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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 356 di lunedì 22 dicembre 2014

Pag. 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  La seduta comincia alle 11.

  ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 19 dicembre 2014.
  (È approvato).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,02).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Baldelli, Bellanova, Bobba, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Bratti, Bressa, Costa, Damiano, Giacomelli, La Russa, Lorenzin, Madia, Antonio Martino, Portas, Scotto, Sereni, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente settantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.
  Per consentire il decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,25.

  La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,25.

Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (e relative note di variazioni) (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (A.C 2680-B).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2680-B, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (e relative note di variazioni).
  Ricordo che, nella seduta di ieri, si è conclusa la discussione sulle linee generali congiunta con il disegno di legge di stabilità e che il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica.
  Ricordo altresì che, dopo l'esame degli articoli, del disegno di legge di bilancio avrà luogo, ai sensi dell'articolo 123, comma 3, del Regolamento, l'esame degli emendamenti, degli ordini del giorno e la votazione finale sul disegno di legge di stabilità. Seguirà l'esame degli eventuali ordini del giorno presentati al disegno di legge di bilancio e la votazione finale sul medesimo provvedimento.

Pag. 2

(Esame degli articoli – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge, che risultano tutti modificati dal Senato con riferimento al testo e alle corrispondenti tabelle. Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B) con l'annessa Tabella 1, al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giampaolo Galli. Ne ha facoltà.

  GIAMPAOLO GALLI. Signor Presidente, sull'articolo 1 riguardante il bilancio, io volevo solo ricordare punti essenziali di quanto già è stato discusso sia in Commissione bilancio sia in questa Camera, cioè sostanzialmente il fatto che nel passaggio che c’è stato al Senato sono stati fondamentalmente confermati le indicazioni, il testo e le tabelle che erano state approvate alla Camera e che, dunque, su questo punto ci sembra che non ci sia molto altro da aggiungere, se non forse ricordare che il progetto di bilancio è coerente con gli obiettivi che si sono dati questo Governo e questa maggioranza.
  Abbiamo sentito negli ultimissimi giorni qualcuno dirci che adesso rischiamo una procedura europea e che avremmo dovuto fare una manovra di bilancio più restrittiva, cioè che avremmo dovuto fare più austerity. Io tuttavia credo che sia opportuno ricordare che, quando abbiamo impostato l'intera manovra di politica economica, questo Parlamento ha discusso, quindi in sede di approvazione delle mozioni sul Documento di economia e finanza e sulla relativa nota di aggiornamento, di quanto fosse opportuno o non opportuno fare una manovra più o meno restrittiva, e la richiesta pressoché universale che è venuta da questo Parlamento, dalle forze di maggioranza e forse ancora di più dalle forze di opposizione, è stata quella di fare una manovra più espansiva, non più restrittiva, di fare meno austerity; tant’è che, quando approvammo la nota di variazione, che portò dal 2,9 al 2,6 l'indebitamento per il 2015, il Governo e la maggioranza furono criticati per essere troppo proni rispetto ai voleri dell'Europa e della linea dell'austerity. Quindi, diciamo che coloro che adesso criticano il Governo di fare una manovra che punta ad un disavanzo troppo elevato, forse dovrebbero ricordarsi quali sono stati gli impegni su cui questo Parlamento ha chiamato il Governo ad intervenire e le linee guida e le cose che sono state dette fino a poco tempo fa.
  Vedo anche che molti, in questi ultimi giorni, si sono esercitati, sia in quest'Aula sia sui media – lo vediamo anche dai giornali di oggi –, a dire che in questa manovra e in questo bilancio non vi sono misure vere per la crescita, che non vi sono misure di riduzione delle tasse.

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

  GIAMPAOLO GALLI. Allora, qui vanno dette due cose: la prima è che la cosa più efficace da fare per rilanciare la crescita, ad avviso del nostro gruppo parlamentare e, sicuramente, del Governo, è quella di ridurre le tasse sul lavoro, il che vuole dire sui lavoratori e sull'impresa, e che questo è stato fatto nella misura di 18 miliardi di euro.
  Dato che questo numero è stato contestato, noi ribadiamo qui che questa è la misura della riduzione di tasse, a fronte della quale vi sono ovviamente...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Galli.

  GIAMPAOLO GALLI. ...misure – ho terminato – per combattere l'evasione, vi sono i tagli di spesa necessari per finanziare, in equilibrio di bilancio, queste misure.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 3
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 con l'annessa tabella 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Colleghi, è il primo voto: aspettiamo un pochino, però vi pregherei di fare in modo rapido, gentilmente. Vi è qualcuno che non riesce a votare ? Ghizzoni, Gasparini, Ginoble, Vitelli, Busto... Pregherei i colleghi che stanno entrando adesso di accelerare, gentilmente. Airaudo, Rigoni, Lainati, Rizzo, Palmieri, Dellai, Capelli, Verini, Basilio, Frusone, Artini... Una volta che ha votato l'onorevole Artini, chiudo la votazione. Onorevole Giordano, non si emozioni, altrimenti è peggio.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  395   
   Maggioranza  198   
    Hanno votato  285    
    Hanno votato no  110.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 con l'annessa tabella 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, siamo all'articolo 2, abbiamo appena approvato l'articolo 1, che, di fatto, erano le entrate, le previsioni delle entrate.
  Allora, è bene che chi da fuori, oggi, segue questi lavori un po’ confusi, sappia che quello che trova in questa tabelle appartiene alla solita visione di questo Governo, cioè previsioni che, di fatto, proprio perché sono previsioni, spesso non vengono rispettate, spesso subiscono delle variazioni. Questo è il caso, per esempio, di alcune entrate scritte su queste tabelle che sicuramente non arriveranno, che qualcuno non sarà in grado di pagare, perché proprio un Governo sordo può prevedere alcune entrate, senza rendersi conto che questo Paese è un Paese che, di fatto, si sta restringendo, come quando si mette un maglione di lana nella lavatrice e lo si lava a 40, a 60 gradi, e si restringe.
  Questa è la situazione del Paese di oggi. Un Paese che non si rende conto, perché questo Governo non si rende conto, che certe entrate diminuiranno per forza, la gente lavora meno, pagherà meno tasse, alcune imprese chiudono e, quindi, pagheranno meno tasse. Quindi, tutti quelli che sono i sogni di questo Governo sono nelle mani di quella che è l'effettiva potenzialità di un Paese che sta vivendo questa crisi. Voi dite che la crisi è finita, ma la crisi non è finita e ve ne siete già accorti in qualche altro momento, in cui si sono approvati alcuni provvedimenti.
  Dovrete cambiare i vostri piani, alcune entrate non ci saranno, alcune uscite magari le farete lo stesso, perché andrete ad aumentare certe tassazioni, andrete ad incidere sulla vita della gente, come poi vedremo col disegno di legge di stabilità, inventando delle tassazioni pazzesche che colpiscono davvero solo la povera gente.
  Questo è il vero danno che questo Governo sta facendo, quello di non rendersi conto di chi oggi può contribuire alla spesa pubblica e chi no. Poi si possono aprire tutti gli scenari di ragionamento sul fatto che questa spesa pubblica sia troppo ampia. Noi non crediamo questo, crediamo che ci vogliano delle garanzie per il Paese, per i cittadini, soprattutto per i servizi, e chi oggi deve contribuire, laddove i cittadini non riescono più, sono proprio quelle fasce che per anni hanno mangiato e hanno eroso quelli che erano proprio i servizi essenziali del cittadino. Tutte le volte che noi vi proponiamo delle tassazioni che potrebbero fare entrate, prendendole Pag. 4da chi davvero in questi anni ha, diciamo così, rubato, voi vi spaventate, vi intimorite, perché sapete benissimo che tocca le vostre tasche, tocca i vostri interessi.
  Di esempi ne potremmo fare a bizzeffe, ma li faremo più avanti. Questa è, ribadisco, la situazione che voi avete creato, generato, e che non potrà durare in eterno, e lo sapete anche voi. Non è una situazione facile, probabilmente per voi sì, perché non vi rendete conto, o perché avete assicurato e messo da parte, chissà dove e in quale Paese, i vostri guadagni e risparmi. Ma oggi chi ha fatto la formichina per anni, si trova la vostra spada di Damocle sulla testa, si trova le difficoltà di un Governo che non è in grado di aprire gli occhi e di prendersi delle responsabilità. Queste responsabilità ve le prenderete lo stesso, perché di fatto la gente si sta stancando.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  LAURA CASTELLI. Quindi, non vi spaventate se ve li troverete sotto casa, in giro per il Paese, nelle piazze, sotto le sedi istituzionali, sono semplicemente arrabbiati, perché continuate a non ascoltare i loro bisogni e preferite fare il vostro interesse. Questo è quello che ci viene dalle persone che fuori tutti i giorni ci parlano, e che tutti giorni cercano il modo, attraverso di noi, di spiegarvi come bisognerebbe fare un bilancio dello Stato. Purtroppo, la vostra sordità influisce gravosamente sulla loro vite, sulle nostre vite, di gente normale che ha un lavoro, che forse non ce l'ha più, che lo ha perso perché questo Governo preferisce lavorare su alcuni settori piuttosto che su altri. Credo che vi dobbiate rendere conto che oggi le priorità di questo Paese sono ben diverse e che quelle delle vostre tasche devono finire presto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 con l'annessa tabella 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Folino, Casati, presidente Brunetta ? Colleghi, vi pregherei di affrettarvi, sto per chiudere la votazione. Fiano, Tripiedi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  419   
   Votanti  418   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  294    
    Hanno votato no  124.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Distaso ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 con l'annessa tabella 3 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

  VINCENZO CASO. Signor Presidente, lo stato di previsione del Mise è interessante, perché come abbiamo visto ci sono dei tagli un po’ a tutti i Ministeri, ma quello del Mise ha una particolarità, perché è legato a doppio filo al Ministero della difesa. È ovvio che far vedere che vi sono tagli a tutti i Ministeri ad esclusione di quello della difesa, che anzi incrementa i propri fondi, non era possibile.
  Poi qui che cosa si fa ? Si fa un giochetto per cui alcuni acquisti che verranno fatti per il Ministero della difesa – e mi riferisco alle navi da guerra che verranno acquisite – vengono spostati, invece, sotto il Mise ed è una cosa davvero curiosa: un Ministero che dovrebbe occuparsi delle nostre aziende e delle nostre piccole e medie imprese che, Pag. 5invece, si lega a doppio filo con il Ministero della difesa perché sarà invece responsabile, sotto la propria competenza, e vedrà l'acquisto di tutta una serie di armamenti e navi da difesa. Questo è veramente inaccettabile, vista la situazione in cui versano le nostre piccole e medie imprese. Invece voi fate questo giochetto, pensando che magari nessuno se ne accorga.
  Per questo, con questa scandalosa situazione, noi annunciamo invece il voto contrario appunto sull'articolo 3, relativo al Mise.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 con l'annessa tabella 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Brunetta, Piccoli Nardelli, Locatelli, Di Lello, Allasia ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  422   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  294    
    Hanno votato no  128.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 con l'annessa tabella 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grillo. Ne ha facoltà.

  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, io intervengo sull'articolo 4, perché riguarda le politiche sociali di questo Paese.
  In quanto membro della Commissione affari sociali non mi posso esimere dal valutare in maniera assolutamente negativa l'intervento di questo Governo.
  Innanzitutto, Presidente, non è chiara la visione che il Presidente Renzi ed il PD, cioè la maggioranza, in questo momento hanno della socialità di questo Paese.
  L'unica cosa chiara è che questa maggioranza sta varando una riforma del terzo settore che dovrà essere il trampolino di lancio per finanziarizzare i bisogni sociali. E lo farà creando strumenti finanziari – i famosi social bond, titoli di solidarietà e tutte queste altre belle cose della finanza creativa –, che niente aggiungeranno alla vita dei cittadini, ma che, anzi, definitivamente determineranno il tramonto di un'epoca e affermeranno l'idea che la mercificazione dei beni possa essere assolutamente scontata come strumento per finanziarizzare la vita di tutti noi.
  Potrei anche leggere in questo momento la Divina Commedia, però nessuno mi ascolta. Potrei anche cominciare a cantare – che ne so – Candy Candy e non mi ascolta nessuno. Oppure potrei recitare una poesia che mi piace tanto, che è «(...) a me sì cara vieni, o sera ! (...) ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, e quando dal nevoso aere (...) tenebre e lunghe all'universo meni, sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai co’ miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e (...) le torme delle cure, onde meco egli si strugge (...)» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Io vi ringrazio perché questo video dimostrerà che 615 persone e un Presidente della Camera non hanno sentito niente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 con l'annessa tabella 4.Pag. 6
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cicchitto, Spadoni, Lo Monte, Piccoli Nardelli, Greco, Borghi, Dellai.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  431   
   Votanti  430   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  302    
    Hanno votato no  128.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 5 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 con l'annessa tabella 5 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ferraresi. Ne ha facoltà.

  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, in questa fase di bilancio al Ministero della giustizia è stata data l'opportunità di istituire un fondo per la giustizia civile e penale e per migliorare il processo telematico. Sicuramente è una cosa positiva, un'azione positiva che avrà influssi buoni in quest'anno, ma non tiene conto poi di tutti gli altri problemi, soprattutto quelli legati ai tribunali e allo stesso Ministero. Infatti, se per quest'anno noi mettiamo dei soldi nel sistema giustizia, nei tre anni che verranno, in questo triennio saranno tolti dalle casse della giustizia più di 300 milioni di euro.
  È in questo modo che vogliamo continuare a legiferare ? Con degli spot e delle scorciatoie che prevedono aiuti immediati, che poi vengono tolti al futuro della giustizia in questo Paese ? Noi viviamo ora un deficit di personale di circa 9 mila unità nel tribunale. Viviamo un deficit del 15 per cento per quanto riguarda il personale che lavora nella giustizia. Allora, in questa direzione noi possiamo approvare tutte le leggi che vogliamo, possiamo fare tutti gli spot che vogliamo, possiamo istituire fondi come quello che è stato istituito per migliorare il processo civile e penale e il processo telematico, ma alla base di tutto sta il fatto che il personale manca. E se nell'ufficio del processo il personale manca, soprattutto il personale qualificato, come i cancellieri, gli ufficiali giudiziari oppure anche i tirocinanti – sto parlando dei tirocinanti che danno una mano nelle cancellerie, i neolaureati che fanno dei corsi di approfondimento e formazione –, è chiaro che la giustizia non può svolgere al meglio la propria funzione e, quindi, non può essere efficace.
  Senza risorse, come abbiamo visto, il Paese non va avanti. Questo è stato sempre dimenticato, è stato dimenticato dal Ministero dell'economia e delle finanze, è stato dimenticato dal Ministro della giustizia che crede con dei decreti sulla giustizia civile di migliorare di fatto il processo, con degli escamotage di cercare di risolvere l'arretrato civile, senza andare tuttavia al fondo delle questioni. Avviene come è accaduto con le leggi sulla custodia cautelare, cioè si tende ad eliminare il problema non alla radice, ma agendo sulle conseguenze, quindi agendo sul fatto che si dovrebbe irrogare meno la custodia cautelare. E non si pensa di risolvere a monte i problemi della giustizia e quindi del processo, velocizzandolo, che non vuol dire mettere i bastoni tra le ruote a chi vuole portare avanti il processo e magari farlo finire anche senza una prescrizione. Vuol dire renderlo efficace in modo che si arrivi ad una sentenza nel miglior modo possibile, in modo veloce, in modo da garantire sia l'esigenza di giustizia sia le esigenze delle persone che vivono il processo.
  In questo caso basta andare in un qualsiasi tribunale per vedere la situazione delle nostre aule di giustizia. Non solo mancano il personale, i cancellieri, ma manca proprio il materiale, mancano le strutture. E, allora, che cosa si fa ? Si agisce sempre in maniera sbagliata. Abbiamo Pag. 7visto come si reperiscono le risorse. Invece di agire facendo pagare le notificazioni alle grosse multinazionali che non le hanno mai pagate, il Governo ha deciso di agire non seguendo l’input del MoVimento 5 Stelle, ovvero togliendo questa possibilità alle grosse multinazionali e rendendole gratuite per le persone fisiche ma, invece, è intervenuto a gamba tesa togliendo questo diritto sia alle persone fisiche sia alle grosse multinazionali. Questo, a mio avviso, è un modo di agire assolutamente sbagliato perché togliamo ancora una volta tantissimi fondi alla giustizia, più di 300 milioni di euro – l'ho detto prima – si mette qualcosa nel Fondo per l'ufficio esecuzione penale esterna derivante da queste modifiche. È chiaro però che la direzione non può essere questa. La giustizia ha bisogno di risorse ma voi non gliele state dando. Per questo pagherete ben presto le conseguenze (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5 con l'annessa tabella 5.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marti... Santerini... Cardinale... Sannicandro... Guerini... Marco Di Maio...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  442   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  308    
    Hanno votato no  134.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 6 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 con l'annessa tabella 6 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Di Stefano. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Signor Presidente, ogni anno arrivando alla legge di stabilità e poi alla legge di bilancio, noi, che proviamo a masticare un po’ di politica estera, ci troviamo di fronte allo stesso scenario sconsolante. Dico «proviamo» perché in realtà l'Italia ha abbandonato la sua politica estera da qualche decennio. E ci troviamo sempre di fronte alle stesse sconfortanti realtà ovvero l'incapacità – io prima pensavo che voi foste in malafede, ora, a questo punto, penso che siete incapaci – di prevedere una reale programmazione del nostro Paese in termini di politica estera. Perché dico queste cose ? Perché la politica estera oggi – basterebbe accendere anche un telegiornale per capirlo – è strettamente legata a quello che noi facciamo come programmazione in termini di autosufficienza energetica e posizionamento internazionale, in termini di partecipazione ad attività belliche e alleanze strategiche.
  Ci troviamo sempre, nella legge di stabilità, davanti alla stessa cosa, ovvero non c’è nessuna forma, lo ripeto, nessuna forma di programmazione di un Paese autosufficiente. Perché questa cosa fa capire come ci sia proprio incapacità nel farlo ? Perché non dico che dobbiate rinunciare oggi a tutto il vostro apparato di lobbisti che vi sta dietro e che vi finanzia, però, potreste, quanto meno, iniziare a programmare a trent'anni, a quarant'anni, come si fa la programmazione vera energetica. Perché ? Perché il nostro Paese, per il quale sognate un futuro ancora legato alle fonti fossili e al petrolio, in realtà, da solo, senza di voi – perché spesso la politica, negli ultimi anni, è diventata addirittura un ostacolo a ciò che di buono c’è nel nostro Paese – è riuscito ad essere addirittura per due giornate intere autosufficiente nel 2013; quindi, pensate se puntassimo in quella direzione.Pag. 8
  Avere un'autosufficienza energetica è importante e, da questo punto di vista, è simpatico vedere come, ancora una volta, state puntando sul petrolio con le trivellazioni che avete lanciato con il decreto cosiddetto Sblocca Italia in modo diffuso, specialmente in Basilicata; puntando sul petrolio forse riuscirete ad arrivare a un 10 per cento di produzione per il fabbisogno nazionale, nel frattempo il nostro Paese rimane legato alle logiche che ci hanno portato fino ad oggi a fare alleanze strategiche dettate, non da una reale convenienza per il popolo italiano, ma dal fabbisogno energetico, ovvero quelle con gli Stati Uniti d'America e quindi con l'Arabia Saudita che poi sostanzialmente comanda l'OPEC che gestisce un terzo della produzione mondiale di petrolio.
  Il vostro essere ciechi di fronte alla necessità di riacquisire quella che, in una parola, si chiama sovranità, da tutti i punti di vista, ma in questo caso energetico, ci porterà sempre a dover obbedire ad accordi con terze parti, oggi, ad esempio, con gli Stati Uniti. Tra l'altro ricordo che, mentre con la legge di stabilità – e lo vedo negli occhi dei miei colleghi che lavorano nella Commissione bilancio – tagliate soldi a chiunque, fate pagare di nuovo le tasse in un'unica rata agli alluvionati, tagliate soldi alla sanità, tagliate soldi sostanzialmente a chicchessia, in contemporanea, come ogni anno, stanziamo un bel miliardino di euro per le missioni internazionali. Un miliardino di euro così, gli spiccioli diciamo...
  Questi capitoli sono tutti correlati, la politica estera, oggi, non è più quella di cinquant'anni fa in cui degli eventi straordinari facevano scatenare delle tensioni tra Paesi; oggi le tensioni che nascono sono tutte automaticamente correlate alle scelte nazionali che si fanno. Se un Paese diventa autosufficiente a livello energetico, o comunque non bisognoso di una enorme fonte esterna, può essere più libero di fare le scelte che preferisce; se invece non lo è, come nel nostro caso, bisogna puntare sempre a seguire chi ti aiuta da quel punto di vista e, quindi, gli Stati Uniti d'America.
  Ricordo che pochi giorni fa il Ministro della difesa Pinotti è venuta a dirci candidamente che siamo entrati in guerra di nuovo, che prolungheremo le missioni in Afghanistan, che nel frattempo diamo anche una mano nel Kurdistan, contro una votazione fatta in quest'Aula che parlava soltanto di fornitura di alcune armi leggere e, invece, andiamo lì con mezzi e uomini, anzi, con uomini, secondo il Ministro a fare formazione, ma noi non siamo assolutamente sicuri di questo.
  Allora, la politica estera deve essere quel motore per un Paese necessario ad avere un posizionamento tra tutti gli altri Paesi e una rispettabilità che non è legata a quanto siamo sudditi di altri Paesi, ma a quanto siamo in grado di mettere il nostro know-how a servizio della comunità internazionale...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Manlio Di Stefano.

  MANLIO DI STEFANO. Per farlo però bisogna essere sovrani a livello energetico e in questa legge di stabilità e in questo bilancio non c’è nulla che vada in questa direzione, ma ancora una volta puntate sul petrolio. Noi a questo chiaramente diciamo «no» ed è il motivo per il quale voteremo sempre contro a quello che ci proporrete in tal senso.

  PRESIDENTE. Onorevole Manlio Di Stefano, il gruppo MoVimento 5 Stelle ha finito il tempo contingentato e ho già di default dato il tempo aggiuntivo che è servito a farle completare l'intervento. Lo dico per il gruppo, rimangono 4 minuti a disposizione per i prossimi interventi.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'articolo 6, con l'annessa tabella n. 6.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Per l'esattezza, onorevole Crippa, sono 4,35. Onorevoli La Marca, Benamati, Fraccaro, Rampelli.Pag. 9
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  453   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato sì  314    
    Hanno votato no  139.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (Il deputato Aiello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 7 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7, con l'annessa tabella 7 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. Al Senato, il Governo e la maggioranza hanno fatto una scelta: mentre tutta l'informazione parla di «Mafia capitale» e quindi delle connessioni tra le cooperative ed i politici, della presenza a determinate cene del Ministro Poletti, in legge di stabilità arrivano altri 130 milioni di euro a cooperative e ditte di pulizie che devono intervenire nelle nostre scuole. A chi vanno questi 130 milioni di euro ? Vanno in parte alla Manutencoop, della quale abbiamo il presidente indagato per gli scandali Expo. Dobbiamo anche ricordare all'Aula che queste ditte, queste cooperative, sono sotto indagine dell'Antitrust perché si suppone un cartello nella spartizione degli appalti di pulizie e manutenzione. Tanto per chiarirci, questo è il fantasmagorico piano di scuole belle del nostro Renzi, che finora non ha messo in sicurezza una sola scuola ma ha solo annunciato e fatto qualche tinteggiatura in qualche scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) sfruttando oltremodo i lavoratori. Perché, diciamolo, questa «mangiatoia» di Stato che oramai è presente da anni, si fa sulle spalle dei lavoratori; si utilizzano i lavoratori ex Appalti storici ed ex LSU per continuare a far lucrare la politica e il malaffare sulle spalle dei lavoratori. Arrivano centinaia di segnalazioni dai lavoratori allo stesso Ministro del lavoro e ci troviamo in una condizione in cui il problema sarebbe risolvibile a costi molto ridotti, semplicemente assumendo queste persone in maniera diretta, come previsto in una proposta di legge del MoVimento 5 Stelle già depositata.
  Ma andiamo anche sulle altre misure che sono previste per il 2015. Qui succede una cosa incredibile: «l'annuncite» di Renzi diventa addirittura norma dello Stato. Infatti, anziché introdurre provvedimenti per la buona scuola, su cui il caro Premier sta blaterando da agosto, invece di avere delle buone misure nella legge di stabilità, troviamo anche lì un annuncio: istituito un fondo per «La buona scuola» dove mettiamo dei soldi. Non si sa che cosa si farà con questo fondo de «La buona scuola», però si conoscono benissimo i tagli alla scuola: abbiamo il blocco degli scatti stipendiali di tutto il comparto scuola, una categoria oramai massacrata sia da questo Governo di centrosinistra che dal Governo di centrodestra precedente; abbiamo tagli all'università, tagli ai fondi della scuola che minano il funzionamento della scuola stessa. Cioè, se un docente mancherà all'interno della scuola non potrà essere sostituito.
  Se un docente viene coinvolto dal dirigente scolastico per far funzionare la scuola, non potrà essere sostituito ! E voi minate il funzionamento dell'ordinario all'interno della scuola.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  LUIGI GALLO. Allora, tutto questo concludo dicendo che c’è un atteggiamento del Governo improvvisato, continuo...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Gallo.

  LUIGI GALLO. ...che parte ormai nella scuola da agosto e arriva ad oggi senza Pag. 10apportare alcun risultato concreto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7 con l'annessa Tabella 7.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Cariello, Venittelli, Ferranti, Scagliusi, Castiello, Mazziotti Di Celso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  457   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato  314    
    Hanno votato no  143.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 8 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8, con l'annessa Tabella 8 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Colleghi, vorrei semplicemente ricordarvi che da adesso avete un minuto che prendiamo dal tempo per gli interventi a titolo personale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Cozzolino. Ne ha facoltà.

  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, l'avevo ascoltata.
  Su questa stabilità, che non condividiamo, noi abbiamo fatto varie proposte. Avevamo chiesto di sopprimere completamente il finanziamento pubblico ai partiti, che questi partiti da gennaio sembra che vogliano rifare: avete introdotto il 2 per mille e nessuno vi ha dato soldi; forse non piacete. Abbiamo chiesto di tagliare i consiglieri, che con il decreto-legge Delrio sono stati di nuovo aumentati; quindi viva i tagli della politiche di Renzi. Abbiamo proposto di mettere sanzioni per i ritardi delle pubbliche amministrazioni, e soprattutto per i responsabili del procedimento: perché ? Perché se non c’è nessun responsabile e nessuna sanzione, sicuramente non miglioriamo questa pubblica amministrazione che non funziona. Noi le proposte ce le abbiamo, voi dite solo no. Siete capaci di dire solo no: il MoVimento 5 Stelle fa proposte, poi non so, forse non vi interessano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Lombardi. Ne ha facoltà.

  ROBERTA LOMBARDI. Presidente, ricollegandomi al fatto che questo Governo e la sua maggioranza sa dire solo no, in uno degli emendamenti che noi abbiamo presentato, in una legge di stabilità che quindi va a parlare di soldi, abbiamo chiesto una ricognizione degli immobili in uso o di proprietà al Ministero dell'interno. Perché siccome si parla di soldi, si parla di razionalizzazione, si parla di governo della spesa e governo delle risorse, abbiamo detto: vediamo di capire quanti immobili ci sono, chi li ha in uso, quanto costano, quanto costa prenderli in locazione, se sono come ci è stato segnalato molti vuoti e a creare praticamente sprechi, e ci è stato risposto di no, come sempre.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  ROBERTA LOMBARDI. Allora, non esiste una legge di stabilità se non esiste un governo dei numeri, e non esiste il governo dei numeri se non esiste governo di trasparenza; a meno che questo Governo non abbia qualcosa o molto da nascondere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Cariello. Ne ha facoltà.

Pag. 11

  FRANCESCO CARIELLO. Presidente, volevo segnalare che in questo articolo relativo al Ministero dell'interno si evince una evidente difficoltà di un Fondo, il Fondo edifici di culto, che il Governo ha più volte cercato di sostenere con diverse norme; nonché, ultima, una norma addirittura legata all'8 per mille, di cui grazie ad una nostra battaglia in Commissione abbiamo limitato l'uso improprio da parte appunto di questo ente, al quale in questa stabilità si destinano circa 10 milioni di risorse.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  FRANCESCO CARIELLO. Quindi abbiamo – e volevo comunque evidenziare questo – un ente che praticamente è in capo al Ministero dell'interno, che ha comunque notevoli difficoltà finanziarie; e comunque grazie all'azione del MoVimento 5 Stelle, abbiamo limitato anche l'uso improprio di risorse destinate ad altri fondi.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, con l'annessa Tabella 8.
.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Mura, Cariello, Cicchitto, Sbrollini...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  460   
   Votanti  459   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato  316    
    Hanno votato no  143.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 9 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9, con l'annessa Tabella 9 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mannino. Ne ha facoltà.

  CLAUDIA MANNINO. Signor Presidente, intervengo perché appunto la Tabella 9, sull'ambiente, per noi è assolutamente insufficiente, perché vengono stanziati 45 milioni divisi per ogni anno del triennio e risultano assolutamente insufficienti, soprattutto alla luce della sentenza della Corte di giustizia europea che ci ha condannati a 40 milioni tout court per 218 discariche abusive sul territorio nazionale e ulteriori 42,8 milioni per ogni semestre in cui non si bonificano. Approfitto di questo intervento per rendere partecipe l'Aula – concludo – che abbiamo presentato un esposto per danno erariale alla Corte dei conti in cui sosteniamo l'inadempienza del Primo Ministro, dei Ministri dell'ambiente pro tempore, dei presidenti di regione pro tempore e dei sindaci in cui si trovano le discariche abusive responsabili di queste sanzioni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Terzoni. Ne ha facoltà.

  PATRIZIA TERZONI. Signor Presidente, anch'io mi voglio collegare alla mia collega, Claudia Mannino, anche per ricordare a tutti quanti la vicenda che è successa adesso in Abruzzo per quanto riguarda il sito di Bussi, quindi non stiamo parlando di cose che non sono reali, ma cose che avete visto tutti quanti, anche voi, in TV. Ormai sono...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Terzoni. Onorevole Mazziotti, gentilmente, c’è la collega che sta parlando. Innanzitutto, se lei si erge e non sta seduto sulle scale è meglio. Grazie. Prego, onorevole Terzoni.

  PATRIZIA TERZONI. Non l'avevo visto, scusate. Sì, dicevo, quindi sono cose che sono tangibili, sono attuali, quindi bisogna Pag. 12anche iniziare ad intervenire immediatamente. Quei 45 milioni onestamente servono ben a poco per sistemare tutto ciò che sta succedendo in Italia, non mi riferisco solo alla vicenda delle discariche ma abbiamo di fronte anche tantissimi altri problemi, parlo del dissesto idrogeologico, del rischio sismico. Non so se avete visto, ma a Firenze ci sono state delle scosse, noi dobbiamo tutti convivere con questo fenomeno però, visto che ci dobbiamo convivere, dobbiamo anche sistemare tutti gli edifici pubblici che ancora non sono stati sistemati per quanto riguarda la sicurezza sismica.

  PRESIDENTE. Onorevole Luigi Gallo, lei è già intervenuto, non può reintervenire. Aspetti, controlliamo. Stiamo verificando, onorevole Gallo. Scusi, mi aiuti lei, è intervenuto su questo articolo o sull'altro ? Allora prego, le chiedo scusa. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, sono intervenuto sull'articolo 7. Io voglio denunciare il comportamento del Governo Renzi sul tema dell'acqua pubblica. Noi dobbiamo dire agli italiani che attraverso due norme piratesche, una nello «sblocca Italia» e una adesso in legge di stabilità, il signor Renzi sta consegnando la nostra acqua pubblica in mano ai privatizzatori, perché all'interno delle misure per il 2015 lui agisce con due leve: da una parte toglie i soldi ai comuni, dall'altra permetterà di aumentare l'ingresso dei privati nelle partecipate.
  Almeno si schierassero pubblicamente, facessero come Berlusconi e dicessero che sono per l'acqua privata anche il PD, il centrosinistra e il Governo Renzi.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fraccaro. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, io intervengo anche perché sono un po’ in disaccordo con il collega che mi ha preceduto, nel senso che il mio collega accusa esclusivamente il Governo Renzi per la sordità in tema di acqua pubblica. Io penso che il problema vero di questa sordità è l'incapacità teorica e pratica di quest'Aula di affrontare questi temi perché quest'Aula è purtroppo – e dico purtroppo – incapace di mettere davanti il bene pubblico ai propri interessi particolari perché è mossa dal vile denaro, dall'attaccamento alla poltrona. Per superare questa impasse, per far sì che anche in tema di acqua pubblica e di altri sistemi si trovi una soluzione dobbiamo togliere i soldi alla politica. Oggi abbiamo in Ufficio di Presidenza votato per la proroga del non adeguamento automatico dei vitalizi del Parlamento, degli ex parlamentari. Ecco, persone che prendono dieci, venti, trenta mila euro al mese di vitalizio non possono decidere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Fraccaro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9, con annessa Tabella 9.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Malisani, Di Gioia, Di Lello, Cicchitto, Catania, Greco, Fraccaro...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  457   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato  312    
    Hanno votato no  145.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 2680-B).

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10, con l'annessa tabella 10 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono stati presentati emendamenti.Pag. 13
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, utilizzerò questo minuto solo per denunciare la marchetta al Senato rivolta verso gli armatori: 5 milioni per venti anni, senza alcun vincolo, mentre i lavoratori marittimi sono alla fame e sul lastrico in questo Paese in questo momento.
  Ricordiamo all'Aula che il MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione sul lavoro marittimo, sul quale dovrebbero essersi anche tutti gli altri partiti a interessarsi e a vincolare, sì, dei soldi al settore, ma per l'assunzione per il rilancio dell'occupazione dei lavoratori marittimi italiani, cosa che non accade.
  Rivolgetevi ai vostri cittadini e ascoltateli un po’ di più, quando dovete affrontare questi temi, invece di dare soldi solo ai potenti e massacrare i deboli.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, questo articolo 10 riguarda le infrastrutture e i trasporti. Io faccio questo intervento perché veramente non ho capito, visto anche quello che è successo l'anno scorso con riferimento al bilancio, qual è la linea che il Governo vuole tenere sul TAV. Non lo capisco perché l'anno scorso avete tolto una cifra, quest'anno l'avete rimessa ma non del tutto, alcuni vostri deputati dicono che il TAV non ha più senso.
  Ora se, per cortesia, in sede di bilancio qualcuno del Governo ci può spiegare qual è il balletto che state facendo sul TAV perché per noi la linea rimane quella: un'opera inutile con collusioni mafiose, chiaramente leggibili da una ordinanza di 1.200 pagine chiamata San Michele. Io credo che basti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fraccaro. Ne ha facoltà.

  RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, prima non sono riuscito a spiegarmi adeguatamente, per il breve tempo che avevo a disposizione. Vedere quest'Aula affrontare il bilancio dello Stato mi ricorda quei summit internazionali in cui i rappresentanti degli Stati più ricchi del mondo si trovano a un ricco buffet per risolvere il problema della fame nel mondo, per esempio. È assurdo pensare che quelle persone a quel buffet, quelle persone ricche e opulente risolvano il problema della fame nel mondo.
  È la stessa cosa che succede qui dentro: è assurdo pensare che delle persone che vivono con una ricchezza che non si meritano possano risolvere il problema economico di un Paese che è allo sbando e che ha dieci milioni di poveri.
  Personalmente, ho restituito, in un anno e mezzo di legislatura, quasi 100 mila euro – solo in un anno e mezzo, 100 mila euro – allo Stato. In cinque anni, i parlamentari quanto guadagnano ? È per questo che sono così attaccati e sottoposti al ricatto della poltrona (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole De Lorenzis. Ne ha facoltà.

  DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, io non mi stupisco del fatto che il Ministro Lupi non sia Aula. Una parte consistente del bilancio dello Stato riguarda i trasporti: abbiamo le vostre regioni, i vostri enti locali, amministrati da voi, dal PD, da Forza Italia, da Scelta Civica, che denunciano al Governo la mancanza, ormai strutturale, di un miliardo e mezzo per il trasporto pubblico locale. E il Governo cosa fa ? Continua a finanziare opere inutili, opere che riguardano, ad esempio, la Torino-Lione, l'alta velocità, piuttosto che altre opere.
  Allora, ci chiediamo quale sia la visione che ha questo Governo: si parla di privatizzare non soltanto l'ENAV e Poste italiane, ma adesso anche ANAS. Tutto quello che è rimasto in mano pubblica e Pag. 14che dovrebbe essere al servizio della collettività viene svenduto da questo Governo ed è utile che i cittadini lo sappiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Alberti. Ne ha facoltà.

  FERDINANDO ALBERTI. Signor Presidente, parliamo di trasporti, quindi, come non citare la TAV, Brescia-Verona. Abbiamo proprio avuto un incontro, la settimana scorsa, con alcuni rappresentanti del territorio che sono venuti a dire cosa non andava di quel progetto. La posizione del PD non è chiara, tant’è che questi rappresentanti – non grillini, vi assicuro, non sono del MoVimento 5 Stelle – sono andati via da questo incontro con ancora più dubbi rispetto a prima. Loro chiedono l'abolizione, la cancellazione di un progetto che è stato scritto nel 2003, che non tiene conto assolutamente dei requisiti e delle peculiarità del territorio. La posizione del MoVimento 5 Stelle è chiara: è una posizione di abolizione e di contrarietà a questo progetto e di un sostegno al pendolarismo e al tratto esistente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Dadone. Ne ha facoltà.

  FABIANA DADONE. Signor Presidente, vorrei far presente al mio collega che il Ministro Lupi non può essere in Aula perché, in questo momento, sta visitando, come ho appreso dai giornali, il cantiere del TAV di Chiomonte. È un tema a noi piemontesi molto, molto caro, perché fare quell'opera significa bruciare un quantitativo di denaro impressionante per un'opera totalmente inutile, visto che c’è un'altra praticamente identica da lì a poca distanza, che, semplicemente, trasporterebbe gli ortaggi ad una velocità un pelino più rallentata.
  Non solo è un'opera inutile, ma è un'opera ad altissimo rischio di infiltrazione della criminalità organizzata, tant’è che io più volte ho sollevato perplessità in merito al rischio di mancata attuazione della normativa antimafia nella sezione transfrontaliera.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  FABIANA DADONE. Ora, ho sollevato la questione in Commissione antimafia, ho sollevato la questione in Commissione affari costituzionali, i Ministri vengono a rispondere, ma, di fatto, nessuno ci sa dire per certo...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Dadone.

  FABIANA DADONE. ...se verrà applicata o no questa normativa. Se questo per voi è un modo logico di gestire il denaro pubblico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, con l'annessa Tabella 10.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  458   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato  309    
    Hanno votato no  149.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11, con l'annessa Tabella 11 (vedi Pag. 15l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Frusone. Ne ha facoltà.

  LUCA FRUSONE. Signor Presidente, questo articolo 11 strappa un sorriso un po’ amaro, perché si parla di stato di previsione del Ministero della difesa: in realtà, questa è una contraddizione in termini, visto che, a livello di difesa, in questo Paese, previsioni assolutamente non se ne possono fare. Capisco che è un campo piuttosto difficile da prevedere, ma quello che vediamo in Commissione su questa materia assolutamente non ci lascia tranquilli.
  Sia in questo articolo, ma in tutti i lavori che abbiamo seguito nella Commissione, vediamo proprio che questo Ministero, a guida del Ministro Pinotti, non ha assolutamente una linea da seguire e non sa minimamente dove sta andando. Questo è un grandissimo problema per un Paese che vorrebbe ancora darsi delle arie da grande potenza e, quindi, ci ritroviamo in una situazione paradossale, dove non abbiamo minimamente capito dove vogliamo andare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rizzo. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA RIZZO. Signor Presidente, con l'approvazione dell'articolo 11 della legge di bilancio, il Governo si impegna a predisporre il pagamento delle somme di competenza del Ministero della difesa predisposte nella Tabella 11. Avevamo già chiesto, con la presentazione anche da parte mia di alcuni emendamenti, che alcune somme vincolate su capitoli di spesa troppo generici venissero destinate al mantenimento delle caserme, dei servizi di casermaggio e dei servizi di pulizia degli stessi.
  Sono stato più volte contattato da personale militare e civile che lamenta come le drastiche riduzioni di bilancio avvenute in questi anni abbiano notevolmente peggiorato la qualità della vita all'interno delle caserme, nell'utilizzo di automezzi o semplicemente per quanto riguarda il vestiario e il servizio di mensa. Così come ho chiesto, senza ottenere risposte positive dal Governo, che venissero impegnate somme utili all'arruolamento di personale vincitore di concorso, come i VFP4 del 2010, che non potranno partire prima del dicembre del 2015 proprio per i tagli ai capitoli di spesa relativi all'arruolamento e alla formazione del personale.

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIANLUCA RIZZO. Concludo, Presidente. Continuando così, favorendo l'industria bellica a discapito delle persone che quotidianamente si impegnano a svolgere diligentemente il proprio lavoro...

  PRESIDENTE. Onorevole Rizzo, deve concludere, siamo ampiamente oltre i tempi.

  GIANLUCA RIZZO. ... ci troveremo un esercito di persone con una qualità del lavoro precario ma con tante armi, aerei e navi da poter utilizzare per chissà quali nuove guerre camuffate da missioni di pace (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Basilio. Ne ha facoltà. Pregherei, però, di alzare la mano per tempo, grazie.

  TATIANA BASILIO. Signor Presidente, io voglio soffermarmi sull'articolo 11, sulla parola previsione del Ministero della difesa, ma io voglio chiedere a quest'Aula: ma di quale previsione stiamo parlando ? Chi lavora in Commissione difesa sa benissimo che questa parola è anacronistica, in quanto sono passati ben due «decreti missioni» con la Presidenza del Consiglio Renzi e, quindi, se parliamo di decretazione di urgenza, qui non si parla di nessuna previsione. Voglio anche, inoltre, ricordare che in Commissione difesa siamo sempre in attesa, sempre per Pag. 16quanto riguarda la parola previsione, della legge quadro sui «decreti missione» e, inoltre, del famoso libro bianco della difesa, famoso libro bianco che il nostro Ministro Pinotti ci sta promettendo ormai da mesi e mesi. Ma senza un libro bianco e senza una legge quadro di quale previsione stiamo parlando ? Assolutamente di nessuna. E voglio anche ricordare che abbiamo comunque delle missioni internazionali sulle quali si sta facendo, anche qui, del populismo; e poi chiedo a quest'Aula se i populisti in questo caso siamo noi o se i populisti in questo caso sono i Ministri, che hanno promesso che saremmo ritornati dall'Afghanistan e, invece, rimaniamo ancora là.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, con l'annessa Tabella 11.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Gnecchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  463   
   Maggioranza  232   
    Hanno votato  313    
    Hanno votato no  150.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 12 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 con l'annessa Tabella 12 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Parentela. Ne ha facoltà.

  PAOLO PARENTELA. Signor Presidente, per quanto concerne il comparto primario, si osserva che lo stato di previsione del Mipaaf reca per il 2015 una dotazione di competenza di un miliardo 165,3 milioni di euro, in riduzione dell'8,2 per cento rispetto alle previsioni iniziali del bilancio 2014 e del 10,2 per cento rispetto alle previsioni assestate del 2014. L'incidenza della spesa finale del Mipaaf rispetto al totale delle spese finali dello Stato si mantiene quindi intorno allo 0,2 per cento.
  Ora, diciamo che gran parte dei soldi che dovrà versare il Mipaaf andrà per la missione «Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca», all'interno della quale è ricompreso il programma 1.2, che reca lo stanziamento relativo al contributo annuo a carico dello Stato per il CRA...

  PRESIDENTE. Grazie, ha terminato il tempo, mi dispiace.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, con l'annessa Tabella 12.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Turco, Lo Monte, Di Lello, Locatelli, Carbone, Busto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  451   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  308    
    Hanno votato no  143.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 con l'annessa Tabella 13 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti. Pag. 17
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13, con l'annessa Tabella 13.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gutgeld, Galperti, Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  452   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  311    
    Hanno votato no  141.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 con l'annessa Tabella 14 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Baroni. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO BARONI. Signor Presidente, faccio presente in merito all'articolo 14, che riguarda l'area della salute, del Ministero della salute, la prevenzione, che vi è una cosa gravissima che è successa nel passaggio al Senato. Voi sapete quanto sono attento in molte denunce, alcuni di voi, forse, mi seguiranno: riguarda la soppressione di un articolo relativo all'aumento del 5 per cento di tassazione in merito a un raccolto di 45 miliardi di euro, cioè lo Stato sta rinunciando ad un 5 per cento di tassazione su 45 miliardi di euro. È stato soppresso nel passaggio al Senato. Vorrei sapere se qualcuno ha la più pallida idea di che cosa sta avvenendo nei palazzi o all'interno del Governo con i concessionari, e ringrazio il Presidente del tempo aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, con l'annessa Tabella 14.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pisicchio, Gregori, Lo Monte, Turco, Patriarca, Busto, Zoggia, Bechis...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  465   
   Votanti  464   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato  317    
    Hanno votato no  147.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Rubinato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, l'articolo 15 parla delle spese generali, quelle totali, chiaramente. Ora, noi avremmo una domanda da fare a questo Governo: ci risulta che la Francia abbia sforato i vincoli al 4,4 per cento, quindi 1,4 più del 3 per cento, che è diventato il must dell'economia.
  Vorremmo sapere dal Governo se ritiene che uno sforamento per l'Italia possa generare, così come in Francia, nessuna penale; francesi che hanno potuto sforare senza avere alcun richiamo, alcun attacco istituzionale, ma hanno potuto garantire quelli che sono i servizi essenziali ai cittadini.

Pag. 18

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Realacci, Rampelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  460   
   Votanti  459   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  230   
    Hanno votato  315    
    Hanno votato no  144.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  (La deputata Di Salvo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 16 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, visto che stiamo qua, ci piacerebbe fare delle domande e avere delle risposte. Qui si parla chiaramente di competenza e cassa. A noi risultano molte disponibilità liquide all'interno del bilancio dello Stato, e non riusciamo a capire come mai, negli ultimi anni, si siano accumulate così tante disponibilità liquide, tanto da sembrare quasi anomale. Forse qualcuno sapeva che i mercati si sarebbero contratti, che le banche non avrebbero più concesso credito e, quindi, ha fatto incetta di liquidità, sì o no ? Oppure, li state tenendo perché avete in mente qualcosa di particolare ? Abbiamo fatto anche delle interrogazioni su questo tema, ci piacerebbe avere delle risposte. Pensiamo che non sia un tema banale, proprio perché le liquidità sono quei soldi nel cassetto che il Governo può spalmare a proprio piacimento. Quindi, per cortesia, spiegateci a che cosa servono queste disponibilità liquide.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ginefra, De Maria...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  463   
   Votanti  462   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  232   
    Hanno votato  315    
    Hanno votato no  147.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

(Esame dell'articolo 17 – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Garavini, Cariello, Impegno, Frusone...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  468   
   Votanti  467   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  234   
    Hanno votato  320    
    Hanno votato no  147.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 19

  Si è così concluso l'esame degli articoli del disegno di legge di bilancio. Come già ricordato, sospendiamo a questo punto l'esame del provvedimento, l'esame degli ordini del giorno e la votazione finale sul disegno di legge di bilancio avranno luogo dopo la conclusione dell'esame del disegno di legge di stabilità.

Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2679-bis-B) (ore 12,35).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 2679-bis-B: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015).

(Esame dell'articolo unico – A.C. 2679-bis-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge e degli emendamenti ad esso presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 2679-bis-B).
  Avverto che nel fascicolo degli emendamenti non sono pubblicati gli emendamenti che riproducono proposte emendative già dichiarate inammissibili in Commissione.
  Avverto che la Commissione affari costituzionali ha espresso il prescritto parere sul testo del provvedimento e sugli emendamenti. Tale parere è in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 2679-bis-B).
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, che prevede il numero massimo di emendamenti che può essere posto in votazione da parte di ciascun gruppo.
  Constando il testo di un unico articolo, al fine di consentire una più ampia valutazione delle questioni poste dal provvedimento, la Presidenza ha ritenuto di ammettere alla discussione ed al voto un numero di emendamenti pari al triplo di quelli che sarebbero consentiti, aggiungendo, su richiesta dei gruppi, alcuni ulteriori emendamenti.
  A tal fine, i gruppi MoVimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
  Avviso che, per dare ordine ai nostri lavori, sospenderemo la seduta dalle 13,30 alle 14,30.
  Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, solo per sapere quanti minuti ho per l'intervento...

  PRESIDENTE. Onorevole Castelli, il tema è che c’è, come lei sa, un contingentamento generale, che si estende a tutta la fase successiva alla discussione generale.
  Il suo gruppo mi pare che abbia 37 minuti e poi c’è il tempo aggiuntivo. Insomma, il quadro è da mediare sugli emendamenti e le ricordo, onorevole Castelli, che se lei interviene sul complesso degli emendamenti poi, come sa, non potrà intervenire in seguito.

  LAURA CASTELLI. Userò pochissimo tempo semplicemente per dire che gli emendamenti che noi abbiamo segnalato sono emendamenti su cui c’è un interesse chiaro e limpido dei cittadini ed è per questo che noi vi spiegheremo molto bene e chiaramente ed useremo chiaramente le nostre forze affinché si possa convincere questo Governo che, anche se siamo ad una lettura che poco interessa, perché chiaramente potrà apportare poche modifiche, di fatto per noi è una lettura che, per il fatto solo che esiste, si deve prendere in considerazione.
  Quindi, noi alla scusa che questa legge di stabilità non si può modificare non crediamo, crediamo anzi che tutte le volte che questo Governo e questo Parlamento Pag. 20hanno la possibilità di fare bene per questo Paese lo debbano fare senza scuse.
  Quindi, vi chiediamo attenzione e vi chiediamo un impegno nell'ascoltare i nostri emendamenti.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo solamente per far presente a lei, che lo saprà ovviamente meglio che i parlamentari, ma anche ai colleghi – e chiederei un attimo di attenzione – che mi vorrei soffermare soltanto sui commi che vanno dal 618 al 620. Sono quelli che riguardano la sdemanializzazione e lo spostamento del punto franco internazionale del porto di Trieste. Questi tre commi sono stati messi nel maxiemendamento, derivanti da un emendamento...

  PRESIDENTE. Scusi se la interrompo, solo per capire: lei sta parlando sull'ordine dei lavori, onorevole Fedriga, o sul complesso degli emendamenti ?

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Sul complesso degli emendamenti.

