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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 618 di martedì 3 maggio 2016

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

  La seduta comincia alle 10,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  RAFFAELLO VIGNALI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 29 aprile 2016.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Baretta, Bindi, Catania, Cicchitto, Damiano, De Menech, Epifani, Faraone, Gentiloni Silveri, Mazziotti Di Celso, Meta, Piccoli Nardelli e Schullian sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze e di una interrogazione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di una interrogazione.

(Iniziative per la messa in sicurezza della strada statale 658 Potenza-Melfi e per il potenziamento della rete viaria lucana – n. 3-02055)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione all'ordine del giorno Latronico n. 3-02055, concernente iniziative per la messa in sicurezza della strada statale 658 Potenza-Melfi e per il potenziamento della rete viaria lucana (Vedi l'allegato A – Interpellanze e interrogazione).
  Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro, ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. In relazione a quanto segnalato dall'onorevole interrogante si rappresenta quanto comunicato da ANAS. La strada statale 658 Potenza-Melfi, costruita alla fine degli anni Ottanta, ha una larghezza media di circa 9,50 metri, con una corsia per ciascun senso di marcia della larghezza di metri 3,50 ed una banchina pavimentata di metri 1,25.
  L'andamento planoaltimetrico dell'arteria appare alquanto articolato, con pendenze in alcuni tratti elevate, curve di raggio modeste ed una scarsa visibilità, che non agevola le manovre di sorpasso. Tale situazione risulta ulteriormente aggravata dal continuo transito di mezzi pesanti, che comporta frequenti rallentamenti alla circolazione e contribuisce ad abbassare il livello di servizio dell'arteria.
  Le citate difficoltà di sorpasso ed i tempi di percorrenza elevati sono spesso causa di pericolose manovre di guida che hanno procurato numerosi incidenti, a volte anche mortali, con il risultato di Pag. 2rendere l'arteria in questione una delle strade meno sicure della regione Basilicata.
  L'intervento di messa in sicurezza del tracciato stradale, già previsto nel piano degli investimenti ANAS 2007-2011, risulta inserito nell'elenco delle opere, di cui alla delibera CIPE n. 62 del 3 agosto 2011 – il cosiddetto Piano per il Sud –, per l'importo complessivo di 200 milioni di euro. Nell'ambito di tale programmazione, è stato redatto un primo stralcio del progetto dei lavori di messa in sicurezza in tratti saltuari tra il chilometro 0,000 ed il chilometro 48,131 nei territori di Avigliano, Atella e Rionero, con un importo dei lavori, al netto del ribasso offerto, pari a 15,35 milioni di euro, completamente finanziati nell'ambito dell'Accordo di programma quadro (APQ) CB02 «Basilicata infrastrutture stradali» e prevede la costruzione di quattro corsie supplementari e la installazione di sistemi di controllo della velocità.
  È previsto, in particolare, che ogni corsia aggiuntiva sia preceduta da un tronco di manovra, con un'estensione tale da consentire ai veicoli l'uscita dalla corsia di marcia normale e da un tronco di raccordo che permetta il rientro degli stessi veicoli sulla corsia ordinaria, mentre, relativamente alla geometria stradale, si prevede che l'andamento planoaltimetrico delle corsie aggiuntive segua quello della strada esistente, poiché l'allargamento avviene in adiacenza all'attuale piattaforma stradale.
  L'intervento descritto è in fase di realizzazione da parte dell'ATI Tecnis-Sintec e l'ultimazione dei lavori è prevista nel termine di giorni 730 dalla data di consegna, che è avvenuta il 14 settembre 2015.
  Per quanto riguarda il secondo stralcio, di importo pari a 12,33 milioni di euro, è in fase di ultimazione la procedura di approvazione del progetto definitivo, con Conferenza dei servizi conclusasi il 23 febbraio scorso. Tale stralcio prevede la realizzazione di due corsi aggiuntive riservate ai veicoli lenti e/o pesanti da realizzare nei territori di Pietragalla, Avigliano e Filiano. Il finanziamento della relativa progettazione è previsto nell'ambito della riprogrammazione sulle economie APQ, per le quali ANAS è in attesa di approvazione CIPE.
  Nel piano degli investimenti ANAS 2015-2019, con appaltabilità al 2017, è previsto, inoltre, un terzo stralcio relativo alla realizzazione di ulteriori corsi aggiuntive riservate ai veicoli lenti e/o pesanti da realizzare nei territori di Potenza e Barile, per un importo pari a 33 milioni di euro, con previsione di finanziamento all'interno della nuova proposta di programmazione del Fondo di sviluppo e coesione della regione Basilicata.
  A completamento dell'intervento, è in via di definizione una convenzione con la Polizia stradale per regolamentare l'installazione di apparecchiature per il controllo della velocità – gli autovelox, appunto – nonché di sistemi cosiddetti sorpassometri in corrispondenza dei tratti in adeguamento, con la funzione di guida e di rilevamento delle manovre di sorpasso non consentite.
  Relativamente alle criticità presenti nei primi sette chilometri della statale, è stato inoltre programmato un intervento per il raddoppio a quattro corsie per un importo stimato di circa 155 milioni di euro, inserito nella proposta di intesa generale quadro sulle infrastrutture della regione Basilicata – decreto della giunta regionale n. 967 del 30 luglio 2014 –, mentre le attività progettuali relative allo studio di fattibilità per l'installazione di autovelox per i primi sette chilometri sono ricomprese nella già citata riprogrammazione delle economie APQ.
  Per quanto concerne, invece, la notizia riportata dall'onorevole interrogante riguardante la segnalazione del Codacons, ripresa anche sulla stampa, relativa ad un tratto stradale della strada statale 658 inserito tra le opere incompiute della regione Basilicata, ANAS evidenzia che i lavori di completamento del collegamento tra Forenza e la statale 658 Potenza-Melfi rientrano nelle competenze della provincia di Potenza.
  Infine, per completezza di informazione sugli interventi finanziati di manutenzione Pag. 3straordinaria per la statale 658 Potenza-Melfi e per la rete viaria lucana, mi permetto di lasciare agli atti due tabelle riepilogative aggiornate alla data del 29 aprile 2016.

  PRESIDENTE. La ringrazio. Le tabelle non sono pubblicate, ma sono a disposizione, ovviamente, dell'interrogante.
  L'onorevole Latronico ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

  COSIMO LATRONICO. Grazie, signor Presidente. Ringrazio il signor sottosegretario per le informazioni che ci ha dato. Ovviamente, sono moderatamente soddisfatto, nel senso che apprezzo l'impegno, ma, nello stesso tempo, è mio dovere mettere in evidenza che stiamo parlando di un'arteria pericolosissima, che connette la Basilicata con il centro industriale di Melfi e che, negli anni, purtroppo, ha documentato numerosi episodi di incidenti, anche mortali, come veniva detto dal sottosegretario.
  Questa strada è negli annali della programmazione dello Stato da molto tempo, già prima delle delibere ultime citate dal sottosegretario: l'ultima che io ricordo è del CIPE del 2011, nel quale, appunto, tra le opere strategiche dalla Basilicata c'era la Potenza-Melfi; ora, viene riacceso questo impegno. Il sottosegretario converrà con me che gli impegni finanziari citati sfiorano 60-70 milioni, a fronte di una necessità di 150 milioni, che stanno dentro un'intesa istituzionale, per cui si sta ancora studiando attraverso progetti di fattibilità. Molto tempo passa, purtroppo – dobbiamo documentare questo –, dalle delibere del CIPE alla realizzazione. Se le delibere del CIPE, signor sottosegretario, avessero avuto un valore, quelle del 2011, oggi, avrebbero dovuto farci riscontrare una realizzazione: cosa che non è, siamo ancora agli studi.
  Pertanto, gradirei che il Governo possa valutare che, di fronte a situazioni di emergenza, come quelle documentate della pericolosità dell'arteria Potenza-Melfi, è necessario agire con tempestività, con risorse certe. Si mettano a lavorare gli organi tecnici, come l'ANAS, perché si arrivi a progetti definiti. Questa realtà non la si può risolvere con espedienti come il «sorpassometro», perché siamo in presenza di deficit strutturali, che si risolvono dando infrastrutture adeguate al carico di traffico, che, in questo caso, c’è.

(Chiarimenti in merito alla mancata costituzione di una classe presso l'Istituto di istruzione secondaria superiore «Bellisario-Sforza», sito a Palagianello (Taranto) – n. 2-01197)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Duranti ed altri n. 2-01197, concernente chiarimenti in merito alla mancata costituzione di una classe presso l'Istituto di istruzione secondaria superiore «Bellisario-Sforza», sito a Palagianello, in provincia di Taranto (Vedi l'allegato A – Interpellanze e interrogazione).
  Chiedo all'onorevole Duranti se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  DONATELLA DURANTI. Sì, grazie Presidente. Brevemente, l'atto di sindacato ispettivo in oggetto riguarda una vicenda accaduta presso l'istituto «Bellisario-Sforza», che, voglio ricordare, è l'unica istituzione scolastica superiore presente sul territorio di Palagianello, un comune della provincia di Taranto, e si riferisce, in particolare, a quella che io definisco violazione al diritto allo studio, che ha riguardato alcuni alunni ed alcune alunne che, a giugno del 2015, hanno effettuato l'iscrizione alla classe prima, per l'anno scolastico in corso, e non sono stati ammessi nel plesso.
  Nel contempo, l'interpellanza riguarda anche il diritto all'accesso agli atti. Ricordo che i genitori di questi alunni hanno presentato richiesta formale di accesso agli atti per comprendere le motivazioni di quello che era accaduto già nel novembre 2015 e, alla data della presentazione del dell'interpellanza – quindi il 16 dicembre 2015 – non risultava risposta a tale Pag. 4istanza. Per cui, vorrei capire meglio se il Ministero è a conoscenza di quello che è accaduto e se nel frattempo si è attivato per garantire il diritto allo studio a questi ragazzi e a queste ragazze, e il diritto all'accesso agli atti ai loro genitori.

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Duranti, anche per la sintesi.
  Il sottosegretario di Stato Umberto Del Basso De Caro ha facoltà di rispondere.

  UMBERTO DEL BASSO DE CARO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. Sulla specifica situazione prospettata dagli onorevoli interpellanti, relativa alla mancata istituzione della prima classe presso la sede di Palagianello dell'istituto di istruzione secondaria di secondo grado «Bellisario Sforza», sono stati acquisiti dal competente ufficio scolastico regionale per la Puglia gli elementi informativi che, qui di seguito, illustro.
  In data 27 marzo 2015, il dirigente scolastico comunicava per tale sede la avvenuta iscrizione, per il corrente anno scolastico, di soli sei alunni, numero che non consentiva la formazione della classe in organico di diritto. Successivamente, in fase di adeguamento dell'organico alla situazione di fatto, con note del 31 agosto 2015 e del 14 settembre 2015, il dirigente scolastico sottoponeva nuovamente la questione all'ambito territoriale per la provincia di Taranto, avendo ricevuto, in epoca molto successiva al citato 27 marzo 2015, nuove richieste di iscrizione che portavano ad un totale di diciassette alunni e non di diciannove, così come riferito nell'interrogazione.
  Pur in presenza della nuova consistenza così determinatasi, non si è comunque potuta concedere la richiesta autorizzazione. Il competente Ufficio scolastico regionale ha, difatti, comunicato che l'istituto di Palagianello ha registrato nel corso degli ultimi anni scolastici una costante diminuzione delle iscrizioni alla prima classe. Tale circostanza si è ripercossa negativamente sulle classi successive, al punto che, nel corrente anno scolastico 2015-2016, funzionano nella citata scuola soltanto due classi quinte, rispettivamente con dieci alunni in una e soltanto sette nell'altra.
  Inoltre, la classe prima, che non è stato possibile autorizzare, sarebbe stata composta da cinque alunni con obbligo scolastico già raggiunto, cinque che lo avrebbero conseguito nel corso di questo anno scolastico e sette nuovi iscritti, questi ultimi con un'età di 15 e 16 anni. In considerazione della provenienza e dell'età degli iscritti, l'ufficio ha pertanto ritenuto che gli stessi potessero agevolmente frequentare le istituzioni scolastiche dei comuni limitrofi, ubicati a breve distanza da Palagianello.

  PRESIDENTE. L'onorevole Duranti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

  DONATELLA DURANTI. Grazie, signor Presidente. No, non sono soddisfatta, anche perché nulla mi è stato riferito in merito alla richiesta di accesso agli atti presentata dei genitori di quelle alunne e di quegli alunni. In più, il sottosegretario faceva riferimento ad un'epoca molto successiva alla data del 27 marzo, quando appunto il dirigente scolastico si era riferito in prima istanza alla struttura regionale; poi successivamente, viene ricordato, il dirigente scolastico si è rivolto alla struttura regionale il 14 settembre: l'epoca molto successiva alla quale lei fa riferimento è il giugno 2015, quindi insomma almeno tre mesi prima dell'intervento del dirigente scolastico.
  Né si è tenuto conto nella risposta, è evidente, delle richieste che venivano da quella comunità, un piccolo paese dove, appunto, come in tutto il territorio ionico, c’è una forte dispersione scolastica e l'istituzione di quella prima classe veniva richiesta – anche dai rappresentanti istituzionali, non solo dai genitori e dalle organizzazioni sindacali – come un presidio a disposizione di quei ragazzi e di quelle ragazze in età molto, molto giovane, un'età in cui c’è anche una certa difficoltà a spostarsi in maniera autonoma e indipendente.Pag. 5
  Comunque, continuerò a seguire questa vicenda, anche per capire come si sono orientati e come si sono organizzati questi ragazzi e queste ragazze, che non hanno potuto in questo anno scolastico vedere in qualche maniera soddisfatte le loro esigenze e il loro diritto allo studio nel comune in cui vivono.

(Iniziative per la corretta interpretazione delle disposizioni relative alla destinazione dei proventi derivanti dal rilascio dei permessi di costruire e dalle sanzioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 – n. 2-00429)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza Mannino ed altri n. 2-00429, concernente iniziative per la corretta interpretazione delle disposizioni relative alla destinazione dei proventi derivanti dal rilascio dei permessi di costruire e dalle sanzioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Vedi l'allegato A – Interpellanze e interrogazione).
  Chiedo all'onorevole Mannino se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  CLAUDIA MANNINO. Sì, grazie Presidente, brevissimamente: semplicemente, questa interpellanza chiede al Ministero di dare un'univoca interpretazione con riferimento ai proventi che i comuni incassano in termini di oneri di urbanizzazione. Questo perché, alla luce di almeno tre normative vigenti nel nostro Paese, questi oneri possono essere utilizzati in maniera differente e, nonostante abbiano delle destinazioni di utilizzo ben precise, però ci sono delle normative che si contraddicono o comunque che si sovrappongono, in particolare parlo dell'articolo 10 della legge n. 64 del 2013, dell'articolo 4 della legge n. 10 del 2013 e, infine, dell'articolo 2 della legge n. 244 del 2007. A queste tre normative si contrappongono anche delle attività da parte degli enti locali, che, in maniera autonoma, interpretano queste tre norme e utilizzano i proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione in maniera differente.
  Quindi, semplicemente chiedevamo al Ministero se valutasse necessaria la possibilità o, comunque, l'esigenza di dare un'univoca interpretazione all'utilizzo di questi fondi, al fine di non incorrere ad errori da parte degli enti locali.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Pier Paolo Beretta, ha facoltà di rispondere.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Con riferimento all'interpellanza, faccio presente che la disposizione di cui al comma 3 dell'articolo 4 della legge n. 10 del 2013 – che stabiliva che le maggiori entrate derivanti dai contributi per il rilascio dei permessi di costruire e dalle sanzioni previste dal Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono destinate alla realizzazione di opere pubbliche di urbanizzazione, di recupero urbanistico e di manutenzione del patrimonio comunale, in misura non inferiore al 50 per cento del totale annuo – è stata abrogata, a decorrere dal 1o gennaio 2015, dall'articolo 77, comma 1, lettera g) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, aggiunto dall'articolo 1, comma 1, lettera aa) del decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126.
  Inoltre, il disegno di legge in materia di contenimento di consumo di suolo e riuso del suolo edificato (atto Camera 2039 ed abbinati), attualmente in discussione presso quest'Aula, prevede all'articolo 10, che «i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni di cui all'articolo 7 della presente legge, nonché quelli delle sanzioni previste dal Testo unico di cui al Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi Pag. 6edilizi compresi nei centri storici, ad interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all'acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate ad uso pubblico, ad interventi di tutela e riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte alla prevenzione e alla mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale e pubblico, nonché ad interventi volti a favorire l'insediamento di attività in agricoltura in ambito urbano.
   Il comma 8 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007 n. 244 e successive modificazioni è abrogato. Sono comunque fatte salve le previsioni di spesa contenute nei bilanci annuali approvati sulla base della norma abrogata».
   Si segnala infine che il citato comma 8 dell'articolo 2 della legge n. 244 del 2007 ha cessato di essere efficace per ragioni di carattere temporale, in quanto prevedeva che, per gli anni dal 2008 al 2015, i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001 n. 380, possono essere utilizzati per una quota non superiore al 50 per cento per il finanziamento di spese correnti e per una quota non superiore ad un ulteriore 25 per cento esclusivamente per spese di manutenzione ordinaria del verde, delle strade, e del patrimonio comunale. Il Governo pertanto è dell'avviso che i citati provvedimenti vadano nel senso indicato dall'interpellanza, contribuendo a rendere più organica la disciplina del settore.

  PRESIDENTE. L'onorevole Mannino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Sinceramente non so se è classificabile, ma mi ritengo parzialmente soddisfatta per il semplice motivo che il riferimento alla norma abrogata nel 2015 è dovuto al fatto che questa è una interpellanza depositata il 4 marzo 2014 e, quindi, questo si collega anche un po’ con i tempi con cui il Governo risponde agli atti parlamentari – ma questo ovviamente è legato anche al numero di atti parlamentari che tutti noi depositiamo – ma, a parte questo, non mi ritengo soddisfatta perché mi è parso di capire dalla risposta del Governo che si fa riferimento ad un provvedimento, l'atto Camera sul consumo di suolo, che è ancora in fase di discussione, un provvedimento che è ancora alla prima lettura alla Camera dei deputati da tre anni e che ancora deve superare tutto l'iter, deve essere avallato dall'Aula e va in discussione questa settimana e poi deve essere anche avallato ipoteticamente senza modifiche dal Senato. Quindi, la risposta non mi sembra soddisfacente perché nel frattempo credo le amministrazioni locali utilizzino secondo le proprie interpretazioni questi fondi, fermo restando appunto che un provvedimento del 2015 ha anche soppresso o comunque portato a scadenza quello che era previsto dalla legge n. 244 del 2007.

  PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze e della interrogazione all'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori (ore 10,55).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Vito. Ne ha facoltà.

  ELIO VITO. Grazie Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, credo che sia giusto esprimere anche in quest'Aula la nostra soddisfazione per la decisione del tribunale internazionale dell'Aja, al quale ci siamo rivolti, con un po’ di ritardo da parte del Governo, per avere le nostre ragioni sulla vicenda dei due fucilieri di Marina, Latorre e Girone. Girone rientrerà in Italia, dopo quattro anni di ingiusta detenzione; naturalmente il nostro impegno e l'impegno di tutta la Camera continuerà finché non saranno affermate le ragioni dell'Italia, che chiede che sia riconosciuta Pag. 7la sua competenza sul caso e finché non sia riconosciuta l'innocenza dei due fucilieri di Marina. Io voglio ricordare, Presidente, e dare atto che c’è stato un grande impegno da parte di tutti i gruppi parlamentari. Abbiamo ospitato in quest'Aula proprio la moglie e la compagna dei fucilieri di Marina, Vania e Paola; abbiamo fatto una missione internazionale a Delhi di quattro Commissioni parlamentari, abbiamo votato ordini del giorno, fatto atti di sindacato ispettivo, abbiamo costantemente controllato e impegnato il Governo affinché si giungesse a questo risultato. È un risultato minimo, è un primo vero risultato importante quello di poter avere in Italia, come è giusto, entrambi i fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che saluto e che ricordo si sono comportati in questi quattro anni difficili e dolorosi con grande senso di responsabilità, con grande onore. Credo che anche per questo vada tributato loro un grande ringraziamento da parte di tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Sospendiamo a questo punto la seduta che riprenderà alle ore 13, con il seguito della discussione del disegno di legge in materia di contenimento del consumo del suolo e il riuso del suolo edificato, previo esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata.
  La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 13.

Preavviso di votazioni elettroniche.

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.
  Sospendo, pertanto, la seduta, che riprenderà alle ore 13,30.

  La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 13,30.

Seguito della discussione del disegno di legge: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (A.C. 2039-A); e delle abbinate proposte di legge: Franco Bordo e Palazzotto; Catania ed altri; Faenzi ed altri; De Rosa ed altri (A.C. 902-948-1176-1909).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2039-A: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato; e delle abbinate proposte di legge: Franco Bordo e Palazzotto; Catania ed altri; Faenzi ed altri; De Rosa ed altri nn. 902-948-1176-1909.
  Ricordo che nella seduta del 26 aprile si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.
  Ricordo altresì che è stata presentata la questione pregiudiziale di costituzionalità Brunetta ed altri n. 1.

(Esame di una questione pregiudiziale – A.C. 2039-A)

