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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 509 di venerdì 23 ottobre 2015

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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

  La seduta comincia alle 9,30.

  PRESIDENTE. La seduta è aperta.
  Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

  ROBERTO CAPELLI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

  PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bellanova, Dambruoso, Damiano, Di Lello, Ferranti, Gregorio Fontana, Franceschini, Giancarlo Giorgetti, Migliore, Portas, Ravetto, Realacci, Rosato, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente ottantadue, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza, che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,35).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Elementi ed iniziative per il potenziamento e lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria della Basilicata, anche in rapporto alla proclamazione di Matera «capitale europea della cultura 2019» – n. 2-01094)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza Latronico e Palese n. 2-01094, concernente elementi ed iniziative per il potenziamento e lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria della Basilicata, anche in rapporto alla proclamazione di Matera «capitale europea della cultura 2019» (Vedi l'allegato A – Interpellanze urgenti).
  Chiedo al deputato Cosimo Latronico se intenda illustrare la sua interpellanza. Ne ha facoltà.

  COSIMO LATRONICO. Signor Presidente, questa interpellanza, che risale a qualche mese fa, per la quale, per la verità, ci sono stati diversi rinvii (vedo che il Governo ora è rappresentato dal sottosegretario per la salute; una certa mobilità interdipartimentale al Governo non fa male, ma insomma, se ognuno facesse il suo mestiere, non sarebbe male), ma comunque, si occupa di infrastrutture e trasporti, in poche parole, del Piano per il sud, che è stato assunto e pubblicato dal CIPE nel 2011.
  Il tema è (questa è la ragione politica di quest'atto di sindacato ispettivo) capire, a distanza di quattro anni da questa programmazione, in una parte importante del sud, della Basilicata (ma naturalmente il quadro delle infrastrutture connette la Basilicata con altre regioni del sud, quindi con la Campania, con la Puglia, con la Calabria stessa) a che punto sia quella programmazione, definita, a suo tempo, Piano per il sud.Pag. 2
  Considerato inoltre che le notizie che abbiamo (adesso vedremo la risposta del Governo) sono che molte di queste programmazioni sono rimaste, così come si dice, al palo, il tema è capire se esista, da parte del Governo, la preoccupazione di dare corso a questi investimenti, che sono investimenti di natura viaria, di natura ferroviaria, che continuano a tenere, in modo particolare la Basilicata, in una situazione di arretratezza rispetto alla dotazione infrastrutturale.
  C’è, poi, una citazione particolare: mentre si parla di nuovo Piano per il sud, di master plan, dice il Presidente Renzi, per il Mezzogiorno, sarebbe il caso di fare il punto sullo stato di attuazione delle programmazioni di quattro anni fa, per vedere se ANAS, Ferrovie, regioni, gli enti deputati abbiano fatto quello che dovevano fare, perché le programmazioni possano diventare realtà e non libro dei sogni.
  In Basilicata poi si aggiunge un addendum, che è la designazione di Matera quale «capitale della cultura per il 2019». Se ciò non porterà il Governo a fare degli atti immediati, significherà che anche questo ambizioso progetto di elevare una città di sud a capitale dell'Europa, per slegarla dai vincoli e dai condizionamenti anche di ordine infrastrutturale, sarà un obiettivo mancato. Grazie.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo, ha facoltà di rispondere.

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevole Latronico, in riferimento agli interventi sulla rete viaria nella regione Basilicata, sulla base delle informazioni che abbiamo assunto presso ANAS, si riferisce nel dettaglio quanto segue.
  Interventi in corso di esecuzione: sono attualmente 3 per un importo complessivo di oltre 86 milioni di euro e specificamente:
   SS 655 Bradanica: lavori di costruzione del II tronco, 3o lotto del Capoposto, 1o stralcio dalla SP Santa Lucia alla SS 168 per un importo di 10,6 milioni di euro, con ultimazione prevista per novembre 2015;
   SS 655 Bradanica: tronco 1o lotto «della Martella» per circa 70 milioni di euro, con ultimazione prevista per dicembre 2016;
   SS 585 Fondo Valle del Noce: lavori di completamento del 1o lotto (SS 585 – abitato di Lauria), per circa 5,2 milioni di euro, con ultimazione prevista per novembre 2015.

  Interventi, invece, appaltati con progettazione in corso. Sono attualmente due, con attività di progettazione esecutiva da parte dell'impresa appaltatrice:
   SS 95 Tito-Brienza, VI Lotto Variante Brienza per un importo di 87 milioni di euro con progettazione esecutiva avviata lo scorso 15 marzo;
   raccordo autostradale 5 Sicignano-Potenza: adeguamento strutturale e messa in sicurezza dell'Itinerario Basentano (compreso Raccordo Autostradale Sicignano-Potenza) per circa 28 milioni di euro, con progettazione esecutiva avviata lo scorso 14 maggio.

  Interventi di prossimo avvio. Sono in corso le procedure di appalto per un intervento (per un importo complessivo lordo a base di gara per circa 32,7 milioni di euro, importo complessivo netto aggiudicato pari a circa 23 milioni di euro):
   sulla SS 658 nuovo itinerario Potenza-Melfi: interventi di messa in sicurezza, I stralcio. I lavori sono stati consegnati e regolarmente in corso.

  Gli interventi, invece, in fase di progettazione possono essere suddivisi in:
   a) interventi finanziati per lavori: sono quattro interventi per oltre 128 milioni di euro complessivi, nello specifico:
  Senza vincolo di impegno del finanziamento:
   SS 92 strada Fondo Valle Sauro” – Corleto Perticara – SP Camastra 1o, 2oe 3o lotto, per un importo 85 milioni di euro.