  PRESIDENTE. Perfetto, va bene.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. È solo per rendere edotta l'Aula che questi tre commi derivano da un emendamento di un senatore, il quale emendamento stesso era stato dichiarato inammissibile dalla Commissione referente al Senato.
  È stato ripreso dal Governo ed inserito nel maxiemendamento, andando a distruggere qualsiasi tipo di regola, non è stato neanche votato e nemmeno segnalato.
  Io vorrei sapere cosa c'entra la sdemanializzazione e lo spostamento del punto franco – previsto oltretutto da trattati internazionali, dall'allegato VIII, che non permette al Paese Italia autonomamente di spostare una zona franca come quella del punto franco internazionale di Trieste – con la legge di stabilità.
  Vorrei capire – e sarò particolarmente interessato – a quali società verranno vendute quelle aree e chi farà affari all'interno del punto franco di Trieste.
  Spero che questa denuncia dia un senso di responsabilità a chi fa della legalità e della trasparenza in quest'Aula bandiera nelle televisioni, ma un po’ meno bandiera quando si tratta di provvedimenti concreti, un sussulto di dignità lo susciti. E spero che – capisco che non si può fare, perché Renzi ha dato il diktat che questa legge non si tocchi più – ci sia un sussulto di dignità per cui per lo meno, se si vuole trattare un punto del genere, lo si faccia intanto nel rispetto delle norme internazionali e intanto in un principio di trasparenza e di confronto e non inserendolo in un maxiemendamento, con 3 emendamenti di un senatore nemmeno discussi; perché sa chi fa le cose di nascosto, di notte e senza dirlo agli altri colleghi ? Questo è un comportamento che si addice ai ladri, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, al di là del fatto che mi risparmierei la parola finale, volevo semplicemente significarle quello che lei sa perfettamente, e cioè che, in base all'autonomia degli organi costituzionali, noi non possiamo che prendere atto del testo che ci arriva dal Senato, sul quale la vigilanza è stata affidata alla Presidenza stessa del Senato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire sul complesso delle proposte emendative, chiedo ai relatori e al rappresentante del Governo di esprimere i pareri sulle proposte emendative presentate. Si tratta degli emendamenti segnalati. Se lei preferisce, relatore, glieli leggo io uno per uno e lei esprime il parere.

  MAURO GUERRA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, come preferisce lei, perché il parere della Commissione comunque è contrario su tutti gli emendamenti.

  PRESIDENTE. Bene, questo lo acquisiamo così com’è e abbiamo risolto il problema. Onorevole Sorial ?

Pag. 21

  GIRGIS GIORGIO SORIAL, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Caso 1.3, Villarosa 1.4, Pellegrino 1.9, Luigi Gallo 1.11, essendo del mio collega, Cariello 1.13, Guidesi 1.16, Cariello 1.17, Caso 1.19, Cariello 1.20, 1.21, 1.22, 1.23, Crippa 1.24, Marcon 1.26, 1.27 e 1.28, Melilla 1.29, Simonetti 1.34, Dell'Orco 1.35, 1.36 e 1.37, Scotto 1.38, Dell'Orco 1.39 e 1.41, Castelli 1.42, Dell'Orco 1.46, Polverini 1.48, sugli identici emendamenti Tripiedi 1.49 e Fedriga 1.50, sugli emendamenti Simonetti 1.52, Placido 1.53, Castelli 1.60, Caso 1.61 e 1.62, Castelli 1.63 e Duranti 1.64, essendo una soppressione.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Crippa 1.65, Duranti 1.67, Baroni 1.72, Fedriga 1.73, Castelli 1.77, Baroni 1.78, 1.80, 1.81, 1.83, 1.84 e 1.85, Paglia 1.86, Baroni 1.87, sugli identici emendamenti Castelli 1.89 e Simonetti 1.90, Paglia 1.91, Pesco 1.92, Simonetti 1.94...

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, colleghi... Grazie, onorevole Bianconi, per il suo consueto aiuto che mi dà nel dirigere l'Aula.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Crippa 1.95, Guidesi 1.96 e Marcon Tab.A.1.

  PRESIDENTE. In sintesi, possiamo dire che il relatore di minoranza è favorevole a tutti gli emendamenti che sono stati presentati.
  Il Governo ?

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il Governo auspica che il disegno di legge di stabilità venga approvato nel testo che è uscito dall'esame del Senato. Per questa ragione, come ha fatto il relatore, il mio parere è contrario su tutti gli emendamenti presentati.
  Solo per tranquillizzare e come mero cronista dei lavori del Senato, volevo ricordare che l'emendamento relativo al Porto Vecchio di Trieste, presentato da un senatore e poi inserito nel testo, era stato in un primo tempo dichiarato inammissibile, ma successivamente ammesso alla votazione.

  PRESIDENTE. Ci sono alcuni colleghi di alcuni gruppi che mi chiedono una breve sospensione per una verifica sugli emendamenti e, quindi, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 13.

  La seduta, sospesa alle 12,50, è ripresa alle 13.

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Caso 1.3.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

  VINCENZO CASO. Grazie Presidente, questo emendamento è soppressivo di uno degli emendamenti approvati al Senato all'interno del vergognoso maxiemendamento. Tante volte vi abbiamo sentito parlare delle piccole e medie imprese, tantissime volte vi abbiamo sentito, appunto, disquisire dell'importanza delle piccole e medie imprese in Italia. Vedo che l'argomento interessa pochissimi, ma questo emendamento cerca di sopprimere una vergognosa scelta che avete fatto al Senato che riguarda il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

  PRESIDENTE. Colleghi, vi pregherei di abbassare un pochino il tono della voce se è possibile, grazie.
  Prego, onorevole Caso.

  VINCENZO CASO. Riguarda il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; bene, siete riusciti a cancellarlo completamente visto che le piccole e medie imprese, come è noto, arrivano fino a 50 dipendenti, invece voi siete riusciti ad ampliare il Fondo fino a 499 dipendenti, ovviamente questo tutto a vantaggio delle grosse imprese e a scapito invece delle piccole e medie imprese. Questo perché è ovvio che, dovendo passare dalle banche, le probabilità per le grandi aziende fino a 499 dipendenti di avere, quindi, un prestito Pag. 22con la garanzia dello Stato sono più alte rispetto a quelle di un piccolo imprenditore. Quindi, fate veramente un ... grossissimo favore alle nostre piccole e medie imprese, togliendogli praticamente la possibilità di accedere a questo Fondo.
  Capisco che per quanto ne parliate, invece, il vostro obiettivo è chiaro, quello di avvantaggiare le imprese più grosse e di portare alla distruzione, invece, quella che è ed è sempre stata l'ossatura dell'economia italiana, quella delle piccole e medie imprese. Mi auguro che tutto questo non sia fatto per dispetto visto che sapete tutti che la parte degli stipendi che noi ci tagliamo, e oltre che dello stipendio anche di tutte le indennità, viene data proprio al Fondo per le piccole e medie imprese. Mi auguro che la parte relativa al Fondo delle microimprese, che è quella a cui noi destiniamo l'avanzo dei nostri stipendi, non venga invece toccata. Mi auguro anche che il MISE si affretti, visto che l'aspettiamo ormai da un anno, ad emanare il decreto attuativo che faccia finalmente partire il microcredito.
  Ebbene, voi invece non avete avuto alcuna vergogna ad ampliare questo Fondo per darlo alle grandi imprese, non avete alcuna vergogna ad avvantaggiare le grandi aziende a scapito delle piccole. Sappiamo benissimo dove volete arrivare, sappiamo che delle piccole e medie imprese ve ne frega poco, è più difficile controllarle, è più difficile avere qualcosa da dare in cambio rispetto alla grande azienda a cui siete sempre pronti a concedere qualche «marchetta». Quindi, ci auguriamo veramente di sopprimere questo vergognoso emendamento che è stato approvato al Senato.

  PRESIDENTE. Se non vi sono altri che intendono intervenire, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caso 1.3, con il parere contrario della Commissione, del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Duranti, Di Lello, Lauricella, Simoni, Rampelli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  441   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato sì  104    
    Hanno votato no   337.

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Villarosa 1.4.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, questo Governo, su questa legge di stabilità, si è comportato in maniera indecente (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Indecente !

  PRESIDENTE. Colleghi, calmi ! Colleghi, siamo all'inizio di una serie... prego, onorevole Villarosa.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Perché si è comportato in maniera indecente ? Gli errori, la fretta, gli emendamenti bocciati e nessun giornale, nessuna TV l'ha voluto raccontare. Andate in giro a dire di voler far ripartire l'economia, andate in giro a dire di voler aumentare le pensioni minime, di dare il reddito di cittadinanza: siete dei falsi ! Siete dei falsi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Ho presentato un emendamento per aumentare le pensioni minime da 485 a 600 euro, ma non lo sa nessuno e l'avete bocciato ! Ho presentato questo emendamento per ridurre l'IRAP, perché l'IRAP è una tassa indegna, che va eliminata ! Non vanno dati 12 milioni di euro – 12 milioni di euro ! – quando stanziate 850 milioni per la difesa, ancora per fare la guerra a Pag. 23destra e a sinistra ! Nessun giornale ne parla. Io non sono qua a fare la statuina di nessuno ! Buttatemi fuori, ma io non sto fermo in questo Parlamento ! Fate schifo (Scende verso il centro dell'emiciclo e siede ai banchi del Governo – Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle raggiungono il centro dell'emiciclo e si siedono ai banchi del Governo) !

  PRESIDENTE. Onorevole Villarosa ! Ma che cosa fate ? Piantatela, per favore ! Vergognatevi ! Sospendo la seduta.

  La seduta, sospesa alle 13,05, è ripresa alle 13,10.

  PRESIDENTE. La seduta è ripresa (Commenti).
  Colleghi, vi pregherei...colleghi, vi pregherei... colleghi ! Vi pregherei, per favore, di mantenere la calma.
  Allora, ho dovuto sospendere la seduta perché i colleghi Tripiedi, Alberti, Baroni, Frusone, Rizzo, Villarosa e Basilio hanno occupato i banchi del Governo. Ritengo tale comportamento, a prescindere da qualunque richiamo, molto grave, e in funzione di questo, espello gli onorevoli Tripiedi, Alberti, Baroni, Frusone, Rizzo, Villarosa e Basilio (Applausi – proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, pregherei i commessi di assicurarsi che i colleghi chiamati siano fuori dall'Aula.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, io non so se lei (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore !

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Colleghi ! Colleghi, state calmi, come sempre. Avrei voluto vedervi così arrabbiati quando han fatto quello che han fatto al Senato, ma nessuno di voi ha mai parlato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti) ! Quindi tranquillizzatevi...

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, si rivolga al Presidente ! Onorevole Sorial, le ho dato la parola sull'ordine dei lavori. Si rivolga al Presidente e faccia il suo intervento sull'ordine dei lavori.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. E loro che mi lascino finire (Commenti del deputato Crippa)...

  PRESIDENTE. E lei, onorevole Crippa, stia tranquillo.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. E loro che mi lascino finire !

  PRESIDENTE. Lei, onorevole Crippa, non si preoccupi: c’è il Presidente.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie, Presidente.

  PRESIDENTE. Prego.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, i nostri colleghi hanno spiegato molto bene le motivazioni per cui questo emendamento doveva passare: avete fatto una legge di stabilità che può essere definita in qualsiasi termine dispregiativo che voi possiate trovare (Commenti).

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, per favore...colleghi, per favore ! Onorevole Sorial, le chiedo scusa: lei sta parlando sull'ordine lavori.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Sull'ordine dei lavori !

  PRESIDENTE. Se lei intende intervenire sul merito, intervenga dopo. La pregherei...

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. È una premessa.

  PRESIDENTE. Bene. Allora, torniamo adesso all'ordine dei lavori.

Pag. 24

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. È una premessa, Presidente. Quindi, i miei colleghi hanno trovato più che opportuno andare a spiegare il loro merito, il merito di questo emendamento, al Governo, che è sordo ormai da settimane ! Questo Governo, che al Senato ha tenuto il Senato stesso fino alle 4 del mattino per fare le peggio cose, mentre tutti voi dormivate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Per favore, basta !

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Siete gli stessi membri di una maggioranza che dall'altra parte ha avuto un sussulto di coraggio, ma voi qui rispetto ai vostri colleghi non avete neanche la dignità di dire qualcosa ! Non avete la dignità di dire niente a questo Governo, che sta prendendo in giro prima di tutto noi, i cittadini italiani, ma voi che siete succubi di questo modo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, stiamo all'ordine dei lavori.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, a me spiace molto quello è successo, perché ho chiesto la parola perché vorrei parlare del merito di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Bene.

  ROCCO PALESE. Il merito di questo emendamento, che perlomeno io non sono riuscito a comprendere, e la modalità con cui è stato presentato certamente non è condivisibile; il merito però dice altre cose: sostanzialmente che per il biennio 2015-2016 le microimprese, come individuate dalla raccomandazione della Commissione europea, non sono soggette all'imposta regionale sulle attività produttive, sull'IRAP. E la copertura viene individuata con una misura che rispetto a tutti i casi sull'acquisizione di beni e servizi, di corruzione che emergono nel nostro Paese, dovrebbe essere adottata in via automatica: attraverso il ricorso alle convenzioni con Consip, con obbligatorietà per le pubbliche amministrazioni. Con Consip, che ricordo che è venuta più volte in audizione, spesso e ben volentieri di tutte le Commissioni, e in particolare quella bilancio, dove ha evidenziato in maniera scientifica, oggettiva, obiettiva che ogni 10 miliardi di euro di risorse pubbliche che vengono impegnate per l'acquisizione di beni e servizi, in 6 vengono utilizzate le convenzioni con Consip: la finanza pubblica, i soldi dei cittadini sostanzialmente vengono risparmiati per 4 miliardi di euro.
  Quindi, a me spiace per tutto quello che è successo dal punto di vista dell'ordine dei lavori e dell'occupazione dei banchi del Governo; ma questa misura, di abbattere l'IRAP e di trovare le risorse attraverso la misura di Consip e in pratica di risparmi agli sprechi e quant'altro, da Forza Italia è condivisibile. E per questo motivo, nonostante tutto, lo votiamo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Villarosa 1.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nizzi, Rizzetto, Amendola...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  429   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato  118    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

Pag. 25

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pellegrino 1.9, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Brandolin, Del Grosso...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  449   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  345.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Luigi Gallo 1.11.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luigi Gallo. Ne ha facoltà.

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, dopo i numerosi tagli, in questa legge di stabilità, al funzionamento della scuola, cosa troviamo ? Di ritorno dal Senato, una norma che dà 10 milioni all'Invalsi. Ricordo che l'Invalsi è il soggetto più odiato dal comparto scuola perché vuole trasformare la valutazione di una scuola in una valutazione aziendalistica, cioè in sostanza abbiamo test che devono valutare gli studenti e diventano test per valutare i docenti, test per valutare la scuola in un modo assolutamente non condivisibile. Ricordo che all'interno dell'Invalsi non c’è un soggetto che si occupa scientificamente di tematiche che riguardano la didattica, abbiamo avuto presidenti dell'Invalsi che erano ex presidenti della Banca d'Italia e questo dimostra come ci sia una visione del tutto scellerata di valutazione della scuola. Allora, mentre quindi la buona scuola è solo annunciata, troviamo invece tagli, e soldi per la valutazione, in questo modo, che offende tutto il comparto scuola, mentre troviamo 200 milioni da stabilizzare per sempre per le scuole private e la scuola è ridotta in uno stato di degrado incredibile, portata avanti solo dalla forza dei docenti, dei collaboratori scolastici e dei dirigenti che suppliscono alla politica.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Luigi Gallo 1.11, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  452   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato   88    
    Hanno votato no  364.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cariello 1.13.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cariello. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO CARIELLO. Signor Presidente, solo per annunciare il supporto a questo emendamento soppressivo di un comma, insieme a tanti altri emendamenti da me sottoscritti, per definire una serie di priorità diverse da quelle che questo Governo ha stabilito.Pag. 26
  Primo fra tanti – mi collego a quanto già detto dal mio collega Luigi Gallo, che ha rilevato un po’ i problemi della nostra scuola – qui effettivamente il Governo ritiene prioritario investire, o comunque continuare a finanziare sicuramente programmi e progetti per l'Agenzia spaziale italiana che erano magari già stati finanziati con precedenti provvedimenti. Ma, in questo caso, ci sembra veramente una cifra esagerata che va, a nostro avviso, a scavalcare una serie di priorità. Ripeto: in questo caso, si tratta di uno dei commi che vorremmo sopprimere, ma ne seguiranno tanti altri. Avrò modo di spiegare anche a proposito degli altri quelle che sono le nostre priorità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.13, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Gregori, Palma, Baruffi, Carbone, Lattuca, Busto, Bindi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  438   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato   65    
    Hanno votato no  373.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 1.16.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, questo è uno dei tanti emendamenti che avevamo presentato anche durante la prima discussione qui alla Camera, al primo passaggio qui alla Camera, della legge di stabilità. Noi chiediamo di sopprimere la compensazione, indi per cui il finanziamento dato a Poste per l'utilizzo della carta acquisti che veniva utilizzata poi anche diciamo in un tentativo che era stato fatto e poi stabilizzato, che era quello dell'utilizzo della carta acquisti anche per gli stranieri.
  Questo è uno dei tanti esempi di una legge di stabilità fatta di innumerevoli fondi e finanziamenti dati a cittadini stranieri in vari e svariati casi. Noi chiediamo la soppressione perché crediamo che, in un momento come questo, in un momento e in una situazione di crisi economica e di disagio sociale elevato, sia un errore dare priorità ai cittadini e stranieri, rispetto ai tanti pensionati e ai tanti cittadini italiani che sono in gravissima difficoltà.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, brevissimamente, soltanto per ricordare che il testo che qui si intende abrogare è semplicemente un testo che fa salvi gli effetti di un decreto-legge non convertito che riguarda il tema di cui ha parlato il presentatore dell'emendamento, ma si tratta – come sempre quando non si converte un decreto-legge – di farne salvi gli effetti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 1.16, con il parere contrario Pag. 27della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Lavagno, Carrozza, Fusilli, Saltamartini, Brescia, Capodicasa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  445   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato   19    
    Hanno votato no  426.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Argentin ha segnalato che non è riuscita a votare).

  Come preannunciato, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà alle 14,30.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza la senatrice Mara Valdinosi in sostituzione della senatrice Manuela Granaiola, dimissionaria.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Ciro Falanga, in sostituzione della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, dimissionaria.
  Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14,30.

  La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 14,40.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Amici, Baretta, Bindi, Bonifazi, Michele Bordo, Brambilla, Bratti, Brunetta, Caparini, Cicchitto, Dambruoso, De Girolamo, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Gregorio Fontana, Fontanelli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Speranza, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente ottantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 2679-bis-B.

(Ripresa esame articolo unico – A.C. 2679-bis-B)

  PRESIDENTE. Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'emendamento Guidesi 1.16.
  Passiamo ora all'emendamento Cariello 1.17, a pagina 5 del fascicolo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

  EMANUELE FIANO. Mi rivolgo ai proponenti di questo emendamento per chiarire Pag. 28cosa loro vogliono sopprimere con la soppressione del comma 162. I proponenti vogliono sopprimere il contributo dell'Italia, che, al pari degli altri Paesi europei che subirono le persecuzioni naziste nel corso della Seconda guerra mondiale, che videro la deportazione o l'uccisione di circa 6 milioni di ebrei, di 20 milioni di persone in totale, contribuisce al mantenimento e alla realizzazione dei padiglioni europei del Museo di Auschwitz-Birkenau, dove circa un milione di persone furono, prima, gasate e, poi, bruciate.
  Gli altri Paesi europei – il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Francia – hanno già rinnovato i loro padiglioni, realizzando musei didattici utili alle giovani generazioni, perché sappiano non solo che cosa è successo nei loro Paesi nel corso della Seconda guerra mondiale, ma anche come è successo che intere popolazioni, milioni di persone venissero deportate dalle loro case, magari ad opera dei loro stessi vicini, e portate a morire gasate e poi bruciate.
  L'Italia aveva un padiglione realizzato nel corso degli anni Sessanta, che la Fondazione Auschwitz – Museo di Auschwitz ha chiesto di rinnovare. Serve un finanziamento per la fondazione Auschwitz e l'Italia vuole essere orgogliosa, insieme agli altri Paesi europei, di partecipare al mantenimento della memoria per le giovani generazioni europee, perché tutti sappiano che cosa è successo, come è successo, chi ne fu responsabile e perché ciò non accada mai più.
  Invito vivamente coloro che chiedono che questo finanziamento di un milione di euro da parte dell'Italia alla Fondazione Auschwitz venga tagliato a ripensarci, perché quel milione serve non ai nostri figli, serve ai figli di tutti, anche ai loro figli, ai figli di tutti gli europei perché quello che è successo circa settant'anni fa non accada mai più (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Intervengo solo per sottolineare che nessuno entra nel merito del tema, che da noi è sempre stato sostenuto. Ma, collega Fiano, forse perché non sta in Commissione bilancio, secondo noi questa non è una di quelle azioni da sostenere con la legge di stabilità, assolutamente. È una cosa microsettoriale e, in quanto microsettoriale, la legge di contabilità dice di non inserirla all'interno della stabilità (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Colleghi !

  LAURA CASTELLI. Questa è purtroppo la regola.

  PRESIDENTE. Colleghi, lasciate parlare la collega.

  LAURA CASTELLI. Attaccarsi al tema microsettoriale significa che si va in un punto specifico e non si parla della tutela della storia dell'Italia, non si parla della tutela della storia dell'Europa. Questa è la regola. Se poi volete attaccarvi a questa cosa per sostenere altre vostre tesi, fatelo pure. Ma la gente lo capisce e noi sappiamo come si usa la legge di contabilità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.17, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Forza colleghi che stiamo in votazione, affrettatevi. Lainati...stanno entrando numerosi colleghi...colleghi, forza, affrettatevi...Giuliani, Iori...Pag. 29
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  375   
   Votanti  374   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  188   
    Hanno votato   48    
    Hanno votato no  326.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Censore e Vezzali hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Caso 1.19.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vacca. Ne ha facoltà.

  GIANLUCA VACCA. Presidente, questo emendamento è l'ennesima «marchettina» che viene fatta ai propri amici. In questo caso parliamo di amici molto influenti e potenti, perché parliamo principalmente dell'Opus Dei. Ora sappiamo tutti, quelli che comunque si occupano di università, che i collegi universitari paritari in Italia sono quasi tutti gestiti, appunto, da fondazioni riconducibili all’ Opus Dei. Con questi 4 milioni di euro che il Governo si sta preoccupando di dare ai collegi universitari, di fatto, stiamo dando soldi a fondazioni riconducibili all'Opus Dei. Questo è l'ennesimo regalo che viene fatto al sistema d'istruzione privato e paritario, dopo i 200 milioni di euro che sono stati aggiunti ai 270 milioni già stanziati alle scuole paritarie italiane e dopo tutte le agevolazioni che le scuole paritarie private continuano ad avere. Ricordiamoci che, se da una parte si regalano i soldi di tutti quanti i contribuenti a queste scuole private, dall'altra, lo Stato e il Governo continuano a tollerare un sistema di scuole paritarie illegali, i cosiddetti «diplomifici», che di fatto vendono nella più totale illegalità l'istruzione agli studenti che comprano, dietro il pagamento di una somma, diplomi. Lo Stato, il Governo, di fronte a questo fenomeno, a questa piaga sociale e culturale del nostro Paese, non fanno nulla, nonostante il MoVimento 5 Stelle, da mesi, da più di un anno, ormai solleciti un intervento urgente. Ecco questo è il piano del Governo Renzi: aiutare e continuare a finanziare la scuola privata, d'altronde il Ministro Giannini lo ha detto più volte che la strada da percorrere è quella, e continuare, invece, a tagliare i fondi al sistema di istruzione pubblico-statale, del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Presidente, evidentemente il collega non conosce il circuito dei collegi universitari. Sono collegi universitari di eccellenza, che fanno riferimento a diverse fondazioni.
  Sono i collegi universitari di Pavia, di Pisa, di Roma, di Milano, di Napoli, di Palermo, dove vengono ammessi quegli studenti universitari che, per ragioni di merito o di competenza, possono spostarsi dal luogo di permanenza alla facoltà che scelgono di frequentare, nella quale vengono ammessi per merito. I collegi universitari, da sempre, svolgono un ruolo davvero di completamento della formazione degli studenti.
  Sono un luogo concreto in cui l'approfondimento, l'acquisizione di crediti, il completamento della formazione è strettamente subordinato al merito; rispondono a una logica di meritocrazia, che non riconosce limiti di alcun tipo, salvo quello dell'impegno personale. Ve ne sono, di fondazioni, le più diverse, le più antiche, legate insieme in una rete di collegi che, a loro volta, hanno un regolamento, che, in qualche modo, condividono esperienze e per le quali si pubblicano ogni anno atti concreti (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

Pag. 30

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gigli. Ne ha facoltà.

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Il collega, purtroppo, ha ripetuto, ancora una volta, una serie di cose assurde, sulle quali il blog di Grillo aveva già richiamato la mia attenzione. L'emendamento che ha portato alla messa in sicurezza dei fondi per le scuole paritarie continua ad essere travisato dai colleghi del MoVimento 5 Stelle. L'emendamento prevede semplicemente che i fondi assegnati precedentemente alle regioni per le scuole paritarie vengano distribuiti direttamente dal MIUR. Non vi è stato alcun aumento di fondi; semmai, vi è stata una contrazione.
  Ma, visto che ci chiama in causa su questo tema, vale forse la pena anche di dire che il milione di alunni che frequenta le scuole paritarie costa complessivamente allo Stato 470 milioni, cioè 470 euro per alunno all'anno. Ora, il sistema dell'istruzione statale, a costi standard, prevede, invece, un costo di circa 5.500 euro all'anno ad alunno.
  Il collega dovrebbe semplicemente riflettere su un fatto, prima di aprire la bocca: se oggi chiudessero tutte le scuole paritarie, di botto, e gli alunni andassero a frequentare il sistema delle scuole di Stato, perché sono pubbliche anche quelle paritarie, ai sensi della riforma Berlinguer, ebbene, oggi significherebbe caricare le casse dello Stato di un aggravio di spesa enorme.
  Stiamo parlando di una cifra sull'ordine dei 5 miliardi almeno. Allora, se questo lo vogliamo capire, bene; se vogliamo continuare a fare disinformazia, per potersi spendere populisticamente su un tema che non sta né in cielo né in terra, allora continuate pure ad aprire la bocca a vuoto. Grillo è stato già smentito su questo e ha ritenuto bene di non rispondere (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia-Centro Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Capua. Ne ha facoltà.

  ILARIA CAPUA. Grazie, Presidente. Volevo intervenire sulle parole dell'onorevole Binetti, che sostengo pienamente. I collegi universitari sono collegi che, di fatto, danno la possibilità anche a ragazzi poco abbienti di poter andare a studiare fuorisede. Sono ragazzi che vengono scelti esclusivamente in base al merito e si danno a questi ragazzi delle possibilità che, altrimenti, non avrebbero. Quindi, è un intervento a sostegno di questi collegi, fra cui esiste il collegio femminile di Pavia, che è assolutamente da sostenere (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Se non vi sono altri interventi – non mi sembra che vi siano braccia alzate – metterei in votazione l'emendamento Caso 1.19... onorevole Luigi Gallo, vuole intervenire su questo ? Magari rendetevi visibili prima ! Prego, proceda.

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Solo per spiegare all'Aula come interverrebbe il MoVimento 5 Stelle. Qui stiamo affrontando il tema dal punto di vista strutturale.
  Invece vediamo tante misure introdotte all'interno della legge di stabilità che non risolvono il problema complessivamente.
  Vogliamo dire che questo Governo ha stanziato solo 150 milioni per il diritto allo studio e se uno vuole intervenire strutturalmente deve finanziare quel fondo e non togliere 4 miliardi e mezzo alle regioni, che non potranno più finanziare ed integrare le borse di studio degli studenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
  È questa la logica, una logica a spot, per gli amici, mentre non si interviene in modo strutturale sui fondi e le risorse che andrebbero utilizzati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caso 1.19, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.Pag. 31
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Capua, Di Lello, Dell'Aringa, Cassano, Locatelli, Ragosta, Artini, Grillo, Brescia, Mucci ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  421   
   Votanti  419   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato   76    
    Hanno votato no  343.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cariello 1.20.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cariello. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO CARIELLO. Signora Presidente, questo emendamento va a sopprimere in realtà una norma che mira all'autorizzazione di spesa destinata allo sviluppo tecnologico del Paese. Ma 3 milioni di euro ci sembrano intanto poca cosa e a nostro avviso così generica, senza specificare esattamente su quale capitolo andiamo ad agire. Perché dire: «Si investe sullo sviluppo tecnologico per l'alta formazione tecnologica» con soli 3 milioni di euro a noi sembra veramente una barzelletta.
  E poi soprattutto perché questa norma non è stata inserita già alla Camera ? Noi al Senato abbiamo rinviato tutta una serie di norme che meritavano un approfondimento da parte del Governo. Ma ci vediamo spuntare queste norme in maniera così casuale, veramente in maniera del tutto aleatoria, senza una strutturazione, senza una specifica programmazione; il Governo deve spiegare come mai non aveva già in mente un emendamento del genere già nella fase iniziale di discussione qui alla Camera. Come mai viene fuori così all'improvviso il fatto di dedicare questo intervento così limitato sull'alta formazione, che ci sembra anche poco rispetto a tanti altri emendamenti, che invece noi avevamo promosso qui alla Camera sulla ricerca, sullo sviluppo sul fondo di formazione delle università ?
  E quindi trovarsi queste norme, ogni volta in maniera veramente estemporanea...
  Ecco, questo è il senso dei nostri emendamenti soppressivi: quello di ripulire questa legge di stabilità da queste norme calate un po’, a nostro avviso, per rispondere a delle esigenze singolari di singoli senatori, perché questo è il vero motivo per cui sono nate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.20, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nizzi, Vecchio, Boccuzzi, Chimienti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  433   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato   64    
    Hanno votato no  369.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Covello ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.21, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 32
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Manfredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  426   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato   60    
    Hanno votato no  366.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Gigli e Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Cariello 1.22.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Cariello. Ne ha facoltà.

  FRANCESCO CARIELLO. Presidente, questo emendamento sopprime il comma 188. Vorrei spiegare un po’ all'Aula di cosa si tratta. Si tratta di complessivi 65 milioni di euro in un quadriennio più, a seguire, altri 4 milioni di euro annui per realizzare una piattaforma o comunque dei sistemi informativi che aiutino la Ragioneria generale dello Stato nella riforma del bilancio dello Stato. La somma, intanto, ancora una volta ci sembra veramente eccessiva per un software che, a nostro avviso, non è stato forse opportunamente supportato con una relazione tecnica che spiegasse le varie motivazioni o, comunque, i dettagli di questa preventivazione. Soprattutto, auspicavamo anche un po’ un intervento della Consip nel valutare le migliori offerte di mercato per la gestione di questo eventuale software o sistema informativo in generale, anche nella gestione. Infatti, così si assicura un introito duraturo nel tempo che, poi, non pone una fine. In altre parole, significa che gestire anche tutto il sistema informativo della Ragioneria costerà 4 milioni di euro l'anno dal 2019 in poi. Questa, a nostro avviso, è una valutazione che si poteva fare eventualmente con un provvedimento dedicato e non in una fase di programmazione di bilancio.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.22, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Pilozzi, D'Agostino, Lo Monte, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  435   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato   73    
    Hanno votato no  362.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cariello 1.23, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Nizzi, Patriarca, Colaninno, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  434   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato   59    
    Hanno votato no  375.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 33

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.24.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dell'Orco. Ne ha facoltà.

  MICHELE DELL'ORCO. Grazie Presidente, con questo emendamento noi andremo a sopprimere il comma 193 che è un primo passo verso la privatizzazione di Ferrovie dello Stato. Tanto per cambiare una politica originale del Governo Renzi. Per far cassa, quindi, vogliono vendere anche la rete elettrica, circa 8 mila chilometri. E il tutto a Terna, per far cassa, perché questo Governo vuol far cassa. Invece di tagliare su spese militari, grandi opere o tassare il gioco d'azzardo, vuole regalare la rete elettrica per prendere un miliardo di euro.
  Senza contare che per il rifacimento della rete elettrica ogni anno il Governo deve dare 100 milioni di euro a Ferrovie dello Stato che le utilizzerà per qualcos'altro e questi 100 milioni comunque li dovrà utilizzare, dovrà tirarli fuori Terna per fare la manutenzione delle reti elettriche. Come li tirerà fuori ? Li tirerà fuori aumentando le bollette dei cittadini. Quindi non solo si rifarà per quel miliardo che ha speso sempre sui cittadini ma anche per i 100 milioni di euro all'anno recupererà tutto tramite le bollette. E quando io sento il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che parla di un taglio alle tasse, lo spara sui social network come fosse una verità: «meno 18 miliardi di euro di tasse» ma come si fa a dire una cavolata simile quando uno va a vedere ed aveva promesso ad aprile una scure sulle società partecipate che avrebbe tagliato, che sarebbero passate da 8 mila a mille ma dov’è questo taglio delle società partecipate ? Una riduzione degli stipendi dei dirigenti pubblici che non avessero adottato queste misure. In compenso però ha fatto un bel taglio ai 200 milioni di euro che erano previsti per il 2015 al trasporto pubblico locale. Ha tagliato miliardi su miliardi agli enti locali, alle regioni, ai comuni. Che cosa faranno con meno soldi ? O taglieranno i servizi o aumenteranno le tasse locali. Ha aumentato l'IVA dal 4 al 22 per cento per i pellet. Innalzamento delle tasse sui fondi pensione, rincaro anche per la spedizione di una semplice lettera tramite le poste, stanno calando i servizi e sono previsti altri tagli alle poste. Forse questi 18 miliardi che dice Renzi sono solo nella sua testa e nel suo immaginario. Pertanto con questo emendamento noi chiediamo almeno che non venga privatizzata la rete elettrica di trasmissione nazionale di energia elettrica in alta definizione. Vorrei anche leggere un comunicato che è uscito anche recentemente di Confartigianato che dice che nel 2015 le piccole imprese e famiglie rischiano di non vedere e i 700 milioni di risparmi sul costo dell'energia elettrica previsti dal decreto taglia bollette. Ad annullare i benefici per i consumatori è l'effetto di una norma del disegno di legge di stabilità che prevede la cessione della rete elettrica, quella che citavo prima, delle Ferrovie dello Stato a Terna cioè il gestore del sistema di trasmissione nazionale di energia elettrica. Questa è la denuncia di Confartigianato, quindi il costo della vendita, circa un miliardo di euro, tale è il valore della rete elettrica di Ferrovie dello Stato. In questi anni è stato in gran parte finanziata con contributi pubblici quindi con le tasse dei cittadini e ora questo miliardo, oltre 100 milioni per interventi ogni anno, dovrà essere ulteriormente pagato dai cittadini. Grazie Renzi, bel taglio delle tasse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, questo punto è un nodo fondante di tutto l'ingarbugliamento all'interno del disegno di legge di stabilità. Andate a promuovere un taglia bollette che, di fatto, ha azzerato gli sgravi in bolletta per le reti ferroviarie e, quindi, prima pagavano meno la corrente ed oggi la pagano uguale e però passano nemmeno due mesi e magicamente riuscite a vendere la rete elettrica ferroviaria a Terna. Questa operazione Pag. 34valutata in circa un miliardo di euro che dovrà poi essere in qualche modo messa all'attenzione dell'Autorità verrà totalmente caricata in bolletta. Allora quale era il principio fondante del taglia bolletta ? Quello di abbassare le bollette alle microimprese e ai cittadini. Con questo sistema andate di nuovo a mettere sulle tasse dei cittadini degli investimenti di privati. In questo caso Terna, ahimè, oggi è a capitale pubblico ma presto vedrà gli occhi a mandorla.

  PRESIDENTE. Concluda.

  DAVIDE CRIPPA. Pertanto le chiedo e chiedo all'Aula di votare favorevolmente su questo emendamento per evitare di aumentare le bollette ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Crippa 1.24, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Occhiuto... Pellegrino... Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  447   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  348.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 1.26, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Occhiuto, Lavagno, Di Gioia...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  436   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no  340.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 1.27, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Terzoni, Laffranco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  442   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato   98    
    Hanno votato no  344.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Airaudo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon 1.28, con il parere contrario Pag. 35della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Gigli, Romele, Gelmini, Quartapelle, Rotondi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  449   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  354.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Airaudo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'emendamento Melilla 1.29.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Melilla. Ne ha facoltà.

  GIANNI MELILLA. Grazie Presidente, pur conoscendo l'esito della votazione, comunque, vogliamo segnalare questo emendamento, perché prevede l'allentamento del Patto di stabilità e, quindi, la disponibilità di un miliardo e 200 milioni di euro per le regioni. Il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino ha spiegato che questa misura è molto positiva perché consentirebbe ai comuni maggiore flessibilità per liquidare i debiti pregressi alle aziende che hanno già lavorato per la pubblica amministrazione, in particolare per interventi relativi al dissesto idrogeologico e alla sicurezza delle scuole. È auspicabile poi che la finalizzazione per le regioni di tale intervento sia orientata alla riduzione del debito.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Melilla 1.29, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marcon, Coppola, Migliore, Bergonzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  457   
   Votanti  455   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  356.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Senaldi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Simonetti 1.34.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Busin. Ne ha facoltà.

  FILIPPO BUSIN. Presidente, qui siamo di fronte ad un emendamento che cerca di far chiarezza su un'interpretazione autentica che il Governo ha dato, ma che, invece di risolvere la questione, la rimanda a una circolare dell'Agenzia delle entrate del 30 novembre 2012, che era essa stessa fonte di diverse interpretazioni, di ricorsi e contenzioso fra aziende e comuni. È veramente stupefacente che, dopo che un Viceministro e un sottosegretario del MEF si siano espressi a favore dell'eliminazione di questo assurdo balzello, che tassa praticamente i beni strumentali, i macchinari cosiddetti imbullonati, cioè quelli che hanno le caratteristiche dell'immobiliarità, pur essendosi espressi a favore dell'eliminazione, si esprimono in questo modo, facendo riferimento ad una fonte normativa secondaria come una circolare, già essa stessa poco chiara. È un paradosso, perché, anzi, il buonsenso direbbe che le aziende che decidono di investire e di Pag. 36rendere in qualche modo inamovibili i loro macchinari dovrebbero essere, al contrario, premiate proprio per la difficoltà che avrebbero a portare all'estero, quindi a spostare dal territorio italiano, la loro produzione.
  Il nostro emendamento si esprime in modo più chiaro, a nostro avviso; andrebbe recepito in questo modo. Non vediamo cosa osti, se non la volontà di assumere delle decisioni pilatesche, il non voler decidere o non voler assumersi delle responsabilità su un tema che è secondario ma pure importante, soprattutto in certe zone della nostra penisola, dove i macchinari hanno un valore preponderante rispetto agli immobili su cui insistono. Chiediamo quindi al Governo di ripensarci, di essere più chiari e di dare un'interpretazione meno interpretabile rispetto a questo aspetto.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, intervengo soltanto per affermare in Aula, utilizzando l'occasione fornita da questo emendamento, quello che ho già detto anche in Commissione: il Governo afferma che la soluzione contenuta nella legge di stabilità, così come arriva alla Camera dal Senato, è già in grado di escludere, da adesso in poi, attraverso il ricorso alla fonte primaria, cioè alla legge, che qualsiasi tipo di macchinario «imbullonato» – detto tra virgolette, uso quest'espressione perché è quella che è stata usata –, cioè fisso al terreno, possa essere oggetto di pagamento dell'IMU. Secondo noi, l'obiettivo che l'emendamento vuole raggiungere è già raggiunto dalla norma così come è scritta. Ho voluto ripeterlo anche in Aula affinché, sotto il profilo delle fonti normative, appaia chiaro ciò che noi abbiamo ritenuto di dover ottenere con un consenso pressoché unanime della Commissione bilancio del Senato e, spero, oggi, nel respingere questo emendamento, perché non esiste più il problema anche della Camera.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Romele. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE ROMELE. Presidente, sono soddisfatto dell'intervento del Viceministro, perché chiarisce in maniera inequivocabile quanto è stato detto. Però, alla stessa stregua, direi che ad abundantiam l'emendamento degli amici della Lega potrebbe costituire ulteriore testimonianza della volontà non tanto di essere i primi della classe, se Tizio o Caio, quanto a dimostrare con chiarezza l'inequivocabile volontà del Governo e del Parlamento, presumo all'unanimità, di chiusura, una volta per tutte, della questione dei bulloni.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, vorrei sollevare anche al presidente Boccia, per il suo tramite, una doverosa precisazione, perché quanto poco fa annunciato dal Viceministro Morando dovrebbe presupporre delle coperture. Ovvero, faccio un parallelismo.
  Quando al sottoscritto e al gruppo MoVimento 5 Stelle è stato bocciato un emendamento approvato in Commissione ambiente e attività produttive, dove noi andavamo a stabilire un limite di accatastamento per gli impianti fotovoltaici a 3 chilowatt anziché a 7, ci venne detto che era una mancanza di gettito. In realtà, era la stessa circolare dell'Agenzia delle entrate che oggi voi qui state aggirando con un altro tipo di meccanismo. Allora, se là dovevano esserci le coperture, qui invece non sono previste, perché l'avete fatto voi ? Io vorrei un minimo di chiarezza su questa logica, perché, a mio avviso, non la vedo una logica. Se è proposta dalla minoranza, allora dobbiamo bocciarlo per mancanza di coperture, se lo fa il Governo va bene così perché è una circolare, è Pag. 37un'interpretazione autentica, quindi va oltre il parere dell'Agenzia delle entrate. In altri casi, la minoranza non può dare quell'interpretazione autentica. Questo è il messaggio che mi è stato trasmesso oggi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 1.34, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Coppola, Stumpo, Fiano, Donati, Alli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  466   
   Votanti  464   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  233   
    Hanno votato  147    
    Hanno votato no  317.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Dell'Orco 1.35.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Dell'Orco. Ne ha facoltà.

  MICHELE DELL'ORCO. Signor Presidente, questo emendamento è per sopprimere un comma che è sostanzialmente una norma ad personam, per Ercole Incalza, che io nomino di solito come il Berlusconi dei trasporti perché non so se ha più processi Berlusconi o lui; fatto sta che è stato processato 14 volte, poi non è mai stato condannato grazie naturalmente alla prescrizione. Con questo il Governo va a prorogare questo signore dei trasporti, che è un dirigente del Ministero a capo della struttura di missione tecnica, quindi quello che dà il via a tutte le grandi opere, quelle dove si sprecano miliardi e miliardi di euro. Questo personaggio è indagato in mezza Italia, da La Spezia a Firenze a Roma, dal Tav, di cui fu l'inventore, costato sei volte più di quello che era programmato, il terremoto dell'Aquila, al terzo valico in Liguria, al tunnel dell'alta velocità ferroviaria Firenze, sospettato di avere intascato una mazzetta di mezzo milione per comprare una casa da 1 milione e 100 mila euro per il genero. In una parola, per il Ministro Lupi è insostituibile, perché sicuramente non c’è una persona migliore di Ercole Incalza per rimanere lì, quindi lo vogliamo prorogare. Per noi, in un periodo dove c’è anche come contorno «mafia capitale», sarebbe un bel gesto mandarlo a casa per una volta un soggetto del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.35, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Durante, Di Lello, Alli, Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  439   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  337.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Zampa ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Dell'Orco 1.36.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Liuzzi. Ne ha facoltà.

Pag. 38

  MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è il primo di una lunga serie che chiede la soppressione di tutti quei commi che parlano di Poste italiane. Infatti, come è noto, è in atto da tempo un'opera di modernizzazione del gruppo di Poste in vista della sua privatizzazione, parziale o totale che sia.
  Il Governo sta facendo di tutto per rendere appetibile ai futuri investitori il gruppo di Poste italiane, che viene automaticamente prodotto verso un alleggerimento sia del personale che degli sportelli di Poste italiane. Dunque, secondo l'amministratore delegato Caio, verranno chiusi dai 500 ai 600 sportelli di Poste italiane – questo l'ha detto in audizione al Senato – e peraltro la possibilità finanziaria tramite questa legge di stabilità passa da 340 milioni per il servizio universale a 260 milioni.
  Ma cos’è questo servizio universale ? Il servizio universale è una serie di servizi minimi che Poste italiane fino al 2026 dovrebbe garantire ai cittadini indipendentemente da fattori quali reddito o collocazione geografica.
  Ebbene, noi sappiamo che andranno a chiudere degli sportelli soprattutto in quei posti d'Italia molto difficilmente raggiungibili che hanno pochi abitanti. Allora, io mi chiedo e non mi spiego come sia possibile garantire il servizio universale a queste condizioni. Ma non solo: viene anche prorogato il contratto triennale che scadeva nel 2011 e viene già detto in questa legge di stabilità che ce ne sarà un altro, dal 2015 al 2020, di valenza quinquennale.
  Allora, questo avviene totalmente in automatico ed è stato inserito nella legge di stabilità semplicemente un vincolo per le Commissioni competenti, che però non hanno un parere vincolante, quindi praticamente anche qui il Governo comanda e Poste italiane esegue e un servizio universale, che dovrebbe essere a disposizione di tutti i cittadini, indipendentemente dalla collocazione geografica, sparirà. Allora, io, per il Governo, mi aspetto nei prossimi mesi sicuramente tantissime interrogazioni relative alla chiusura degli sportelli di Poste italiane e di servizi minimi garantiti; quindi, davvero state facendo un qualcosa che non vi avvantaggia certamente perché i colleghi degli altri partiti, che adesso voteranno a sfavore di questo emendamento, saranno quelli che, in seguito, sicuramente presenteranno delle interrogazioni per chiedere proprio il perché di queste soppressioni. Guardate, ve lo dico io: il perché sta scritto qui (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.36, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Pilozzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  457   
   Votanti  456   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato  105    
    Hanno votato no  351.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Dell'Orco 1.37.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Lorenzis. Ne ha facoltà.

  DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, io vorrei rivolgere una domanda agli esponenti del Governo: che dignità avete ? Come fate a chiudere 500 sportelli che sono il presidio essenziale per tutte le fasce della popolazione più debole, gli anziani e i disabili, per un servizio universale che è stato già assegnato fino al 2026 ? Voi, soltanto con l'idea di fare Pag. 39cassa, state togliendo diritti agli italiani. Vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.37, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Capua, Occhiuto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  448   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  345.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Colleghi, passiamo alla votazione dell'emendamento Scotto 1.38.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente. Questo è un emendamento che si inserisce dentro la scia delle proposte avanzate dai colleghi che mi hanno preceduto, ma ovviamente prova a concentrarsi, dopo la prima lettura alla Camera, dove già ponemmo questa questione, sulla natura e sulla privatizzazione del processo delle Poste e, innanzitutto, rispetto al destino dei lavoratori di Poste SpA, rispetto alle tutele, alla protezione sociale, al mantenimento dei livelli occupazionali, con particolare riferimento a quelli operanti nel settore recapito delle poste.
  Sotto tale profilo, vorremmo sottolineare alcune preoccupazioni, che furono già sollevate tempo fa da Mario Petitto, il segretario della CGIL Poste, che dichiarò alla stampa nazionale, ma anche in alcune audizioni, che il nuovo piano industriale di Poste italiane poteva aprire la strada a 17-20 mila esuberi su un organico di circa 143 mila persone e la CISL, ovviamente da questo punto di vista, è un sindacato molto inserito in quel settore.
  Più di recente, lo spettro degli esuberi sulle Poste è stato rilanciato da alcuni articoli della stampa a seguito della presentazione del nuovo piano di privatizzazione, poiché Caio, l'amministratore delegato, ha scelto di non chiarire ai sindacati – mai – il numero effettivo degli esuberi.
  Siccome siamo, come è noto al Viceministro Morando, di fronte a scelte importanti, che riguardano non soltanto il destino di un servizio, che dovrebbe essere universale e distribuito su tutto il territorio nazionale, ma anche un asset strategico del nostro Paese che occupa migliaia di persone, probabilmente votare questo emendamento innanzitutto eviterebbe, diciamo, un ulteriore rischio sul terreno occupazionale e sul terreno della funzionalità del servizio (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bruno. Ne ha facoltà.

  FRANCO BRUNO. Grazie Presidente. Intervengo rapidamente per dire che c’è una serie di interventi in questo disegno di legge di stabilità che riguardano l'azienda Poste. Insomma, indubbiamente è un'azienda importante. Quando l'azienda è stata chiamata dal Governo ha risposto anche al di fuori del suo ambito. Però, oggettivamente, e lo dico ai sottosegretari conoscendo il loro rigore, in questo disegno di legge di stabilità un maggiore equilibrio fra le esigenze dell'utenza, le esigenze dei lavoratori e le esigenze dell'azienda forse si poteva ricercare.
  Anche per questo motivo io mi asterrò su questi emendamenti.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Chiedo di parlare.

Pag. 40

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, volevo esplicitare di fronte all'Aula ciò che anche in Commissione ho già detto e, cioè, che la ristrutturazione di Poste SpA, anche in vista di una sua parziale privatizzazione, secondo il Governo deve avvenire in un contesto di perfetta tutela dei diritti e delle condizioni dei lavoratori.
  Quindi, da questo punto di vista, voglio rassicurare sul fatto che, anche senza approvare questo emendamento, tuttavia questa azione di tutela sarà sviluppata coerentemente.

  MARISA NICCHI. Non ci crediamo !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole De Lorenzis. Ne ha facoltà.

  DIEGO DE LORENZIS. Grazie Presidente. Intervengo soltanto per replicare, perché non hanno fatto alcun riferimento, invece, a quelli che sono i diritti dei cittadini. Mi chiedo come si faccia a fare un intervento con una carenza così !.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Franco Bordo. Ne ha facoltà.

  FRANCO BORDO. Presidente, signor Viceministro, noi non possiamo andare a fiducia. Il problema è reale. Le Poste oggi già versano in condizioni penose nel nostro Paese.
  Con questo provvedimento, il disegno di legge di stabilità, voi le porrete in condizioni ancora più di difficoltà, soprattutto per i comuni abbandonati, quelli piccoli. Dovete subito prendere un impegno (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Lello. Ne ha facoltà.

  MARCO DI LELLO. Signora Presidente, intervengo solo per chiedere al Viceministro Morando di darci garanzie, in sede di trasformazione di Poste, per i livelli occupazionali anche dei tanti precari dei motorecapiti express, che vivono settimane e mesi di assoluta incertezza rispetto al proprio futuro lavorativo. Quindi, mi auguro, conoscendo il suo rigore e la sua serietà, che l'impegno che si farà assumere a Poste sui livelli occupazionali ricomprenda anche i precari, che, se è possibile, sono ancora meno garantiti degli altri.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Catalano. Ne ha facoltà.