  PRESIDENTE. Passiamo alla discussione della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata Brunetta ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A).
  Avverto che i tempi per il relativo esame sono computati nell'ambito del contingentamento relativo alla discussione sulle linee generali.
  A norma del comma 3 dell'articolo 40 del Regolamento la questione pregiudiziale può essere illustrata per non più di dieci minuti da uno solo dei proponenti. Potrà altresì intervenire un deputato per ogni gruppo degli altri gruppi per non più di cinque minuti.Pag. 8
  Illustra la questione pregiudiziale di costituzionalità Brunetta ed altri n. 1 l'onorevole Sarro.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Presidente, onorevoli colleghi, il provvedimento che l'Aula si accinge ad esaminare delinea un quadro normativo profondamente innovativo rispetto a quello che è il regime urbanistico e la disciplina edilizia dei suoli, introducendo di fatto una sostanziale riqualificazione ope legis di tutte le aree libere, vale a dire le aree che non hanno subito interventi definiti dalla norma di permeabilizzazione. Quindi, anche aree che sono state semplicemente interessate da movimenti di terra o da interventi parziali vengono, nella loro totalità e nella loro generalità, riqualificate con una nuova attribuzione in termini di destinazione urbanistica e diventano, come appunto dicevo prima, ope legis aree agricole.
  Dal punto di vista generale, se senz'altro condivisibile è l'obiettivo dichiarato di rendere sostanzialmente più limitati gli interventi edilizi su tutto il territorio nazionale e favorire le operazioni urbanistiche tese al recupero del patrimonio edilizio esistente ad una migliore utilizzazione ovvero alla riconversione di aree dismesse, non altrettanto condivisibile è viceversa la forzata riqualificazione urbanistica delle aree che, di fatto, avrà contraccolpi serissimi non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale e della gestione del destino delle comunità da parte dei comuni che, ricordiamo, assieme alle regioni condividono la titolarità della potestà regolamentare e della potestà edificatoria e, più in generale, della potestà di regolazione dei suoli.
  Ma indipendentemente da quelle che sono le critiche anche di valore politico che noi possiamo muovere a questo intervento legislativo, sicuramente i profili di costituzionalità della norma di contrasto con il dettato della Carta costituzionale sono quelli che più ci allarmano e sono quelli che maggiormente ci preoccupano, se consideriamo che l'effetto principale che noi avremo, in conseguenza dell'approvazione di questo provvedimento, sarà quello di determinare in concreto una sorta di esproprio generalizzato delle aree. Secondo quanto la Corte Costituzionale ha più volte affermato nel corso degli anni, perché si abbia una misura ablatoria, cioè una misura espropriativa, non è necessario modificare la titolarità del bene, vale a dire che il bene non appartiene più al soggetto «A» ma è acquisito al patrimonio di un soggetto pubblico, ma anche quando le facoltà dominicali, che sono proprie del diritto di proprietà, vengono compresse e svuotate di contenuto o deprezzate da un punto di vista economico in misura tale e per una durata di tempo così lunga da svuotare di fatto di ogni contenuto il diritto di proprietà.
  E se è vero che l'articolo 42 della Costituzione consente le espropriazioni, altrettanto vero è che la norma costituzionale si è preoccupata di bilanciare l'esercizio della potestà ablatoria delle pubbliche amministrazioni attraverso la previsione dell'indennizzo, dunque una forma di ristoro che va riconosciuta ai proprietari. Tutto questo è completamente assente nel testo che stiamo esaminando, salvo l'effetto espropriativo di cui prima si parlava, determinando una situazione difficilmente giustificabile sotto il profilo costituzionale, a partire dalla storica sentenza della Corte costituzionale, la n. 6 del 20 gennaio 1966, con la quale la Consulta ha comunicato circa l'atto che, pur non disponendo una traslazione totale o parziale di diritti, imponga limitazioni tali da svuotare di contenuto il diritto di proprietà incidendo sul godimento del bene tanto profondamente da renderlo inutilizzabile in rapporto alla destinazione inerente alla natura del bene stesso o determinando il venir meno o una profonda incisione del suo valore di scambio. Ed è quanto esattamente accade una volta che questo disegno di legge sarà tradotto in norma positiva del nostro ordinamento. E, del resto, questi principi la Corte costituzionale li ha ribaditi nel tempo, a partire dalla citata sentenza n. 6; ad esempio con la n. 290 del 1987, dove ha ulteriormente Pag. 9precisato che, ai sensi dell'articolo 42, terzo comma, rientra nell'ambito della tutela della proprietà, accanto alla fattispecie dell'espropriazione formale, anche il complesso delle situazioni le quali, pur non concretando un trasferimento totale o parziale di tale diritto, ne svuotino il contenuto. E così a seguire numerose altre pronunce fino a quelle intervenute in tempi recentissimi.
  E, dunque, noi avremo che a cittadini italiani, ai quali all'esito di procedimenti completamente regolari e legittimi di approvazione degli strumenti urbanistici è stato ingenerato l'affidamento rispetto ad una destinazione urbanistica, non necessariamente residenziale, ma anche di tipo terziario, commerciale e produttivo, ope legis noi cancelliamo questa previsione e assegniamo indistintamente ed indifferenziatamente una previsione di tipo agricolo. Dunque, una patente violazione dell'articolo 42 della Costituzione perché la perdita di questa facoltà, l'affievolimento e la scomparsa definitiva di questo diritto, avviene senza che vi sia in cambio la previsione di nessuna forma di indennizzo o di ristoro, anche semplicemente da un punto di vista compensativo, fiscale o misure comunque che abbiano, appunto, una minima funzione ristoratrice. Ma i profili di critica si estendono anche ad aspetti ulteriormente formali, come la previsione di incidere su quella che è la facoltà tipica dei comuni, la potestà pianificatoria, esercitata in contitolarità con le regioni; di incidere, dicevo, profondamente sull'esercizio di questo potere attraverso i meccanismi sostitutivi che sono previsti dalla norma, che sono demandati interamente all'autorità statale; meccanismi sostitutivi che prevedono interventi genericamente qualificati sotto forma di decreto. Ora, da anni il Consiglio di Stato, a partire dall'adunanza plenaria n. 9 del 2012, ha censurato il comportamento, quel fenomeno che è stato definito di fuga dal regolamento, per cui attraverso atti normativi che si autodefiniscono non regolamentari vengono disciplinate materie e settori della vita e, quindi, dei diritti e dei beni e dei valori che a queste situazioni sono connesse. Ciò avviene, quindi, attraverso atti che non seguono lo schema del regolamento, il quale schema, disciplinato dalla legge n. 400 del 1988, assicura garanzie e protezioni e soprattutto una linearità nel procedimento non altrimenti rinvenibile in altro tipo di atto normativo, libero nella forma e altrettanto libero nei contenuti. Ma c’è un'incidenza, come dicevo, significativa anche rispetto al diritto degli enti locali, quindi delle comunità locali, degli enti esponenziali di queste comunità, di regolare la pianificazione del territorio, il governo del territorio, perché lo Stato entra a gamba tesa sull'esercizio di questa facoltà predeterminando contenuti di scelte urbanistiche che devono appartenere all'autonomia delle comunità locali e soprattutto definendo preventivamente limiti e tempi di durata del regime vincolistico che di fatto eliminano questo spazio.
  E, in replica, a nulla serve invocare l'orientamento della Corte costituzionale rispetto alla possibilità di imporre vincoli urbanistici perché questa possibilità è prevista dalla Corte unicamente, sì per categorie di beni, ma non per la generalità dei territori, come avviene in questo caso, senza alcuna ragionevolezza e soprattutto senza alcuna predeterminazione temporale.
  Per questa ragione, chiediamo il non passaggio del provvedimento e, ovviamente, una sua revisione alla luce degli enunciati principi costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Presidente, colleghi, la Lega Nord nei propri programmi politici di governo, sia delle amministrazioni locali e regionali, sia di Governo nazionale, ha da sempre sostenuto la necessità di recuperare il patrimonio edilizio esistente e di ridurre al minimo l'espansione delle aree urbanizzate, trattando il territorio agricolo come un patrimonio Pag. 10unico da preservare. Sono già vent'anni che il nostro gruppo insiste sulla necessità di incentivare il recupero edilizio e indirizzare la pianificazione edificatoria su obiettivi di perequazione urbanistica e di controllo dell'espansione edilizia, tenendo conto della diminuzione del tasso di crescita demografica che si registra negli ultimi anni. Pertanto, il nostro gruppo condivide i buoni propositi del contenimento del consumo del suolo, che rappresentano l'obiettivo primario del presente provvedimento. Ormai abbiamo preso coscienza che il suolo è una risorsa esauribile e non rinnovabile e che la perdita irreversibile di risorse ecosistemiche e l'edificazione selvaggia influenzano negativamente l'equilibrio del territorio: creano dissesto, erosione, contaminazione, desertificazione e disastri ambientali, acuiti dai cambiamenti climatici. Ma, nonostante ciò, il nostro Paese ha un livello di consumo di suolo tra i più alti in Europa, collocandosi al quinto posto nella classifica europea. Soprattutto intorno alle grandi città è evidente un'urbanizzazione diffusa e dispersa, che realizza centri urbani di dimensioni medio-piccole e di scarsa qualità architettonica, che creano frammentazioni del paesaggio e mancanza di identità culturale, difficoltà in termini di accessibilità ai servizi e dispendio dei consumi energetici. Al contrario, specialmente nelle aree metropolitane, si assiste ultimamente a un crescente abbandono di interi capannoni ed aree ex industriali, diventati magari non più funzionali all'evoluzione dei rapporti commerciali, che creano degrado urbanistico e sociale e occupano abusivamente il sistema e il territorio e creano problemi alla sicurezza urbana. Ben venga, quindi, la linea politica indirizzata al riutilizzo dei siti dismessi, piuttosto che allo sviluppo di nuovi siti industriali in aree verdi e suolo agricolo, che è in linea con quanto inserito nei nostri programmi di Governo da sempre e in linea con le politiche comunitarie e con gli obiettivi richiamati nel 2011 con la tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, che propone il traguardo di un incremento dell'occupazione netta di terreno pari a zero da raggiungere in Europa entro il 2050. Riuso, rigenerazione e riqualificazione delle aree degradate, previo risanamento ambientale delle aree da bonificare, compensazione e perequazione urbanistica per eliminare la rigidità dei piani di governo del territorio sono concetti che noi condividiamo. Non riteniamo, pertanto, corretta un'interpretazione dei vincoli per il contenimento del consumo del suolo come una limitazione del diritto di proprietà di contenuto espropriativo. Ormai è finita l'epoca dell'urbanistica dell'espansione, ma viviamo nell'epoca dell'urbanistica della riqualificazione del tessuto insediativo esistente, della qualità e della flessibilità urbanistica, per accompagnare le mutevoli esigenze umane. Riteniamo, pertanto, che il provvedimento per il contenimento del consumo del suolo e il riuso del suolo edificato debba continuare l'esame in Aula ed esprimo il voto di astensione alla presente pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie, Presidente. Volevamo esprimere i nostri dubbi sulla costituzionalità di questa legge, ma per problematiche completamente opposte a quelle proposte da Forza Italia. Quindi, per noi non c’è una violazione della proprietà privata e dello ius aedificandi, anche perché il diritto a costruire, secondo noi, viene dopo il diritto del pubblico di gestire il territorio. Quindi, volevamo sottolineare, più che altro, alcuni passaggi che riteniamo illogici e incostituzionali, nonostante non abbiamo presentato una pregiudiziale, perché pensiamo che, comunque, questa legge sia una legge importante e da discutere in Aula. Quindi, si tratta di una legge da non fermare in questo momento, ma da fermare in un secondo momento, quando sarà sancito il volere della maggioranza di distruggere il territorio invece che tutelarlo.
  Allora, vediamo, per esempio, che, all'articolo 3, la definizione di area urbanizzata Pag. 11risulta illogica anche per la Costituzione – perché si considerano area edificata anche i parchi urbani, i lotti, gli spazi inedificati interclusi – ed è in contrasto con il contenimento del consumo di suolo che si esprime nel testo della legge. Si introduce il contesto di compensazione ambientale, che è un miracoloso meccanismo che consente il consumo di suolo agricolo se, nello stesso tempo, si deimpermeabilizza il suolo già impermeabilizzato, però prevedendo per legge qualcosa che non è possibile in natura e, quindi, anche andando contro dei principi di senso logico che la Costituzione vorrebbe.
  Anche negli articoli 5 e 6 ravvediamo dei problemi di costituzionalità. Infatti, si dà al Governo l'autorizzazione a emanare deroghe a norme urbanistiche per le aree urbanizzate degradate e si riesce a violare contemporaneamente tre articoli della Costituzione; innanzitutto l'articolo 76, perché la norma ha un carattere generico e inconsistente rispetto ai principi e criteri direttivi. Poi, sono violate anche le competenze regionali – su questo forse ci troviamo in accordo – sulla pianificazione e sul governo del territorio. Infatti, con gli articoli 5 e 6 si dà massima libertà al Governo di legiferare relativamente a queste aree e, quindi, di violare le norme che, invece, si vorrebbero mantenere per la gestione corretta e la pianificazione corretta del territorio. Basta deroghe, applichiamo le norme che già abbiamo e forse potremo andare avanti a gestire un territorio in modo consapevole. Infine, l'articolo 6, attraverso l'invenzione dei compendi agricoli neorurali, rende più semplice la trasformazione in aree edificate per i terreni agricoli. Questo obiettivo è da ritenersi illogico perché è in contrasto proprio con il principio del razionale sfruttamento del suolo, sancito dall'articolo 44 della Costituzione, principio che implica la bonifica delle terre e non la loro trasformazione in edifici.
  Concludo dicendo che, per motivazioni completamente opposte, sosteniamo che la legge abbia dei profili di incostituzionalità, ma ci sentiamo di ribadire che non condividiamo le motivazioni portate da Forza Italia.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Garofalo. Ne ha facoltà.

  VINCENZO GAROFALO. Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, il gruppo di Area Popolare voterà contro la pregiudiziale di costituzionalità, pur ritenendo problematici taluni contenuti nel testo unificato in esame. Discuteremo in sede di emendamenti di questi aspetti critici, ma è necessario osservare che richiami a profili di incostituzionalità di questo testo appaiono non pertinenti. Come è noto a chiunque, esistono innumerevoli norme del nostro ordinamento che pongono degli oggettivi limiti, giustificati da vari interessi di carattere generale, riconosciuti esplicitamente dall'ordinamento costituzionale non solo alla proprietà privata, ma anche al diritto di impresa.
  Occorre, infatti, tener presente che l'articolo 42 della Costituzione, contrariamente a quel che afferma la pregiudiziale in esame, prevede, al comma 2, la possibilità di apporre dei limiti alla proprietà privata con lo scopo di assicurarne la funzione sociale e, nel comma 3, prevede certamente un indennizzo ma solo in caso di esproprio e non per i casi, come quello previsto dal provvedimento in esame, di limitazione dell'uso. Giova anche ricordare che la limitazione di cui stiamo discutendo non è assoluta, ma è soggetta a diverse possibilità di essere superata mediante procedure più o meno complesse o a titolo oneroso, quali ad esempio maggiori oneri di urbanizzazione o le sanzioni per gli enti non virtuosi.
  In modo più specifico, si ricorda che il Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, citato nell'articolo 6 del testo unificato in esame, pone vincoli ancora più stringenti in materia di edificabilità, vincoli di destinazione d'uso e di immodificabilità degli edifici. Per quel che riguarda le argomentazioni proposte dall'atto in esame sulla violazione delle norme e sui poteri sostitutivi Pag. 12del Governo nei confronti delle regioni, di cui all'articolo 120 della Costituzione, o sulla violazione del riparto delle competenze tra Stato e regioni, ex articolo 117, è bene ricordare che numerose sono le norme approvate, anche nel corso di questa legislatura, nelle quali sono contenuti interventi sostitutivi in caso di inerzia degli enti territoriali e ancor di più sono le norme in cui è posta la clausola: «le regioni adeguano le proprie disposizioni alle finalità della presente legge». Anche nell'ambito dell'articolo 117 della Costituzione è sempre fermo il diritto dello Stato a dettare norme generali.
  Se quanto appena detto è valido in termini generali, lo è ancor di più nel settore dell'ambiente, ambito nel quale l'evoluzione della giurisprudenza costituzionale si è indirizzata verso una progressiva centralizzazione delle regolamentazioni. Le altre argomentazioni esposte nella pregiudiziale, quali lo ius aedificandi o la «fuga dal regolamento», non hanno valenza costituzionale, quindi costituiscono elemento sicuramente improprio all'interno della pregiudiziale medesima.
  È necessario, comunque, fare alcune precisazioni in ordine alla pregiudiziale presentata. In primo luogo, occorre ricordare che il provvedimento in esame risponde agli articoli 9, 44 e 117. In particolare, nella pregiudiziale di costituzionalità presentata si lamenta una compressione del diritto di proprietà. Al contrario, il provvedimento stabilisce disposizioni coerenti con l'articolo 44 della Costituzione e stabilisce che, al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata e fissa limiti alla sua estensione, secondo le regioni e le zone agrarie. In virtù di tale norma costituzionale, proprio dell'articolo 44, il legislatore può intervenire prevedendo vincoli alla proprietà privata qualora sia necessario conseguire un razionale sfruttamento del suolo. Alla luce di tale principio, occorre sottolineare come il provvedimento in discussione preveda che il consumo del suolo sia consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse. In questo caso, pertanto, si evidenzia l'affermazione di un interesse concernente la collettività, ovvero si interviene con misure dirette a valorizzare e a tutelare le aree già urbanizzate e la rigenerazione delle stesse, in modo da conseguire il razionale sfruttamento del suolo, come previsto dal citato articolo 44.
  Concludo, perché ho visto che il tempo è già trascorso. Ribadiamo, quindi, il voto contrario di Area Popolare alla pregiudiziale al nostro esame e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna di considerazioni integrative del mio intervento (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tino Iannuzzi. Ne ha facoltà. Prego i colleghi di prendere posto e di abbassare la voce.

  TINO IANNUZZI. Grazie, Presidente. La pregiudiziale di costituzionalità rispetto al testo al nostro esame sostiene che il provvedimento violerebbe la disciplina costituzionale per più profili. Con genericità vengono evocate le possibili lesioni di alcuni articoli della Costituzione: dell'articolo 42 della Costituzione, per il riverbero delle limitazioni sul diritto di proprietà; dell'articolo 117, in relazione al riparto di competenze legislative tra lo Stato e le regioni; dell'articolo 120, per quanto concerne l'esercizio del potere sostitutivo da parte dello Stato nei confronti di regioni o enti locali rivelatesi inadempienti. Questa tesi non può essere condivisa. Innanzitutto, vengono prospettate, per il primo aspetto, questioni espropriative che colpirebbero il diritto di proprietà, che sono invece completamente avulse dal provvedimento in esame, che quindi sono al di fuori della discussione su questo testo e che, quindi, ci portano su direzioni assolutamente non condivisibili ed estranee al provvedimento. Invece, noi dobbiamo tener conto di quello che la Corte Pag. 13costituzionale ci ha insegnato il legislatore non può non considerare il principio di ragionevolezza, che deve sempre guidare l'attività legislativa, ed, in particolare, il contemperamento tra i diversi interessi privati e pubblici, tutti meritevoli di tutela, che sono coinvolti nelle singole fattispecie. Ed in questa vicenda il legislatore deve tener conto della evoluzione dell'ordinamento e dei contesti territoriali, economici, sociali e culturali e deve tener conto della rilevanza centrale sempre più forte che ha assunto il tema della tutela e della difesa del paesaggio che trova riconoscimento costituzionale pregnante nell'articolo 9, nel quadro dei principi fondamentali della Carta. La stessa tutela del paesaggio sempre più ha acquisito un ruolo centrale nella dinamica dei valori costituzionali, nella coscienza sociale del Paese e della comunità internazionale e nello stesso mutamento della disciplina giuridica. Per questo il legislatore si muove con il provvedimento in esame, con una serie di principi fondamentali in tema di valorizzazione e di tutela del suolo, anche per promuovere e preservare le attività agricole, l'ambiente ed il paesaggio. Il provvedimento investe la materia «governo del territorio», che nel suo ambito presenta una pluralità di aspetti che sono certamente quelli attinenti all'edilizia e all'urbanistica ma che più in generale si riconducono alla disciplina dell'uso del suolo. Sulla materia «governo del territorio» è intervenuta spesso la Corte costituzionale sia per l'ampiezza della materia sia per la difficoltà di definire e tratteggiare con precisione i suoi confini, che inevitabilmente finiscono per impattare e intrecciarsi con altri ambiti di competenza che investono altre materie, a cominciare dalla tutela dell'ambiente. Non è senza significato il fatto che questo provvedimento, all'articolo 1, comma 1, richiami il principio fondamentale della difesa del paesaggio di cui all'articolo 9 della Costituzione, che investe la competenza legislativa esclusiva dello Stato. Vi sono altre norme come quelle in tema di mitigazione o di compensazione ambientale che investono il principio della tutela dell'ambiente che, ai sensi dell'articolo 117, comma secondo, lettera s), della nostra Carta costituzionale richiama la competenza esclusiva legislativa dello Stato. Per tale ragione nel provvedimento abbiamo anche una serie di norme che spingono nella direzione di riconoscere funzioni amministrative allo Stato, disegnando un apposito procedimento per la definizione e la ripartizione territoriale dei limiti al consumo di suolo, anche attraverso atti normativi di rango secondario che prevedono il pieno coinvolgimento delle regioni. Su questo non possiamo non considerare la giurisprudenza della Corte costituzionale, che ha evocato il principio della cosiddetta attrazione in sussidiarietà che implica il riconoscimento e l'allocazione a livello statale di competenze amministrative che vanno al di là e sono diverse da quelle che discenderebbero dal mero tenore letterale dell'articolo 117 della Costituzione. Il fondamento di questo principio, la ratio di questo principio è l'esigenza di garantire l'esercizio unitario delle funzioni pubbliche. Per tutelare l'interesse pubblico generale unitario dell'intero Paese, occorre tener conto di questo principio che investe e finisce per estendersi anche all'ambito regionale. Per questo motivo nel testo, accogliendo le condizioni della Commissione Bilancio, le ipotesi di parere delle regioni sono state trasformate in intesa in Conferenza Stato-regioni e sono stati previsti meccanismi adeguati per l'esercizio del potere sostitutivo...

  PRESIDENTE. Grazie.

  TINO IANNUZZI...rispettando la disciplina legislativa vigente. Per tutte queste ragioni – Presidente, la ringrazio – il gruppo del Partito Democratico voterà contro la pregiudiziale di costituzionalità che è stata presentata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale di costituzionalità.
  Passiamo ai voti.Pag. 14
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Brunetta ed altri n. 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi... Gigli... De Girolamo... Sibilia... Lattuca... aspettiamo anche Toninelli poi chiudiamo... Squeri... onorevole Fraccaro, ci stupisca con uno scatto... Pili... D'Uva... Fraccaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.

  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  407   
   Votanti  397   
   Astenuti   10   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato   41    
    Hanno votato no  356.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Capodicasa, Pellegrino e Gutgeld hanno segnalato di non essere riusciti a esprimere voto contrario).

  A questo punto sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 15.

  La seduta, sospesa alle 14, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Boccia, Bratti, Bueno, Capelli, Catania, Dambruoso, Di Gioia, Epifani, Ferranti, Ferrara, Lorenzo Guerini, Locatelli, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Pes, Piccoli Nardelli, Realacci, Sanga, Sani, Scanu, Speranza, Tabacci, Tofalo, Velo e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centoquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2039-A: Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato.
  Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stata respinta la questione pregiudiziale di costituzionalità presentata.

(Esame degli articoli – A.C. 2039-A)

  PRESIDENTE. Passiamo quindi all'esame degli articoli del disegno di legge e degli emendamenti presentati.
   Avverto che fuori dalla seduta gli emendamenti Pagano 1.8 e 6.38, Garofalo 2.27, 2.45, 2.58, 7.1 e 11.59, Senaldi 2.40 e 5.32, Vignali 2.41, 5.34 e 11.14, Taricco 2.44, 11.33 e 11.44, Mariani 2.63, Tentori 2.71 e 3.16 e Carrescia 7.11 sono stati ritirati dai presentatori.
   Avverto inoltre che è in distribuzione la versione corretta dell'emendamento Russo 2.28.
   Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A), che sono in distribuzione.
   Avverto, infine, che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 2.300, 2.301, 3.300, 3.301, 4.300, 6.300, 6.301, 6.302, 8.300, 10.300 e il subemendamento 0.8.8.1, che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A).
   Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo, in particolare, a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.Pag. 15
  A tal fine i gruppi di Forza Italia, Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà e il gruppo Misto per le componenti politiche Conservatori e Riformisti, Alternativa Libera-Possibile e Minoranze Linguistiche sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 2039-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice ad esprimere il parere delle Commissioni.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.1. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ciracì 1.2, Segoni 1.3, De Rosa 1.4, Matarrese 1.9 e 1.11, Russo 1.15.

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole. Com’è il parere sull'emendamento De Rosa 1.13 ?

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Mi scusi, è contrario. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Mariani 1.17, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Sarro 1.18, Matarrese 1.19, Schullian 1.20 e Ciracì 1.21. Il parere è contrario anche sugli emendamenti Sarro 1.22 e Ciracì 1.29. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.30 con la seguente riformulazione: al comma 4, dopo le parole: «rigenerazione urbana», aggiungere le seguenti: «l'utilizzo agroforestale dei suoli agricoli abbandonati».
  La Commissione esprime parere parzialmente favorevole sull'emendamento Segoni 1.31, accogliendo la parte che fa riferimento all'articolo 4: al comma 8, dopo le parole: «di arrecare danno al paesaggio» aggiungere le seguenti: «all'equilibrio del sistema idrogeomorfologico» e all'articolo 5, comma 1: alla lettera b), dopo le parole: «elevati livelli di qualità» aggiungere le seguenti: «sicurezza idrogeomorfologica e sismica».

  PRESIDENTE. Mi scusi, quindi sulla lettera b) e sulla lettera d) il parere è contrario, così come è contrario sulla parte precedente. Giusto ?

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Esatto.
  La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Russo 1.32 e 1.33, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Russo 1.34.

  PRESIDENTE. Mi scusi un attimo. Può ridarci il parere sull'emendamento Segoni 1.31 perché abbiamo capito due cose diverse ?

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Sì. Parere parzialmente favorevole, accogliendo la parte riferita all'articolo 4, al comma 8, così come formulato, da «dopo le parole» fino a «sistema idrogeomorfologico» e, subito dopo, all'articolo 5, comma 1, la parte riferita alla lettera b), così come è formulata. Per il resto la Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Andiamo avanti.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Russo 1.32 e 1.33, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Russo 1.34.
  La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Ciracì 1.35 e Matarrese 1.36.

  PRESIDENTE. Invito anche il relatore De Rosa ad esprimere il parere.

Pag. 16

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 1.1 e 1.2, Segoni 1.3 e De Rosa 1.4. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Matarrese 1.9 e 1.11. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.13, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 1.15, Mariani 1.17, Sarro 1.18, Matarrese 1.19 e Schullian 1.20. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.21. Esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 1.22, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Ciracì 1.29. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 1.30, come riformulato, e Segoni 1.31.

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole De Rosa, con riguardo all'emendamento 1.30 a sua firma accetterebbe la riformulazione ?

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Sì, Presidente. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Segoni 1.31, come riformulato. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 1.32, 1.33 e 1.34.
   Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.35, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 1.36.

  PRESIDENTE. Onorevole Zaratti ?

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 1.1 e 1.2, Segoni 1.3 e De Rosa 1.4. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Matarrese 1.9 e 1.11. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.13, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 1.15. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Mariani 1.17. Il parere è contrario sugli emendamenti Sarro 1.18, Matarrese 1.19 e Schullian 1.20. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.21. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Sarro 1.22 e Ciracì 1.29.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 1.30 e Segoni 1.31.
  Il parere è contrario sull'emendamento Russo 1.32. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Russo 1.33 ed esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 1.34.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Ciracì 1.35 e parere contrario sull'emendamento Matarrese 1.36.

  PRESIDENTE. Onorevole Segoni ?

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Ciracì 1.1 e 1.2, sul mio emendamento 1.3 e sull'emendamento De Rosa 1.4.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Matarrese 1.9 e 1.11.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.13.
  Il parere è contrario sull'emendamento Russo 1.15.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Mariani 1.17.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Sarro 1.18, Matarrese 1.19 e Schullian 1.20.
  Il parere è favorevole sull'emendamento Ciracì 1.21.
  Il parere è contrario sull'emendamento Sarro 1.22 e mi rimetto all'Aula sull'emendamento Ciracì 1.29.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 1.30 e accetto la riformulazione del mio emendamento 1.31.
  Il parere è contrario sugli emendamenti Russo 1.32, 1.33 e 1.34.
  Infine, il parere è favorevole sull'emendamento Ciracì 1.35 e contrario sull'emendamento Matarrese 1.36.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza Braga.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

Pag. 17

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. La questione che voglio sottoporle è il metodo con cui è andato avanti questo provvedimento. Sostanzialmente è una procedura non corretta e io ritengo che debba essere incaricata la Presidente della Camera, tramite lei e tramite gli uffici, di valutare se effettivamente noi dobbiamo proseguire l'iter emendativo e di votazione. Le spiego subito il motivo.
  Il disegno di legge sul consumo di suolo è stato incardinato nelle Commissioni agricoltura e ambiente, ma principalmente nella Commissione agricoltura, perché trattava di aree agricole, mentre la parte di ambiente trattava soltanto le opere pubbliche e le infrastrutture. Nel corso dell'iter sono stati aggiunti l'articolo 5 e l'articolo 6, che entrano specificatamente nella materia urbanistica (cambi di destinazione d'uso, compendi neorurali) e non si tratta più soltanto di agricoltura, ma si tratta di ambiente e, quindi, di urbanistica.
  Ci sono ben tre proposte di legge – la «Realacci», la «De Rosa» e quella del sottoscritto – che non sono state abbinate nell'iter legislativo. Non sono state fatte le audizioni su quelle proposte di legge, che sono, appunto, di rigenerazione urbana, censimento degli immobili, sviluppo delle aree urbane, che sono tutte questioni che noi avevamo il diritto e il dovere di affrontare in Commissione nel corso dei due anni in cui l'iter si è fermato e, appunto, ci sono state aggiunte da parte del Governo.
  Ora la nostra richiesta è quella che la Presidenza valuti se non ritenga opportuno accorpare le tre proposte di legge e come intenda motivare il proseguimento dell'iter attualmente, dato che non è stata assolutamente vagliata la parte urbanistica in maniera adeguata, ma semplicemente è stata mutuata la parte agricola su quella urbanistica senza fare, appunto, il dovuto procedimento.
  Quindi, sia per una questione di contenuti, sia per una questione di metodo, io intervengo prima dell'inizio delle votazioni in merito a questo aspetto e le chiedo, Presidente, di consultarsi con la Presidente Boldrini affinché possa venire ad esprimere una motivazione adeguata. Mi chiedo per quale motivo noi dobbiamo proseguire senza avere la facoltà di accorpare tre proposte di legge che vertono esattamente su questi temi.