Pag. 3

  Interventi confermati nel Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2007-2013 con finanziamento vincolato al perseguimento della obbligazione giuridicamente vincolante (OGV) entro il 31 dicembre 2015 (ovvero, con ulteriore possibilità, entro il 30 giugno 2016):
   SS 658 nuovo itinerario Potenza – Melfi – stralcio IIa – interventi di messa in sicurezza, oltre 12 milioni di euro;
   SS 18 eliminazione pericolo caduta massi (Maratea) per 30 milioni di euro;
   itinerario Murgia-Pollino tratto: Basentana – SS Sinnica (Pisticci-Tursi). III stralcio, per un importo di circa 1,6 milioni di euro;
   b) finanziati per progettazione: l'accordo di programma quadro sottoscritto il 2 aprile 2014 ha previsto un finanziamento per la sola progettazione dei seguenti interventi per un importo totale di circa 12 milioni di euro;
   SS 95 costruzione dello svincolo di Tito in località Nuvolese, per 17 milioni di euro (l'importo finanziato per la progettazione è di circa 300 mila euro);
   SS 95 adeguamento svincolo di Satriano, per 10 milioni di euro (importo progettazione finanziato per 300 mila euro);
   itinerario Salerno-Potenza-Bari – tronco I Valico di Pazzano: collegamento SS 407 – SS 96-bis, 300 milioni di euro (importo per la progettazione finanziata è per 2,5 milioni di euro);
   itinerario Murgia-Pollino – tratto: Gioia del Colle-Matera, per circa 130 milioni di euro (l'importo progettazione finanziata è di 1 milione di euro);
   itinerario Murgia-Pollino – tratto: Matera-Ferrandina-Pisticci, 300 milioni di euro (importo progettazione finanziata 2,5 milioni di euro);
   itinerario Murgia-Pollino – tratto: Basentana – SS Sinnica (Pisticci-Tursi), I stralcio, per oltre 53 milioni di euro (importo progettazione finanziata 5,35 milioni di euro);
   c) non finanziati risultano, invece, la SS 658, nuovo itinerario Potenza-Melfi stralcio 2b: interventi di messa in sicurezza per 33 milioni di euro;
   d) il piano pluriennale ANAS 2015-2019: itinerario Murgia-Pollino – tratto Pisticci-Tursi-Valsinni 2o stralcio, circa 45 milioni di euro.

  Inoltre, nell'ambito delle attività di riprogrammazione delle economie dei lavori compresi nell'accordo di programma quadro, la regione Basilicata ha previsto il finanziamento di 19 interventi, del valore complessivo di 22,7 milioni di euro, di cui l'ANAS sarà soggetto attuatore.
  Il suddetto finanziamento è vincolato al perseguimento degli obblighi giuridicamente vincolanti (OGV) entro il 31 dicembre 2015, ovvero entro il 30 giugno 2016.
  Tra i lavori oggetto di riprogrammazione vi sono: due interventi di nuove opere (di cui uno finanziato per la sola progettazione), di importo pari a 1,6 milioni di euro, attualmente in fase di progettazione e precisamente: SS 658, nuovo itinerario Potenza – Melfi, progettazione (quota parte) del completamento lavori di messa in sicurezza per 0,7 milioni di euro; NSA, strada di collegamento SS 585/A, completamento lavori di realizzazione svincolo a livelli sfalsati al km 1+450 per un importo di 0,9 milioni di euro; diciassette interventi di manutenzione straordinaria di importo pari a 21,1 milioni di euro, fra i quali: due interventi in fase di esecuzione per un importo di 6,3 milioni di euro; sei interventi in fase di prossimo avvio per un importo di 3,1 milioni di euro; nove interventi in fase di progettazione per un importo di 11,7 milioni di euro.
  Infine, quanto agli interventi di manutenzione straordinaria, sono attivi e in fase di ultimazione ventuno interventi per un importo netto di circa 70,61 milioni di euro e sono stati finanziati e in fase di attivazione ventiquattro interventi per un Pag. 4importo di circa 23,15 milioni di euro. Di questi ultimi, quattro sono stati aggiudicati definitivamente e sono in fase di consegna i lavori alle imprese appaltatrici. Sono anche stati già finanziati e in attesa di approvazione finale i lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale della NSA «Bretella di Collegamento A3 – S.S. 575 – I Lotto» per un importo di circa 220 mila euro, nonché le attività di indagine e di analisi ambientale delle aree di competenza ANAS incluse nel sito d'interesse nazionale di Val Basento lungo la strada statale 407 Basentana per un importo di circa 350 mila euro.
  Nella seduta del 6 agosto scorso il CIPE ha approvato lo schema di contratto di programma per l'anno 2015 e il Piano pluriennale degli investimenti 2015-2019 tra il MIT e l'ANAS. Gli stanziamenti del contratto di programma prevedono dodici interventi di manutenzione straordinaria per un importo complessivo di circa 28,46 milioni di euro.
  Passando agli interventi sulle infrastrutture ferroviarie, il contratto di programma 2012/2016 – Parte investimenti con il gestore Rete Ferroviaria Italiana prevede i seguenti interventi: l'ammodernamento della linea Potenza-Foggia: la linea attuale, a semplice binario non elettrificata, si sviluppa con elevate pendenze (fino al 28 per cento) e curve di raggio stretto, con attrezzaggio tecnologico non adeguato a moderni standard ferroviari. Gli interventi di velocizzazione e di ammodernamento tecnologico individuati consistono principalmente nell'elettrificazione della linea, nella soppressione di trentuno passaggi a livello, nella razionalizzazione degli impianti di stazione. Tali interventi, che porteranno ad una consistente, credo, diminuzione di circa 25 minuti dei tempi di viaggio tra Potenza e Foggia e che consentiranno di migliorare la regolarità della circolazione, sono previsti nel contratto istituzionale di sviluppo del 2 agosto 2012, citato dall'onorevole Latronico, e inseriti nel contratto di programma per un costo globale di 200 milioni di euro, interamente disponibili in tabella A04, Sezione I «Opere in corso» e ciò consentirà alla Basilicata il collegamento con l'Alta velocità Napoli – Bari.
  La ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto è una linea a binario unico elettrificato a corrente continua di circa 200 chilometri che attraversa in senso longitudinale la parte centrale della Basilicata, mettendo in connessione il bacino campano tirrenico di Salerno e Napoli con quello pugliese ionico di Taranto e Brindisi, oltrepassando la catena montuosa degli Appennini.
  Per quanto riguarda il potenziamento tratta Battipaglia-Potenza, in base alla delibera CIPE 85/2002 è stato elaborato uno studio di fattibilità per migliorare i collegamenti tra Taranto e Brindisi e la direttrice tirrenica. Tale studio prevede rettifiche delle curve esistenti per circa il 30% del tracciato, con un costo stimato complessivo di 491 milioni di euro. È stato sviluppato lo studio preliminare con un costo di 2 milioni di euro, mentre il completamento della progettazione e la realizzazione della tratta è riportato nella Sezione 2 – Opere programmatiche del predetto contratto di programma.
  Per quanto riguarda il potenziamento della tratta Potenza-Metaponto, la linea è lunga circa 92 km e il costo di realizzazione delle opere ammonta a 646 milioni di euro. È stata sviluppata la progettazione preliminare con un costo di 2 milioni di euro, mentre il completamento della progettazione e le realizzazioni degli interventi sono inseriti nel predetto contratto di programma in Sezione 2 – Opere programmatiche.
  Per quanto riguarda la tratta Taranto-Metaponto, il progetto di raddoppio della tratta, del costo stimato di circa 340 milioni di euro, si inserisce nel quadro delle realizzazioni finalizzate a potenziare corridoi alternativi per il traffico merci, mirando a integrare il corridoio che mette in collegamento il porto di Gioia Tauro con Taranto e Bari, con una piattaforma infrastrutturale dalle prestazioni omogenee (sagoma, peso assiale, velocità) per alimentare i traffici marittimi da e per i porti di Gioia Tauro e Taranto, utilizzando Pag. 5treni portacontainer di grandi dimensioni. È stata sviluppata la progettazione preliminare degli interventi, il cui costo è di circa un milione di euro ed è riportato sempre nel citato contratto di programma nella Sezione 1 – Opere in corso; le ulteriori attività sono presenti nella Sezione 2 – Opere programmatiche per un importo complessivo di circa 339 milioni di euro.
  Infine, la tratta ferroviaria Bari-Matera, esercita dalle ferrovie appulo-lucane, è oggetto di importanti lavori di ammodernamento e potenziamento che riguardano sia la rete che i rotabili, alcuni dei quali già completati e altri di imminente ultimazione.
  Tutti gli investimenti in corso (raddoppio della linea ferroviaria da Bari Scalo a Torino, interramento della stazione di Modugno, realizzazione dei sovrappassi pedonali e adeguamento dei marciapiedi nelle stazioni, rinnovo dell'armamento ferroviario, recinzione della linea), unitamente alla realizzazione degli impianti di segnalamento e sicurezza ACEI + CTC e all'attrezzaggio dei rotabili con train stop, sono finalizzati al miglioramento della sicurezza dell'esercizio ferroviario, all'efficientamento del sistema e alla riduzione consistente dei tempi di percorrenza dei treni.
  Agli interventi riportati sono da aggiungere i lavori di riqualificazione e adeguamento delle stazioni ricadenti sulle linee della Regione Basilicata (Potenza Inferiore, Potenza Città, Potenza Santa Maria, Avigliano Città – Matera Sud e Matera Villa Longo) già conclusi o in corso di esecuzione.