  IVAN CATALANO. Signora Presidente, approfitto dell'emendamento per invitare il Governo ad intervenire nel merito della gestione del personale di Poste italiane, in quanto sono ormai palesi i problemi che Poste Italiane ha nella gestione del personale, addirittura nella gestione delle ferie estive, il che causa il ricorso allo strumento della precarietà per far fronte a questa esigenza. Quindi, dato che il Ministero dell'economia e delle finanze è proprietario al 100 per cento di Poste, quindi per il momento è socio unico dell'azienda, la invito a farsi carico di questo controllo con l'amministratore delegato dell'azienda, al fine di risolvere questo problema, in quanto banalmente Poste non riesce a organizzare i turni e ci sono anche delle responsabilità sindacali in questo. Quindi, è un invito che rivolgo al Governo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Scotto 1.38, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marantelli, Giancarlo Giordano...
  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 41
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  453   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  142    
    Hanno votato no   311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  GUIDO GUIDESI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, faccio seguito ad una richiesta che avevamo fatto in Commissione. Lo dico con rispetto del rappresentante del Governo presente. Posto che il professor Padoan dovrebbe essere ancora Ministro dell'economia e delle finanze e che questo è il dibattito sulla legge di stabilità, lei ha notizie del Ministro dell'economia e delle finanze ?

  PRESIDENTE. Però il Governo è presente, abbiamo il Viceministro, quindi noi possiamo continuare.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.39, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Turco, Pilozzi, Terzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  456   
   Votanti  454   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato  104    
    Hanno votato no  350.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.41.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Bolognesi, Fusilli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  450   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  347.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castelli 1.42, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Piazzoni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  447   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  102    
    Hanno votato no  345.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Dell'Orco 1.46, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.Pag. 42
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fusilli, Duranti ha votato... Vignali... vediamo se riesce a votare, da qui non lo vedo... Iannuzzi... ha votato Iannuzzi ? Ecco, ha votato. Va bene, mi pare che tutti abbiano votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  451   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato   84    
    Hanno votato no  367.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Polverini 1.48, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani, Rizzetto, Sorial...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  431   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  116    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Tripiedi 1.49 e Fedriga 1.50, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lo Monte, Nizzi, Grillo, Fitzgerald Nissoli... Lo Monte non riesce a votare... ecco, ha votato. Bene, tutti a posto.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  456   
   Votanti  434   
   Astenuti   22   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  119    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Simonetti 1.52.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, il tema dei commi 421 e 422 è legato ai dipendenti delle amministrazioni provinciali. Con questi commi state tentando di risolvere un enorme problema, che avete dato ai territori con delle riforme sbagliate, male orchestrate, male organizzate e che hanno dato enormi problemi ai territori, già a partire dal decreto Monti, che prevedeva la riorganizzazione degli enti provinciali fino alla loro fusione, attraverso appunto degli accorpamenti, decreto che poi non portò a nulla, perché nell'ultimo anno della passata legislatura il Senato non riuscì a convertire questo decreto-legge.
  Da quel momento, le istituzioni provinciali sono state lasciate in un limbo, senza avere un futuro certo. Avete sempre parlato di cancellazione, ma la cancellazione non è avvenuta e adesso è in itinere attraverso la modifica del Titolo V; però, nella realtà, vi sono state le elezioni indirette, che sono stato un altro colpo alla democrazia del Paese.
  Non avete dato i fondi necessari per coprire le funzioni fondamentali, che comunque sono state delegate attraverso la legge Delrio. Con quest'ultima si costruisce Pag. 43un percorso confuso di riorganizzazione dei territori, alla quale gli stessi sindaci che sono preposti alla gestione degli enti di area vasta non sono in grado di provvedere, proprio anche in termini economici, perché con questa legge di stabilità avete tagliato loro, per l'anno 2015, un ulteriore miliardo alle province e un miliardo e 200 milioni agli enti locali comunali; per non parlare, poi, di altri quattro miliardi alle regioni, che, ovviamente, andranno a stornare quei fondi che adesso danno alle province per svolgere le funzioni delegate.
  Una babele incredibile, che crea solo un risultato: una grande confusione e la mancanza di servizi essenziali per i cittadini che le istituzioni provinciali svolgevano fino a quattro anni fa. Con questo emendamento vogliamo sopprimere la cancellazione del 30 e del 50 per cento, per le città metropolitane e per le province, delle maestranze. Create un percorso affinché queste possano avere un posto di lavoro all'interno sempre delle maglie dello Stato, attraverso la ricollocazione o ai ministeri o agli enti pubblici oppure attraverso l'incorporazione nei comuni.
  Questo è il risultato di una partita sbagliata, è il risultato di una partita confusa, è il risultato di una partita che ha messo in ginocchio i territori. Se volete cancellare l'identità, se volete cancellare i presidi territoriali, questa è la strada giusta, alla quale, però, la Lega Nord si oppone con fermezza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 1.52, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Dellai...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  461   
   Votanti  460   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  231   
    Hanno votato  146    
    Hanno votato no  314.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Sani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Placido 1.53.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Placido. Ne ha facoltà.

  ANTONIO PLACIDO. Presidente, questo emendamento è abbastanza complesso, perché propone la sostituzione di nove commi, e quindi merita una discussione di dettaglio. In ogni caso, il tema è quello a cui ha accennato un minuto fa il collega della Lega Nord: riguarda le decine di migliaia di dipendenti di province e città metropolitane in questi giorni minacciati di essere espulsi e di perdere il loro lavoro, ragione per la quale è in corso una mobilitazione che merita rispetto e considerazione.
  Noi immaginiamo, con una completa revisione del meccanismo che il Governo ha ipotizzato – che, lo ricordiamo, rinvia ma non scongiura il rischio di espellere massicciamente personale – una razionalizzazione che in ogni caso tiene conto dei diritti di questi lavoratori e li colloca, per così dire, avanti rispetto a tutti i processi di immissione in pianta organica, a seguito dello scorrimento di graduatorie di concorso che dovessero verificarsi nelle province, nelle città metropolitane, nelle regioni ed in tutti quanti gli altri enti pubblici.
  Dunque noi analiticamente prevediamo che la dotazione organica del personale di province e città metropolitane tenga conto delle funzioni attribuite dalla legge Delrio, la n. 56 del 2014, senza alcun meccanismo di contingentamento del personale.
  Immaginiamo che si possa rinviare ai criteri del DPCM n. 263 del 2014 per Pag. 44individuare, di concerto con le organizzazioni sindacali, i meccanismi di ricollocazione delle risorse umane, nel rispetto delle garanzie, soprattutto in rapporto ai livelli occupazionali e condizioni economico-normative.
  Prevediamo che al processo di riordino di cui alla legge Delrio venga applicato quanto previsto dal decreto-legge n. 95 del 2012, la cosiddetta spending review, nell'ambito delle misure che le pubbliche amministrazione devono adottare in relazione alle situazioni di soprannumero risultanti da operazioni di riduzione delle dotazioni organiche, il coinvolgimento di regioni, incluso il Servizio sanitario nazionale ed enti locali, al fine di destinare, per gli anni 2015 e 2016, le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, fino al completo riassorbimento del personale degli enti locali interessati al riordino della Delrio. E, infine, che si coinvolgano nel processo di ricollocazione del personale degli enti disciolti, tutte le amministrazioni dello Stato, facendo loro divieto, nelle more del completo riassorbimento, di fare assunzioni diverse, a qualsiasi titolo.
  Il tema è tale che tuttavia su questo argomento troveremo il modo per reintervenire (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Airaudo. Ne ha facoltà.

  GIORGIO AIRAUDO. Signora Presidente, intervengo per chiedere a quest'Aula di avere uno scatto e per chiedere a questo Governo di recuperare un rapporto tra la politica ed i cittadini. Vi sono migliaia di lavoratori che stanno occupando in queste ore luoghi vicini alle istituzioni, le province, perché aspettavano un piano di ricollocazione che il vostro Governo non ha preparato, l'ha scaricato sulle regioni, regioni che, con i loro tagli, non sono in grado di soddisfare le richieste che la Delrio aveva previsto e le aspettative di questi lavoratori.
  Pertanto, Viceministro Morando, in queste ore abbiamo la seguente situazione: che dal primo gennaio 2.300 precari verranno licenziati da voi, perché anche se precari voi li licenziate e li lasciate a casa. Ma non ovunque, perché nella regione Liguria si vota un ordine del giorno e si dice che si prenderanno questi precari, in Emilia-Romagna leggiamo stamattina che ci sarà un incontro il 29 gennaio, a partire dalla ricollocazione dei precari.
  Insomma, si arrangi chi può...

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIORGIO AIRAUDO. ... si salvi chi può: questo voi state proponendo a chi aveva un lavoro e voi glielo fate perdere. E gli offrite semplicemente...

  PRESIDENTE. Grazie deputato.

  GIORGIO AIRAUDO. ... ammesso che serva, un po’ di tempo. Così non va bene.

  PRESIDENTE. Chiuda.

  GIORGIO AIRAUDO. Facciamo qualcosa, ora (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Franco Bordo. Ne ha facoltà.

  FRANCO BORDO. Signora Presidente, il peccato originale, in questa vicenda, sta senza dubbio nella legge Delrio, una riforma da azzeccagarbugli, perché non ha nessuna linearità, perché non parte dalle esigenze e dai problemi dei cittadini, dai servizi da erogare ai cittadini. È uno scalpo da portare ancora una volta in Europa e che non produrrà nessun beneficio sul versante europeo. E chi ci paga le conseguenze, appunto, sono i cittadini e, in questo caso da subito, lavoratori, lavoratori onesti in carne ed ossa come i dipendenti delle province.
  Io sono stato nelle assemblee di venerdì delle province di Cremona e di Mantova ed ho potuto ascoltare i lavoratori, il loro Pag. 45grido di dolore, la loro preoccupazione, che è forte e ve la voglio portare qua dentro.
  Dovete ascoltare, appunto, queste esigenze, porre al centro l'attenzione ai cittadini, perché riformare lo Stato in questo modo non va assolutamente. Oggi producete esclusivamente licenziamenti di Stato e non servizi e non ammodernamento dell'amministrazione pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, più il Governo e il Parlamento vanno avanti nell'attuazione della legge n. 56 del 2014, più si riscontrano tutte le motivazioni che hanno indotto il gruppo di Forza Italia a votare in maniera convinta contro quella riforma. Quella è un pasticcio, non è una riforma. È un pasticcio che aumenta i danni nei confronti delle istituzioni, nei confronti soprattutto dei cittadini, crea confusione e crea un aumento spaventoso della spesa. Non ci sarà sicuramente, quindi, nessun risparmio da questo punto di vista.
  In più, sapevamo che la via maestra sarebbe stata quella di prevedere la soppressione per via costituzionale e, poi, varare una legge ordinaria che prevedesse la liquidazione, ossia le gestioni liquidatorie delle province. E questo Paese, il nostro Paese, ha avuto già un precedente, in un contesto di riforma abbastanza profonda, quando ci furono le gestioni liquidatorie delle USL e il passaggio aziendale alle ASL; quanto fu disastroso dal punto di vista dell'aggravio delle spese perché all'epoca ci fu un grande ritardo nell'istituire le gestioni liquidatorie delle ex USL. Così è stato fatto per le province. Noi abbiamo detto e abbiamo sostenuto che se c'era la volontà da parte del Governo e della maggioranza di fare la riforma e di liquidare le province, andavano soppresse e fatte le gestioni liquidatorie. Solo in quella maniera si sarebbe avuta una situazione ordinaria. Adesso abbiamo la confusione generale perché ci sono le regioni che non vogliono svolgere alcune funzioni e dovrebbero legiferare e non si capisce chi è il soggetto attuatore di queste riforme, se il Governo centrale o se sono le regioni. Soprattutto, poi, dovrebbe esserci la separazione e il trasferimento conseguente delle funzioni ai comuni, alle regioni e ciò che rimane alle province.
  In tutto questo contesto la prima vittima (si tratta di vittime) è il personale che è finito in uno stato confusionale pazzesco. Presidente, se c’è una categoria che oggi festeggia e brinda rispetto a queste norme che riguardano il personale, è la categoria degli avvocati perché noi avremo una pioggia infinita di ricorsi al TAR, con tanto aggravio di spesa, in riferimento a quello che c’è.
  Io ritengo in maniera molto obiettiva che la costruzione che è stata fatta rispetto alla collocazione del personale in riferimento all'individuazione delle funzioni e in riferimento al trasferimento e alla mobilità, è tutto sommato abbastanza a garanzia del personale che è attualmente in servizio a tempo determinato. Il problema vero è che si ammazzano, non lo so, una o due generazioni. Si ammazzano due generazioni di soggetti che stanno svolgendo concorsi nelle pubbliche amministrazioni. Infatti, si blocca tutto. Si blocca tutto per quattro anni, non per un anno, per quattro anni. E questo blocco delle graduatorie, questo blocco delle idoneità, tutto questo caos che accadrà, è veramente sconvolgente. Io trovo tutto sommato giusta la preoccupazione del personale a tempo indeterminato, che è collocato rispetto alle province, per l'indeterminatezza e la confusione che è stata creata perché non sanno di che morte debbono morire. Tuttavia, è altrettanto allarmante quello che si sta prevedendo per quattro anni per tutte le pubbliche amministrazioni e per tutte le aspirazioni di tanti e tanti giovani che sono in attesa di lavoro, che hanno concluso gli studi, che hanno grande professionalità e quant'altro. Essi, purtroppo, sono costretti molto probabilmente, anzi quasi certamente, come la Pag. 46stragrande maggioranza delle forze e delle intelligenze migliori, a emigrare all'estero. Ecco perché noi abbiamo prima appoggiato e votato l'emendamento che avevano proposto i colleghi della Lega e voteremo a favore anche di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  LUIGI BOBBA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUIGI BOBBA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Grazie Presidente, solo per fare alcune precisazioni rispetto a questo tema, che ovviamente ha una particolare importanza, perché riguarda un numero rilevante di persone che lavorano nelle attuali amministrazioni provinciali. Diciamo subito che nessun dipendente perderà il posto di lavoro e il Governo, con questa norma speciale contenuta nel disegno di legge di stabilità, ha voluto aumentare le garanzie a difesa dei lavoratori delle province, rinviando in un tempo più lungo i processi di mobilità ordinari e garantendo il confronto costante con le organizzazioni sindacali. Quindi, dal 1o gennaio inizierà un processo piuttosto lungo, che durerà fino all'aprile del 2019 per completare il ricollocamento dei lavoratori per quelle funzioni che sono state cancellate, dismesse dalle province, per essere trasferite presso altre amministrazioni pubbliche, siano esse regioni o comuni. Il ricollocamento sarà anche favorito dalla norma di divieto per lo Stato, le regioni e gli enti locali di assumere personale al di fuori dalle liste di mobilità provenienti dalle province, eccezione fatta per i vincitori di concorso fino alla fine del 2016.
  Le norme del disegno di legge di stabilità inoltre finanziano anche i contratti dei lavoratori per i centri per l'impiego per tutto il 2015 in attesa che siano poi emanati i decreti attuativi della delega sul lavoro. Ancora, proprio per garantire questa prima fase di transizione, il disegno di legge di stabilità rende anche più flessibili i bilanci delle province, consentendo una rinegoziazione dei mutui in modo da non pagare gli oneri per il 2015 e con l'attivazione di un fondo immobiliare per valorizzare anche i patrimoni delle province.
  Per quanto attiene alle funzioni che oggi erano gestite su delega da parte delle regioni è in corso un confronto sia nell'osservatorio nazionale che negli osservatori regionali per la definizione del destino di queste funzioni, che in molte regioni sono state gestite dalle province. Nel frattempo le province avranno le risorse necessarie per assumere gli oneri relativi alle funzioni fondamentali che la legge Delrio ha loro attribuito.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Presidente, proprio per precisione, perché è in parte vero quello che poco fa il sottosegretario ha approvato. Noi stiamo approvando che le regioni e gli enti locali per gli anni 2015 e 2016 destinano le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all'immissione in ruolo dei vincitori di concorso collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate alla data di entrata in vigore della presente legge: altro che 2016 ! Cioè noi ammazziamo tutti quelli che sono vincitori o che sono idonei nelle graduatorie della pubblica amministrazione. Ammazziamo la meritocrazia a partire dal 1o gennaio 2015 fino al 2019: questo è (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Scotto. Ne ha facoltà.

  ARTURO SCOTTO. Vede, Presidente, ho ascoltato con grande attenzione le Pag. 47parole del sottosegretario Bobba, e trapelava un imbarazzo evidente. Quello di doversi confrontare con una riforma che è stata costruita in maniera frettolosa sull'onda di un'operazione propagandistica che ha prodotto due effetti: il primo che il lavoro verrà punito e pagherà di più attraverso il blocco del turnover nella pubblica amministrazione, e la guerra dei poveri tra coloro che vogliono entrare e quelli che debbono essere ricollocati.
  Secondo: si dice che i lavoratori verranno salvaguardati; stiamo a vedere, una cosa è certa, dal 1o gennaio i precari non saranno salvaguardati. Parlate dei 22 lavoratori già previsti che usciranno fuori, a Torino, e dei tanti altri che sono annunciati. Avete fatto il Jobs Act dicendo che quello avrebbe salvaguardato il precariato, adesso state facendo pagare innanzitutto quelli rispetto ai pasticci che avete provocato (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Placido 1.53, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Oliverio, Mazzoli, Burtone, Di Lello...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  436   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  140    
    Hanno votato no  296.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Castelli 1.60.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Grazie, Presidente, questo è quell'emendamento creato con una assoluta fantasia da questo Governo per mettere una toppa a quella che è stata la disastrosa gestione della regione Piemonte, una regione che ha avuto una relazione della Corte dei conti in cui c'era scritto palesemente che era stato fatto un falso in bilancio. Falso in bilancio, non stiamo parlando di...mi sono dimenticata una voce di bilancio...ma di falso in bilancio. È una regione che decide – perché abbiamo visto Chiamparino venire con il cappello in mano a pregare il Governo – di prendere la gestione commissariale per poter, senza nessun problema, aumentare le tasse ai cittadini, così, tranquillamente, come se nulla fosse, di fatto congelando il futuro dei cittadini piemontesi per circa trent'anni se andrà bene, su addizionali e tassazioni varie.
  L'unica cosa che davvero ci preoccupa, oltre alla fantasia di questo strumento, è che nessuno dentro questo Governo ha pensato di mettere dentro un piccolo comma che obbligasse il commissario straordinario, per sfortuna il presidente Chiamparino, a fare i controlli su chi ha creato e generato questi danni; nessuno ha pensato che sarebbe opportuno che si facesse chiarezza e si scoprisse e si punisse chi ha fatto falso in bilancio, chi ha fatto magheggi alla contabilità di una regione, una regione che ha oggettivamente dei seri problemi sia per la sua classe politica sia per la responsabilità che la classe politica accolla ai cittadini piemontesi.
  Questo, per quanto mi riguarda, è uno dei peggiori esempi che io abbia visto di gestione della contabilità pubblica e chiedo ai deputati piemontesi di esprimersi, perché non è possibile che un presidente di regione venga a pregare il Governo per poi ottenere una norma di questo genere che, di fatto, aumenterà le tasse da qui a chissà quanti anni.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

Pag. 48

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, vorrei soltanto precisare che la norma di cui ci stiamo occupando è quella che nomina il presidente della regione, Sergio Chiamparino, commissario per l'operazione che riguarda il pagamento dei debiti pregressi. La situazione di bilancio della regione Piemonte è effettivamente molto difficile, ma non riguarda la norma di cui stiamo parlando.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castelli 1.60, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rizzetto, Di Lello, Lo Monte, Bratti, Sorial, Terzoni, Tofalo, Iannuzzi Cristian...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  433   
   Astenuti   17   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato   70    
    Hanno votato no  363.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caso 1.61, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ghizzoni, Villecco Calipari, Dellai, Bratti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  428   
   Astenuti   23   
   Maggioranza  215   
    Hanno votato sì   60    
    Hanno votato no  368.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Caso 1.62, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lodolini, Vignaroli, Fioroni, Piccione.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato sì   61    
    Hanno votato no  387.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castelli 1.63, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Chaouki, Simoni, Calipari, Letta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  459   
   Votanti  457   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  229   
    Hanno votato sì   62    
    Hanno votato no  395.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

Pag. 49

  Passiamo all'emendamento Duranti 1.64.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Duranti. Ne ha facoltà.

  DONATELLA DURANTI. Signora Presidente, l'emendamento in oggetto chiede la soppressione dei commi 552, 553 e 554, che proseguono di fatto il via libera alle autorizzazioni per le trivellazioni e le infrastrutture energetiche strategiche avviato con lo «Sblocca Italia». Il testo della legge di stabilità in esame, così come modificato dall'inserimento dei tre commi, estende il regime di autorizzazione unica alle opere e infrastrutture necessarie per assicurare lo sfruttamento di titoli concessori relativi agli idrocarburi assimilando alle opere di interesse strategico, per quanto riguarda appunto il procedimento di autorizzazione, quelle necessarie al trasporto, stoccaggio e trasferimento degli idrocarburi in raffineria, le opere accessorie ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori, comprese quelle localizzate fuori dal perimetro delle concessioni di coltivazione degli idrocarburi.
  Cioè si rende, con questa norma, immediatamente fattibile e senza vincoli il progetto «Tempa Rossa» per portare il petrolio estratto in Basilicata a Taranto, un progetto per un impianto a rischio di incidente rilevante in un'area già duramente provata dal punto di vista dell'inquinamento come quella tarantina.
  Ancora una volta, signori del Governo e signori della maggioranza, lo dico anche ai deputati e alle deputate del territorio tarantino, si tratta dell'ennesima realizzazione forzata di opere invasive che violentano i nostri territori, escludendoli dalle scelte e dalle decisioni. Vi chiedo di ricordarvi cos’è quella città e quel territorio e di votare a favore di questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pili. Ne ha facoltà.

  MAURO PILI. Presidente, per sottoscrivere questo emendamento.

  PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 1.64, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Di Lello, Manfredi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  427   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  338.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.65.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Liuzzi. Ne ha facoltà.

  MIRELLA LIUZZI. Presidente, non ripeterò il contenuto dei commi, perché è stato già fatto precedentemente, vorrei sottolineare un paio di cose. Come in questa legge di stabilità è stato ulteriormente peggiorato lo «sblocca Italia» che era già un decreto partorito da questo Governo, che è un Governo fossile. Non solo viene peggiorata la possibilità da parte delle regioni di dire qualcosa sulle trivellazioni che interessano il proprio territorio, ma viene anche inserita addirittura la Conferenza unificata, che dovrebbe dare un parere sulle aree in cui sono consentite le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Poi, se tale intesa non viene raggiunta, guarda un po’, gli atti vengono rimessi alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Non solo, come già ricordato, fra il comma dal 552 alla 554, c’è anche un comma ad hoc per la Total, che ha l'appalto di «Tempa Rossa». Ebbene, questa Pag. 50zona della Basilicata serve a trasportare petrolio tramite una condotta interrata, un oleodotto che si chiama «Viggiano-Taranto», che ha un diametro di 51 cm ed è lungo 136 chilometri, di cui 96 in Basilicata, che collega le installazioni petrolifere della Val d'Agri alla raffineria di Taranto sul loro terminale di esportazione. Dunque, «Tempa Rossa» è un grandissimo affare per lo Stato italiano, un grande affare per i petrolieri, sarà un buon business ovviamente per chi ne ricaverà un profitto, ma non per gli abitanti, né tantomeno porterà ricchezza sul territorio, perché il petrolio arriverà a Taranto, ma poi lo raffineranno dove troveranno convenienza, ovvero sarà trasportato con navi all'estero, quasi certamente. Quindi, in questo modo noi andiamo a peggiorare un qualcosa che già di per sé era impeggiorabile, anzi inseriamo tra le opere strategiche anche gli oleodotti. Probabilmente il presidente Realacci si ricorderà di questo emendamento perché lo ha dichiarato inammissibile durante lo «sblocca Italia» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato De Lorenzis. Ne ha facoltà.

  DIEGO DE LORENZIS. Presidente, siamo alla fiera dell'ipocrisia. Io voglio ricordare che il Partito Democratico governa la regione Basilicata, il Partito Democratico ha anche rappresentanti ovviamente nel Governo della regione Puglia, il Partito Democratico è quello che in qualche modo dirige gli enti locali della provincia e del comune di Taranto.
  Insomma, il Partito Democratico è sempre in affari con queste lobby, per esempio con quella di ENI su Tempa Rossa. Allora, io mi chiedo per quale ragione, per esempio, il partito di SEL fa un'alleanza per le prossime regionali con il Partito Democratico se è contro questi progetti. Questa è la filiera dell'ipocrisia e quindi una denuncia non poteva assolutamente mancare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Crippa 1.65, con il parere contrario della Commissione e del Governo e il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Mura, Malisani, Mazzoni, Pilozzi, Beni, Vignali, Alli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  427   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato   89    
    Hanno votato no  338.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Duranti 1.67, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bazoli, D'Incà, Tartaglione...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  427   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato   87    
    Hanno votato no  340.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

Pag. 51

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.72, con il parere contrario della Commissione e del Governo ed il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dell'Aringa, Lavagno, Carloni, Gigli, Massa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  450   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  142    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Censore ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Fedriga 1.73.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fedriga. Ne ha facoltà.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente, questo emendamento che abbiamo presentato come gruppo Lega Nord, è la soppressione dei commi 618, 619 e 620. Il Governo, in accordo con il Partito Democratico, sta violando trattati internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
  Infatti, ricordo ai colleghi che l'allegato VIII del trattato di pace del 1947 – accordo firmato dall'Italia e da diversi altri Paesi – prevede che la zona franca di Trieste non possa essere toccata o spostata, al massimo possa essere aumentata.
  Ci domandiamo – e sembra alquanto particolare – perché in un Paese, che ha a disposizione una zona franca che tutti gli Stati al mondo ci invidierebbero per le potenzialità economiche e di sviluppo, sia imprenditoriali sia lavorative, il Governo e i deputati del territorio invece di andare a chiedere, appunto, al Governo di emanare quei decreti, che da cinquant'anni non emana, per sfruttare tutte le potenzialità del punto franco, vada, invece, a sdemanializzare e a togliere la zona franca dal porto franco nord.
  Oltretutto, mi sorprende che al comma 619 si vada a specificare che le concessioni in essere rimangono valide solamente se superiori ai quattro anni. Di norma è vero che le concessioni in zona franca si danno da quattro anni in su. Ma se così fosse, perché andare a specificare, nel comma 619, che quelle sotto ai quattro anni perdono di valore ? Chi si vuole colpire e chi, invece, difendere ? Chi andrà ad occupare quelle aree ? Quale tipo di investimento si intende fare ? Cioè, se in una zona portuale di sviluppo economico qualcuno pensa di costruire palazzine, fare lottizzazione e speculazione edilizia, io dico in quest'Aula, in cui stiamo facendo la battaglia – ma lo ripeteremo anche sul territorio e non solamente la Lega Nord – che andremo a bloccare quelle aree, perché è inaccettabile che ciò si faccia con un blitz, compiuto di notte su un emendamento nemmeno votato e in prima battuta dichiarato inammissibile, e che questo si prenda e si metta all'interno di un maxiemendamento del Governo.
  Se effettivamente ci fosse stata la buona fede da parte della maggioranza e di qualche esponente del PD triestino sarebbe bastato, vista la maggioranza che hanno alla Camera e al Senato, presentare una proposta di legge e discuterla alla luce del sole, perché chi non discute alla luce del sole ha qualcosa da nascondere e la mia preoccupazione è che ci sia qualche grande interesse da nascondere. Si poteva discutere in modo tranquillo, ognuno esprimeva le sue opinioni e se loro sono così in buona fede, in buona fede portavano avanti la loro battaglia politica.
  Così non è stato. È stata fatta una misura sottobanco. Addirittura, questo emendamento non è stato nemmeno segnalato dal gruppo di maggioranza al Senato. Si è voluto nascondere. Noi le cose nascoste le vogliamo portare a galla. Quest'oggi purtroppo, vista l'imposizione del Pag. 52Governo, viste le «furbate» fatte dalla maggioranza, non ci è data la possibilità perché manca, forse, un po’ di trasparenza, cosa che viene propagandata su Twitter e su Facebook da parte della maggioranza e del Presidente del Consiglio, ma non in quest'Aula. Manca la trasparenza, ma noi la battaglia la continueremo a portare avanti !
  Chiedo, dunque, un sussulto di dignità per chi crede ancora all'onestà di questo Parlamento.

  SANDRA SAVINO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SANDRA SAVINO. Grazie Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'emendamento Fedriga 1.73.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rosato. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Presidente, ho troppa stima del collega Fedriga per non chiedere cortesemente ai colleghi un minuto. Le cose che diceva il collega Fedriga sono inesatte. Voglio tranquillizzare i colleghi: non stanno violando nessun trattato internazionale, non stanno facendo nulla di illegale, non stanno sostenendo una speculazione; stanno sostenendo solo una battaglia che il Governo ha inteso fare propria prendendo nel testo, nel suo maxiemendamento, una proposta che arrivava da anni dal Partito Democratico, proposta che consentirà alla città di fare un grande passo in avanti, recuperando una superficie e un pezzo di città finora abbandonata a un destino che non è giusto che abbia una grande città europea.
  Quindi, io penso veramente che il collega Fedriga, anzi, dovrebbe sostenere questa proposta come una proposta che finalmente riconosce a questo Governo di avere risolto un vero problema per la città di Trieste.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fedriga 1.73, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Duranti, Palma. Chi altro ? Ci siamo ? Sì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  453   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  122    
    Hanno votato no  331.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Castelli 1.77, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lavagno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  456   
   Votanti  436   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato   90    
    Hanno votato no  346.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Baroni 1.78.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Zolezzi. Ne ha facoltà.

Pag. 53

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie Presidente, introduciamo una serie di emendamenti che tentano di riportare davvero un po’ di logica e buon senso in questo testo vergognoso. In pratica, visto che l'Italia è la maglia nera del gioco d'azzardo – davvero siamo una nazione diventata un arrembaggio da parte di operatori esteri del settore del gioco d'azzardo – visto che già l'anno scorso è stato record mondiale con circa 104 miliardi di euro di raccolta, 85 tracciati e 19 non tracciati, secondo le forze dell'ordine, in questo testo si dà una sanatoria a dir poco schifosa del gioco d'azzardo: si consente alle società che non avevano alcun titolo per esercitare l'attività di raccolta o finanziaria legata alle scommesse di sanare con pochi spiccioli questa situazione di grave, gravissima, illegalità.
  Noi non siamo contro una specifica società, siamo contro tutte le società che stanno facendo strame dei beni privati e anche dei beni pubblici, perché alla fine queste cifre enormi, questi 115 miliardi di euro stimati nel 2014, vengono sottratti ai normali investimenti e, in molti casi, vengono portati a operatori stranieri. Quindi, sono soldi che escono direttamente dalle casse dello Stato e dalle casse dei cittadini italiani per andare verso l'estero, dunque è una vergogna.
  Con questo emendamento, cerchiamo almeno di vendere un po’ più cara la pelle. Chi non aveva titolo per raccogliere scommesse, chi non controllava l'identità di chi scommetteva, quindi facendo scommettere anche i minorenni, chi non controllava neanche le combine, per esempio, facendo scommettere intere squadre di calcio che giocavano la propria partita, adesso non dovrà pagare, secondo il nostro emendamento, solamente 10 mila euro, ma almeno 20 mila.
  È un tentativo almeno di rendere più complessa questa vergognosa attività, per cercare di fare in modo che il nostro Stato non sia uno Stato di biscazzieri e che, in questo momento, questo Governo e il Parlamento, dando un parere ed un voto favorevole al nostro emendamento, possano limitare i danni, che sono davvero enormi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.78, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Nicchi, Fitzgerald Nissoli, Gigli, Grassi... ci siamo colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione... allora, dichiaro chiusa la votazione, ma non mi appare la schermata: c’è un problema tecnico. Un attimo di pazienza, abbiamo un problema tecnico. Prego l'assistenza di intervenire. Con calma, con calma, non si preoccupi. Abbiamo risolto il problema tecnico, grazie signora.
  Comunico il risultato della votazione:
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  343.

  SETTIMO NIZZI. Presidente...

  PRESIDENTE. Le ha cancellato il voto, deputato Nizzi (Commenti del deputato Nizzi) ? Non so che dirle sinceramente. Non so, allora, se ci sono dei dubbi, io posso ripetere il voto, se lei preferisce. Colleghi ! Si annulla la votazione, se c’è qualcuno che dice che il proprio voto è stato annullato, abbiate pazienza.
  Annullo la votazione e rimetto in votazione l'emendamento Baroni 1.78.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.78, con il parere contrario di Commissione e Governo, favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.Pag. 54
  Io dichiaro aperta la votazione, ma... abbiamo un problema tecnico... no, adesso è aperta la votazione e abbiamo risolto.
  (Segue la votazione).

  Allora, controlli pure la centralina qui... guardate se c’è qualcuno che non ha votato... hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  424   
   Votanti  421   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  211   
    Hanno votato   93    
    Hanno votato no  328.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Albanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Baroni 1.80.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pisano. Ne ha facoltà.

  GIROLAMO PISANO. Grazie Presidente, come membro della Commissione finanze voglio ricordare all'Aula che è in corso una legge delega al Governo, in particolare l'articolo 14 per la delega fiscale, in cui si parla del riordino complessivo di tutta la disciplina in materia di giochi in un modo decisamente approfondito, da tantissimi punti di vista, sia da un punto di vista fiscale ed erariale che da un punto di vista della regolamentazione complessiva, affinché la disciplina sia resa univoca ed omogenea sul territorio. Ci sono problemi sui processi autorizzativi, sul numero e sulla quantità di concessioni e di locali aperti nei territori comunali. È una disciplina molto ampia e su questo il Governo è decisamente in ritardo.
  Il Governo ha deciso di inserire questa materia all'interno della legge di stabilità. Oltre ai legali che sono già stati citati dal mio collega Zolezzi, faccio notare che una delle indicazioni più precise che era in delega, che riguardava proprio il prelievo unico sulle attività di gioco, nonché il play out, quindi la quantità di denaro che viene restituita ai giocatori, che è fortemente legata all'attrattività dei giochi, erano stati disciplinati nella delega. Con un mio ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle, proprio in approvazione della legge delega, si chiedeva in particolare che la pressione fiscale, oltre ad essere omogeneizzata e livellata, fosse aumentata. Abbiamo, purtroppo, perso per strada, al Senato – chissà come mai ! – gli unici due punti significativi, che riducevano di fatto il play out dei giochi pubblici e aumentavano la tassazione di ben quattro punti. Questa è una cosa che non ha senso, non ha molto senso, anche perché va a creare un problema di copertura, che nella versione della legge di stabilità da cui eravamo partiti non c'era. Questa cosa assolutamente non ci soddisfa e non va nella direzione della delega.
  Inoltre con la normativa attuale che noi cerchiamo di sistemare – ovvero la normativa che ci viene proposta e che noi cerchiamo di sistemare con gli emendamenti, questo e i successivi – vengono fatte cose, che possono incidere sull'attività legislativa successiva, che ci dovrà essere proprio in base alla delega e che riguarderà proprio i permessi ed i locali che verranno aperti e che, se sono attualmente abusivi, sebbene con una specie di condono fiscale, verranno resi utilizzabili dagli attuali concessionari.
  Questo potrebbe andare anche in contrasto con la futura legislazione e, quindi, non sarà più possibile riordinare e chiudere quelle sale in eccesso che ormai sono sul territorio nazionale e nei comuni, dove ormai ogni palazzo praticamente ha una sala da gioco su scommesse sportive o sulle VLT.
  Quindi, noi siamo fortemente contrari a questa attuale impostazione e chiediamo di votare positivamente gli emendamenti successivi, oltre a questo Baroni 1.80, che cercano di ripristinare una situazione di riordino e di ripristinare anche la tassazione così come era prevista nella versione del disegno di legge di stabilità che è Pag. 55andato al Senato (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono cartelli recanti le scritte: #no slot, #Governo d'azzardo e vergogna !).

  PRESIDENTE. Per favore, colleghi, togliete questi cartelli ! Chiedo ai commessi di intervenire (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle raggiungono i banchi del Governo, trattenuti dagli assistenti parlamentari). Deputato Cominardi, la richiamo all'ordine ! La espello, se ne vada, fuori ! Lasci l'Aula ! Ferraresi, deputato Ferraresi ! Dell'Orco ! Espello tutti i deputati che ho richiamato all'ordine (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Fuori dall'Aula ! Deputati, fuori ! Fuori dall'Aula ! Togliete i cartelli, per favore. I commessi intervengano per togliere quei cartelli, per favore, deputati (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente).
  Allora, forza, dobbiamo andare avanti con i lavori, non c’è tempo da perdere. Prego, di collaborare con i commessi. Grazie ai commessi che stanno collaborando, grazie. Continuiamo, colleghi. Ci sono dei cartelli ancora lì, prego. Andiamo avanti.
  Per favore, siamo all'emendamento Baroni 1.81. Chiedo se qualcuno voglia intervenire su questo emendamento.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pisano. Prego, ne ha facoltà.

  GIROLAMO PISANO. Io volevo sottolineare che quando si apportano riduzioni delle sanzioni nel momento in cui c’è un accertamento fiscale, credo che abbiamo già regalato abbastanza alle lobby che hanno gestito i giochi d'azzardo in Italia e che gestiscono attualmente i giochi d'azzardo in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Sinceramente è assurdo continuare a fare regali a questo genere di aziende che, tra l'altro, si sa bene che sono spesso collegate con il riciclaggio di denaro sporco. E uno dei punti della delega che non sono stati attuati è proprio la tracciabilità delle giocate e la tracciabilità delle vincite.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.80, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lavagno, Capelli, Terzoni, Toninelli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  445   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  136    
    Hanno votato no  309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, vorrei capire cosa è successo poc'anzi, perché lei ha dato la parola al nostro deputato Pisano sull'emendamento Baroni 1.81, in realtà poi ha posto in votazione l'emendamento Baroni 1.80. Lui aveva già parlato sull'emendamento Baroni 1.80 e, quindi, gli ha ridato la parola per mettere poi in votazione l'emendamento 1.80 ?
  Mi spieghi questo, perché, quando ha annunciato l'emendamento Baroni 1.81 e ha dato la parola a Pisano, in realtà, poi, ha messo in votazione l'emendamento Baroni 1.80. Credo che vi sia un errore formale, e pertanto le chiedo di ripetere la votazione, perché il suo messaggio è stato, ovviamente, errato.

Pag. 56

  PRESIDENTE. Credo che, dopo il caos che vi è stato in Aula, sia anche possibile immaginare un disguido. Me ne scuso, ma ritengo che sia anche la conseguenza di questi disordini (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). Quindi, adesso, certo che votiamo l'emendamento Baroni 1.81, è evidente.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.81, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Scalfarotto, Patriarca, Manzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  439   
   Astenuti    8   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  131    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Baroni 1.83.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Però, avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha già esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Quindi, la Presidenza, se richiesto, come ha già fatto in precedenti occasioni, concederà un aumento dei tempi pari a un terzo di quelli originariamente previsti. Quindi, se lei fa richiesta, se il suo gruppo fa richiesta...d'accordo, allora le do la parola. Prego.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Questi emendamenti vertono tutti sul gioco d'azzardo, per cui invito i colleghi che fanno parte della Commissione affari sociali, se non rivestono un abito di demagogia e ipocrisia totali, di provare a svegliarsi un attimino, perché quella che oggi è in discussione e in stato evidente di avanzamento, la proposta che riguarda la regolamentazione del settore, che, in qualche modo, sta aspettando un vaglio della Commissione bilancio, prevede una presa di coscienza del fatto che il Governo stia facendo una bella sanatoria verso i giochi non legalizzati attualmente.
  Facciamo un bel condonino fiscale, tombale, e mettiamo in regola quelli che, in qualche modo, non erano in una posizione netta e chiara di regolarità. Allora, mi rivolgo soprattutto all'onorevole Binetti, che finge spesso di indignarsi verso questi temi, perché abbia un sussulto di coscienza nel cercare di votare gli emendamenti che riguardano il gioco d'azzardo, perché è inutile – mi rivolgo anche al collega Basso del PD – che andiate ad esternare il vostro disappunto per i giochi d'azzardo e poi, quando siamo in Aula a dover votare e affrontare quel tema, vi nascondiate.
  Vi nascondete perché il Governo ha deciso di passarvi sopra come un rullo compressore. Allora, vi chiedo un minimo di coerenza, altrimenti smettetela di parlare a vuoto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Come i colleghi del MoVimento 5 Stelle, ma anche gli altri colleghi dell'Aula, sanno, la nostra particolare attività di impegno sul piano sociale, e anche sul piano sanitario, nei confronti del gioco d'azzardo, riguarda la relazione di cura nei confronti dei pazienti affetti da dipendenza grave dal gioco d'azzardo. Quello che stiamo cercando di portare avanti attraverso un disegno di legge, ampiamente condiviso nella Commissione, ma, in qualche modo, in questo momento, in una fase di parcheggio, in una fase di stop, è la cura dei pazienti e la prevenzione dal gioco d'azzardo.
  Il tema del gioco d'azzardo rappresenta un crocevia di molteplici attività importanti, Pag. 57per esempio quello del rapporto tra il gioco d'azzardo legale ed il gioco d'azzardo illegale, quello che riguarda la capacità, in qualche modo, di «lavare» i soldi del gioco d'azzardo illegale, riversandoli nei confronti del gioco d'azzardo legale, quello che riguarda i rapporti con la criminalità organizzata, quello che riguarda anche i rapporti con le grandi industrie.
  Noi, in questo momento, votiamo convintamente ed abbiamo votato convintamente il disegno di legge di stabilità, che inseriva una quota – a nostro avviso del tutto insufficiente, ma significativa sul piano simbolico – con riferimento alla terapia dei pazienti e alla prevenzione della dipendenza.
  Riteniamo però che, intorno al tema del gioco d'azzardo, la problematica importante dei rapporti tra gioco d'azzardo legale ed illegale e quello che riguarda tutta la disciplina fiscale richieda un approfondimento ulteriore, che capiamo perfettamente non possa essere dato da una legge quadro complessiva che comprenda tutto, però certamente tutto quello che in qualche modo significa far emergere l'illegalità del gioco e ricondurla, attraverso un'operazione di tassazione, ci sembra che possa avere nelle sue intenzionalità anche un'intenzione positiva.
  Ciò che non vogliamo è che questo cancelli l'importanza fondamentale, che è quella che riguarda la terapia di pazienti, i quali sono legati ad una sorta di schizofrenia di Stato, perché lo Stato, da un lato, incentiva in qualche modo il gioco – perché attraverso il gioco d'azzardo fa cassa – e, dall'altro lato, è invece eccessivamente prudente ed eccessivamente avaro nel momento in cui deve curare gli effetti di questa sorta di schizofrenia strutturale.
  Però, per quello che ci riguarda, noi riteniamo importante che, in questo disegno di legge di stabilità, per la prima volta, ci siano fondi a favore della terapia, fondi necessari ma insufficienti, ma ci sono dei fondi.
  Gli altri problemi crediamo che richiedano un approfondimento ulteriore.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signora Presidente, come sa e come ha avuto modo di valutare, noi non abbiamo fatto alcun intervento nella giornata odierna, perché ci rendiamo conto che il percorso, alla terza lettura di una legge di stabilità (che, per evitare l'esercizio provvisorio, dovrà essere approvata dalla sua maggioranza nei tempi dovuti), sostanzialmente rende superfluo ogni percorso di approfondimento si voglia fare in quest'aula.
  Però questo è un tema che davvero merita un'eccezione, signora Presidente, e lo dico nella convinzione che, nella settimana natalizia, si debba essere tutti più buoni.
  Lo dico, rivolgendomi ai colleghi della sinistra e chiedo loro, nell'assoluto anonimato delle loro coscienze, di chiedersi quale sarebbe stato il loro atteggiamento in aula se, a presentare questa serie di provvedimenti riguardanti il gioco d'azzardo, fosse stato un Governo di centrodestra, senza cambiare una parola, una di quelle che sono scritte in questo testo.
  Se cioè fosse stato un Governo di centrodestra a sfruttare la legge più importante della Repubblica, cioè la legge di stabilità, quella che ha sostituito le vecchie leggi di bilancio, sostanzialmente per l'obiettivo di evitare di caricare di interventi microsettoriali ciò che invece una volta di più, passando al Senato, siete riusciti ad aggiungere ... questo è un altro argomento, onorevole Presidente, del quale ricorderà che mi sono già lamentato, sottolineando alla sua sensibilità una circostanza di difformità di comportamento tra questo ramo del Parlamento e quell'altro; noi cerchiamo di attenerci ad una norma di serietà; dall'altra parte, complice, anzi colpevole il Governo, ci tornano dei provvedimenti, questo per primo, carichi di argomenti di carattere microsettoriale.
  Ma dicevo, se fosse stato un Governo di centrodestra ad utilizzare la principale norma della Repubblica su un tema così delicato, cominciando un articolo con le Pag. 58parole: «in attesa del riordino della materia dei giochi pubblici» un po’ come se fossimo, non so, in un supermercato e, nell'attesa che si liberi la coda per tagliare il prosciutto, cominciamo ad andare a comperare i biscotti. Se, quindi, nell'attesa di tutto ciò, utilizzando un intervento del genere, fosse stato un Governo di centrodestra a dire che chi esercita il gioco d'azzardo in modo illegale era autorizzato a farlo con la semplice presentazione di una domanda di condono sottoposta ad un risibile pagamento di 10 mila euro, e ora noi sappiamo quali e quanti miliardi di euro entrano nel circolo del gioco d'azzardo; se noi avessimo detto che chi lo fa illegittimamente se la cava con 10 mila euro; se noi avessimo detto che, nello stesso provvedimento nel quale si aumenta la tassazione sul TFR, si aumenta la tassazione sui fondi pensione, si mette la tassa anche su quelli che muoiono, mettendo la tassa sulle assicurazioni sulla vita; se, cioè, nello stesso provvedimento in cui si prendono a schiaffi i lavoratori, avessimo detto che, nei confronti di chi esercita illegalmente il gioco d'azzardo, facciamo questo condono, bene, ditemi voi se non avreste avuto quello stesso insopportabile amaro in bocca che io provo oggi se, chiedendomi per quale motivo avete voluto infierire sulla serietà della legislazione, inserendo nella legge di stabilità questo argomento, non vi rimanesse come unica risposta, come purtroppo drammaticamente rimane a me, la convinzione, l'odiosa convinzione che qualcuno sia stato prezzolato per utilizzare la legge di stabilità a fare questa porcheria (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, per significare che noi riteniamo di votare a favore di tutti questi emendamenti proposti per un motivo molto semplice, ossia perché questo è un condono mascherato a costo zero. E noi riteniamo che debba esserci, sì, l'emersione rispetto all'illegalità sulla situazione del gioco d'azzardo, ma che, tuttavia, poteva certamente esserci qualche sanzione ed eventualmente anche con gli interessi. Invece, si vanifica tutto e si concede solo la possibilità di condonare tutto.
  Ho preso la parola non solo per evidenziare questo, dato che era abbastanza chiara la nostra posizione, che poi è stata espressa e completata anche in riferimento a ciò che sarebbe successo a parti invertite, dal punto di vista politico del Governo del Paese: la rivoluzione; avremmo avuto tutta la stampa con le seguenti prime pagine: «i condoni, l'illegalità, mascalzoni» e cose di tutti i generi e di tutti i tipi. Ma c’è anche di peggio in questa legge di stabilità, da questo punto di vista.
  Dalla stampa è stato fatto qualche piccolo cenno e il cenno è stato fatto a pagina 20, 25, 30 delle economie, con qualche trafiletto. E viene definito un altro condono – ad onor del vero si tratta di un mini condono fiscale possibile – ossia il ravvedimento operoso lungo. Lo chiamano in questa maniera, ma, di fatto, consente a tutti i contribuenti, agli evasori piccoli e grandi, la possibilità, prima che ci sia la notificazione dell'accertamento del verbale da parte della Guardia di finanza o da parte dell'Agenzia delle entrate, di sistemare, con gli incrementi minimi dovuti per legge, tutte quelle che erano state le evasioni negli anni precedenti. Non più dell'anno precedente, dal punto di vista del reddito, ma addirittura dei cinque anni precedenti. Quindi, noi lo evidenziamo, quindi, perché questa sottigliezza di parlare di ravvedimento operoso lungo è un'invenzione, invece di dire che c’è un mini condono fiscale per i cinque anni precedenti. Si tratta di questo e per questo noi voteremo convintamente questi emendamenti proposti, che almeno cercano di incrementare queste risorse che, come dice la collega Binetti, poi dovrebbero servire ipoteticamente – perché poi non sappiamo che tipo di utilizzo ne faranno – anche all'eventuale prevenzione.

Pag. 59

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, per dire che anche noi voteremo a favore di questa serie di emendamenti che ci permettono anche di ripercorrere in quest'Aula un pezzo di dibattito su una vicenda che francamente può essere definita come minimo incresciosa, se non surreale. Questo è uno Stato in cui non manca il gioco d'azzardo, non manca per via legale e probabilmente non manca nemmeno per via illegale. È uno Stato, come è stato detto, in cui è facile trovare la possibilità di giocare alle slot machine ad ogni angolo di strada. È uno Stato in cui si moltiplicano i giochi di giorno in giorno. È uno Stato in cui qualsiasi negozio di tabacchi è trasformato di fatto in una specie di succursale dell'amministrazione dei monopoli, ormai non del tabacco, bensì del gioco.
  In questa situazione, con questa norma, andiamo a anche a fare un'ulteriore sanatoria su un pezzo che prima era rimasto nell'illegalità o, meglio, più che nell'illegalità, faceva il furbo sostanzialmente, cioè veniva a violare le regole di concessione in Italia e operava illegalmente nel nostro Paese. Ora credo che soprattutto nel momento in cui la politica sta discutendo da mesi di come ridurre le possibilità di gioco in questo Paese, logica vorrebbe che si intervenisse, reprimendo, su chi ha agito nell'illegalità. Mentre, invece, noi agiamo su chi ha agito nell'illegalità condonando, legalizzando e di fatto ancora volta facendo uno sgarbo, uno sgarro gratuito allo Stato di diritto in questo Paese. Uno Stato che si comporta così forse è più comodo, forse incassa anche due spiccioli all'interno di una legge di stabilità dalle coperture molto traballanti e tuttavia dà un segnale molto negativo persino a chi ha ottenuto legalmente una concessione in questo Paese. E ora si vede persino quello che pure noi abbiamo sempre contestato, il regime delle concessioni, penalizzato a vantaggio, come sempre, dei furbi persino quando i furbi di fatto pagano tasse e concessioni all'estero. Se questo è l'esempio che noi vogliamo continuare a dare in Italia, non avendone già abbastanza di condoni fiscali in Italia ma reintervenendo di nuovo anche con l'ennesimo condono nel campo del gioco, fate pure. Lo farete contro l'opinione di Sinistra Ecologia Libertà mentre, invece, noi voteremo a favore di tutti questi emendamenti perché intervengono in modo positivo su una questione assolutamente sacrosanta (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, noi voteremo a favore di questi emendamenti perché ci sono due questioni principali: una è questione di mercato. Tutti sanno e conoscono che il settore ha agenzie di gioco che rispettano le regole italiane riguardo all'autorizzazione dei monopoli di Stato e agenzie di gioco che assolutamente non rispettano la normativa italiana ma si rifanno ad una normativa di liberalizzazione europea, la quale praticamente gli consente tutto e, quando questi subiscono controlli da parte dell'Agenzia delle entrate, sono pienamente disposti, vista la forza economica che hanno, a denunciare, direttamente e personalmente, gli agenti che firmano i verbali. Questa è una prima condizione: chi rispetta le regole e chi non le rispetta. Oggi chi non le rispetta viene assolutamente tutelato e condonato, tra l'altro gratuitamente.
  L'altra questione è una questione etica e morale: è inutile che voi vi spendiate come i primi attori dell'etica e della moralità perché, nello stesso momento in cui voi istituite un Fondo per la prevenzione e la terapia della ludopatia, allo stesso modo incentivate il gioco d'azzardo con un condono assurdo che dal punto di vista etico e morale non rispecchia la vostra superiorità, che tanto spendete, e questa è la dimostrazione che dal punto di vista etico e morale non siete così Pag. 60tanto superiori come volete dimostrare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Causi. Ne ha facoltà.