  PRESIDENTE. Onorevole Zaccagnini, la Presidenza, però, deve farle presente che la proposta di legge che stiamo discutendo è stata assegnata ad entrambe le Commissioni (agricoltura e ambiente e infrastrutture).
  Inoltre, è facoltà delle Commissioni – quindi decidono le Commissioni – stabilire quali accorpamenti fare o quali limitazione dell'oggetto fare. Quindi, non è compito di questa Presidenza decidere se si debba o meno accorpare diversamente questo provvedimento con altri. C’è qui la presidenza della Commissione che avrà valutato, diciamo, al momento dell'avvio dei lavori questa questione.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, ci associamo alla richiesta, ma più che altro per spiegare meglio la situazione. Riteniamo che i presidenti delle Commissioni non abbiano svolto quel ruolo di garanzia sul contenuto della proposta perché c'erano già incardinate in Commissione ambiente delle proposte di legge sulla questione urbanistica e, quindi, sulla revisione urbanistica legata allo stop al consumo di suolo. Queste proposte non sono state portate avanti perché si è sempre detto, da parte dei presidenti di Commissione, che affrontando la discussione dal punto di vista dell'agricoltura si riusciva a ottenere qualcosa di più e il provvedimento sarebbe potuto andare avanti. Questo salvo poi inserire, da parte della maggioranza e dei relatori stessi, delle proposte che vanno a incidere direttamente sull'urbanistica.Pag. 18
  Tuttavia, visto che all'interno delle Commissioni rileviamo che non c’è stato questo comportamento corretto sul come gestire la proposta di legge e su come gestire l'iter, rileviamo che c’è stata una mancanza e chiediamo alla Presidenza di intervenire. Riteniamo sia utile che ci sia un'espressione da parte della Presidente Boldrini riguardo a questo fatto, perché altrimenti possiamo affossare qualunque proposta di legge e inserire qualunque testo all'interno delle varie Commissioni a discrezione di chi gestisce la Commissione in quel momento. Questo non può accadere.
  In questo momento ci sono stati, tra l'altro, degli sviluppi. Dunque, perché si arriva a questo punto ? Perché ci sono stati degli sviluppi con degli emendamenti approvati nel Comitato dei nove che portano ulteriori cambiamenti a livello di urbanistica. Questo non è accettabile e a questo punto chiediamo di tornare in Commissione e affrontare come si deve l'argomento.

  LUCA SANI, Presidente della XIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUCA SANI, Presidente della XIII Commissione. Grazie, Presidente. Intervengo solo per chiarire un po’ rispetto allo svolgimento dell'iter sul provvedimento che è oggi all'esame dell'Aula. Evidentemente l'assegnazione del testo è arrivata alle due Commissioni in sede congiunta, perché questo testo aveva elementi che riguardavano la competenza di entrambe le Commissioni. Fin dall'inizio dell'esame delle proposte di legge che ci sono state assegnate per quanto attiene alle competenze della Commissione che presiedo abbiamo fatto sempre presente, appunto, che noi eravamo coinvolti su questa materia, in quanto si trattava di affrontare il tema del consumo e dell'uso del suolo agricolo. Una discussione che avesse previsto esclusivamente materie diverse da quelle da noi trattate ci avrebbe escluso di fatto dall'esame del testo.
  Per cui se l'intendimento della Presidenza è quello di trattare in maniera specifica la materia urbanistica è chiaro che molto probabilmente – però questo sta alla Presidenza della Camera – andrebbe rivalutato il coinvolgimento della Commissione agricoltura.

  PRESIDENTE. Allora, ripeto per essere chiarissima: la determinazione dell'ampiezza dell'oggetto del provvedimento era ed è in capo alle Commissioni competenti per merito. Le Commissioni competenti per merito, a cui era stata assegnata in maniera congiunta il provvedimento in questione, hanno ritenuto di non ampliare ulteriormente l'oggetto della discussione e la Presidenza in questo senso non ha alcuna competenza.
  Se il collega De Rosa – che ha concluso dicendo: «chiediamo che venga rinviato in Commissione» – e se il gruppo MoVimento 5 Stelle o altri vogliono formalizzare una richiesta di rinvio in Commissione, che è cosa diversa, allora – onorevole De Rosa, però lei mi dovrebbe ascoltare, perché poi ho bisogno di una risposta da lei – a quel punto darò la parola per un intervento a favore e per uno contro e poi ci sarà un voto.
  Prendo atto, dunque, che c’è una richiesta formale di rinvio in Commissione.
  Ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie Presidente. Ci tengo a sottolineare che è corretto che i presidenti delle Commissioni abbiano sempre fatto presente che la materia era di entrambe, ma fino all'introduzione degli articoli 5 e 6; lì sono cambiate le carte in tavola ed è stata inserita appunto una parte d'iniziativa governativa molto chiara che è prettamente della materia urbanistica. Il rimando nelle Commissioni è necessario dal nostro punto di vista perché l'ampliamento, Presidente, c’è stato. C’è stato un ampliamento di fatto che, però, non è stato conseguente negli Pag. 19approfondimenti nelle Commissioni. In più, è evidente a tutti dal resoconto come il presidente Realacci abbia sottolineato varie volte nelle Commissioni che, parlandosi fuori dai denti, questa legge doveva andare avanti in questo modo, altrimenti non sarebbe andata avanti. Quindi, sostanzialmente c'era una velata minaccia nei confronti delle opposizioni di accettare questo iter monco di tutta la parte urbanistica per raggiungere un risultato. Questo risultato, più si è andati avanti, più è stato storpiato dall'introduzione senza approfondimenti di questa parte. Io credo che i presidenti delle Commissioni, se rinviassero il provvedimento nelle Commissioni, non farebbero un soldo di danno, ma lo farebbero nell'interesse dei cittadini proprio perché andremmo a migliorare il provvedimento di quelle parti che sono necessarie di un approfondimento, in particolare lo sviluppo delle aree urbane, la rigenerazione urbana, il censimento e tanti altri elementi connessi alla materia urbanistica.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire contro l'onorevole Borghi. Prego, onorevole.

  ENRICO BORGHI. Grazie, signora Presidente. Questo è un testo che da due anni è oggetto di lavoro, di confronto e di dibattito ed è anche un po’ singolare il fatto che le opposizioni, che nelle Commissioni ci hanno spesso accusato di non voler accelerare l'iter della discussione, oggi portino all'attenzione dell'Aula l'esigenza di bloccare ulteriormente il percorso legislativo. Noi siamo dell'opinione che il lavoro emendativo che è stato fatto e che l'Aula nella sua sovranità potrà continuare vada nella direzione di migliorare i contenuti e soprattutto dell'esigenza di continuare nella prosecuzione dell'iter e dell'approvazione, tenuto conto del fatto che su questa legge ci sono anche delle aspettative forti nel Paese che, quindi, non possono essere sotto questo profilo deluse da atteggiamenti e da argomentazioni piuttosto capziosi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio del provvedimento nelle Commissioni.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge per 112 voti di differenza.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciracì 1.1, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e di tutti i relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, Tidei, Gutgeld, Biasotti, Pagano, Busto, Locatelli, D'Uva, De Lorenzis, Della Valle, Marti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  377   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
 377).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciracì 1.2, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza MoVimento 5 Stelle, gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piazzoni, Mucci, Colletti, Dallai, De Girolamo, Donati...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 20
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  401   
   Votanti  399   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
 120    
    Hanno votato
no  279).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Segoni 1.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Grazie. Devo essere velocissimo perché ho soltanto sei minuti. In questo emendamento sostanzialmente la maggioranza getta subito la maschera. Si proponeva di inserire al punto b) di far evolvere il settore dell'edilizia oltre questa crisi verso un'edilizia di qualità orientata al recupero e alla rigenerazione. Viene bocciata questa modifica e si certifica che ci si vuole sostanzialmente incarognire con questo disegno di legge zoppo su un modello di edilizia che non funziona più. Continuerete sotto mentite spoglie a costruire e ci saranno edifici che rimarranno sfitti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 1.3, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza MoVimento 5 Stelle, gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Bolognesi, Capelli, Pastorino, Dellai, Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  401   
   Votanti  399   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
 111    
    Hanno votato
no  288).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 1.4, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza MoVimento 5 Stelle, gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Latronico, Casellato, Parrini, Crippa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  400   
   Votanti  399   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
 142    
    Hanno votato
no  257).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matarrese 1.9, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e di tutti i relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, Palmieri, Dellai, Di Lello, Marotta, Casellato, Scuvera, Abrignani, Giampaolo Galli, D'Ambrosio, Rabino...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 21
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  405   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
  34    
    Hanno votato
no  371).    

  (Il deputato Molea ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Matarrese 1.11.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Matarrese. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MATARRESE. Grazie, Presidente. Signor Ministro, onorevoli colleghi, credo sia necessario stabilire che l'alternativa all'edificazione debba avere almeno dei criteri per individuarsi tale e, quindi, io propongo che sia individuata una sostenibilità dal punto di vista ambientale e dal punto, vista economico. Infatti, stabilire un'alternativa così, sic et simpliciter significa stabilire nulla e, quindi, diventa ancor più indeterminata una legge che è già abbastanza complicata, che ha diverse indeterminatezze, anche come definizioni, di contrasto con le norme urbanistiche. Stabilire un'alternativa senza andare a definire in che termini deve essere valutata l'alternativa credo che sia un grave pregiudizio per ogni iniziativa che vada a realizzarsi sul territorio.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. In questo caso, visto il ragionamento, è l'inizio della fine di questa legge. Questo ragionamento è stato recepito comunque da parte della maggioranza, quindi non preoccupatevi se anche questo sarà bocciato in questo momento perché dopo, comunque, ha vinto la linea Matarrese. È impossibile mettersi di fronte alle questioni economiche se stiamo parlando di ambiente. Allora, o c’è una prevalenza di principi su questioni che non possono essere monetizzate, come la tutela del nostro territorio, oppure guardiamo sempre la questione economica; a quel punto i palazzinari vinceranno sempre.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, signora Presidente. Anche noi esprimiamo un parere contrario su questo emendamento del collega Matarrese. È del tutto evidente che la sostenibilità di carattere ambientale è un interesse generale e, invece, la sostenibilità economica è un interesse particolare dell'imprenditore che sta facendo o che ha intenzione di fare quell'intervento. Quindi, equiparare le due cose sarebbe un errore clamoroso. Tra l'altro, chiedo anche al collega Matarrese di riflettere maggiormente su questo punto. Sono evidenti le ragioni per cui noi esprimiamo un netto parere contrario a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matarrese 1.11, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Crippa, Luigi Gallo, Del Grosso, Caso, Parrini, Kronbichler, Moscatt, Scuvera.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  401   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  69    
    Hanno votato
no  332).    

  (I deputati Covello e Adornato hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 1.13.Pag. 22
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Con questo emendamento noi contestiamo il fatto che, nel momento in cui stiamo analizzando le finalità e l'ambito della legge, la maggioranza tiene a specificare sempre tutte quelle deroghe, quelle esclusioni che la legge prevede, perché, nella loro visione, comunque dobbiamo far salvo tutto quanto si è già previsto di edificare in Italia. Riteniamo che queste deroghe siano già specificate anche più volte nel resto della legge, perché la paura di fare torto a qualche palazzinaro vi faceva troppo timore. All'inizio, quando parliamo di finalità e ambiti, è inutile iniziare a porre già delle deroghe o comunque delle esclusioni. Stiamo parlando di principi generali, almeno in questa parte rimaniamo nel contenuto dei principi generali.
  È solamente in questo senso che abbiamo presentato l'emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. È evidente, signora Presidente, che, nel momento nel quale si fa una nuova norma, una legge, se noi abbiamo l'intenzione di fare una norma che fa salvo non soltanto ciò che è stato realizzato, come è ovvio che sia, ma addirittura fa salvo anche tutto quello che si dovrà realizzare – questo è un tema sul quale torneremo, credo, più volte nel corso di questa discussione –, questo procedimento rende inutile la norma. È evidente che la norma che fa salvo tutto quello che accadrà non serve a nulla.
  Per questo, io penso che, nella parte generale, nei principi generali, vanno messi i principi generali e poi va normato piano piano tutto il provvedimento. Ora, se anche nella parte generale noi inseriamo la possibilità non soltanto dei salvare quello che è stato fatto, ma tutto quello che succederà nei prossimi anni, è evidente che la legge già all'inizio non serve a nulla.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Proprio nell'ambito dell'emendamento, ci terrei a entrare nello specifico, perché l'emendamento chiede semplicemente di sopprimere una parte del secondo periodo, che voglio condividere con l'Aula, perché non tutti ovviamente facciamo parte della Commissione ambiente, e che riguarda l'ambito delle procedure di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità delle opere pubbliche e di pubblica utilità. L'emendamento chiede di sopprimere quello che riporta il testo, ossia l'eccezione per le infrastrutture, per gli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale. Quindi, crediamo che sia un controsenso, anche perché, nell'ottica di una valutazione di impatto ambientale e di una valutazione ambientale strategica, le infrastrutture devono tenere conto del consumo di suolo che esse generano.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 1.13, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palmieri, Catania, Taricco, Latronico, Pagano.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  401   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  311).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 23Russo 1.15, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Catania, Palmieri, Latronico, Cozzolino, Librandi, Furnari, Dellai, Marco Di Stefano, Baroni.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  406   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
  47    
    Hanno votato
no  359).    

  (Il deputato Parentela ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Mariani 1.17, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza di Alternativa Libera Possibile e di Sinistra Italiana e con il parere contrario del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Ancora si deroga, sempre nello stesso punto di cui stavamo discutendo prima, per tutte le infrastrutture prioritarie di cui alla parte quinta del decreto legislativo n. 50 del 2016. Quindi, passiamo da una definizione che già non ci piaceva, perché si parlava degli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale, che quindi erano già limitati e conteggiati in modo abbastanza preciso, agli insediamenti prioritari in base al nuovo codice degli appalti, se non sbaglio.
  Io credo che sia un'ulteriore apertura a dire che tutte queste infrastrutture, tutte queste opere – perché dobbiamo spiegarlo fuori e farlo capire ai colleghi che, magari, non hanno seguito il procedimento – non hanno l'obbligo della priorità del riuso e della rigenerazione urbana. Quindi, semplicemente, già chiedevamo solamente non di non farle, ma, nell'analisi per fare queste opere, di dare una priorità al riutilizzo di aree già edificate e comunque alla rigenerazione urbana. E non c’è una valutazione delle alternative di localizzazione che non determinino consumo di suolo.
  Quindi, sostanzialmente, in una legge dove volete fermare il consumo di suolo, già solo nelle finalità iniziali voi dite e sancite che per tutte le opere che ritenete prioritarie all'interno del codice degli appalti, per tutte queste opere non c’è la necessità neanche di valutare, perché qui non c’è l'obbligo, cioè anche solo il principio della necessità di valutare se c’è una localizzazione più idonea per non consumare suolo.
  Questo la dice lunga su come andremo avanti nel processo della legge, nell'analizzare la legge, perché, se già nelle finalità iniziali voi cancellate completamente il senso della proposta di legge, capite bene che non possiamo avere fiducia nella conclusione dell'iter in modo adeguato e che corrisponda veramente alla richiesta dei cittadini, cioè lo stop al consumo di suolo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 1.17, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo, contrario del relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e favorevole degli altri relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Formisano, Archi, Marzano, Berretta, Grassi...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 24
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  404   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 333    
    Hanno votato
no   71).    

  (Il deputato Realacci ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 1.18.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Con questo emendamento noi intendiamo tutelare soprattutto la posizione dei piccoli comuni che hanno in itinere l'approvazione di interventi di opere pubbliche o di opere di urbanizzazione primaria o che, rispetto a queste stesse opere, già perfezionate per quanto riguarda i procedimenti di approvazione, siano in corso di definizione, invece, i procedimenti relativi al reperimento delle provviste e delle risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione. Quindi, non considerare soltanto, come la norma nell'attuale stesura e così come modificata con l'emendamento testé approvato, le grandi opere di preminente interesse nazionale e strategico, ma anche quelle dei piccoli comuni rispetto alle quali vi sia già un avanzato grado di definizione dei procedimenti di approvazione o di finanziamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 1.18, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Furnari, Dieni, Vito...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  403   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
  58    
    Hanno votato
no  345).    

  L'emendamento Matarrese 1.19 è stato ritirato.
  Prendo altresì atto che i presentatori ritirano l'emendamento Schullian 1.20.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciracì 1.21, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, Dall'Osso, Pastorino, Sandra Savino, Vito, Abrignani, Fantinati, Lauricella...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  406   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 120    
    Hanno votato
no  286).    

  (Il deputato Dallai ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 1.22, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Catania, Latronico, Vico...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 25
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  404   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
  52    
    Hanno votato
no  352).    

  (I deputati Villarosa e Alberti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciracì 1.29, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza SI-SEL e sul quale si rimettono all'Aula i relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e di Alternativa Libera-Possibile.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Catania, Zan, Villarosa, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  320   
   Astenuti   88   
   Maggioranza  161   
    Hanno votato
  11    
    Hanno votato
no  309).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 1.30, nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso, Pilozzi, Palma, Tripiedi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  412   
   Votanti  405   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 398    
    Hanno votato
no    7).    

  (Il deputato Barbanti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Avverto che, essendo stata accettata dai presentatori la proposta di riformulazione dell'emendamento Segoni 1.31, avanzata dal relatore per la maggioranza, lo stesso dovrà intendersi riferito all'articolo 4, e, conseguentemente, con la nuova numerazione 4.50, sarà posto in votazione dopo l'emendamento De Rosa 4.38, a pagina 69 del fascicolo. Quindi, per il momento non lo votiamo, ma lo votiamo successivamente.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 1.32, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Dall'Osso, Latronico, Bolognesi, Vico...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  406   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
  57    
    Hanno votato
no  349).    

  (I deputati Lombardi, Fabbri e Petraroli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 1.33, con parere contrario Pag. 26delle Commissioni, Governo, relatore 5 Stelle, relatore Alternativa Libera-Possibile, mentre il relatore SI-SEL si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Micillo, Locatelli, Dellai, Ravetto, Sarti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  401   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  45    
    Hanno votato
no  356).    

  (La deputata D'Incecco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Russo 1.34.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signora Presidente, qui si dice, praticamente, che le politiche di sviluppo territoriale nazionali e regionali... L'articolo iniziale diceva che favoriscono la destinazione agricola e l'esercizio di pratiche agricole anche negli spazi liberi delle aree urbanizzate: si cancella questa parte, e quindi si toglie «anche negli spazi liberi delle aree urbanizzate»; in sostanza qui si tutela l'urbanizzazione, mentre non si tutela l'agricoltura. Se abbiamo una legge che deve incentivare l'agricoltura e tutelare il suolo agricolo, mi deve anche portare possibilmente in alcune sue parti il suolo agricolo in città; in questo caso viene assolutamente tolta questa parte. Capite bene che andiamo in senso opposto alla proposta di legge ! Quindi non capisco come i relatori possano dare parere favorevole, come la Commissione abbia potuto dare parere favorevole a questo emendamento, che va nella direzione opposta rispetto alla proposta di legge.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Signora Presidente, è evidente che questo è un punto importante, non soltanto di merito, anche di principio. Io vorrei ricordare che il comma 5 di questo articolo dice testualmente che «le politiche di sviluppo territoriale nazionali e regionali favoriscono la destinazione agricola e l'esercizio di pratiche agricole anche negli spazi liberi delle aree urbanizzate». È evidente che cassare gli spazi liberi delle aree urbanizzate ha un significato importante dal punto di vista tecnico specifico, ma un'importanza ancora più significativa dal punto di vista di principio, perché è evidente che se non si favorisce l'utilizzo agricolo del suolo in una legge che dovrebbe garantirne la tutela, lo spirito con cui si sta legiferando è un altro.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Presidente, il parere favorevole reso su questo emendamento è un dato sicuramente positivo, che noi registriamo con favore, anche in considerazione del fatto che per effetto dell'emendamento la norma recupera la sua funzione effettiva e primaria: prevedere in senso generale l'obiettivo perseguito, quello di favorire la destinazione agricola e l'esercizio di pratiche agricole. Essendo appunto contemplato in termini generali, esso riguarderà anche eventualmente gli spazi interni alle aree urbanizzate, ma non contenendo questa previsione specifica, che avrebbe rappresentato per assurdo una limitazione che si muoveva in senso opposto alle finalità perseguite dalla norma.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

Pag. 27

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, il mio intervento è decisamente in contrapposizione con chi mi ha preceduto, perché la destinazione a suolo agricolo di spazi inutilizzati è già oggi prevista dalle normative degli standard urbanistici. Sinceramente non capiamo quindi perché si voglia assumere una decisione così netta, quando ci sono tante normative che parlano di percentuali di verde e di suolo agricolo che devono essere garantite all'interno dell'area urbanizzata.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 1.34, con parere favorevole delle Commissioni e del Governo, contrario dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Bini, Fregolent...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  403   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato  292    
    Hanno votato no    111.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Avverto che l'emendamento Ciracì 1.35 è precluso dall'approvazione dell'emendamento Russo 1.34.
  Avverto, altresì, che l'emendamento Matarrese 1.36 è stato ritirato.

  CLAUDIA MANNINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Su cosa ?

  CLAUDIA MANNINO. Signora Presidente, sull'emendamento Ciracì 1.35.

  PRESIDENTE. L'emendamento Ciracì 1.35 è precluso.

  CLAUDIA MANNINO. E perché sarebbe precluso ?

  PRESIDENTE. Perché è stato approvato l'emendamento precedente, che ha soppresso le parole alle quali l'emendamento Ciracì 1 35 portava un cambiamento.

  CLAUDIA MANNINO. Rispetto all'emendamento Russo 1.34, l'argomento di cui parla l'emendamento Ciracì 1.35 è un riferimento normativo agli standard urbanistici, il decreto ministeriale n. 1444 del 1968: non credo che abbia un legame con quello approvato prima.

  PRESIDENTE. No, non c'entra niente con la materia: non ci sono più le parole a cui si attacca questo emendamento. Non ci sono più, sono state soppresse le parole precedenti, quindi non ha più senso il «fatta sempre salva la garanzia del rispetto», eccetera.

  EMANUELE COZZOLINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Presidente, è un emendamento aggiuntivo, quindi se vengono a mancare quelle parole lì si attacca alla frase prima: eventualmente lo potete riformulare.

  PRESIDENTE. Adesso gli uffici controllano, però non lo possiamo riformulare noi. Se è possibile, ovviamente... Sì, non c’è più riferimento alle aree urbanizzate, quindi non essendoci più il riferimento alle aree urbanizzate non ha più senso fare riferimento a quel punto, al rispetto degli standard urbanistici, perché si limita alle aree agricole.

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento, Pag. 28perché su questo tema, sul fatto che con la votazione di un emendamento precedente se ne precluda uno successivo, qualche tempo fa c’è stata anche una accesa diatriba con i colleghi della nostra Commissione giustizia, e si era usciti da quell’impasse con la promessa che in qualche modo venisse anticipato, almeno informalmente, quali emendamenti sarebbero preclusi dall'approvazione di emendamenti su cui il Governo ha espresso un parere favorevole. E visto che in questo caso c’è stato un emendamento approvato, e che di fatto ha portato alla preclusione di un emendamento a nostra firma, chiediamo se è possibile comunicarci in anticipo quali preclusioni porterebbe l'approvazione di un determinato emendamento.

  PRESIDENTE. Sì, avrebbe ragione se non fosse per il fatto che questo emendamento è dell'onorevole Ciracì; quindi, in ogni caso, non è un emendamento a vostra firma. Nel merito il tema si è chiarito, perché in questo caso non c’è un altro motivo o un altro punto in cui «attaccare» in quell'articolo questo emendamento; era abbastanza ovvio che ci fosse una preclusione, perché erano proprio sullo stesso identico punto del comma. In ogni caso, noi non abbiamo ritenuto di dover avvisare tutti i gruppi perché questo emendamento è dell'onorevole Ciracì.

  DAVIDE CRIPPA. Che cosa c'entra ? Non abbiamo il diritto di poter sapere ?

  PRESIDENTE. Semmai si avvisa l'interessato, perché mi pare difficile poter avvisare 630 deputati dell'eventualità. Comunque, se voi ritenete, prima dell'inizio – come giustamente mi suggeriscono gli uffici – se i gruppi ritengono di venire a vedere le preclusioni, queste sono annotate nel fascicolo. Quindi, prima dell'inizio della seduta, i gruppi, ovviamente se interessati, possono chiedere informazioni su eventuali preclusioni.

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, al di là del suo tentativo di sminuire la questione, relegandola al fatto che si tratta di un emendamento di un altro gruppo politico, le ricordo che, ahimè, in quest'Aula è sempre possibile sottoscrivere emendamenti di altri gruppi; quindi, se il nostro gruppo, in questo caso, avesse espresso un parere favorevole su quell'emendamento, avremmo potuto sottoscriverlo e di conseguenza essere informati rispetto agli accordi che erano stati presi allora. Credo che questa sia non solo una necessità operativa ma una cortesia per quanto riguarda il buon andamento dei lavori.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti...

