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Resoconto dell'Assemblea

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XVII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 132 di giovedì 5 dicembre 2013

Pag. 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

  La seduta comincia alle 10,25.

  RICCARDO FRACCARO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale (ore 10,30).

  ANDREA COLLETTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Le vorrei ricordare, riguardo al processo verbale, che, ai sensi dell'articolo 32 del Regolamento, le ipotesi nelle quali può essere concessa la parola sul processo verbale sono tre: se si intenda proporvi una rettifica; se si intenda chiarire il pensiero espresso nella seduta precedente; per fatto personale. Quindi, a quale di queste ipotesi intende far riferimento il suo intervento ?

  ANDREA COLLETTI. La prima.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA COLLETTI. In realtà, più che una rettifica è una mancanza nel processo verbale. Non vi è presente un fatto che è successo, che è stata l'aggressione di tipo fascista da parte del deputato Martino del PD al nostro deputato Scagliusi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, vorrei che fosse messa a verbale questa aggressione, che è avvenuta da parte del deputato PD, visto che ci sono i video anche su YouTube e immagino che qualcuno – abbastanza persone – li abbia visti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Resterà agli atti questa sua affermazione. Peraltro, la seduta era sospesa.

  ALFONSO BONAFEDE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. A quale delle tre ipotesi fa riferimento ?

  ALFONSO BONAFEDE. Alla prima, considerando che si tratta di una rettifica, e alla terza, considerando che si tratta anche di un fatto personale.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALFONSO BONAFEDE. A un certo punto, vengono elencati i nomi dei parlamentari richiamati e c’è una mancanza, perché manca il mio nome e ci sono solo i nomi dei colleghi Di Battista e Sibilia. Mi sembra discriminatorio nei loro confronti, per cui, essendo anch'io presente sui banchi del Governo, chiedo di essere inserito come nome richiamato, perché la Presidenza mi aveva richiamato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, intervengo, primo, per lasciare a verbale – e io ho titolo a parlare sul processo Pag. 2verbale, mentre altri colleghi non ne hanno titolo, perché ieri non sono intervenuti – che sono inaccettabili le affermazioni sul collega Martino, che non ha fatto nessuna aggressione di stampo fascista, ma è stato aggredito da un movimento che non rispetta nessun tipo di regole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Secondo, intervengo per chiedere che venga rispettato il Regolamento in quest'Aula...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Colleghi ! Colleghi !

  ETTORE ROSATO. ...e, quindi, intervenga sul processo verbale solo chi può intervenire (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Colleghi ! Siamo sul processo verbale. Colleghi ! Per favore ! Per favore ! Colleghi, se volete parlare dobbiamo ristabilire l'ordine. Per favore, sedetevi ! Per favore ! Darò la parola per un minuto a ciascun deputato che ne faccia richiesta.

  MASSIMO ARTINI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MASSIMO ARTINI. Signor Presidente, mi associo alle parole usate dal mio collega Bonafede, perché anche io ero stato espressamente richiamato e, quindi, vorrei che anche questo fosse trascritto nel processo verbale. Poi, siccome lo ha chiesto un po’ a tutti e probabilmente non vedo perché lo sta chiedendo anche a me, non ha chiesto al collega Rosato a che titolo ha potuto parlare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  MANLIO DI STEFANO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MANLIO DI STEFANO. Signor Presidente, io, a differenza del collega Rosato, sono titolato a parlare, perché sono intervenuto ieri sera e il collega Rosato conosce il Regolamento solo quando conviene a lui, evidentemente. Vorrei che fosse messo a verbale che anch'io ero nei banchi del Governo a fare una dimostranza democratica, pacifica, a differenza di quello squadrista del collega Martino, che, per la seconda volta, aggredisce qualcuno in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Scusi, le regole non prevedono questo, veramente ! Non è democratica quella manifestazione che non è nel rispetto delle regole !

  MANLIO DI STEFANO. Il collega Martino si deve vergognare di rappresentare qualcuno in quest'Aula, perché attacca fisicamente costantemente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Mi scusi ! Andiamo avanti.
  Ha chiesto di parlare il deputato Tofalo. Prego.

