV Commissione Difesa,
   esaminato il Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa, unitamente alle schede illustrative allegate dal Governo, relative ai singoli programmi;
  premesso che:
   ulteriori elementi informativi – la cui richiesta si è resa necessaria per la complessità e l'ampiezza del programma in esame – sono stati acquisiti attraverso audizioni che hanno avuto luogo presso la Commissione Difesa del Senato (Capo di Stato maggiore della Marina, Ammiraglio De Giorgi) e presso la Commissione Difesa della Camera (Capo di Stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Binelli Mantelli);
   il «Programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa» è presentato nei documenti in esame come scelta indispensabile con la seguente motivazione: «per arrestare il processo di rapida scomparsa della flotta, è necessario avviare con la massima urgenza un programma navale di emergenza finalizzato alla salvaguardia della capacità dello strumento militare, mediante l'acquisizione di nuove piattaforme performanti e all'avanguardia, con equipaggiamento contenuto e modulare, di adeguate dimensioni, con elevata autonomia logistica e rapidità di dislocazione e d'intervento, versatili, flessibili e sostenibili, proiettabili e interoperabili»;
   nelle schede illustrative, le caratteristiche delle diverse classi di unità navali da realizzare vengono individuate, per alcune, come caratteristiche operative e, per altre, come caratteristiche tecniche e progettuali, non consentendo una valutazione complessiva dei costi rispetto ai benefici;
   le schede illustrative per le diverse classi di unità navali previste dal programma chiariscono che il Governo si propone di ottimizzare le caratteristiche operative, tecniche e progettuali e gli aspetti logistici delle unità navali che la Marina intende acquisire: al riguardo appare necessario che tali caratteristiche siano definite nel dettaglio in sede contrattuale;
   le schede illustrative dei singoli programmi precisano che questi saranno sviluppati «in accordo con i moderni criteri di procurement, assicurando già nella fase di acquisizione, senza soluzione di continuità, l'implementazione di un sistema logistico integrato (SLI) per il supporto in servizio non inferiore a 10 anni, il mantenimento e miglioramento del livello di efficienza e prontezza operativa, il progressivo rinnovamento tecnologico di sistemi/apparati, la prevenzione delle obsolescenze e l'accrescimento della capacità di supporto in house tramite convergenza sinergica tra industria e stabilimenti di lavoro della Marina militare»;
   secondo quanto riportato nello schema in esame «nel prossimo decennio è prevista la dismissione di 51 unità navali Pag. 48(senza considerare il naviglio minore) che, per l'avvenuto superamento della vita operativa, risultano già oggi parzialmente non più impiegabili in maniera efficace e sicura»;
   al riguardo appare opportuno che il Governo trasmetta alla Commissione un elenco delle singole unità da dismettere, precisando per ognuna la data di entrata in linea operativa e la data della prevista cessazione;
   è sicuramente opportuno avviare il programma con tempestività e trasparenza,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni:
   1) il Governo trasmetta alla Commissione l'elenco delle singole unità navali da dismettere nel prossimo decennio, precisando per ognuna di esse la data di entrata in linea operativa e la data della prevista cessazione;
   2) il Governo assicuri che le imprese che risulteranno assegnatarie dei programmi oggetto del parere parlamentare si impegnino contrattualmente con il committente a fornire tutto ciò che riguarda il supporto logistico integrato e l'accrescimento delle capacità di supporto in house;
   3) il Governo trasmetta alla Commissione, non appena disponibili, i contenuti essenziali degli accordi negoziali tra il Ministero della difesa e le imprese assegnatarie dei programmi oggetto del parere parlamentare, comprensivi delle eventuali varianti apportabili in corso d'opera e delle eventuali penali, nonché i relativi capitolati tecnici, corredati dei costi unitari previsti e dei tempi di consegna;
   4) posto che, secondo quanto previsto, da ultimo, dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare, la spesa per investimenti su sistemi d'arma, comprensiva degli stanziamenti previsti nello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico, deve essere contenuta nella misura del 25 per cento della spesa complessiva per la funzione Difesa, il Governo chiarisca – prima di procedere all'adozione dell'atto in esame – in che modo intende garantire tale obiettivo, nell'intero arco temporale di riferimento del programma.

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ALLEGATO 2

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa (Atto n. 116).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL DEPUTATO FRUSONE