  ADRIANO ZACCAGNINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto sull'articolo 1 ?

  ADRIANO ZACCAGNINI. Sì, Presidente.

  PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Mi scusi, Presidente, le ho chiesto la parola all'ultimo momento, ma c’è stata un po’ di confusione: io intendevo intervenire appunto sull'emendamento Ciracì, ma non mi è stato possibile. Quindi, sostanzialmente intervengo sull'articolo 1, ma mi riferisco agli ultimi emendamenti approvati e in particolare a quello con cui si certifica che l'agricoltura in città non ci serve. Sostanzialmente si dice, addirittura nelle finalità della legge, che non ci interessa avere, negli spazi liberi ancora non urbanizzati, nelle aree non urbanizzate, l'agricoltura in città. Quindi, l'agricoltura urbana, di cui ci facciamo tanto promotori durante le campagne elettorali, che tanto si lega ai discorsi sul clima, sull'agricoltura sociale, su come far compenetrare campagna e città, tutte queste cose belle di cui ci riempiamo la bocca non abbiamo il coraggio di mantenerle neanche nelle finalità del provvedimento Pag. 29– che poi ovviamente valgono come un ordine del giorno, sostanzialmente nulla –, quando veniamo qui, perché si trattava di mantenerle.
  No, si cede alle volontà di Forza Italia, rinomata forza ambientalista ed ecologista, favorevole all'agricoltura in città ovviamente, e il centrosinistra avalla sostanzialmente una pianificazione delle città dove l'agricoltura deve scomparire. La città, all'interno delle sua mura, deve diventare tutta urbanizzata, così come i cunei verdi che arrivano in città, come ad esempio nel caso di Roma. Io capisco che molti deputati non sono di Roma, ma passate una parte della vostra settimana in una città molto particolare e molto speciale, perché sono poche le città in Europa, le grandi metropoli, che hanno cunei verdi che si inseriscono fino al centro della città, e di tutto questo noi facciamo carta straccia, non ci interessa valorizzarlo, ci interessa sottoscrivere la linea del centrodestra, di Forza Italia, una linea che ha come cardine, alla base di tutto, il principio economico, che non si interessa dell'ecologia e dell'ambiente, sostanzialmente sembra un «Nazareno» in salsa urbanistica.
  Quindi, veramente rimango basito di fronte all'indirizzo che sta prendendo questo provvedimento e che avalla la maggioranza di centrosinistra in questo momento. Soprattutto, sono basito riguardo a quello che si continuerà a dire fuori da quest'Aula riguardo all'agricoltura urbana (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, dichiaro il nostro voto favorevole all'articolo 1 nel suo complesso, semplicemente perché finalmente il suolo viene considerato bene comune, un bene finito, limitato, che dobbiamo tutelare, e perché si iniziano a presupporre delle spinte verso la rigenerazione degli edifici già esistenti. Peccato che viene fatto con le solite mancanze, con confusione, mezzucci e accordi tra PD e Forza Italia.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Zoggia, Crimi, Capelli, Mongiello, La Marca, Rossomando.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  405   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato  356    
    Hanno votato no     49.

  (La deputata Argentin ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 2039-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice Braga ad esprimere il parere della Commissione.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Presidente, sugli emendamenti Russo 2.1, De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, 2.12 e 2.13, Russo 2.14, sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17, sugli emendamenti De Rosa 2.18, Matarrese 2.19, De Rosa 2.20 e 2.21, Russo 2.22, De Rosa 2.23, Russo 2.25 e 2.28, Matarrese 2.29, Franco Bordo 2.30, De Rosa 2.31, 2.32 e 2.33 e Zaratti 2.35 il parere è Pag. 30contrario. Sull'emendamento Mariani 2.36 il parere è favorevole. Sull'emendamento Grimoldi 2.37 il parere è contrario.

  PRESIDENTE. Questo sarebbe precluso dall'eventuale approvazione dell'emendamento Mariani 2.36; onorevole Crippa, tenga nota. Dall'eventuale approvazione dell'emendamento Mariani 2.36 sarebbero preclusi anche gli identici emendamenti Grimoldi 2.38, Russo 2.39 e Fauttilli 2.42 e l'emendamento Ciracì 2.43, sui quali, onorevole Braga, il suo parere sarebbe comunque contrario.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Sì, parere contrario. Poi, sugli emendamenti Russo 2.46 e Sarro 2.47 il parere è contrario. Scusi, Presidente, l'emendamento Ciracì 2.43 è stato ritirato ?

  PRESIDENTE. No, sarebbe precluso dall'eventuale approvazione dell'emendamento Mariani 2.36.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Sta bene, comunque il parere sarebbe contrario.
  Sull'emendamento Russo 2.48 parere contrario, mentre sull'emendamento Borghi 2.49 il parere è favorevole con riformulazione. Chiediamo di espungere l'ultimo pezzo, cioè dalle parole «già dotate di opere di urbanizzazione». La motivazione è che il riferimento alle zone di completamento implicitamente già prevede che ci siano opere di urbanizzazione.

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, le segnalo che l'eventuale approvazione di questo emendamento precluderebbe gli emendamenti a partire dall'emendamento Segoni 2.50 sino all'emendamento Garofalo 2.58. Tuttavia la relatrice Braga dovrà darmi comunque i parerei anche su questi emendamenti. Prego.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Presidente, su questo gruppo di emendamenti da lei segnalati, dall'emendamento Segoni 2.50 all'emendamento Garofalo 2.58 c’è l'invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
  Sull'emendamento Cristian Iannuzzi 2.62 il parere è contrario. Parere contrario anche sugli emendamenti: Pellegrino 2.65, De Rosa, 2.66, Matarrese 2.68, Zaccagnini 2.70, De Rosa 2.74, Pellegrino 2.75, Sarro 2.78, Pellegrino 2.79, Matarrese 2.85, Zaccagnini 2.88.
  Parere favorevole invece sull'emendamento 2.300 delle Commissioni, la cui approvazione precluderebbe l'emendamento Sarro 2.89, su cui comunque il parere è contrario. Parere contrario anche sull'emendamento De Rosa 2.90.
  Parere favorevole invece sull'emendamento 2.301 delle Commissioni. Parere contrario invece sull'emendamento De Rosa 2.91. Mentre il parere sull'emendamento Sarro 2.93 è favorevole.
  Parere contrario infine sugli emendamenti: Zaratti 2.95, Sarro 2.96, Zaratti 2.97, De Rosa 2.99, De Rosa 2.100.

  PRESIDENTE. Onorevole De Rosa, inizia lei ?

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Va bene Presidente. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.1, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti: De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, De Rosa 2.12, De Rosa 2.13. Parere contrario invece sull'emendamento Russo 2.14. Parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17. Parere favorevole anche sull'emendamento De Rosa 2.18, mentre il parere è contrario sull'emendamento Matarrese 2.19. Parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.20 e De Rosa 2.21. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.22. Parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.23. Parere contrario invece sugli emendamenti Russo 2.25 e 2.28. Parere contrario anche sull'emendamento Matarrese 2.29, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti: Franco Bordo 2.30, De Rosa 2.31, De Rosa 2.32, De Rosa 2.33 e Zaratti 2.35.
  Parere contrario sugli emendamenti Mariani, 2.36 e Grimoldi 2.37 e anche sugli Pag. 31identici emendamenti Grimoldi 2.38, Russo 2.39, Senaldi 2.40, Vignali. 2.41 e Fauttilli.2.42.
  Parere contrario inoltre sugli emendamenti Ciracì 2.43, Russo 2.46, Sarro 2.47, Russo 2.48 e Borghi 2.49 nella nuova formulazione.
  Sull'emendamento Segoni 2.50 mi rimetto all'Aula.
  Sull'emendamento Matarrese 2.52 parere contrario, così come sull'emendamento Grimoldi 2.53.
  Parere contrario sugli emendamenti Russo 2.54 e 2.55 e Garofalo 2.57, mentre sull'emendamento Cristian Iannuzzi 2.62 mi rimetto all'Aula.
  Parere favorevole sugli emendamenti Pellegrino 2.65 e De Rosa 2.66. Parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.68, parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.70, De Rosa 2.74 e Pellegrino 2.75.
  Parere contrario sull'emendamento Sarro 2.78, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Pellegrino 2.79.
  Parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.85, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Zaccagnini 2.88.
  Sull'emendamento 2.300 delle Commissioni mi rimetto all'Aula, mentre sull'emendamento Sarro 2.89 il parere è contrario.
  Parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.90. Parere favorevole anche sugli emendamenti: 2.301 delle Commissioni e De Rosa 2.91.
  Parere contrario sull'emendamento Sarro 2.93, mentre il parere è favorevole sull'emendamento Zaratti 2.95. Parere contrario sull'emendamento Sarro 2.96, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti Zaratti 2.97, De Rosa 2.99 e 2.100.

  PRESIDENTE. Onorevole Segoni ?

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.1, mentre il parere è favorevole sugli emendamenti: De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, 2.12 e 2.13. Parere contrario invece sull'emendamento Russo 2.14. Parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17. Parere favorevole anche sull'emendamento De Rosa 2.18, mentre il parere è contrario sull'emendamento Matarrese 2.19. Parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.20 e 2.21. Parere contrario sull'emendamento Russo 2.22. Parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.23. Parere contrario invece sugli emendamenti Russo 2.25 e 2.28. Parere contrario anche sull'emendamento Matarrese 2.29, mentre il parere è favorevole sui seguenti emendamenti: Franco Bordo 2.30, De Rosa 2.31, 2.32 e 2.33, Zaratti 2.35 e Mariani 2.36.
  Parere contrario sull'emendamento Grimoldi 2.37 e anche sugli identici emendamenti Grimoldi 2.38, Russo 2.39, Senaldi 2.40, Vignali. 2.41 e Fauttilli 2.42.
  Parere contrario inoltre sugli emendamenti: Ciracì 2.43, Russo 2.46, Sarro 2.47, Russo 2.48 e Borghi 2.49 nella nuova formulazione. Sull'emendamento Segoni 2.50 il parere è favorevole.
  Sull'emendamento Matarrese 2.52 il parere è contrario, così come sugli emendamenti: Grimoldi 2.53, Russo 2.54 e 2.55 e Garofalo 2.57. Parere favorevole sugli emendamenti Cristian Iannuzzi 2.62 e Pellegrino 2.65.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.66, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.68. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.70, De Rosa 2.74 e Pellegrino 2.75, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.78. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pellegrino 2.79, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.85. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.88 e 2.300 delle Commissioni, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.89.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2. 90, 2.301 delle Commissioni e De Rosa 2.91, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Sarro 2.93.Pag. 32
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Zaratti 2.95, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.96.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaratti 2. 97, De Rosa 2.99 e 2.100.

  PRESIDENTE. Onorevole Zaratti ?

  FILIBERTO ZARATTI. Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 2.1, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.5, Pellegrino 2.8, De Rosa 2.10, 2.12 e 2.13. Esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 2.14, mentre esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli. 2.17.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.18, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.19.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.20 e 2.21, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 2.22. Esprimo parere favorevole sull'emendamento De Rosa 2.23, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 2.25 e 2.28 e Matarrese 2.29. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Franco Bordo 2.30, De Rosa 2. 31, 2.32 e 2.33 e Zaratti 2.35, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Mariani 2.36. Esprimo parere contrario sull'emendamento Grimoldi 2.37, sugli identici Grimoldi 2.38, Russo 2.39 e Fauttilli 2.42, e sugli emendamenti Ciracì 2.43, Russo 2.46, Sarro 2.47, Russo 2.48 e Borghi 2.49.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Segoni 2.50, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Matarrese 2.52, Grimoldi 2.53, Russo, 2.54 e 2.55, Garofalo 2.57. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Cristian Iannuzzi 2.62, Pellegrino 2.65 e De Rosa 2.66, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.68. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.70, De Rosa, 2.74 e Pellegrino 2.75, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.78. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Pellegrino 2.79, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Matarrese 2.85. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaccagnini 2.88 e 2.300 delle Commissioni, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2. 89.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 2.90, 2.301 delle Commissioni e De Rosa 2.91, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.93.
  Esprimo parere favorevole sull'emendamento Zaratti 2.95, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 2.96.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Zaratti 2.97, De Rosa 2.99 e 2.100.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Esprimo parere conforme alla relatrice Braga e al relatore Fiorio.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.1, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Marroni, Furnari, Pesco, Bini, Romanini, Lainati, Benamati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  404   
   Votanti  380   
   Astenuti   24   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
  29    
    Hanno votato
no  351).    

  (La deputata Argentin ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

Pag. 33

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.5.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, qua siamo di fronte al fatto che il politico vuole fare delle definizioni basate sulla sua mentalità di fare politica, quindi fare chiacchiere senza combinare granché, quello che succede adesso con il nostro graditissimo Premier.
  Sostanzialmente, se noi parliamo di una definizione di consumo di suolo, questa definizione deve essere impeccabile. È la base sulla quale si appoggia questa legge, se questa definizione non è fatta più che bene non potremo calcolare qual è il consumo di suolo e, quindi, giustificare poi quello che applicheremo sui territori in base a questa definizione. Qui nel consumo di suolo avete inserito la parola «annuale» e la parola «netto». Il consumo di suolo è il consumo di suolo, non è annuale. Io definisco cos’è il consumo di suolo, poi posso parametrarlo all'anno oppure posso parametralo al mese, al decennio, al quinquennio. Non devo metterlo all'interno di una definizione «annuale» e anche «netto», perché se poi specifico che il calcolo del consumo di suolo netto si intende tra il bilancio di suolo consumato rispetto al suolo reso di nuovo disponibile, e quindi non più impermeabilizzato, anche qui o faccio un lavoro scientifico, fatto come si deve, altrimenti non serve a nulla, creiamo solamente degli éscamotage, dei trucchetti per poi aggirare la norma.
  Se il suolo che deimpermeabilizzo, e quindi che rendo di nuovo disponibile all'agricoltura, non è un suolo che ha le funzioni tali da poter poi svolgere pratiche agricole, allora ho semplicemente fatto un esercizio di stile. Quindi, se io calcolo che il consumo di suolo è dato dal consumo di suolo che ho fatto effettivamente, quindi le costruzioni che ho fatto, l'impermeabilizzazione che ho fatto sul territorio, meno le parti che ho deimpermeabilizzato, ma queste parti non le specifico con la dovuta attenzione, semplicemente faccio un esercizio di stile e preparo il terreno per aggirare la norma da parte dei soliti speculatori che sul territorio sanno benissimo come muoversi.
  Quindi, attenzione perché questa definizione la tratteremo con vari emendamenti, ma se non la sistemiamo, crea veramente già un problema alla base, mina le fondamenta di questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.5, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lainati, D'Uva, De Lorenzis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  393   
   Votanti  390   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato
 118    
    Hanno votato
no  272).    

  (Il deputato Fossati ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pellegrino 2.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Proprio a proposito delle definizioni, noi riteniamo che le definizioni siano importanti, perché non ci devono essere equivoci nei confronti di chi, poi, affronta questa legge.
  Dal nostro punto di vista, così come è stata formulata, la definizione di consumo Pag. 34di suolo ci sembra molto farraginosa e può lasciare adito a delle false interpretazioni. Noi abbiamo provato a riscrivere questa definizione solo che, purtroppo, abbiamo visto che non è piaciuta alla maggioranza. Ma la vorrei leggere, perché credo che qualsiasi cittadino debba essere in grado di capire una definizione e che questa non debba essere lasciata soltanto all'interpretazione di tecnici o di uffici tecnici. Noi abbiamo detto che la definizione di consumo di suolo deve essere fatta così: «la superficie annualmente oggetto di impermeabilizzazione del suolo, nonché di interventi di copertura artificiale, scavo o rimozione del suolo non connessi all'attività agricola». A me sembra veramente elementare, tutti sarebbero in grado di comprenderla, non lascerebbe equivoci, così, a qualcuno che, forse, magari, può interpretare che questo è o non è consumo di suolo.
  Ci dispiace davvero che il Governo non abbia accettato la nostra definizione; mi auguro che, nel passaggio al Senato, qualcuno possa rivedere questa riproposizione (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 2.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma, Dellai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  399   
   Votanti  398   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  200   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  304).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.10.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Credo che questo sarà più o meno il mantra della discussione in Aula su questa legge: io che parlerò al vuoto e voi che non ascolterete nemmeno (Commenti); come al solito, ve lo ripeto per la seconda volta, l'ha capito persino Forza Italia, sono stupito; almeno il PD potrebbe cercare di sforzarsi di capire che una definizione più è semplice, più è chiara, più dopo si può applicare in modo corretto sui territori.
  Allora, chiediamo di togliere questa definizione di «netto» dal consumo di suolo; non può essere l'incremento annuale netto, togliamo il «netto» e iniziamo a ragionare sul suolo effettivamente consumato, perché fare un calcolo sul consumo di suolo, ricomprendendo anche il suolo deimpermeabilizzato, senza poi averlo definito in modo corretto, creerà solamente problemi.
  Se poi la vostra proposta di legge è, come stiamo dicendo da mesi, una proposta di legge per cementificare e aprire alla cementificazione anche nei terreni agricoli, ditelo semplicemente, ma non prendiamoci in giro con questa farsa di legge !
  Allora, proponete qualcosa di alternativo se proprio non potete accettare la nostra proposta emendativa e dovete intestarvi un emendamento che abbia un senso qualunque su questa proposta di legge, ma rivedete la definizione di consumo di suolo, perché, così com’è, non è accettabile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Questo emendamento va nell'ottica di un ragionamento un po’ più ampio che abbiamo fatto in questi tre anni in Commissione. In particolare, mi riferisco ad una risoluzione che abbiamo approvato in Pag. 35Commissione ambiente che chiedeva al Governo, che allora aveva il semestre di Presidenza europea, di ricominciare la discussione sulla direttiva europea di salvaguardia del suolo che è oggetto di interesse dell'Unione europea. Allora, in tal senso, dare una chiara definizione di cosa intendiamo per «suolo», nell'ottica anche europea di quello che si sta discutendo – e ricordo che a breve terminerà il semestre olandese di Presidenza che si concluderà proprio con l'agenda urbana europea – può mettere il nostro Paese all'avanguardia rispetto a quella che è la nomina che abbiamo in termini di salvaguardia dei beni ambientali e in particolare dei beni comuni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Io credo che la definizione di consumo di suolo sia fondamentale in una legge che tratta proprio questo argomento. Approfitto anche dell'occasione per dire una cosa: quando in quest'Aula si fa ostruzionismo non risponde nessuno al dibattito, nessuno parla, naturalmente della maggioranza, perché c’è una pratica ostruzionistica, ma quando anche di fronte a un argomento come questo, così importante per il destino del nostro Paese – dove non c’è stata mai nessuna pratica ostruzionistica, né nelle Commissioni né, tanto meno, come si sta dimostrando, in Aula, – e la discussione non viene mai portata avanti, non c’è mai un'argomentazione per difendere quel testo che viene qui contestato da alcuni emendamenti di merito, allora io penso che anche l'Aula venga svuotata della sua funzione. Per questo credo che gli amici e i colleghi del Partito Democratico o della maggioranza abbiano, non il diritto, ma io penso anche il dovere di argomentare per quale ragione, così massicciamente, bocciano questi emendamenti, senza neanche spendere una parola per convincere l'Aula della giustezza della loro posizione. Ritengo che sia una pratica istituzionale pessima, sbagliata e da censurare.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.10, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Ambrosio, Lauricella, Moscatt, Mantero...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  402   
   Votanti  401   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
 100    
    Hanno votato
no  301).    

  (Il deputato Librandi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.12.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, errare è umano, perseverare è diabolico. Siamo alla terza alternativa che vi diamo, avete la possibilità di darci una risposta, di spiegarci perché preferite una definizione che anche da ISPRA stessa è stata valutata come negativa e difficile come applicazione per poi calcolare il consumo di suolo effettivo. Devo dire che chi di solito monitora il consumo di suolo e, quindi, ISPRA, in questo caso, ha già più volte espresso delle perplessità fortissime su tutta la parte delle definizioni. Avete per la terza volta l'opportunità di sistemare questa parte, fare una proposta alternativa, riformulare, darci una risposta anche solo nel merito, nel contenuto, sempre che la conosciate. Siamo qui ad attendere.

Pag. 36

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. Intervengo visto che ho un emendamento a mia prima firma e non ho potuto segnalare, poc'anzi, che ha un contenuto molto simile a questo. Vi è una definizione, in questa legge, in cui si adotta un artificio prettamente semantico in cui a norma di legge si va a cambiare nome a una cosa fisica ben definita.
  Il consumo di suolo è una cosa ben definita. Qui si introduce un concetto secondo cui io posso consumare suolo realmente, ma, ai fini della legge, posso dire di non averlo consumato. Poi avremo in futuro la politica che farà i conti con la realtà fisica, che non può, ovviamente, andare a plasmare, e avremo meno terreni che ci produrranno cibo da mangiare, dovremo importare cibo dall'estero e avremo edifici che finiranno sott'acqua, perché siamo andati ad impermeabilizzare tutto il suolo, che non potrà più fare da spugna.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Sì, la definizione, quando è errata o superficiale, è il modo migliore per successivamente taroccare i dati o desumere dati non corretti, e quindi funzionali allo scopo e al vero interesse che si ha, che, appunto, non è quello di perseguire le finalità di questa legge, che sta iniziando male e, probabilmente, finirà peggio. Vorrei, però, sottolineare a tutti i colleghi dell'Aula che, effettivamente, le parole del collega Zaratti sono assolutamente di buonsenso.
  Quando si fa ostruzionismo pesante, si viene criticati perché si vuole bloccare l'Aula o i lavori parlamentari, e, quando si entra nel merito, invece, c’è il vuoto, questo famoso vuoto-silenzio parlamentare, che, forse, dovremmo andare a descrivere e fare un po’ di storytelling al riguardo, in qualche maniera definirlo, descriverlo, rendergli una dignità, perché è quello che ci ha accompagnato principalmente nel corso di questi tre anni.
  Quando si entra nel merito, non si ha risposta o motivazione da parte della relatrice o da parte del Governo. Ora, questa è una questione cardine, la definizione del consumo di suolo: l'ISPRA è stata chiara riguardo alla definizione che si deve adottare. Il minimo per chi siede in quest'Aula è esprimersi e motivare le proprie posizioni, tanto più se è la maggioranza a farlo e se queste cose, queste parole, diventeranno legge.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.12, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza. Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Abrignani...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  401   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  302).    

  (I deputati Matteo Bragantini e Librandi hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.13, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 37

  Archi, Adornato, Di Lello, Matteo Bragantini, Vico, Dambruoso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  405   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 100    
    Hanno votato
no  305).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.14, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, De Lorenzis, Ravetto, Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  401   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  44    
    Hanno votato
no  357).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti De Rosa 2.16 e Fauttilli 2.17, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Ravetto, Vazio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  414   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 113    
    Hanno votato
no  301).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.18.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Sì, allora, qui diciamo che, tenendo l'impianto proposto dalla maggioranza, chiediamo almeno che sulla deimpermeabilizzazione si inserisca che il suolo ripristinato abbia caratteristiche che lo rendano idoneo alla coltivazione. L'esempio è questo: se voi mi considerate suolo recuperato un suolo che era sotto a una gettata d'asfalto, viene tolto l'asfalto e quello non è suolo, quello che troviamo sotto non è suolo. Non è suolo che ancora ha quelle funzioni ecosistemiche per cui possiamo considerarlo suolo, e quindi terreno utilizzabile anche per l'agricoltura, ma è un terreno sterile, in quel momento.
  Allora, inserire il fatto che si riacquistino le funzioni biologiche ed ecologiche del suolo è fondamentale all'interno di questa definizione. In questo senso, chiedo veramente ai relatori di valutare anche una riformulazione dell'emendamento, ma credo che sia molto banale. Abbiamo inserito semplicemente questa dicitura per rendere più efficace la proposta, per rendere più efficace la definizione, altrimenti rimaniamo in un limbo per cui sarà considerato suolo recuperato per l'agricoltura del suolo che effettivamente non sarà utilizzabile.
  Questo credo che sia semplice per tutti comprenderlo e non riesco a capire perché ci siano dei blocchi completi su questa questione. Forse perché renderlo di nuovo disponibile all'utilizzo agricolo avrebbe un costo per i costruttori, che poi, andando a fare le varie compensazioni, per recuperare del terreno agricolo dovrebbero pagare e spendere dei soldi per renderlo veramente agricolo, e quindi renderlo veramente utilizzabile per le funzioni che intendiamo relative al suolo ?