  PRESIDENTE. Il deputato Latronico ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

  COSIMO LATRONICO. Grazie Presidente, naturalmente al netto della fatica che il sottosegretario De Filippo ha impegnato nel leggere questa risposta del ministero, che ha fatto una ricognizione a larghe linee della questione infrastrutture, resta il tema di fondo; io colgo l'occasione per dire alla Presidente della Camera che, naturalmente, se l'attività ispettiva ha un senso nel rapporto fra Parlamento e Governo, il contenuto delle attività ispettive andrebbe rispettato.
  Le domande di fondo che ispirano questa interpellanza, a firma mia e del collega Palese, sono le seguenti e stanno tutte dentro la mia insoddisfazione. Le grandi questioni infatti non vengono affrontate. Per quanto riguarda la prima grande questione, tramite il sottosegretario De Filippo, spero si abbia il modo di parlarne con il Ministro Delrio, con il quale, se riesco, proverò a parlare anch'io nelle prossime settimane. Intanto, sfugge un nesso fra la programmazione e la realizzazione delle opere strategiche. Poi, ci si può accontentare dei piccoli interventi che si devono fare, ma le grandi questioni restano al palo. Si pongono domande sulle grandi questioni ad esempio la connessione trasversale Murgia-Pollino. Si progetta, sappiamo da anni che si progetta, vi sono le risorse per progettare ma a che punto è questa programmazione che metterebbe insieme il Tirreno e l'Adriatico, che collegherebbe Bari al Pollino, che metterebbe in connessione la città di Matera con i sistemi trasportistici del Mezzogiorno ? La città di Matera, la capitale della cultura.
  Sappiamo che stanno progettando, ma a anche punto siamo ? È dal 2011 che ci sono le risorse per la progettazione. E non solo: ci sono anche le risorse per realizzare qualche tratto. Neanche quello è stato cantierizzato.
  Come pure la connessione di Matera con l'autostrada di Gioia del Colle, che si trova all'interno di questo itinerario: ci sono le risorse per la progettazione, ma non sappiamo, non abbiamo una parola se questa progettazione si realizza, se rientra negli atti di programmazione del Governo.
  Come pure la questione della Potenza-Melfi: una strada terribile, per la quale purtroppo la cronaca ci segnala continuamente incidenti mortali; una strada che non regge il traffico verso il nodo industriale di Melfi.Pag. 6
  E ancora: il nodo ferroviario, la grande questione della connessione tra Salerno, Potenza e Taranto. Si continuano a dare cifre. Ma stiamo parlando di un nodo ferroviario che non tiene fuori solo la Basilicata, ma tiene fuori tutto il Mezzogiorno, che non connette i porti di Salerno, di Taranto e di Gioia Tauro.
  Non vi è una visione strategica del piano infrastrutturale. Di questo vorremmo parlare nel Parlamento con il Governo, piuttosto che ricevere risposte striminzite, burocratiche, polverizzate, che non danno l'idea di che cos’è questo Mezzogiorno. Senza infrastrutture logistiche il Mezzogiorno non va da nessuna parte. Questo il sottosegretario De Filippo lo sa.
  Come pure la questione della connessione ferroviaria della città di Matera. Vi è un'opera realizzata che è costata 500 miliardi di vecchie lire per realizzare una ferrovia mai messa in esercizio tra Ferrandina e Matera: che ne faremo di questo investimento ? Resterà ? È utilizzabile ? Non è utilizzabile ? La connessione di Matera con Bari sarà a scartamento ridotto ? Lo supereremo ? Ci connetteremo con le Ferrovie dello Stato ? Volevo qualche risposta su questo fronte strategico.
  Non posso che dichiararmi insoddisfatto e dico alla Presidente della Camera che riproporrò questa interrogazione ogni mese, perché se il Presidente Renzi vuole parlare del Mezzogiorno, deve spiegarsi su queste questioni con realismo per dire quello che facciamo e quello che non possiamo fare. Perché così anche gli attori della scena pubblica si regolano. Grazie, Presidente.