  MARCO CAUSI. Grazie, Presidente, io penso che il Parlamento, quando discute di queste questioni, debba discuterne in modo serio e informato, ho sentito troppe inesattezze, Presidente, ed è per questo che ho chiesto la parola. Nell'Unione europea, care colleghe e cari colleghi, il gioco è considerato un servizio liberamente offerto sul mercato. L'Unione europea non ha mai accolto, finora, la richiesta italiana di assoggettare le attività di gioco a un regime concessorio e, quindi, a una regolamentazione pubblica. Ergo, in Italia ci sono due settori di gioco, uno quello regolamentato dallo Stato, e che agisce su concessione, e un secondo settore che è quello da cui, tra l'altro, nascono tanti dei problemi anche di allarme sociale, non soltanto sanitario, ma anche sociale, che si è molto sviluppato negli ultimi anni e che è un settore di gioco che si muove liberamente sulla base del principio di libertà di stabilimento.
  Lo Stato italiano continua a fare questa battaglia nei confronti di questa che abbiamo sempre chiamato «l'area grigia» del mercato del gioco anche quando qui approvammo la riforma, la delega fiscale, nei confronti di questo settore che non è illegale, perché è sbagliato, guardate, colleghi, dire che questo è illegale, poi c’è anche il gioco illegale e clandestino, ma qui stiamo parlando di operatori che vendono questi servizi sulla base di un principio di libertà di stabilimento che finora la giurisprudenza comunitaria ha sempre preservato anche contro le obiezioni dello Stato italiano. Lo Stato italiano continua a fare questa battaglia, perché noi pensiamo che a livello europeo il gioco vada tolto dai servizi liberamente offribili sul mercato e messo, invece, su una piattaforma di regolamentazione pubblica e, tra l'altro, negli ultimi tempi alcune preoccupazioni, anche in Germania, anche in altri Paesi, si stanno diffondendo e, quindi, questa è una battaglia che oggi, nei prossimi mesi, possiamo vincere, diversamente dal passato.
  Ma appunto per questo non capisco le colleghe e i colleghi che si dichiarano contrari al tentativo che si fa, in questa legge di stabilità, di dire a questi operatori di gioco, che non sono illegali, ma che non sono neanche regolamentati: entra nel regime della regolamentazione; entrando nel regime della regolamentazione, non solo dovranno essere collegati al totalizzatore nazionale, non solo dovranno assumere tutti quanti i vincoli che oggi non hanno, per esempio riguardanti il tipo di offerte di gioco da offrire, ma contribuiranno, anche di più di quanto oggi contribuiscano, al pubblico erario, perché oggi versano solo l'IVA ma non sono assoggettati al PREU. Naturalmente questi operatori potranno anche rifiutarsi di farlo, questa è una battaglia, se li prendi dentro e li metti sotto un regime concessorio hai un elemento in più di regolamentazione; quindi, non capisco davvero la polemica nei confronti di questo tentativo che, badate bene, non è detto che abbia successo. Invece, penso che noi dovremmo, tutti, augurarci che abbia successo, in modo da ridurre in modo drastico le aree di gioco non regolamentato – non illegale, attenzione, ma non regolamentato – le quali poi, con l'attuazione della delega fiscale, potranno essere assoggettate a tutte le nuove regolamentazioni a partire dal piano regolatore comunale dell'offerta di gioco e dall'autorizzazione unica. Naturalmente noi potremo fare l'autorizzazione unica e il piano regolatore comunale solo nei confronti di un settore che accetta la regolamentazione, un po’ per vincolo comunitario, su quello dobbiamo portare avanti la battaglia, e un po’ perché, con una politica di bastone e carota, lo metti dentro ad una ipotesi di regolamentazione.
  Per quanto riguarda poi ciò che l'onorevole Palese ha detto poco fa, relativamente al ravvedimento operoso lungo, invito gli esponenti di Forza Italia che in questo Parlamento negli anni in cui erano al Governo hanno fatto passare di tutto, Pag. 61tra condoni e scudi fiscali, a pensarci un attimo prima di criticare il ravvedimento operoso lungo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Laffranco. Ne ha facoltà.

  PIETRO LAFFRANCO. Grazie Presidente, intervengo brevissimamente per dire che ascolto sempre con grande attenzione le dotte e competenti dissertazioni del collega Causi in materia di finanze e anche in materia di giochi; devo dire che le sue dotte dissertazioni non mi hanno convinto, nel senso che questo è e rimane un condono, neppure troppo mascherato. Ma le sue asserzioni mi inducono ad un'altra riflessione: se, come egli ha detto, ed è assolutamente vero, la battaglia deve essere fatta in Europa, credo che questi sei mesi di Presidenza italiana dell'Unione europea del Presidente Renzi abbiano prodotto un altro risultato positivo, ovvero che non ha portato a casa nulla anche su questa vicenda (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Pisano. Ne ha facoltà.

  GIROLAMO PISANO. Grazie Presidente, ringrazio il collega Causi per aver fatto notare come anche in questa occasione l'eurosistema delle lobby sia il vero danno per il sistema italiano. E ringrazio anche per aver richiamato una disciplina che attualmente ci trova in difficoltà proprio all'interno dell'eurosistema, per la quale, infatti, nella delega avevamo trovato soluzioni non tanto nella regolamentazione degli aspetti fiscali di questi soggetti che operano nel mercato complementare a quello del monopolio, quanto a restrizioni di carattere urbanistico comunale e in generale sociale riguardo all'apertura di sale all'interno delle città, con restrizioni forti anche riguardo alle distanza da luoghi sociali, la quantità di macchinette o comunque di locali ad uso dei giochi disponibili nell'ambito di un certo territorio. Quindi, avevamo trovato una soluzione, è chiaro che se attraverso una legge di stabilità la discussione in Parlamento in realtà non si può fare – perché non è stata fatta – e l'abbiamo dovuta anche delegare al Governo...

  PRESIDENTE. Concluda, deputato Pisano.

  GIROLAMO PISANO. Sì, ho finito. È chiaro che, nel momento in cui non si può fare, vengono a mancare tutte queste restrizioni, viene a mancare il divieto di pubblicità e ci ritroviamo soltanto con i condoni.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.83, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.

  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Gutgeld, Molea, Capelli, Rubinato, Zardini, Placido.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  441   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato sì  137    
    Hanno votato no  304.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'emendamento Baroni 1.84.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pisano. Ne ha facoltà.

  GIROLAMO PISANO. Presidente, ringrazio le opposizioni per essersi svegliate dal torpore, negli ultimi due emendamenti. Pag. 62Ricordo che uno dei punti più importanti della delega era il divieto di pubblicità, che è stato poi annacquato da un collega del PD al Senato. Siccome non riusciamo a togliere evidentemente la possibilità per i concessionari di fare pubblicità, chiediamo al Governo, con questo emendamento, di far spendere ai concessionari qualcosa (l'1 per cento della raccolta) per invece informare i cittadini e i giocatori del danno e della dipendenza di questo tipo di giochi. Quindi, è un rovesciamento della logica, nel tentativo di andare a sistemare il problema della pubblicità, che non è stata ancora vietata, neanche con questo provvedimento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, vorrei segnalare che gli emendamenti che stiamo trattando, a differenza di quanto ha detto il collega Causi, vanno – è scritto nel testo – a regolarizzare. A casa mia, se io devo regolarizzare qualcosa, vuol dire che sono irregolare e quindi devo applicare una norma per entrare nelle norme dello Stato, entrare nella misura corretta. Qui si parla di regolarizzazione. Quando dei giovani venivano presi magari con il motorino smarmittato, era irregolare perché non rispettava una norma. Allora, facendo un semplicissimo parallelismo, qui qualcuno oggi sta facendo qualcosa che è irregolare e lo scrive anche il Governo, perché altrimenti non andrei a regolarizzarlo. Per cui, non cerchiamo di nasconderci dietro delle parole, state facendo l'ennesimo condono.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Signora Presidente, questo dibattito che, come si vede, riesce a vivacizzare un po’ questa approvazione così veloce della legge di stabilità, evidentemente tocca un punto che è di interesse generale, tanto di interesse generale che forse la Presidente ricorderà che addirittura nel dicembre 2013 era stata calendarizzata in Aula la discussione su questa legge. Sicuramente la Commissione, la nostra stessa Commissione, non era pronta, poi era stata calendarizzata per la metà di novembre o i primi di dicembre, eppure non è stato possibile portarla in Aula. Quando il collega Causi chiede giustamente un dibattito ampio, profondo e articolato su tutti i punti, dovrebbe però nello stesso momento, per l'onestà intellettuale che lo caratterizza, dire che non è stato possibile portare in Aula la legge, tant’è vero che noi abbiamo accettato l'intervento legato appunto al riconoscimento in questo momento delle risorse messe, come una sorta di tappa intermedia per poter poi raggiungere l'obiettivo che ci sta a cuore, ben sapendo che lo spettro che c’è sullo sfondo è quello di non portarla in Aula, è quello di strozzare il dibattito sul gioco d'azzardo tra la legge di stabilità e il decreto fiscale. Come dire, l'obiettivo sembra quasi quello di fare di questo problema un problema di esclusiva competenza delle logiche economico-finanziarie, sottraendolo a quello che è lo specifico del suo dibattito che è tutto l'insieme delle implicazioni sul piano sicuramente sociale e poi per quello che riguarda la sua relazione con il mondo della giustizia, con il mondo dell'illegalità, il tema anche delle politiche per la giustizia. Ora io credo che questo dimostra che è urgente portare in Aula il disegno di legge, dimostra che è urgente farne oggetto di un dibattito che tocca anche le politiche per la pubblicità. Conosciamo tutti che è la stessa normativa che prevede che i concessionari e i gestori investano in pubblicità, che fa parte del loro contratto. Come dire, intanto hai una concessione in quanto poi tu investirai in pubblicità perché è parte della logica che tu debba operare attraverso la diversità dei giochi, attraverso la pluralità delle offerte, attraverso quello che noi tante volte abbiamo chiamato trattare i luoghi in cui si gioca come fossero dei punti di pronto soccorso, aperti ventiquattro ore su ventiquattro, tanto c’è scritto. Molto spesso alle fermate Pag. 63degli autobus trovi dei cartelli che ti dicono: a dieci metri di qui si gioca, si gioca ventiquattr'ore su ventiquattro. Noi stiamo parlando in questo caso di un gioco molto particolare, che è il gioco on line, con tutte le variabili che questo comporta, però è evidente che il tema ha un impatto sociale altissimo e io mi auguro che questo serva con i colleghi a mantenere alto il livello di attenzione e di vigilanza perché si possa discutere di questo tema e in modo omogeneo e armonico in tutte le sue implicazioni.

  PRESIDENTE. C'era un problema con il suo microfono e facevamo fatica ad ascoltarla Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. Io credo che la circostanza che questo argomento sia sostanzialmente l'unico che sta coinvolgendo tutte le forze politiche in una valutazione e in una discussione in Aula nel corso della terza lettura del provvedimento, dovrebbe già di per sé sensibilizzare l'attenzione della maggioranza e del Governo rispetto alla pericolosità che è contenuta in questo condono alleggerito, perché poi è troppo facile andare in campagna elettorale a gridare contro il dilagante problema della ludopatia, poi è troppo facile convincere questo o quel sindaco, questo o quell'assessore alle politiche sociali per farsi belli rispetto alla popolazione, per cercare di aumentare l'appetibilità elettorale del proprio simbolo, cercare di reclamizzare interventi, delibere di giunta, stanziamenti tendenzialmente poco coperti da un'assistenza finanziaria meritoria per combattere il fenomeno delle ludopatie. Francamente, mi ero rivolto ai colleghi del Partito Democratico in particolare, dai quali mi attendevo una risposta diversa che non il tentativo tecnico di arrampicamento sugli specchi da parte del collega Causi.
  Allora, io credo ancora ai colleghi del Partito Democratico, a quelli di cui è riconosciuta universalmente una sensibilità che, accompagnata alla passione politica, a volte alla faziosità, comunque non ha mai, come dire, abbandonato la possibilità di ragionare con la propria testa. Mi piacerebbe sapere, per esempio, per il suo tramite, onorevole Presidente, se la collega Bindi, una persona verso la quale il mio livello di condivisione sulle idee politiche è inversamente proporzionale al rispetto e alla stima che nutro nei suoi confronti, sia stata convinta dalla tecnica di difesa del collega Causi o non si senta viceversa in imbarazzo ad approvare, all'interno di questo provvedimento, alcuni commi che riguardano un tema così delicato e affrontato in modo e in maniera così superficiale e pericolosa. Lo ripeto, onorevole Presidente: se le stesse parole, gli stessi termini, le stesse virgole, le stesse argomentazioni tecniche addotte dal collega Causi le avesse mai utilizzate un Governo di colore di centro-destra, probabilmente avreste fomentato la presenza dei Black bloc davanti all'ingresso di questo ramo del Parlamento per solleticarci all'uscita dello stesso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Credo che, a questo punto del dibattito, sia opportuno, in particolare con riferimento all'intervento dell'onorevole Binetti, fare alcune precisazioni, non tanto nel merito della discussione, perché quelle sono state fatte in sede opportuna, cioè ieri sera, a conclusione della discussione generale, nella quale mi sono intrattenuto abbastanza sulla questione dei giochi, perché aveva occupato un prezioso tempo della Commissione ed era stata oggetto di molte osservazioni, e quindi mi è parso opportuno già ieri sera rispondere. Mentre invece quello che emerge oggi – ed è opportuno precisarlo – è che il Governo non ha nessuna intenzione di considerare, con Pag. 64questa legge di stabilità, conclusa la discussione su questo tema, perché ci sono due appuntamenti che ci attendono nelle prossime settimane: uno di iniziativa del Governo, e cioè il decreto di applicazione dell'articolo 14 della delega, e uno di iniziativa parlamentare, che è quello del disegno di legge presente in Commissione.
  Non spetta al Governo dire se quel disegno di legge andrà o non andrà in Aula; non è mia competenza. Quello che io dico, e ho già avuto modo di dirlo in un'altra sede, ma mi pare questa l'occasione opportuna, è che il Governo non ha nessuna remora ad affrontare contestualmente il disegno di legge per i contenuti che propone e il decreto delegato a seguito dell'applicazione dell'articolo 14, proprio perché, come è scritto in testa al comma 643, l'obiettivo del Governo è esattamente quello, certamente in attesa del riordino, perché quello avviene con la delega e non con la legge di stabilità è, «di assicurare la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza nonché delle fasce sociali più deboli e dei minori di età». Questo è l'obiettivo politico e strategico che il Governo ha a cuore e che vuole portare avanti. Lo vuole fare assieme al Parlamento e non è la legge di stabilità che conclude questo itinerario.
  Peraltro, voglio dire, poiché si fanno molti dati, che con questo intervento sulla legge di stabilità si porta a 1.500 milioni, 1 miliardo e mezzo, quello che si chiede agli operatori dei giochi, senza toccare le vincite di chi gioca, perché quello fa parte della discussione che è stata prospettata poco fa, compresa quella serissima della collocazione delle macchinette e delle sale, che ha bisogno di una regolamentazione ben più robusta di quella attualmente disponibile.
  Quindi, con questa legge di stabilità nel momento in cui si regolarizza – sì il termine è corretto: si regolarizza, perché non tutto ciò che è irregolare è illegale – cioè si mette l'operatore di fronte ad una scelta: o ti regolarizzi o vai fuori dalla legalità e a quel punto l'intervento è drastico ed è un intervento di polizia, non soltanto un intervento fiscale. Ma puoi regolarizzarti perché sono circa 7 mila in Italia i punti non regolari, non illegali, così come ricordava il collega Causi.
  Lasciare questa situazione in balia dei centri urbani e delle nostre periferie è un problema serissimo. Intanto, colpiamo la filiera chiedendogli di mettere a disposizione dello Stato un miliardo e mezzo. Tra venti giorni, un mese, apriremo una discussione presentando il decreto e in quella sede discuteremo del riordino complessivo della materia, tenendo anche conto delle indicazioni che emergeranno nella proposta di legge che attualmente è presente in Parlamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Lello. Ne ha facoltà.

  MARCO DI LELLO. Grazie Presidente. Proprio per fare seguito alle parole del sottosegretario Baretta, che mi convincono, ricordo che la scorsa settimana noi abbiamo avuto in audizione, in Commissione antimafia, i vertici della DDA di Napoli, che ci hanno spiegato, dopo le confessioni di un noto camorrista, che le paghe per tre milioni e mezzo all'anno venivano fatte attraverso gli introiti del gioco d'azzardo telematico. Cioè, i clan della camorra ancora fino a qualche mese fa gestivano questo affare.
  Ora, io sono certo che ci ha pensato il Governo, ma visto che siamo in fase di predisposizione di un decreto ad hoc che anche in termini di sanatoria si chieda, quanto meno, la certificazione antimafia, per capire chi sono questi soggetti e dove vanno a finire le risorse che vengono così lucrate.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.84, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 65
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vezzali, Mazziotti Di Celso, Lavagno, Boccuzzi, Sorial, Vignali, Portas...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  442   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  137    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Baroni 1.85.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente, prima vorrei fare una precisazione al sottosegretario Baretta. Ricordo che in edilizia una irregolarità viene o sanata o condonata, per cui non ci sono molti concetti diversi. Quindi, qui o stiamo facendo una sanatoria o stiamo facendo un condono.
  Ci tenevo a parlarvi della soppressione del comma 650, e qui alla collega Binetti vorrei far notare che, all'interno del comma 650, viene detto che: al fine di preservarne lo svolgimento e di salvaguardare il valore delle relative concessioni, oltre che garantire un'equilibrata concorrenza fra i concessionari di giochi diversi, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, su proposta dell'Agenzia delle dogane, è consentita – ascoltate bene – l'adozione di ogni misura utile di sostegno dell'offerta di gioco. Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa è utile a sostenere il gioco. Per cui, collega Binetti, vorrei farle presente il nesso causale per cui lei diceva: noi ci stiamo concentrando molto di più sulla patologia, ma in realtà io mi preoccuperei anche un po’ delle cause scatenanti una patologia. E in questo caso, quando vediamo all'interno del comma 650, una apertura a qualsiasi tipo di utilizzo, all'adozione di ogni misura utile, ogni, per sostenere l'offerta del gioco, indipendentemente da chi si trova davanti a quella macchina, secondo me è una follia pura. State andando verso una liberalizzazione totale e un'incoscienza, senza alcun riguardo verso il giocatore.
  Fatevi un minimo di esame e provate a capire che veramente la soppressione di questo comma potrebbe agevolare quel processo avviato in Commissione affari sociali, che speriamo trovi prima o poi un approdo decente all'interno di quest'Aula.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Binetti. Ne ha facoltà.

  PAOLA BINETTI. Grazie Presidente, il punto vero è che la parola che ha utilizzato prima il sottosegretario Baretta, distinguendo tra illegale e irregolare, è un po’ la linea sottile che separa queste due forme di gioco. Ora a noi sembra che, fermo restando un approfondimento su questo aspetto tra irregolare e illegale, ciò significhi anche, a nostro avviso, un'operazione di contenimento alla diffusione del gioco. Non c’è dubbio, infatti, che comunque questa sorta di concessionari, che si sono dati un codice loro di autoregolamentazione, tutto al loro uso e consumo e al loro uso e vantaggio, ha contribuito a un'ulteriore diffusione del gioco.
  Noi siamo convinti che la parte integrante del disegno di legge debba presupporre non solo una relazione di cura, non solo un intervento su quello che riguarda la riduzione e la riqualificazione comunque della pubblicità, che attualmente è giocata soltanto come una pubblicità che incentiva il gioco e non come una pubblicità che informa sulle conseguenze pericolose del gioco. Però a noi sembra francamente davvero molto importante che non ci si limiti a credere che questo problema possa esser affrontato esclusivamente in termini di gettito fiscale, in termini di gettito erariale, in termini di entrate. Siamo totalmente convinti che, per esempio, il fine non giustifichi i mezzi Pag. 66e questo credo che debba rappresentare un punto di osservazione importante non solo per la legge di stabilità, ma per tutto il nostro agire politico. Sono convinta anch'io che più si diffonde il gioco e più si diffondono i rischi della patologia. Quindi, contenere il gioco significa contenere il rischio della patologia.
  Contenere il gioco significa ridurre il gettito erariale. Ridurre il gettito erariale significa individuare altre fonti da cui attingere risorse per venire incontro alle esigenze complessive della fiscalità generale.
  Questa è una battaglia politica a trecentosessanta gradi, che noi vogliamo fare e vogliamo fare insieme a tutti i colleghi dell'Aula, ma siamo convinti che non può essere il gioco d'azzardo la fonte a cui si attinge con maggiore facilità, con maggiore velocità e teoricamente, però, anche con maggiore danno.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.85, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bargero...hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  445   
   Votanti  444   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  141    
    Hanno votato no  303.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 1.86.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Paglia. Ne ha facoltà.

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, una volta c'era una società che si chiamava Lottomatica ed era addirittura pubblica e gestiva il lotto. Poi la suddetta società divenne privata e assunse il nome di Gtech. Adesso si chiama Georgia Worldwide e risiede a Londra, da un mese a questa parte. Non risiede più in Italia, quindi, presumibilmente, anche le tasse le pagherà appunto in Inghilterra e il motivo essenzialmente del trasferimento pare sia quello.
  Fino a ieri le gare del lotto si facevano prevedendo che il concessionario dovesse avere residenza legale in Italia. L'innovazione con questa legge di stabilità è la previsione che possa partecipare anche chi ha sede legale nello spazio economico europeo, cioè anche a Londra. Ora questa si può leggere, per così dire, come una curiosa innovazione o un'assoluta coincidenza oppure si può leggere come il fatto che, davanti ad una società che prende sede all'estero per pagare presumibilmente nuove tasse, anziché fare il possibile perché si impedisca questo – visto che i suoi ricavi derivano da una concessione pubblica in campo di gioco d'azzardo – noi invece pensiamo opportunamente di anticipare il rinnovo della concessione e di permettere evidentemente che partecipi – non dico vinca – chi ha appena deciso di andare a pagare le tasse all'estero.
  Questo dal mio punto di vista non è solo sbagliato ma – uso di rado questa parola – è persino immorale. Di qui la scelta di emendare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Intervengo a titolo personale, se è possibile. Questo tempo viene scalato dal gruppo o dagli interventi a titolo personale ?

  PRESIDENTE. Lei è il primo a parlare per il gruppo, quindi è scalato dal tempo del gruppo.

  DAVIDE CRIPPA. Allora parlo dopo.

Pag. 67

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 1.86, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma, Zanin...ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  432   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  131    
    Hanno votato no  301.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.87, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Cozzolino, Albini...Cozzolino ha votato...Maietta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  439   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  136    
    Hanno votato no  303.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Simonetti 1.90. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Presidente, nel disegno di legge di stabilità al Senato è stato inserito un finanziamento per 30 milioni di euro all'anno per tre anni, per un totale di 90 milioni di euro, a servire le aree terremotate della Sicilia di circa ventiquattro anni fa.
  Noi chiediamo la soppressione di questo finanziamento per due motivi. In primo luogo, perché trattasi di intervento localistico e non dovrebbe rientrare nella legge di stabilità e nessuno del Governo ci ha mai spiegato a cosa servono questi soldi e come verranno utilizzati e quale metodo si utilizzerà per utilizzare questi soldi.
  In secondo luogo, questo comma determina un trattamento differenziato rispetto ad un'altra area che ha subito calamità naturali, cioè quella dell'Emilia Romagna, dove, più volte, i politici locali del Partito Democratico si sono spesi non solo per la sospensione dei contributi – sappiamo che lì erano stati sospesi solo i tributi – ma anche e soprattutto per l'istituzione di zone franche in quelle aree.
  Tali zone franche in quelle aree sono la vera mancanza rispetto a quella situazione. Sono la vera mancanza – noi più volte abbiamo presentato emendamenti per chiedere l'istituzione di una zona franca – soprattutto perché il Partito Democratico sul territorio ha speso più volte questa situazione, dichiarando che in legge di stabilità avrebbero provveduto.
  Questa è una mancanza rispetto al territorio emiliano; è soprattutto un trattamento differenziato rispetto ad un finanziamento, come quello delle aree siciliane dopo ventiquattro anni dalla calamità, che trova un ingiustificato trattamento tra l'una e l'altra area di un Paese che, a quanto pare, sembra essere sempre lo stesso. Incomprensibilmente ce lo siamo trovato in un intervento, ripeto, localistico da parte del Senato. Intervento localistico che probabilmente il Presidente del Consiglio durante la sua pulizia che, come anche in tanti altri commi che abbiamo dibattuto sia in Commissione sia in Aula, si è dimenticato di cancellare.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.Pag. 68
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 1.90 con parere contrario di Commissione e Governo, parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Marazziti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  446   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  113    
    Hanno votato no  333.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 1.91. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Placido.

  ANTONIO PLACIDO. Presidente, quello in esame è un emendamento di buon senso che punta semplicemente a rendere trasparente l'effettiva destinazione delle maggiori entrate dei comuni derivanti dall'incremento delle aliquote della Tasi, attraverso un modello predisposto dal MEF e allegato ai bilanci consuntivi, sia per l'incremento di entrate canalizzate in direzione degli impieghi, sia per quelle canalizzate in direzione delle detrazioni.
  Colgo l'occasione, Presidente, per rettificare, tuttavia, un'affermazione fatta dal collega De Lorenzis qualche minuto fa, a proposito dell'emendamento 1.67, a nostra firma, che, per un refuso, non porta anche la mia firma, un emendamento a prima firma Duranti, che riguarda la soppressione dell'articolo 38 del decreto «sblocca Italia», quando parla a proposito di ambiguità e ammiccamenti.
  Provenendo da una regione come la Basilicata, che è la più investita dalle attività di trivellazione petrolifera, devo ricordare al collega De Lorenzis che noi non facciamo parte della coalizione che governa la regione. Abbiamo – credo, unici – chiesto in questi giorni le dimissioni del presidente della giunta regionale, perché riteniamo che abbia contrabbandato come un grande risultato in direzione della restituzione di poteri alle regioni la modifica contenuta nella legge di stabilità all'articolo 38 dello «sblocca Italia».
  Vorrei dire al collega De Lorenzis che, probabilmente, siamo d'accordo; sarebbe opportuno che ce ne accorgessimo.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Paglia 1.91, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Duranti, Tidei, Dieni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  442   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  127    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pesco 1.92, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lodolini, Bruno Bossio, Busto, Lavagno, Fanucci, Locatelli...Pag. 69
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  448   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato   95    
    Hanno votato no  353.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Simonetti 1.94.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Caparini. Prima di dargli la parola, devo dire che il gruppo della Lega Nord e Autonomie ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. La Presidenza, ove richiesto dal gruppo, concederà un aumento dei tempi pari a un terzo di quelli originariamente previsti. Quindi, se chiedete questo ampliamento...lo chiedete, va bene, d'accordo. Prego, deputato Caparini.

  DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. Intervengo per sottolineare l'ennesima stangata del Governo, quella che è una vera e propria tassa sui poveri, ovvero l'incremento dell'IVA dal 10 al 22 per cento – quindi, più che il raddoppio dell'IVA – sul pellet. Nella vostra immensa sete di denaro, nel rastrellare nuove risorse per questo Stato che, oltre ad essere famelico, si rivela, una volta di più, Stato ladro, siete riusciti ad inventarvi questa misura, che non assimila più ciò che è legna alla legna, ovvero sappiamo tutti che la segatura è scarto di lavorazione della legna. Ecco, per la per legge di questo Stato italiano ladro, la segatura non è più legno.
  E quindi viene assoggettata ad un diverso regime di tassazione.
  Il tutto si tradurrà, per le famiglie italiane, in un aumento di costi per il riscaldamento di 50 euro.
  Stiamo parlando di qualcosa come 96 miliardi l'anno.
  Ora sappiamo tutti che le oltre 3 milioni di case che oggi vengono riscaldate con i pellet evidentemente non sono case di ricchi possedenti, ma sono ovviamente case di persone che, attraverso questo tipo di riscaldamento, non facevano altro che trovare un migliore utilizzo del loro denaro e quindi un grande risparmio, risparmio che voi, con questa misura, cancellate con un solo tratto.
  Inoltre, questa misura va ad inserirsi su ulteriori provvedimenti che vanno a colpire i territori di montagna, perché oltre a questa odiosa tassa sul riscaldamento c’è stato il tentativo di arginare quella che era una misura introdotta molti anni fa, sempre a storno delle difficoltà, degli evidenti ulteriori costi, per quanto riguarda i territori di montagna, per il riscaldamento, ovvero l'agevolazione sul gasolio a GPL di montagna per i comuni freddi, che aveva trovato allora una maggiore sensibilità da parte del Parlamento e che voi avete tentato in un primo momento di cancellare e poi di ridurre, con delle misure che sono tutt'altro che chiare.
  A questo aggiungiamo l'ulteriore misura per quanto riguarda l'IMU sui terreni agricoli, che alla fine voi avete spostato di un mese, ma, per quanto riguarda le poste di bilancio che voi stessi avete scritto ed iscritto, si tratta comunque di una misura da 350 milioni di euro.
  Quindi, riducendo il tutto a puro conto economico, si tratta di misure per oltre mezzo milione di euro, che vanno a ricadere sui ceti più poveri, sulle famiglie che oggi sono già in estrema difficoltà e che, da domani, per riscaldare le proprie case dovranno ulteriormente mettere mano al portafoglio, se non verrà approvato questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Romele. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE ROMELE. Signora Presidente, intervengo per sottoscrivere in piena convinzione questo emendamento.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, questo emendamento anticipa quello successivo Pag. 70del MoVimento 5 Stelle, che riguarda la medesima tematica.
  Io sottolineo che oggi, arrivare nel 2014 ad aumentare l'aliquota del pellet dal 10 al 22 per cento è assolutamente lo specchio della vostra politica energetica italiana, quindi una continua tutela delle risorse fossili ed un continuo aggravio delle risorse rinnovabili.
  Vado a chiarire che questo aumento, in realtà, con un margine del 12 per cento complessivamente, non farà altro che mettere in difficoltà quelle famiglie che si sono comprate una stufa a pellet per cercare di abbassare i costi del riscaldamento dovuti all'utilizzo magari di GPL o di gasolio, perché spesso sono ubicate in zone montane.
  Io vi chiedo veramente di ragionare nel merito: se possiamo mettere in difficoltà delle famiglie che hanno fatto anche degli investimenti sul territorio italiano e per quanto riguarda in qualche modo un minimo di efficienza energetica rispetto ad una caldaia a gasolio sicuramente un passo avanti lo abbiamo fatto.
  Vi chiedo anche se dobbiamo aspettarci prossimamente che andrete a tassare anche la legna prelevata dai boschi, se cioè quindi ci sarà il vigile che sanzionerà colui che arriva con un tronco dal proprio bosco, perché vorrei ricordarvi che alla fine trattasi di legna ugualmente anche quella, per cui secondo me il passo non è troppo lontano.
  Come anche vi ricordo che serve, come sostanza necessaria per un'opportuna combustione, l'aria: se intendete tassare anche l'aria, ditecelo con un certo anticipo, perché ovviamente smetteremo di respirare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ottobre. Ne ha facoltà.

  MAURO OTTOBRE. Grazie Presidente, al di là di qualche piccolo slogan, possiamo dire che, nei territori di montagna, se passerà questa aliquota maggiorata, ci sarà il ritorno delle caldaie a gasolio, visto che è il gasolio è calato. Quindi, credo che sia proprio contrario a qualsiasi etica e politica ambientale introdurre questa proposta di aumentare la tassazione dell'IVA sul pellet. Questo proprio non è capito, perché, nei territori svantaggiati di montagna, non hanno la possibilità di avere il metano. Quindi, inviterei il Governo a rivedere questo punto e annuncio che ho depositato un ordine del giorno in questo senso.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bianconi. Ne ha facoltà.

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, si fanno battute, ci si dilunga sul gioco ma questa norma, in un Paese in piena recessione dove i poveri aumentano a vista d'occhio, dove è accertato – non è una boutade pubblicitaria o di propaganda politica – che abbiamo 6 milioni di connazionali che domattina si alzeranno e non sapranno come mangiare cioè con problemi alimentari. Abbiamo questo tipo di società e l'infinita fantasia dello Stato occhiuto e tassatore non trova di meglio che gettare lo sconforto in milioni di famiglie che, con questo escamotage del pellet, si riscaldano ogni inverno. Questo è un atto di delinquenza e di criminalità sociale, semplicemente un atto di delinquenza e criminalità sociale. Io mi assumo la responsabilità di quello che dico: quel criminale che ha pensato questa norma si assuma la sua (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Borghi. Ne ha facoltà.

  ENRICO BORGHI. La ringrazio, signora Presidente, ma le questioni che sono state poste all'attenzione questa sera su questi aspetti meriterebbero la possibilità di potere entrare più nel merito, cercando di uscire da slogan o da battute semplicistiche perché, per rimanere al tema della Pag. 71questione dell'aumento dell'IVA, occorrerebbe considerare – e su questo noi come gruppo del Partito Democratico abbiamo predisposto uno specifico ordine del giorno che sarà portato all'attenzione del Governo – una distinzione tra quelle che possono essere le linee di approvvigionamento di mercato da quelle che, invece, sono funzionali ad attività di valorizzazione territoriale. Cosa intendo dire ? Questa è una tematica sulla quale l'approvvigionamento nazionale non è in grado da solo di garantire un percorso autonomo e, quindi, c’è un ricorso all'esterno del territorio nazionale attraverso un meccanismo di mercato che, in quanto tale, per alcuni aspetti, può anche essere non più in grado di dover essere agevolato dal punto di vista della spinta fiscale. Diverso, invece, è il percorso di quella realizzazione di materia prima connessa con la valorizzazione dei boschi autoctoni e con il lavoro delle filiere corte. Occorre, quindi, entrare più nel merito e più nel dettaglio, anche andando a vedere l'origine della materia prima perché è giusto, come hanno detto i colleghi, andare a prendere in considerazione materiale primo che arriva da territori particolari e da patrimoni forestali montani come quelli del nostro Paese ma ricordiamo anche che, rispetto a questo tema, ci sono pellet che arrivano da altre parti del territorio europeo o, addirittura, extraeuropeo e, quindi, occorre una norma più dettagliata, ricordando al Governo che questa è stata una copertura introdotta dall'altro ramo del Parlamento. Non vorremmo che fosse stata introdotta per andare a copertura di altre politiche e, quindi, a detrimento di attività di filiera che, come tali, dovrebbero essere maggiormente dettagliate. Quindi, in questo senso, chiediamo al Governo una particolare attenzione al nostro ordine del giorno. Per quanto riguarda le altre due questioni sollevate dai colleghi, il tema sullo sgravio del GPL è stato ripristinato anche per nostra iniziativa e sul tema dell'IMU per i terreni agricoli lo sforzo che è stato compiuto dal Partito Democratico ha condotto sin qui ad un rinvio e siamo certi che il Governo saprà aprire un'attenta interlocuzione con il Parlamento per poter risolvere strutturalmente tale questione.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Daniele Farina. Ne ha facoltà.

  DANIELE FARINA. Grazie Presidente, intervengo su questo emendamento perché non credo che le arrampicate sugli specchi siano utili in questa fase. Questo è un emendamento che ha una sua importanza, perché, negli ultimi anni, nei diversi anni che ci hanno preceduto, abbiamo assistito a un grande, a un poderoso meccanismo di modificazione delle fonti di energia, soprattutto legate al riscaldamento domestico e soprattutto nelle aree montane, che ha visto un graduale diversificarsi, legando il micro idroelettrico piuttosto che il fotovoltaico ad uso termico o per la produzione diretta di energia. Anche sulle fonti di riscaldamento ormai abbiamo, su tutto l'arco alpino e appenninico, tantissime esperienze, esperienze molto diffuse e di massa della capacità di cogenerazione attraverso impianti a gas metano o GPL con il solare, sempre, e, appunto, le fonti da legno cippato piuttosto che pellet.
  Questo è stato un meccanismo assolutamente virtuoso che è cresciuto molto velocemente e che ha prodotto quegli squilibri di importazione che il collega prima evidenziava, ma che non sono sufficienti ad un aumento così importante della tassazione indiretta dell'IVA che avrà come conseguenza, i colleghi lo hanno abbastanza chiarito, non soltanto un impatto sull'utilizzo del cosiddetto pellet, di qualunque qualità esso sia e di qualunque provenienza esso sia, ma influirà anche su queste combinazioni virtuose di carattere assolutamente ecologico di diversificazione delle fonti di energia e di riscaldamento che sono invece, io credo, esperienze comuni anche di molti di noi parlamentari.
  Tra l'altro, io credo che sia un segnale abbastanza contraddittorio, perché questi impianti che utilizzano il pellet e altre fonti, come voi sapete, sono inseriti, nella medesima legge, nelle detrazioni fiscali relative all'efficientemente energetico ancora Pag. 72per il 2015 e, quindi, non si capisce molto bene perché lo Stato, da un lato, proroghi al 50 per cento, e anche oltre, il tema della detrazione, ancora per l'anno prossimo prima di tornare probabilmente a regime, io spero di no, e, dall'altra parte, con questo ricarico di IVA, produce, di fatto, un incremento della tassazione e una minore convenienza e, dunque, una minor spinta per moltissimi cittadini ad andare in questa direzione che, invece, io penso sia una delle poche cose buone che i vari governi che si sono succeduti hanno fatto in questa materia.

  PRESIDENTE. Avverto che anche il gruppo di SEL ha già esaurito i tempi previsti dal contingentamento, quindi, se verrà fatta richiesta, verrà concesso anche a questo gruppo un aumento del tempo di un terzo. Ne fate richiesta, bene.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, l'intervento del collega Borghi non ha fatto nient'altro che confermare quelle che erano tutte le perplessità e le critiche. Sta di fatto che, da un lato, rimane l'amarezza e l'inopportunità che il Governo – in un momento in cui tutti noi sappiamo che occorre cercare di stimolare i consumi, nel momento in cui c’è questa grande domanda, al di là di come si sia innestata, c’è questa ricchezza che tira – immediatamente non ha trovato di meglio che tassarla. Attenzione, perché molti organi di stampa specializzati parlano di un aumento non dal 10 per cento al 22 per cento, ma addirittura dal 4 perché risulterebbe in certe zone essere classificata come IVA agevolata, quindi è anche peggio. Quindi, ritengo che la cosa principale da fare sia quella che il Governo provveda ad una correzione, non in questa sede, perché chiaramente la legge di stabilità bisogna approvarla per non andare all'esercizio provvisorio, ma al primo provvedimento utile dovrebbe essere approvata. Infatti, non è giusto che ciò sia accaduto perché avevano bisogno di un'entrata, per maggiori spese, stimata in 98 milioni di euro, denaro che sappiamo tutti dove è andato a finire, è andato a finire a Italia Lavoro, 12 milioni di euro, 10 milioni di euro a Invalsi e quant'altro, per fare, lo sanno tutti, assunzioni clientelari. La verità è questa e fa piacere che anche il PD dica chiaramente che deve essere corretta.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Romele. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE ROMELE. La ringrazio, Presidente. Intervengo solo per replicare all'amico Borghi – magari se ascolta –, perché, oggettivamente, il suo intervento è stato magari completo dal punto di vista complessivo, però, il problema vero qual è ? È che domani mattina i nostri compaesani delle nostre montagne o delle cascine isolate dei piccoli paesini dove il gas non arriva e che abitualmente si riscaldano con il pellet, che sono milioni di famiglie, centinaia di migliaia di famiglie a basso reddito, si troveranno a pagare i sacchi classici da 15 chili 5,50 euro anziché 4,49-4,50. Questo è il dato vero, e mi auguro che, a questo punto, non vengano a sapere che, nel frattempo, oggi viene fatto il condono ai giocatori delle macchinette, ai «rubasoldi». Allora, bisogna mettersi d'accordo: usiamo, sì, un po’ d'intelligenza ed equilibrio, però non usiamo parole troppo grosse, schemi troppo grossi di pianificazione finanziaria complessiva, quando, in realtà, questa tassa sul macinato non possiamo immaginare, come Aula – mi rivolgo indistintamente a tutta l'Aula –, di scaricarla su milioni di persone, centinaia di migliaia di famiglie...

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIUSEPPE ROMELE. Ho finito, Presidente. Che non sono in grado oggettivamente di arrivare a fine mese comunque.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Zaccagnini. Ne ha facoltà, per un minuto.

Pag. 73

  ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, Farina ha spiegato bene perché le parole del collega Borghi non sono soddisfacenti. Ma il collega Borghi ha citato un'altra cosa: l'IMU. Questa deroga non basta, serve un altro criterio per la tassazione della terra. Non è possibile che soltanto l'altimetria sia il criterio con cui si va a tassare il patrimonio fondiario. Serve un altro criterio, che è quello legato alla produttività, alle economie di scala, o meglio, semmai, alla superficie, perché appunto si va a contrastare e non ad agevolare la concentrazione fondiaria. Si va nella direzione opposta riguardo all'articolo 44 della Costituzione, che tutela la piccola e media proprietà contadina e contrasta il latifondismo. In tempo di crisi, inoltre, un fazzoletto di terra aiuta ad integrare il reddito. Quindi, non è possibile tassare i piccoli proprietari terrieri e non tassare con un criterio riguardo alla superficie (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Corsaro. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Onorevole Presidente, intervengo per segnalare al Governo, per il suo tramite, che mi vedrò costretto a citare in solido il Governo per danno biologico, giacché l'inserimento di questo provvedimento nella legge di stabilità e il conseguente dibattito che è emerso sull'emendamento che ci apprestiamo a votare mi induce ad essere d'accordo con quanto ha detto il collega Farina; circostanza questa alla quale non ero mai personalmente stato preparato.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Allasia. Ne ha facoltà.

  STEFANO ALLASIA. Presidente, mi vedo costretto ad intervenire anche dopo l'intervento dell'onorevole Caparini, del mio gruppo, perché le citazioni che sono state fatte da parte della maggioranza sono a dir poco stucchevoli. Infatti, sembra che l'altro ramo del Parlamento sia un'entità astratta, dove vi è una maggioranza diversa da quella attuale in cui l'onorevole Borghi siede comodamente. Non riconoscendo il danno, non biologico ma quello economico, che già altri colleghi hanno citato, calcolatrice alla mano, come diciamo noi, vi saranno enormi danni all'economia: si parla di 50, 100, 200 euro in un inverno; danni dei quali questa maggioranza si deve assumere la responsabilità. Perciò, noi dobbiamo solo ribadire il concetto che ogni ramo del Parlamento, anche quest'Aula, deve avere la propria autonomia, non legata solo esclusivamente a interessi della maggioranza. Ognuno di noi si deve assumere la responsabilità di quel che fa e di quel che vota. Voi della maggioranza state uccidendo la popolazione italiana, perciò dovete assumervene la responsabilità.

  PRESIDENTE. Concluda.

  STEFANO ALLASIA. Avete il vostro concetto di aumentare il pellet ai cittadini che ne usano. Fortunatamente, in questo Stato, anche tante aziende italiane lo producono. Aumenterete l'IVA su tanti prodotti per poi far cosa ?
  Citare che l'IMU agricola eventualmente quest'anno...

  PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, deputato Allasia. La prego, collabori.

  STEFANO ALLASIA. Eventualmente non aumenterà. Staremo a vedere poi il prossimo anno e cosa farete con l'anno nuovo. Auguri !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marchi. Ne ha facoltà.

  MAINO MARCHI. Signor Presidente, solo perché mi pare che ci sia un po’ di memoria corta. La proposta su questo utilizzo di entrate non è avvenuta per la prima volta né da parte del Governo né da parte del Senato, è avvenuto qui alla Camera per ripristinare le agevolazioni Pag. 74per il GPL nelle zone svantaggiate di montagna e di altre zone, che non avvenne qui alla Camera ma che è stato fatto invece al Senato; c'erano diversi emendamenti di maggioranza e di opposizione che proponevano di utilizzare questa entrata e quelli dell'opposizione erano di SEL, l'emendamento Melilla 19.102, e di Forza Italia l'emendamento Palese 19.89. Quindi, l'onorevole Bianconi deve rivolgersi al suo capogruppo e anche l'onorevole Palese deve farsi tornare la memoria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Signor Presidente, indubbiamente ciò che dice il collega Marchi è oggettivamente vero e ci ricordiamo tutti quegli emendamenti, penso tra l'altro che il dibattito qui su questo tema sia stato troppo dai toni drammatici, così come credo che è giusto fare una riflessione sui pellet, sul loro utilizzo e sulla loro filiera, che per la maggior parte non viene dai Paesi dell'Unione europea, così come è vero che in questa legge di stabilità abbiamo agevolato il gasolio GPL per le aree montane svantaggiate. Detto tutto questo, Presidente, Viceministro Morando, penso che questa norma sia sbagliata, quindi c’è anche un ordine del giorno del nostro presidente De Girolamo per invitare il Governo a provvedere in futuri provvedimenti. Io ritengo che bisogna fare una riflessione sull'applicazione di questa norma e anche trovare dei palliativi, anche perché le risorse trovate da questa copertura sono marginali rispetto al complesso della manovra e nel dibattito pubblico rischiano invece di sembrare prevalenti e quasi hanno assorbito tutto il dibattito di questi giorni.

  PRESIDENTE. Per me questo era l'ultimo intervento.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Simonetti 1.94, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzano, Carinelli, Nesci, Fucci, Grillo, Distaso, Tancredi, Ciracì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  450   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  154    
    Hanno votato no   296.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.95.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Incà. Ne ha facoltà.

  FEDERICO D'INCÀ. Signor Presidente, intanto vedo numerosi commessi in assetto antisommossa, spero che non vi sia una situazione di futura...

  PRESIDENTE. Non c’è nessun assetto antisommossa. Continui.

  FEDERICO D'INCÀ. Ci mancherebbe, sembrava. Solo per fare un riferimento che appunto noi ci siamo più volte espressi con questa legge di stabilità sul fatto che fosse una legge «marchettara» e con delle marchette al suo interno, mentre contiene anche delle fregature.
  Si tratta di fregature che fanno rima con segature, con pellet: sembrava quasi che fosse scritta questa cosa. Più volte anche prima abbiamo ascoltato cose su questo ignobile aumento dell'IVA dal 10 al 22 per cento sul pellet e vi è, nei confronti Pag. 75del cittadino, una sorta di violenza, dal punto di vista fiscale, con un aumento di oltre 12 punti dell'IVA e quindi un aumento, come ho sentito prima, di un euro, due euro per singolo sacchetto per persone che vivono in zone svantaggiate e in zone montane. Credo che sia una vergogna, una vergogna per il Governo, anche se ieri ho visto, durante la seduta della Commissione, un atteggiamento irrequieto da parte del Viceministro Morando.
  Noi abbiamo più volte detto, anche durante la prima lettura, che non potevano essere accettati degli emendamenti che facevano riferimento all'aumento dell'IVA sul pellet. In prima lettura, come si ricorderanno sicuramente Marchi, Guerra, Rosato e come si ricorderà anche Borghi, vi erano degli emendamenti che trattavano l'aumento dell'IVA da parte della maggioranza e da parte di alcune minoranze. In questa situazione, noi abbiamo parlato semplicemente sulla problematica del credito di imposta sul gasolio e sul GPL di montagna, in relazione al quale si voleva togliere questa agevolazione, perché mancava una copertura, all'incirca tra i 28 e i 30 milioni di euro, se non sbaglio; a fronte di questa copertura, volevano inserire come copertura appunto l'aumento dell'IVA sul pellet dal 10 al 22 per cento. Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo espresso una posizione contraria: credo che il relatore e il presidente della Commissione Bilancio si ricorderanno i miei interventi durante la fase della Commissione. C’è stato proposto da parte del Governo di poter utilizzare come copertura il pellet e ci siamo appunto opposti e avevamo tra l'altro anche detto una cosa significativa, per cui credo che Borghi alla fine abbia presentato questo ordine del giorno come la toppa che ripara il buco, nel senso che l'ordine del giorno volto a considerare zone con filiera corta è venuto semplicemente da un'idea del collega Crippa, il quale l'aveva appunto proposta come soluzione per migliorare l'efficienza di una filiera corta all'interno del mercato nazionale.
  Sono – lo ripeto – 96 milioni di euro di tasse che pagheranno in più i cittadini che vivono in zone svantaggiate, per cui io continuerò a ripeterlo: vergognatevi ! Oggi uscirete, andrete a fare i pacchi per il vostro Natale e domani certe persone a casa troveranno sotto l'albero il pacco del pellet cresciuto del 12 per cento. Si uccide un mercato, si uccide un mercato nazionale, si uccide un mercato di chi produce delle stufe, di persone che hanno creduto nell'acquisto di queste stufe perché volevano fare un cambio e utilizzare anche l'ecobonus. Si è voluto andare a toccare le persone più deboli, ancora una volta. Se mi può consentire quest'idea, io credo che il Natale sia il Natale dei miracoli, molto spesso, e io spero che il Natale dei miracoli porti la trasformazione del pellet in legna e, in particolare, in bastoni, bastoni che hanno l'utilizzo terapeutico, molto spesso, nei confronti di chi non prova vergogna. Allora, io vi consiglio di provare vergogna fino ad oggi perché voi, in questa legge di stabilità avete utilizzato il vostro tempo – soprattutto il Senato – per essere dei «marchettari» di primo grado (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), con la vostra volontà di inserire le frequenze televisive, dando soltanto 5 milioni di euro per quanto riguarda l'alluvione della Sardegna, finanziando invece con 850 milioni di euro le nostre missioni di pace, che non sono tali, andando a lavorare, facendo tutta una serie di cose per le quali oggi soltanto potete provare vergogna. Se non proverete vergogna, sono convinto che i cittadini avranno quella capacità terapeutica, fuori da quest'Aula di farvi cambiare idea (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono cartelli recanti la scritta: «Ladri di pellet»).