Pag. 38

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Grazie, Presidente. Provo a dare risposta non solo a queste ultime osservazioni del collega De Rosa, ma anche ad altre sollecitazioni degli emendamenti che abbiamo già esaminato e anche ad alcuni, immagino, che voteremo successivamente.
  Proprio perché stiamo parlando di definizioni, i colleghi delle Commissioni ambiente e agricoltura sanno che su questa parte del testo ci siamo a lungo concentrati, anche in un confronto, naturalmente, con i ministeri competenti, per arrivare a delle definizioni che fossero il più possibile pertinenti e in grado di garantire l'applicabilità.
  Il tema della impermeabilizzazione, che noi abbiamo definito alla successiva lettera c), ci serve per capire come la definizione di consumo di suolo, che diamo nella lettera a) e che ci sentiamo di confermare in questa formulazione, faccia riferimento ad una trasformazione del suolo sia in chiave di impermeabilizzazione sia, letta in negativo, di restituzione delle funzioni di permeabilità, che determina e rappresenta, ai fini di questa legge, il discrimine tra quello che consideriamo come consumo di suolo e quello che, invece, non è considerato consumo di suolo.
  Naturalmente, se leggiamo ogni singola lettera, ogni singola definizione a sé stante, il rischio reale è quello di avere una lettura parziale rispetto a cui mancano dei pezzi. Lo sforzo che abbiamo fatto nei lunghi mesi del lavoro in Commissione, che proverei anche a sollecitare nella discussione in Aula, è invece tenere presente che la concatenazione delle varie definizioni che diamo nell'articolo 2 restituisce, a nostro avviso, un quadro coerente, quindi applicabile, della legge.
  Proprio per questo motivo, anche ulteriori emendamenti, che vanno a precisare degli aspetti, abbiamo ritenuto di non accoglierli per non appesantire un testo che, dal nostro punto di vista, invece, già risponde agli obiettivi che ci siamo dati con questo articolo, che riguarda appunto la parte definitoria della legge.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, ci terrei a condividere con voi quello che la proposta di direttiva sul suolo definiva «suolo» in ambito europeo, affermando che il suolo subisce una serie di processi di degradazione e di minacce, quali l'erosione, la diminuzione di materia organica, la contaminazione locale o diffusa, l'impermeabilizzazione, la compattazione, il calo di biodiversità, la salinizzazione, le alluvioni e gli smottamenti; combinati, tutti questi rischi possono alla fine determinare condizioni climatiche aride e sub-aride, che possono portare alla desertificazione. Quindi in un'ottica e in un Paese, soprattutto, quale l'Italia, che è soggetta sia a processi di desertificazione sia a processi di smottamento dei terreni e di rischio idrogeologico, penso che dare una definizione più dettagliata di quello che noi intendiamo come suolo naturale sia una responsabilità di questo Parlamento.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.18, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

  Cani, Grillo...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 39
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  404   
   Votanti  401   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  302).    

  (I deputati Tartaglione e Fossati hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Ricordo che l'emendamento Matarrese 2.19 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.20, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Furnari, Grillo, Laffranco, Iori...
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  407   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
  95    
    Hanno votato
no  312).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.21.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signora Presidente, il contenuto dell'emendamento è come quello precedente e quello precedente ancora, cioè il suolo, se lo dobbiamo considerare deimpermeabilizzato, deve avere le funzioni e la possibilità di essere idoneo alla coltivazione.
  Il fatto che ci sia stato dibattito e dialogo in Commissione, viene confuso con lo «sfogatoio»: nel senso che con questa maggioranza purtroppo il dialogo si riduce a «parlate per i tempi che avete a disposizione, tanto non vi ascoltiamo e poi portiamo avanti solamente quello che ci interessa». Se dobbiamo discutere nel merito (e mi sembra che stiamo discutendo nel merito e veramente non stiamo andando a fare ostruzionismo, come diceva il collega Zaratti prima), qui stiamo discutendo e vi stiamo dando una soluzione a una definizione sbagliata; ma visto che vi collegavate anche alle altre definizioni, avremo anche dopo definizioni errate sulla impermeabilizzazione, che possono portare a grossi problemi, e che collegate con questa definizione di consumo di suolo, creeranno dei buchi normativi enormi, dei problemi enormi nell'applicazione di questa legge.
  Allora; capiamoci: stiamo cercando di risolvere un problema, su una legge che non ci piace, che porta a minare le basi stesse di tale legge. Se non definiamo come si deve cosa sia il consumo di suolo... Vi invito veramente ad approfittare anche del prossimo emendamento per rivedere la vostra posizione e inserire questo fatto, cioè che il suolo sia idoneo alla coltivazione; altrimenti non ha senso andare avanti a discutere, conoscendo anche le proposte emendative che avete avanzato per il prosieguo della legge.
  Vi chiedo veramente di andare a rivedere questa definizione, perché, se sbagliamo le definizioni, non possiamo andare a risolvere nient'altro, nel resto della legge.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.21, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Adornato, Colaninno, Patriarca, Peluffo...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 40
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 139    
    Hanno votato
no  272).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.22, con il parere contrario di Commissioni, Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi, Moscatt...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  410   
   Votanti  408   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  205   
    Hanno votato
  59    
    Hanno votato
no  349).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.23, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fregolent...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  413   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 135    
    Hanno votato
no  278).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.25, con il parere contrario di Commissione, Governo e relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piccoli Nardelli, Occhiuto, Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  412   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
  47    
    Hanno votato
no  365).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.28, con il parere contrario di Commissioni, Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ricciatti, Caso, Luigi Gallo, Covello, Gnecchi, Giorgis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  417   
   Votanti  416   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
  50    
    Hanno votato
no  366).    

  Ricordo che l'emendamento Matarrese 2.29 è stato ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Franco Bordo 2.30. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto Franco Bordo. Ne ha facoltà.

  FRANCO BORDO. Presidente, anche qui giochiamo con i termini, ma giochiamo pesantemente. Noi vorremmo appunto definire Pag. 41la superficie agricola con un concetto molto semplice, che vi leggo: per superficie agricola naturale e seminaturale si intendono i terreni qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici, nonché le superfici, anche in area urbanizzata, allo stato di fatto non impermeabilizzate, dove lo strato superficiale del suolo non sia stato coperto, artificialmente scavato o rimosso.
  Verrebbe da dire che è elementare come concetto, molto elementare, invece, nella definizione di superficie agricola si introducono di fatto delle deroghe all'applicazione della legge stessa.
  Forse non avete avuto il coraggio di allungare l'articolo relativo alle deroghe, per cui con lo strumento delle definizioni si va appunto, sostanzialmente, ad indicare delle deroghe, che sono deroghe pesanti; perché ? Una, in modo specifico, in stile molto renziano, è quella che riguarda le infrastrutture e gli insediamenti cosiddetti strategici, ad esempio un inceneritore o le autostrade, guarda caso, per cui scompare la superficie agricola; se devo fare un'autostrada, non taglio più una superficie agricola, non la definisco neanche più con questo termine.
  E poi, anche in modo molto furbesco, indicate questi interventi di riuso e di rigenerazione di lotti interclusi e di spazi inedificati, ma non specificando lotti interclusi volti, ad esempio, a favorire l'insediamento di attività agricola urbana quali orti urbani, orti didattici, orti sociali, orti condivisi; potrebbe anche essere questo, ma contemporaneamente, come è contenuto nella definizione di rigenerazione urbana, possono essere anche semplicemente interventi edilizi.
  Di conseguenza, in moltissimi lotti che oggi sono attualmente a verde, a prato e ad area agricola, per il semplice fatto di essere determinati come interclusi, voi prevedete la possibilità appunto di andare ad edificare nuovamente. Questa è una contraddizione e direi anche uno sfregio alla stessa definizione di superficie agricola naturale e seminaturale (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Franco Bordo 2.30, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Archi, Cozzolino, Di Lello, Prestigiacomo, Cenni, Di Salvo.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  417   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  106    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.31.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, anche qui contestiamo il metodo, non il contenuto. Il contenuto si potrebbe risolvere in altre parti del provvedimento, dove avete messo comunque tutte le esclusioni, però, quando definiamo la superficie agricola naturale e seminaturale, non possiamo mettere all'interno già tutte le eccezioni; non possiamo mettere tutte le deroghe all'interno di una definizione. Io definisco superficie agricola naturale e seminaturale i terreni qualificati come agricoli dagli strumenti urbanistici nonché le altre superfici non impermeabilizzate; questa è una definizione chiara, ci fermiamo qui, e poi, in altre parti del provvedimento, politicamente fate una scelta di dire: sì, ma tutte le superfici che sono destinate a autostrade, infrastrutture o opere di amici degli amici, anche se sono superfici agricole, le facciamo salve e non devono sottostare alla legge.
  Questo ha senso; quindi, non sto contestando la vostra scelta di continuare a consumare suolo in modo indiscriminato Pag. 42– che non approvo ma che potete tranquillamente portare avanti, poi ne risponderete davanti agli italiani –, vi sto dicendo che in una definizione, scientificamente, non potete mettere le deroghe. La definizione è che cos’è la superficie agricola, dopodiché le deroghe e tutto quello che volete inserire per superare questa definizione lo inserite dopo, in una seconda parte della legge. Così non ha senso, ma proprio normativamente e scientificamente.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.31, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Peluffo, Schullian, Boccuzzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  408   
   Votanti  407   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato sì  104    
    Hanno votato no  303).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.32, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Luigi Gallo, Latronico, Tancredi, Pes.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  404   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato sì  103    
    Hanno votato no  301).    

  (I deputati Di Salvo e Falcone hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.33, sul quale vi è il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, chiedo scusa, ma non ci eravamo capiti sull'intervento. Semplicemente, siamo ancora sullo stesso punto di prima: una definizione deve essere una definizione, non deve essere una serie di eccezioni. Il fatto che non rispondete nel merito, non di quello che avete scritto ma di come si fa una definizione, perché avete scelto quella strada, dimostra che la paura di bloccare qualche lavoro, qualche opera che consumi suolo e che distrugga il nostro territorio è più forte di quella di tutelare il nostro territorio. Questo è sancito dal fatto che c’è un silenzio assordante da parte del relatore.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.33, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Ghizzoni, Adornato, Palma, Alberti, Ghizzoni.Pag. 43
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  404   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 101    
    Hanno votato
no  303).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 2.35, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Palma, Lo Monte, La Marca.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  406   
   Votanti  404   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 100    
    Hanno votato
no  304).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 2.36, parere favorevole di Commissioni, Governo, relatore di minoranza per Alternativa Libera Possibile, parere contrario del relatore di minoranza per il Movimento 5 Stelle, mentre si rimette all'Aula il relatore di minoranza per Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia e Libertà.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Giorgis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  413   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 308    
    Hanno votato
no  105).    

  (Il deputato Falcone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  A questo punto sono preclusi gli emendamenti che vanno dall'emendamento Grimoldi 2.37 all'emendamento Ciracì 2.43.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.46, parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  416   
   Votanti  413   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
  33    
    Hanno votato
no  380).    

  (Il deputato Matteo Bragantini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 2.47.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie Presidente. Intervengo solo per segnalare all'Aula che la previsione della lettera b), come oggi formulata, rende, di fatto, altamente difficile la realizzazione di interventi di insediamenti produttivi strategici e di preminente Pag. 44interesse nazionale se noi affermiamo che, con un intervento di entità equivalente, quindi anche dal punto di vista economico, debba procedersi poi ad interventi di compensazione ambientale. Per cui se sì è d'accordo – sicuramente – sulla esigenza di garantire anche una compensazione ambientale, fissare per legge una equivalenza in termini di entità può tradursi in un appesantimento, soprattutto dal punto di vista economico-finanziario, ma anche dal punto di vista della elaborazione progettuale, di interventi dei quali il Paese ha particolarmente bisogno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.47, parere contrario di Commissioni, Governo e relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, D'Ambrosio, Caso, Tancredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  410   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
  35    
    Hanno votato
no  375).    

  (Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 2.48, parere contrario di Commissioni, Governo e relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  413   
   Votanti  411   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
  34    
    Hanno votato
no  377).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Borghi 2.49, come riformulato dalla relatrice Braga.
  Prendo atto che l'onorevole Borghi accetta la riformulazione.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Grazie, Presidente. Qui, ancora, andiamo ad allargare la platea delle eccezioni. Vi era almeno una clausola di salvaguardia che doveva comunque prevedere interventi di compensazione ambientale di entità equivalente all'intervento che si faceva.
  Naturalmente il collega Borghi mi toglie la parte di entità equivalente, perché era troppo protettiva verso il territorio e poco protettiva verso i palazzinari e, quindi, prevede, invece, l'ampliamento di attività produttive esistenti, che non devono più sottostare alla legge sul consumo di suolo e, quindi, vengono escluse dalla superficie agricola insieme ai lotti interclusi e le aree ricadenti nelle zone di completamento.
  Quindi, sostanzialmente, un'altra apertura alle eccezioni alla definizione di superficie agricola e una chiusura verso le compensazioni, che non amo, ma che almeno siano equivalenti agli interventi che si fanno, se stiamo parlando ancora di stop al consumo di suolo e tutela del nostro territorio, sarebbe il minimo indispensabile come ragionamento da attuare all'interno di questa legge.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Concordo assolutamente con le parole del collega De Pag. 45Rosa, perché questo è un ulteriore peggioramento della legge. Queste modifiche le aspettavamo qui in Aula, stanno arrivando a pioggia e, purtroppo, non solo il meccanismo delle deroghe va a disarticolare l'impianto della legge, ma, appunto, piove sul bagnato – in questo caso su suolo impermeabile, si potrebbe dire – perché non vediamo come il testo possa raggiungere una sua efficacia e, ovviamente, ci aspettiamo ulteriori peggioramenti, perché abbiamo visto purtroppo gli emendamenti presentati.
  Quello che mi preme sottolineare – e chiudo Presidente – è, appunto, con quale ragionamento il collega Borghi va a togliere l'entità equivalente, cioè la corrispondenza quantomeno della compensazione, e con quale ragionamento, invece, introduce una differente formulazione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Vi spiego una cosa. Questo termine «entità equivalente» aveva destato molto scalpore e aveva richiamato l'attenzione anche dell'ANCI, che ci aveva chiesto di modificare questa espressione, che, in effetti, è un po’ vaga. Penso che anche i colleghi di Forza Italia si siano spaventati, pensando ad un'entità equivalente in termini economici.
  Io cerco di risolvere il problema nell'emendamento successivo, in cui vado a dire che devono essere equivalenti da un punto di vista qualitativo, in termini di caratteristiche idrauliche ed ecosistemiche, e da un punto di vista quantitativo in termini di estensione areale, così almeno gli interventi sono veramente compensatori.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie Presidente. Il problema di questo emendamento, così come anche alcuni aspetti poco chiari nelle definizioni di tutto il provvedimento è principalmente il dubbio riguardo a chi destiniamo queste forme di compensazione.
  Se le forme di compensazione, così come proposte, ricadono nelle aree che sono dell'impianto stesso, ovviamente andiamo contro quel principio di «consumo zero» a cui la norma mira, ma soprattutto non escludono quella prassi che oggi è molto spesso utilizzata di effettuare le compensazioni solo dal punto di vista economico e non invece della qualità ambientale.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Borghi 2.49, nel testo riformulato, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo, e contrario dei relatori di minoranza
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).
  Adornato, Furnari, Nicchi, Ginoble, Pili, Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  412   
   Votanti  411   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 281    
    Hanno votato
no  130).    

  A questo punto, sono preclusi tutti gli emendamenti a partire dall'emendamento Segoni 2.50 fino all'emendamento Garofalo 2.58.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cristian Iannuzzi 2.62, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole dei relatori di minoranza dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Misto-Alternativa Libera-Possibile, sul quale si rimette all'Aula il relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle.Pag. 46
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  338   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  170   
    Hanno votato
  54    
    Hanno votato
no  284).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pellegrino 2.65.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie Presidente. Sempre per una questione di definizione, noi stiamo parlando di definire un suolo impermeabilizzato, allora in quello che è scritto qui nella definizione alla lettera c), e invito davvero i colleghi a leggerlo, si dice che per impermeabilizzazione si intende il cambiamento della natura o della copertura del suolo mediante interventi di copertura artificiale, scavo e rimozione del suolo; e fin qua siamo tutti d'accordo. Però quello che noi non condividiamo è la parte relativa all'agricoltura perché si dice: non connessi all'attività agricola, nonché mediante altri interventi comunque non connessi all'attività agricola. Allora per noi invece l'attività agricola impatta, e purtroppo impatta in maniera anche importante, sul terreno e sul suolo. Ci sono delle esperienze già visibili ed evidenti, soprattutto in Francia, che si stanno evidenziando e stanno dichiarando delle criticità molto forti nel senso che ci sono dei lotti e dei terreni su cui l'impatto dell'agricoltura è molto forte tanto addirittura da considerarli impermeabilizzati, ovvero l'acqua cade e il suolo non la recepisce nella stessa maniera come dovrebbe un suolo non impermeabilizzato.
  Ecco, noi crediamo che sia indispensabile scollegare le due cose e quindi togliere la potenzialità data all'impatto sull'agricoltura, perché purtroppo un terreno agricolo non necessariamente è anche permeabile.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 2.65, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Santerini, Rabino, Manciulli, Petraroli, Misuraca, Battelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  406   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
 126    
    Hanno votato
no  280).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.66.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, anche qui la definizione non può essere sbagliata in partenza, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Per esempio, fanno un bel centro commerciale e non sarà considerato suolo impermeabilizzato, dove prima c'erano campi, un bel parcheggio in autobloccanti a verde, perché non rende completamente impermeabilizzato il suolo, ma lascia filtrare l'acqua. Quindi, voi non lo considererete come area impermeabilizzata e non sarà considerato consumo di suolo, non sarà considerato suolo consumato.
  Allora, fatta la legge, suggerite già il trucchetto per aggirarla. Non si può andare avanti così a legiferare solamente per Pag. 47gli amici e non per il Paese. Questa proposta o è completamente fatta da persone che non conoscono la materia e non sanno cosa hanno scritto all'interno delle proposte riguardo alle definizioni, altrimenti è fatta consci di dare un modo per aggirare la norma, una volta che verrà applicata sul territorio.
  Non si può considerare l'impermeabilizzazione solo se è totale, ma anche se c’è una diminuzione di impermeabilizzazione, altrimenti veramente stiamo parlando di aria fritta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.66, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Vico, Giuliani, Lauricella, Dal Moro, Rossomando, Melilli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  414   
   Votanti  413   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato
 103    
    Hanno votato
no  310).    

  L'emendamento Matarrese 2.68 è stato ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 2.70.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Qui il tema è sempre lo stesso, quello dell'impermeabilizzazione del suolo e della definizione corretta.
  Ora, è evidente come non solo un suolo impermeabilizzato è quello ricoperto, cementificato, ma è anche quello dove avviene il transito dei mezzi agricoli o dove i mezzi agricoli stazionano. Per questo proponiamo in questo emendamento di considerare questo fattore; in più, sottolineo come, durante le alluvioni autunnali e primaverili che affliggono varie zone del nostro Paese, le strade sterrate diventano dei veri e propri fiumi. Ora, queste strade non fanno altro che portare l'acqua in maniera diretta e abbastanza violenta lì dove, appunto, l'acqua scende a valle.
  Se non consideriamo che queste strade e queste porzioni di territorio sono effettivamente impermeabilizzate e, quindi, non sono utili ai fini del computo del suolo consumato, facciamo un errore elementare, un errore a livello proprio di definizione e, come già sottolineato da altri colleghi, se formuliamo definizioni inadeguate e inappropriate, ci ritroveremo ad avere una legge con misure inefficaci.

  PRESIDENTE. Onorevoli, che succede da quelle parti ? Si canta la messa ? Non qua, però.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, l'impermeabilizzazione e l'invarianza idraulica sono due temi fondamentali, se poi noi vogliamo andare a parlare di tutela del territorio e non vogliamo andare a piangere i primi morti quando esondano i fiumi, quando abbiamo troppa acqua che va nei nostri fiumi, ma perché ? Perché le città impermeabilizzate fanno da imbuto e fanno confluire tutte le acque meteoriche all'interno dei piccoli corsi, che non sono abituati a gestirle. Bene, è di questo che stiamo parlando; è quando facciamo definizioni di questo genere che dobbiamo preoccuparci, poi, delle conseguenze; se non vi preoccupate delle conseguenze, poi non venite a parlarci dei fondi per il dissesto idrogeologico, che fate continuamente sparire e che ricollocate qua e là a seconda dei vostri interessi e della pubblicità che dovete farvi in giro per il territorio, perché è con queste altre definizioni e facendo leggi coerenti e corrette Pag. 48che, poi, si evitano i danni e i morti sul territorio. Questa è una cosa che agli italiani dobbiamo dire e ribadire.
  Le leggi sbagliate, fatte per fare favori a qualcuno o perché non si è in grado di legiferare su alcuni argomenti, sono quelle che poi portano danni ai cittadini e ai territori.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 2.70, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Di Lello, Brugnerotto, Nicchi, Placido, Ginefra, Garnero Santanchè, Sgambato...Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  410   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
 100    
    Hanno votato
no  310).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.74, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Archi, Marotta, Sanga, Ciracì, Latronico, Turco, Vazio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  407   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  310).    

  (La deputata Lombardi ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 2.75, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Mura, Nicchi, Grande, Minnucci, Sisto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  411   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  314).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 2.78.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Solo per segnalare che, ancora una volta, la Commissione, con un provvedimento che dichiara come propria finalità quella di tutelare i suoli, le aree agricole e, comunque, la protezione ambientale, con norme di più stretta caratterizzazione urbanistica può provocare qualche corto circuito e, allora, noi qui abbiamo nella definizione, alla lettera d), di quelle che sono le aree urbanizzate l'inclusione anche della nozione di parchi urbani, che urbanisticamente sono sicuramente opere di urbanizzazione – chiedo scusa per il bisticcio di parole – ma che da un punto di vista, viceversa, della tutela del suolo e della valorizzazione delle aree inedificate non dovrebbero appartenere a questa classificazione.
  Quindi, per questa ragione chiederemo la correzione, attraverso l'emendamento, di un'inclusione che ci appare impropria.

Pag. 49

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.78, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Murer, Nicchi, Lattuca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  407   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato
  32    
    Hanno votato
no  375).    

  (Il deputato Mantero ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pellegrino 2.79.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Grazie, Presidente. Qua si torna di nuovo a inserire il concetto degli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria.
  Ecco, a me questo sa tanto, veramente, di un piccolo accordo tra imprenditori, impresari e proprietari di terreni edificabili all'interno delle aree urbanizzate, perché, di fatto, un cubo in un'area urbanizzata vale molto, molto di più che un cubo in area agricola e, quindi, noi non possiamo non inserire tra le aree urbanizzate i lotti interclusi. Pertanto, noi chiediamo, veramente, che questa porzione venga espunta e, invece, venga inserito che cosa, nelle aree urbanizzate ? I nuclei isolati, le cave, le discariche, i cantieri, i sedimi e le pertinenze infrastrutturali, perché questa è una cosa di cui non si parla, che non si dice, non viene detta. Ma, di fatto, il grosso del terreno agricolo viene occupato dalle infrastrutture; soprattutto negli ultimi decenni, ne abbiamo viste tantissime. Per cui, per noi è fondamentale togliere questa porzione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 2.79, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  411   
   Votanti  404   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  203   
    Hanno votato
 125    
    Hanno votato
no  279).    

  (Il deputato Nesci ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto favorevole).

  L'emendamento Schullian 2.82 è ritirato.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Matarrese 2.85.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Matarrese. Ne ha facoltà.

  SALVATORE MATARRESE. Grazie, signora Presidente, onorevoli colleghi, in quest'articolo ho sostanzialmente riportato la definizione di riqualificazione urbana contenuta nella legge della regione Puglia, che è una legge specifica sulla materia e che compiutamente definisce cosa debba intendersi per rigenerazione urbana. Infatti, in questo articolo noi stiamo imponendo e stiamo definendo alcune cose che hanno un forte contrasto con le leggi Pag. 50urbanistiche vigenti, con le leggi regionali vigenti, e quindi questo articolato che propongo dà proprio contezza di come andiamo a comparare 18 righe di un coacervo di parole e di principi con una dettagliata definizione di cosa debba intendersi per rigenerazione urbana.
  Questo principio si può applicare a tutte le definizioni che stiamo dettando e stiamo approvando in quest'Aula riferite alla materia prettamente urbanistica, che è di competenza esclusiva delle regioni. Quindi, questa definizione articolata e puntuale, che porta anche in evidenza interventi di carattere sociale, di interesse pubblico, di risanamento dell'ambiente urbano, degli spazi verdi, dei servizi, di tutto ciò che è utile ai cittadini, che è stato frutto di una concertazione molto articolata e molto prolungata tra le parti sociali, il governo regionale e il consiglio regionale, è la migliore riprova di come noi stiamo definendo cose che complicheranno tutto ciò che riguarderà l'urbanistica e la gestione di leggi sane, come quella della regione Puglia sulla rigenerazione urbana, che verranno ad essere confuse da questa definizione che stiamo dando di rigenerazione, che invito a leggere attentamente, perché in 18 righe non si può definire la rigenerazione urbana.
  La rigenerazione urbana merita una legge articolata, precisa, puntuale, che deve essere il vero strumento per cambiare e contenere il consumo di suolo nella nostra nazione. Quindi, la legge di rigenerazione urbana è una legge che doveva precedere questa legge e che doveva essere fatta con tutti i criteri, come altre regioni hanno fatto; e noi, con questa definizione, andiamo a inficiare quello che di buono le regioni hanno fatto e che stanno facendo sui territori proprio per ridurre il consumo di suolo e favorire il riutilizzo dei beni esistenti, delle aree esistenti e delle aree degradate esistenti, perché ci deve essere anche un'attenzione sulle aree degradate, non solo sul patrimonio edilizio, che non è a servizio dei cittadini, al momento (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Cambio il parere contrario e mi rimetto all'Aula.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Presidente, molto brevemente, noi abbiamo espresso una richiesta di invito al ritiro su questo emendamento per due ragioni.
  La prima perché la parte relativa agli interventi di rigenerazione e di riqualificazione, come vedremo, è trattata in maniera più compiuta nell'articolo 4 di questa legge, dove diamo tutta una serie di indicazioni, compreso un riferimento, all'articolo 5, per una delega al Governo proprio per il tema del recupero e della rigenerazione delle aree urbanizzate degradate.
  La seconda è perché, proprio in ragione del fatto che qui stiamo definendo una legge di princìpi, che quindi rappresenta un riferimento per le regioni che poi saranno chiamate a legiferare in maniera più dettagliata in materia, riteniamo opportuno mantenere una definizione più ampia e, se vogliamo, anche più generica, che è quella contenuta attualmente alla lettera e) di questo articolo, e quindi di non recepire questa definizione così dettagliata, sulla quale, naturalmente, non esprimiamo un giudizio di merito o di valore, che ci viene proposta dal collega Matarrese.