  ANGELO TOFALO. Signora Presidente, non è stata riportata a verbale forse la cosa più importante detta ieri dal collega Fraccaro: da oggi qui la situazione è cambiata, siamo tutti illegittimi e incostituzionali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Noi del MoVimento 5 Stelle siamo entrati qua con le valigie e non le abbiamo ancora disfatte.

  PRESIDENTE. Allora, cosa c'entra ?

  ANGELO TOFALO. Allora con molta umiltà e con molta tranquillità consiglio a tutti di fare le valigie ora e di andare a casa velocemente, dopo una nuova legge elettorale, oppure di prepararsi a prendere gli elicotteri (Applausi dei deputati Pag. 3del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. Le tolgo la parola, questo non riguarda il processo verbale !

  ANGELO TOFALO. ...perché forse non avete capito che sta succedendo, lo dico in maniera molto serena (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. La Camera è pienamente legittima e legittimata ad operare (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  La deputata Ruocco ha chiesto di parlare: vi rinuncia (Commenti del deputato Mottola – Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Colleghi ! Colleghi ! Colleghi, per favore ! Possiamo intervenire in modo civile – questa è la domanda – e nel rispetto delle regole ?
  Il deputato Fico chiede di intervenire. Prego.

  ROBERTO FICO. Grazie. Mi chiedo, in un modo totalmente pacifico, non capisco la rabbia e la schiuma di Rosato...

  PRESIDENTE. Deve parlare sul processo verbale per fare una rettifica ? Allora la faccia.

  ROBERTO FICO. Sì. Vogliamo immediatamente che sia messa agli atti e al verbale la violenza con cui il deputato Martino è sceso, e si vede nel video...

  PRESIDENTE. È stato già detto, deputato Fico. È stato già detto.

  ROBERTO FICO. E lo ridiciamo !

  PRESIDENTE. Benissimo.

  ROBERTO FICO. ... e non capisco perché non vuole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

  PRESIDENTE. La ringrazio.

  ROBERTO FICO. Non capisco perché...

  PRESIDENTE. La ringrazio, la ringrazio. Ha chiesto di parlare il deputato Villarosa. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Il rispetto delle regole per chi ? Solo per il MoVimento 5 Stelle ? Perché a Rosato non abbiamo chiesto le motivazioni e al MoVimento 5 Stelle sì (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico) ?

  PRESIDENTE. Abbiamo chiesto a tutti le motivazioni.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Allora, se bisogna rispettare le regole qua dentro le dobbiamo rispettare tutti, non solo noi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ottobre. Prego.

  MAURO OTTOBRE. Sull'ordine dei lavori, Presidente, è possibile ?

  PRESIDENTE. No, siamo sul verbale adesso. Se ha delle obiezioni sul verbale, prego.

  MAURO OTTOBRE. No, sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. No, dopo.
  Ha chiesto di parlare il deputato Della Valle. Prego.

  IVAN DELLA VALLE. Volevo appunto all'interno del verbale segnalare che, con Pag. 4orgoglio, c'ero anch'io nei banchi del Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Applausi polemici dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Allora andiamo avanti. Ha chiesto di parlare il deputato Pesco. Prego.

  DANIELE PESCO. Vorrei far a mettere a verbale che anch'io sono sceso tra i banchi del Governo ieri...

  PRESIDENTE. D'accordo.

  DANIELE PESCO. ... e l'abbiamo fatto solo per permettere a questo Parlamento di non compiere un abuso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Andiamo avanti (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ha chiesto di parlare il deputato Zolezzi. Prego.

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie, Presidente. Secondo me, nel verbale non è messo in chiaro tecnicamente quello che è successo al riguardo della ratifica per l'accordo per la realizzazione del TAP (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché questa ratifica riguarda la realizzazione di un'opera a nostro parere assolutamente inutile, che ci viene da pensare sia legata forse a qualche «marchetta» particolare, visto che c’è (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Guardi che adesso siamo sul verbale, non sul merito del provvedimento, quindi se lei vuole aggiungere qualcosa...

