CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 novembre 2014
333.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO

Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2014, relativo al programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa (Atto n. 116).

NOTA INTEGRATIVA DEPOSITATA DAL RELATORE

  I sei pattugliatori polivalenti d'altura per la sorveglianza marittima tridimensionale, più le quattro unità aggiuntive in opzione oggetto del programma in esame costituiscono delle navi polifunzionali, progettate e realizzate con innovativi criteri di modularità al fine di assicurare una elevata versatilità di impiego e una capacità di imbarcare diverse configurazioni di sistemi d'arma, impianti, apparati ed equipaggiamenti.
  I nuovi pattugliatori risultano, quindi, idonei, sia a sostituire più Unità navali appartenenti a classi diverse, quali, fregate, corvette e pattugliatori, sia a conseguire diversi obiettivi, con particolare riferimento: alla sorveglianza e il controllo delle aree marittime rilevanti per la Difesa nazionale e per la tutela degli interessi strategici del Paese e della sicurezza marittima, quali, naviglio mercantile, linee di traffico marittimo, piattaforme off-shore, eccetera; al controllo delle aree marittime di interesse per fronteggiare velocemente ad eventuali situazioni di emergenza anche per la tutela della vita umana in mare, nonché per concorrere alle attività di antinquinamento e tutela dell'ambiente; alla sorveglianza ed interdizione dei traffici illeciti di stupefacenti, armi, esseri umani, nonché azioni di prevenzione e controllo dei flussi migratori; infine alla conduzione di operazioni non strettamente militari attraverso capacità di coordinamento interministeriale e tra altri enti anche non governativi.
  Il piano costruttivo sarà completato poi da un programma di «supporto logistico integrato», conforme alle specifiche normative in vigore e comunque non inferiore a dieci anni.
  Con specifico riferimento alle caratteristiche operative dei nuovi pattugliatori la scheda tecnica allegata al programma in esame sottolinea, in particolare, le capacità di scoperta, sorveglianza, deterrenza e contrasto di molteplici minacce, anche di tipo asimmetrico, negli spazi marittimi; le capacità di comando, controllo e comunicazione satellitare ad elevata interoperabilità, per l'integrazione in dispositivi militari e/o governativi; l'elevata velocità dei pattugliatori e l'elevata autonomia di carico (combustibili, viveri, acqua, ecc.) in grado di assicurare attività in mare per lunghi periodi.
  Si sottolineano, inoltre, positivamente le capacità di sorveglianza dello spazio elettromagnetico e le capacità di accoglienza e assistenza sanitaria, oltre ad una elevata tenuta al mare, anche con avverse condizioni meteo-marine, per lavorare in sicurezza durante lo svolgimento di attività marinaresche complesse, come ad esempio gli interventi di controllo dei flussi migratori e di azioni antipirateria.
  Rilevano, inoltre, elementi per la minimizzazione dell'impatto ambientale, l'economicità dell'esercizio, l'elevata flessibilità operativa e capacità multi-ruolo.
   Per quanto concerne, invece, le caratteristiche più propriamente tecniche la scheda riferisce che le nuove Unità navali sono progettate con un'alta innovazione tecnologica e con un'integrazione funzionale dei sottosistemi di piattaforma e comando, Pag. 53controllo e comunicazione, sfruttando comunanze e convergenze architetturali rese possibili da moderne tecnologie e dalla standardizzazione delle componenti computerizzate dei principali sottosistemi.
  In relazione alla proposta di acquisizione di una Unità d'altura di Supporto logistico (LogisticSupportShip – LSS) la scheda tecnica evidenzia la necessità di disporre di una nuova Classe di unità d'altura per il supporto logistico della flotta navale ad ampio spettro in grado di assicurare per lunghi periodi e a lunga distanza gli stringenti requisiti di autonomia, prontezza di reazione e autosufficienza logistica richiesti dagli assetti aeronavali. La nuova Classe d'Unità d'altura, dotata di specifiche capacità di proiezione e dislocazione in aree lontane e fornita di spiccate capacità di assistenza medica e antinquinanti sarà, inoltre, utile a supportare i moderni dispositivi aeronavali «Expeditionary» in tutte le operazioni militari, anche interforze, sia nazionali che internazionali, nonché svolgere compiti a supporto della collettività, anche tramite il supporto alla Protezione Civile, in operazioni di disasterrelief o nel concorso in operazioni di evacuazione e/o assistenza umanitaria, ricerca/soccorso, tutela dell'ambiente marino. La nuova Unità sarà, inoltre, in grado di sopperire all'obsolescenza tecnica delle attuali Unità rifornitrici (Classe Stromboli) concepite per il solo rifornimento di combustibile e prive dei moderni requisiti di sicurezza e antinquinamento e ormai giunte al termine della vita operativa.
   Con specifico riferimento alle caratteristiche operative della nuova unità d'altura la scheda tecnica pone in particolare risalto la funzione di supporto logistico che potrà essere assicurata ad un gruppo navale di altura assicurandone il sostegno autonomo per periodo prolungato, supporto che consiste, ad esempio, nel trasporto e rifornimento in mare di combustibili, munizionamento, pezzi di rispetto, derrate alimentari, acqua potabile e non, medicinali ed attrezzature e materiali vari.