  PRESIDENTE. Bene. Mi pare, però, che il collega Matarrese non intenda ritirare l'emendamento ? Ho inteso giusto.
  Passiamo ai voti.Pag. 51
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Matarrese 2.85, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e di Alternativa Libera-Possibile e sul quale il relatore di minoranza SI-SEL si è rimesso all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Intanto che i colleghi votano, avverto che il gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento per il seguito dell'esame. Essendone stata fatta richiesta e come da prassi, la Presidenza concederà un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.
  Misuraca, Cominelli, Di Benedetto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  420   
   Votanti  403   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
  54    
    Hanno votato
no  349).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Zaccagnini 2.88.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. È veramente bizzarro, signora Presidente, il fatto che un emendamento che dica che bisogna aggiungere le parole: «nel rispetto delle finalità di riduzione del consumo del suolo» abbia un parere contrario. Ne deduco che, evidentemente, la maggioranza vuole fare delle norme che non siano nel rispetto delle finalità di riduzione del suolo (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà).

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Grazie, Presidente. Solo per rendere conto del lavoro serio che abbiamo fatto in Commissione su questi temi. Ricordo ai colleghi che il principio del contenimento del consumo di suolo è già esplicitato alla quintultima riga della lettera e) di questa definizione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. È evidente come sia assolutamente in conformità alle finalità della legge introdurlo. La relatrice dice che è già presente, ma mi pare che, in realtà, se così fosse, si potrebbe semplicemente confermare. Se lei ritiene che sia ultroneo e non abbiamo bisogno di ridondanze, bene, vorrei dare anche fiducia alla relatrice, però, ovviamente, lo mantengo e lo metto in votazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaccagnini 2.88, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  429   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato
 108    
    Hanno votato
no  321).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.300 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo, dei relatori Pag. 52di minoranza Alternativa Libera-Possibile e SI-SEL, mentre il relatore di minoranza 5 Stelle si rimette all'Aula.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni, Vazio, Battelli, Garavini, Stella Bianchi, Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  356   
   Astenuti   76   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
 323    
    Hanno votato
no   33).    

  È così precluso l'emendamento Sarro 2.89.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.90.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, qui ci troviamo di fronte alla prima volta in cui si normano la compensazione ambientale e la mitigazione. Siamo spaventati: non tanto per come poi le abbiamo definite, che può essere comunque un qualcosa di limitante rispetto a come sono state applicate fino a questo momento, ma perché esse vengono sancite finalmente in una legge, e gli esempi che abbiamo avuto nel passato sull'utilizzo di compensazione, mitigazione, perequazione, capite bene che non sono molto piacevoli.
  Per esempio, qui su Roma abbiamo avuto il caso di Tor Marancia, in cui su 200 ettari si dovevano costruire circa 1.800.000 metri cubi. Sotto Rutelli parte tutto l'iter, viene vincolata l'area dove si doveva costruire, e dopo si è arrivati a un accordo con i privati, avallato tranquillamente dall'amministrazione Veltroni e dal collega del PD Morassut, che ha portato gli 1.800.000 metri cubi a 5,2 milioni di metri cubi di compensazione per il danno ai privati, perché ai privati è stato riconosciuto che avevano il diritto a costruire, anche se l'area era diventata vincolata.
  Abbiamo l'altro esempio del Castellaccio dell'EUR, dove sono piovute volumetrie compensative di altri territori; e quando si opera una compensazione e si fanno piovere volumetrie in eccesso su un territorio, saltano tutti i piani di gestione di quel territorio, e saltano tutte le densità urbane, i servizi, la possibilità di avere una qualità di vita buona in quel territorio, e soprattutto del pubblico di poter gestire un territorio, perché si pensa solo all'interesse del privato.
  Questo è successo anche a Milano con la zona vicino a Porta Garibaldi, dove ci sono questi fantastici grattacieli moderni in mano a chissà chi, e dove le trattative derogatorie con i privati hanno appunto portato ad un mostruoso aumento delle volumetrie. Sancire allora in una legge, che andrebbe per lo stop al consumo di suolo e la tutela dei suoli agricoli, le norme sulla mitigazione e la compensazione, ci spaventa alquanto. Chiediamo quindi di stralciare, di togliere questo riferimento, e di pensare allo stop al consumo di suolo, e non ai regali da fare ai privati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zolezzi. Ne ha facoltà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Presidente, un altro esempio è Mantova: è recentissima la sentenza che ha dichiarato che a Mantova, in provincia di Mantova, agisce una cosca di ’ndrangheta, ed uno degli interessi era la lottizzazione Lagocastello. Magari è interesse della criminalità organizzata: se passa questo testo, in pratica si rischia di dare un appoggio anche a lottizzazioni scellerate in zone di grande interesse paesaggistico e storico come la zona del Castello di Palazzo Ducale di Mantova. Quindi attenzione, di esempi così ce ne sono dappertutto: non è solo spreco di suolo che viene avanti con questa legge, ma anche un appoggio alla criminalità organizzata.

Pag. 53

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, più in generale questo emendamento sostanzialmente cosa vuole ottenere ? Vuole semplicemente indirizzare le amministrazioni ad effettuare il controllo e la gestione del proprio territorio.
  Noi oggi siamo in una situazione in cui una bassissima percentuale di comuni ha effettivamente i piani regolatori vigenti e adottati, ci sono ancora comuni che hanno i piani di fabbricazione; e, quindi, nel momento in cui con un emendamento noi stabiliamo che le forme di compensazione devono essere sostanzialmente inserite nella programmazione della gestione del territorio, semplicemente chiediamo alle amministrazioni di non fare più la fotografia dello stato attuale del consumo del suolo e della gestione urbana dei loro territori, bensì di effettuare la programmazione.
  Questa cosa ad esempio non succede puntualmente con le lottizzazioni e con le varianti di piano regolatore, che addirittura spessissimo non sono neanche sottoposte a valutazione ambientale strategica, nonostante di fatto siano una modifica sostanziale dei piani regolatori urbani.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Presidente, vorrei sottolineare quanto detto dalla mia collega Claudia Mannino, perché noi da sempre, da quando siamo dentro questa istituzione, insistiamo nell'effettuare delle mappature: mappature del nostro territorio per capire lo stato attuale, e da lì poi proseguire con questi piani regolatori che sono fondamentali per poter andare avanti; mentre invece continuare sempre ad offrire delle compensazioni, quindi costruire, ma nel frattempo sistemare un altro territorio, va contro questo, senza avere poi una mappatura e piani regolatori. Inoltre vorrei sottolineare che, andando a costruire su del terreno fertile, ripristinare un terreno che ormai non è più fertile non è poi così semplice come si vuol far passare. Bisogna quindi ragionare molto bene su queste cose, perché questa doveva essere una legge per lo stop al consumo di suolo: invece sta diventando una legge per il consumo di suolo, e questo non va affatto bene. Magari allora cambiatele pure il titolo, a questa legge, come fatto già per l'acqua (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.90, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ciracì, Mantero, Del Grosso, Tripiedi, Toninelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  420   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  313).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.301 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo e di tutti i relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Simoni, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  415   
   Votanti  414   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  208   
    Hanno votato
 390    
    Hanno votato
no   24).    

Pag. 54

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.91.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Signora Presidente, con questo emendamento chiediamo che la compensazione ambientale sia preventiva e non contestuale, perché spesso abbiamo visto sul territorio farsi le opere, ma non le opere compensative. Allora, se questo è quanto vediamo tutti i giorni, sarebbe certamente auspicabile inserire nella legge che il privato o il pubblico prima fanno quello che è nell'interesse di tutti, cioè recuperare del suolo impermeabilizzato come suolo agricolo, e poi, solamente in una fase successiva, effettuano il loro investimento, la loro speculazione sul territorio. È una cautela nell'interesse dei cittadini, perché contestualmente è già un passo avanti rispetto alla prima stesura della legge, però non è qualcosa che ci dà la certezza di avere poi le opere costruite, perché come al solito poi sappiamo che le opere compensative, che siano ambientali o meno, vengono lasciate a metà, e il cittadino è l'unico a soffrirne.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.91, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carra, Tidei, Lodolini, Caso, Lorefice.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  423   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  316).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 2.93.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Presidente, come precedentemente, per gli interventi di interesse strategico, anche in questo caso, nella definizione del concetto della nozione di compensazione ambientale, riteniamo che in maniera equilibrata debba essere stabilito un criterio di proporzionalità dell'entità dell'intervento stesso. Quindi, certamente, contestualmente all'intervento, deve essere assicurata un'attività di recupero, di ripristino e di miglioramento delle funzioni del suolo, purché naturalmente proporzionale all'intervento promosso, sì da rendere effettivamente realizzabili gli interventi in termini di compensazione ambientale.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.93, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo e il parere contrario dei relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e di Sinistra Italiana-SEL, mentre si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza di Alternativa Libera-Possibile.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Frusone, Cani, Villarosa, Matteo Bragantini, Sisto, Vallascas.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  425   
   Votanti  416   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato
 298    
    Hanno votato
no  118).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 2.95, con il parere contrario Pag. 55delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Matarrelli, Furnari, Malisani.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  423   
   Votanti  422   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 106    
    Hanno votato
no  316).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 2.96, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Furnari, D'Ambrosio, Simoni, Bombassei, Latronico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  420   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato
  29    
    Hanno votato
no  391).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 2.97, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Dellai, Marco Di Stefano.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  425   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 107    
    Hanno votato
no  318).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.99.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, pongo una domanda alla maggioranza: abbiamo definito all'inizio il suolo come bene comune e un bene finito, non capisco la difficoltà a inserirlo all'interno del Testo unico ambientale, dove c’è anche la definizione di suolo; mi sembra logico che, se crediamo veramente in questa definizione di suolo bene comune, inserirlo all'interno del Testo unico ambientale sia un passaggio automatico. Quindi, chiedo ai relatori qual è il problema ad inserirlo, perché non vedo nessun problema ostativo reale.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.99, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Peluffo, Simoni, Luigi Gallo, Capelli, Matarrese...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  422   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato
 103    
    Hanno votato
no  319).    

Pag. 56

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 2.100.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, ringraziando sempre i relatori per la loquacità, chiediamo semplicemente di inserire, alla fine della definizione di suolo, all'interno del Testo unico ambientale, anche le parole sede di servizi ecosistemici, come nella definizione europea.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 2.100, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Occhiuto, Caso, Ginoble, Murer, Bossa, Bonafede, Zan.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  432   
   Votanti  431   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato
 110    
    Hanno votato
no  321).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  428   
   Votanti  424   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato
 272    
    Hanno votato
no  152).    

  (Il deputato Andrea Romano ha segnalato di aver espresso voto contrario mentre avrebbe esprimerne uno favorevole).

  Su richiesta di più parti facciamo una pausa tecnica di cinque minuti e riprendiamo poi con i pareri. Invito, quindi, i relatori a tornare in Aula tra cinque minuti. La seduta è sospesa e riprenderà alle 18,20.

  La seduta, sospesa alle 18,12, è ripresa alle 18,20.

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 2039-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori ad esprimere il parere della Commissione. Ha chiesto di intervenire per una segnalazione l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Volevo solo segnalare che ritiravamo l'emendamento Russo 3.1.

  PRESIDENTE. Bene. Ora la parola ai relatori. Iniziamo dall'onorevole Braga. Prego.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Parere contrario sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 esprimo un invito al ritiro, perché i contenuti sono già ripresi all'articolo 11, comma 2. Parere contrario sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 il parere è favorevole. Sul subemendamento De Rosa Pag. 570.3.300.1 parere favorevole, così come sull'emendamento 3.300 delle Commissioni. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.10, Civati 3.12, Sarro 3.14. Parere contrario anche sul subemendamento Segoni 0.3.301.1. Parere favorevole invece sull'emendamento 3.301 delle Commissioni. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.15, Russo 3.17 e Segoni 3.19. Parere contrario anche sull'articolo aggiuntivo 3.01 Zaccagnini.

  PRESIDENTE. Onorevole De Rosa ?

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere favorevole sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 parere contrario. Parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 il parere è contrario. Sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1 parere favorevole, così come sull'emendamento 3.300 delle Commissioni. Parere contrario sull'emendamento Russo 3.10, mentre sull'emendamento Civati 3.12 il parere è favorevole. Parere contrario sull'emendamento Sarro 3.14. Parere favorevole anche sul subemendamento Segoni 0.3.301.1. Invece sull'emendamento 3.301 delle Commissioni mi rimetto all'Aula. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.15, Russo 3.17. Parere favorevole sull'emendamento Segoni 3.19.
  Parere favorevole anche sull'articolo aggiuntivo 3.01 Zaccagnini.

  PRESIDENTE. Onorevole Segoni ?

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere favorevole sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 parere contrario.
  Parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 mi rimetto all'Aula. Sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1 parere favorevole, così come sull'emendamento 3.300 delle Commissioni. Parere contrario sull'emendamento Russo 3.10, mentre sull'emendamento Civati 3.12 il parere è favorevole. Parere contrario sull'emendamento Sarro 3.14. Parere favorevole sul subemendamento Segoni 0.3.301.1. Invece sull'emendamento 3.301 delle Commissioni mi rimetto all'Aula. Parere contrario sugli emendamenti: Russo 3.15 e Russo 3.17. Parere favorevole sull'emendamento Segoni 3.19. Parere favorevole anche sull'articolo aggiuntivo 3.01 Zaccagnini.

  PRESIDENTE. Onorevole Zaratti ?

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Parere favorevole sull'emendamento Furnari 3.2. Sull'emendamento Dellai 3.4 parere contrario. Parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, mentre sull'emendamento Mariani 3.20 mi rimetto all'Aula. Sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1 parere favorevole. Esprimo parere favorevole sull'emendamento 3.300 delle Commissioni, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Russo 3.10. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Civati 3.12, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Sarro 3.14. Esprimo parere favorevole sul subemendamento Segoni 0.3.301.1, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento 3.301 delle Commissioni. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Russo 3. 15 e 3. 17, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Segoni 3.19 e sull'articolo aggiuntivo Zaccagnini 3. 01.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Parere conforme ai relatori di maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Furnari 3.2, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, favorevole dei relatori di minoranza.Pag. 58
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Caso, Bombassei, Sanga, Tidei, Lombardi, Rabino, Vecchio, Santanchè, Ruocco, Baroni, Matteo Bragantini, Grillo, Polidori, Gnecchi, Binetti, Cariello, Pisano, Marzano, Manfredi, Piazzoni, La Marca, Simone Valente, Brugnerotto, Petraroli, Tripiedi, Arti, Distaso, Altieri...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  368   
   Votanti  356   
   Astenuti   12   
   Maggioranza  179   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  257).    

  Passiamo all'emendamento Dellai 3.4, sul quale c’è un invito al ritiro.

  LORENZO DELLAI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LORENZO DELLAI. Grazie, Presidente. Questo emendamento aveva il senso, come l'emendamento 8.16, di evitare un contrasto palese col comma 2, articolo 11, introdotto dalla Commissione, il quale appunto prevede norme di salvaguardia degli statuti delle province autonome di Trento e Bolzano. Tuttavia, questo comma, che io proponevo di abrogare, prevede specifici obblighi per le province autonome in materie che lo statuto citato chiaramente affida a competenze esclusive delle province. Prendo atto del parere, a mio modo di vedere, non ragionevole, contrario, da parte del Governo. Ritiro gli emendamenti e credo se ne dovrà riparlare in Senato e temo, se del caso, anche alla Corte costituzionale.
  Ovviamente questo mi impedisce di votare a favore dell'articolo.

  PRESIDENTE. Quindi, ha ritirato l'emendamento, onorevole Dellai, ho capito bene ? Sta bene.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Zaratti 3.6 e De Rosa 3.7, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Romele, Bonafede...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  375   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
 105    
    Hanno votato
no  270).    

  (La deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita a esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mariani 3.20, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo, contrario del relatore di minoranza del gruppo MoVimento 5 Stelle e sul quale si rimettono all'Aula i relatori di minoranza dei gruppi Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà e Misto-Alternativa Libera-Possibile.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vignali, Micillo, Paola Bragantini, Rondini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  354   
   Astenuti   26   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato
 279    
    Hanno votato
no   75).    

  (La deputata Vezzali ha segnalato che non è riuscita a esprimere voto favorevole).

Pag. 59

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento De Rosa 0.3.300.1, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo, e dei relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Romele...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  392   
   Votanti  389   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
 373    
    Hanno votato
no   16).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.300 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Impegno, Rossomando, Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  399   
   Votanti  397   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  199   
    Hanno votato
 360    
    Hanno votato
no   37).    

  (Il deputato Librandi ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 3.10, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dellai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  398   
   Votanti  385   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  43    
    Hanno votato
no  342).    

  (Il deputato Barbanti ha segnalato che non è riuscito a esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Civati 3.12.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Maestri. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAESTRI. Grazie, Presidente. Solo per esprimere il voto favorevole di Alternativa Libera-Possibile a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. Intervengo per riportare il dibattito un po’ nel suo alveo originario. Infatti, questo provvedimento riguarda il consumo del suolo agricolo ed è curioso come, fino ad ora, la discussione abbia interessato soprattutto aspetti di urbanistica, di edilizia, a rimarcare che il suolo, anche il suolo agricolo viene visto in primis come fonte di guadagno se si va ad urbanizzarlo, a cementificarlo, a costruirlo o ad asfaltarlo. Quindi, in questo emendamento andiamo a proporre una cosa un po’ originale che non ne ho visto di simili in altri emendamenti; proponiamo di fare anche un bilancio di tipo alimentare, ovvero di stimare i prodotti agricoli coltivabili nei terreni a disposizione dei comuni. Questo a ribadire che la prima entità per cui Pag. 60dobbiamo andare a concepire il suolo è quella di coltivarlo per produrre beni alimentari.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Civati 3.12, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Stella Bianchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  394   
   Votanti  381   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  191   
    Hanno votato
  90    
    Hanno votato
no  291).    

  (I deputati Massimiliano Bernini e Baroni hanno segnalato che non sono riusciti a esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Sarro 3.14.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

  CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Brevemente, solo per, francamente, esprimere la sorpresa rispetto al parere negativo espresso su questo emendamento che aveva la finalità di rendere effettiva l'attività di monitoraggio e di censimento per quanto riguarda il consumo del suolo, giacché nella formulazione proposta l'attività – che peraltro ricordo è un'attività estremamente importante, perché in relazione a questi dati viene poi tarata, calibrata tutta l'attività di pianificazione successiva – sostanzialmente dispone che il monitoraggio venga condotto ad invarianza di spesa, quindi con le difficoltà e con i limiti che normalmente si registrano quando viene indicata questa clausola. Avevamo proposto di utilizzare quota parte degli oneri di compensazione ambientale, giacché si tratta di uno strumento che è prodromico proprio a garantire il mantenimento e la salvaguardia ambientale, oltretutto, lo ripeto, dati non precisi o dati non correttamente aggiornati finiranno poi per rendere anche altrettanto precarie le previsioni degli strumenti urbanistici e dei contenziosi che inevitabilmente ci saranno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 3.14, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Baruffi, Carloni, Di Lello, Lo Monte, Nicchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  401   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  24    
    Hanno votato
no  377).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Segoni 0.3.301.1 con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  397   
   Votanti  394   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
 116    
    Hanno votato
no  278).    

Pag. 61

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.301 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo e sul quale si rimettono all'Assemblea i relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colaninno, Formisano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  307   
   Astenuti  100   
   Maggioranza  154   
    Hanno votato
 288    
    Hanno votato
no   19).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 3.15, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colaninno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  405   
   Votanti  400   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  42    
    Hanno votato
no  358).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 3.17, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dellai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  406   
   Votanti  403   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
  34    
    Hanno votato
no  369).    

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Segoni 3.19.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Maestri. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAESTRI. Grazie, Presidente; solo per annunciare il voto favorevole di Alternativa Libera-Possibile a questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Grazie, Presidente. In questo provvedimento abbiamo visto che c’è stato un po’ un braccio di ferro, soprattutto ad opera di chi pensa che un provvedimento di questo tipo possa affossare definitivamente il settore dell'edilizi. Non è così; per quanto ci riguarda, questo è anzi un trampolino di lancio per permette all'edilizia di riconvertirsi, cambiare e superare la crisi trasformandosi. Quindi, andiamo a chiedere, sì, è vero, di costruire meno per salvaguardare il suolo agricolo, ma di costruire meglio, cioè di investire in qualità delle costruzioni e qualità della mano d'opera che va a fare i lavori; questo emendamento va proprio in questo senso, chiedendo di andare a costruire soltanto nelle classi energetiche massime.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 3.19, con il parere contrario Pag. 62delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marchi, Casellato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  407   
   Votanti  402   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
  87    
    Hanno votato
no  315).    

  Passiamo ora al voto dell'articolo 3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, la discussione sull'articolo 3 è stata intensa, a livello di Commissione, e come al solito non è stato recepito granché delle proposte fatte dalle opposizioni.
  Devo rilevare che si mette in piedi un meccanismo a cascata, con, varie volte, l'intervento possibile del potere sostitutivo di regioni e Stato. Un meccanismo per cui, solo dalla scheda d'Aula, si parla di più di due anni per fare tutti i vari passaggi, ma, verosimilmente, con l'applicazione del potere sostitutivo, perché in alcuni casi agli stessi enti non converrà applicare le norme che gli vengono richieste, si può arrivare a 3-4 anni. Bene, dopo tutto questo passaggio, se anche funzionasse tutto, arriviamo a (Il deputato Palese batte le mani polemicamente)...

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Mi fa piacere che Palese sia contento del mio intervento.

  PRESIDENTE. Onorevole Palese ! C'era un applauso preventivo, onorevole De Rosa.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. C’è un applauso preventivo di Palese. Dopo cinque anni, praticamente, si stima quanto suolo può essere consumato e si ripartisce sulle varie regioni, come se fosse un bene commerciale da poter svendere e regalare a destra e sinistra, e ogni cinque anni si rivaluta se si può consumare ancora suolo e si ridanno nuove quote alle varie regioni. Bene, questo è assurdo già come meccanismo, quindi non abbiamo neanche fatto emendamenti in particolare sull'articolo 3, perché lo riteniamo folle nel suo impianto generale, anche perché, se il suolo che abbiamo in Italia è cento e decidiamo che possiamo consumarne ancora venti, non è che tra cinque anni si è creato nuovo suolo che possiamo consumare e ripartire di nuovo tra le varie regioni. Questa è la follia su cui si basa la legge proposta dalla maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Casellato, Montroni, Caso, Bonafede...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  409   
   Votanti  402   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  202   
    Hanno votato
 251    
    Hanno votato
no  151).    

  Passiamo all'articolo aggiuntivo Zaccagnini 3.01.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione.
  Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 63

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Molto velocemente, forse nel dare il parere ho dimenticato: volevo chiedere al collega di ritirare l'emendamento e presentare un ordine del giorno. Il tema esiste, in parte è già stato regolamentato e credo che possa essere utile, anche alla luce di buone pratiche già adottate da diversi comuni su questo tema, rafforzarlo con un ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaccagnini, che, a questo punto, ci dice anche se accoglie la proposta. Prego.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Sì, grazie Presidente. Accolgo la proposta con favore e sottolineo l'importanza dell'agricoltura urbana.

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 2039-A)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 2039-A).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti De Rosa 4.2 e 4.3, favorevole sull'emendamento Grimoldi 4.4, contrario sull'emendamento Segoni 4.6 e sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, formulano un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Matarrese 4.11, parere favorevole sull'emendamento 4.300 delle Commissioni, contrario sull'emendamento Pellegrino 4.13 e sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17, formulano un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Taricco 4.18, De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21, favorevole sull'emendamento Realacci 4.22...

  PRESIDENTE. L'emendamento Sarro 4.23 non è segnalato, così come i successivi Segoni 4.24 e Sarro 4.25. Sull'emendamento De Rosa 4.26...

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Parere contrario.

  PRESIDENTE. Sì, lo dico per i gruppi: tale emendamento sarebbe precluso, onorevole De Rosa e onorevole Crippa, nel caso dell'approvazione dell'emendamento Realacci 4.22.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Mannino 4.29, Zaratti 4.30, Ciracì 4.31, Pellegrino 4.32, Sarro 4.33, De Rosa 4.34, Sarro 4.36 e De Rosa 4.38.

  PRESIDENTE. C’è poi l'emendamento 4.50, che è la nuova formulazione dell'emendamento Segoni 1.31, su cui lei...

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Parere favorevole.

  PRESIDENTE. Ha dato già parere favorevole.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per la VIII Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario sugli articoli aggiuntivi Russo 4.01, De Rosa 4.02 e Civati 4.03.

  PRESIDENTE. Onorevole De Rosa ?

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 4.2 e 4.3, Grimoldi 4.4, Segoni 4.6, sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, contrario sull'emendamento Matarrese 4.11, favorevole Pag. 64sugli emendamenti 4.300 delle Commissioni e Pellegrino 4.13, contrario sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17.

  PRESIDENTE. Mi dicono ora che l'emendamento Taricco 4.18 è ritirato, ma abbiamo tutti gli altri identici.

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21, e Realacci 4.22.

  PRESIDENTE. Vi è poi l'emendamento De Rosa 4.26, che ho detto prima, onorevole De Rosa – lei, però, era al telefono – che sarebbe precluso, se approviamo l'emendamento Realacci 4.22.

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Comunque, parere favorevole. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Mannino 4.29 e Zaratti 4.30, mi rimetto all'Aula sull'emendamento Ciracì 4.31, parere favorevole sull'emendamento Pellegrino 4.32, contrario sull'emendamento Sarro 4.33, favorevole sul De Rosa 4.34, contrario sul Sarro 4.36 e favorevole sul De Rosa 4.38.

  PRESIDENTE. C’è poi l'emendamento 4.50, che è una nuova riformulazione dell'emendamento Segoni 1.31, su cui aveva già espresso parere favorevole allora.