  ALBERTO ZOLEZZI. Sul merito del provvedimento, secondo me deve essere specificato che l'abbiamo contestato per motivi che attengono al Regolamento della Camera (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Sì, ma non è questa la sede. Non è ora il momento per specificare nel merito: è sul verbale.
  Ha chiesto di parlare il deputato Frusone. Prego.

  LUCA FRUSONE. Grazie, Presidente. Visto che tutti stanno facendo coming out oggi, voglio dire anche io che ieri ero nei banchi del Governo, appunto per portare all'attenzione di tutti che le procedure di questa Camera, di questa Assemblea, ieri non sono state rispettate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Quindi, per me quella è disobbedienza civile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e noi abbiamo tutto il diritto di manifestare la nostra disobbedienza quando il Regolamento in quest'Aula non viene applicato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Petraroli. Prego.

  COSIMO PETRAROLI. Grazie, Presidente, intervengo giusto per mettere a verbale che anche io ero tra i banchi di un Governo completamente illegittimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Nesci. Prego.

  DALILA NESCI. Chiedo che rimanga agli atti che ieri ero seduta ai banchi del Governo, pacificamente, insieme agli altri miei colleghi, per contestare questo Parlamento abusivo e ripristinare la legalità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Va bene, andiamo avanti.
  Ha chiesto di parlare la deputata Colonnese. Prego.

Pag. 5

  VEGA COLONNESE. Io vorrei inserire negli atti a verbale che, anche se purtroppo non c'ero, io ero con il mio MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dell'Orco. Prego.

  MICHELE DELL'ORCO. Volevo far mettere agli atti che anch'io ho occupato i banchi del Governo per far presente l'illegittimità, naturalmente, di questo Parlamento, nonché il fatto che le procedure e il Regolamento che costantemente non vengono rispettati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Chi altro chiede di intervenire ? Il deputato D'Incà. Prego.

  FEDERICO D'INCÀ. Grazie, Presidente, intervengo solo perché rimanga agli atti il fatto che, durante i momenti concitati, forse, il questore Dambruoso mi ha sequestrato il cellulare ieri...

  PRESIDENTE. Cosa c'entra col processo verbale ? Era in sospensione (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! Era stata sospesa la seduta !

  FEDERICO D'INCÀ. Voglio che rimanga, comunque, agli atti, presidente, mi scusi, il fatto che lo ha sequestrato e, dopo, vergognandosi – credo – me lo ha restituito attraverso il deputato segretario Fraccaro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Crippa. Prego.

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, per quanto riguarda il mio intervento di ieri, volevo chiarire meglio il concetto, perché, nel paragrafo finale, quando, secondo me, è inammissibile che venga chiesto al Governo di esprimersi e di dare un concetto nel merito, io mi riferivo al fatto che la Presidenza, durante l'esposizione delle motivazioni per le quali non riteneva accoglibile il nostro appello alla sospensione della discussione sul TAP, avesse richiamato come fonte autorevole quella del Ministro Franceschini. Io, quando vedo scritto: secondo me è inammissibile che venga chiesto al Governo di esprimersi e di dare un concetto nel merito, credo che invece voglia dire che questo è supposto. Quindi, ci tenevo a precisare che la mia obiezione era riferita a...

  PRESIDENTE. È chiaro, è chiaro.
  Ha chiesto di parlare il deputato Di Benedetto. Prego.

  CHIARA DI BENEDETTO. Deputata, Presidente.

  PRESIDENTE. Deputata...

  CHIARA DI BENEDETTO. Intervengo solo per aggiungere al verbale che, anche se non sono stata nominata dalla Presidenza, io ieri mi trovavo appoggiata ai banchi del Governo, per dimostrare in maniera pacifica quanto all'interno di quest'Aula non avviene, ovvero il rispetto del Regolamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alberti. Prego.

  FERDINANDO ALBERTI. Grazie, Presidente, intervengo perché vorrei che fosse messo agli atti che anch'io ero tra i banchi del Governo, esattamente dove c’è...

  PRESIDENTE. Va benissimo, grazie.