  PRESIDENTE. Per favore, togliete questi cartelli, per l'ennesima volta. I commessi intervengano. Per favore, intervengano i commessi per togliere questi cartelli (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Non è permesso in quest'Aula esporre cartelli. Magari se riuscite a toglierli, per favore, che dobbiamo continuare; siamo in votazione. Allora ! Pag. 76Che sta succedendo ? (Deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle raggiungono i banchi del Governo ed espongono cartelli recanti la scritta: «Ladri di pellet»). Della Valle, Carinelli, Nesci, Vacca. Allora, per favore, lasciate quest'Aula ! Nesci, lasciare l'Aula !
  Allora, sono espulsi tutti i deputati che ho menzionato ! Fuori dall'Aula, per favore ! Grazie ! Fuori dall'Aula ! Togliete i cartelli ! D'Incà, deputato D'Incà ! Non c’è nulla di eroico in questo (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Allora, colleghi, continuiamo a lavorare, continuiamo a lavorare ! Avanti !
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.95.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Presidente, voglio dire che forse gli eroi siete voi, gli eroi del malaffare, gli eroi della mafia, gli eroi della corruzione (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Deputata Castelli, la ringrazio...

  LAURA CASTELLI. ... gli eroi delle marchette, gli eroi delle lobby, siete questi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Va bene, io vorrei continuare a lavorare. Ricordo che siamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.95.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Crippa 1.95, con il parere contrario di Commissione e Governo e parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, avevo chiesto di parlare.

  PRESIDENTE. Io ho indetto già la votazione. Deputato Crippa, mi dispiace; ha alzato la mano dopo l'indizione della votazione. Mi dispiace, siamo in votazione. Grassi... Chi altro deve votare ? Aiutatemi a vedere... hanno votato tutti i colleghi ? No, Marotta non riesce a votare; ecco, ha votato.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  452   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  146    
    Hanno votato no  306.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Guidesi 1.96.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Guidesi. Ne ha facoltà per un minuto. La voglio informare che ha un minuto a disposizione. Prego.

  GUIDO GUIDESI. Grazie Presidente. Io sarò brevissimo. Questo è uno dei tanti emendamenti che abbiamo presentato nel ciclo della legge di stabilità di quest'anno, perché ci sono società sportive dilettantistiche, quelle che fanno giocare i bambini, quelle che fanno sport vero, quelle dove i dirigenti ci mettono dentro dei soldi, vessate continuamente dall'Agenzia delle entrate.
  Noi abbiamo proposto vari emendamenti e insisteremo perché per noi il vero sport è quello e non è l'organizzazione delle Olimpiadi di Roma (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Guidesi 1.96, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.Pag. 77
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Allora, ci siamo ? Ragosta. Qui davanti ? Tidei, Fregolent; Fregolent non riesce a votare. Ecco, ha votato. Chi altro ? Ci siamo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  458   
   Votanti  378   
   Astenuti   80   
   Maggioranza  190   
    Hanno votato   63    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo alla votazione dell'emendamento Marcon Tab. A. 1.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marcon. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Grazie Presidente. Ho un minuto o qualche secondo in più ?

  PRESIDENTE. Un secondo, che mi indicano i tempi. Un attimo solo, abbia pazienza.

  GIULIO MARCON. Sì, per capire se devo concentrare le argomentazioni...

  PRESIDENTE. Il suo gruppo ha ancora quattro minuti. Prego.

  GIULIO MARCON. Ne userò di meno, Presidente. Voglio ricordare che l'emendamento che presentiamo prevede un innalzamento di 50 milioni di euro di finanziamento per il servizio civile.
  Io ricordo che il 26 novembre scorso le agenzie di stampa ci fecero sapere di un comunicato stampa che aveva questo titolo: «Il Governo Renzi sul Servizio civile nazionale prende in giro l'Italia».
  Il titolo di questo comunicato stampa era il titolo di un comunicato stampa non fatto da Sinistra Ecologia Libertà, ma dalla Consulta nazionale degli enti di servizio civile, di cui fanno parte la Caritas, le ACLI, l'AGESCI, le Ispettorie salesiane, l'ARCI e molti altri. Il comunicato stampa il 26 novembre fu fatto perché quel giorno la Camera bocciò gli emendamenti presentati da SEL e da vari deputati, compreso il Partito Democratico, in particolare un emendamento unitario che innalzava il finanziamento del servizio civile. Allora il Viceministro Morando, che partecipava a quella riunione della Commissione bilancio, disse che non c'erano soldi. Ci furono proteste delle associazioni, come ho ricordato, con questo comunicato stampa e il Governo Renzi fece marcia indietro e Renzi stesso annunciò, a una riunione del PD, che avrebbe aumentato di 50 milioni il finanziamento attraverso un emendamento al Senato. Questo è avvenuto e noi siamo contenti di questo, anzi ringraziamo la maggioranza per aver fatto marcia indietro e aver incontrato le richieste e anche le critiche che venivano dagli enti di servizio civile. Questa è una delle poche buone notizie della legge di stabilità ritornata dal Senato alla Camera. Solamente che questi soldi non bastano – sono 115 milioni in tutto – per far fare ai giovani che chiederanno o che chiedono nel 2015 di fare il servizio civile di farlo e molti rimarranno fuori. Pertanto, con questo emendamento noi proponiamo di portare da 115 a 165 milioni il finanziamento per il servizio civile.
  Ricordo che l'emendamento unitario, a prima firma dell'onorevole Patriarca, firmato anche da me e da altri esponenti di altri partiti, proponeva di portare il finanziamento del servizio civile a 200 milioni di euro, quindi ci avvicineremmo in questo modo alla richiesta fatta dai deputati di varie forze politiche, tra cui le forze politiche di maggioranza. Quindi, ci sembra un emendamento ragionevole. So che il Governo potrebbe risponderci che c’è la riforma del servizio civile e che dovremmo discuterne, lì ci sono delle risorse che potranno essere utilizzate. Il problema è che nel 2015 ci sono dei ragazzi e delle ragazze che devono comunque partire, quindi servono delle risorse per poterli far partire.Pag. 78
  Pertanto, chiediamo a quest'Aula di votare questo emendamento e chiediamo anche al Governo – e qui mi rivolgo direttamente all'onorevole Bobba – di fare un po’ più in fretta sull'emendamento approvato l'anno scorso sui corpi civili di pace. Ricordo che l'anno scorso la legge di stabilità approvò un emendamento per avviare un'esperienza di corpi civili di pace nel 2014, 2015 e 2016; a distanza di un anno il Governo non ha ancora emanato i decreti attuativi. Ora è inaccettabile che, dopo un anno da quell'emendamento, dopo un anno dalla legge di stabilità, il Governo non abbia fatto una cosa molto semplice, cioè adottare un atto amministrativo che permetta a cinquecento giovani di fare un'esperienza di servizio civile nelle aree di conflitto. Questo ritardo è un ritardo inammissibile e inaccettabile, un ritardo colpevole, un ritardo che è criticato da molte delle organizzazioni di servizio civile e da chi fa queste esperienze nei Paesi e nelle aree di conflitto. Quindi, chiediamo al Governo di accelerare un po’, perché un anno di ritardo è veramente troppo. Tenendo conto che la sperimentazione dura tre anni e che un anno è già stato perso, noi chiediamo al Governo di correre ai ripari e di trovare la soluzione per permettere a questi giovani di fare il servizio civile all'estero (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Grazie Presidente, il nostro gruppo e io personalmente siamo firmatari di un disegno di legge sul servizio civile universale, anche per il lavoro utile in Italia e per ricostruire il concetto del servizio alla comunità e un momento di unità tra le giovani generazioni italiane, che è andato perduto. Noi in questo senso continueremo a lavorare su questo terreno ed eravamo comunque favorevoli ad un incremento delle risorse sul servizio civile anche nell'impegno dell'Italia all'estero. Pertanto, noi abbiamo sostenuto la necessità di trovare fondi quando qui, nella discussione alla Camera, non è stato possibile e, quindi, rileviamo con soddisfazione il fatto che il Governo abbia fatto, come si era impegnato, uno sforzo per aprire uno spazio con un incremento di 50 milioni, che è quello che noi andiamo ad approvare oggi.
  Quindi, come primo firmatario di un progetto di legge molto più ambizioso, non posso che non essere del tutto pienamente soddisfatto di 50 milioni, che segnalano la scelta del Governo di andare nella direzione giusta, ma che ancora non sono una risposta completa. Ma intendo per prima cosa dire grazie al Governo, perché è un segnale importante che è stato dato.
  Concludo il mio intervento sull'ultimo emendamento di questo importante disegno di legge che andiamo ad approvare, per rivolgere una parola a tutti i commessi della Camera dei deputati, a cui in maniera ufficiale intendo dare un grazie a nome di tutta l'Aula (Applausi).

  LUIGI BOBBA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  LUIGI BOBBA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, mi preme informare brevemente l'Aula che il Governo non ha fatto alcuna marcia indietro. I giovani attualmente in servizio civile nell'anno 2014 e a cavallo in parte del 2015 sono poco più di 15 mila. Il prossimo anno ne avremo circa 46 mila, quindi il numero dei giovani che entreranno in servizio nel 2015 sarà triplicato. Questo in forza sia delle risorse disponibili sul Fondo nazionale per il servizio civile – ci sarà un bando nel mese di febbraio per 36 mila giovani – sia su una serie di bandi speciali, che hanno utilizzato una parte delle risorse del programma Garanzia giovani, considerando che il Ministro Poletti ha deciso di scegliere anche questa misura come misura attuativa del piano Garanzia giovani.Pag. 79
  Quindi complessivamente nel 2015 manderemo in servizio civile circa 46 mila giovani. Aggiungo anche che effettivamente il programma del Governo, come ha annunciato il Presidente del Consiglio, è di giungere entro il 2017 a 100 mila giovani in servizio. Confermo che il Governo intende raggiungere e conseguire quest'obiettivo, utilizzando sia un incremento delle risorse sul Fondo nazionale per il servizio civile e delle risorse già previste nella legge delega per il terzo settore nella stessa legge di stabilità di quest'anno – una parte di quelle risorse – sia utilizzando misure che collegano, appunto, il servizio civile al programma Garanzia giovani. Quindi l'obiettivo che ci siamo dati sarà sicuramente perseguito.
  In secondo luogo, sul decreto attuativo della norma che istituisce i corpi civili di pace, norma contenuta nella legge di stabilità dell'anno scorso, sicuramente Marcon ha ragione: siamo in ritardo nell'applicazione. Purtroppo non era una misura semplice e non è un semplice decreto amministrativo, in quanto i corpi civili di pace sono una figura del tutto nuova e, quindi, non presente nella nostra legislazione. Comunque assicuro il deputato Marcon che, con la calza della Befana o poco dopo, avremo anche il decreto sui corpi civili di pace.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon Tab. A.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Lavagno, Crippa...deputato Crippa, è riuscito a votare ? Non si vede da qui...no ? Allora, se qualcuno va ad assistere, magari...ha votato...Dal Moro non ha votato...sì, è andata, bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  455   
   Votanti  436   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  128    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Colleghi, questo era l'ultimo emendamento. Ora dovremmo passare all'esame degli ordini del giorno presentati. Ne sono stati presentati circa 200. Quindi, per consentire di prenderne visione, sia ai rappresentanti del Governo che a quelli dei gruppi, sospendo brevemente la seduta, per dieci minuti.
  La seduta è sospesa, e riprenderà alle 18,45.

  La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,50.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

  PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 2679-bis-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 2679-bis-B).
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, i seguenti ordini del giorno, in quanto estranei rispetto al contenuto del disegno di legge in esame: Di Lello n. 9/2679-bis-B/6, recante misure volte a ridefinire il funzionamento del Ministero dei beni culturali, con particolare riferimento alla soprintendenza archeologica di Napoli; Benedetti n. 9/2679-bis-B/65, che prevede il divieto della Pag. 80pratica dei richiami vivi sul territorio nazionale; Marzana n. 9/2679-bis-B/77 in materia di alberi monumentali.
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il parere del Governo è favorevole sugli ordini del giorno Zampa n. 9/2679-bis-B/1, Cenni n. 9/2679-bis-B/2, Pastorelli n. 9/2679-bis-B/3, Locatelli n. 9/2679-bis-B/4 e Fava n. 9/2679-bis-B/5.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6 è inammissibile.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Catalano n. 9/2679-bis-B/7, mentre esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Miotto n. 9/2679-bis-B/8. Il parere sull'ordine del giorno Minardo n. 9/2679-bis-B/9 è favorevole, se il presentatore accetta di terminare il dispositivo con la parola: «commerciale», non insistendo sulla parte residua del dispositivo; ove insistesse, il parere diventerebbe contrario.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Bargero n. 9/2679-bis-B/10 e Nastri n. 9/2679-bis-B/11, mentre sull'ordine del giorno Ruocco n. 9/2679-bis-B/12 il parere sarebbe favorevole, se il proponente accettasse di cancellare nel dispositivo le parole «non inferiore a 30.000», sostituendole con le seguenti: «superiore ai 20 mila». Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Agostinelli n. 9/2679-bis-B/13, mentre esprime parere contrario sull'ordine del giorno Pesco n. 9/2679-bis-B/14.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Baroni n. 9/2679-bis-B/15, in coerenza con l'ordine del giorno Ruocco n. 9/2679-bis-B/12, e sull'ordine del giorno Basilio n. 9/2679-bis-B/16, mentre sull'ordine del giorno Battelli n. 9/2679-bis-B/17 il parere sarebbe favorevole, se i proponenti accettassero di togliere nel dispositivo il riferimento ad un numero preciso, cioè «ad euro 45.000», e consentissero che il testo del dispositivo recitasse: «di elevare il limite reddituale».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Paolo Bernini n. 9/2679-bis-B/18, mentre sull'ordine del giorno Bonafede n. 9/2679-bis-B/19 il parere sarebbe favorevole, come prima, se i proponenti accettassero di togliere l'indicazione puntuale di dove bisogna portare il nuovo limite, e quindi togliessero le parole: «ad euro 40.000,» ed il dispositivo recitasse: «elevare il limite reddituale».
  Sull'ordine del giorno Brescia n. 9/2679-bis-B/20 il parere sarebbe favorevole, se i proponenti accettassero di togliere il riferimento puntuale al nuovo limite, e quindi togliessero le parole: «ad almeno euro 30.000». Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Cancelleri n. 9/2679-bis-B/21, esprime parere contrario sull'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22, perché un regime di totale esenzione, come qui si propone, non è proponibile in questo momento, ed esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Businarolo n. 9/2679-bis-B/23 e Da Villa n. 9/2679-bis-B/24.
  Sull'ordine del giorno Carinelli n. 9/2679-bis-B/25, il Governo intende intervenire su questo versante, ma non con questa specifica modalità; per cui, siccome il dispositivo prevede solo questa modalità, il parere è contrario. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Caso n. 9/2679-bis-B/26, Cecconi n. 9/2679-bis-B/27, Colletti n. 9/2679-bis-B/28 e Villarosa n. 9/2679-bis-B/29.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Colonnese n. 9/2679-bis-B/30, non lo può accogliere come disposizione tassativa.
  Un attimo che devo cambiare il fascicolo, perché mi sono stati portati a riprese diverse, compresi alcuni due minuti fa.
  Il parere sull'ordine del giorno Corda n. 9/2679-bis-B/31 sarebbe favorevole purché il dispositivo sia riformulato nel senso di sostituire la parola «garantendo» con la parola «favorendo»: quindi, «(...) favorendo al contempo una riduzione Pag. 81della pressione fiscale ed una maggiore trasparenza». Con questo testo il parere sarebbe favorevole, mentre rispetto a quello presente nell'ordine del giorno il parere è contrario.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Cozzolino n. 9/2679-bis-B/32.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Dadone n. 9/2679-bis-B/33, è uguale all'ordine del giorno precedente.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Dall'Osso n. 9/2679-bis-B/34: qui il parere non può che essere contrario, perché estende l'agevolazione a soggetti con fini di lucro.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2679-bis-B/35.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Del Grosso n. 9/2679-bis-B/36.
  Il parere potrebbe essere favorevole sull'ordine del giorno Della Valle n. 9/2679-bis-B/37, purché il dispositivo venga riformulato e se i proponenti accettassero di introdurre, dopo le parole: «riciclaggio di denaro», l'espressione: «a valutare la possibilità di introdurre (...)»; in quel caso, il testo sarebbe simile – non uguale, ma simile – a quello che si dispone nel comma 102 della legge di stabilità che abbiamo appena esaminato.
  Il parere sarebbe inoltre favorevole sull'ordine del giorno Di Battista n. 9/2679-bis-B/38, purché il dispositivo sia riformulato nel senso di impegnare il Governo «a valutare la possibilità di introdurre misure (...)» e così via, segue testo.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Di Benedetto n. 9/2679-bis-B/39.
  Il Governo esprimerebbe parere favorevole sull'ordine del giorno Alberti n. 9/2679-bis-B/40, purché il dispositivo sia riformulato nel senso di impegnare il Governo «a valutare l'opportunità di assumere (...)».
  Il Governo esprimerebbe anche in questo caso parere favorevole sull'ordine del giorno Luigi Di Maio n. 9/2679-bis-B/41 purché il dispositivo sia riformulato nel senso di impegnare il Governo «a valutare la possibilità di assumere ogni iniziativa (...)».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Barbanti n. 9/2679-bis-B/42 purché il dispositivo sia riformulato nel senso di impegnare il Governo «a valutare la possibilità di (...)».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Manlio Di Stefano n. 9/2679-bis-B/43.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Di Vita n. 9/2679-bis-B/44 purché il dispositivo sia riformulato, al termine della parte scritta a mano, come lei può vedere, nel senso di scrivere: «a valutare la possibilità di ampliare (...)».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Pisano n. 9/2679-bis-B/45 purché il dispositivo sia riformulato nel senso di impegnare il Governo «a valutare la possibilità di assumere (...)».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Dieni n. 9/2679-bis-B/46, perché il testo comincia con: «compatibilmente con le risorse finanziarie».
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno D'Incà n. 9/2679-bis-B/47.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno D'Uva n. 9/2679-bis-B/48.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Ferraresi n. 9/2679-bis-B/49.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Fico n. 9/2679-bis-B/50, non lo accoglie come ordine del giorno dispositivo.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fraccaro n. 9/2679-bis-B/51.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Frusone n. 9/2679-bis-B/52.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Grande n. 9/2679-bis-B/53.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Lombardi n. 9/2679-bis-B/54.Pag. 82
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Lupo n. 9/2679-bis-B/55, non lo accoglie come ordine del giorno dispositivo.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Grillo n. 9/2679-bis-B/56.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Mantero n. 9/2679-bis-B/57.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Lorefice n. 9/2679-bis-B/58.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/2679-bis-B/59.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Parentela n. 9/2679-bis-B/60.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Gagnarli n. 9/2679-bis-B/61.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/2679-bis-B/62.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Gallinella n. 9/2679-bis-B/63. Spiego perché lo accolgo come raccomandazione: perché c’è un'ipotesi di vincolo allo scorrimento delle graduatorie che noi intendiamo tendenzialmente impedire, anche in funzione dell'attuazione della parte della legge di stabilità relativa al personale delle province, di cui tanto quest'Aula si è occupata.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Rostellato n. 9/2679-bis-B/64 se i proponenti accettano di usare l'espressione « a valutare la possibilità» e non «la necessità di».
  L'ordine del giorno Benedetti n. 9/2679-bis-B/65 è inammissibile.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno L'Abbate n. 9/2679-bis-B/66 se i proponenti accettano, anche in questo caso, di sostituire la parola «necessità» con la seguente «possibilità».
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Mannino n. 9/2679-bis-B/67, perché nel testo della legge di stabilità c’è una soluzione diversa, tuttavia una raccomandazione a valutare un mutamento di orientamento può essere accolta.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Zolezzi n. 9/2679-bis-B/68, Daga n. 9/2679-bis-B/69, Segoni n. 9/2679-bis-B/70, De Rosa n. 9/2679-bis-B/71, Micillo n. 9/2679-bis-B/72, Busto n. 9/2679-bis-B/73 e Terzoni n. 9/2679-bis-B/74.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Vignaroli n. 9/2679-bis-B/75. Idem, per l'ordine del giorno Nesci n. 9/2679-bis-B/76, che viene accolto come raccomandazione.
  L'ordine del giorno Marzana n. 9/2679-bis-B/77 è inammissibile.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Nuti n. 9/2679-bis-B/78, Tripiedi n. 9/2679-bis-B/79, Silvia Giordano n. 9/2679-bis-B/80 e Cariello n. 9/2679-bis-B/81.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Petraroli n. 9/2679-bis-B/82, mentre esprime parere contrario sull'ordine del giorno Castelli n. 9/2679-bis-B/83.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Prodani n. 9/2679-bis-B/84 e Rizzo n. 9/2679-bis-B/85.
  Sull'ordine del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/2679-bis-B/86 il parere è favorevole se i proponenti accettano che il dispositivo termini con le parole «ENAV Spa», espungendo tutta la parte rimanente fino alla fine del periodo, cioè fino alla parola «premessa».
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Nicola Bianchi n. 9/2679-bis-B/87, Dell'Orco n. 9/2679-bis-B/88, Sarti n. 9/2679-bis-B/89, Spessotto n. 9/2679-bis-B/90, Cristian Iannuzzi n. 9/2679-bis-B/91 e De Lorenzis n. 9/2679-bis-B/92.
  Sull'ordine del giorno Liuzzi n. 9/2679-bis-B/93 il parere sarebbe favorevole se i proponenti togliessero le ultime parole, cioè «adeguandoli a quelli norvegesi». Il nostro orientamento è favorevole nella sostanza, però un impegno specifico ad adeguarli a quelli norvegesi non mi sembra accettabile.Pag. 83
  Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Scagliusi n. 9/2679-bis-B/94 e Sibilia n. 9/2679-bis-B/95.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Sorial n. 9/2679-bis-B/96.
  Sull'ordine del giorno Spadoni n. 9/2679-bis-B/97 il parere sarebbe favorevole se, nel dispositivo, prima della parola «attivandosi», l'onorevole Spadoni accettasse di aggiungere l'avverbio «eventualmente», perché qui c’è una disposizione di superamento del Patto di stabilità che ovviamente che, così come è formulata, non posso accettare.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Tofalo n. 9/2679-bis-B/98 e Mucci n. 9/2679-bis-B/99. Il parere è contrario sull'ordine del giorno Fantinati n. 9/2679-bis-B/100; su tale ordine del giorno confesso sinceramente all'Aula non ho la competenza per decidere e nel timore di decidere una cosa sbagliata mi pronuncio negativamente.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Toninelli n. 9/2679-bis-B/101, ed esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Turco n. 9/2679-bis-B/102, Vacca n. 9/2679-bis-B/103 e Crippa n. 9/2679-bis-B/104.
  Sull'ordine del giorno Simone Valente n. 9/2679-bis-B/105 il parere è favorevole se i proponenti accettano, all'inizio della parte successiva a quella scritta a mano, di usare il termine «applicare» e non «rivedere» la disciplina approvata nel senso indicato dall'ordine del giorno.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Vallascas n. 9/2679-bis-B/106; il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Chimienti n. 9/2679-bis-B/107, Bechis n. 9/2679-bis-B/108 e Baldassarre n. 9/2679-bis-B/109; il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Rizzetto n. 9/2679-bis-B/110 e Ciprini n. 9/2679-bis-B/111; il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Cominardi n. 9/2679-bis-B/112; il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Albini n. 9/2679-bis-B/113, Tullo n. 9/2679-bis-B/114. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Carrescia n. 9/2679-bis-B/115; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Romanini n. 9/2679-bis-B/116; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Marzano n. 9/2679-bis-B/117; il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Amoddio n. 9/2679-bis-B/118 purché sia il dispositivo riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo a valutare la possibilità di esentare dal pagamento dell'IMU (...)». Si tratta delle case date in comodato a parenti stretti.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Covello n. 9/2679-bis-B/119 purché sia riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo a valutare la possibilità di...»; il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Anzaldi n. 9/2679-bis-B/120 e Russo n. 9/2679-bis-B/121; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Sani n. 9/2679-bis-B/122 mentre il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Dallai n. 9/2679-bis-B/123, Borghi n. 9/2679-bis-B/124, Cirielli n. 9/2679-bis-B/125. Quanto all'ordine del giorno Mazziotti Di Celso n. 9/2679-bis-B/126, avevo saltato nello scrivere i miei pareri; un attimo solo... il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Mazziotti Di Celso n. 9/2679-bis-B/126.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Lodolini n. 9/2679-bis-B/127; Ghizzoni n. 9/2679-bis-B/128; Plangger n. 9/2679-bis-B/129; Ottobre n. 9/2679-bis-B/130; Rampelli n. 9/2679-bis-B/131; Bruno Bossio n. 9/2679-bis-B/132.
  Il Governo può accogliere come raccomandazione l'ordine del giorno Gribaudo n. 9/2679-bis-B/133 perché il tentativo di realizzare un obiettivo di questo tipo è estremamente oneroso; tuttavia, la scelta ha una sua razionalità e, quindi, nel prosieguo del lavoro potremmo valutare se ipotizzare il blocco della crescita di questa contribuzione.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Fedriga n. 9/2679-Pag. 84bis-B/134; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/2679-bis-B/135. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/2679-bis- B/136 e Invernizzi n. 9/2679-bis-B/137.
  Il Governo accoglie come raccomandazioni gli ordini del giorno Caparini n. 9/2679-bis-B/138 e Guidesi n. 9/2679-bis-B/139; Bossi n. 9/2679-bis-B/140 perché si dispone puntualmente una cosa che è il contrario di quello che dispone la legge; il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Borghesi n. 9/2679-bis-B/141; il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/2679-bis-B/142. il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Grimoldi n. 9/2679-bis-B/143 e Allasia n. 9/2679-bis-B/144. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Molteni n. 9/2679-bis-B/145 purché, a metà del dispositivo, sia riformulato nel modo seguente: «a valutare la possibilità di intervenire con gli appositi strumenti (...)».
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Marcolin n. 9/2679-bis-B/146. Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno Rondini n. 9/2679-bis-B/147 e Matteo Bragantini n. 9/2679-bis-B/148 e Prataviera n. 9/2679-bis-B/149. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Gelmini n. 9/2679-bis-B/150; sottolineo ancora una volta, a proposito di macchinari bullonati e di IMU, che l'obiettivo che vuole ottenere questo ordine del giorno è già conseguito dalla legge.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Sandra Savino n. 9/2679-bis-B/151, così come ordine del giorno non posso accettarlo. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Latronico n. 9/2679-bis-B/152.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Fabrizio Di Stefano n. 9/2679-bis-B/153 se i proponenti accettano di togliere la frase che dice: «volta ad esentare i terreni agricoli dalla tassazione IMU». «Esentare», no, mentre il resto dell'operazione è possibile.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Riccardo Gallo n. 9/2679-bis-B/154 e Faenzi n. 9/2679-bis-B/155.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Carfagna n. 9/2679-bis-B/156, perché, spiego brevemente ai colleghi, noi non possiamo puntualmente impegnarci ad intervenire su un'imposta che è affidata alla gestione della regione Campania.
  Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Alberto Giorgetti n. 9/2679-bis-B/157, mentre esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Palese n. 9/2679-bis-B/158, Milanato n. 9/2679-bis-B/159 e Braga n. 9/2679-bis-B/160.
  L'ordine del giorno Busin n. 9/2679-bis-B/161 è di nuovo sugli imbullonati; è già così, tuttavia il Governo esprime parere favorevole.
  Il Governo può accogliere come raccomandazione l'ordine del giorno Rubinato n. 9/2679-bis-B/162, ma come testo di ordine del giorno non si può accogliere perché dispone puntualmente di modificare la legge che stiamo appena approvando.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Moscatt n. 9/2679-bis-B/163 ed esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Gnecchi n. 9/2679-bis-B/164.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Sarro n. 9/2679-bis-B/165 e esprimerebbe parere favorevole sull'ordine del giorno Chiarelli n. 9/2679-bis-B/166, se i proponenti volessero accogliere la proposta di togliere – ho già detto perché – le parole finali, dopo: «legge di stabilità». Quindi da «e prevedendo» fino a «di riferimento». Se tolgono quelle due righe allora il parere è favorevole.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Taricco n. 9/2679-bis-B/167.
  L'ordine del giorno Nicchi n. 9/2679-bis-B/168 si riferisce di nuovo all'aliquota contributiva delle partite IVA, quindi il Governo, come raccomandazione a lavorare Pag. 85in questa direzione, lo può accogliere, ma come ordine del giorno puntuale, no.
  Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Airaudo n. 9/2679-bis-B/169 se il proponente accettasse di riformularlo, scrivendo: «a valutare la possibilità di» all'inizio della parte impegnativa.
  Il Governo esprime favorevole sull'ordine del giorno Scotto n. 9/2679-bis-B/170 e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Marcon n. 9/2679-bis-B/171, perché c’è un orientamento in questo senso da parte del Governo; la puntualità della proposta, naturalmente, come tale, non può essere accolta, ma in termini di iniziativa di tipo più generale, in termini di orientamento, come raccomandazione, sì.
  Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Paglia n. 9/2679-bis-B/172.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Ricciatti n. 9/2679-bis-B/173 e Zaratti n. 9/2679-bis-B/174, mentre esprime parere contrario sull'ordine del giorno Duranti n. 9/2679-bis-B/175, perché c’è una disposizione contraria a quello che dobbiamo decidere con la legge di stabilità.
  Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Melilla n. 9/2679-bis-B/176, Guerra n. 9/2679-bis-B/177, Garofalo n. 9/2679-bis-B/178 e Dorina Bianchi n. 9/2679-bis-B/179.
  Sull'ordine del giorno De Girolamo n. 9/2679-bis-B/180 l'orientamento è favorevole. Io ho preso atto dell'orientamento dell'Aula a proposito di una norma che stiamo approvando, quindi il mio impegno è favorevole, spero che si capisca il senso di quello che sto dicendo e sto cercando di fare. Forse su questa norma dovremo tornare, però adesso la norma è disposta e, quindi, io accetto questo ordine del giorno come indicazione di una soluzione diversa da quella che stiamo adottando; in termini di orientamento politico lo accetto.
  Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Misuraca n. 9/2679-bis-B/181 e Piccone n. 9/2679-bis-B/182.
  Sugli ordini del giorno Binetti n. 9/2679-bis-B/183 e Saltamartini n. 9/2679-bis-B/184 il parere è favorevole.
  L'ordine del giorno Bosco n. 9/2679-bis-B/185 è accolto come raccomandazione, mentre sull'ordine del giorno Alli n. 9/2679-bis-B/186 il parere è favorevole.
  L'ordine del giorno Tancredi n. 9/2679-bis-B/187 è accolto come raccomandazione, perché il Governo non può accettare come ordine del giorno puntuale l'indicazione di disattendere una legge in vigore; spero che il proponente mi comprenda.
  Sugli ordini del giorno Sberna n. 9/2679-bis-B/188, Sereni n. 9/2679-bis-B/189 e Romele n. 9/2679-bis-B/190 il parere è favorevole.
  L'ordine del giorno Pagano n. 9/2679-bis-B/191 è accolto come raccomandazione, perché stiamo parlando, signor Presidente, di un soggetto completamente autonomo, quindi se il Governo accettasse puntualmente l'ordine del giorno violerebbe quest'autonomia.
  L'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/2679-bis-B/192 è accolto come raccomandazione.
  Nell'ordine del giorno Placido n. 9/2679-bis-B/193 vi è una proposta molto discussa durante questa legge di stabilità, di introdurre condizionamenti alla decontribuzione, ma la proposta non è condivisa dal Governo.
  Sull'ordine del giorno Realacci n. 9/2679-bis-B/194 il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Grazie, signor Viceministro.

  CINZIA MARIA FONTANA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, accogliamo, come gruppo del Partito Democratico, tutte le raccomandazioni e le riformulazioni degli ordini del giorno e chiediamo di non porli in votazione.

  PRESIDENTE. Molto bene.

Pag. 86

  ROCCO PALESE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, come gruppo di Forza Italia, per gli ordini del giorno con parere favorevole non chiediamo votazione, per quelli con parere contrario o accolti come raccomandazione solo se espressamente chiesta dai presentatori.

  PRESIDENTE. Le riformulazioni vengono quindi accettate ?

  ROCCO PALESE. Le riformulazioni vengano accettate.

  PRESIDENTE. Sta bene.

  DORINA BIANCHI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DORINA BIANCHI. Signor Presidente, naturalmente anche noi non chiediamo di porre in votazione gli ordini del giorno sui quali vi è parere favorevole, accettiamo le raccomandazioni e anche la riformulazione dell'ordine del giorno Minardo n. 9/2679-bis-B/9, su cui chiedo di apporre anche la mia firma.

  PRESIDENTE. Molto bene, grazie.

  MARCO DI LELLO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MARCO DI LELLO. Signor Presidente, intervengo per chiedere un riesame sul mio ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/6.

  PRESIDENTE. Onorevole di Lello, le posso chiedere una cortesia ? Quando arriviamo al suo ordine del giorno...

  MARCO DI LELLO. Presidente, sotto il profilo dell'inammissibilità. È all'inizio, è il n. 9/2679-bis-B/6. Si tratta di spending review, quindi mi pare vi sia un'evidente coincidenza sul contenuto di materia. Sono convinto che se avessimo presentato un emendamento non avremmo avuto dubbi sulla sua ammissibilità. So che c’è anche il parere favorevole del Governo, e di questo colgo l'occasione per ringraziare il Viceministro. Chiedo alla Presidenza un riesame per dichiarare ammissibile il mio ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/6.

  PRESIDENTE. Onorevole Di Lello, facciamo così: lo accantoniamo possa in maniera che la Presidenza possa valutare la sua richiesta. Lo esamineremo alla fine.

  FABIO RAMPELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che neanche noi chiederemo di porre in votazione gli ordini del giorno su cui c’è stato il parere favorevole da parte del Governo, grazie.

  PRESIDENTE. Grazie a lei.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Zampa n. 9/2679-bis-B/1, Cenni n. 9/2679-bis-B/2, accettati dal Governo.

  FABRIZIO DI STEFANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FABRIZIO DI STEFANO. Signor Presidente, l'ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/153, così come chiede la riformulazione, non avrebbe nessun senso, quindi...

  PRESIDENTE. Quando arriviamo alla riformulazione lei porrà il problema, altrimenti così diventiamo matti.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Pastorelli n. 9/2679-bis-B/3, Locatelli n. 9/2679-bis-B/4, Fava n. 9/2679-bis-B/5, accettati dal Governo. Saltiamo l'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6, sul quale dobbiamo verificare.Pag. 87
  Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Catalano n. 9/2679-bis-B/7, accolto dal Governo come raccomandazione.

  IVAN CATALANO. Signor Presidente, volevo chiedere al Viceministro se non fosse il caso di accoglierlo così com’è, senza raccomandazione, in quanto è da giugno che io pongo all'esame del Governo il problema dell'Agenzia nazionale della sicurezza al volo.

  PRESIDENTE. È l'ordine del giorno Catalano n. 9/2679-bis-B/7. Chiedo scusa, onorevole Catalano, stavo dicendo al Viceministro quale era.

  IVAN CATALANO. L'Agenzia ha un problema in quanto da dodici investigatori che aveva di organico quando è stata istituita ora gliene rimangono tre, in quanto molti investigatori sono andati in pensione. La legge gli impedisce di fare nuove assunzioni e questo problema era stato sollevato sia durante la discussione della ratifica dell'Accordo BluMed, quando il Governo ha accolto il mio ordine del giorno come raccomandazione al fine di risolvere questo problema. Poi ho sottoposto al Governo un'interrogazione con la quale...

  PRESIDENTE. Onorevole Catalano, vogliamo provare a sentire il Governo che ha chiesto di parlare ? Ovviamente poi eventualmente le ridò la parola per i minuti finali.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, mi rivolgo al presentatore. Io l'ho accolto come raccomandazione perché nel testo non c’è la formula dell'impegno al Governo. Si considera ad un certo punto improcrastinabile... È un'affermazione che io ho considerato come tale, ma non ho trovato l'impegnativa al Governo. Mi deve perdonare, ma...

  PRESIDENTE. Onorevole Catalano ?

  IVAN CATALANO. Signor Presidente, mi scusi ma io lo leggo l'impegno al Governo.

  PRESIDENTE. Viceministro, io lo vedo qui un impegno, «impegna il Governo a»... eccetera. Non vorrei che le mancasse un foglio nel fascicolo, cosa magari probabile. Io ce l'ho qua, se vuole glielo leggo: «impegna il Governo: a intervenire urgentemente, anche tramite i propri poteri di iniziativa legislativa, al fine di consentire», e così via... Ecco, allora evidentemente manca un foglio che ha il sottosegretario Amici. Scusi, onorevole Catalano.

  IVAN CATALANO. Aspetto che il Governo lo legga, poi, Presidente, mi fa intervenire dopo ?

  PRESIDENTE. Sì, certo. Prego, Viceministro.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Avevo esaminato un testo incompleto. L'ordine del giorno si può accogliere.

  PRESIDENTE. Tutto è bene quel che finisce bene. Onorevole Catalano, quindi va bene ? Sta bene.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Miotto n. 9/2679-bis-B/8, accettato dal Governo. Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Minardo n. 9/2679-bis-B/9, accettato dal Governo, purché riformulato. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Bargero n. 9/2679-bis-B/10 e Nastri n. 9/2679-bis-B/11, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ruocco n. 9/2679-bis-B/12, accettato dal Governo, purché riformulato. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ ordine del giorno Ruocco n. 9/2679-bis-B/12, con il parere contrario del Governo.Pag. 88
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo colleghi ? Vi pregherei di accelerare, se possibile. Abbiamo dei voti a ripetizione, quindi suggerirei di rimanere in Aula. Palmieri, Turco, D'Attorre, Zoggia, Gitti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  429   
   Votanti  426   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato   92    
    Hanno votato no   334.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Malpezzi e Marazziti hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Agostinelli n. 9/2679-bis-B/13, accettato dal Governo. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Agostinelli n. 9/2679-bis-B/13, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Crippa, però l'onorevole Agostinelli, è la titolare, aveva detto che andava bene. Quindi dovete anche dirmi cosa dobbiamo fare... Folino, Greco, Chimienti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  433   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  101    
    Hanno votato no   332.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pesco n. 9/2679-bis-B/14, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pesco n. 9/2679-bis-B/14, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli, Brescia, Pilozzi, Gribaudo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  439   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no   345.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Baroni n. 9/2679-bis-B/15, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  L'onorevole Baroni non è in Aula. Prendo atto che non si insiste per la votazione.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Basilio n. 9/2679-bis-B/16, su cui il Governo ha espresso parere favorevole. L'onorevole Basilio non è in Aula. Prendo atto che non si insiste per la votazione.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Battelli n. 9/2679-bis-B/17, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Paolo Bernini n. 9/2679-bis-B/18, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del Pag. 89giorno Paolo Bernini n. 9/2679-bis-B/18, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rizzetto, Folino, Simoni, Palma, Ferranti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  444   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato   96    
    Hanno votato no   348.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bonafede n. 9/2679-bis-B/19, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bonafede n. 9/2679-bis-B/19, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Arienzo, Marti...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  449   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato   98    
    Hanno votato no   351.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Brescia n. 9/2679-bis-B/20, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brescia n. 9/2679-bis-B/20, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Locatelli, Marzano, Luigi Gallo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  447   
   Votanti  445   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no   345.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Busto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cancelleri n. 9/2679-bis-B/21, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontana. Ne ha facoltà.

  CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, per dire che su tutti gli ordini del giorno dei colleghi degli altri gruppi, che il Governo ha accolto e che vengono, però, posti in votazione, siccome evidentemente il merito non interessa ai colleghi del gruppo, a questo punto preannunzio che noi voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, vorrei ricordare ai colleghi che ci avete permesso 37 minuti di discussione sugli emendamenti, su 35 emendamenti, e sentirci Pag. 90dire queste cose è veramente vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dovete pensare se un minuto a emendamento è per voi una discussione vera, nel merito ? Fate il piacere almeno di tacere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cancelleri n. 9/2679-bis-B/21.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Lello, Tino Iannuzzi, Ghizzoni, D'Incà. Hanno votato tutti ? No. Ragosta, Fauttilli, Moscatt, ha votato...colleghi ! Ci siamo ? Dell'Aringa...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  111    
    Hanno votato no  332.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Fragomeli e Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22, non accettato dal Governo. Colleghi, possiamo abbassare un po’ il tono della voce, per favore ? Grazie. Prego.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie Presidente. Dato che per votazioni strumentali il PD ha appena praticamente votato contro il nostro ordine del giorno, che chiedeva al Governo di tornare all'esenzione dell'IMU sui terreni agricoli, e vista probabilmente oltre la strumentalità del loro voto e la loro fretta di andare a casa, descrivo l'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22.
  Cosa fa l'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22 ? Nel disegno di legge di stabilità, ai commi 692 e 693, si proroga il versamento dell'IMU per i terreni agricoli montani al 26 gennaio 2015. Inoltre, si prevede che per i comuni non più oggetto di esenzione l'imposta venga determinata, per l'anno 2014, tenendo conto dell'aliquota di base fissata dall'articolo 13.
  Quello che noi semplicemente chiediamo, con un ordine del giorno, è che venga assunta tutta una serie di iniziative, compatibilmente, naturalmente, con le risorse finanziarie, per ripristinare quella che è una norma normale. Una norma normale: sembra un gioco di parole, ma è così ! C'era l'esenzione dell'IMU per i terreni agricoli montani; perché non torniamo all'esenzione prevista per questi terreni agricoli montani ? Le risorse finanziarie ci sono, visto che in questo disegno di legge di stabilità le avete buttate per qualsiasi cosa possibile e immaginabile. Avete tassato di più i fondi pensione e le polizze vita per recuperare 1,2 miliardi di euro. Volete recuperare 2 miliardi di euro con la tassazione del TFR. Volete recuperare un sacco di soldi che poi sprecate, 5,4 miliardi di euro, per l'acquisto di 10 navi militari...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Sorial.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Sicuramente qualche soldo per permettere l'esenzione dell'IMU sui terreni agricoli montani si può trovare. Basta averne la volontà e la consapevolezza. L'unica vostra consapevolezza è quella di fare probabilmente «marchette» al vostro interesse e per i deputati e per i senatori che sono nella vostra maggioranza.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sorial.
  Avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza, Pag. 91tuttavia, come già fatto in precedenti analoghe circostanze, consentirà ai deputati appartenenti a tale gruppo lo svolgimento di brevi interventi, della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.

  MAURO PILI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MAURO PILI. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere questo ordine del giorno.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Latronico. Ne ha facoltà.

  COSIMO LATRONICO. Signor Presidente, intervengo per chiedere al Governo di valutare questa vicenda, che è stata oggetto di valutazione anche in altri ordini del giorno. Si tratta dell'IMU agricola non in generale, voglio dire al Governo, ma per le aree svantaggiate, per la quale situazione in altri provvedimenti, cioè in altre leggi di stabilità, si era stabilito che ci fosse un'area di esenzione, data la natura marginale di questi terreni che spesso sono terreni improduttivi e spesso si trovano nel Mezzogiorno e sono di proprietà magari di emigranti, che mantengono, per ragioni affettive, un rapporto di proprietà.
  Ora, tassare questi beni è ingiusto nella sostanza, perché è una tassa patrimoniale che poniamo a carico di proprietà diffuse piccole e marginali, che non danno alcun reddito. E poi c’è un altro risvolto: questa norma di copertura per stabilizzare il cosiddetto bonus di 80 euro si traduce in un buco sui bilanci dei comuni che, a fine anno, a fine esercizio 2014, si trovano a fronteggiare una risorsa assolutamente incerta in termini di entrate, pari a 350 milioni di euro, che metterà in seria difficoltà i comuni di poter realizzare questa posta di entrata, che lo Stato ha compensato con un taglio sui trasferimenti. Quindi, è una complicazione che il Governo ha tamponato in qualche modo prorogando il termine del 16 dicembre e che il Governo avrebbe il dovere di prendere in seria considerazione. Questi sono i fatti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Devo dare altre due comunicazioni. Avverto che il gruppo della Lega Nord e Autonomie ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza, così come il gruppo Sinistra Ecologia Libertà ha esaurito i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. Esattamente come ho detto per il gruppo del MoVimento 5 Stelle, la Presidenza, come già fatto in precedenti analoghe circostanze, consentirà ai deputati appartenenti a tale gruppo lo svolgimento di brevi interventi della durata di un minuto, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale. È del tutto evidente che, stando nel campo dell'esaurimento dei tempi, io darò la parola a colui che vuole intervenire sullo specifico ordine del giorno, non posso dare la parola, a titolo personale, a venti deputati dello stesso gruppo, perché automaticamente sottrarrei il tempo agli altri che devono attingere da quello.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cera. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. Signor Presidente, Viceministro, il mio comune non ha ricevuto dallo Stato, che li ha decurtati, 350 mila euro per la tassa sui terreni montani. Bene, alle mazzate già avute precedentemente, si aggiungerà quest'altra mazzata, perché noi non sappiamo, soprattutto in zone montane, chi verrà, visto e considerato che in moltissimi casi sono terreni abbandonati, a versare ai comuni, per cui si continua a menare al buio senza sapere nemmeno quello che fate.

  PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Gallinella e Palese sottoscrivono l'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22.
  Passiamo ai voti.Pag. 92
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brugnerotto n.9/2679-bis-B/22, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Latronico, Taricco, Massa, Di Lello, Tidei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  433   
   Votanti  426   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  138    
    Hanno votato no  288    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Passiamo all'ordine del giorno Businarolo n. 9/2679-bis-B/23, su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Incà. Ne ha facoltà.

  FEDERICO D'INCÀ. Signor Presidente, intervengo per aggiungere alla vergogna di prima sui pellet questa vergogna sui terreni agricoli montani, inserita nei commi 692 e 693, che in pratica costringono al pagamento dell'IMU per i terreni agricoli montani. Vi è una proroga, ma comunque è condizionata al pagamento successivo. Porto un esempio di un comune montano, il comune di Lamon, che si trova sfortunatamente a 597 metri sul livello del mare; è un comune bellunese, famoso per un referendum che è ancora incagliato in I Commissione. In questo comune il sindaco desidera spostare al primo piano della sede, che si trova a 600 metri d'altezza, la sede del comune stesso, in modo tale da poter riuscire a far sì che i suoi cittadini abbiano praticamente tolta questa IMU sui terreni agricoli montani, che è un'assoluta vergogna di cui vi dovete prendere un'assoluta responsabilità.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Businarolo n. 9/2679-bis-B/23.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Capelli, Sorial, Businarolo, Agostinelli... Businarolo mi pare non riesca ancora a votare... Locatelli... Bene, ha votato anche l'onorevole Businarolo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  432   
   Votanti  427   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  214   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no  288    

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Da Villa n. 9/2679-bis-B/24, con il parere favorevole dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Carinelli n. 9/2679-bis-B/25, non accettato dal Governo.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Questo ordine del giorno impegna il Governo a semplificare le procedure per il pagamento del canone RAI, prevedendo un inserimento del tributo dovuto nella dichiarazione dei redditi annuali. Mi sembrava qualcosa di sensato che quantomeno potesse limitare l'aggravio, che il canone RAI oggi ha all'interno delle spese di una famiglia, e potesse essere un modo per potere rendere chiaro e trasparente un meccanismo di pagamento del canone stesso. Vedo che non è stato accolto e lo mettiamo volentieri ai voti.

Pag. 93

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guidesi. Ne ha facoltà.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, noi voteremo contro questo ordine del giorno, perché noi non siamo per una rimodulazione del metodo di pagamento del canone RAI, ma per la sua abolizione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Carinelli n. 9/2679-bis-B/25 con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  443   
   Votanti  439   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  82    
    Hanno votato no 357.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Caso n. 9/2679-bis-B/26, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caso n. 9/2679-bis-B/26.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli, Lodolini, Grassi...abbiamo votato tutti ? Pilozzi...Bombassei ha votato...Ferranti...bene, mi pare che abbiano votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  437   
   Votanti  436   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  95    
    Hanno votato no  341.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Onorevole Cecconi, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/27 sul quale c’è il parere favorevole del Governo ? Constato l'assenza dell'onorevole Cecconi: c’è il parere favorevole, quindi, lo consideriamo accolto.
  Onorevole Colletti è in Aula ? No. Anche qui c’è il parere favorevole del Governo sull'ordine del giorno Colletti 9/2679-bis-B/28, quindi lo consideriamo accolto.
  Constato l'assenza dell'onorevole Villarosa: c’è il parere favorevole sul suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/29 quindi lo consideriamo accolto.
  Onorevole Colonnese, insiste per la votazione del suo ordine del giorno 9/2679-bis-B/30 accolto dal Governo come raccomandazione ? Che cosa facciamo, non essendo in Aula l'onorevole Colonnese (Commenti del deputato Crippa) ? Onorevole Crippa, se non c’è l'onorevole Colonnese io ho un problema: se non so se è accolta la raccomandazione, io non posso neanche metterlo ai voti. Bene, quindi si intende che vi abbia rinunciato.
  Constato l'assenza dell'onorevole Corda: s'intende che abbia rinunziato al suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/31, su cui c’è una proposta di riformulazione.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cozzolino n. 9/2679-bis-B/32, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cozzolino n. 9/2679-bis-B/32 con il parere contrario del Governo.Pag. 94
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palma...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  132    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Dadone n. 9/2679-bis-B/33, accolto come raccomandazione dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dadone n. 9/2679-bis-B/33, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gigli.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  447   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  332.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Dall'Osso n. 9/2679-bis-B/34, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dall'Osso n. 9/2679-bis-B/34, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Schirò, Palma.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  445   
   Votanti  444   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  131    
    Hanno votato no  313.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2679-bis-B/35, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Ambrosio n. 9/2679-bis-B/35, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni, Ferranti, Di Lello, Dell'Aringa.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  450   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  335.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Del Grosso n. 9/2679-bis-B/36, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Della Valle n. 9/2679-bis-B/37 e Di Battista n. 9/2679-bis-B/38 sono assenti: si intende che abbiano accettato la proposta di riformulazione presentata dal Governo.Pag. 95
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Di Benedetto n. 9/2679-bis-B/39 accettato dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore dell'ordine del giorno Alberti n. 9/2679-bis-B/40 è assente: si intende che abbia accettato la proposta di riformulazione presentata dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Luigi Di Maio n. 9/2679-bis-B/41 e non accettano la riformulazione proposta.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Luigi Di Maio n. 9/2679-bis-B/41, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Palese, Fratoianni, Pilozzi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  450   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  137    
    Hanno votato no  313.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Barbanti n. 9/2679-bis-B/42 accolgono la proposta di riformulazione presentata dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Manlio Di Stefano n. 9/2679-bis-B/43, accettato dal Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Manlio Di Stefano n. 9/2679-bis-B/43, accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Murer, Patriarca, De Mita, Calabrò, Murer ancora non riesce a votare... hanno votato tutti.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  451   
   Votanti  450   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  135    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'ordine del giorno Di Vita n. 9/2679-bis-B/44, sul quale vi è una proposta di riformulazione. Non essendo presente l'onorevole Di Vita, si intende che la riformulazione sia stata accolta.
  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pisano n. 9/2679-bis-B/45.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pisano n. 9/2679-bis-B/45, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Totaro, Taricco, Giuditta Pini, Peluffo, Gelmini, presidente Brunetta...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  454   
   Votanti  453   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  227   
    Hanno votato  138    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Dieni n. 9/2679-bis-B/46, accettato dal Governo.