  MASSIMO FELICE DE ROSA, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Parere favorevole. Parere contrario sull'articolo aggiuntivo Russo 4.01, favorevole sul De Rosa 4.02 e mi rimetto all'Aula sul Civati 4.03.

  PRESIDENTE. Onorevole Segoni ?

  SAMUELE SEGONI, Relatore di minoranza per la VIII Commissione. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti De Rosa 4.2 e 4.3, Grimoldi 4.4, Segoni 4.6, sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, contrario sull'emendamento Matarrese 4.11, favorevole sugli emendamenti 4.300 delle Commissioni e Pellegrino 4.13, contrario sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21, e Realacci 4.22, De Rosa 4.26, Mannino 4.29, Zaratti 4.30, mentre mi rimetto all'Aula sul Ciracì 4.31. Emendamento Pellegrino 4.32, parere favorevole. Emendamento Sarro 4.33, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.34, parere favorevole. Emendamento Sarro 4.36, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.38, parere favorevole. Emendamento Segoni 4.50 (Nuova formulazione), parere favorevole. Articolo aggiuntivo Russo 4.01, parere contrario. Articolo aggiuntivo De Rosa 4.02, parere favorevole. Articolo aggiuntivo Civati 4.03, parere favorevole.

  PRESIDENTE. Invito il relatore di minoranza, onorevole Zaratti, ad esprimere il parere.

  FILIBERTO ZARATTI, Relatore di minoranza per l'VIII Commissione. Signora Presidente, emendamento De Rosa 4.2, parere favorevole. Emendamento De Rosa 4.3, parere favorevole. Emendamento Grimoldi 4.4, parere contrario. Emendamento Segoni 4.6, parere favorevole. Identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, parere favorevole. Emendamento Matarrese 4.11, parere contrario. Emendamento 4.300 delle Commissioni, parere favorevole. Emendamento Pellegrino 4.13, parere favorevole. Identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17, parere contrario. Identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20, Pellegrino 4.21, parere favorevole. Emendamento Realacci 4.22, parere favorevole. Emendamento De Rosa 4.26, parere favorevole. Emendamento Mannino 4.29, parere favorevole. Emendamento Zaratti 4.30, parere favorevole. Emendamento Ciracì 4.31, parere contrario. Emendamento Pellegrino 4.32, parere favorevole. Emendamento Pag. 65Sarro 4.33, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.34, parere favorevole. Emendamento Sarro 4.36, parere contrario. Emendamento De Rosa 4.38, parere favorevole. Emendamento Segoni 4.50 (Nuova formulazione), parere favorevole. Articolo aggiuntivo Russo 4.01, parere contrario. Articolo aggiuntivo De Rosa 4.02, parere favorevole. Articolo aggiuntivo Civati 4.03, parere favorevole.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Presidente, prendo la parola solo per chiedere ai colleghi Taricco, De Rosa, Fauttilli e Pellegrino di valutare la possibilità di un ritiro di questi emendamenti, che in realtà nei loro contenuti e formulazione sono quasi sovrapponibili all'emendamento Realacci 4.22, al quale ho dato un parere favorevole solo perché esplicita meglio la parte relativa alla pubblicazione. Tuttavia, nei contenuti la condivisione del merito è pressoché totale, quindi forse sono da considerarsi, più che negativi, assorbiti.

  PRESIDENTE. Sta bene. L'onorevole Taricco aveva già ritirato, per la verità, quindi mi sembra che accolga...

  MINO TARICCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MINO TARICCO. Signora Presidente, è ritirato, ma sono ritirati tutti quelli soltanto a mia firma. Pensavo di averlo esplicitato, ma...

  PRESIDENTE. Per lei era chiaro; adesso sentiamo gli altri colleghi.

  SERENA PELLEGRINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Signora Presidente, quello che ha detto l'onorevole Braga mi lascia stupita: io mi immaginavo che lei ci proponesse di accettare una riformulazione dei nostri emendamenti, e renderli di fatto omologhi a quello dell'onorevole Realacci, perché sono assolutamente non dico identici, però, insomma, vanno nella stessa direzione. Mi sembrerebbe onesto che, nei confronti di tutti i gruppi parlamentari che vogliono andare nella direzione di un censimento, si desse l'opportunità a tutti loro di avere questo emendamento approvato a larga maggioranza, anche perché è come voluto da parecchie associazioni che hanno chiesto a tutti i parlamentari di poter inserire il censimento. Mi sembra una cosa assolutamente ragionevole chiedere alla relatrice di avere la possibilità di riformulare questi emendamenti, così come noi li abbiamo proposti: in tal caso, per quello che riguarda me, avrei accettato la riformulazione, e così si darebbe la possibilità che tutti i gruppi parlamentari abbiano l'emendamento approvato in questa direzione; e ci sarebbe anche la forza del Parlamento che rappresenta i cittadini che stanno fuori, in maniera tale da dire: noi abbiamo ricevuto la vostra segnalazione e ci siamo fatti portatori, perché ci crediamo.

  PRESIDENTE. Grazie. Mi pare però che lei non accolga in ogni caso l'invito al ritiro, quindi la proposta della relatrice è stata fatta.
  Ci sono altri ? L'onorevole Fauttilli, l'onorevole De Rosa intendono... Va bene, lo diremo dopo. Andiamo avanti.
  Il Governo ?

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signora Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dai relatori per la maggioranza.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 66De Rosa 4.2, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Taricco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  392   
   Votanti  388   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
  94    
    Hanno votato
no  294).    

  (La deputata Capua ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 4.3, con il parere contrario di Commissioni e Governo, favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Locatelli, D'Ambrosio, Librandi, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  387   
   Votanti  385   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  193   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  297).    

  (Il deputato Matteo Bragantini ha segnalato di non essere riuscito a esprimere voto di astensione).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Grimoldi 4.4, con il parere favorevole di Commissioni, Governo, relatori di minoranza del MoVimento 5 Stelle e Alternativa Libera-Possibile, contrario invece del relatore di minoranza SI-SEL.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cinzia Fontana, Nicchi, Terzoni, Fregolent, Del Grosso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  396   
   Votanti  393   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
 372    
    Hanno votato
no   21).    

  (Il deputato Matteo Bragantini ha segnalato di non essere riuscito ad esprimere voto di astensione).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Segoni 4.6.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Andrea Maestri. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAESTRI. Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento di Alternativa Libera-Possibile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Signora Presidente, il parere negativo ovviamente non mi sorprende, vista la linea che sta prendendo questo provvedimento, linea che prevede sostanzialmente di andare ad edificare ogni fazzoletto di suolo ancora disponibile all'interno dei tessuti urbani, invece bisognerebbe fare proprio il contrario: le città hanno bisogno di spazi verdi al proprio interno, le città, attraverso il terreno vergine, attraverso la vegetazione respirano, abbassano la proprio temperatura. Sembra strano, ma andare Pag. 67ad edificare, cementificare un centro urbano comporta un innalzamento della temperatura in estate di diversi gradi: è un fenomeno che si chiama «isole di calore». Stiamo trasformando le nostre città in bombe di calore ! Poi, d'estate ce ne accorgiamo molto spesso. Con questo emendamento andiamo sostanzialmente ad invertire la rotta, e chiediamo di inserire polmoni verdi, ma soprattutto delle valvole di sfogo che possano rinfrescare le città d'estate.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 4.6, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marco Meloni, Vico.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  403   
   Votanti  400   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  99    
    Hanno votato
no  301).    

  Passiamo alla votazione degli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, parlando di priorità del riuso ed incentivazione alla rigenerazione urbana, qui testualmente chiediamo di togliere la frase che dice: a tal fine è promossa l'applicazione di strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica, purché non determinino consumi di suolo che siano attuati esclusivamente in ambiti definiti e pianificati di aree urbanizzate. Però, ricadiamo nell'esempio che vi facevo prima di Tor Marancia, della zona dell'Eur, di Milano: questi sono meccanismi urbani di perequazione, compensazione, mitigazione e quant'altro che ci portano solamente a «far piovere» delle volumetrie per riconoscere degli interessi privati senza interessarsi della pianificazione fatta dal pubblico.
  Come avevo già detto in sede di discussione sulle linee generali, il pubblico deve gestire il territorio, il privato deve limitarsi a fare il privato, cioè gli investimenti sulle aree che il pubblico gli lascia libere; ma non si può ogni volta derogare il Testo unico sull'edilizia e qualunque pianificazione perché bisogna riconoscere a un privato dei diritti edificatori o delle cubature premiali perché gli è stato spostato il permesso di edificare da A a B ! Non possiamo, perché poi, quando ci troviamo un'area che è sovra-abitata e le dimissioni degli edifici non rientrano nella pianificazione normale, quest'area sarà carente di servizi, sarà carente di collegamenti, sarà carente di scuole e, quindi, tutto il costo sociale dei problemi che si avranno su quest'area lo pagherà il cittadino, quindi il privato avrà solo guadagnato e il cittadino ci andrà a perdere.
  Il comune cosa fa ? Intanto si intasca quattro soldi, ma poi, alla fine, si trova comunque con dei problemi da dover gestire, con il bilancio povero che hanno i comuni in questo momento, e che non è in grado di gestire. Quindi, le cose dobbiamo pensarle prima, non dopo, quindi adesso dovete agire e togliere questa parte all'interno del provvedimento, altrimenti andate incontro alla distruzione totale della pianificazione territoriale. D'altra parte, ci state andando incontro allegramente da vent'anni almeno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti De Rosa 4.7 e Franco Bordo 4.8, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.Pag. 68
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Lorenzis, Kronbichler, Tripiedi, Fitzgerald Nissoli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  404   
   Votanti  401   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  201   
    Hanno votato
  97    
    Hanno votato
no  304).    

  Ricordo che l'emendamento Matarrese 4.11 è stato ritirato.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.300 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  De Maria.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  395   
   Votanti  391   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato
 364    
    Hanno votato
no   27).    

  (I deputati Sgambato, Baradello e Mucci hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Pellegrino 4.13.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pellegrino. Ne ha facoltà.

  SERENA PELLEGRINO. Presidente, questo è un emendamento che noi abbiamo proposto proprio per salvaguardare tutti quei manufatti rurali che la legge urbanistica, dal 1942 in poi, non ha mai salvaguardato. Vorremmo davvero che questi manufatti, come le cascine della Lombardia e le masserie del Salento, fossero salvaguardati dalla norma, dalla legge, quindi chiederei davvero ai miei colleghi di votare a favore di questi manufatti e per la ricostruzione di questi manufatti esattamente come erano all'origine.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 4.13, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  393   
   Votanti  390   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato
 102    
    Hanno votato
no  288).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Pagano 4.14, Busin 4.15, Gelmini 4.16 e Capezzone 4.17, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Casellato, Binetti.
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 69
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  396   
   Votanti  395   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato
  41    
    Hanno votato
no  354).    

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CHIARA BRAGA, Relatrice per la maggioranza per l'VIII Commissione. Presidente, alla luce della discussione che abbiamo fatto, chiedo ai primi firmatari degli identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20 e Pellegrino 4.21 se accettano una riformulazione ai sensi della formulazione dell'emendamento Realacci 4.22. In questo caso, il parere sarebbe favorevole.

  PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Pellegrino, De Rosa e Fauttilli accettano la riformulazione proposta.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti De Rosa 4.19, Fauttilli 4.20, Pellegrino 4.21 come riformulati, insieme all'emendamento Realacci 4.22, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pellegrino, Dambruoso, Bruno Bossio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  394   
   Votanti  383   
   Astenuti   11   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
 347    
    Hanno votato
no   36).    

  Ricordo che risulta precluso l'emendamento De Rosa 4.26, come avevo preannunciato. Passiamo alla votazione dell'emendamento Mannino 4.29.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, siccome mi sono assentata un attimo, le chiederei il parere del Governo o comunque del relatore su questo emendamento.

  PRESIDENTE. È contrario.

  CLAUDIA MANNINO. Allora, questo emendamento sicuramente introduce all'interno della proposta un'ulteriore argomentazione, che è quella delle sanzioni o comunque degli strumenti con cui controllare l'effettiva applicazione del consumo di suolo.
  Per tale motivo abbiamo proposto uno strumento, utile in termini di gestione del territorio e di contrasto al consumo dal solo. Si tratta di uno strumento che ci auguriamo venga anche adottato in un altro provvedimento, che in questo momento è in discussione in Commissione Giustizia – in particolare quello reattivo agli ordini di priorità per quanto riguarda la demolizione degli immobili abusivi.
  Cosa si chiede con questo emendamento ? Semplicemente, di istituire una banca dati digitale in mano al Ministero delle Infrastrutture, in cui poter inserire tutti i dati relativi all'edilizia, sia in termini di autorizzazioni che in termini di opere abusive, e di utilizzare questo strumento, che sta al passo con i tempi, rispetto a tutta la documentazione cartacea e a tutte le procedure che in termini di edilizia occupano sia tempo che spazio. Soprattutto, attualmente non vi è comunicazione tra tutti i soggetti che, singolarmente coinvolti, comunicano velocemente tra di loro.
  Io mi aspettavo una valutazione, anche dai relatori, riguardo ad un eventuale ordine del giorno che, comunque, cercheremo Pag. 70di presentare, e mi sembra assurdo che comunque non si voglia introdurre, all'interno di questo provvedimento, datato 2016 ma con le metodologie di lavorazione all'interno delle pubbliche amministrazioni vecchie di trent'anni fa, uno strumento di controllo come questo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Mannino 4.29, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza, sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.

  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pastorelli, Peluffo, Manciulli, Caruso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  390   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato
  91    
    Hanno votato
no  299).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Zaratti 4.30, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto, Abrignani, Giuliani, Vacca...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  389   
   Maggioranza  195   
    Hanno votato
  88    
    Hanno votato
no  301).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Ciracì 4.31, parere contrario delle Commissioni e del Governo e del relatore di minoranza per Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia e Libertà, mentre si rimettono all'Aula i relatori di minoranza per il Movimento 5 Stelle e per il gruppo Alternativa Libera Possibile.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marco Meloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  391   
   Votanti  323   
   Astenuti   68   
   Maggioranza  162   
    Hanno votato
 7    
    Hanno votato
no  316).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 4.32, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  380   
   Votanti  376   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  189   
    Hanno votato
  85    
    Hanno votato
no  291).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 4.33, parere contrario di Commissioni, Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 71
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  392   
   Maggioranza  197   
    Hanno votato
  32    
    Hanno votato
no  360).    

  (I deputati Capodicasa e Bonomo hanno segnalato di non essere riusciti ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 4.34, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  392   
   Votanti  391   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  196   
    Hanno votato
 105    
    Hanno votato
no  286).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sarro 4.36, parere contrario delle Commissioni e del Governo e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  391   
   Votanti  382   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
  26    
    Hanno votato
no  356).    

  (Il deputato Massimiliano Bernini ha segnalato di aver espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimerne uno contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento De Rosa 4.38.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Per una maggiore tutela e per cercare di rendere applicabile la legge, quindi mettere un po’ di fretta agli enti affinché facciano ciò che gli viene richiesto, si stabilisce semplicemente che il divieto inserito in questo articolo si applica sino all'entrata in vigore dei provvedimenti attuativi, di cui all'articolo 3, e, quindi, quel meccanismo a cascata, in cui si richiedevano anche dei passaggi ai comuni.
  In questo caso si dice: caro comune, se non adempi ai tuoi doveri, comunque hai un blocco dell'edificazione. A questo punto, questo può fare da deterrente e può spingere i comuni a velocizzare questo meccanismo, un meccanismo contorto, come abbiamo già detto, che senza uno stimolo dato da divieti o obblighi cogenti precisi può diventare un'attesa infinita.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento De Rosa 4.38, parere contrario delle Commissioni e del Governo, parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Montroni, Pastorino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  383   
   Maggioranza  192   
    Hanno votato
  98    
    Hanno votato
no  285).    

Pag. 72

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Segoni 4.50, derivante dalla riformulazione dell'emendamento Segoni 1.31.
  Avverto che l'eventuale approvazione di tale proposta emendativa, che incide nella parte consequenziale sulla lettera b), comma 1, dell'articolo 5, comporterà la preclusione degli identici emendamenti Zaratti 5.1 e De Rosa 5.2, volti a sopprimere l'intero articolo 5; questo perché sia chiaro.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Maestri. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAESTRI. Grazie Presidente. Intervengo per annunciare il voto favorevole di Alternativa Libera-Possibile.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Segoni. Ne ha facoltà.

  SAMUELE SEGONI. Grazie Presidente. Con questo emendamento che – mi sembra giusto anche tributare i meriti a chi di dovere – è stato scritto a più mani, insieme a dei membri del Consiglio nazionale dei geologi, si va a cercare di ricompattare delle tematiche che di solito vengono trattate in maniera distinta dalla politica.
  Quando si parla di consumo di suolo, non si può prescindere dall'assetto del territorio e quindi dai rischi idrogeomorfologici. Quindi, bisogna stare attenti anche a questi equilibri idrogeomorfologici e successivamente fare in modo che gli interventi di rigenerazione urbana, se proprio devono essere fatti, almeno non vengano fatti nelle aree a rischio, altrimenti sarebbe assurdo andare ad investire i denari in zone che poi vanno a finire sott'acqua.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, una domanda tecnica: diceva che praticamente vengono «bloccati» gli identici emendamenti Zaratti 5.1 e De Rosa 5.2, ma sono soppressivi totali, quindi anche se si cambia una frase all'interno...

  PRESIDENTE. Appunto. L'emendamento riformulato dell'onorevole Segoni incide per una parte sull'articolo 4, per la parte consequenziale incide sull'articolo 5. Allora, poi, non possiamo votare il soppressivo dell'articolo 5. Approvando l'emendamento Segoni 4.50, che nella parte consequenziale modifica l'articolo 5, successivamente noi non possiamo più abrogare l'articolo 5 perché lo abbiamo già modificato. Potete chiedere il voto per parti separate, se ritenete, però è così. Una volta che abbiamo modificato l'articolo 5 non lo possiamo più sopprimere.

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Mi scusi, ma sempre su queste questioni regolamentari rischiamo di arenarci. Il problema è il seguente: se c’è un emendamento che va a modificare un articolo successivo, in qualche modo bisogna cercare di evitare che questo possa andare a precludere i soppressivi di un intero articolo, perché se un gruppo politico, per scelta, decide di porre in votazione la soppressione di un articolo, non è che allora se cambio una virgola all'interno di quell'articolo, l'articolo non può essere più soppresso (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle).
  Io credo che dobbiamo ragionare sul fatto che sia stato forse fatto un errore a porre in votazione complessivamente quella parte lì, perché doveva essere posto in votazione almeno per parti separate. Il problema è: un gruppo politico può avere la possibilità di decidere di presentare un soppressivo di un intero articolo che poi rimanga in piedi anche soltanto con una semplice modifica ? Io, come maggioranza, cambio una parola e precludo alla minoranza la possibilità di votare un articolo ? A me sembra veramente una follia, anche perché solitamente i soppressivi vengono votati per primi, quindi nel momento in cui si vota prima il soppressivo e poi le Pag. 73modifiche, non può esistere che ci siano degli emendamenti complessivi che si rifanno anche ad articoli successivi che precludono i soppressivi di quegli articoli che saranno ancora da votare. La regola vuole che, all'interno di questa Aula, prima si voti il soppressivo e, poi, dopo, gli altri emendamenti. Se negli articoli precedenti ce n’è uno che andava a modificare questo articolo, io credo che doveva essere eventualmente in quel caso – Presidente, però se mi ascolta... – spostata, accantonata, quel tipo di votazione, a dopo che fosse posta in votazione la soppressione dell'articolo stesso, perché ogni volta altrimenti noi ci troviamo nell'impossibilità di porre in votazione la soppressione di un articolo. Prima doveva essere posta la questione di accantonare quell'emendamento e di porre in votazione la soppressione e poi, dopo, a questo punto, si poteva votare quello (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, la comunicazione della Presidenza era stata fatta esattamente. Senza polemica, anche perché stiamo parlando di un emendamento presentato e riformulato, l'emendamento in origine era già così, questa parte toccava gli articoli 4 e 5. Allora, la Presidenza ha formulato questa comunicazione sulla eventualità della preclusione, per poter consentire a lei di fare eventualmente questa proposta e cioè di ulteriormente dividere questo emendamento, votando adesso – quindi lei dovrebbe chiedere la votazione per parti separate – la parte che incide sull'articolo 4 e votando domani quando proseguiremo – presumo che sarà domani – con l'articolo 5.
  Però, noi non potevamo dividere l'emendamento, perché l'emendamento dell'onorevole Segoni, in origine, conteneva già entrambe queste parti e quindi non spettava alla Presidenza dividere in due parti diverse e distinte. Se lei fa la proposta, la Presidenza l'accoglie. Bene.
  Allora, a questo punto, dell'emendamento Segoni 4.50 votiamo solo la parte principale riferita all'articolo 4 e non la parte consequenziale che, invece, sposteremo ulteriormente quando arriveremo all'articolo 5.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Segoni 4.50, ad esclusione della parte consequenziale, con il parere favorevole delle Commissioni, del Governo, e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Nicchi, Pagano...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  372   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  187   
    Hanno votato
 368    
    Hanno votato
no    4).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo emendato.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzano, De Maria, Tripiedi, Pastorino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  377   
   Votanti  284   
   Astenuti   93   
   Maggioranza  143   
    Hanno votato
 247    
    Hanno votato
no   37).    

  (I deputati Busto e Terzoni hanno segnalato che non sono riusciti a votare).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Pag. 74Russo 4.01, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo, e dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Vico, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti e votanti  374   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato
  21    
    Hanno votato
no  353).    

  Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo De Rosa 4.02.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Rosa. Ne ha facoltà.

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Per la felicità del collega Palese... volevo appunto introdurre i diritti edificatori. Era importante, all'interno di questa legge, parlare di diritti edificatori, perché questa legge è diventata una legge che tocca molto l'urbanistica e, quindi, definire cosa sono i diritti edificatori sarebbe un punto, una volta per tutte, da cui partire, per decidere chi gestisce il territorio. Allora, noi chiediamo che il diritto edificatorio sussista solo quando è previsto da un titolo abilitativo non decaduto né annullato, ma soprattutto che le previsioni di espansione urbana contenute negli strumenti urbanistici comunali costituiscano indicazioni meramente programmatiche che sulla base di provvedimenti motivati e imparziali possono subire modifiche o cancellazioni attraverso la normale attività pianificatoria della pubblica amministrazione competente. Qui, stiamo parlando della supremazia del pubblico nella gestione del territorio rispetto al privato; il contrario di quello che sostenete voi. Sostenere questa cosa in una legge sarebbe fondamentale per far capire a chi specula sul nostro territorio che sono più importanti l'interesse del cittadino, la pianificazione, la tutela del territorio, del paesaggio, dell'agricoltura e in via indiretta anche del turismo rispetto alle speculazioni di pochi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Su questo vi invitiamo a riflettere, perché è un punto fondamentale che potrebbe svoltare la vostra carriera politica fino a questo momento, finalmente fareste qualcosa per il popolo italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Grazie, Presidente. Sinceramente non capiamo le motivazioni e ci piacerebbe che la relatrice o il Governo intervenissero in tal senso, perché abbiamo folte sentenze della Corte costituzionale che annullano il concetto di diritto edificatorio nel momento in cui questo non viene utilizzato, però ogni qual volta parliamo di diritto edificatorio intervengono sempre gli interessati di turno che dicono che si tratta comunque di un'economia che non dobbiamo ostacolare. Credo che questo sia un emendamento di buonsenso, perché, appunto, non ostacoliamo nessuno nel momento in cui vi è un titolo edificatorio valido e, comunque, lasciamo sempre in mano alla pubblica amministrazione, in particolare ai comuni, lo strumento urbanistico. Non possiamo pensare che una concessione edilizia possa vincolare la gestione del territorio, noi immaginiamo che la pubblica amministrazione possa ripensare, integrare e modificare l'utilizzo dei suoi territori in funzione di una prospettiva e, invece, ormai, siamo abituati, soprattutto all'interno di queste Aule parlamentari, a fotografare lo stato attuale, a fotografare le richieste dei soliti noti all'interno di speculazione edilizie dei nostri territori.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Kronbichler. Ne ha facoltà.

  FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto a favore di Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà.

Pag. 75

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zaccagnini. Ne ha facoltà.

  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie, Presidente. Non ci dobbiamo nascondere dietro motivazioni false o arrampicate sugli specchi, perché qua siamo di fronte a una delle questioni più importanti e più dirimenti del meccanismo di come funzionano, oggi, l'urbanistica e la pianificazione urbanistica dei nostri territori. I titoli esistono e i progetti devono andare fino in fondo, ma non ci nascondiamo dietro al fatto che esista un diritto inviolabile come quello edificatorio. È chiaro che bisogna andare a regolamentare l'attuale, ma bisogna farlo, soprattutto, prevedendo la possibilità di garantire e tutelare il bene comune, di tutta la comunità.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

  FILIBERTO ZARATTI. Grazie, Presidente. Il punto è: le previsioni di piano regolatore generale costituiscono titolo edificatorio ? A mio parere: no, non costituiscono alcun diritto edificatorio, perché altrimenti questo inficerebbe un diritto riconosciuto dalla legge che è quello dei comuni a pianificare e se quella pianificazione costituisse diritto è evidente che, a questo punto, il diritto dei comuni di cambiare quella pianificazione verrebbe inficiato.
  Ora io penso che questo sia un emendamento assolutamente di buonsenso che dovrebbe essere approvato, perché fa chiarezza su un punto che costituisce elemento di contenzioso ormai da decenni nel nostro Paese. Per identificare cioè il diritto edificatorio si ricorre alla giustizia. Io penso che sarebbe opportuno che il legislatore in questo caso facesse un punto di chiarezza e io penso che questo emendamento dica quello che noi dovremmo fare, cioè che il diritto edificatorio esiste soltanto quando esiste un titolo abilitativo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo De Rosa 4.02, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole dei relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Ciprini, Porta, Baroni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  360   
   Votanti  359   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  180   
    Hanno votato
  92    
    Hanno votato
no  267).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Civati 4.03, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo, sul quale si rimette all'Assemblea il relatore di minoranza del MoVimento 5 Stelle e con il parere favorevole degli altri due relatori di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.