(Elementi ed iniziative in merito all'operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale e per il pieno utilizzo dei fondi strutturali europei – n. 2-01130)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente dei deputati Galgano e Monchiero n. 2-01130, concernente elementi ed iniziative in merito all'operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale e per il pieno utilizzo dei fondi strutturali europei (Vedi l'allegato A – Interpellanze urgenti).
  Chiedo alla deputata Galgano se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  ADRIANA GALGANO. Sì, grazie Presidente. Buongiorno, sottosegretario De Filippo.
  La nostra interpellanza riguarda l'Agenzia per la coesione, che è stata istituita nel 2013 e ha come obiettivo quello di supportare le amministrazioni locali nella progettazione e di seguirle durante la fase di implementazione dell'utilizzo dei fondi europei.
  Il problema dell'utilizzo dei fondi europei nel nostro Paese è molto sentito, perché nel settennio precedente non siamo riusciti a spenderli tutti. Questo è incredibile dal momento che i fondi europei rappresentano la principale fonte di finanziamento per opere e progetti innovativi, nonché per il rinnovamento delle aziende. Il rischio è che, se non poniamo immediati correttivi, la stessa cosa succeda per il prossimo settennio.
  Dopo due anni ci risulta che l'Agenzia per la coesione non è ancora operativa. Infatti, nelle raccomandazioni che nel 2015 la Commissione europea ha fatto all'Italia, vi è proprio quella di rendere operativa l'Agenzia per la coesione.
  A giugno, quindi, vista l'importanza del ruolo di tale Agenzia, abbiamo presentato una precedente interpellanza. Il Viceministro Bubbico ci aveva messo al corrente degli sviluppi e ci aveva assicurato che i 12 miliardi di euro che rimangono da spendere della programmazione dei fondi europei del settennio precedente, sarebbero stati utilizzati nei tempi.
  Oggi la presente interpellanza è per conoscere: lo stato di avanzamento rispetto all'operatività dell'Agenzia, cosa sta succedendo rispetto ai fondi europei che ancora non abbiamo utilizzato, e cosa sta facendo il Governo per riuscire ad utilizzarli.
  Continueremo ad interpellarvi perché, come Scelta Civica, riteniamo che ci debba Pag. 7essere il massimo impegno per spenderli. Non è possibile, infatti, che stiamo a discutere con l'Unione europea dello 0,2 o dello 0,4 in più di sforamento del deficit, quando abbiamo 12 miliardi da spendere e non riusciamo a farlo. Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Galgano.
  Il sottosegretario di Stato Vito De Filippo ha facoltà di rispondere. Prego, sottosegretario.

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Grazie Presidente, onorevoli, il nuovo assetto istituzionale di coordinamento e presidio delle politiche di coesione a livello centrale, ha preso avvio, come è stato anche descritto nell'interpellanza, con l'avvenuta istituzione delle due strutture, il Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e l'Agenzia per la coesione territoriale, rispettivamente titolari delle funzioni di programmazione e di attuazione delle politiche di coesione.
  Con riguardo all'Agenzia per la coesione territoriale, rispetto a quanto comunicato nella precedente interpellanza dell'onorevole Galgano n. 2-00984, si rappresenta che, successivamente all'insediamento del comitato direttivo, il collegio dei revisori dei conti, nominato con DPCM del 1o aprile 2015, si è insediato il 19 giugno 2015. Con DPCM del 7 agosto 2015 è stato approvato anche il regolamento di organizzazione, registrato dalla Corte dei conti nel corrente mese. È stato, altresì, registrato dalla Corte dei conti il regolamento di contabilità adottato con DPCM del 7 agosto 2015. Il 5 ottobre 2015 è stato presentato alla Presidenza del Consiglio dei ministri il Piano triennale 2015-2017 ed il 15 ottobre 2015 è stato adottato il regolamento di articolazione degli uffici di II fascia che disciplina l'organizzazione interna degli uffici di staff e delle aree dell'Agenzia.
  In ogni caso, la normativa istitutiva dà facoltà al Dipartimento per le politiche di coesione ed all'Agenzia di avvalersi, per l'espletamento delle proprie funzioni, del personale dell'ex Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, nelle more del relativo inquadramento nei ruoli dell'uno o dell'altra.
  In merito allo stato della programmazione dei fondi strutturali, per il periodo 2014-2020, l'Accordo di partenariato dell'Italia, adottato dalla Commissione europea il 29 ottobre 2014, che ha definito la strategia di intervento dei Fondi SIE 2014-2020, esplicitandola in risultati attesi e tipologie di azioni da sostenere, ha indicato il numero e la tipologia di programmi operativi FESR e FSE chiamati ad attuare tale la strategia: 11 programmi operativi nazionali (PON), di cui 5 plurifondo FESR e FSE, e 39 programmi operativi regionali (POR), di cui 3 plurifondo delle regioni Calabria, Puglia e Molise.
  Alla data del 22 ottobre 2015 risultano inoltrati alla Commissione europea tutti i programmi operativi previsti nell'accordo di partenariato, incluso il PON Iniziativa PMI originariamente non previsto e originato dalla riprogrammazione delle corrispondenti iniziative in altri programmi, spedito all'Unione europea il 16 ottobre 2015. Alla stessa data tutti i programmi operativi sono stati adottati dalla Commissione europea, con l'eccezione dei PON Legalità e POR Calabria FESR/FSE, la cui adozione è prevista per i prossimi giorni, e del POR Campania FESR e PON Iniziativa PMI, la cui adozione avverrà entro il corrente anno.
  Per quanto riguarda, invece, il ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013, dei circa 46,7 miliardi disponibili per quel ciclo per programmi FESR e FSE dell'Obiettivo convergenza e competitività, restano da spendere circa 8,8 miliardi di euro (i dati sono del monitoraggio del 31 agosto 2015), con riferimento in massima parte all'area della convergenza.
  Per quanto riguarda gli ultimi dati di certificazione delle spese alla Commissione europea, aggiornati al 20 ottobre 2015, mostrano che le predette spese certificate dalle autorità di gestione hanno raggiunto un volume di circa 34,4 miliardi di euro: per il raggiungimento dell'obiettivo del completo utilizzo dei circa 46,7 miliardi di Pag. 8euro disponibili per il ciclo di programmazione 2007-2013, rimangono da certificare alla Commissione europea quindi 12,3 miliardi di euro.
  Rispetto al target di maggio si registra un incremento di poco più 0,2 miliardi di euro.
  Alla fine del corrente mese di ottobre la verifica del raggiungimento del target di spesa permetterà di fare un ulteriore controllo sullo stato di attuazione dei programmi operativi in previsione della chiusura che avverrà a marzo 2017.
  Al fine di centrare tale obiettivo proseguono con grande intensità le azioni di sostegno e di accompagnamento alle amministrazioni responsabili della gestione, volte a superare tutte le criticità che rallentano l'attuazione sia per evitare il non integrale utilizzo delle risorse sia per migliorare la qualità degli investimenti cofinanziati. Si segnala per questo punto l'attività condotta in tal senso dalle task force dedicate ai programmi della Campania, della Calabria, della Sicilia e al Programma nazionale reti, rafforzate nello scorso mese di aprile, dopo un confronto con i servizi della Commissione europea, in cui, sono state condivise a livello politico le misure da adottare nel quadro di Piani di azione che, per ciascun programma operativo indicavano gli interventi necessari per la chiusura, con tabelle di marcia sull'attuazione della spesa, ivi incluse le eventuali riprogrammazioni, per migliorare la qualità dei programmi e consentire il pieno assorbimento delle risorse programmate, anche ricorrendo al migliore uso delle flessibilità previste dagli orientamenti comunitari sulle procedure di chiusura dei programmi.
  Si evidenzia infine la avvenuta definizione dell'assistenza della Banca europea degli investimenti (BEI), attraverso lo strumento Jaspers, specificamente dedicato al sostegno dell'attuazione dei progetti di grandi dimensioni (Grandi progetti superiori ai 50 milioni di euro di costo) cofinanziati dai Fondi strutturali e da completare nel corso della programmazione 2014-2020.