  La IV Commissione (Difesa),
   esaminato il Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa, unitamente alle schede illustrative allegate dal Governo, relative ai singoli programmi;
  considerato che:
   il programma in oggetto ha come presupposto l'asserita perdita di capacità operativa da parte della Marina Militare a seguito del previsto ritiro dal servizio di numerose unità navali perché giunte al termine della vita operativa;
   sulla base di tale presupposto, a seguito di una martellante campagna condotta dallo stato maggiore della Marina, con la legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) sono stati stanziati fondi per l'accensione di mutui finalizzati al potenziamento della flotta;
   la citata legge n. 147/2013, all'articolo 1, comma 37 recita: «Al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi di difesa nazionale e nel quadro di una politica comune europea, consolidando strategicamente l'industria navalmeccanica ad alta tecnologia, sono autorizzati contributi ventennali, ai sensi dell'articolo 4, comma 177, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, e secondo le modalità di cui all'articolo 537-bis del codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, di 40 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014, di 110 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015 e di 140 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico»;
   si tratta di 5.800 milioni di euro destinati al Ministero dello sviluppo economico ed essendo la somma lorda stanziata riferita a mutui da accendere, la massa spendibile è naturalmente decurtata degli interessi sui mutui stessi e si può stimare attorno ai 4,5 miliardi complessivi (stima del Capo di stato maggiore della Marina);
   nella relazione che accompagna il progetto si fa riferimento a unità da sostituire, tra le quali sono state inserite anche navi già radiate da oltre un decennio, come ad esempio le navi classe Lupo, cedute alla Marina peruviana tra il 2003 e il 2004;
   il programma prevede la costruzione di 6 navi (+ 4 in opzione) denominate pattugliatore polivalente d'altura; 1 unità logistica; 1 unità anfibia di tipo LHD (Landing Helicopter Dock) e 2 mezzi navali ad altissima velocità per gli incursori del COMSUBIN;
  considerato, inoltre, che:
   la relazione che accompagna la richiesta di parere è incredibilmente priva di dettagli significativi sulle unità navali da Pag. 50acquisire sia sul piano delle caratteristiche tecniche e militari, sia sugli aspetti finanziari del programma. Al parere sono infatti allegate quattro schede, una per ciascun tipo di unità da acquisire, dove sono ripetuti con parole pressoché identiche solo generici enunciati di principi progettuali e altrettanto generici riferimenti alle missioni di ciascuna nave con una sottolineatura delle capacità duali delle navi in termini di possibilità di interventi per operazioni umanitarie o di soccorso;
   non vi è nessuna specifica né dimensionale (in particolare di dislocamento, un dato che definisce capacità operative della nave), né di armamento o della dotazione elettronica, informazione necessaria per capire i probabili e prevalenti impieghi della nave stessa;
   in assenza di tali elementi, la Commissione non può ragionevolmente esprimere alcun parere informato sul progetto né tantomeno è possibile sapere quali siano i reali impegni finanziari perché i costi delle singole unità non possono essere determinati se non in presenza di un progetto almeno di massima;
   la Commissione si chiede perché il Ministero non intenda fornirne gli essenziali elementi di conoscenza alle Camere, così come è sempre stato doverosamente in passato come per esempio nella scheda presentata nel 2002 alle Commissioni per le Fregate classe FREMM;
   l'assenza di informazioni è tanto più significativa in quanto di questi progetti si parla da anni, con particolare insistenza sui Pattugliatori polivalenti d'altura, di cui il Capo di stato maggiore Ammiraglio De Giorgi, ha più volte parlato, soprattutto su riviste specializzate straniere, in particolare DefenseNews, che nella sua edizione online del 26 ottobre scorso fornisce molti dettagli sulle caratteristiche delle unità;
   inoltre, all'ultima edizione del salone specializzato francese Euronaval, tenutasi alla fine di ottobre, Fincantieri ha presentato un modello di Pattugliatore polivalente d'altura (PPA) che ragionevolmente riflette scelte progettuali della Marina Militare;
   i PPA dovrebbero avere un dislocamento superiore alle 4500 tonnellate ed essere realizzati in due versioni, una con dotazioni elettroniche e armamento ridotti e una versione «full» con capacità di comando e controllo sostanzialmente analoghe a quelle delle fregate FREMM;
   le ipotesi di costo per queste unità variano dai 350 milioni di euro a nave per la versione base, ai 500 per la versione maggiore. Costo, quest'ultimo, sostanzialmente allineato a quello delle FREMM;
   suscita inoltre forte perplessità il divario di dislocamento e di armamento rispetto alle navi che dovrebbero sostituire e che sono prevalentemente delle unità leggere di seconda linea con dislocamenti tra le 1200 (corvette classe Minerva) e le 1500 tonnellate dei pattugliatori classe Comandanti, costruiti dieci anni fa e che hanno dunque una vita operativa residua di almeno quindici anni. I pattugliatori classe Costellazioni sono di tonnellaggio ancora minore. In base alle notizie disponibili, ma non fornite alla Commissione, le future PPA sarebbero dunque destinate a missioni diverse dalle navi che dovrebbero asseritamente sostituire;
   al di là del nome, pattugliatori d'altura, le navi sono in realtà vere e proprie fregate, quasi sovrapponibili in termini di capacità operative e di costo, alle fregate casse FREMM;
   tuttavia, nel documento fornito nessuno di questi dati è reso esplicito. La descrizione parla di capacità duale per possibili partecipazioni a operazioni di protezione civile e di soccorso, il che è tuttavia rappresenta un non senso, sia in termini di capacità che di economicità. Il costo operativo di una nave del genere è infinitamente maggiore di una nave specializzata come sono quelle in dotazione alla Guardia costiera. Le dimensioni, attorno alle cinquemila tonnellate di dislocamento, rende queste navi idonee ad Pag. 51operare per lunghi periodi di tempo in mari lontani dall'Italia, non certo per sostituire unità da 1500 tonnellate come affermato nel documento;
   di fatto, autorizzando questo programma il Parlamento lascerebbe completamente scoperta l'attività di pattugliamento nell'area del Mediterraneo, oppure, in subordine, saremmo costretti a svolgerla con navi il cui costo, sia di acquisizione che operativo, è molte volte superiore a quello delle unità che dovrebbe sostituire;
   analogo ragionamento riguarda le altre navi incluse nella richiesta di parere. Per quanto riguarda in particolare la nave anfibia, la relazione non lascia capire di che cosa si tratti perché, a parte il solito riferimento all'impiego duale e alla protezione civile, l'unità potrebbe avere qualsiasi dimensione anche se alcuni elementi lasciano pensare che lo stato maggiore della Marina punti ad una nave di dimensioni e dislocamento simili se non superiori a quelli della portaerei Cavour (27 mila tonnellate). Nel documento dello stato maggiore della Difesa si fa riferimento infatti a un bacino allagabile capace di trasportare mezzi d'assalto anfibio a cuscino d'aria di tipo LCAC che hanno grandi dimensioni (si tratta di mezzi da 185 tonnellate, lunghi oltre 26 metri e larghi quasi 15). Inoltre, e questo è l'aspetto più preoccupante, a pagina 15 del documento ministeriale, si parla di «elevata capacità di supporto alle forze aeree, esprimibile grazie al ponte di volo attrezzato e compatibile per l'appontaggio e il ricovero di molteplici assetti aerei». Tale frase lascia intendere che dalla nave potranno operare non solo elicotteri ma anche velivoli del tipo F-35 o convertiplani V-22 Osprey di cui da tempo si parla di un interesse della Marina Militare. Se questa ipotesi si confermasse, la nuova nave sarebbe dunque una seconda portaerei con capacità anfibia e non una semplice portaelicotteri;
   i Governi che si sono succeduti d'altronde non sono nuovi a questa pratica di offuscamento. Alla fine degli anni Settanta, nave Garibaldi venne descritta per anni come portaelicotteri, quando invece era stata progettata per portare aerei V/STOL Harrier e la Marina continuò a pubblicare disegni della stessa priva di sky-jump (la zona di ponte angolata in elevazione per consentire il decollo degli aerei) anche quando lo stesso era già visibile nel cantiere di costruzione;
   altrettanto opaca è la scheda relativa alle cosiddette imbarcazioni superveloci per le forze speciali. Poiché non si conoscono esempi di mezzi analoghi in servizio in altre marine, è anche difficile solo immaginare a quale tipo di mezzi pensi la Marina Militare;
   non essendo ammissibile che il Parlamento rinunci alle proprie prerogative d'indirizzo e controllo stabilite dalla legge n. 244 del 2012 con una sostanziale delega in bianco in atti che hanno un forte impegno economico per le casse dello Stato e una forte valenza politica nella politica di difesa del Paese,
  esprime