  Si evidenzia, inoltre, positivamente la disponibilità di officine e di laboratori attrezzati per assicurare sia assistenza tecnica e manutentiva ad impianti elettrici, sia soccorso umanitario in occasione di calamità naturali mediante elevate capacità di accoglienza e assistenza sanitaria (ad es. capacità di erogare acqua potabile ed energia elettrica, capacità di carico, trasporto e movimentazione di viveri e materiali vari, anche di moduli abitativi, macchinari e attrezzature da cantiere, gruppi elettrogeni e postazioni di comando e controllo mobili).
   Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche più propriamente tecniche la nuova Unità di supporto presenta: un elevato livello tecnologico con impiego di soluzioni commerciali «off the shelf» meno costose, sia per l'unificazione delle procedure di manutenzione e sia per le qualifiche specialistiche del personale; ampia capacità di accoglienza e di degenza sanitaria con capacità di ricovero e terapia intensiva, ricezione chirurgica e trattamento feriti evacuati, con appositi locali per diagnostica radiologica ed ecografia e spazi isolati per malattie infettive, nonché, farmacia e banca del sangue; idonea autonomia logistica con combustibili, viveri, ed acqua, per assicurare l'attività in mare per lunghi periodi; ampi spazi modulari, aree di disimpegno e varchi di accesso, transito e adeguati sistemi di movimentazione, sollevamento interni tali anche da assicurare la pronta riconfigurazione delle sistemazioni di carico in funzione delle mutate esigenze contingenti; infine, capacità di comando, controllo e comunicazione satellitare ad elevata interoperabilità, per l'integrazione in dispositivi militari e/o governativi, anche, ad esempio, come Centro di coordinamento per gestire le emergenze della Protezione civile.
  Anche in questo caso il piano costruttivo sarà completato poi da un programma di «supporto logistico integrato», conforme alle specifiche normative in vigore e comunque non inferiore a dieci anni.
  L'unità anfibia multiruolo Landing Helicopter Dock (LHD) oggetto del programma in esame, rappresenta un modello Pag. 54più evoluto rispetto alle attuali Landing Platform Dock, attualmente in servizio alla Marina militare italiana ed in particolare le Unità San Giorgio, San Marco e San Giusto.
  Si definisce una LPD (Landing Platform Dock), un'unità da trasporto anfibio dotata di bacino allagabile, designata per sbarcare truppe d'assalto anfibio in operazioni di proiezione di potenza dal mare.
  L'unità può essere infatti facilmente adattata per compiti tipo assistenza sanitaria (medica e logistica); trasporto di veicoli speciali (cucine, ospedali da campo, generatori di corrente, container, ecc.; evacuazione della popolazione civile via mare e via elicotteri.
  Secondo quanto riportato nella scheda tecnica le unità attualmente in dotazione della Marina rispondono, infatti, a requisiti e criteri tecnici e operativi non più adeguati ai moderi scenari e non consentono di supportare la capacità di proiezione richiesta, a causa degli intrinseci limiti di capacità di carico e di autonomia logistica.
  Da qui la necessità rappresentata nella scheda tecnica di fornire la Marina del più evoluto modello Landing Helicopter Dock che risulta dotato, in particolare, di un ponte di volo continuo, a bordo del quale possono operare elicotteri e, grazie alla disponibilità di un bacino allagabile di grandi dimensioni, anche mezzi navali da trasporto in grado di trasferire a terra elevati volumi di materiali.
  La nuova Unità, risulta, poi, in possesso di innovativi criteri di robustezza, autonomia logistica e semplicità manutentiva, possiede altresì una elevata autonomia di carico per il trasporto di mezzi e materiali ed è attrezzata con presidi e sistemazioni medico ospedaliere all'avanguardia con ampie capacità ricettive e di accoglienza. La nuova Unità anfibia, inoltre, in grado di esprimere la propria capacità in un ampio spettro di missioni, anche di supporto alle operazioni militari, sia nazionali che internazionali, nonché di svolgere compiti a supporto della collettività, come ad esempio, a supporto alla Protezione Civile in operazioni di disasterrelief o nel concorso in operazioni di evacuazione e/o assistenza umanitaria/calamità naturali e ricerca/soccorso.
  Con specifico riferimento alle caratteristiche tecniche, la nuova unità anfibia multiruolo è progettata con un'alta innovazione tecnologica, sia nella strumentazione e sia dei laboratori di supporto di cui l'Unità sarà dotata, impiegando il massimo livello di innovazione tecnologica dei sistemi radar, di comando e controllo e telecomunicazione. L'unità è finalizzata ad operare come centro di comando e controllo per dispositivi militari e/o inter-agenzia/interministeriale.