  FERDINANDO ALBERTI. No, aspetti, non ho finito. Ero in corrispondenza del segretario Fraccaro. E poi volevo anche ricordare che ho assistito...

  PRESIDENTE. Fraccaro non si trova tra i banchi del Governo.

  FERDINANDO ALBERTI. Ero sotto, praticamente, in corrispondenza. E poi volevo anche che fosse messo agli atti che Pag. 6ho assistito all'atto, da parte del questore, del sequestro del cellulare del collega D'Incà...

  PRESIDENTE. Sì, ma non fa parte del processo verbale.

  FERDINANDO ALBERTI. ... e vorrei capire un attimo se il questore è lo sceriffo oppure è un questore, perché non ho capito la sua funzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Andiamo avanti.
  Ha chiesto di parlare la deputata Castelli. Prego.

  LAURA CASTELLI. Presidente, intervengo per dirle che, nel processo verbale che ho sentito, mi rammarico, ma non c’è scritto che la Presidenza è andata contro il Regolamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) nel momento in cui ha cambiato una programmazione che era stata decisa dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, perché, fino a prova contraria, questo è quello che è accaduto. Quindi, io chiedo di mettere agli atti questa frase (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Quel cambiamento era stato deciso all'unanimità.

  GEA SCHIRÒ. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Sul verbale ?

  GEA SCHIRÒ. Per un richiamo al Regolamento, signora Presidente.

  PRESIDENTE. No, sul Regolamento, no; se è sul verbale... siamo sul processo verbale adesso.
  Ci sono altri interventi sul processo verbale ?

  SEBASTIANO BARBANTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Sul verbale ? Bene, ne ha facoltà.

  SEBASTIANO BARBANTI. Per lasciare agli atti che anche io, così come i miei colleghi, ero tra i banchi del Governo.

  PRESIDENTE. D'accordo.

  SEBASTIANO BARBANTI. La pregherei anche di un'altra cosa, Presidente, di essere più ligia nell'applicazione dell'articolo 59 perché noi siamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Cosa c'entra con il verbale ?

  SEBASTIANO BARBANTI. ... siamo...

  PRESIDENTE. Non c'entra nulla con il verbale ! Andiamo avanti !

  SEBASTIANO BARBANTI. Mi sa che lei non sta facendo nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  CARLA RUOCCO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CARLA RUOCCO. Volevo precisare che anche io ero tra i banchi del Governo e non è la prima volta, peraltro, che assisto che questo Parlamento risponde in maniera violenta alla nostra opera democratica di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Va bene, non c'entra con il verbale, abbiamo preso atto !

  ANDREA CECCONI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ANDREA CECCONI. Sì, grazie Presidente, io in verità trovo abbastanza imbarazzante che nel momento in cui il nostro collega Colletti ha preso la parola per fare un richiamo sul processo verbale lei l'ha interrotto sottoponendogli tre opportunità...

Pag. 7

  PRESIDENTE. Scusi, è sul processo verbale che deve intervenire ! Se vuole intervenire sul verbale, proceda; altrimenti, le devo togliere la parola !

  ANDREA CECCONI. ...successivamente lei ha dato la parola al collega Rosato e gli ha fatto dire esattamente tutto quello che voleva e non ha preso l'opportunità di fermarlo e di richiamarlo perché non era sul processo verbale...

  PRESIDENTE. No, no, guardi. Non è questa la sede, andiamo avanti !

  ANDREA CECCONI. A questo punto lei ha legittimato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Grazie, deputato Cecconi.

  AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI. Sì, Presidente, per mettere a verbale che anch'io ero ai banchi del Governo, appoggiata ai banchi del Governo e manifestavo democraticamente il mio diritto di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Sì, ma nel verbale, mi faceva presente il segretario Fraccaro, è nominato solo chi è stato richiamato all'ordine.

  DONATELLA AGOSTINELLI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  DONATELLA AGOSTINELLI. Grazie, Presidente, anch'io intervengo perché sia messo a mio nome la presenza tra i banchi del Governo, ieri.

  PRESIDENTE. Allora, procediamo. Se non ci sono altri interventi, sul processo verbale si intende approvato.
  (È approvato).