  PRESIDENTE. La deputata Galgano ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

  ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario per la risposta. Siamo soddisfatti della risposta per quanto riguarda il proseguimento delle operazioni volte a rendere l'Agenzia per la coesione effettivamente operativa. Non siamo ovviamente soddisfatti dei miliardi che ancora mancano da spendere per quanto riguarda la programmazione europea 2007-2014. Noi continueremo quindi ad incalzare il Governo con interpellanze e interrogazioni su questo punto, perché, come sta facendo, continui in questo ultimo periodo a dare la spinta massima per riuscire ad impiegare quante più risorse possibile. È assolutamente indispensabile, per la nostra economia, per le nostre imprese e per tutti coloro che nel nostro Paese sono senza lavoro.

(Chiarimenti ed iniziative in ordine all'operato dell'Agenzia italiana del farmaco relativamente al controllo della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale – n. 2-01118)

  PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Grillo ed altri n. 2-01118, concernente chiarimenti ed iniziative in ordine all'operato dell'Agenzia italiana del farmaco relativamente al controllo della spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale (Vedi l'allegato A – Interpellanze urgenti).
  Chiedo alla deputata Grillo se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  GIULIA GRILLO. Presidente, brevemente, mi limiterò a rileggere i quesiti dell'interpellanza, di modo tale che quando il sottosegretario De Filippo leggerà le risposte alle nostre domande, si renderà conto se durante la sua lettura avrà risposto alle nostre domande.
  Le nostre domande sono le seguenti. Quali sono state le iniziative intraprese nei Pag. 9confronti dell'Agenzia italiana del farmaco affinché vengano garantiti i principi di trasparenza, efficacia, efficienza ed economicità propri di un ente pubblico, in particolare riguardo ai nuovi prezzi di rimborso dei medicinali biotecnologici, ai nuovi prezzi di rimborso dei medicinali per uso umano a carico del Servizio sanitario nazionale e alla mancata distribuzione del pay back a favore delle regioni ?
  Quali sono le iniziative intraprese atte alla risoluzione del blocco dei ripiani relativi al superamento del tetto di spesa della farmaceutica ospedaliera a carico delle aziende farmaceutiche per gli anni 2013, 2014 e 2015 ? Ricordo che sul 2013 grava la sentenza del Tribunale regionale del Lazio, sezione terza-quater, sentenza n. 4538 del 2015, mentre per il 2014 e il 2015 non abbiamo proprio il calcolo del ripiano.
  In particolare – offriamo anche una soluzione – chiediamo se, nelle more della risoluzione delle irregolarità riportate in premessa, siano state individuate soluzioni che prevedano il versamento di acconti (ad esempio, il 90 per cento), lasciando una parte residuale (ad esempio, il 10 per cento) da subordinare alla risoluzione delle controversie. Aggiungo anche che il comma 3, lettera d) dell'articolo 5 del decreto legge n. 159 del 1o ottobre 2007, convertito nella legge n. 222 del 2007, recita esattamente in questa maniera: «la mancata integrale corresponsione a tutte le regioni interessate da parte delle aziende di quanto dovuto nei termini perentori previsti» – prima si parlava appunto del pay back – «comporta la riduzione dei prezzi dei farmaci ancora coperti da brevetto in misura tale da coprire l'importo corrispondente, incrementato del 20 per cento nei successivi sei mesi». Stante che le aziende farmaceutiche non hanno corrisposto il pay back per il 2013 per la sentenza citata e per il 2014 e il 2015, per il mancato calcolo del pay back da parte dell'Agenzia italiana del farmaco, ricordo che, oltre ad un eventuale danno economico connesso a quell'aspetto, c’è anche un danno economico che deriva dalla mancata applicazione del comma 3, lettera d) dell'articolo 5 citato.
  Continuo con le domande in questione. Quali iniziative si intendono assumere affinché sia possibile conoscere tutta la documentazione disponibile al fine di verificare l'effettivo ottenimento dei 500 milioni di euro di risparmio, indicati nell'intesa della conferenza Stato-regioni n. 113 del 2 luglio 2015 (cioè quelli che sarebbero dovuti derivare dal ricalcolo delle tariffe dei farmaci nel Piano nazionale farmaceutico) ?
  Quali sono i motivi per i quali l'Agenzia italiana del farmaco, per la determinazione dei nuovi prezzi di rimborso dei medicinali per uso umano a carico del Servizio sanitario nazionale, abbia individuato solo alcune classi di farmaci e non tutte quelle presenti all'interno del prontuario farmaceutico nazionale, che naturalmente avrebbe consentito un maggiore risparmio ?
  Infine quali sono gli esiti dell'attuale gestione informatica dell'Agenzia italiana del farmaco appaltata ad Accenture technology solutions, tra l'altro in via di scadenza ?
  Poi continuerò nella replica, grazie.

  PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo, ha facoltà di rispondere.