  (Segue la votazione).

  Vaccaro, Bueno, Nicchi, Martino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  360   
   Votanti  298   
   Astenuti   62   
   Maggioranza  150   
    Hanno votato
  27    
    Hanno votato
no  271).    

  (La deputata Mondello ha segnalato di non essere riuscita ad esprimere voto contrario).

Pag. 76

  Interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento che riprenderà nella seduta di domani a partire dalle ore 9.

Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo (ore 19,45).

  VANNA IORI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
  Chiederei agli altri colleghi di allontanarsi un po’ silenziosamente dall'Aula.
  Prego, onorevole, mi raccomando i tempi, perché siamo un po’ stretti.

  VANNA IORI. Grazie, Presidente. L'episodio della piccola Fortuna, abusata e uccisa a Caivano, ha riportato in questi giorni l'attenzione sulla violenza sessuale minorile, un dramma orribile e silenzioso che continua a essere diffuso e sommerso, perché l'abuso avviene nel 90 per cento dei casi in famiglia. È un fenomeno abituale e non occasionale ed è trasversale alle classi sociali, all'età e alla cultura.

  PRESIDENTE. Colleghi, se fate un po’ di silenzio ed evitate di sbattere i banchi sarebbe già molto... Prego, onorevole.

  VANNA IORI. La grande maggioranza di questi abusi non viene mai denunciata per paura, per vergogna e anche questa volta se ne è parlato a tragedia avvenuta. L'episodio impone la necessità di mettere in campo una risposta forte a tutela di tutti i bambini e le bambine vittime di violenza sessuale. Nel 2007 la Convenzione di Lanzarote, primo strumento giuridico internazionale ratificato in Italia con la legge n. 172 del 2012, ci fornisce gli orientamenti per prevenire e per punire gli autori di questo reato brutale che investe aspetti psicologici e sociali, ma anche legislativi e politici. Dobbiamo perciò tenere alta l'attenzione e continuare ad approfondire la conoscenza di questo fenomeno atroce. Abbiamo il dovere di non abbassare la guardia; gli educatori, gli operatori scolastici, sociali e sanitari possono svolgere un ruolo fondamentale di primi sensori per individuare precocemente i segnali delle situazioni a rischio e per aiutare l'emersione del sommerso.
  Così come è decisiva sul versante giuridico la modalità di ascolto del minore nelle fasi processuali, per non riaprire il trauma o compromettere il racconto della violenza subita. Infine, è necessario punire severamente i colpevoli, eliminare gli sconti di pena per chi sceglie il rito abbreviato, rendere obbligatorio il trattamento psicoterapeutico per i condannati, come già avviene in altri Paesi europei, al fine di...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Iori.

  VANNA IORI. ...ridurre i casi di recidiva e tutelare la collettività (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  RICCARDO FRACCARO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Presidente, intervengo in merito alla documentazione pubblicata da Greenpeace Olanda: 240 pagine di documenti, finora tenuti segreti, relativi al TTIP, questo immenso Accordo transatlantico sul commercio e gli investimenti. Dalla documentazione che è stata pubblicata il quadro che emerge è inquietante: una volta approvato questo Trattato, saranno calpestati i diritti dei cittadini sull'altare dei profitti delle grandi lobby internazionali, nei confronti delle quali questo Governo, che appoggia il Trattato, evidentemente è schiavo.
  Ora, Presidente, la cosa più grave non sono solamente i contenuti di questo Trattato, ma bensì il fatto che il Governo finora si sia rifiutato di far leggere ai parlamentari della Repubblica italiana questi documenti e questi atti, mentre altri parlamentari di altre nazioni hanno potuto leggerli, come i tedeschi, che, evidentemente, hanno più rispetto della sovranità popolare e del Parlamento che li rappresenta Pag. 77(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ora, Presidente, chiediamo che, alla luce di questi fatti, il Premier, il nominato Premier, venga a riferire in quest'Aula, e sosteniamo la manifestazione che si terrà sabato 7 maggio, qui, nelle piazze italiane, qui a Roma, contro il TTIP e contro questo Governo, che tratta le lobby come padroni e gli italiani e i cittadini come schiavi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Presidente, intervengo per sollecitare la risposta del Ministro degli affari esteri ad una mia interrogazione che riguarda un Paese in cui è presente una forte comunità italiana, il Venezuela. Il Venezuela, ormai da anni, è attraversato da una crisi politica profonda, ci sono problemi anche di tenuta democratica. Ma io, signor Presidente, ho voluto sottolineare al Ministro la difficoltà economica in cui versa oggi il Venezuela. I centri di grande distribuzione e i supermercati sono vuoti, non si trovano materie prime, nelle farmacie mancano anche i farmaci salvavita.
  Paradossalmente, un Paese che ha esportato il petrolio in tante parti del mondo oggi si trova con una grave crisi energetica e gli uffici e le industrie sono chiusi per tanti giorni, vengono aperti soltanto due giorni alla settimana. Nel mercato nero, invece, si trovano questi prodotti e si trovano con un elemento speculativo altissimo: evidentemente, ci ha messo le mani la criminalità organizzata. Ecco perché sollecito il Governo a dare una risposta, a prevedere degli aiuti, anche perché noi temiamo che questa situazione sociale possa ulteriormente aggravarsi e dare tensione. Il Venezuela è stato un Paese che ha accolto tantissimi emigranti, soprattutto italiani e non soltanto italiani.
  È stato un Paese che ha permesso nel dopoguerra a tanti giovani di costruire famiglia e ha permesso di diventare imprenditori. Oggi questo Paese va aiutato, perché aiutare il Venezuela significa aiutare anche una comunità italo-venezuelana che si trova in grande difficoltà.

  PRESIDENTE. Grazie.

  GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Ecco perché mi permetto, signor Presidente, di chiedere una sollecitazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Signora Presidente ! Onorevole Burtone, guardi, non mi sono trasformata in uomo negli ultimi due minuti.

  MASSIMILIANO BERNINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO BERNINI. Signora Presidente, alcuni giorni fa le principali testate giornalistiche della Tuscia hanno riportato delle notizie riguardanti una vera e propria aggressione ai danni dell'ambiente e del territorio della provincia di Viterbo. Mi riferisco, in particolare, all'anomalo sversamento nel fiume Urcionio presso l'area archeologica di Castel d'Asso e alla contaminazione con fanghi e rifiuti tossici di alcuni terreni in località Pascolaro nel comune di Sipicciano. Quest'ultima vicenda, data la sua gravità, è stata ripresa anche in un servizio di SkyTg24. In merito alla vicenda del fiume Urcionio ho depositato un'interrogazione, la n. 5-08482, che in questa sede sollecito. È urgente individuare la provenienza e le responsabilità dello sversamento, visto che le acque di questo corso d'acqua confluiscono nel fiume Marta, che a sua volta sfocia nel mar Tirreno in corrispondenza di un sito di interesse comunitario.
  E ne approfitto anche per sollecitare un'altra interrogazione inerente un grave fenomeno di inquinamento, la n. 4-02768, Pag. 78riguardante gli sversamenti nelle acque della roggia Fosso dell'Olmo, dovuti probabilmente al malfunzionamento del depuratore dell'ospedale Belcolle. E che fine hanno fatto le vicende riguardanti il ripristino ambientale con materiali pericolosi nei comuni di Vetralla, Castel Sant'Elia e Capranica ? Nonostante le indagini della procura di Viterbo e un'inchiesta parlamentare del 2005, non si è mai giunti ad una conclusione e il processo è caduto in prescrizione. Presidente, chiedo, insieme a tutti i cittadini della provincia di Viterbo, che le istituzioni agiscano celermente in tutte queste vicende per salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PATRIZIA MAESTRI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA MAESTRI. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere una grande preoccupazione per quello che sta accadendo nel settore dei call center. Infatti, abbiamo il rischio di avere circa 8 mila esuberi da oggi a fine anno, a fronte di una occupazione complessiva di 80 mila persone. Grandi aziende come Almaviva, Gepin e Uptime hanno già avviato procedure di licenziamento. Allora, per eliminare le cause di questa situazione, noi chiediamo al Governo alcuni interventi. Intanto, che faccia rispettare l'articolo 24-bis della legge n. 83 del 2012, a cominciare dall'obbligo per l'operatore di comunicare in apertura di telefonata da quale Stato parte la conversazione, anche in Italia, consentendo in ogni caso al cittadino il diritto di farsi gestire la chiamata da un operatore collocato sul territorio nazionale, come previsto dalla legge, anche per salvaguardare la privacy.
  Inoltre, applicare la clausola di salvaguardia occupazionale per le aziende che vincono gli appalti. Il Governo deve intervenire nei confronti delle aziende pubbliche quotate in borsa per evitare forme di massimo ribasso mascherato, che provocano disoccupazione e un peggioramento dei servizi. Considerare, inoltre, i call center, che occupano migliaia di lavoratori e lavoratrici, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, alla stregua delle grandi industrie. Bisogna estendere al settore la cassa integrazione straordinaria, così come previsto nel comparto industria e nel settore della logistica e della grande distribuzione.
  Inoltre, infine, lavorare per un unico contratto di settore, cancellare i contratti pirata, che sono tanti, e migliorare le strategie di sviluppo per consolidare il settore e permettere l'avvio di investimenti in innovazione e ricerca (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Mercoledì 4 maggio 2016, alle 9:

  (ore 9, ore 16,15 e al termine del punto 7).

  1. – Seguito della discussione del disegno di legge:
  Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (C. 2039-A).

  e delle abbinate proposte di legge: FRANCO BORDO e PALAZZOTTO; CATANIA ed altri; FAENZI ed altri; DE ROSA ed altri (C. 902-948-1176-1909).
  — Relatori: Braga, (per l'VIII Commissione) e Fiorio, (per la XIII Commissione), per la maggioranza; De Rosa, Segoni e Zaratti (per l'VIII Commissione), di minoranza.

  2. – Discussione della relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di Pag. 79un procedimento penale nei confronti di Francesco Barbato, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV-ter, n. 16-A).
  — Relatrice: Carinelli.

  3. – Seguito della discussione delle mozioni Lorefice ed altri n. 1-00698, D'Incecco ed altri n. 1-01229, Binetti ed altri n. 1-01235, Rondini ed altri n. 1-01237, Palese ed altri n. 1-01238, Nicchi ed altri n. 1-01239, Vargiu ed altri n. 1-01240 e Milanato ed altri n. 1-01243 concernenti iniziative finalizzate al riconoscimento dell'endometriosi come malattia invalidante e al potenziamento delle prestazioni sanitarie e delle misure di sostegno economico e sociale per le donne affette da tale patologia.

  4. – Seguito della discussione delle mozioni Baradello ed altri n. 1-01188, Polverini e Occhiuto n. 1-01236, Tripiedi ed altri n. 1-01241, Simonetti ed altri n. 1-01242, Pizzolante e Bosco n. 1-01244, Miccoli ed altri n. 1-01245, Baldassarre ed altri n. 1-01246 e Rizzetto ed altri n. 1-01247 concernenti iniziative per valorizzare i cosiddetti lavoratori maturi nel quadro del prolungamento della vita lavorativa.

  5. – Seguito della discussione dei disegni di legge:
  Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana e il Regno hascemita di Giordania in materia di lotta alla criminalità, fatto ad Amman il 27 giugno 2011 (C. 3285-A).
  — Relatore: Porta.

  S. 1750 – Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra, fatto a Ulan-Bator il 30 aprile 2013 (Approvato dal Senato) (C. 3301).
  — Relatore: Censore.

  Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Armenia sulla cooperazione e sulla mutua assistenza in materia doganale, fatto a Yerevan il 6 marzo 2009 (C. 3511-A).
  — Relatore: Censore.

  Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Panama per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Roma e a Città di Panama il 30 dicembre 2010 (C. 3530-A).
  — Relatore: Porta.

  (ore 15).

  6. – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  (ore 18).

  7. – Informativa urgente del Governo in merito all'attuazione della normativa in materia di interruzione volontaria di gravidanza, alla luce della recente pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa.

  La seduta termina alle 20.

CONSIDERAZIONI INTEGRATIVE DELL'INTERVENTO DEL DEPUTATO VINCENZO GAROFALO IN SEDE DI ESAME DI UNA QUESTIONE PREGIUDIZIALE SUL DISEGNO DI LEGGE (A.C. 2039-A ED ABBINATE)

  VINCENZO GAROFALO. Signor Presidente, Onorevoli colleghi, il Gruppo di Area Popolare voterà contro la pregiudiziale Pag. 80di costituzionalità, pur ritenendo problematici taluni contenuti del testo unificato in esame.
  Discuteremo in sede di emendamenti di questi aspetti critici, ma è necessario osservare che i richiami a profili di incostituzionalità di questo testo appaiono non pertinenti.
  Com’è noto a chiunque, esistono innumerevoli norme del nostro ordinamento che pongono degli oggettivi limiti – giustificati da vari interessi di carattere generale riconosciuti esplicitamente dall'ordinamento costituzionale – non solo alla proprietà privata, ma anche al diritto di intrapresa. Occorre infatti tener presente che l'articolo 42 della Costituzione, contrariamente a quel che afferma la pregiudiziale in esame, prevede al comma 2 la possibilità di apporre dei limiti alla proprietà privata con lo scopo di assicurarne la funzione sociale e nel comma 3 prevede certamente un indennizzo, ma solo in caso di esproprio e non per i casi, come quello previsto dal provvedimento in esame, di limitazione d'uso.
  Gioverà anche ricordare che la limitazione di cui stiamo discutendo non è assoluta, ma è soggetta a diverse possibilità di essere superata, o mediante procedure più o meno complesse o a titolo oneroso, quali ad esempio maggiori oneri di urbanizzazione o le sanzioni per gli enti «non virtuosi».
  In modo più specifico, si ricorda che il codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, citato nell'articolo 6 del testo unificato in esame, pone i vincoli più stringenti in materia di edificabilità, vincoli di destinazione d'uso, immodificabilità degli edifici.
  Per quel che riguarda le argomentazioni, proposte dall'atto in esame, sulla violazione delle norme sui poteri sostitutivi del Governo nei confronti delle regioni, di cui all'articolo 120 della Costituzione o sulla violazione del riparto delle competenze tra Stato e regioni ex articolo 117, è bene ricordare che numerose sono le norme approvate anche nel corso di questa Legislatura, nelle quali sono contenuti interventi sostitutivi in caso di inerzia degli enti territoriali e ancor di più sono le norme in cui è apposta la clausola «le Regioni adeguano le proprie disposizioni alle finalità della presente legge». Anche nell'ambito dell'articolo 117 della Costituzione, sempre fermo il diritto dello Stato a dettare norme generali.
  Se quanto appena detto è valido in termini generali, lo è ancor di più nel settore dell'ambiente, ambito nel quale l'evoluzione della giurisprudenza costituzionale, si è indirizzata verso una progressiva centralizzazione delle regolamentazioni.
  Le altre argomentazioni esposte dalla pregiudiziale, quali lo ius edificandi o la «fuga dal regolamento» non hanno valenza costituzionale e quindi costituiscono un elemento sicuramente improprio all'interno della pregiudiziale medesima.
  È necessario comunque fare alcune precisazioni in ordine alla pregiudiziale presentata. In primo luogo, occorre ricordare che il provvedimento in esame risponde agli artt. 9, 44 e 117.
  In particolare, nella pregiudiziale di costituzionalità presentata si lamenta una compressione del diritto di proprietà. Al contrario il provvedimento stabilisce disposizioni coerenti con l'articolo 44 della Costituzione che stabilisce «al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie... ».
  In virtù di tale norma costituzionale (Art. 44) il legislatore può intervenire, prevedendo vincoli alla proprietà privata, qualora sia necessario conseguire un razionale sfruttamento del suolo.
  Alla luce di tale principio occorre sottolineare come il provvedimento in discussione preveda che il consumo del suolo sia consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse. In questo caso, pertanto, si evidenzia 1'affermazione di un interesse concernente la collettività, Pag. 81ovvero si interviene con misure dirette a valorizzare ed a tutelare le aree già urbanizzate e la rigenerazione delle stesse in modo da «conseguire il razionale sfruttamento del suolo» come previsto dal citato articolo 44.
  Tra l'altro il divieto di consumo del suolo contenuto nel disegno di legge, comporta 1’ obbligatoria valutazione delle alternative di localizzazione delle aree interessate dal riuso o dalla rigenerazione, introducendo, quindi un controllo ed una valutazione precisa e puntuale.
  Si tratta, pertanto, di una disposizione – condivisibile o criticabile, s'intende – ma comunque volta a valorizzare e favorire, come detto, aree del nostro Paese che abbisognano di essere riutilizzate e rigenerate al fine di portare un vantaggio per la collettività. Uno dei fini riconosciuti dall'articolo 44 è, tra l'altro, quello di assicurare uno sfruttamento migliore delle aree come appunto fa questo provvedimento.
  Ripeto – a prescindere da ogni valutazione di merito e di opportunità – il provvedimento comunque non reca norme che possano essere oggettivamente ritenute fuori dal quadro costituzionale.
  Anche in ordine alle problematiche che si riferiscono al potere sostitutivo del Governo di cui all'articolo 120 della Costituzione, si evidenzia che tale potere sostitutivo, in caso di inadempienze delle Regioni, necessita di un'intesa in sede di Conferenza Unificata e soprattutto che tale potere sostitutivo, (che comporta l'approvazione delle norme in modo uniforme nelle Regioni inadempienti), viene esercitato fino a quando le Regioni non disciplineranno con propria legge la normativa in questione.
  In questo modo sono le stesse Regioni a disciplinare la materia in via definitiva, rispettando la competenza regionale in materia di governo del territorio (Art. 4, comma 4).
  Ribadiamo, pertanto, il voto contrario di Area Popolare alla pregiudiziale al nostro esame.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 2039-A e abb. - q. pr. cost. 1 407 397 10 199 41 356 77 Resp.
2 Nom. em. 1.1 398 377 21 189 377 85 Appr.
3 Nom. em. 1.2 401 399 2 200 120 279 85 Resp.
4 Nom. em. 1.3 401 399 2 200 111 288 85 Resp.
5 Nom. em. 1.4 400 399 1 200 142 257 85 Resp.
6 Nom. em. 1.9 408 405 3 203 34 371 85 Resp.
7 Nom. em. 1.11 403 401 2 201 69 332 84 Resp.
8 Nom. em. 1.13 403 401 2 201 90 311 84 Resp.
9 Nom. em. 1.15 407 406 1 204 47 359 84 Resp.
10 Nom. em. 1.17 407 404 3 203 333 71 84 Appr.
11 Nom. em. 1.18 403 403 202 58 345 84 Resp.
12 Nom. em. 1.21 408 406 2 204 120 286 84 Resp.
13 Nom. em. 1.22 405 404 1 203 52 352 84 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. em. 1.29 408 320 88 161 11 309 84 Resp.
15 Nom. em. 1.30 rif. 412 405 7 203 398 7 84 Appr.
16 Nom. em. 1.32 411 406 5 204 57 349 84 Resp.
17 Nom. em. 1.33 414 401 13 201 45 356 83 Resp.
18 Nom. em. 1.34 403 403 202 292 111 83 Appr.
19 Nom. articolo 1 405 405 203 356 49 82 Appr.
20 Nom. em. 2.1 404 380 24 191 29 351 82 Resp.
21 Nom. em. 2.5 393 390 3 196 118 272 82 Resp.
22 Nom. em. 2.8 399 398 1 200 94 304 82 Resp.
23 Nom. em. 2.10 402 401 1 201 100 301 82 Resp.
24 Nom. em. 2.12 403 401 2 201 99 302 82 Resp.
25 Nom. em. 2.13 408 405 3 203 100 305 82 Resp.
26 Nom. em. 2.14 414 401 13 201 44 357 82 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 2.16, 2.17 417 414 3 208 113 301 82 Resp.
28 Nom. em. 2.18 404 401 3 201 99 302 82 Resp.
29 Nom. em. 2.20 408 407 1 204 95 312 82 Resp.
30 Nom. em. 2.21 413 411 2 206 139 272 82 Resp.
31 Nom. em. 2.22 410 408 2 205 59 349 82 Resp.
32 Nom. em. 2.23 416 413 3 207 135 278 82 Resp.
33 Nom. em. 2.25 414 412 2 207 47 365 82 Resp.
34 Nom. em. 2.28 417 416 1 209 50 366 82 Resp.
35 Nom. em. 2.30 417 417 209 106 311 82 Resp.
36 Nom. em. 2.31 408 407 1 204 104 303 82 Resp.
37 Nom. em. 2.32 405 404 1 203 103 301 82 Resp.
38 Nom. em. 2.33 405 404 1 203 101 303 82 Resp.
39 Nom. em. 2.35 406 404 2 203 100 304 82 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 2.36 413 413 207 308 105 82 Appr.
41 Nom. em. 2.46 416 413 3 207 33 380 82 Resp.
42 Nom. em. 2.47 413 410 3 206 35 375 82 Resp.
43 Nom. em. 2.48 413 411 2 206 34 377 81 Resp.
44 Nom. em. 2.49 rif. 412 411 1 206 281 130 81 Appr.
45 Nom. em. 2.62 414 338 76 170 54 284 81 Resp.
46 Nom. em. 2.65 409 406 3 204 126 280 81 Resp.
47 Nom. em. 2.66 414 413 1 207 103 310 81 Resp.
48 Nom. em. 2.70 410 410 206 100 310 81 Resp.
49 Nom. em. 2.74 407 407 204 97 310 81 Resp.
50 Nom. em. 2.75 411 411 206 97 314 81 Resp.
51 Nom. em. 2.78 409 407 2 204 32 375 81 Resp.
52 Nom. em. 2.79 411 404 7 203 125 279 81 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 2.85 420 403 17 202 54 349 80 Resp.
54 Nom. em. 2.88 429 429 215 108 321 80 Resp.
55 Nom. em. 2.300 432 356 76 179 323 33 79 Appr.
56 Nom. em. 2.90 420 420 211 107 313 80 Resp.
57 Nom. em. 2.301 415 414 1 208 390 24 80 Appr.
58 Nom. em. 2.91 423 423 212 107 316 79 Resp.
59 Nom. em. 2.93 425 416 9 209 298 118 80 Appr.
60 Nom. em. 2.95 423 422 1 212 106 316 79 Resp.
61 Nom. em. 2.96 428 420 8 211 29 391 79 Resp.
62 Nom. em. 2.97 428 425 3 213 107 318 79 Resp.
63 Nom. em. 2.99 422 422 212 103 319 79 Resp.
64 Nom. em. 2.100 432 431 1 216 110 321 79 Resp.
65 Nom. articolo 2 428 424 4 213 272 152 79 Appr.
INDICE ELENCO N. 6 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 3.2 368 356 12 179 99 257 79 Resp.
67 Nom. em. 3.6, 3.7 377 375 2 188 105 270 79 Resp.
68 Nom. em. 3.20 380 354 26 178 279 75 79 Appr.
69 Nom. subem. 0.3.300.1 392 389 3 195 373 16 79 Appr.
70 Nom. em. 3.300 399 397 2 199 360 37 79 Appr.
71 Nom. em. 3.10 398 385 13 193 43 342 79 Resp.
72 Nom. em. 3.12 394 381 13 191 90 291 80 Resp.
73 Nom. em. 3.14 405 401 4 201 24 377 79 Resp.
74 Nom. subem. 0.3.301.1 397 394 3 198 116 278 79 Resp.
75 Nom. em. 3.301 407 307 100 154 288 19 79 Appr.
76 Nom. em. 3.15 405 400 5 201 42 358 79 Resp.
77 Nom. em. 3.17 406 403 3 202 34 369 79 Resp.
78 Nom. em. 3.19 407 402 5 202 87 315 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. articolo 3 409 402 7 202 251 151 79 Appr.
80 Nom. em. 4.2 392 388 4 195 94 294 80 Resp.
81 Nom. em. 4.3 387 385 2 193 88 297 80 Resp.
82 Nom. em. 4.4 396 393 3 197 372 21 80 Appr.
83 Nom. em. 4.6 403 400 3 201 99 301 79 Resp.
84 Nom. em. 4.7, 4.8 404 401 3 201 97 304 79 Resp.
85 Nom. em. 4.300 395 391 4 196 364 27 79 Appr.
86 Nom. em. 4.13 393 390 3 196 102 288 79 Resp.
87 Nom. em. 4.14,4.15,4.16,4.17 396 395 1 198 41 354 79 Resp.
88 Nom. em. 4.19 rif.,4.20 r,4.21rif.,4.22 394 383 11 192 347 36 78 Appr.
89 Nom. em. 4.29 390 390 196 91 299 78 Resp.
90 Nom. em. 4.30 389 389 195 88 301 79 Resp.
91 Nom. em. 4.31 391 323 68 162 7 316 78 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 8 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 101)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. em. 4.32 380 376 4 189 85 291 78 Resp.
93 Nom. em. 4.33 392 392 197 32 360 78 Resp.
94 Nom. em. 4.34 392 391 1 196 105 286 78 Resp.
95 Nom. em. 4.36 391 382 9 192 26 356 78 Resp.
96 Nom. em. 4.38 383 383 192 98 285 78 Resp.
97 Nom. em. 4.50 p.I 377 372 5 187 368 4 78 Appr.
98 Nom. articolo 4 377 284 93 143 247 37 78 Appr.
99 Nom. articolo agg. 4.01 374 374 188 21 353 78 Resp.
100 Nom. articolo agg. 4.02 360 359 1 180 92 267 79 Resp.
101 Nom. articolo agg. 4.03 360 298 62 150 27 271 78 Resp.