  FEDERICA DIENI. Ciò che lascia perplessi nell'intervento del Governo è la scelta di ampliare il regime dei minimi ad una vasta platea di soggetti rispetto al passato, rendendolo meno vantaggioso rispetto Pag. 96a ciò che viene previsto da una normativa per poco ancora in vigore. Più specificatamente, dal mio punto di vista, ciò che risulta scarsamente lungimirante è abbassare la soglia per l'applicazione dell'aliquota agevolata a 15 mila euro per i professionisti, quota che rappresenta realmente un vincolo fin troppo stringente per tutti coloro che, pur godendo di un reddito esiguo, riescono tuttavia a sfondare questo tetto.
  Come con la tassazione sulle pensioni integrative, questo Governo dimostra di pensare ai giovani; soprattutto, pensa a come rubare loro anche i pochi soldi che rimangono. E colpisce, ovviamente, coloro che lavorano, coloro che fanno la libera professione, che si mettono in gioco, coloro che, con un disastrato sistema previdenziale, che toglie ai poveri per dare ai ricchi, decidono di investire ciò che intascano per farsi almeno una pensione integrativa. Per questo, come MoVimento 5 Stelle, con questi ordini del giorno cerchiamo...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Dieni.

  FEDERICA DIENI. ... di intervenire per migliorare questa manovra.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dieni n. 9/2679-bis-B/46, accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Lavagno, Taricco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  453   
   Votanti  450   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  226   
    Hanno votato  141    
    Hanno votato no  309.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno D'Incà n. 9/2679-bis-B/47, sul quale vi è il parere contrario del Governo.

  FEDERICO D'INCÀ. Sì.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Incà n. 9/2679-bis-B/47, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bonafede, Malpezzi, Magorno, Fregolent...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  455   
   Votanti  454   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  228   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no  315.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno D'Uva n. 9/2679-bis-B/48, sul quale vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno D'Uva n. 9/2679-bis-B/48, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 97
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  449   
   Votanti  448   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  114    
    Hanno votato no  334.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ferraresi n. 9/2679-bis-B/49, sul quale vi è il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ferraresi n. 9/2679-bis-B/49, su cui il Governo ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gregori, Lavagno, Fregolent, Malpezzi, Ferranti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  448   
   Votanti  446   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  224   
    Hanno votato  133    
    Hanno votato no  313.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che l'onorevole Fico non è in Aula, quindi consideriamo accolto come raccomandazione l'ordine del giorno Fico n. 9/2679-bis-B/50.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fraccaro n. 9/2679-bis-B/51 con il parere favorevole del Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fraccaro n. 9/2679-bis-B/51 con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tidei, Greco, Marco Di Maio, Grillo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  138    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che l'onorevole Frusone non è in Aula, quindi consideriamo non insista per la votazione dell'ordine del giorno Frusone n. 9/2679-bis-B/52, col parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Grande n. 9/2679-bis-B/53, col parere favorevole del Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Grande n. 9/2679-bis-B/53, col parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  452   
   Votanti  437   
   Astenuti   15   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  126    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che l'onorevole Lombardi non è in Aula, quindi si intende non insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/54, col parere favorevole del Governo.Pag. 98
  Prendo atto che l'onorevole Lupo non è in Aula, quindi si intende accolto come raccomandazione l'ordine del giorno Lupo n. 9/2679-bis-B/55.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Grillo n. 9/2679-bis-B/56, col parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mantero n. 9/2679-bis-B/57, col parere favorevole del Governo.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mantero n. 9/2679-bis-B/57, col parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Rizzetto, Taricco ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   Presenti  448   
   Votanti  445   
   Astenuti  3   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  139    
    Hanno votato no   306).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lorefice n. 9/2679-bis-B/58, col parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Luigi Gallo n. 9/2679-bis-B/59, col parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Parentela n. 9/2679-bis-B/60, che era stato accolto dal Governo come raccomandazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Parentela n. 9/2679-bis-B/60, quindi con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Gasparini, Russo, Sorial ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  446   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  224   
   Hanno votato  123    
    Hanno votato no  323.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gagnarli n. 9/2679-bis-B/61 su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Massimiliano Bernini n. 9/2679-bis-B/62 su cui il Governo ha espresso parere favorevole.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gallinella n. 9/2679-bis-B/63, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rostellato n. 9/2679-bis-B/64 su cui il Governo ha espresso parere favorevole, purché riformulato.
  L'ordine del giorno Benedetti n. 9/2679-bis-B/65 è inammissibile.
  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione ed insistono per la votazione dell'ordine del giorno L'Abbate n. 9/2679-bis-B/66.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno L'Abbate n. 9/2679-bis-B/66 con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Fanucci, Russo, Romano, Rotta...Pag. 99
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  450   
   Votanti  448   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  225   
    Hanno votato  124    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Mannino n. 9/2679-bis-B/67, accolto dal Governo come raccomandazione.

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, chiedo al sottosegretario di ripetere la motivazione del suo parere.

  PRESIDENTE. Viceministro Morando, siamo sull'ordine del giorno Mannino n. 9/2679-bis-B/67.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, quando l'ho accolto come raccomandazione è perché la disposizione, punto per punto, dell'ordine del giorno non è accoglibile perché il Governo non intende impegnarsi così puntualmente come previsto nel dispositivo.

  CLAUDIA MANNINO. Credevo ci fosse una riformulazione, va bene allora.

  PRESIDENTE. Accolto come raccomandazione, allora. Bene. Passiamo all'ordine del giorno Zolezzi n. 9/2679-bis-B/68 su cui vi è il parere favorevole. Onorevole Zolezzi, prego, presumo che lo mettiamo ai voti.

  ALBERTO ZOLEZZI. Sì, Presidente, velocemente, io penso che il Parlamento voterà contro questo ordine del giorno.
  Per le bonifiche sono stimati in circa trenta miliardi di euro i soldi necessari, stimati, in maniera molto grossolana, ma poco fa, riguardo al gioco d'azzardo, si è fatta una sanatoria visto che le forze dell'ordine stimano in 20 miliardi di euro all'anno il gioco non tracciato, più o meno negli ultimi quattro anni, 80 miliardi.
  Si è deciso di sanare con poche migliaia di euro tutto questo, peggio di quella famosa dei 98 miliardi. Per cui visto che siete ricchi immagino che boccerete questo. Visto che i soldi per le bonifiche c'erano, era sufficiente prenderli dalle tasse del gioco d'azzardo e non li avete presi, bocciate perché non vi interessa né bonificare, né trovare i soldi per farlo. Prima avete insultato anche le forze dell'ordine: quello che c'era da fare era chiudere questi centri scommesse, avevano iniziato a farlo e invece adesso con la sanatoria non potranno più farlo perché adesso non ci sono più gli strumenti.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zolezzi n. 9/2679-bis-B/68 con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Russo, Bragantini, Fraccaro... Sorial.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  442   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  107    
    Hanno votato no  335.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'ordine del giorno Daga n. 9/2679-bis-B/69 su cui vi è il parere favorevole del Governo. È in aula l'onorevole Daga ? Sì, c’è il parere favorevole del Governo, che facciamo ? Lo dobbiamo votare ? Lo votiamo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Daga n. 9/2679-bis-B/69.Pag. 100
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Vecchio, Dellai, Brescia, Bombassei...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  435   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no   341.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Segoni n. 9/2679-bis-B/70, su cui vi è il parere favorevole del Governo.
  Passiamo all'ordine del giorno De Rosa n. 9/2679-bis-B/71 su cui vi è il parere favorevole del Governo. È in aula l'onorevole De Rosa ? No, allora si intende che non insista per la votazione.
  Constato l'assenza dell'onorevole Micillo e ricordo che l'ordine del giorno Micillo n. 9/2679-bis-B/72 è accolto dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Busto n. 9/2679-bis-B/73, accettato dal Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Busto n. 9/2679-bis-B/73, accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  442   
   Votanti  441   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  221   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no 312.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Terzoni n. 9/2679-bis-B/74, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Vignaroli n. 9/2679-bis-B/75, accolto come raccomandazione dal Governo. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Vignaroli n. 9/2679-bis-B/75, non accettato dal Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sani...Alli...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  444   
   Maggioranza  223   
    Hanno votato  103    
    Hanno votato no  341.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Constato l'assenza dell'onorevole Nesci, ricordo che il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Nesci n. 9/2679-bis-B/76.
  Ricordo che l'ordine del giorno Marzano n. 9/2679-bis-B/77 è inammissibile.
  Constato l'assenza dell'onorevole Nuti, ricordo che il Governo accoglie con parere favorevole l'ordine del giorno Nuti n. 9/2679-bis-B/78.
  Constato l'assenza dell'onorevole Tripiedi, ricordo che il Governo accoglie con parere favorevole l'ordine del giorno Tripiedi n. 9/2679-bis-B/79.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Silvia Giordano n. 9/2679-bis-B/80, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cariello n. 9/2679-bis-B/81, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pag. 101Petraroli n. 9/2679-bis-B/82, accolto dal Governo come raccomandazione. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Petraroli n. 9/2679-bis-B/82, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia... Lainati... Carfagna...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  425   
   Astenuti   14   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  120    
    Hanno votato no   305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Castelli n. 9/2679-bis-B/83, non accettato dal Governo. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Castelli n. 9/2679-bis-B/83, con il parere contrario del Governo.
  È sempre la prova che il Presidente fa, arrivati ad una certa ora, per vedere se siete reattivi e con piacere verifico che lo siete... soprattutto lei, onorevole Bianconi...
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carloni... Patriarca... Sani... Cardinale... Carfagna... Ciracì... Scuvera...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  438   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  323.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Constato l'assenza dell'onorevole Prodani, ricordo che il Governo accoglie l'ordine del giorno Prodani n. 9/2679-bis-B/84.
  Constato l'assenza dell'onorevole Rizzo, ricordo che il Governo accoglie l'ordine del giorno Rizzo n. 9/2679-bis-B/85.
  Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione e insistono per la votazione dell'ordine del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/2679-bis-B/86, accettato dal Governo, purché riformulato. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Paolo Nicolò Romano n. 9/2679-bis-B/86, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Marzana...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Scusi, onorevole Fedriga... lei penserà che non è casuale, ma è casuale...
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  419   
   Astenuti   20   
   Maggioranza  210   
    Hanno votato  100    
    Hanno votato no   319.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Fedriga ha segnalato di avere erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro. La deputata Sgambato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  Passiamo agli ordini del giorno Nicola Bianchi n. 9/2679-bis-B/87 e Dell'Orco n. 9/2679-bis-B/88 i cui presentatori non sono in Aula, quindi si intendono accolti.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Sarti n. 9/2679-bis-B/89, Spessotto Pag. 102n. 9/2679-bis-B/90 e Cristian Iannuzzi n. 9/2679-bis-B/91, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno De Lorenzis n. 9/2679-bis-B/92, con il parere favorevole del Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno De Lorenzis n. 9/2679-bis-B/92.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Marzano, Sbrollini, Brugnerotto...

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  425   
   Astenuti   19   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Sgambato ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario).

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, visto che il Governo dà un parere favorevole e poi due esponenti del Governo votano contro seduti al banco del Governo, e visto che la maggior parte degli esponenti del Governo con una serietà superiore almeno si astengono dal votare, non capisco se devono prendere la diaria quotidiana, ma non credo, altrimenti potrebbero evitare magari anche gli altri due soggetti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Crippa...
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Liuzzi n. 9/2679-bis-B/93.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Scagliusi n. 9/2679-bis-B/94 accolto dal Governo come raccomandazione.
  Passiamo all'ordine del giorno Sibilia n. 9/2679-bis-B/95, il cui presentatore non è in Aula e quindi si intende accolto come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Sorial n. 9/2679-bis-B/96, con il parere favorevole del Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Sorial n. 9/2679-bis-B/96.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  436   
   Astenuti    5   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  342.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Passiamo all'ordine del giorno Spadoni n. 9/2679-bis-B/97. Il presentatore non è in Aula, quindi si intende che abbia accettato la riformulazione.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Tofalo n. 9/2679-bis-B/98, con il parere favorevole del Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Tofalo n. 9/2679-bis-B/98.Pag. 103
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Patriarca, Vecchio, Ciracì, Bonafede, Luigi Gallo, Covello, Fanucci...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  438   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  133    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (I deputati Prezioso e Covello hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Mucci n. 9/2679-bis-B/99, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fantinati n. 9/2679-bis-B/100, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fantinati n. 9/2679-bis-B/100.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Lavagno, Lainati, Monchiero, Ciracì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  446   
   Votanti  430   
   Astenuti   16   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  88    
    Hanno votato no  342.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Toninelli n. 9/2679-bis-B/101, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Toninelli n. 9/2679-bis-B/101, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bini, Letta, Catalano.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  438   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  94    
    Hanno votato no  344.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Nizzi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Turco n. 9/2679-bis-B/102, sul quale vi è il parere favorevole del Governo.
  L'onorevole Vacca non c’è, quindi si intende che non insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/103 sul quale vi è il parere favorevole del Governo.
  Onorevole Crippa, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/104, sul quale vi è il parere favorevole del Governo ? Onorevole Crippa, siamo al suo ordine del giorno.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, ho bisogno di una pausa, è evidente. Io accolgo con piacere il parere favorevole, però rimango un po’ perplesso...

  PRESIDENTE. Onorevole Crippa, ho un problema con lei. Se lei chiede che sia messo ai voti, io le posso dare la parola e ci spiega tutto, se lei lo accoglie.

Pag. 104

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo che sia messo ai voti.

  PRESIDENTE. Bene. Ha facoltà di intervenire per dichiarazione di voto.

  DAVIDE CRIPPA. Secondo me era una provocazione, quest'ordine del giorno, e voi ovviamente l'avete addirittura accolto. Cioè, prevedete che il passaggio di Terna a Reti FS possa essere fatto evitando che ci siano rincari sulla bolletta elettrica, mentre è evidente che, in realtà, l'unico sistema per far cassa da parte di Terna mediante l'autorità di regolazione del mercato, l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, sia quella di dire «aumentiamo alcune tariffe», perché altrimenti non c’è altro sistema per remunerare quell'investimento che voi avete previsto. Pertanto, chiedo che sia posto in votazione.

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Crippa n. 9/2679-bis-B/104, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Sarti, Iacono, Lavagno, Calabrò, De Maria.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  441   
   Votanti  438   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  130    
    Hanno votato no   308.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che il presentatore non accetta la riformulazione e insiste per la votazione dell'ordine del giorno Simone Valente n. 9/2679-bis-B/105, accolto dal Governo, purché riformulato.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Simone Valente n. 9/2679-bis-B/105, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Manfredi.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  439   
   Votanti  437   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  132    
    Hanno votato no   305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Vallascas n. 9/2679-bis-B/106, accettato dal Governo. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Vallascas n. 9/2679-bis-B/106, con il parere favorevole del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  D'Agostino, Ravetto, De Lorenzis, Magorno...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  431   
   Votanti  430   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato  134    
    Hanno votato no   296.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Boccia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Onorevole Chimienti, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/107, accolto dal Governo come raccomandazione ?

Pag. 105

  SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, in realtà vorrei sapere, se possibile, come mai viene accolto solo come raccomandazione, dato che...

  PRESIDENTE. Signor Viceministro, non so se lei intende intervenire, ci riferiamo all'ordine del giorno Chimienti n. 9/2679-bis-B/107. Va bene così. Onorevole Chimienti, lo mettiamo ai voti ? Ha ancora 40 secondi, se vuole. Prendo atto che insiste per la votazione. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Chimienti n. 9/2679-bis-B/107, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Sgambato...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  440   
   Votanti  439   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  220   
    Hanno votato  117    
    Hanno votato no  322.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Bechis n. 9/2679-bis-B/108 e Baldassarre n. 9/2679-bis-B/109, accolti dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Rizzetto n. 9/2679-bis-B/110 e Ciprini n. 9/2679-bis-B/111, accettati dal Governo. L'onorevole Cominardi non è in Aula, lo mettiamo ai voti. Passiamo dunque ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cominardi n. 9/2679-bis-B/112, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna, Abrignani, Ciracì, Busto...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  444   
   Votanti  443   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  222   
    Hanno votato  132    
    Hanno votato no  311.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Albini n. 9/2679-bis-B/113 e Tullo n. 9/2679-bis-B/114, accettati dal Governo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Carrescia n. 9/2679-bis-B/115, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Romanini n. 9/2679-bis-B/116, accettato dal Governo. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Marzano n. 9/2679-bis-B/117, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Amoddio n. 9/2679-bis-B/118 e Covello n. 9/2679-bis-B/119, accettati dal Governo, purché riformulati. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Anzaldi n. 9/2679-bis-B/120 e Russo n. 9/2679-bis-B/121, accettati dal Governo. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Sani n. 9/2679-bis-B/122, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Dallai n. 9/2679-bis-B/123, Borghi n. 9/2679-bis-B/124, Cirielli n. 9/2679-bis-B/125, Mazziotti Di Celso n. 9/2679-bis-B/126, Lodolini n. 9/2679-bis-B/127, Ghizzoni n. 9/2679-bis-B/128, Plangger n. 9/2679-bis-B/129, Ottobre n. 9/2679-bis-B/130, Rampelli n. 9/2679-bis-B/131 e Pag. 106Bruno Bossio n. 9/2679-bis-B/132, accettati dal Governo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gribaudo n. 9/2679-bis-B/133, accolto dal Governo come raccomandazione. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Fedriga n. 9/2679-bis-B/134, non accettato dal Governo.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, mi sorprende il parere contrario del Governo. Io nell'ordine del giorno chiedo di verificare semplicemente che sia rispettato quanto dicevo prima, ovvero gli accordi presi dal nostro Paese sulla zona franca del porto di Trieste, in quanto lo stesso onorevole Rosato, nell'intervento sulla relativa proposta emendativa ha assicurato ai colleghi che non c’è alcun problema con i trattati internazionali, nel rispettare i trattati internazionali da parte del nostro Paese. In questo ordine del giorno dico al Governo di verificare che siano rispettati i trattati internazionali e quindi di operare in seguito alla decisione che loro hanno preso, ma perlomeno che ci sia questa verifica preventiva. Adesso, quanto ha detto l'onorevole Rosato contraddice il parere contrario del Governo. Ci sorprende, perché noi semplicemente diciamo che deve...ho letto tutto, l'ho scritto...

  PRESIDENTE. Il Governo non interrompa l'onorevole Fedriga.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Esatto, la ringrazio. No, perché oltretutto io nelle premesse non ho parlato goto, ho citato gli articoli dell'Allegato VIII del Trattato di pace del 1947, dove si dice esplicitamente e specificamente all'articolo 3 di cosa stiamo parlando, che il Governo non sta rispettando.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fedriga. Il Governo non credo che intende intervenire, quindi...

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il Governo intende intervenire per chiarire che la ragione del parere contrario sta nel fatto che nel dispositivo c’è scritto che si deve sospendere l'applicazione di quello che è contenuto nella legge di stabilità. Se ci fosse stato soltanto scritto di effettuare la verifica circa la coerenza con gli accordi internazionali, naturalmente sarebbe stato accolto.

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Fedriga, fulmineo, eh...

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente. Appunto: c’è scritto di sospendere fino a quando non si fa la verifica. Scusatemi, mi sembra una cosa basilare: voi vorreste agire senza fare la verifica che sono rispettati gli accordi ? Sembra una cosa alquanto particolare che il Governo sostenga una cosa del genere. Se sostiene questo, vuol dire che è in malafede, perché ha paura dopo, che la sospensione diventi definitiva, in quanto gli accordi non sono rispettati. O una o l'altra. Quindi, mi sembra che venga sottolineato per l'ennesima volta che questa è una presa in giro, un'opera sottobanco contro gli interessi della città di Trieste e per gli interessi di qualcuno in particolare, che non sono i cittadini triestini, né tantomeno del nostro Paese.

  PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Sandra Savino sottoscrive l'ordine del giorno Fedriga n. 9/2679-bis-B/134 e che l'onorevole Fedriga insiste per la votazione di tale ordine del giorno, non accettato dal Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fedriga n. 9/2679-bis-B/134, con il parere contrario del Governo.Pag. 107
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Tartaglione, Ravetto, Abrignani, Patriarca, Ginefra, Ciracì...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  417   
   Astenuti   21   
   Maggioranza  209   
    Hanno votato  115    
    Hanno votato no  302.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gianluca Pini n. 9/2679-bis-B/135, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/2679-bis-B/136 e Invernizzi n. 9/2679-bis-B/137 accettati dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Caparini n. 9/2679-bis-B/138, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Guidesi n. 9/2679-bis-B/139, accolto dal Governo come raccomandazione.

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, insisto per la votazione del mio ordine del giorno perché l'ordine del giorno è quello delle zone franche per le aree terremotate dell'Emilia e questa è una promessa fatta più volte dal Partito Democratico sul territorio.

  PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Guidesi n. 9/2679-bis-B/139, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Di Gioia, Vecchio...ha votato...Simone Valente, Verini, Segoni, Greco, Carloni...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  433   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  112    
    Hanno votato no  321.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Bossi n. n. 9/2679-bis-B/140 e Borghesi n. 9/2679-bis-B/141, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Simonetti n. 9/2679-bis-B/142, non accettato dal Governo.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Simonetti n. 9/2679-bis-B/142, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ravetto, Brescia, Dellai, Greco...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  355   
   Astenuti   81   
   Maggioranza  178   
    Hanno votato   49    
    Hanno votato no  306.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Grimoldi n. 9/2679-bis-B/143 e Allasia n. 9/2679-bis-B/144, accettati dal Governo.Pag. 108
  Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione e non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Molteni n. 9/2679-bis-B/145, accettato dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Marcolin n. 9/2679-bis-B/146, accettato dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Rondini n. 9/2679-bis-B/147, non accettato dal Governo.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rondini n. 9/2679-bis-B/147, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Allasia non si distragga; la sua postazione lampeggia. Greco. Ci siamo, colleghi ? Hanno votato tutti ? No; chi è lassù ? Ottobre...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  431   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  216   
    Hanno votato   53    
    Hanno votato no  378.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Matteo Bragantini n. 9/2679-bis-B/148, non accettato dal Governo.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Matteo Bragantini n. 9/2679-bis-B/148, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ci siamo ? No. Onorevole Rampelli... magari proviamo ad accelerare, se ci riusciamo, lei che è così atletico. Sani, Folino, Ginefra, Greco, Tartaglione, Villecco Calipari. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  435   
   Votanti  434   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  324.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (Il deputato Cassano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario).

  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Prataviera n. 9/2679-bis-B/149, non accettato dal Governo.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Prataviera n. 9/2679-bis-B/149, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Carfagna, Folino. Ci siamo ? Non vedo mani alzate.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  438   
   Votanti  436   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  219   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no  307.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Pellegrino ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

Pag. 109

  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Gelmini n. 9/2679-bis-B/150, accettato dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Sandra Savino n. 9/2679-bis-B/151, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Sandra Savino n. 9/2679-bis-B/151, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Patriarca, Letta, Gadda, Vecchio, Segoni. Altri che non riescono a votare ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  436   
   Votanti  434   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  218   
    Hanno votato  129    
    Hanno votato no  305.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  (La deputata Terzoni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole).

  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Latronico n. 9/2679-bis-B/152, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Onorevole Fabrizio Di Stefano, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/153, accettato dal Governo, purché riformulato ?

  FABRIZIO DI STEFANO. Signor Presidente, togliere la voce delle sanzioni dalla tassazione significa, come nel caso precedente, svilire completamente l'ordine del giorno. Per cui, preferisco che sia posto in votazione e magari bocciato.

  PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fabrizio Di Stefano n. 9/2679-bis-B/153, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bolognesi. Ci siamo ? Non vedo mani alzate.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  434   
   Votanti  433   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  217   
    Hanno votato  133    
    Hanno votato no  300.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Riccardo Gallo n. 9/2679-bis-B/154 e Faenzi n. 9/2679-bis-B/155, accettati dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Carfagna n. 9/2679-bis-B/156, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Alberto Giorgetti n. 9/2679-bis-B/157, non accettato dal Governo.
  Passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Alberto Giorgetti n. 9/2679-bis-B/157, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Albini, Malpezzi, Vecchio, Greco, Tidei...

Pag. 110

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  430   
   Votanti  412   
   Astenuti   18   
   Maggioranza  207   
    Hanno votato   99    
    Hanno votato no  313.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Palese n. 9/2679-bis-B/158, Milanato n. 9/2679-bis-B/159, Braga n. 9/2679-bis-B/160 e Busin n. 9/2679-bis-B/161, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Rubinato n. 9/2679-bis-B/162 e Moscatt n. 9/2679-bis-B/163, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gnecchi n. 9/2679-bis-B/164, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Sarro n. 9/2679-bis-B/165, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Chiarelli n. 9/2679-bis-B/166, accolto dal Governo, purché riformulato.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Taricco n. 9/2679-bis-B/167, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Nicchi n. 9/2679-bis-B/168, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Airaudo n. 9/2679-bis-B/169, accolto dal Governo, purché riformulato.

  GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, mi è incomprensibile perché il Governo non dia seguito ad una sua dichiarazione di intenti. Qui si tratta, visto che non lo avete fatto nel disegno di legge di stabilità, semplicemente di rifare quello che avete fatto lo scorso anno, cioè di garantire che i contratti di solidarietà abbiano un'integrazione al 70 per cento. Se vogliamo, infatti, poi che lo strumento venga incentivato e venga utilizzato, non si può ridurne l'efficacia, perché se lo si riduce vuol dire che diventerà più utile adottare la cassa integrazione o altri strumenti. Non avete trovato i soldi, ma almeno, se nell'ordine del giorno vi impegnaste a riportarli al 70 per cento, avreste semplicemente dato forza a ciò che dice il Premier. Il Premier dice che il modello Electrolux è un buon modello, lo si porti al 70 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non accettano la riformulazione. Non so se il Governo intende, oltre che scambiare queste simpatiche considerazioni con l'onorevole Airaudo in via personale, rendere edotta l'Aula delle vostre considerazioni. Mi sembra di no.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Airaudo n. 9/2679-bis-B/169, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Greco, Grassi, Dorina Bianchi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti  423   
   Votanti  422   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  125    
    Hanno votato no  297.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Scotto n. 9/2679-bis-B/170, con il parere favorevole del Governo.Pag. 111
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Marcon n. 9/2679-bis-B/171 e Paglia n. 9/2679-bis-B/172, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Ricciatti n. 9/2679-bis-B/173 e Zaratti n. 9/2679-bis-B/174, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Duranti n. 9/2679-bis-B/175, con il parere contrario del Governo.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Duranti n. 9/2679-bis-B/175, con il parere contrario del Governo.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paolo Russo...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  425   
   Maggioranza  213   
    Hanno votato   94    
    Hanno votato no  331.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Melilla n. 9/2679-bis-B/176, Guerra n. 9/2679-bis-B/177, Garofalo n. 9/2679-bis-B/178, Dorina Bianchi n. 9/2679-bis-B/179 e De Girolamo n. 9/2679-bis-B/180, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Misuraca n. 9/2679-bis-B/181 e Piccone n. 9/2679-bis-B/182, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Binetti n. 9/2679-bis-B/183 e Saltamartini n. 9/2679-bis-B/184, con il parere favorevole del Governo.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Bosco n. 9/2679-bis-B/185, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Alli n. 9/2679-bis-B/186, accolto dal Governo.
  Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Tancredi n. 9/2679-bis-B/187, accolto dal Governo come raccomandazione.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Sberna n. 9/2679-bis-B/188, Sereni n. 9/2679-bis-B/189 e Romele n. 9/2679-bis-B/190, accolti dal Governo.
  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Pagano n. 9/2679-bis-B/191 e Gregorio Fontana n. 9/2679-bis-B/192, accolti dal Governo come raccomandazione.
  Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Placido n. 9/2679-bis-B/193, con il parere contrario del Governo.

  ANTONIO PLACIDO. Signor Presidente, mi pare di capire che tutti ritengono che il problema ci sia, ovvero il rischio reale, dentro i meccanismi attuali, che diventi più incentivante licenziare nelle condizioni date, per effetto del combinato disposto di incentivi e modifiche dell'articolo 18.
  Ci chiediamo, quindi, come il Governo pensi di intervenire per correggere questa distorsione. Noi, per parte nostra, abbiamo avanzato una proposta. Si possono scegliere tante altre soluzioni, volevo però capire qual è l'ipotesi del Governo.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Placido, però il Governo non interviene.
  Passiamo, quindi, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Placido n. 9/2679-bis-B/193, con il parere contrario del Governo.Pag. 112
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Ho detto che la votazione è aperta. Adesso posso anche venire direttamente ad aprirla io, se voi volete, soprattutto lei, onorevole Fratoianni, sa che lo farei volentieri per lei. Brunetta... onorevole Palese, purtroppo, come vede, è tra i suoi banchi che ci sono degli impedimenti tecnici. Ecco, l'onorevole Brunetta ha votato. Paolo Russo, Busto, De Lorenzis... Russo ha votato... Simoni... Bene. Altri che non riescono a votare ? Non mi pare.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

   Presenti e votanti  407   
   Maggioranza  204   
    Hanno votato  110    
    Hanno votato no  297.

  La Camera respinge (Vedi votazioni).

  Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Realacci n. 9/2679-bis-B/194 con il parere favorevole del Governo.
  Rimane in sospeso un ordine del giorno con riferimento alla richiesta del deputato Di Lello di riammettere all'esame del voto dell'Assemblea l'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6. Osservo che lo stesso fa riferimento nelle premesse alla spending review, ai tagli alla dotazione dei ministeri e all'accorpamento, ai fini di risparmio, tra organismi ed enti, recando un impegno in materia di criteri di funzionamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della sovrintendenza archeologica di Napoli, che può ritenersi consequenziale rispetto alle suddette premesse.
  Per tali ragioni e in considerazione del fatto che la legge di stabilità in esame, che di per sé riguarda una pluralità di materie, contiene numerose disposizione con finalità di risparmio, la Presidenza, superando la precedente dichiarazione di inammissibilità, ritiene di ammettere all'esame e al voto dell'Assemblea l'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6.
  Invito quindi il rappresentante del Governo ad esprimere il parere su tale ordine del giorno.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6.

  PRESIDENTE. Chiedo dunque ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6, accolto dal Governo come raccomandazione.

  MARCO DI LELLO. Signor Presidente, accolgo positivamente lo sforzo della Presidenza, un po’ meno quello del Governo, ma va bene così.

  PRESIDENTE. L'importante è che qualcuno si sia sforzato. Grazie, onorevole Di Lello.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2679-bis-B)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale sul disegno di legge di stabilità 2015.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alfreider. Ne ha facoltà.

  DANIEL ALFREIDER. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti) (Applausi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Gioia. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, considerando gli applausi anche da parte Pag. 113dell'opposizione, annuncio che noi voteremo ovviamente a favore, di questo provvedimento. (Applausi).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rampelli. Ne ha facoltà.
  Colleghi...

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, intervengo solo per annunciare che noi voteremo contro questo provvedimento e mi riservo eventualmente di consegnare il testo della mia dichiarazione di voto.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fauttilli. Ne ha facoltà.

  FEDERICO FAUTTILLI. Signor Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, consegno anche io il testo (Applausi)...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Per favore, però...

  FEDERICO FAUTTILLI. ...confermando il voto favorevole già espresso in prima lettura, ritenendo questa una manovra espansiva, finalizzata alla crescita e all'occupazione.
  Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, è chiaro che sarà un voto contrario.

  PRESIDENTE. Onorevole Simonetti, attenda un attimo. Colleghi ! Noi dobbiamo consentire a chi deve parlare di farlo nel modo più decente possibile. Questo non è decente. Prego, onorevole Simonetti.

  ROBERTO SIMONETTI. È chiaro che il voto sarà un voto convintamente contrario a questa manovra, a questa legge di stabilità, che può essere considerata tutto tranne che espansiva. Non posso consegnare il cervello, perché non ho un testo scritto.

  PRESIDENTE. Vada avanti, onorevole Simonetti.

  ROBERTO SIMONETTI. E questa non è una mia battuta, ma è di qualcun altro.
  Sono 3,3 miliardi di taglio del fondo per la diminuzione della pressione fiscale.
  Sono 6,2 miliardi di tagli agli enti locali; questa è una finanziaria che...

  PRESIDENTE. Onorevole Simonetti, attenda: colleghi, noi abbiamo adesso la possibilità di sospendere la seduta fino a che gli oratori non sono in condizione di parlare come hanno diritto. Decidiamo che cosa vogliamo fare: posso sospendere per mezz'ora, un'ora, un'ora e mezza, quanto vogliamo, oppure lasciamo, a chi vuole intervenire, la possibilità di farlo nelle condizioni possibili. È chiaro ? Colleghi ! Onorevole Dellai, mi aiuta anche lei per favore, gentilmente, con chi le sta di fronte ? Per favore, i capannelli, colleghi ! Prego, onorevole Simonetti !

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente, torno agli argomenti, che possono considerarsi, quindi, tutto tranne che espansivi, per quanto riguarda questa manovra. I 6,2 miliardi di tagli agli enti locali, 4 miliardi...

  PRESIDENTE. Colleghi, dietro l'onorevole Simonetti, per favore ! Colleghi...

  ROBERTO SIMONETTI. Presidente, io vado avanti comunque; non è un problema: alzo la voce...

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Simonetti, mi scusi.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie Presidente per l'attenzione che dedica a noi, Pag. 114che siamo in minoranza e che vogliamo comunque poter parlare di argomenti che poi, alla fine, sono pregnanti nella vita quotidiana di tutti i cittadini: finché rimangono all'interno di queste aule, la gente non riesce a capire come si tramutano, indirettamente e direttamente, queste manovre economiche e finanziarie contenute in questa legge di stabilità. 6,2 miliardi di tagli, che voi proponete per la copertura di fatto della stabilizzazione degli 80 euro, che cubano 9,5 miliardi, significheranno sostanzialmente minori servizi offerti ai cittadini e l'aumento della pressione fiscale a livello locale perché le regioni non potranno che fare ciò per riuscire a fornire servizi essenziali in tema di sanità, di deleghe alle istituzioni locali e provinciali, di trasporto pubblico, per esempio. A questi 6,2 miliardi si devono aggiungere gli altri miliardi di tagli delle leggi che avete approvato anche nella scorsa legislatura e anche in questa legislatura, come la spending review di Monti, il decreto «Salva Italia» di Monti, il decreto n. 66 di Renzi, che cubano 14 miliardi di tagli per l'anno 2015 agli enti locali. In più, aumentate il debito pubblico di 6 miliardi e questo sarà un ulteriore peso per le future generazioni. Altro che espansiva ! È tutto tranne che espansiva. Avete anche previsto in questa legge finanziaria una riproposizione di questa assurda storia delle amministrazioni provinciali; ha una storia che nasce nella scorsa legislatura con il decreto Monti e che ne prevedeva la soppressione. Fu emanato anche un decreto per la riorganizzazione degli enti intermedi, che, tuttavia, non fu convertito, perché non si riuscì, non avete voluto, attraverso un'operazione di Palazzo, eliminare tali enti provinciali, dal momento che ci fu una sommossa, soprattutto, degli amministratori, ma anche, da qualche parte, dei cittadini. Tutte cose che si stanno concretizzando adesso con un'incapacità e un'impossibilità, da parte degli amministratori, di poter soddisfare le esigenze dei cittadini. Tutte queste problematiche adesso sono state scaricate sui sindaci, perché, attraverso l'elezione indiretta prevista dalla legge Delrio, che ha creato dei mostri istituzionali (perché è una legge che non offre delle soluzioni immediate), si è creata una situazione per cui gli stessi sindaci non hanno più i fondi per gestire le loro competenze e non hanno i fondi né i mezzi istituzionali per gestire le competenze che sono state attribuite loro attraverso la creazione dell'area vasta, in cui loro sono i principali attori e non c’è più l'elezione diretta, quindi vi è un ulteriore schiaffo alla democrazia di questo paese. Aggiungiamo la riforma costituzionale in itinere che cancella la parola «province» e questa finanziaria che cerca, che vuole sostanzialmente dimezzare il numero dei dipendenti, lasciando, non dico, per strada, ma quasi, 20.000 unità di persone, che finora hanno lavorato all'interno del pubblico impiego. È una finanziaria di fatto contro il nord, come tutte le manovre finanziarie che vi sono state in questo paese, tranne quelle in cui la Lega era al Governo.
  L'IMU agricola, il pellet, le zone franche dell'Emilia, che avete bocciato non solo negli emendamenti, ma anche come ordine del giorno, le camere di commercio, che sono punti e centri nevralgici di sviluppo dell'economia dei territori, che voi volete distruggere, volete annientare, volete centralizzare, portando le loro competenze al MISE, e avete iniziato a togliergli i fondi attraverso l'obbligo del trasferimento delle loro casse nella tesoreria unica. Non ultimo, le fondazioni bancarie, l'unica realtà che riesce ancora a dare sostegni all'economia reale, all'economia sociale, all'economia...

  PRESIDENTE. Per favore, liberiamo i banchi del Governo, gentilmente ? Onorevole Piccione ! Onorevole Piccione, le dispiace ? Grazie. Prego, onorevole Simonetti.

  ROBERTO SIMONETTI. Grazie, Presidente. Dicevo, le fondazioni bancarie, che si sostituiscono, si sono sempre sostituite, purtroppo, alle mancanze incolpevoli degli amministratori locali in campo sociale, in campo culturale, in campo associativo. E Pag. 115adesso andate a tassare gli utili che queste fondazioni ricevono, il che si tramuterà, sostanzialmente, in minori elargizioni da parte delle fondazioni stesse, perché avranno meno liquidità da poter gestire.
  Una legge di stabilità contro il nord, dicevo, ma certamente non contro altre realtà del Paese: 110 milioni per Roma capitale, che si sommano agli altri, e si arriva a 540 milioni annui per Roma capitale, e abbiamo visto tutti come vengono gestiti questi soldi; 90 milioni per la Sicilia, per i terremoti di 24 anni fa, e per l'Emilia non vi è nulla, non vi è nulla; 100 milioni per gli LSU di Napoli e Palermo, che almeno, nelle scorse legislature, si andavano ad inserire in legge finanziaria anno per anno: qui siete stati talmente vergognosi che li avete messi a decorrere; 80 milioni per il buco sanitario del Molise; 190 milioni per il Fondo immigrati, e adesso capiamo anche perché si continuano a implementare i capitoli del fondo per l'immigrazione.
  Se noi facciamo la somma di questa iniziativa legislativa, di questa legge di stabilità, che, come dicevo prima, devasta le autonomie locali, se la sommiamo a quello che è previsto nella legge costituzionale, che taglia le prerogative alle regioni, che sta passando tutto ciò che era concorrente in campo direttamente alla competenza esclusiva dello Stato, che, praticamente, si prende, oltre le competenze, anche il coordinamento della finanza pubblica, questo cosa significa ?
  Significa che le regioni, non avendo più la possibilità di intercedere nel coordinamento della finanza pubblica, non avranno più, benché sia scritto in Costituzione, la propria autonomia finanziaria di entrata e di spesa, perché sarà lo Stato a decidere delle loro necessità e delle loro entrate. Ma chi deciderà nello Stato ? Deciderà solo una Camera, perché il Senato non avrà questi compiti, sarà solo un'Aula di rappresentanza territoriale, ma che non avrà come competenza la capacità di decisione in materia di coordinamento della finanza pubblica, e a decidere sarà solo una Camera, che sarà eletta – ed è il terzo pilastro dell'antidemocrazia che state portando avanti – per mezzo di una legge elettorale che prevede un premio di maggioranza ad un partito.
  Quindi, una sola Camera che decide e, all'interno di quella Camera, solo un partito, che è minoritario, ma che riceverà la maggioranza a colpi di premio di maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie). Questa è una dittatura democratica, ma pur sempre una dittatura a danno dei cittadini, a danno delle autonomie, a danno del nord. State costruendo una dittatura a danno delle autonomie.
  È chiaro che – lo ha spiegato anche il Viceministro – questa non è una legge triennale, perché le norme di salvaguardia dell'IVA poste nel 2016, nel 2017, significano che non vi è stata una previsione triennale, perché è impossibile non avere il default nel 2016, visti i conti di questo Stato e vista l'organizzazione istituzionale di questo Stato che...

  PRESIDENTE. Deve concludere.

  ROBERTO SIMONETTI. Presidente, quanto ho ancora ?

  PRESIDENTE. Un minuto.

  ROBERTO SIMONETTI. Quindi, un'organizzazione di questo Stato così come è organizzato in questo momento. È chiaro, quindi, che voi ci porterete, di fatto, al default: lo ha detto Juncker un mese fa, 15 giorni fa. Ha detto che, se entro marzo non ci saranno le riforme – che non ci saranno, perché le vostre sono tutte finte riforme –, vi sarà un provvedimento e un accertamento serio da parte dell'Unione europea, e questo non significherà altro che una sorta di commissariamento. Non so se sarà la trojka, non so se verrà qualcun altro a prendere in mano questo Governo, ma significherà, di fatto, il default.
  In questo cono d'ombra, in questo tunnel, l'unica luce che può portare questo default è il fatto che, quando ci sarà, avremo la possibilità di ristrutturare integralmente questo Paese, di creare quindi Pag. 116delle vere autonomie, creare appunto quelle prerogative per le quali la Lega Nord si batte da sempre, cioè l'indipendenza della Padania (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Congratulazioni).

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore ! Colleghi ! Colleghi ! Onorevoli colleghi della Lega, adesso vale anche per voi ! Colleghi ! Onorevole Prataviera: adesso vale per tutti però, devono parlare anche gli altri ! Grazie onorevole Molteni, grazie.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Librandi. Ne ha facoltà.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Signor Presidente, illustrissimi Ministri ed onorevoli colleghi, la legge di stabilità che ritorna oggi in quest'aula per la definitiva approvazione è un provvedimento...

  PRESIDENTE. Scusi onorevole Librandi, perché adesso abbiamo un problema...Grazie, prego, onorevole Librandi.

  GIANFRANCO LIBRANDI. È un provvedimento equilibrato, che promuove la crescita, lo sviluppo, la riduzione delle diseguaglianze e la sostenibilità dei conti pubblici. È la prima volta che una legge di stabilità, invece di far tremare i cittadini imponendo nuove tasse per rimediare ad errori fatti negli anni e nei mesi precedenti, prevede non solo la diminuzione dell'imposizione fiscale, ma anche aiuti ed incentivi alle imprese, alle famiglie, ai più deboli, ai malati ed agli invalidi.
  Dobbiamo essere orgogliosi di questa legge di stabilità che ha avuto attenzione per tutti, soprattutto per chi sta soffrendo duramente per una crisi che sembra non finire mai.
  Non dimentichiamo inoltre che il quadro generale in cui questa legge di stabilità viene approvata si deve confrontare con una situazione macroeconomica mondiale ed europea in fase di assestamento.
  Nel 2014 registriamo la fine della forte decrescita ed i primi segnali positivi di ripresa dell'economia. Gli ordinativi esteri per le nostre aziende aumentano, la propensione agli investimenti ed ai consumi si stanno riaccendendo.
  Il mercato immobiliare ci trasmette un segnale positivo e come spesso è accaduto in fase di cambiamento dei cicli economici, il mercato immobiliare è il primo a dare il segnale, sia negativo ma questa volta positivo, che i provvedimenti messi in campo nei mesi precedenti stanno funzionando.
  Lavorare, ragionare e proporre soluzioni invece di protestare con un populismo fine a sé stesso, sta dando i risultati che ci aspettavamo.
  La nostra visione responsabile è l'attenzione che riserviamo agli equilibri di bilancio: non possiamo dire agli italiani che faremo deficit e nuovo debito...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Ma che cosa stiamo facendo ? ! Ma dove siamo ? !

  ANGELO TOFALO. Ma sbatteteli fuori questi !

  PRESIDENTE. Quello che devo fare lo so io (Commenti del deputato Tofalo). Quello che devo fare lo so io, quindi lei si segga e stia tranquillo, stia tranquillo e si segga. Va bene ? Perché non è che da quella parte si fa meno macello di quanto non se ne è fatto adesso. Prego onorevole Librandi e mi scusi.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Non c’è problema. Non possiamo dire agli italiani che faremo deficit e nuovo debito, che usciremo dall'euro e stamperemo moneta.

  PRESIDENTE. Onorevole Russo, la richiamo all'ordine (Commenti del deputato Russo) ! Onorevole Russo, la richiamo all'ordine per la prima volta, ok ? Bene. Prego.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Noi crediamo ad una Italia seria, europea e responsabile, immaginiamo un futuro italiano ispirato ai valori del nostro Paese, unito dal nord al sud in uno sforzo comune e condiviso per il bene di tutti.Pag. 117
  Il pilastro fondamentale di questa legge è senza dubbio la riduzione dell'Irap per le nostre imprese. L'esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato segna un significativo passo nella direzione della riduzione del cuneo fiscale, con un alleggerimento del carico fiscale delle nostre imprese di 2,7 miliardi per il 2015, che diventeranno 4 nel 2016.
  È senza dubbio la più importante e positiva inversione di rotta nel rapporto tra Governo e imprese. Finalmente, dopo venti anni, il lavoro è al centro di una legge di stabilità; gli osservatori esteri se ne sono già accorti e considerano l'Italia più credibile. Quale soddisfazione !
  Certo sarebbe stato meglio includere negli sgravi Irap anche i lavoratori stagionali ed allargare il raggio di azione di questo provvedimento il più possibile. Ci lavoreremo nel prossimo futuro.
  Condividiamo la nuova previsione di un credito d'imposta del 10 per cento sulla stessa Irap a favore dei lavoratori autonomi senza dipendenti, introdotta dal Senato. Una misura giusta, che riguarderà quasi un milione e mezzo di partite Iva, che non possono beneficiare del prossimo taglio dell'Irap sul costo del lavoro.
  La riduzione dell'IRAP, insieme alle nuove norme sul mercato del lavoro approvate con il Jobs Act, costituirà una forte spinta per la nostra economia. Insieme ai sindacati dobbiamo utilizzare queste innovative regole per lavorare congiuntamente, per creare nuovi posti di lavoro, trovando punti di comune soddisfazione degli interessi dei lavoratori e delle imprese, siano piccole imprese artigianali o grandi imprese. Imprenditori, lavoratori, sindacalisti e bancari dovranno impegnarsi insieme per risolvere i problemi delle singole aziende; le decisioni strategiche saranno condivise, così come oneri, sacrifici e profitti. La contrattazione di secondo livello, grazie ai nuovi strumenti forniti dal Governo, sarà la vera rivoluzione del mercato del lavoro italiano. Una misura su cui purtroppo esprimiamo le nostre riserve è la modifica del regime dei minimi. È stato compiuto un errore secondo noi, un danno per molte centinaia di migliaia di partite IVA. L'aumento dell'aliquota al 15 per cento e la riduzione per molte categorie della soglia massima per accedere al regime agevolato a 15 mila euro rischia di rendere questo nuovo sistema peggiorativo. Un esempio: un giovane professionista che aprirà la partita IVA dal 2015, a fronte di un reddito pari a 30 mila euro, sarà tassato con il regime ordinario (non potendo entrare nel nuovo regime con il superamento della soglia) con una tassazione pari a circa 7 mila euro rispetto ad una tassazione di circa 1.500 euro che avrebbe avuto con il vecchio regime dei minimi. Cosa diremo a questo giovane ? Forse era il caso di lasciare tutto com'era, ma sono certo che risolveremo nell'immediato futuro questa problematica. Molto positiva la riduzione dei contributi sociali per un triennio a favore dei datori di lavoro che assumeranno nel corso del 2015 dipendenti a tempo indeterminato. Favorirà l'anticipazione al 2015 di assunzioni programmate per gli anni successivi, contribuendo ad una più rapida ripresa dell'occupazione che sarebbe diversamente destinata a seguire con ritardo la ripresa economica. Bene il bonus bebé e consideriamo positivamente anche la stabilizzazione del credito d'imposta da 80 euro mensili a favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, introdotto in via transitoria pochi mesi fa: la stabilizzazione del bonus, garantendo certezze alle famiglie circa il loro reddito disponibile futuro...

  PRESIDENTE. Onorevole Romele deve lasciare il banco del Governo perché...

  GIANFRANCO LIBRANDI. ... potrà...

  PRESIDENTE. Attenda, onorevole Librandi. Onorevole Romele, il Viceministro deve ascoltare quello che sta dicendo. No, onorevole Romele, si deve togliere dal banco del Governo, forse non è chiaro. Prego, onorevole Librandi.

  GIANFRANCO LIBRANDI. ... potrà impattare in modo positivo sui consumi. È Pag. 118uno sforzo da quasi 10 miliardi di euro che sta dando i primi risultati. Un auspicio, forse è meglio dire una richiesta, è che nel prossimo futuro si possano reperire – con una scelta politica chiara – le risorse necessarie per ampliare la platea dei beneficiari del bonus ai pensionati con reddito più basso...

  PRESIDENTE. Onorevole Romele, la richiamo all'ordine, la prego di allontanarsi dal banco del Governo.

  GIANFRANCO LIBRANDI. ... le cui sofferenze non sono più sopportabili. Il sistema pensionistico italiano vive squilibri inaccettabili: a fronte di trattamenti privilegiati, goduti da decenni con il solo calcolo retributivo scollegato da qualsiasi riferimento ai contributi versati, ci sono situazioni di autentica miseria. Troveremo un modo, anche con opportuni tagli di spesa, per aumentare le pensioni minime. Esprimiamo soddisfazione per l'IVA sugli e-book al 4 per cento, battaglia di Scelta Civica condivisa con molte forze politiche. Apprezziamo le misure adottate a favore dell'attività aziendale di innovazione: patent box innanzitutto e credito d'imposta relativo alle spese di ricerca e sviluppo. C’è un punto però che avremmo voluto fosse modificato dal Senato: il fatto che l'agevolazione riguardi solo il valore incrementale degli investimenti rispetto all'ultimo triennio penalizza tutti quegli imprenditori che negli anni scorsi, nonostante tante difficoltà e tante incertezze, hanno coraggiosamente scommesso ed investito sulle loro imprese. Purtroppo le risorse sono limitate e quindi apprezziamo lo stesso il provvedimento. Il rifinanziamento della legge Sabatini favorirà gli investimenti e lo sviluppo delle aziende, l'aumento della dote destinata agli ammortizzatori sociali sarà la soluzione per situazioni critiche ed ulteriori risorse per la promozione del made in Italy saranno di aiuto alle nostre aziende che operano sui mercati esteri.

  PRESIDENTE. Concluda.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Ha suonato a me ?

  PRESIDENTE. Ha un minuto ancora, prego. Mi dispiace.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Però mi hanno interrotto un po’.