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, onorevole Grillo, in merito a quanto espressamente richiesto nella interpellanza in esame, l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha inteso precisare quanto segue proprio per punti, secondo l'ordine che ha indicato l'onorevole Grillo e che è contenuto nel dispositivo dell'interpellanza.
  In ordine al primo quesito, la decisione assunta dall'AIFA, dopo aver esaminato la questione con l'Avvocatura Generale dello Stato e con il Ministero della salute, di non interporre appello avverso la sfavorevole sentenza del TAR Lazio, indicata nell'interpellanza, è stata motivata dalla considerazione che alcune affermazioni rese Pag. 10nella decisione del TAR non potessero trovare valide argomentazioni in sede di impugnativa. Si è quindi concordato di procedere al riavvio del procedimento, consentendo alle aziende farmaceutiche l'accesso ai dati disaggregati, come da queste richiesto. L'AIFA ha predisposto il procedimento di ripiano sui dati effettivamente in suo possesso, ricevuti tramite il flusso OSMED e tramite il sistema di tracciabilità del farmaco di cui al decreto ministeriale 15 luglio 2004, e che l'AIFA non è abilitata a trattare in modo disaggregato. In ogni caso, all'esito delle richiamate decisioni del giudice amministrativo, l'AIFA – dopo aver ricevuto i dati di interesse delle aziende – ha prontamente reso disponibili detti dati alle aziende interessate, dando tempestiva ottemperanza alle sentenze del TAR.
  L'ulteriore ragione che ha determinato la scelta di dare ottemperanza alle decisioni di primo grado del giudice amministrativo, è derivata dalla circostanza che, in alcuni dei contenziosi in questione, le aziende farmaceutiche effettivamente sono state in grado di dimostrare che i dati delle regioni erano sbagliati. Le regioni, pur avendo ricevuto le notifiche dei ricorsi dinanzi al TAR, non si sono costituite in alcuno dei giudizi avviati dalle aziende farmaceutiche, senza quindi proporre alcuna difesa al proprio operato. Le stesse regioni avrebbero in ogni caso potuto proporre autonomo atto di appello in Consiglio di Stato, ma neanche questa azione è stata intrapresa. In ogni caso, l'Agenzia ha riavviato il procedimento, dando accesso a tutti i dati richiesti dalle aziende.
  Circa il secondo quesito, concernente la rinegoziazione del prezzo di rimborso dei medicinali, l'AIFA ha precisato che l'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 158 del 2012, cosiddetto decreto Balduzzi, convertito, con modificazioni dalla legge n. 189 del 2012, è stato sostituito dall'articolo 9-ter, comma 10, lett. b, del decreto-legge n. 78 del 2015, convertito con modificazioni dalla legge n. 125 del 2015, più nota come «legge enti locali».
  Tale norma, in sostituzione della precedente previsione normativa, che introduceva una revisione straordinaria del Prontuario farmaceutico nazionale, prevede che l'Aifa, entro il 30 settembre 2015, concluda le procedure di rinegoziazione con le aziende farmaceutiche volte alla riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale, nell'ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili. Con determina Aifa del 6 ottobre 2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 234 dell'8 ottobre 2015, sono stati approvati gli elenchi dei medicinali per i quali sono state condotte le procedure di rinegoziazione del prezzo.
  I raggruppamenti terapeuticamente assimilabili individuati nell'ambito di tale procedura negoziale, che non definiscono raggruppamenti di medicinali equivalenti sul piano terapeutico, sono stati considerati per giungere ad un effettivo risparmio per il Servizio sanitario nazionale, anche in considerazione della mancanza di un'indicazione precisa del risparmio atteso in tale norma, che potesse supportare giuridicamente l'attività di contenimento dei prezzi al di sopra di quella a cui l'Aifa è giunta. Peraltro, in precedenza, l'Aifa ha sempre provveduto ad aggiornare periodicamente l'elenco dei medicinali rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, come previsto dalla normativa vigente.
  In merito al terzo quesito, concernente le iniziative intraprese riguardo ai nuovi prezzi, l'Aifa precisa che ha sempre agito, nell'ambito delle proprie attribuzioni, in costante confronto con i Ministeri vigilanti. Le rinegoziazioni sono avvenute sempre nel rispetto dei principi di lealtà e trasparenza, in pieno contraddittorio con le aziende farmaceutiche, con le quali si è giunti a concludere i nuovi accordi sui prezzi. Complessivamente, la manovra porterà un risparmio per il Servizio sanitario nazionale su base annuale di 314,3 milioni di euro, corrispondente ad un risparmio atteso di 707,1 milioni di euro fino al 31 dicembre 2017. L'attività negoziale ha interessato 1.064 confezioni, corrispondenti a 694 specialità medicinali Pag. 11individuate nell'ambito di 13 raggruppamenti terapeuticamente assimilabili, comprendenti i medicinali a maggiore impatto sulla spesa farmaceutica convenzionata. Inoltre, la rinegoziazione ha complessivamente interessato 72 confezioni, corrispondenti a 27 specialità di medicinali biotecnologici privi di copertura brevettuale e senza la concomitante disponibilità di un biosimilare.
  Relativamente alle 70 aziende farmaceutiche convocate per la rinegoziazione dei medicinali inseriti nei raggruppamenti terapeuticamente assimilabili, l'attività negoziale ha portato alla sottoscrizione di accordi per 211 specialità medicinali, prevedendo: a) la riduzione dei prezzi di rimborso di 215 confezioni, corrispondenti a 146 specialità medicinali; b) l'attribuzione di un «pay-back» che verrà versato dalle aziende farmaceutiche direttamente alle regioni per 90 confezioni, corrispondenti a 52 specialità medicinali; c) la riclassificazione in fascia di non rimborsabilità di 19 confezioni, corrispondenti a 13 specialità medicinali.
  Data una spesa farmaceutica convenzionata pari a 8,598 miliardi di euro nel 2014, le rinegoziazioni porteranno un risparmio per il Servizio sanitario nazionale su base annua di 242,4 milioni di euro (pari al -2,8 per cento), suddivisi in 189 milioni di euro circa derivanti da riduzioni di prezzo dei farmaci; 40,81 milioni di euro di «pay-back» e, infine, 12,4 milioni di euro relativi a riclassificazioni in fascia di non rimborsabilità. Quindi, 189 milioni di euro derivanti da riduzioni di prezzi, 40 per il pay-back e 12 per riclassificazioni in fascia di non rimborsabilità.
  La manovra ha coinvolto 112 gruppi di equivalenza presenti nella Lista di trasparenza dell'Aifa, tra i quali per 60 gruppi si è ottenuta una riduzione media di prezzo di -0,86 euro, in un range che riguarda una riduzione da un minimo di -0,05 euro a -3,1 euro. In questo range la media è di -0,86 euro.
  Con riferimento al quarto quesito, riguardante la risoluzione del blocco dei ripiani, è stato istituito un tavolo tecnico a seguito dell'accordo sancito il 2 luglio 2015 nell'ambito della Conferenza Stato-regioni, di cui fanno parte, oltre alle regioni e alle province autonome, il Ministero della salute, il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero dello sviluppo economico e l'Agenzia italiana del farmaco, che sta elaborando una proposta normativa per la definizione di una nuova «governance» della spesa farmaceutica. Durante i lavori sono emerse l'opportunità e l'urgenza di consentire alle regioni di chiudere i rispettivi bilanci degli anni passati, introitando gli importi relativi al «pay-back» per gli anni 2013, 2014 e 2015, mediante un'apposita previsione normativa in tal senso, in relazione alla quale i componenti del tavolo stanno giungendo al testo conclusivo.
  Quanto al quinto punto, riguardo alla documentazione disponibile, gli accordi negoziali sottoscritti con le aziende, nell'ambito della rinegoziazione dei prezzi richiamati nelle premesse della citata determina Aifa del 6 ottobre 2015, sono tutti accessibili secondo le generali disposizioni sull'accesso agli atti amministrativi di cui alla legge n. 241 del 1990.
  In risposta al sesto quesito, l'Aifa, nella rideterminazione dei nuovi prezzi di rimborso, ha proceduto in completa attuazione della modifica normativa, che ho citato, introdotta dal decreto-legge n. 78 del 2015, convertito con modificazioni dalla legge n. 125 del 2015, che ha introdotto la previsione di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili. Tale norma ha già indicato i criteri di azione che ha applicato l'Agenzia per individuare i raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili di classi di medicinali non sovrapponibili a quelle contenute nel Prontuario farmaceutico nazionale. L'Aifa ha operato sulla base dei dati relativi al 2014 dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed), separando i medicinali a brevetto scaduto da quelli ancora soggetti a tutela brevettuale, autorizzati con indicazioni comprese nella medesima area terapeutica, aventi il medesimo regime di rimborsabilità e il medesimo regime di fornitura, così come previsto nella norma.Pag. 12
  Sull'ultimo punto dell'interpellanza, si fa presente che i sistemi informatici dell'Aifa, sono attualmente gestiti dal Raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Accenture Spa (capogruppo mandataria), Accenture technology solutions Srl (mandante), Telecom Italia Spa (mandante), che è subentrato – a seguito di gara europea – al Cineca Consorzio Interuniversitario.
  Peraltro, essendo tale rapporto di servizio ormai giunto alla scadenza contrattuale, la gestione dei sistemi informatici dell'Aifa è attualmente oggetto di una gara europea, il cui espletamento è stato affidato alla Consip Spa e i cui dettagli sono consultabili al seguente link della Consip: http://www.consip.it/gare/bandi/storico–gare/2015/gara–0005.
  Tutti questi numeri e tutte queste lettere, ovviamente, l'onorevole Grillo li potrà leggere più comodamente sul testo scritto.