PARERE CONTRARIO.

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ALLEGATO 3

Autorizzazione di spesa per la prosecuzione dell'impiego di personale militare per la prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale in Campania (C. 2679-quater Governo).

EMENDAMENTI

  Sostituire il comma 20 con i seguenti:
  1. Per le esigenze di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2015. Continuano ad applicarsi anche per l'anno 2015 le disposizioni di cui ai commi 2-bis e 2-quater del citato articolo 3 del decreto-legge n. 136 del 2013.
  2. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 10 milioni di euro per l'anno 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
17. 2. Il Relatore.

  Sostituire il comma 20 con i seguenti:
  1. Per le esigenze di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 febbraio 2014, n. 6, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2015. Continuano ad applicarsi anche per l'anno 2015 le disposizioni di cui ai commi 2-bis e 2-quater del citato articolo 3 del decreto-legge n. 136 del 2013. Il personale di cui al comma 2 del medesimo articolo 3 del decreto-legge n. 136 del 2013 è posto a disposizione dei prefetti interessati fino al 31 dicembre 2015.
  2. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 10 milioni di euro per l'anno 2015, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
17. 2. (Nuova formulazione). Il Relatore.

(Approvato)

  Al comma 20, primo periodo, dopo la parola: 2017 inserire il seguente periodo: Il Governo è altresì autorizzato a impiegare aeromobili a pilotaggio remoto (APR) delle Forze armate, anche di classe TUAV (Tactical Unmanned Aerial Vehicle) e MALE (Medium Altitude Long Endurance), per il monitoraggio, la sorveglianza e il controllo del territorio in concorso con le Forze di polizia e militari, per la prevenzione e la repressione dei crimini ambientali nell'area in questione.
17. 1. Basilio.