  PRESIDENTE. Guardi, abbiamo sempre interrotto il computo del tempo, stia tranquillo, onorevole Librandi.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Grazie. In attesa di una local tax più favorevole per i cittadini, condividiamo l'emendamento che evita per il 2015 possibili aumenti della TASI, così come la previsione di un credito di imposta del 9 e del 6 per cento a favore dei fondi pensione e delle casse professionali in relazione ad investimenti destinati all'economia reale. Una misura che compensa 1'aumento della tassazione sui loro capital gains.
  Abbiamo qualche dubbio, invece, circa l'entrata in vigore dal 1o gennaio 2015 dei meccanismi di split payment e reverse charge. Pur condividendo la ratio di queste azioni, finalizzate a recuperare fasce importanti di evasione, la mancata deroga da parte dell'Unione europea potrebbe rappresentare un problema molto serio.
  Un tema sul quale occorre fare ancora moltissimo è quello delle partecipate pubbliche, che in moltissimi casi non sono altro che luoghi di distribuzione di poltrone e consulenze, quando non diventano addirittura centri di malaffare. Ed il recente scandalo di mafia-capitale lo dimostra.

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Librandi.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Concludo dicendo che Scelta Civica vota convintamente a favore di questo disegno di legge di stabilità e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti).

Pag. 119

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marcon. Ne ha facoltà.

  GIULIO MARCON. Signor Presidente, signori del Governo, colleghe e colleghi, SEL voterà convintamente contro questo disegno di legge di stabilità, che non dà risposte alle sofferenze del nostro Paese: la disoccupazione e la mancanza di lavoro, la crescita della povertà, la depressione economica, la fuga delle grandi imprese all'estero e la chiusura di tanti piccoli stabilimenti nel nostro Paese. L'impoverimento del nostro sistema formativo e la ricchezza dei diritti del welfare. Questo è un disegno di legge di stabilità: tornando dal Senato non è tornata molto...

  PRESIDENTE. Adesso veramente basta, vi richiamo all'ordine tutti e due. Qui non siamo allo stadio, siamo nell'Aula della Camera dei deputati. E basta. Prego, onorevole Marcon (Applausi).

  GIULIO MARCON. Posso recuperare il tempo, Presidente ?

  PRESIDENTE. Sì, onorevole Marcon, ci penso io da solo, non c’è bisogno che me lo ricordi.

  GIULIO MARCON. Dicevo che questo disegno di legge tornando dal Senato ha avuto dei piccoli miglioramenti, ma sostanzialmente è rimasto lo stesso. Il Premier Renzi quando ha detto che lui ha fermato l'assalto alla diligenza si è dimenticato di dire che ha fermato l'assalto della sua diligenza, perché quella diligenza era fatta da esponenti del Governo e della maggioranza che avevano cercato di introdurre le cosiddette «marchette», quei provvedimenti microlocalistici o, comunque sia di piccoli interessi che, come al solito, inquinano questo provvedimento. In questo disegno di legge ci sono certo gli 80 euro in tasca ad una parte degli italiani, che è una buona cosa, ma è una cattiva cosa che quegli 80 euro non vadano nelle tasche dei più poveri, nelle tasche dei pensionati al minimo, dei precari, degli incapienti, e parliamo di milioni di italiani. Ed è una cattiva cosa che gli stessi beneficiari degli 80 euro dovranno pagare questo maggiore introito nelle loro tasche pagando maggiormente quelle tasse sulla casa che gran parte di quella platea deve in qualche modo pagare. E ricordiamo che una parte di quelli che beneficiano degli 80 euro è da cinque anni che ha bloccato il contratto della pubblica amministrazione.
  Vedete, questo disegno di legge di stabilità va letto – questo lo dice il Governo – insieme al Jobs Act, alle riforme istituzionali e al Documento di economia e finanza. Lo dice il Governo, non lo diciamo noi. Ebbene, queste misure sono fondate su quattro pilastri di politiche, che sono quelle neoliberiste, quelle che abbiamo conosciuto in questi anni: i tagli alla spesa sociale, la precarizzazione del mercato del lavoro, le privatizzazioni, il mercato di investimenti privati, tanto che il Premier più volte ha detto che non ci sono soldi per investimenti pubblici e dobbiamo affidarci agli investimenti privati, magari grazie allo stimolo degli sgravi sull'IRAP, grazie alle misure sulla decontribuzione e ad altre misure che sono sempre a favore delle imprese, e che non creano un posto di lavoro in più. Ora, noi pensiamo che questa non può essere la somma di una politica di sinistra, ma di una politica neoliberista, a meno che non pensiate che la sinistra debba fare una politica liberista come purtroppo in Europa ha fatto in questi ultimi quattro-cinque anni.
  Noi non lo pensiamo e continueremo a pensare che una sinistra degna di questo nome debba mettere al centro i diritti e il lavoro e che questa legge non li mette al centro.
  Prendiamo il lavoro e facciamo due esempi, non possiamo parlare di tutto. Primo, è grave la norma sulle province, ne abbiamo parlato prima, è il frutto avvelenato di una riforma sbagliata e propagandistica che avrà nei prossimi mesi due effetti: il licenziamento di migliaia di lavoratori e l'indebolimento o addirittura la scomparsa di alcune funzioni importanti Pag. 120gestite dalle province. Voi riducete del 50 per cento l'organico delle province e chiedete ad altri enti pubblici, in particolare alle regioni, di riassorbire questi lavoratori dopo che alle regioni, anche con l'ultima legge di stabilità, avete tagliato 4 miliardi di euro. Sono garanzie, quelle che voi date nella legge, assolutamente fasulle, quei lavoratori rischiano concretamente di andare per strada, di perdere il lavoro; sicuramente andranno per strada gli oltre 2.500 precari delle province che dal 1o gennaio prossimo non avranno più un lavoro, ma sono molti di più quelli che rischiano di subire questa perdita del posto di lavoro e, in particolare, quelli che sono nelle graduatorie e che già lavorano nelle province. Inoltre, è ipocrita pensare che nei prossimi due anni ventimila lavoratori possano essere assorbiti da regioni e altri enti pubblici a cui il Governo ha tagliato massicciamente i trasferimenti in questi anni. Avete approvato il Jobs Act per fermare la precarietà, ma così voi diventata responsabili dei licenziamenti nella pubblica amministrazione...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Marcon. Scusate colleghi, se contribuiamo per favore...
  Prego, onorevole Marcon.

  GIULIO MARCON. A parole combattete la precarietà, ma nei fatti ne create dell'altra. Lo stesso succederà per le Poste, le cosiddette misure di razionalizzazione del servizio postale, nel passaggio tra il primo e il secondo piano industriale, produrranno anche qui, come per le province, due effetti: l'abbassamento della qualità del servizio, soprattutto nei piccoli comuni, e la perdita di tantissimi posti di lavoro, si parla addirittura di 15 mila esuberi. Questo è inaccettabile e anche in questo caso, mentre approvate il Jobs Act, approvate norme, nello stesso tempo, che consentono il licenziamento di migliaia di lavoratori.
  Ho fatto questi due esempi per evidenziare come in questa legge non solo non c’è niente per il lavoro, ma solo per far risparmiare le imprese sul lavoro, ma addirittura vi sono misure che producono licenziamenti e precarietà. Le misure sull'IRAP, gli sgravi all'IRAP non creano più posti di lavoro. Potremmo ricordare che sgravi analoghi sono stati fatti dal Governo Berlusconi – vi ricordate Tremonti, Tremonti-ter, quater e tutte le agevolazioni alle imprese – e non hanno provocato nessun aumento di posti di lavoro negli anni Novanta. Ricordo che le misure sulla decontribuzione non creeranno, probabilmente, nuovi posti di lavoro, ma opportunisticamente permetteranno alle imprese di sostituire i vecchi contratti di lavoro con i nuovi contratti di lavoro, sicuramente più vantaggiosi e che faranno risparmiare le imprese.
  Questa legge di stabilità non è dalla parte del lavoro, ma dalla parte della Confindustria, questa legge di stabilità non mette in discussione le politiche dell'austerità, ma è scritta sotto dettatura dalla trojka. È passato il semestre della presidenza europea dell'Italia senza che sia successo niente, sembrava che Renzi dovesse fare sfracelli in Europa, ma non ha combinato nulla, non ha ottenuto niente da Bruxelles se non delle piccole concessioni sui margini del Patto che già erano previste da quel Patto. Continuate così ad avallare scelte e politiche sbagliate, incluso quel piano Juncker che è un contenitore vuoto, aria fritta, un'operazione tutta sulla carta, senza soldi pubblici e con la speranza di attrarre investimenti privati grazie a una mirabolante leva finanziaria.
  Questa è una legge di stabilità, e mi avvio a concludere, piccola, piccola che non serve al Paese, che fa galleggiare il Paese in una condizione di sofferenza sociale e di depressione economica. È una legge di stabilità che non dà prospettive ai giovani, alle donne, ai lavoratori e non lo fa perché non fa le scelte di cui avrebbe bisogno il Paese e le scelte che fa sono scelte sbagliate. Servirebbe una legge di stabilità che fosse dalla parte del lavoro, dalla parte dell'Europa sociale e dei cittadini, dalla parte dei diritti e non dei tagliatori della spesa sociale. Voi in questa legge di stabilità non lo avete fatto, anzi Pag. 121avete fatto l'opposto e per questo voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Grazie Presidente. Noi del gruppo di Area popolare, invece, voteremo convintamente a favore di questa legge di stabilità, sia per il testo che si è presentato al Parlamento sia per il lavoro proficuo, intenso, che è stato fatto in Parlamento. Anzi, una delle cose che voglio qui apprezzare, in questa dichiarazione di voto finale, è l'atteggiamento del Governo che ha dato disponibilità al Parlamento per discutere sulle norme nelle loro formulazione e migliorarle, in molti casi. Pensiamo che questa sia una legge di stabilità innovativa rispetto anche alla dialettica che c’è stata con l'Europa, che io reputo una cosa positiva. C’è chi da una parte ci accusa di troppa sudditanza e da un'altra parte poi ci accusa, invece, di discutere e di ricevere rimbrotti. Né l'uno né l'altro: con l'Europa c’è una dialettica costruttiva che crediamo vada portata avanti, anche in maniera più forte, forse, nel prossimo futuro. Comunque, qualche anno fa, quando è iniziata questa legislatura, tutta l'opinione pubblica, tutto il dibattito pubblico era concentrato sull'abbattimento del cosiddetto cuneo fiscale. Questo è quello che nel corso di questi due anni ha assillato il legislatore e anche il Governo e la maggioranza. Ebbene, io credo che ci sia in questa legge di stabilità il più forte abbattimento di cuneo fiscale che si potesse realizzare, con la situazione contingente sul campo, sia dalla parte del lavoratore sia dalla parte dell'impresa. Oggi stabilizziamo dal 1o gennaio il bonus di 80 euro, lo rendiamo a regime e diamo una certezza anche ai dieci milioni di lavoratori italiani che percepiranno ancora il bonus degli 80. È un fatto importante che, ripeto, riduce il cuneo fiscale dalla parte del lavoratore.
  Ma forti sono le modifiche che la legge di stabilità introduce – e l'abbiamo detto più volte – sia per la decontribuzione di tutti gli assunti a tempo indeterminato sia per quanto riguarda la possibilità di detrarre il costo del lavoro dall'imponibile IRAP. Ho letto qualche simulazione, ma credo che non si possa pensare che sia meno del 30-35 per cento, lo sconto per le imprese che dal 1o gennaio 2015 assumeranno nuovi lavoratori rispetto a un'assunzione a tempo determinato oppure a un'assunzione dell'anno precedente. Credo che questi siano risultati tangibili. È vero che da soli non bastano in sé per generare nuovi posti di lavoro, ma hanno l'effetto di rendere più appetibile per il mercato le assunzioni a tempo indeterminato e hanno l'effetto di stimolare quegli investimenti che si devono generare con altre norme, che non sono solo le norme di carattere economico e finanziario. Da questo punto di vista, abbiamo anche l'orgoglio, perché non è argomento staccato, di avere introdotto all'interno della legge di stabilità delle norme fortemente centrate sui bisogni delle famiglie: i 500 milioni di euro per il bonus per le famiglie numerose, il bonus per tutti i neonati dopo il 2015 per i tre anni. Sono misure che danno disponibilità a una larga platea, soprattutto a quelle famiglie numerose in cui è più accentuata la propensione alla spesa e ai consumi. Pensiamo che al Senato si sia fatto anche un buon lavoro, per brevità lo voglio riepilogare con la norma sui fondi pensione e sulle casse privatizzate. È una buona norma, che secondo noi va dotata di maggiori risorse. Pensiamo che sia una buona soluzione, perché è una norma anche di sviluppo, oltre ad attenuare la fiscalità sui fondi pensione e sulle casse privatizzate e sul secondo e terzo pilastro. Quindi, speriamo che anche in corso d'anno, laddove la norma ha successo, si possa coprirla con maggiori risorse. Così come, sui patronati, il Senato ha portato avanti un lavoro che era iniziato e quasi terminato qui alla Camera: oggi il taglio è molto ridotto. E anche quelle norme odiose che limitavano la concorrenza sono state molto limitate. Quindi, si è puntato ad una qualificazione del lavoro dei patronati, ma anche alla partecipazione di Pag. 122tutti al mercato. Ultima questione che credo vada apprezzata nel passaggio al Senato è la faccenda dell'abbattimento IRAP per chi non ha la componente costo del lavoro e che veniva penalizzato dal combinato disposto della reintroduzione del 10 per cento e dello sgravio del costo del lavoro.
  È una soluzione secondo noi buona, si deve lavorare ancora sul regime dei minimi, ma pensiamo che il lavoro fatto nel suo complesso sia positivo. È vero che in Senato è stato introdotto qualcosa di particolare e di micro-settoriale, è vero che c’è qualcosa che ha un po’ stonato, ne abbiamo parlato nel corso della discussione, tipo la copertura trovata per la norma che aumenta la tassazione sui pellet. Sono cose che non possono assolutamente inficiare il significato positivo di questa legge di stabilità, valgono poco anche in termini numerici, hanno un significato marginale rispetto a una manovra che muove diverse decine di miliardi. Però, Presidente, è logico che noi ce la dobbiamo dare una regola, non è possibile che tra Camera e Senato si usino due metri diversi, abbiamo avuto un atteggiamento – ringrazio il presidente Boccia – molto rigoroso qui alla Camera, è chiaro che un atteggiamento analogo doveva essere usato al Senato, anche se non c’è stata una sbracatura indecente, ma...

  PRESIDENTE. Attenda, onorevole Tancredi. Colleghi, per favore. Prego, onorevole Tancredi.

  PAOLO TANCREDI. Appunto per questo pensiamo che una riflessione, sia a livello di maggioranza, ma a livello anche di Presidenza di Camera e Senato, vada fatta per rendere uniforme, finché il bicameralismo c’è, un atteggiamento nella lettura della legge di stabilità, documento importante, tra Camera e Senato. Non è una questione di discriminazione, non è che ci sentiamo discriminati, è una questione di giustizia, di uniformità e di linearità nel portare avanti, ripeto, una legge importante come la legge di stabilità. Chiudo, Presidente, confermando il convinto voto favorevole del gruppo di Area Popolare.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, rappresentate del Governo, onorevoli colleghi, io ieri, per conto del gruppo Forza Italia, nel corso della discussione sulle linee generali, ho fatto un intervento di 26 minuti. Chiaramente non ripeterò l'intervento e le motivazioni che sono state esplicitate ieri in quest'Aula, di contrarietà, di critica e di censura nei confronti di questa legge di stabilità, perché se lo dovessi fare, occorrerebbero 26 ore, e forse non sarebbero neanche sufficienti.

  PRESIDENTE. Lei ha solo 10 minuti, onorevole Palese.

  ROCCO PALESE. Lei poi, per storie vecchie, sa bene, i record di quest'Aula li ha seguiti bene. Detto questo, esprimo solo alcune precisazioni in riferimento in particolare, in via preliminare, all'ordine del giorno Gelmini n. 9/2679-bis-B/150, riguardo all'espressione che ha utilizzato il Viceministro: è superfluo questo ordine del giorno che riguarda l'IMU sui macchinari perché la norma già risolve tutto ciò. Risulta cioè che ad horas questo non è per niente vero, perché le agenzie territoriali sono di parere diverso per rispetto di una circolare del 2012, quindi io raccomando in via preliminare al Governo che segua veramente questo tipo di situazione per poter cercare di risolvere questo problema interpretativo, certamente facendo e lavorando per l'esenzione di questa ulteriore gabella, di questa ulteriore ingiustizia.
  Per il resto, io rimando all'intervento che è stato svolto da Forza Italia durante la prima lettura, alle motivazioni, alle critiche e alle censure nei confronti di questa legge di stabilità fatte in discussione generale, durante il voto di fiducia, durante il voto finale e, in particolare, alle motivazioni che sono state espresse ieri durante la discussione generale. Rimando Pag. 123a quelle perché oltre quelle secondo me ci sono tutte le aggravanti che sono state apportate a causa delle modifiche dissennate proposte dal Governo al Senato, il provvedimento è stato nettamente peggiorato e pertanto confermo la netta contrarietà, cioè il voto contrario e le censure da parte di Forza Italia a una legge di stabilità che è stata già rivista e aggiornata da parte della Commissione europea con i 4 miliardi e mezzo di correzione.
  Il Governo sa bene, caro Presidente che quando noi avremo la crescita nel primo trimestre a Marzo 2015, non ci sarà lo 0,6 per cento, purtroppo – io dico purtroppo – e quindi dovrà essere rivista, con un ulteriore aggiornamento e con un taglio e una revisione di quello che è stato previsto come spesa, attualmente non inferiore a 7 miliardi di euro.
  Mi fermo qui perché è difficile sposare o non avere da ridire rispetto a quanto afferma il Presidente del Consiglio, che afferma che questa legge di stabilità riduce di 18 miliardi di euro le tasse e, in particolare, dovremmo capire a carico di chi avviene questa riduzione o a carico di chi sono gli ottanta euro che vengono stanziati in maniera strutturale. Sono a carico degli enti locali 7 miliardi di euro, con la prospettiva delle norme di salvaguardia se non viene fatta una spending review che ancora è lontana e neanche con il binocolo riusciamo a vedere questi provvedimenti. È ovvio che invece c’è di certo...

  PRESIDENTE. Scusi, onorevole Palese. Onorevole Fraccaro, onorevole D'Ambrosio, per favore.

  ROCCO PALESE. ... l'aumento della tassazione sui fondi pensione, l'aumento della tassazione con l'IMU agricola, l'aumento della tassazione con la legna per le stufe rispetto a quello che è stato detto in quest'Aula. Queste sono misure sicuramente certe: aumento dell'IVA indiscriminato sulle partite IVA, quindi un aumento forte delle tasse, nessuna riduzione della spesa e una situazione abnorme di spese discutibili che sono state qui ricordate a più riprese di micro misure che certamente non sono per lo sviluppo. Un'autentica delusione, un'autentica bocciatura rispetto a quelli che erano gli obiettivi di questa legge di stabilità, che erano stati espressi dal Ministro quando è venuto in audizione, denominando questa legge di stabilità come la legge e la manovra della svolta, di quale svolta noi non comprendiamo nella maniera più assoluta.
  Per non parlare poi di tutte le vessazioni nei confronti degli enti locali, degli annunci che ci sono stati rispetto alla local tax di cui nessuno sa niente, dell'estrema situazione che si è venuta a creare in Europa, senza che ci fosse nessun tipo di flessibilità, senza che ci fosse nessuno svincolo del Patto di stabilità, né degli investimenti sulle quote di cofinanziamento dei fondi strutturali rispetto al Mezzogiorno, né tanto meno per gli investimenti come spesa autonoma del bilancio autonomo da parte dello Stato.
  Quindi, noi riteniamo di confermare il giudizio oltremodo negativo, fortemente negativo perché l'Italia e il Paese di tutto avrebbe avuto veramente bisogno tranne che di questa legge di stabilità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sorial. Ne ha facoltà.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, se ci fosse la possibilità di guardare il cielo in questo momento, vedremmo tutti che piove; piove, piove da mesi ormai, piovono tasse, piovano tasse, Governo d'azzardo. Governo d'azzardo perché queste tasse sono un vero azzardo e con l'azzardo ci continuate a giocare, ci avete giocato con Sisal e ci avete giocato con le norme che avete inserito. Quali norme e quali tasse, direte voi: dopo di noi, qualcuno avrà ancora il coraggio in quest'Aula di dire: 18 miliardi di tasse in meno, ma sono 25 miliardi di tasse in più. Potete giocare con la semantica, potete giocare con i numeri, ma poi le avete scritte nero su bianco. Vediamole insiemePag. 124(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Diamo una stangata retroattiva sui rendimenti dei fondi pensione, sulle fondazioni bancarie, sulle casse previdenziali, sulle polizze vita, che voi e i vostri Governi avete sponsorizzato e ora tassate ancora di più: 1,2 miliardi. C’è il TFR in busta paga, che dite che sia una buona cosa: benissimo, se è una buona cosa, perché lo tassate ancora di più ? Perché lo tassate più di quello che viene tassato in questo momento per rubare due miliardi di euro ai cittadini italiani ? Ci sono 208 milioni rubati dal fondo che serviva alla detassazione del salario di secondo livello. Se dico «rubati», dico rubati perché è proprio così: nelle notti voi rubate. Ci sono le povere partite IVA, i precari, coloro che decidono di aprire una partita IVA per fare una professione, per esercitare, per guadagnare 20 mila euro, 30 mila euro in un anno, soldi che voi vedete in un mese e mezzo. Ecco cosa fate a queste povere partite IVA: aumentate il regime dei minimi e triplicate l'aliquota con cui tassavate, la triplicate.
  Voglio vedere se qui si votasse una norma per triplicare i vostri stipendi cosa fareste dall'oggi al domani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ci sono 96 milioni di euro presi lasciando al freddo i cittadini italiani che vivono nelle zone montane, attraverso l'incremento dell'IVA sul pellet, attraverso, quindi, una «normicina» con cui voi tassate, ancora di più, un bene che è diventato un bene ordinario per moltissime famiglie italiane per potere vivere nelle proprie case e potersi riscaldare in questi giorni in cui in alcune regioni del nord fa molto freddo.
  Prendete 988 milioni dalle accise sui carburanti, ma non basta. Non basta ! Le chiamate «clausole di salvaguardia» per fregare la gente che sta fuori, ma sappiamo benissimo che voi di spending review non sapete niente, tant’è che l'unica persona che aveva fatto un qualcosa e cercava di fare qualcosa sulla spending review l'avete mandata a Washington, al Fondo monetario internazionale.
  Ci sono altre clausole di salvaguardia. Volete aumentare l'aliquota IVA dal 10 al 13 per cento, l'aliquota più bassa, che va al 13 per cento. Volete aumentare al 25,5 per cento l'aliquota dell'IVA che colpisce beni che tutti i cittadini, comuni mortali a differenza vostra, devono comprare con i loro soldi e non con i soldi dei cittadini italiani. L'aumentate per ottenere qualcosa come 21 miliardi in tre anni, fino al 2018.
  Poi, cosa c’è di più ? Ci sono 3,3 miliardi di euro rubati dal Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Poiché siete sudditi, sudditi «dell'euro-Merkel» e delle oligarchie della moneta unica, facendo invece i sovrani con i cittadini italiani, perché togliere 3,3 miliardi di euro da quel Fondo vuol dire che non potrete ridurre le tasse per 3,3 miliardi di euro. Venticinque miliardi di tasse in più che mettete (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Come sempre deboli con i forti e forti con i deboli. Piovono tasse, Governo d'azzardo !
  Allora, cosa succede ? Che dopo tutto ciò sentiamo un membro della maggioranza, due minuti fa, che dice che effettivamente ci sono delle norme microsettoriali all'interno del disegno di legge di stabilità, ma la sua valutazione permette di dire che il disegno di legge di stabilità va bene lo stesso, secondo lui, anche se ci sono norme microsettoriali. Bene, onorevole Tancredi della maggioranza, non è che lo decide lei se va bene o meno la legge di stabilità: lo decide la legge. C’è una legge di contabilità, votata da voi, che dice che la legge di stabilità non può contenere norme microsettoriali o localistiche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se lui ha ammesso che ci sono – e, tra l'altro, dice che voterà a favore; bella discrasia – vuol dire che siete illegali e illegittimi nella votazione di una legge di stabilità che è contro la legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  I furti si fanno di notte, l'abbiamo visto qualche giorno fa al Senato, e voi siete esperti di latrocini. Le «marchette» le ha messe il Governo nella legge di stabilità, il Governo prima ancora che la maggioranza. Pag. 125Poiché noi molte di queste «marchette» le avevamo trovate negli emendamenti del Governo e nella Commissione del Senato, alla Presidente della Camera e al Presidente del Senato le abbiamo indicate, ma voi avete voluto continuare nel vostro metodo illegale e illegittimo e il Parlamento ha votato un testo di cui si era completamente all'oscuro, in piena notte, proprio perché nella notte il ladro si sente sicuro e all'oscuro da occhi indiscreti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, onorevole Sorial, onorevole Sorial, prego, si fermi un secondo ! Onorevole Sorial, io non l'ho interrotta prima...

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. C'era allora una volta nel Paese...

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, sto parlando con lei: può ascoltarmi un attimo ?

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Io ho ancora il microfono acceso...

  PRESIDENTE. Sì, però se lei aspetta un attimo io le sto spiegando perché la sto interrompendo.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Allora, interrompa anche il tempo.

  PRESIDENTE. È bloccato, non si preoccupi. Sta recuperando il tempo.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Perfetto !

  PRESIDENTE. La pregherei di non usare termini non propri: «latrocinio», «ladri» non sono termini propri. Lei può parlare di illegalità e di legalità e io la lascio parlare. Però, i termini «latrocinio» e «ladri» lei non li può utilizzare. Va bene ? Prego, continui.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Innanzitutto, per vostra cortesia non ho citato nomi e cognomi e, invece, ho parlato di ladri, ho parlato di chi ruba nella notte. Se vi sentite in un qualche modo offesi vuol dire che probabilmente qualcuno ha la coda di paglia.

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, lei si è rivolto ai colleghi, qui dentro e a quelli del Senato, usando dei termini che non può usare. Quindi, la prego – l'ho richiamata – di proseguire facendo un intervento nei limiti che sono consentiti. Va bene ? Grazie.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie Presidente. Ma quanto vorrei che foste così sensibili anche con quello che succede all'interno di queste Aule parlamentari. Non sono le parole, ma i fatti, le cose che scrivete nero su bianco (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Allora cosa succede ? Succede che arriviamo noi, perché voi volete vivere in un Paese fatto così, un Paese dove ricchi criminali gestivano i soldi dei cittadini italiani con la politica facendo accordi con le istituzioni. Le dimostrazioni non le do io, sono nella cronaca di tutti i giorni: Expo, Mose, mafia capitale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ricchi capitali regalati a chi fa affari criminali con la compiacenza di politici che hanno dimostrato il loro benestare, e ci sono indagini ancora in corso in merito.
  Allora questo è il Paese dove qualcuno di voi probabilmente vuole vivere, un Paese dove chi fa il proprio mestiere viene chiamato gufo, un Paese dove chi critica le decisioni scellerate del Governo viene chiamato mugugnatore, dove chi fa notare al Presidente del Consiglio di essere dissociato in quello che fa viene incriminato. Allora sapete come noi dovremmo chiamare un Presidente del Consiglio così ? Non dovremmo chiamarlo, non dovremmo chiamarlo affatto, dovremmo mandarlo in questo stesso Paese che lui ha creato. Noi siamo dei guerrieri, siamo dei guerrieri che non lottano per un compenso (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

Pag. 126

  PRESIDENTE. Colleghi, colleghi per favore, colleghi. Collega, per favore. Prego, onorevole Sorial.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Cosa vi fa più dispiacere: che non lottiamo per un compenso ? Non lottiamo per un compenso, destiniamo metà dei nostri stipendi al Fondo per le piccole e medie imprese, i cui dipendenti voi, nella nota al Senato, avete aumentato a 499. Una piccola o media impresa può avere 499 dipendenti ? Secondo me proprio no. Allora siamo dei guerrieri: non lottiamo per il compenso, non lottiamo per una poltrona, non lottiamo per il potere, perché lottiamo per l'amore del nostro Paese, per l'amore dei nostri figli, ma vi dirò di più, per l'amore anche dei vostri figli, quelli che forse voi non amate abbastanza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Infatti, se in qualche modo aveste avuto un sussulto di orgoglio, avreste combattuto con noi. Ma pensate veramente che questo sistema malato, corrotto e corruttibile rimarrà in piedi abbastanza da vedere diventare grandi i vostri figli ? Pensate veramente che questo sistema clientelare rimanga in piedi abbastanza per poter voi garantire un posto di lavoro in qualche cooperativa ai vostri figli ?

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, si rivolga alla Presidenza.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Non succederà, non succederà, Presidente, perché questo sistema sta già crollando, dal momento in cui noi siamo qua a sedere su scranni per cui qualcuno di voi paga migliaia di euro per essere qua al posto nostro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ed allora, visto che siamo qua, siamo prestati a tempo determinato alla politica, ognuno di noi tornerà a fare orgogliosamente la propria professione, ogni mattina ci alziamo... (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi, per favore, colleghi. Onorevole Miccoli, gentilmente, grazie. Grazie, onorevole Miccoli. Prego, onorevole Sorial.

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. L'onorevole Miccoli ha detto meno 3 miliardi, non ha capito, più 25 miliardi di tasse, non meno 3 miliardi, magari i numeri non li comprende per bene. Allora, visto che sono qua e siamo tutti prestati alla politica, noi ogni giorno, ogni mattina, ci svegliamo con l'impegno di cambiare in bene questo Paese, perché, se non lo facciamo, non è una svolta, è un'autostrada dritta, che è quella che porta verso il sistema corrotto che qualcuno di voi continua in qualche modo a supportare. Infatti, facendo tutto ciò, facendo quello che è stato fatto con le norme per Sisal, si regolarizzano, si condonano, delle piccole e medie società d'azzardo. Togliete i soldi alle piccole e medie imprese reali e finanziate le piccole e medie società d'azzardo. È tutto un azzardo, è tutto completamente un azzardo. Siete dei numeri: come i numeri della roulette c’è qualche numero che è rosso, fa finta di essere rosso, c’è qualche numero che è nero, fa finta di essere nero, c’è lo zero, che è verde. Allora, non ci resta altro che guardare questa roulette che continua a girare e far saltare completamente il banco che siete tutti voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marchi. Ne ha facoltà. (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono uno striscione recante la scritta «#PIOVONO TASSE»). Invito i commessi a rimuovere lo striscione (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Nel frattempo, onorevole Marchi si prepari, gentilmente. Per favore, togliete lo striscione. Onorevole Crippa, non si possono fare le foto. Non si possono fare le foto, per favore, grazie. Prego, onorevole Marchi. Per favore, colleghi, togliete anche quell'altro striscione. Prego, onorevole Marchi.

  MAINO MARCHI. Signor Presidente, colleghi deputati, rappresentanti del Governo, rinnovo i ringraziamenti al presidente Boccia e ai relatori Guerra e Tancredi, Pag. 127al Governo e a tutti i colleghi per il lavoro compiuto, che ci permette di arrivare oggi all'approvazione conclusiva del disegno di legge di stabilità, sul quale dichiaro il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.
  Un partito che non ha un leader che è andato in Sicilia a fare la campagna elettorale dicendo che la mafia era solo al nord (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) o che non ha parlato di mafia «nobile», come il leader del MoVimento 5 Stelle (Commenti del deputato Tofalo).

  PRESIDENTE. Onorevole Tofalo, la richiamo all'ordine. Onorevole Tofalo ! Onorevole Tofalo (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Onorevole Tofalo (Commenti del deputato Tofalo), onorevole Tofalo, la sto pregando. Onorevole Tofalo... onorevole Saltamartini... che cosa vogliamo fare ? Colleghi ! Onorevole Saltamartini ! Per favore, i commessi... onorevole Saltamartini, onorevole Saltamartini, la richiamo all'ordine per la prima volta. Onorevole Tofalo, ho udito io e riferirò all'Ufficio di Presidenza che lei, rivolto ai colleghi, di fronte a loro, ha detto: cacciate via questi mafiosi ! Siccome l'ho udito io, l'ho richiamata per questo. È chiaro (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Perché lei non ha il diritto di dire una cosa del genere in quest'Aula. Va bene ? Bene ! Prego, continui, onorevole Marchi, per favore.

  MAINO MARCHI. Già l'essere qua, a pochi (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Basta ! Adesso per favore fate parlare gli altri, come avete parlato voi ! Basta (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Colleghi, per favore, basta (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Onorevole Tancredi, richiamo all'ordine anche lei ! Basta.
  Onorevole Marchi, per favore, vada avanti.

  MAINO MARCHI. Già l'essere qua, a pochi minuti dal voto, è un fatto politico, perché smentisce le affermazioni del capogruppo di Forza Italia, onorevole Brunetta, di pochi giorni fa, sui rischi di esercizio provvisorio, fosche previsioni soprattutto per il Paese, che puntualmente non si sono avverate, perché qui c’è una maggioranza che sostiene il Governo, la quale è pienamente consapevole della fase cruciale che sta attraversando il Paese e che sente tutta la responsabilità di essere puntuale agli appuntamenti decisivi e che non si può giocare con il fuoco.
  Non c’è mai stato il rischio di esercizio provvisorio. Paventarlo, non è stato tanto...

  PRESIDENTE. Onorevole Paris, per favore, sta parlando il suo collega !

  MAINO MARCHI. È uno spettacolo un po’ indecente comunque.
  Paventarlo non è stato tanto un colpo alla maggioranza o al Governo, ma un cattivo servizio per l'immagine dell'Italia. A questo Paese i problemi non mancano, agitarne anche qualcuno inverosimile non fa bene a nessuno, non serve nemmeno all'opposizione.
  Certo, nella fase finale del lavoro al Senato, soprattutto a causa del poco tempo a disposizione, che tra l'altro è l'ennesima dimostrazione di quanto una madre costituente come Nilde Iotti diceva già trent'anni fa, cioè della necessità di superare il bicameralismo perfetto...

  PRESIDENTE. Onorevole Tofalo, per favore, l'ho già richiamata all'ordine. Consentiamo di parlare all'onorevole Marchi, come avete parlato voi, come vi ho già spiegato. Per favore, fate parlare l'onorevole Marchi. Prego, onorevole Marchi. Scusi, onorevole Marchi. Per favore, possiamo liberare il tavolo dei nove da questo assembramento ? Grazie. Onorevole Saltamartini, per favore. Prego, onorevole Marchi.

  MAINO MARCHI. ... cioè della necessità di superare il bicameralismo perfetto, Pag. 128su cui questa Camera ha già discusso e arriverà a decisioni importanti il prossimo mese.
  Nella conclusione dei lavori del Senato, come dicevo, qualche inciampo c’è stato, però non ha riguardato la sostanza delle decisioni da assumere. A sentire qualche osservatore, soprattutto alcune valutazioni dell'opposizione, si potrebbe essere indotti a pensare che dal Senato sia uscito un testo che stravolge l'impianto proposto dal Governo e in contraddizione con il lavoro fatto qui alla Camera in prima lettura.
  Nulla di tutto questo: l'impianto proposto dal Governo resta intatto e rafforzato dal lavoro del Senato, che ha affrontato quasi tutte le questioni con soluzioni tali da fare notevoli passi avanti, che questa Camera aveva demandato all'esame del Senato stesso. Qual è l'impianto proposto dal Governo ? Il taglio del cuneo fiscale; la riduzione per 18 miliardi delle tasse sul lavoro e le imprese; il collegamento della legge di stabilità con le riforme fiscali, del lavoro, della scuola, della giustizia e del Patto di stabilità interno superato per le regioni e fortemente allentato per gli enti locali. È un impianto che si collega alla nostra azione in Europa per affermare il principio della flessibilità nell'applicazione delle regole e l'esigenza di cambiare le politiche, indirizzandole alla crescita e al lavoro.
  Ribadisco che i 18 miliardi di euro sono la somma tra bonus fiscali di 80 euro, riduzione dell'IRAP, espansione del regime forfetario per i lavoratori autonomi e sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. E qui c’è uno dei primi riscontri di come ha funzionato la divisione del compito tra Camera e Senato. Mi riferisco all'IRAP. Nel sottolineare la positività dell'eliminazione del costo del lavoro a tempo indeterminato dalla base imponibile dell'IRAP, operazione che vale più di 5 miliardi, oltre agli sgravi contributivi, sempre per assunzioni a tempo indeterminato, cioè due operazioni che producono sia l'effetto della riduzione del cuneo fiscale che quello di fare costare il lavoro stabile meno di quello flessibile, si era evidenziato un problema per i lavoratori autonomi senza dipendenti, un milione 400 mila imprese: il ritorno all'aliquota pre decreto-legge 80 euro avrebbe determinato un aumento dell'IRAP.
  C'era l'impegno del Governo a correggere al Senato e così è stato, non con l'aumento della franchigia ma con un apposito credito d'imposta. Questo argomento, spesso agitato sulle contraddizioni di un taglio senza precedenti dell'IRAP, non c’è più.
  L'onorevole Simonetti ieri ne poneva un altro per le aziende con dipendenti solo a tempo determinato: non hanno la riduzione ed hanno l'aumento delle aliquote. È vero ma se si danno sgravi a tutti e non si incentiva il lavoro stabile è evidente che poi saremo sommersi dal lavoro precario che, non a caso, è stato l'effetto della legge Maroni, ma noi vogliamo fare uscire i giovani e il lavoro dalla precarietà.
  Una manovra così ampia di riduzione delle tasse su lavoro e imprese e di finanziamento delle riforme è finanziata con spending review e riduzione di spese, con aumento di entrate sia sulle rendite finanziarie che con nuovi strumenti contro l'evasione fiscale e, infine, con l'aumento dell'indebitamento netto, rispetto alla legislazione vigente che passa dal 2,2 al 2,6 per cento. E qui c’è il tema delle regole e delle politiche europee dell'espansività della manovra. È espansiva rispetto alla legislazione vigente e certamente occorre forza politica per affermarla pienamente in sede europea come dimostra il parere della Commissione sul nostro documento programmatico di bilancio. Capisco che forze proponenti l'uscita dall'euro cerchino di usare impropriamente le osservazioni europee sia per proporre di superare l'Unione europea che per criticare il Governo sui risultati conseguiti in sede europea. È più difficile comprenderlo da parte di chi rientra nel campo di forze politiche che sostengono la Commissione Juncker o da chi vuole cambiare l'Europa. C’è un confronto-scontro vero in sede europea sia sulle politiche monetarie e sul ruolo della BCE che sulle politiche economiche e fiscali. Chi le vuole cambiare, a Pag. 129parole tutti in Italia, deve sostenere l'azione del Governo e non speculare su ogni momento, su ogni passaggio di questa battaglia.
  Tornando più strettamente sulla legge di stabilità e sul testo che ci ha inviato il Senato, la parola che più frequentemente è risuonata in Commissione bilancio e in Aula da parte del MoVimento 5 Stelle, di Forza Italia e della Lega è: marchette. Ormai è un disco rotto, a forza di farlo suonare si rischia di scivolare su questioni molto delicate. Tra gli emendamenti non solo presentati ma anche segnalati e fatti votare dai Cinque Stelle c’è anche quello per sopprimere il comma con cui si destina un milione alla Fondazione Auschwitz-Birkenau per il mantenimento della struttura dell'ex campo di sterminio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e quello per sopprimere il comma con cui si destinano 7 milioni ogni anno per finanziare le attività istituzionali del Comitato Paralimpico nazionale. Non basta vergognarsi, c’è proprio da andare a nascondersi ad aver fatto queste proposte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! E Forza Italia non ha presentato neanche un emendamento per sopprimere nessuna marchetta: si vede che non ne ha individuate. Per la Lega invece si tratta di marchetta elettorale quando si stanziano 80 euro al mese per i lavoratori dipendenti con reddito tra 8 mila e 24 mila euro. Non si sono accorti che abbiamo reso strutturale quella norma e non si sono accorti che le elezioni ci saranno tra più di tre anni. Oppure si dice: si danno soldi solo ai terremotati del 1990 in Sicilia e non a quelli del terremoto 2012 in Emilia. Anche qua forse non vi siete accorti che per la Sicilia si tratta di un rimborso di quanto indebitamento versato su cui prima o poi c'era da pagare, mentre per l'Emilia, oltre a quanto già previsto in prima lettura a favore dei comuni altre esclusioni dal Patto di stabilità interno sono state decise in Senato, oltre a proroghe sui mutui degli enti locali e per l'IMU.
  Si polemizza, poi, sulla mancanza di spending review e sulle clausole di salvaguardia, quando anche in questo passaggio al Senato si è superata una clausola di salvaguardia. L'impegno del Governo è chiaro: disinnescarle tutte e procedere sulla revisione della spesa, e quindi non vi saranno tasse in più per le norme di salvaguardia, non vi saranno aumenti dell'IVA.
  Non è oggetto di questa legge di stabilità la local tax: è tema presente al Governo, che è intervenuto sulle aliquote massime della TASI; è tema che ha bisogno di elaborazione di una proposta con grande attenzione e di concertazione con i comuni, nonché di una discussione in sede parlamentare con i tempi giusti.
  Quindi, meglio un provvedimento ad hoc. La legge di stabilità è stata migliorata alla Camera e al Senato per regioni ed enti locali, pur mantenendosi un taglio molto forte. La questione su cui occorre subito fare passi avanti è quella dell'attuazione della legge Delrio per le città metropolitane e per le province.

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Marchi.

  MAINO MARCHI. Sì, ma mi ha tagliato continuamente il tempo.

  PRESIDENTE. No, guardi, onorevole Marchi, so bene quello che ho fatto e le ho ridato il tempo durante il quale è stato interrotto. Concluda, per favore, velocemente.

  MAINO MARCHI. Concludo, ricordando l'esigenza e il ruolo degli enti locali per quanto riguarda gli investimenti, su cui anche misure come quelle di Terna per far rifare investimenti sulla rete ferroviaria e quelle per quanto riguarda i fondi pensione sono...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Marchi.

  MAINO MARCHI. E ricordo, infine, una questione su cui andare orgogliosi, e cioè – lo dico proprio per ultimo – che l'Italia sarà il primo Paese al mondo a Pag. 130fornire farmaci innovativi destinati alla cura dell'epatite C a chi ne ha più bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e quindi un ulteriore esempio dell'alto livello di civiltà rappresentato dal nostro sistema sanitario. Per questa ragione, ribadisco il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Congratulazioni – Deputati del MoVimento 5 Stelle espongono cartelli recanti la scritta: #Tasse + 25 miliardi).

  PRESIDENTE. Per favore, togliete quei cartelli ! Ma basta, ma non vi rendete conto ? I commessi intervengano per togliere quei cartelli, per favore (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). E abbiate rispetto degli assistenti parlamentari ! Abbiate rispetto degli assistenti parlamentari, almeno (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) ! Onorevole Crippa, so quello che sto dicendo: abbiate rispetto di chi lavora in quest'Aula, almeno di chi lavora in quest'Aula (Commenti del deputato Crippa) ! Stia zitto adesso, basta ! Basta (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! È tutto il giorno così ! Basta !

  IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Su che cosa vuole intervenire ?

  IGNAZIO LA RUSSA. Sull'ordine dei lavori, Presidente.

  PRESIDENTE. Su che cosa ?

  IGNAZIO LA RUSSA. Un secondo soltanto. Lasci che si calmi...

  PRESIDENTE. No, onorevole La Russa: se lei deve parlare, intervenga.

  IGNAZIO LA RUSSA. Lo sto facendo, la ringrazio. Sull'ordine dei lavori: Presidente, ho assistito a tante leggi finanziarie, oggi leggi di stabilità. Mi pare di non ricordare mai un'assenza così costante e totale del Ministro dell'economia e delle finanze. Pregherei di avvisarlo, per essere presente almeno nel momento della votazione finale o in quello della votazione del disegno di legge di bilancio che seguirà dopo.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2679-bis-B)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2679-bis-B, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Angelino Alfano, Gigli, Folino...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)» (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (2679-bis-B):

   Presenti  425   
   Votanti  423   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  212   
    Hanno votato  307    
    Hanno votato no  116.

  La Camera approva – Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico (Vedi votazioni).

  (Il deputato Nizzi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario e il deputato Carbone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

Pag. 131

Si riprende la discussione del disegno di legge A.C. 2680-B.

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 2680-B: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (e relative note di variazioni).

(Esame di un ordine del giorno – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico ordine del giorno presentato (Vedi l'allegato A – A.C. 2680-B).
  Se nessuno chiede di intervenire, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'ordine del giorno Oliverio n. 9/2680-B/1.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il parere è favorevole.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Oliverio n. 9/2680-B/1, accettato dal Governo.
  È così esaurito l'esame dell'unico ordine del giorno presentato.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Simonetti. Prendo atto che vi rinuncia.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Melilla. Prendo atto che vi rinuncia.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, veramente la voglia mi è un po’ passata di fare questo discorso conclusivo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Colleghi, per favore ! Colleghi, per favore ! Colleghi ! Onorevole Carra ! Onorevole Carra ! Prego, onorevole Castelli.

  LAURA CASTELLI. Ma la volontà di dare fastidio a chi si messe in tasca ogni mese 12 mila euro fregandosene della gente che sta fuori è troppa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), soprattutto a chi è venuto qui oggi con il famoso trolley, e lo ha messo da una parte, sperando che ci fosse una velocizzazione dei lavori e che potesse questa sera tornare a casa propria. Ebbene, la felicità sta nel fatto che questa sera dovrà dormire a Roma e partire domani mattina, perché voi dovete stare qui, dovete stare qui, seduti, in silenzio, a lavorare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Colleghi, l'onorevole Castelli sta facendo il suo intervento ed ha tutto il diritto di farlo, e non sto io a sindacare quello che dice, e avete la pazienza di ascoltare, se è necessario, i restanti nove minuti. Va bene ? Prego, onorevole Castelli.

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, grazie per la libertà. Io vorrei cominciare dicendo che mi sono rimaste impresse, anche a seguito delle parole dell'onorevole Marchi, quelle che sono state udite nei corridoi di questi palazzi qualche giorno fa: il Viceministro diceva – voglio dire quando uno parla pubblicamente si può ricordare e poi riportare –: «Si sa che durante una legge di stabilità qualche marchetta la devi fare, perché se no non si può fare la legge di stabilità».
  Allora è così, qualche «marchetta» bisogna farla per forza, perché se no non si va avanti. E dichiarata da un Viceministro, che si inorgogliva del fatto di aver Pag. 132fatto questo lavoro, perché se tu hai fatto questo lavoro lo sai, lo sai bene che qualche «marchetta» la devi fare, se no non si va avanti. Ora, questo è il Paese in cui ci troviamo, in cui un Viceministro in un altro Paese, se avesse detto una frase del genere, sarebbe tornato a casa dalla vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Questo invece è il Paese del signor nessuno.
  Ora, ovviamente qui dentro queste parole non danno nessun problema e non scuotono nessuna coscienza, ma io vi assicuro che fuori da qui la gente si arrabbia, e lo sapete bene, perché potrete continuare a comprarvi quello che volete...

  PRESIDENTE. Onorevole Rotta, per favore !

  LAURA CASTELLI. Comprarvi il consenso, comprarvi i voti, ormai anche questo è palese: vi comprate i voti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E non lo diciamo noi (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Onorevole Castelli, onorevole Castelli...

  LAURA CASTELLI. Presidente, mi dispiace, ma quando ci sono dei processi...

  PRESIDENTE. Sì, però io la prego di rivolgersi alla Presidenza.

  LAURA CASTELLI. Presidente, io mi rivolgo a lei, perché lei ha ragione, però quando ad un certo punto in un Paese si arriva che ci sono denunce e ci sono carte, dentro le procure, che dimostrano come alcuni partiti si comprano i voti, allora non si può stare zitti. Potrei fare mille esempi, ma li conoscete, quindi non li farò, perché li conoscete bene. Ora, se queste persone che fanno questo della propria politica hanno ancora il coraggio e la coscienza di venire qui, sedersi e decidere per lo sfascio di questo Paese, decidere per un bilancio ed una legge di stabilità malsane come quella che voi avete scritto, ebbene, complimenti, complimenti davvero.
  Io credo che siano state fatte fin troppe parole e questo è solo il secondo anno che vediamo con gli occhi di cittadini normali una legge di stabilità, ma io devo dire che lo schifo che noi proviamo ogni anno è immenso, e di questo noi vi ringrazieremo per sempre (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché il nostro stesso schifo lo possiamo portare fuori e quello schifo un giorno vi tornerà contro. E non è una minaccia, ve lo assicuro, è solamente un augurio, come gli auguri di Natale che noi oggi vi facciamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Allora, forse è il caso che voi torniate un po’ in fretta dalle vostre famiglie e cerchiate di guardarle negli occhi con la sincerità con cui guardate qui dentro i vostri colleghi...

  PRESIDENTE. Onorevole Castelli, lei si deve sempre rivolgere alla Presidenza, che sicuramente... onorevole Crippa, lei stia seduto perché sta parlando l'onorevole Castelli e il Presidente sta spiegando che deve rivolgersi al Presidente...sta soltanto interrompendo l'onorevole Castelli, onorevole Crippa stia comodo. Prego, onorevole Castelli.

  LAURA CASTELLI. Concludo, perché immagino che queste parole siano un po’ parole al vento...

  PRESIDENTE. No, ha altri sei minuti, onorevole Castelli.

  LAURA CASTELLI. Sono un po’ parole al vento perché semplicemente non credo che questo Natale possa portare un'aria diversa dentro questo Palazzo, dentro l'animo di quelle persone che per troppi anni sono state tenute qui dentro e hanno deciso in maniera strumentale per i propri interessi opere come il TAV, opere come l'Expo, opere come il Mose (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) hanno deciso di intrallazzare in quelli che Pag. 133sono gli affari di «mafia-capitale»: questo siete voi e siete voi e non siamo noi e questa è la cosa che va sottolineata, Presidente che non siamo noi. Allora, l'orgoglio di stare seduti in quest'Aula e poter dire che non siamo noi, lei probabilmente, Presidente, non lo capirà però le assicuro che è fortissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Credo che il nostro voto contrario non sia solo un voto contrario perché siamo l'opposizione, ma sia un voto contrario perché non possiamo accettare un modo di lavorare come quello che abbiamo visto che, per carità, era partito con tutti i buoni intenti, qui alla Camera, ma poi l'istituzionalità ha rovinato più di quello che noi potevamo immaginare, nel silenzio totale, e le abbiamo provate tutte, ve lo assicuro, le abbiamo provate tutte, ma voi siete ciechi, siete sordi e un po’ complici e collusi, per quanto mi riguarda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Speranza. Ne ha facoltà.

  ROBERTO SPERANZA. Signor Presidente, ho ritenuto di prendere la parola perché penso che vada difesa la dignità di questo Parlamento e la dignità di tutte le persone che, con grande serietà, lavorano per difendere le istituzioni democratiche. E voglio dire con tutta la forza che ho che non basterà alzare un cartellone, non basterà aggredire i banchi del Governo...

  PRESIDENTE. Colleghi, adesso dovete far parlare l'onorevole Speranza...

  ROBERTO SPERANZA. ... per nascondere un grande fallimento politico perché il punto è questo...

  PRESIDENTE. Si fermi un attimo (La deputata Grillo mostra un cartello recante la scritta: No slot) ! Onorevole Grillo, tolga quel cartello... onorevole Grillo, tolga quel cartello...