  PRESIDENTE. Grazie sottosegretario, la deputata Grillo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza. Prego.

  GIULIA GRILLO. No, ovviamente non sono soddisfatta; spiego adesso tutti i motivi per cui non sono soddisfatta. Cerco di andare per ordine ed anche a memoria visto che non ho davanti il testo della risposta del sottosegretario.
  Partiamo dalla sentenza n. 04538 del 2015 della sezione III-quater che ho stampato ed ho letto. Questo ricorso è stato proposto dalla GlaxoSmithKline contro l'Aifa, il Ministero della Salute – ed è vero – ed anche contro le regioni, che non si sono costituite in giudizio.
  In questa sentenza – ovviamente noi non abbiamo l'atto dell'Agenzia italiana del farmaco, ma quello che riprende la sentenza da quanto dichiarato dall'Agenzia italiana del farmaco – ci sono dei passaggi che ritengo importante leggere, e che rimangano agli atti, per dimostrare che secondo noi c’è una responsabilità da parte dell'Agenzia del farmaco. Da quello che ha detto il sottosegretario, sembrerebbe che il problema è solamente un problema di trasparenza. Anzi, vorrei leggere proprio le parole utilizzate dai giudici del TAR. In particolare, il tribunale parla di violazione dei principi di trasparenza e del difetto di istruttoria relativamente alla quantificazione della spesa farmaceutica ospedaliera per quanto concerne la mancata dimostrazione dei dati relativi alla distribuzione diretta ed alla distribuzione per conto. Quindi, mancanza di trasparenza e mancato, errato calcolo di questo benedetto ripiano. Poi, a un certo punto l'Aifa, per difendersi, dice che la normativa vigente non attribuisce all'Agenzia del farmaco alcun potere di verificare l'esattezza degli importi trasmessi dalle regioni e dalle province autonome. Cosa chi mi ha confermato anche nelle sue parole il sottosegretario. Quindi, in sostanza, le regioni mandano questi dati e nessuno controlla. Io mi chiedo chi debba controllare. L'Aifa, non è un suo compito controllare se i dati mandati dalle regioni sono corretti ? Non lo so. Il Ministero della salute cosa fa ? Controlla ? C’è qualcuno che vede se questi dati sono corretti, oppure le regioni sono state brutte e cattive che ci hanno mandato i dati sbagliati ? Allora, se le aziende farmaceutiche i dati corretti, come avete asservito voi, li hanno, come li hanno le aziende farmaceutiche, credo sia legittimo che li abbiano anche le regioni e che li abbia anche l'Agenzia italiana del farmaco. Quindi c’è questo vulnus: a questo punto devo dire che questo Governo, questo Ministro della salute e anche dell'economia e delle finanze – perché loro pure hanno il flusso dei dati – non controllano la correttezza dei dati delle regioni. Passando oltre, vi è un'altra gravissima ammissione di colpa da parte dell'Aifa, che quindi è il motivo per cui voi sostenete che non abbia voluto fare il ricorso. Come dire, le aziende farmaceutiche hanno ragione, peccato che magari lo potevano sapere pure prima che le aziende farmaceutiche avevano ragione e quindi magari evitare che succedesse quello che è successo ed evitare che siamo quasi nel 2016 e siamo fuori dal payback di ripiano di quasi due miliardi.Pag. 13
  Tra l'altro, voglio leggere anche questo passaggio sempre della sentenza: la circostanza addotta dall'agenzia in ordine alla neutralità sotto il profilo della quantificazione della spesa farmaceutica ospedaliera, dell'utilizzo del metodo in questione, cioè del metodo di calcolo, non risulta essere conferente in quanto il legislatore ha previsto un metodo tassativo al fine del calcolo della suddetta spesa che non ammette in alcun modo la legittimità di altre metodologie. Quindi, anche la doglianza rispetto alle modalità del calcolo è stata accolta perché il legislatore ha detto che effettivamente non si può fare un calcolo così generico come ha fatto l'Aifa.
  Adesso voglio leggere questo passaggio perché è illuminante: la mancata esatta quantificazione del suddetto importo – stiamo parlando sempre dell'importo del payback a carico delle aziende ospedaliere –, come esplicitamente ammesso dall'Aifa, è stata imputata al passaggio al nuovo sistema informatico dell'agenzia avvenuto nel 2013. Per quello io ho fatto quell'ultima domanda alla quale non mi avete risposto, e vi chiedevo quali erano gli esiti di questo appalto fatto all’Accenture, alla rete di imprese. Quindi si dice: al nuovo sistema informatico dell'agenzia avvenuto nel 2013 che ha impedito temporaneamente di attribuire un valore alle procedure di rimborsabilità condizionata relative alle procedure pertinenti ai trattamenti avviati o conclusi nell'anno 2013 per i medicinali soggetti a monitoraggio tramite registri su piattaforma Aifa, o ai trattamenti conclusisi precedentemente, ma le cui procedure di rimborso non erano ancora state evase alla data del 31-12-2012. Quindi, delle due l'una: o è un problema di questo passaggio a questo nuovo sistema informatico o sono sbagliati i dati delle regioni, non possono essere vere entrambe le cose. Anche perché se non funzionava questo sistema informatico non eravate in grado di vedere se i dati delle regioni erano corretti, quindi mi sembra ci sia una responsabilità. Mi chiedo se il direttore generale dell'Aifa questa circostanza, la circostanza che era stato impossibile fare calcoli correttamente, l'abbia segnalata al Ministero della salute come circostanza che impediva, di fatto, di calcolare correttamente questi ripiani, come poi ampiamente dimostrato e documentato in questo ricorso. Continua: la resistente Aifa non ha in alcun modo contestato la ricostruzione ricorsuale essendosi limitata ad affermare la congruità della somma stimata per la voce de qua, e l'esiguità della stessa, pari solamente a meno del 5 per cento dello sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera nazionale. Questo è il non plus ultra, come dire all'azienda farmaceutica: ma di che ti lamenti ? Ti sto chiedendo, alla fine, due briciole, come le ho calcolate le ho calcolate, non è un problema. Signori, qua siamo veramente di fronte a un'approssimazione, a uno scarso impegno. Poi mi piacerebbe leggere la difesa da parte degli avvocati dell'Aifa, perché probabilmente questo pool dovrebbe essere rinforzato, perché sono ammissioni di colpa di una gravità, secondo noi, infinita. Questo rispetto al punto relativo alla sentenza. E poi sto citando la sentenza della GlaxoSmithKline.
  Ricordo che ci sono altre due sentenze che invece fanno riferimento alla trasparenza propriamente e quindi al fatto che le agenzie e le aziende non fossero state... In particolare, sono la sentenza 03157/2015 relativa a un ricorso proposto da Pfizer Italia srl nei confronti di AstraZeneca proprio sulla trasparenza. Grava un'altra sentenza, invece, addirittura con una questione di legittimità costituzionale sollevata in seguito al ricorso fatto dalla Takeda Italia Spa e questo riguarda invece proprio il Governo perché riguarda un emendamento che voi avete inserito in legge di stabilità, in particolare il 595, con il quale avete previsto che il ripiano del payback per i farmaci innovativi – con un'idea geniale, devo dire, e mi sembrava ovvio che le aziende facessero ricorso – dovesse essere calcolato anche sulle spalle di quelle aziende farmaceutiche che quel farmaco innovativo non l'avevano messo in commercio. Ma voi non potete chiedere alle aziende che non fanno farmaci innovativi di pagare i payback delle aziende, cioè dei farmaci innovativi proposti Pag. 14da altre aziende. Era chiaro che ci sarebbe stata una questione di legittimità costituzionale, ed infatti avete anche questa spada di Damocle del comma 595 della legge di stabilità che avete approvato voi. Quindi c’è anche una responsabilità del Governo, oltre che di vigilanza anche diretta. Sul punto del calcolo del risparmio ottenibile – sì, vado a concludere – con la revisione del prontuario farmaceutico, io vi faccio presente che nella conferenza Stato-regioni voi avete scritto esattamente che i punti – volevo leggere direttamente quello che c’è scritto – D1, D2 e D3, che erano quelli che riguardavano proprio l'azienda del farmaco, Governo e regioni convengono che le misure di cui ai punti 01, 02 e 03 devono assicurare un risparmio di almeno 500 milioni di euro. Quindi se l'Agenzia del farmaco mi dice «io non ho potuto perché non c'era un obiettivo economico», ma quali fesserie sta dicendo ? L'obiettivo economico era 500 milioni di euro. Adesso voi mi avete detto che di 314 milioni di euro per il 2015, e fino al 2017 di 700 milioni di euro, ciò vorrebbe dire che se 300 sono nel 2015 nel 2016 e nel 2017 sono 150 e 150, o più o meno tanto perché la matematica non è un'opinione: adesso stiamo a vedere.
  Infine, sull'ultimo punto, mi permetto di dire che sui farmaci terapeuticamente assimilabili io ho fatto una conferenza stampa, perché ho detto che era sbagliata quella definizione. Ed infatti è stata sbagliata perché non ha consentito, ma l'avrebbe potuto consentire, perché per esempio gli antibiotici sono nella classe terapeuticamente omogenea e non sono stati toccati da questa revisione del prontuario farmaceutico, quindi che era un errore, noi del MoVimento 5 Stelle ve l'avevamo detto.
  Sui farmaci biotecnologici, l'emendamento D'Ambrosio Lettieri al Senato, che levava almeno lo sconto del 20 per cento, ha provocato il «suo» danno, tant’è vero che voi siete riusciti a ottenere sconti tra il 5, il 6 e il 7 per cento, quindi non avete ottenuto il risparmio previsto.
  Ed infine, e chiudo, sulla Accenture technolgy non mi avete risposto: mi avete detto da chi è gestita, che ci sarà una gara. Però io vi avevo chiesto gli esiti e ve li avevo chiesti perché nella sentenza del CGA, e sono tutti documenti pubblici, c'era scritto che l'Aifa aveva ammesso che c'erano state delle difficoltà con quella gestione informatica. E questo problema rimane in piedi.
  Chiudo dicendo che non si può gestire così un'agenzia dalla quale passano 25-26 miliardi di euro l'anno, quasi un quinto della spesa sanitaria nazionale, e che se non vi muovete in questa direzione, il MoVimento 5 Stelle si muoverà in tutte le direzioni competenti, in tutte le sedi competenti, per fare luce e per fare chiarezza su questa gestione. Grazie.