  Rinviando alla scheda tecnica l'analisi dettagliata dei principali requisiti tecnici e progettuali della nuova Unità si sottolinea, in particolare, la presenza di elementi di interoperabilità nell'ambito della politica di Difesa comune europea, particolarmente per le capacità di imbarco, trasporto, rilascio, impiego e supporto di mezzi anfibi e aerei. È presente, inoltre, un ponte di volo attrezzato e compatibile per l'appontaggio e il ricovero di molteplici assetti aerei.
  Viene, infine, segnalato che l'Unità è progettata per una durata della vita operativa non inferiore a 30 anni, possiede requisiti di robustezza tali da consentire la dislocazione fuori area per periodi sino a 8 mesi.
  Il piano sarà completato poi da un programma di «supporto logistico integrato» non inferiore a dieci anni.
  Il programma concernente le due Unità polifunzionali si riferisce all'acquisizione di due mezzi polifunzionali, ad elevata velocità, impiegabili in attività che richiedono flessibilità, incisività, velocità di reazione e deterrenza, adibiti al trasporto e al rischieramento di mezzi tattici strategici per la difesa marittima, anche in caso di minaccia asimmetrica, per le operazioni di controllo dei flussi migratori e per compiti di antipirateria. Tali unità, concepite anche per coniugare requisiti tecnologicamente evoluti, unitamente a capacità più convenzionali mirate a preservare la flessibilità d'impiego e l'interoperabilità con lo strumento navale, possono altresì operare Pag. 55a supporto delle Unità d'altura, anche per estenderne il raggio di azione sull'intera area di sorveglianza, con maggiore efficacia e con ridotti tempi di intervento.
  Per quanto concerne le caratteristiche operative, le unità polifunzionali in esame devono, in particolare, assicurare adeguato supporto ad operazioni di Forze Speciali (Gruppo Operativo Incursori), con specifico riferimento ai requisiti per il trasporto di mezzi ed equipaggiamenti speciali. Inoltre, i nuovi mezzi navali potranno essere impiegati nelle operazioni di Contrasto alla pirateria e in eventuali azioni antiterroristiche, di controllo del fenomeno migratorio, controllo del fenomeno migratorio e contributo all’Homeland security.
  In relazione a tali operazioni si ricorda che il Capo di stato maggiore della Marina, Ammiraglio De Giorgi, nella richiamata audizione dello 19 giugno 2013 ha evidenziato come «per presenza e sorveglianza – in gergo viene chiamata marittime homeland security – si intendono quelle funzioni che servono a mettere in sicurezza il Paese dal punto di vista marittimo: sicurezza e integrità delle vie di comunicazione; controllo dei flussi migratori, vigilanza sulla pesca, meno nota, ma che è una delle attività che la Marina esercita per legge; contrasto della minaccia asimmetrica, che diventa sempre più attuale in relazione alla situazione del Nord Africa; sicurezza delle rotte di accesso ai porti, anche questa è un'attività poco nota, ma i nostri dragamine nei porti mercantili vanno a controllare che non ci siano mine o bombe messe da terroristi, da altri elementi oppure retaggio delle vecchie guerre, per cui controllano gli accessi alle rotte dei mercantili; sorveglianza antinquinamento; sorveglianza ai siti archeologici; protezione degli obiettivi strategici».
   I due mezzi navali, progettati con materiali compositi innovativi e con vasto impiego di nanotecnologie, possiedono le seguenti caratteristiche: bassissima osservabilità (termica, radar, acustica), elevata robustezza, protezione balistica, resistenza al calore, schermatura dalle interferenze elettromagnetiche, ridotto peso con elevata resistenza strutturale e, in relazione al loro apparato propulsivo, elevata velocità, autonomia, capacità di manovra ad alta precisione, nonché tempestività ed affidabilità anche in avverse condizioni meteo.
   I principali requisiti tecnici e progettuali delle nuove unità, le quali sono altresì dotate della massima automazione dei sistemi di controllo e gestione anche per ridurre al minimo il personale necessario per condurre l'unità, sono i seguenti:
   1. elevata capacità di carico in grado di assicurare tutte le possibili configurazioni di imbarco nella zona poppiera dei mezzi organici alle forze speciali, incluso l'eventuale impiego dei mezzi speciali di recupero e movimentazione;
   2. capacità di produrre aria respirabile per operatori subacquei;
   3. predisposizioni logistiche minimali, per 3 giorni, per trasporto e alloggio del personale delle forze speciali.

  Secondo la relazione allegata al programma, l'unità è progettata per una vita operativa non inferiore a 30 anni con la previsione di una sola sosta intermedia per il cosiddetto ammodernamento di mezza vita e assumendo un valore medio di operatività pari a 3.500 ore di moto all'anno. Inoltre, l'unità dovrà garantire un indice di disponibilità tecnica non inferiore all'80 per cento nella sua vita operativa.
  Al riguardo, si ricorda che per il citato indice si intende il periodo in cui l'Unità è in missione, o disponibile ad effettuare una missione, rapportato alla durata del ciclo di vita.
   Il piano sarà completato poi da un programma di supporto logistico integrato, conforme alle specifiche normative in vigore e comunque non inferiore a dieci anni.