  ROBERTO SPERANZA. Qualcuno pensa che basta alzare un cartellino e inseguire il titolo di un telegiornale per nascondere un grande fallimento politico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Gli italiani vi hanno dato fiducia per cambiare l'Italia, e avete finito semplicemente per immaginare che la soluzione potesse essere alzare un cartellone.

  PRESIDENTE. Onorevole Speranza, deve rivolgersi alla Presidenza.

  ROBERTO SPERANZA. Io dico basta, basta parlare di mafia a sproposito, basta parlare in questo modo, non se ne può più, e non lo dico per difendere il Partito Democratico, lo dico per difendere la dignità di questo Parlamento (Commenti dei deputati dei gruppo MoVimento 5 Stelle). Il PD, questa comunità di donne e di uomini, si batterà esattamente per questo obiettivo e anche il voto di oggi è un piccolo passo avanti per realizzare questo disegno di progresso di cui il nostro Paese ha bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 2680-B)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato, n. 2680-B, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Onorevole Romele, la faccio parlare subito dopo il voto... Brunetta... Portas... Folino... Angelino Alfano... Portas... Simone Valente... Folino...

Pag. 134

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (e relative note di variazioni)» (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2680-B):

   Presenti  411   
   Votanti  410   
   Astenuti    1   
   Maggioranza  206   
    Hanno votato  302    
    Hanno votato no  108.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

Sull'ordine dei lavori (ore 22,05).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Romele. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE ROMELE. Signor Presidente, grazie della disponibilità, mi rivolgo in particolare al Viceministro Morando, se ha la bontà magari di ascoltarmi un attimo. Viceministro Morando, mi rivolgo a lei, se gentilmente mi può ascoltare. Lei ha avuto modo, e con correttezza, di rispondere avvisando che, per quanto attiene l'IMU sugli impianti bullonati nei capannoni, il problema è risolto, in quanto sono state date disposizioni affinché la questione venisse risolta. In realtà io spero, e mi auguro che qualcuno mi ascolti, dal territorio le associazioni imprenditoriali, la Confindustria e le associazioni degli artigiani e delle piccole e medie industrie all'unanimità, non più tardi di un'ora fa, hanno comunicato che disposizioni in tal senso loro non ne hanno raccolte, tutt'altro; hanno raccolto che se ancora quella disposizione del 2012 relativa alla competenza dei responsabili territoriali per quanto riguarda la raccolta delle tassazioni su queste opere qui...

  PRESIDENTE. Concluda, onorevole Romele.

  GIUSEPPE ROMELE. Per cui velocemente mi rivolgo al Viceministro Morando e a tutto il Governo, visto che c’è anche qualche autorevole Ministro, perché questo problema venga affrontato con chiarezza, onde evitare una ulteriore stortura che possiamo dare a tutto il territorio nazionale e alle migliaia e migliaia di imprese che su questo argomento hanno un grosso problema.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tentori. Ne ha facoltà.

  VERONICA TENTORI. Signor Presidente, intervengo oggi in quest'Aula per ricordare Vittorio Calvetti, parlamentare lecchese della Democrazia Cristiana per tredici anni, che domenica ci ha lasciato all'età di novantanove anni. Credo sia importante ricordare il suo impegno in questo luogo, nell'istituzione per cui ha lavorato con tanta dedizione e passione per lungo tempo.

  PRESIDENTE. Scusi onorevole Tentori, un secondo solo. Colleghi, l'onorevole Tentori sta ricordando un collega che è scomparso, forse un minimo di... magari semplicemente se si può uscire e lasciare che la collega concluda. Grazie onorevole Tentori, prego.

  VERONICA TENTORI. Vittorio Calvetti nacque a Mandello del Lario nel 1915, dopo aver conseguito la laurea in lettere insegnò ai licei scientifico e classico di Lecco e diventò poi insegnante e successivamente preside nella scuola media del Collegio Volta di Lecco e per dieci anni fu preside dell'Istituto civico magistrale Bertacchi. Sin dalla liberazione nel 1945, dimostrò grande passione e dedizione all'attività amministrativa e politica. Negli anni giovanili aderì all'Azione cattolica ed il primo impegno fu nei Comitati civici per le elezioni del 1948, con la DC di Alcide De Gasperi. È stato socio impegnato del governo parrocchiale Giuseppe Toniolo con esponenti di primo piano del laicato cattolico, che ebbero responsabilità direttive nella ricostruzione postbellica e nella nascente Pag. 135società democratica repubblicana. Con spirito di servizio per i territori e la comunità, qualità che l'hanno da sempre contraddistinto, nel 1951 viene eletto consigliere all'amministrazione provinciale di Como, dove diventa assessore alla pubblica amministrazione. Avrà tale assessorato per dieci anni, distinguendosi per lo sviluppo delle scuole medie in provincia di Como. Nelle elezioni del 1963 viene eletto alla Camera dei deputati nel collegio di Como, Sondrio e Varese. Sarà rieletto nel 1968 e nel 1972, rimanendo fino al 1976. Nei tredici anni di attività parlamentare...

  PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Tentori, è finito il tempo.

  VERONICA TENTORI. Concludo. Nel rivolgere a Vittorio Calvetti questo ricordo sincero e non formale esprimo, insieme al collega lecchese Fragomeli, vicinanza ai suoi familiari e ai suoi cari in questo momento di dolore. Quella di Vittorio è stata una vita lunga e intensa e sono convinta che il suo spirito...

  PRESIDENTE. Onorevole, deve concludere, io sono mortificato di farlo su questo intervento, ma il tempo è finito.

  VERONICA TENTORI. Ho chiuso. Il suo spirito di servizio, la sua dedizione e la sua passione per la politica e per l'amministrazione della cosa pubblica, per la cultura e per il territorio...

  PRESIDENTE. Onorevole non mi costringa ad interromperla...

  VERONICA TENTORI. ... e la comunità lecchese non potranno essere dimenticati. (La Presidenza autorizza, secondo i criteri costantemente seguiti, la pubblicazione in calce al resoconto delle seduta odierna del testo integrale dell'intervento).

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Grazie, Presidente, sabato a Trani sono stati arrestati il sindaco Riserbato, della Puglia prima di tutto, l'ex vice sindaco Di Marzio, di Forza Italia, l'ex consigliere comunale Musci, di Forza Italia, il consigliere comunale Damascelli, del movimento Schittulli, un dirigente comunale e un altro ex dirigente di una municipalizzata comunale. Sono stati arrestati per associazione a delinquere, corruzione, turbativa d'asta e concussione elettorale, il voto di scambio che magari a qualcuno dovrebbe ricordare la porcata fatta sul 416-ter.
  Presidente, l'autorità giudiziaria ha detto che ci saranno altri sviluppi. Al momento, sono avvenuti questi arresti solo perché le misure urgenti...

  PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole D'Ambrosio... Colleghi, onorevole Rosato, mi può aiutare gentilmente... se bisogna fare dei saluti fateli fuori dall'Aula e facciamo in modo che chi deve parlare possa parlare tranquillamente, grazie.
  Prego, onorevole D'Ambrosio.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Presidente, capisco che gli auguri bisogna farli qui, però, bisogna anche ricordarsi di farli a qualche collega di partito che, in questo momento, è in galera (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ricordatevelo anche...

  PRESIDENTE. Onorevole D'Ambrosio, per favore...

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Stiamo parlando di questo, Presidente, grazie. Come dicevo, con questo intervento in quest'Aula, parlando di quello che è stato definito il sistema Trani e che ricorda tanto «mafia capitale», noi siamo qui a denunciare e a chiedere immediatamente azioni da parte del Ministero dell'interno perché si attivi con il prefetto per sciogliere immediatamente tale consiglio comunale. Ma quello al quale mi rivolgo in quest'aula, Presidente, assieme ai cittadini, assieme al gruppo del MoVimento 5 Stelle qui, assieme al gruppo...

Pag. 136

  PRESIDENTE. Onorevole Manfredi, forse non mi sono spiegato allora ! Prego.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Riparto, Presidente, però mi dia qualche secondo in più.

  PRESIDENTE. Abbondanti...

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Grazie. Assieme al MoVimento 5 Stelle qui presente, assieme al MoVimento 5 Stelle di Trani ed assieme ai cittadini, visto quello che sta accadendo, cioè la lontananza dei cittadini dalla politica, siamo qui a chiedere, caro Presidente, un sussulto di dignità da parte della politica, perché a Trani, visto che qui ci governa Renzi con la sua maggioranza del PD, abbiamo il presidente del consiglio Ferrante che è un renziano della prima ora e, allora, magari, chiediamo al Presidente del Consiglio che faccia da tramite affinché tutta l'opposizione, assieme alla maggioranza dei consiglieri comunali a Trani, depositi una mozione di sfiducia nei confronti del proprio sindaco arrestato per tutti quei reati che prima vi dicevo, in maniera tale da poter finalmente dare un minimo di dignità alla politica.
  Noi la vogliamo dare, Presidente e concludo, dicendo che forse è vero, noi perdiamo pezzi, forse è vero, noi perdiamo consenso, ma intanto in galera continuate ad andarci voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Signor Presidente, tanti auguri scomodi a chi è entrato in Parlamento parlando del taglio degli F-35 e poi vota a favore del programma per gli F-35, a chi non si vergogna di scegliere Denis Verdini, quattro volte rinviato a giudizio, due per corruzione, per riformare la Costituzione. Tanti auguri scomodi a chi pensa, ancora oggi, nel 2014, che l'unico modo per risolvere i conflitti nel mondo, in Iraq, in Siria o in Afghanistan, sia bombardare; tanti auguri scomodi a chi ha abbassato le pene sul reato di scambio politico-mafioso; tanti auguri scomodi a chi parla di olimpiadi di Roma 2024 per cancellare dalle teste di tanti italiani lo scandalo di «mafia capitale». Tanti auguri scomodi a chi guadagna 15 mila, 16 mila, 20 mila euro al mese e non prova la soddisfazione di tagliarsi lo stipendio e di restituirlo ai legittimi proprietari, i cittadini; tanti auguri scomodi a chi si vende al sistema, anche tra le file del MoVimento 5 Stelle, ma anche tanti auguri di cuore a chi non si vende al sistema tra le file del MoVimento 5 Stelle e non si venderà mai al sistema, a chi non molla, a chi crede che questo Paese si possa costruire sulla base della sovranità alimentare, energetica, dell'informazione, politica e sovranità monetaria. Al giudice Di Matteo e ai PM di Palermo che lottano contro la mafia nell'assoluto silenzio delle istituzioni e insistono nel parlare di trattativa Stato-mafia in un'Italia che vuole nasconderlo, ai comici che sono stati così folli da fare entrare qui in Parlamento decine e decine di deputati che neanche conoscevano e persone che non avevano nessun potere alle spalle. Tanti auguri ai miei fantastici colleghi con i quali condividiamo tante battaglie e a chi pensa, Presidente, che l'onestà tornerà di moda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente Giachetti. Sarebbe compito del decano dell'Assemblea, ma quest'usanza, ahimè, si è persa. Credibilmente oggi sarà l'ultima seduta di quest'anno, salvo qualche annuncio, forse, di un «decreto milleproroghe» o non so di cosa. Quindi, io approfitto, anche a nome del gruppo cui appartengo, per fare gli auguri, in un giorno in cui abbiamo assistito ad una seduta non propriamente edificante.
  Ne approfitto, Presidente Giachetti, per ringraziarla per la fermezza e l'intelligenza con cui ha condotto i lavori di Pag. 137quest'Aula oggi. Approfitto per fare gli auguri, anche se con uno spirito un po’ mortificato, ai colleghi che sono rimasti in quest'Aula e a quelli che sono andati via; al personale della Camera (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Partito Democratico), che lavora con dedizione e impegno, nella consapevolezza che c’è una grossa parte di quest'Aula che questo lavoro lo onora e lo rispetta.
  Approfitto anche per fare gli auguri al Segretario generale della Camera, che sta lasciando, dopo lunghi anni di impegno, questo incarico, al dottor Zampetti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Partito Democratico), per la professionalità, per la dedizione, per la competenza e anche, mi permetta, Presidente, per l'eleganza istituzionale con cui ha ricoperto in questi lunghi anni questo incarico. A lui va il nostro ringraziamento.
  Va il nostro ringraziamento a tutto il personale della Camera che con equilibrio, dedizione, imparzialità, impegno, ci aiuta a lavorare in quest'Assemblea, che è il luogo dove la nostra Costituzione stabilisce si debba celebrare il rito più alto e nobile della nostra democrazia, quello del confronto tra idee diverse, tra opinioni diverse. Un confronto che passa anche per uno scontro se si vuole duro, importante, per la logica a volte impietosa dei numeri, ma che è alla base di quella arte alta e nobile che è la politica. In quest'arte noi ci crediamo e ringraziamo per questo chi lavora in questa istituzione; e crediamo di voler rimanere in questa istituzione – a differenza di chi di questa istituzione pensa quanto di peggio – a testa alta, con orgoglio e con onore (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Baldelli. Ovviamente la Presidenza si associa agli auguri che lei ha rivolto a tutti e in particolar modo al personale.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, colgo spunto dalle parole che bene ha detto il collega Baldelli per ringraziare anch'io tutto il personale della Camera, in quest'anno molto intenso che abbiamo vissuto, in cui certo non tutte le cose sono state condivise nei loro contenuti, ma credo che tutti i gruppi parlamentari prendano atto volentieri e ricordino volentieri che molto lavoro è stato fatto. Moltissimo lavoro è stato fatto, e se questo è stato possibile, è stato certo per l'impegno dei gruppi parlamentari tutti, maggioranza e opposizione, ma anche in particolare per il lavoro e il livello di grande collaborazione che tutto il personale della Camera ci ha riservato in questi intensi mesi di lavoro. Quindi, veramente un augurio e un ringraziamento a loro e a tutte le loro famiglie.
  Mi associo anch'io, anche a nome del mio gruppo, alle parole espresse per il Segretario generale, per il dottor Zampetti, che in questi lunghi anni di servizio allo Stato, alle istituzioni, ha caratterizzato il suo impegno con grande rispetto, attenzione, competenza e professionalità spese a servizio del Paese qui, nel luogo della democrazia. Credo che la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine nei suoi confronti sia bene ricordarla anche in quest'Aula.
  Grazie anche alla Presidenza, che ci ha accompagnato tutti: la Presidente Boldrini, ma tutti e quattro i presidenti che in quest'anno faticoso hanno contribuito con noi – anche lei, Presidente Giachetti – a far sì che in quest'Aula la democrazia si potesse concretizzare con delle scelte, con dei percorsi, con delle fatiche condivise; fatiche condivise che, però, io credo possano essere il segno che questo è un Paese che va avanti con la forza delle sue istituzioni, e la forza delle sue istituzioni è rappresentata anche dal lavoro che noi qui svolgiamo quotidianamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  FRANCESCA BUSINAROLO. Chiedo di parlare.

Pag. 138

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  FRANCESCA BUSINAROLO. Signor Presidente, non è un intervento per fare gli auguri, ma per rilanciare la palla che ha lanciato prima il mio collega Giuseppe D'Ambrosio, e dalla Puglia passiamo in Veneto, dove oggi l'ex vicesindaco di Verona è stato condannato a cinque anni per corruzione. Non bastasse questo, anche l'ex dirigente di una partecipata importantissima del comune di Verona, Tartaglia, è stato condannato a tre anni per reati contro la pubblica amministrazione. Allora, corruzione è la condanna che è stata dedicata al vicesindaco Giacino, riguarda reati svolti durante il suo mandato. Lui svendeva il territorio veronese. Invece l'amministratore Tartaglia mal gestiva i servizi cimiteriali, i servizi delle farmacie e di tutto questo l'amministrazione Tosi se ne lava le mani. La giunta Tosi e Tosi in persona si devono dimettere, il prefetto deve prendere provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), il MoVimento 5 Stelle di Verona e provincia sarà tutto compatto per chiedere le dimissioni di Tosi, che oggi in un tweet mi risponde che lui non si dimette perché ha paura di mettersi davanti al giudice Rossi, perché ha paura di essere condannato. Bene, Tosi, dimettiti perché è ora che tu lo faccia, perché non sei in grado di fare il sindaco, perché non ti sei accorto che il tuo vicesindaco si stava facendo corrompere ed era un corruttore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. A questo punto, rinnovo ovviamente gli auguri a tutti coloro che sono in Aula e anche e soprattutto, come detto dai colleghi Baldelli e Rosato, a tutto il personale che è stato impegnato anche nella giornata faticosa di oggi.

Ordine del giorno della prossima seduta.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

  Giovedì 8 gennaio 2015, alle 11:

  Seguito della discussione del disegno di legge costituzionale:
   S. 1429 – Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione (Approvato, in prima deliberazione, dal Senato) (C. 2613-A).

   e degli abbinati progetti di legge costituzionale: D'INIZIATIVA POPOLARE; D'INIZIATIVA POPOLARE; VIGNALI; CIRIELLI; CIRIELLI; CIRIELLI; CAUSI; PISICCHIO; PISICCHIO; PISICCHIO; PISICCHIO; GIACHETTI; SCOTTO; FRANCESCO SANNA; PELUFFO ed altri; LENZI; LAURICELLA ed altri; BRESSA e DE MENECH; CAPARINI ed altri; CAPARINI ed altri; VACCARO; LAFFRANCO e BIANCONI; PALMIZIO; PALMIZIO; PALMIZIO; PALMIZIO; GIANCARLO GIORGETTI ed altri; GIANCARLO GIORGETTI ed altri; LA RUSSA ed altri; ABRIGNANI ed altri; TONINELLI ed altri; GIANLUCA PINI; LAFFRANCO e BIANCONI; GINEFRA ed altri; GIORGIA MELONI ed altri; MIGLIORE ed altri; D'INIZIATIVA DEL GOVERNO; BONAFEDE e VILLAROSA; PIERDOMENICO MARTINO; BRAMBILLA; GIANCARLO GIORGETTI ed altri; CIRIELLI e GIORGIA MELONI; VALIANTE; QUARANTA ed altri; LACQUANITI ed altri; CIVATI ed altri; BOSSI; LAURICELLA e SIMONI; DADONE ed altri; GIORGIS ed altri; LA RUSSA ed altri; RUBINATO ed altri; D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'EMILIA-ROMAGNA; MATTEO BRAGANTINI ed altri; CIVATI; FRANCESCO SANNA ed altri (C. 8-14-21-32-33-34-148-177-178-179-180-243-247-284-329-355-357-379-398-399-466-568-579-580-581-582-757-758-839-861-939-1002-1259-1273-1319-1439-Pag. 1391543-1660-1706-1748-1925-1953-2051-2147-2221-2227-2293-2329-2338-2378-2402-2423-2441-2458-2462-2499).
  – Relatori: Fiano e Sisto, per la maggioranza; Toninelli, Matteo Bragantini e Quaranta, di minoranza.

  La seduta termina alle 22,20.

TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI DANIEL ALFREIDER, FEDERICO FAUTTILLI E GIANFRANCO LIBRANDI SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2679-BIS-B.

  DANIEL ALFREIDER. Grazie Presidente, Onorevole Presidente, cari colleghi, siamo chiamati oggi a votare un'ambiziosa legge di stabilità per il 2015 che ha come obiettivo primario quello del rilancio dell'economia e sulla quale abbiamo lavorato intensamente sia alla Camera che al Senato.
  Sotto questo profilo il merito di aver affrontato e risolto, seppur non tutte, molte delle questioni che erano rimaste in sospeso, va in particolare al Viceministro Morando che ringraziamo.
  Come Presidente del Gruppo SVP PATT mi preme, innanzitutto, sottolineare la nostra soddisfazione per l'inserimento nel testo di legge dei nuovi accordi finanziari per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e per la Regione Friuli Venezia Giulia, che pongono fine all'impressionante contenzioso instaurato negli ultimi anni. Occorre dare atto al Governo Renzi di essere stato il primo governo ad affrontare questo delicato e per noi essenziale problema con serietà e determinazione. Ringraziamo in particolare i sottosegretari Delrio e Bressa per esser stati in queste settimane interlocutori sempre attenti e presenti.
  Con questo patto, che modifica gli statuti di autonomia di Trento e Bolzano, le due province autonome, pur dando un contributo importante al risanamento della finanza pubblica, potranno avere certezza e stabilità nella programmazione finanziaria negli anni a venire. Un'ulteriore prova della serietà dell'impegno di non procedere a tagli unilaterali è la nota informativa indirizzata al cancelliere austriaco Werner Faymann con la quale si ribadisce la volontà che anche in futuro verrà rispettato il principio consensuale ove si modifichino norme del Pacchetto.
  Un altro punto positivo è che è stata confermata la continuità sul finanziamento del progetto internazionale del Tunnel del Brennero prevedendo una quota di 570 milioni.
  Consideriamo inoltre molto importante aver chiarito che le nostre imprese potranno dedurre, nella misura prevista dalla normativa statale, l'imposta immobiliare IMI che in provincia di Bolzano ha sostituito l'IMU.
  Concludo il mio intervento annunciando che per queste ragioni il gruppo delle Minoranze linguistiche voterà a favore di questa legge di stabilità.

  FEDERICO FAUTTILLI. Grazie Presidente. Colleghi, Sottosegretario, Viceministro, nel confermare il voto favorevole del Gruppo «Per l'Italia – Centro Democratico» desidero sottolineare alcuni punti rilevanti dei provvedimenti esaminati.
  Al di là delle polemiche che ne hanno accompagnato l'approvazione al Senato, polemiche che forse potevano essere evitate con una maggiore accortezza rispetto ai tempi e alle modalità di svolgimento dei lavori, una cosa è certa: questa legge di stabilità offre al nostro Paese l'occasione per far ripartire la sua economia e per riattivare la domanda, senza sacrifici per i cittadini e senza stressare i conti pubblici, responsabilizzando, attorno a questo obiettivo, non solo la macchina dello Stato ma anche le sue articolazioni e le autonomie territoriali.
  Un mix di politica di rigore e di politica espansiva per favorire la crescita; è una sorta di una scommessa, una scommessa che ha l'avallo della Commissione europea: le cifre in essa contenute sono credibili, a condizione che noi facciamo le riforme che abbiamo promesso di fare.
  Crediamo che il lavoro fatto dal Senato, al di là delle critiche scatenate dalla presentazione di un numero cospicuo di emendamenti presentati da Governo e relatore, Pag. 140sia stato un lavoro proficuo che ha migliorato quanto di buono era già stato fatto qui alla Camera.
  Sono stati dati segnali importanti sia sul piano economico che sociale, molti dei quali condivisi anche dalle opposizioni che poi hanno puntato il dito solo sull'aspetto procedurale (che va cambiato), piuttosto che su quello contenutistico (che va apprezzato).
  Sono state approvate modifiche importanti: dal credito di imposta per le imprese che non possono usufruire della riduzione dell'IRAP, ad una ulteriore riduzione dei tagli ai patronati; dagli ulteriori interventi per quanto riguarda le bonifiche dei siti contaminati dall'amianto all'estensione dei benefici per quei lavoratori esposti all'amianto ai quali sono stati riconosciuti benefici previdenziali e assistenziali non previsti in precedenza.
  Così come condividiamo gli interventi per le calamità naturali e alcune misure fiscali per i territori che ne sono stati colpiti, penso all'Aquila, all'Emilia-Romagna, al Molise, alla Sicilia e a Genova.
  Inoltre, alcune norme inserite dall'altro ramo del Parlamento hanno ampliato la portata di alcuni interventi riguardanti il sociale, in perfetta sintonia con quanto già fatto qui alla Camera e con quanto sostenuto dal nostro Gruppo in prima lettura che orienta la sua politica avendo come punto di riferimento l'economia sociale di mercato, la sussidiarietà, la centralità della persona, della famiglia, della comunità e che apprezza quindi gli interventi fatti al Senato.
  Mi riferisco all'incremento della dotazione per favorire il diritto al lavoro dei disabili, a quello per il sostegno alle adozioni internazionali e quello per i programmi nazionali di distribuzione delle derrate alimentari alla persone indigenti nonché lo stanziamento di 50 milioni per il servizio civile, intervento colpevolmente dimenticato nel passaggio alla Camera.
  Noi diamo atto al Governo per l'attenzione con cui ha ascoltato le nostre osservazioni, per quello che riguarda i temi del sostegno alla famiglia, soprattutto delle famiglie numerose, i temi della libertà della scuola, i temi del sostegno ai poveri e agli emarginati.
  Con questa legge di stabilità il Governo ha fortemente voluto intervenire laddove era ritenuto strategico, tagliando in maniera significativa le tasse per rianimare una domanda caduta a livelli mai raggiunti, cercando di rilanciare i consumi e sostenere le fasce più deboli della popolazione. Si tratta di misure in gran parte rivolte ai lavoratori e alle imprese, alle famiglie e ai ceti più deboli.
  Ed è per tutti questi motivi che noi deputati del Gruppo per l'Italia – Centro Democratico torniamo ad esprimere un voto di approvazione del Bilancio e della legge di stabilità 2015.

  GIANFRANCO LIBRANDI. Signor Presidente, Ministri, Onorevoli Colleghi, la legge di stabilità che ritorna oggi in quest’ Aula per la definitiva approvazione è un provvedimento equilibrato che promuove la crescita, lo sviluppo, la riduzione delle disuguaglianze e la sostenibilità dei conti pubblici.
  È la prima volta che una legge di stabilità – invece di far tremare i cittadini imponendo nuove tasse per rimediare ad errori fatti negli anni e nei mesi precedenti – prevede non solo la diminuzione dell'imposizione fiscale ma anche aiuti ed incentivi alle imprese, alle famiglie ed ai più deboli, i malati, gli invalidi.
  Dobbiamo essere orgogliosi di questa legge di stabilità che ha avuto attenzione per tutti, soprattutto per chi sta soffrendo duramente per una crisi che sembra non finire mai.
  Non dimentichiamo inoltre che il quadro generale in cui questa legge di stabilità viene approvata si deve confrontare con una situazione macroeconomica mondiale ed europea in fase di assestamento.
  Nel 2014 registriamo la fine della forte decrescita ed i primi segnali positivi di ripresa dell'economia. Gli ordinativi esteri per le nostre aziende aumentano, la propensione agli investimenti ed ai consumi si stanno riaccendendo. Il mercato immobiliare ci trasmette un segnale positivo e come spesso accaduto in fase di cambiamento dei cicli economici, il mercato immobiliare è il primo a dare il segnale, sia Pag. 141negativo ma questa volta positivo, che i provvedimenti messi in campo nei mesi precedenti stanno funzionando.
  Lavorare, ragionare e proporre soluzioni invece di protestare con un populismo fine a sé stesso sta dando i risultati che ci aspettavamo.
  La nostra visione responsabile è l'attenzione che riserviamo agli equilibri di bilancio: non possiamo dire agli italiani che faremo deficit e nuovo debito, che usciremo dall'euro e stamperemo moneta. Noi crediamo ad una Italia seria, europea e responsabile, immaginiamo un futuro italiano ispirato ai valori del nostro Paese, unito dal nord al sud in uno sforzo comune e condiviso per il bene di tutti.
  Il pilastro fondamentale di questa Legge è senza dubbio la riduzione dell'Irap per le imprese. L'esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato segna un significativo passo nella direzione della riduzione del cuneo con un alleggerimento del carico fiscale delle nostre imprese di 2,7 miliardi per il 2015, che diventeranno 4 nel 2016. È senza dubbio la più importante e positiva inversione di rotta nel rapporto tra governo e imprese. Finalmente dopo venti anni il lavoro è al centro di una legge di stabilità; gli osservatori esteri se ne sono già accorti e considerano l'Italia più credibile. Quale soddisfazione !
  Certo sarebbe stato meglio includere negli sgravi Irap anche i lavoratori stagionali ed allargare il raggio di azione di questo provvedimento il più possibile. Ci lavoreremo nel prossimo futuro.
  Condividiamo la nuova previsione di un credito d'imposta del 10 per cento sulla stessa Irap a favore dei lavoratori autonomi senza dipendenti, introdotta dal Senato. Una misura giusta, che riguarderà quasi un milione e mezzo di partite IVA che non possono beneficiare del prossimo taglio dell'Irap sul costo del lavoro.
  La riduzione dell'Irap, insieme alle nuove norme sul mercato del lavoro approvate con il Jobs Act costituirà una forte spinta per la nostra economia.
  Insieme ai sindacati dobbiamo utilizzare queste innovative regole per lavorare congiuntamente, per creare nuovi posti di lavoro, trovando punti di comune soddisfazione degli interessi dei lavoratori e delle imprese, siano multinazionali o artigianali.
  Imprenditori, lavoratori, sindacalisti e bancari dovranno impegnarsi insieme per risolvere i problemi delle singole aziende; le decisioni strategiche saranno condivise, così come oneri, sacrifici e profitti.
  La contrattazione di secondo livello, grazie ai nuovi strumenti forniti dal Governo, sarà la vera rivoluzione del mercato del lavoro italiano.
  Una misura su cui purtroppo esprimiamo le nostre riserve è la modifica del regime dei minimi. È stato compiuto un errore, un danno per molte centinaia di migliaia di partite IVA. L'aumento dell'aliquota al 15 per cento e la riduzione per molte categorie della soglia massima per accedere al regime agevolato a 15 mila euro rischia di rendere questo nuovo sistema peggiorativo.
  Un esempio: un giovane professionista che aprirà la partita iva dal 2015, a fronte di un reddito pari a euro 30.000 euro, sarà tassato con il regime ordinario (non potendo entrare nel nuovo regime per il superamento della soglia) con una tassazione pari a circa 7.000 euro rispetto a una tassazione di circa 1.500 euro che avrebbe avuto con il vecchio regime dei minimi. Cosa diremo a questo giovane ? Forse era il caso di lasciare tutto com'era, ma sono certo che risolveremo nell'immediato futuro questa problematica.
  Molto positiva la riduzione dei contributi sociali per un triennio a favore dei datori di lavoro che assumeranno nel corso del 2015 dipendenti a tempo indeterminato. Favorirà l'anticipazione al 2015 di assunzioni programmate per gli anni successivi, contribuendo ad una più rapida ripresa dell'occupazione che sarebbe diversamente destinata a seguire con ritardo la ripresa economica.
  Bene il bonus bebé e consideriamo positivamente anche la stabilizzazione del credito d'imposta da 80 euro mensili a favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, introdotto in via transitoria pochi mesi fa: la stabilizzazione del bonus, garantendo certezze alle famiglie circa il loro Pag. 142reddito disponibile futuro, potrà impattare in modo positivo sui consumi. È uno sforzo da quasi 10 miliardi di euro che sta dando i primi risultati.
  Un auspicio, forse è meglio dire una richiesta, è che nel prossimo futuro si possano reperire – con una scelta politica chiara – le risorse necessarie per ampliare la platea dei beneficiari del bonus ai pensionati con reddito più basso, le cui sofferenze non sono più sopportabili. Il sistema pensionistico italiano vive squilibri inaccettabili: a fronte di trattamenti privilegiati, goduti da decenni con il solo calcolo retributivo scollegato da qualsiasi riferimento ai contributi versati, ci sono situazioni di autentica miseria. Troveremo un modo, anche con opportuni tagli di spesa, per aumentare le pensioni minime.
  Esprimiamo soddisfazione per l'IVA sugli eBook al 4 per cento, battaglia di Scelta Civica condivisa con molte forze politiche. Apprezziamo le misure adottate a favore dell'attività aziendale di innovazione: patent box innanzitutto e credito di imposta relativo alle spese di ricerca e sviluppo. C’è un punto però che avremmo voluto fosse modificato dal Senato: il fatto che l'agevolazione riguardi solo il valore incrementale degli investimenti rispetto all'ultimo triennio penalizza tutti quegli imprenditori che negli anni scorsi, nonostante tante difficoltà e tante incertezze, hanno coraggiosamente scommesso ed investito sulle loro imprese. Purtroppo le risorse sono limitate e quindi apprezziamo il provvedimento.
  Il rifinanziamento della Legge Sabatini favorirà gli investimenti e lo sviluppo delle aziende, l'aumento della dote destinata agli ammortizzatori sociali sarà la soluzione per situazioni critiche ed ulteriori risorse per la promozione del Made in Italy saranno di aiuto alle nostre aziende che operano sui mercati esteri.
  In attesa di una local tax più favorevole per i cittadini, condividiamo l'emendamento che evita per il 2015 possibili aumenti della Tasi, così come la previsione di un credito di imposta del 9 e del 6 per cento a favore dei fondi pensione e delle casse professionali in relazione ad investimenti destinati all'economia reale. Una misura che compensa l'aumento della tassazione sui loro capital gains.
  Abbiamo qualche dubbio, invece, circa l'entrata in vigore dal 1o gennaio 2015 dei meccanismi di split payment e reverse charge. Pur condividendo la ratio di queste azioni, finalizzate a recuperare fasce importanti di evasione, la mancata deroga da parte dell'Unione europea potrebbe rappresentare un problema molto serio.
  Un tema sul quale occorre fare ancora moltissimo è quello delle partecipate pubbliche, che in moltissimi casi non sono altro che luoghi di distribuzione di poltrone e consulenze, quando non diventano addirittura centri di malaffare. Ed il recente scandalo di Mafia Capitale lo dimostra.
  Con questa legge di stabilità si fa un passo in avanti, prevedendo l'obbligo degli enti locali di sopprimere le società composte da soli amministratori o che abbiano più amministratori che dipendenti. E sono oltre 2.800.
  Questo passo in avanti è dovuto quasi esclusivamente a Scelta Civica, che fin da agosto aveva presentato un testo e che fin dall'inizio della legislatura insiste sul tema, nell'indifferenza di tutti i partiti. Ci fa piacere che ora anche NCD e PD si siano unite a noi in questa strategia, ma si doveva e si poteva fare di più.
  La norma inclusa nel maxi emendamento, infatti, non contempla le sanzioni che noi avevamo previsto nella nostra proposta di legge e nei nostri emendamenti, e senza sanzioni sarà difficile convincere gli enti locali ad adempiere. Ma è comunque un inizio, che costituisce una grande vittoria per Scelta Civica.
  Un'ultima considerazione. Noi di Scelta Civica ci siamo impegnati molto e lealmente per migliorare questo testo, nonostante la nostra limitata esperienza parlamentare.
  In questi giorni ci siamo però resi conto che alcuni con più esperienza di noi tendevano a mettere il bene comune proprio, o per meglio dire comunale o territoriale, davanti al vero bene comune nazionale.Pag. 143
  Tanti altri parlamentari, la maggioranza, meritano invece il nostro plauso per il duro lavoro svolto a favore della collettività, senza richieste «locali».
  Ci impegneremo con sempre maggiore forza e convinzione affinché benefici e sacrifici siano uguali per tutti.
  Per concludere, Scelta Civica voterà convintamente ed orgogliosamente a favore di questa legge di stabilità 2015.

TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DELLA DEPUTATA VERONICA TENTORI SULL'ORDINE DEI LAVORI

  VERONICA TENTORI. Intervengo oggi in quest'Aula per ricordare Vittorio Calvetti, parlamentare lecchese della Democrazia Cristiana per 13 anni, che domenica ci ha lasciato all'età di 99 anni.
  Credo sia importante ricordare il suo impegno in questo luogo, nell'istituzione per cui ha lavorato con tanta dedizione e passione per lungo tempo.
  Vittorio Calvetti nacque a Mandello Del Lario nel 1915. Dopo aver conseguito la laurea in lettere, insegnò ai licei scientifico e classico di Lecco. Diventa poi insegnante, e successivamente preside alla scuola media del Collegio Volta di Lecco e per 10 anni fu preside dell'Istituto civico magistrale «Bertacchi», di Lecco.
  Sin dalla Liberazione del 1945 dimostrò grande passione e dedizione all'attività amministrativa e politica. Negli anni giovanili aderì all'Azione Cattolica, ed il primo impegno fu nei Comitati civici per le elezioni del 1948, con la DC di Alcide De Gasperi.
  È stato socio impegnato del Convegno parrocchiale Giuseppe Toniolo con esponenti di primo piano del laicato cattolico, che ebbero responsabilità direttive nella ricostruzione post bellica e della nascente società democratica e repubblicana.
  Con spirito di servizio per il territorio e per la comunità, qualità che l'hanno da sempre contraddistinto, nel 1951 viene eletto consigliere all'Amministrazione Provinciale di Como, dove diventa assessore alla Pubblica Istruzione. Avrà tale assessorato per 10 anni, distinguendosi per lo sviluppo delle scuole medie in provincia di Como.
  Nelle elezioni del 1963 viene eletto alla Camera dei Deputati, nel collegio di Como, Sondrio, Varese. Sarà rieletto nel 1968 e nel 1972, rimanendo sino al 1976. Nei 13 anni di attività parlamentare a Montecitorio è stato vice presidente della commissione Lavori Pubblici e presidente della commissione Grande Viabilità, Edilizia Scolastica ed Universitaria.
  Proseguendo l'opera del compianto senatore Piero Amigoni, ha seguito l'intero iter della costruzione del collegamento della nuova superstrada Lecco-Colico e dell'attraversamento di Lecco. Nel 1969, dopo la tragica frana di febbraio del Monte San Martino, si è subito impegnato nel sostenere la proposta di una legge speciale di finanziamento per le opere pubbliche a protezione dell'abitato di Lecco. È stato sempre particolarmente presente in tutte le iniziative e progetti di edilizia scolastica, e non solo nei Comuni del suo collegio elettorale.
  Vittorio Calvetti inoltre è stato presidente dell'Ospedale di Lecco, consigliere comunale a Mandello e a Parlasco ed ha collaborato assiduamente con il Centro orientamento educativo di Barzio.
  Fu anche il primo a reggere la responsabilità del neo costituito Ufficio di pubblica tutela degli utenti dell'USL di Lecco, incarico volontaristico che svolse con competenza e pazienza.
  Ha ricevuto la medaglia d'oro di benemerito dall'Amministrazione Provinciale di Como, la medaglia d'oro di San Nicolò del Comune di Lecco, la medaglia d'oro dalla Fondazione Lorenzo Conti, di Oggiono.
  Nel rivolgere a Vittorio Calvetti questo ricordo sincero e non formale, esprimo vicinanza ai suoi famigliari e ai suoi cari in questo momento di dolore. Quella di Vittorio è stata una vita lunga e intensa. Sono convinta che il suo spirito di servizio, la sua dedizione e la sua passione per la politica, per l'amministrazione della cosa pubblica, per la cultura e per il territorio e la comunità lecchese non potranno essere dimenticati.

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE N. 2613 E ABB.

Ddl cost. n. 2613 e abb. – Riforma costituzionale

Seguito dell'esame: 80 ore.

Relatori di maggioranza 45 minuti (complessivamente)
Relatori di minoranza 45 minuti (complessivamente)
Governo 1 ora
Richiami al Regolamento 20 minuti
Tempi tecnici 5 ore
Interventi a titolo personale 13 ore e 41 minuti (con il limite massimo di 1 ora e 40 minuti per il complesso degli interventi di ciascun deputato)
Gruppi 58 ore e 29 minuti
 Partito Democratico 14 ore e 14 minuti
 MoVimento 5 Stelle 9 ore e 2 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà –
 Berlusconi Presidente
7 ore e 7 minuti
 Area Popolare (NCD-UDC) 4 ore e 33 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 4 ore e 24 minuti
 Scelta civica per l'Italia 4 ore e 14 minuti
 Lega Nord e Autonomie 4 ore e 1 minuto
 Per l'Italia – Centro Democratico 3 ore e 49 minuti
 Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale 3 ore e 20 minuti
 Misto: 3 ore e 45 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) –
  Liberali per l'Italia (PLI)
1 ora e 30 minuti
  Minoranze Linguistiche 1 ora e 15 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani
  all'estero – Alleanza per l'Italia (API)
1 ora

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 2680-B - articolo 1 395 395 198 285 110 62 Appr.
2 Nom. articolo 2 419 418 1 210 294 124 59 Appr.
3 Nom. articolo 3 423 422 1 212 294 128 59 Appr.
4 Nom. articolo 4 431 430 1 216 302 128 57 Appr.
5 Nom. articolo 5 443 442 1 222 308 134 54 Appr.
6 Nom. articolo 6 453 453 227 314 139 53 Appr.
7 Nom. articolo 7 457 457 229 314 143 52 Appr.
8 Nom. articolo 8 460 459 1 230 316 143 52 Appr.
9 Nom. articolo 9 457 457 229 312 145 51 Appr.
10 Nom. articolo 10 458 458 230 309 149 50 Appr.
11 Nom. articolo 11 463 463 232 313 150 49 Appr.
12 Nom. articolo 12 451 451 226 308 143 49 Appr.
13 Nom. articolo 13 452 452 227 311 141 49 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nom. articolo 14 465 464 1 233 317 147 49 Appr.
15 Nom. articolo 15 460 459 1 230 315 144 49 Appr.
16 Nom. articolo 16 463 462 1 232 315 147 49 Appr.
17 Nom. articolo 17 468 467 1 234 320 147 48 Appr.
18 Nom. ddl 2679-bis-B - em. 1.3 442 441 1 221 104 337 48 Resp.
19 Nom. em. 1.4 452 429 23 215 118 311 48 Resp.
20 Nom. em. 1.9 451 449 2 225 104 345 47 Resp.
21 Nom. em. 1.11 453 452 1 227 88 364 47 Resp.
22 Nom. em. 1.13 454 438 16 220 65 373 47 Resp.
23 Nom. em. 1.16 448 445 3 223 19 426 47 Resp.
24 Nom. em. 1.17 375 374 1 188 48 326 67 Resp.
25 Nom. em. 1.19 421 419 2 210 76 343 62 Resp.
26 Nom. em. 1.20 435 433 2 217 64 369 61 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nom. em. 1.21 426 426 214 60 366 60 Resp.
28 Nom. em. 1.22 437 435 2 218 73 362 60 Resp.
29 Nom. em. 1.23 436 434 2 218 59 375 59 Resp.
30 Nom. em. 1.24 448 447 1 224 99 348 56 Resp.
31 Nom. em. 1.26 437 436 1 219 96 340 56 Resp.
32 Nom. em. 1.27 443 442 1 222 98 344 56 Resp.
33 Nom. em. 1.28 451 449 2 225 95 354 56 Resp.
34 Nom. em. 1.29 457 455 2 228 99 356 56 Resp.
35 Nom. em. 1.34 466 464 2 233 147 317 55 Resp.
36 Nom. em. 1.35 447 439 8 220 102 337 56 Resp.
37 Nom. em. 1.36 457 456 1 229 105 351 55 Resp.
38 Nom. em. 1.37 451 448 3 225 103 345 55 Resp.
39 Nom. em. 1.38 454 453 1 227 142 311 56 Resp.
INDICE ELENCO N. 4 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nom. em. 1.39 456 454 2 228 104 350 56 Resp.
41 Nom. em. 1.41 451 450 1 226 103 347 55 Resp.
42 Nom. em. 1.42 450 447 3 224 102 345 55 Resp.
43 Nom. em. 1.46 454 451 3 226 84 367 55 Resp.
44 Nom. em. 1.48 453 431 22 216 116 315 55 Resp.
45 Nom. em. 1.49, 1.50 456 434 22 218 119 315 55 Resp.
46 Nom. em. 1.52 461 460 1 231 146 314 54 Resp.
47 Nom. em. 1.53 440 436 4 219 140 296 53 Resp.
48 Nom. em. 1.60 450 433 17 217 70 363 53 Resp.
49 Nom. em. 1.61 451 428 23 215 60 368 53 Resp.
50 Nom. em. 1.62 450 448 2 225 61 387 53 Resp.
51 Nom. em. 1.63 459 457 2 229 62 395 53 Resp.
52 Nom. em. 1.64 446 427 19 214 89 338 52 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nom. em. 1.65 441 427 14 214 89 338 52 Resp.
54 Nom. em. 1.67 442 427 15 214 87 340 52 Resp.
55 Nom. em. 1.72 452 450 2 226 142 308 52 Resp.
56 Nom. em. 1.73 453 453 227 122 331 51 Resp.
57 Nom. em. 1.77 456 436 20 219 90 346 51 Resp.
58 Nom. Votazione annullata Annu.
59 Nom. em. 1.78 424 421 3 211 93 328 50 Resp.
60 Nom. em. 1.80 449 445 4 223 136 309 50 Resp.
61 Nom. em. 1.81 447 439 8 220 131 308 50 Resp.
62 Nom. em. 1.83 442 441 1 221 137 304 50 Resp.
63 Nom. em. 1.84 443 442 1 222 137 305 50 Resp.
64 Nom. em. 1.85 445 444 1 223 141 303 50 Resp.
65 Nom. em. 1.86 433 432 1 217 131 301 50 Resp.
INDICE ELENCO N. 6 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nom. em. 1.87 441 439 2 220 136 303 50 Resp.
67 Nom. em. 1.90 447 446 1 224 113 333 50 Resp.
68 Nom. em. 1.91 443 442 1 222 127 315 50 Resp.
69 Nom. em. 1.92 448 448 225 95 353 49 Resp.
70 Nom. em. 1.94 453 450 3 226 154 296 48 Resp.
71 Nom. em. 1.95 454 452 2 227 146 306 48 Resp.
72 Nom. em. 1.96 458 378 80 190 63 315 48 Resp.
73 Nom. Tab. A.1 455 436 19 219 128 308 47 Resp.
74 Nom. odg 9/2679-bis-B/12 429 426 3 214 92 334 46 Resp.
75 Nom. odg 9/2679-bis-B/13 434 433 1 217 101 332 46 Resp.
76 Nom. odg 9/2679-bis-B/14 440 439 1 220 94 345 46 Resp.
77 Nom. odg 9/2679-bis-B/18 446 444 2 223 96 348 46 Resp.
78 Nom. odg 9/2679-bis-B/19 451 449 2 225 98 351 46 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nom. odg 9/2679-bis-B/20 447 445 2 223 100 345 46 Resp.
80 Nom. odg 9/2679-bis-B/21 444 443 1 222 111 332 46 Resp.
81 Nom. odg 9/2679-bis-B/22 433 426 7 214 138 288 46 Resp.
82 Nom. odg 9/2679-bis-B/23 432 427 5 214 139 288 46 Resp.
83 Nom. odg 9/2679-bis-B/25 443 439 4 220 82 357 47 Resp.
84 Nom. odg 9/2679-bis-B/26 437 436 1 219 95 341 47 Resp.
85 Nom. odg 9/2679-bis-B/32 444 443 1 222 132 311 47 Resp.
86 Nom. odg 9/2679-bis-B/33 448 447 1 224 115 332 47 Resp.
87 Nom. odg 9/2679-bis-B/34 445 444 1 223 131 313 47 Resp.
88 Nom. odg 9/2679-bis-B/35 451 450 1 226 115 335 47 Resp.
89 Nom. odg 9/2679-bis-B/41 451 450 1 226 137 313 47 Resp.
90 Nom. odg 9/2679-bis-B/43 451 450 1 226 135 315 47 Resp.
91 Nom. odg 9/2679-bis-B/45 454 453 1 227 138 315 47 Resp.
INDICE ELENCO N. 8 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nom. odg 9/2679-bis-B/46 453 450 3 226 141 309 47 Resp.
93 Nom. odg 9/2679-bis-B/47 455 454 1 228 139 315 47 Resp.
94 Nom. odg 9/2679-bis-B/48 449 448 1 225 114 334 47 Resp.
95 Nom. odg 9/2679-bis-B/49 448 446 2 224 133 313 47 Resp.
96 Nom. odg 9/2679-bis-B/51 444 443 1 222 138 305 47 Resp.
97 Nom. odg 9/2679-bis-B/53 452 437 15 219 126 311 47 Resp.
98 Nom. odg 9/2679-bis-B/57 448 445 3 223 139 306 47 Resp.
99 Nom. odg 9/2679-bis-B/60 450 446 4 224 123 323 47 Resp.
100 Nom. odg 9/2679-bis-B/66 450 448 2 225 124 324 47 Resp.
101 Nom. odg 9/2679-bis-B/68 444 442 2 222 107 335 47 Resp.
102 Nom. odg 9/2679-bis-B/69 436 435 1 218 94 341 47 Resp.
103 Nom. odg 9/2679-bis-B/73 442 441 1 221 129 312 47 Resp.
104 Nom. odg 9/2679-bis-B/74 444 444 223 103 341 46 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nom. odg 9/2679-bis-B/82 439 425 14 213 120 305 46 Resp.
106 Nom. odg 9/2679-bis-B/83 439 438 1 220 115 323 46 Resp.
107 Nom. odg 9/2679-bis-B/86 439 419 20 210 100 319 46 Resp.
108 Nom. odg 9/2679-bis-B/92 444 425 19 213 117 308 46 Resp.
109 Nom. odg 9/2679-bis-B/96 441 436 5 219 94 342 46 Resp.
110 Nom. odg 9/2679-bis-B/98 440 438 2 220 133 305 46 Resp.
111 Nom. odg 9/2679-bis-B/100 446 430 16 216 88 342 46 Resp.
112 Nom. odg 9/2679-bis-B/101 440 438 2 220 94 344 46 Resp.
113 Nom. odg 9/2679-bis-B/104 441 438 3 220 130 308 46 Resp.
114 Nom. odg 9/2679-bis-B/105 439 437 2 219 132 305 46 Resp.
115 Nom. odg 9/2679-bis-B/106 431 430 1 216 134 296 46 Resp.
116 Nom. odg 9/2679-bis-B/107 440 439 1 220 117 322 46 Resp.
117 Nom. odg 9/2679-bis-B/112 444 443 1 222 132 311 46 Resp.
INDICE ELENCO N. 10 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 130)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
118 Nom. odg 9/2679-bis-B/134 438 417 21 209 115 302 45 Resp.
119 Nom. odg 9/2679-bis-B/139 436 433 3 217 112 321 44 Resp.
120 Nom. odg 9/2679-bis-B/142 436 355 81 178 49 306 44 Resp.
121 Nom. odg 9/2679-bis-B/147 434 431 3 216 53 378 44 Resp.
122 Nom. odg 9/2679-bis-B/148 435 434 1 218 110 324 44 Resp.
123 Nom. odg 9/2679-bis-B/149 438 436 2 219 129 307 44 Resp.
124 Nom. odg 9/2679-bis-B/151 436 434 2 218 129 305 44 Resp.
125 Nom. odg 9/2679-bis-B/153 434 433 1 217 133 300 44 Resp.
126 Nom. odg 9/2679-bis-B/157 430 412 18 207 99 313 44 Resp.
127 Nom. odg 9/2679-bis-B/169 423 422 1 212 125 297 44 Resp.
128 Nom. odg 9/2679-bis-B/175 425 425 213 94 331 44 Resp.
129 Nom. odg 9/2679-bis-B/193 407 407 204 110 297 44 Resp.
130 Nom. ddl 2679-bis-B - voto finale 425 423 2 212 307 116 36 Appr.


INDICE ELENCO N. 11 DI 11 (VOTAZIONI DAL N. 131 AL N. 131)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
131 Nom. ddl 2680-B - voto finale 411 410 1 206 302 108 36 Appr.