  PRESIDENTE. È così concluso lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Lunedì 26 ottobre 2015, alle 15.

  1. – Discussione sulle linee generali delle mozioni Businarolo ed altri n. 1-00783 e Scotto ed altri n. 1-00912 concernenti iniziative per assicurare maggiore trasparenza e partecipazione nelle procedure di nomina dei membri dei consigli di amministrazione delle società partecipate dallo Stato e da altri soggetti pubblici.

  2. – Discussione sulle linee generali della proposta di legge:
   S. 859-1357-1378-1484-1553 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: SCILIPOTI ISGRÒ; FALANGA; MOSCARDELLI ed altri; STUCCHI; GINETTI: Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali, nonché disposizioni di coordinamento al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e al decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274 (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (C. 3169-A).Pag. 15
  e delle abbinate proposte di legge: LA RUSSA e CIRIELLI; BIANCONI e LAFFRANCO; VEZZALI ed altri; GIANCARLO GIORGETTI ed altri; CARRESCIA ed altri; NASTRI; CRISTIAN IANNUZZI e CATALANO; CATANOSO GENOESE e FRANCESCO SAVERIO ROMANO; PALMIZIO; CRIVELLARI; GRECO; FERRARESI ed altri (C. 361-562-959-1430-1475-1643-1646-1677-2068-2192-2263-3366).
  — Relatori: Morani (per la II Commissione) e Gandolfi (per la IX Commissione), per la maggioranza; Ferraresi, di minoranza.

  3. – Discussione sulle linee generali della mozione Ravetto ed altri n. 1-00989 concernente iniziative volte all'istituzione presso i tribunali ordinari di sezioni specializzate per i procedimenti giurisdizionali in materia di immigrazione.

  La seduta termina alle 10,35.