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Gioacchino Alfano, Caparini, Gasbarra e Mogherini sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente settantanove, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza, che verrà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

  Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,49).

  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 884 – Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013 (Approvato dal Senato) (A.C. 1710).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca dunque il seguito della discussione del disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, n. 1710: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana Pag. 8sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013.
  Ricordo che sono state presentate la questione pregiudiziale di costituzionalità Sibilia ed altri n. 1 e le questioni sospensive Migliore ed altri n. 1 e Sibilia ed altri n. 2.
  Avverto che i tempi per l'esame della questione pregiudiziale di costituzionalità e delle questioni sospensive sono computati nell'ambito del contingentamento relativo alla discussione generale.
  Sarà esaminata e posta in votazione dapprima la questione pregiudiziale di costituzionalità e, ove respinta, si passerà all'esame e alla votazione delle questioni sospensive.

(Ripresa esame di una questione pregiudiziale e di questioni sospensive – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo quindi all'esame della questione pregiudiziale di costituzionalità Sibilia ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 1710).
  A norma dell'articolo 40, comma 3 del Regolamento, uno solo dei proponenti ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale, per non più di dieci minuti. Può altresì intervenire nella discussione un deputato per ognuno degli altri gruppi, per non più di cinque minuti.
  Illustra la questione pregiudiziale di costituzionalità, il deputato Carlo Sibilia.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Su quale articolo ?

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Sull'articolo 13.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento; articolo 13: La Conferenza dei capigruppo è convocata ogniqualvolta lo ritenga utile, anche su richiesta del Governo o di un presidente del gruppo.
  Perché il MoVimento 5 Stelle aveva richiesto una Conferenza dei capigruppo ? L'ha richiesta perché è una forza politica seria, onesta e coerente. Ieri, la Corte costituzionale ha finalmente – e dico finalmente semplicemente perché il MoVimento 5 Stelle lo diceva dal 2005, con una raccolta di firme – dichiarato, in almeno due punti, incostituzionale (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)... Presidente, io non so se posso parlare in questo modo.
  Dicevo, ha dichiarato incostituzionale, in almeno due punti, il premio di maggioranza e le liste bloccate. Da ciò, noi che siamo una forza politica seria, che non è attaccata alle poltrone (Commenti)...

  PRESIDENTE. Colleghi !

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. ... ne traiamo la conseguenza che se non giuridicamente almeno moralmente tutti noi parlamentari eletti con questa legge sediamo incostituzionalmente su questi scranni. Ecco perché stamattina, alle ore 8,39, ho chiamato la Presidente Boldrini e, non avendo ricevuto risposta, alle ore 8,41 ho immediatamente contattato il segretario Lasorella per richiedere una capigruppo urgente, per calendarizzare con urgenza la proposta di legge sul «Mattarellum» e portare la Costituzione nuovamente sul gradino più alto delle nostre coscienze (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Tutto ciò anche perché, alla luce delle dichiarazioni della Corte costituzionale, l'attuale, la legge elettorale che ci troveremo ad affrontare è identica all'ultima legge elettorale della Prima Repubblica, quella del 1992, bocciata con un referendum dall'82,7 per cento dei cittadini italiani.
  Eravamo alla telefonata del segretario alle 8,41: dopo questa telefonata ricevo risposta telefonica dalla stessa Presidente Boldrini, che mi ha negato la convocazione immediata di una capigruppo. Dalla risposta della Presidenza mi sembra quasi di evincere che, vista la nostra richiesta di Pag. 9ieri, accordata dopo una dura pressione fatta dal sottoscritto in Conferenza dei capigruppo richiedendo di convocare la Giunta per il Regolamento per analizzare la vergognosa presa di posizione del Governo, in prima persona del Ministro Franceschini, che, a tutti i costi, ha voluto calendarizzare il Trattato riguardante poi la costruzione di un gasdotto, il TAP, che, tra l'altro, non prevede la partecipazione di nessuna azienda italiana, questo ci tengo a precisarlo... (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) Da quella risposta, dalla sua risposta mi è sembrato di evincere che, siccome abbiamo ottenuto la convocazione della Giunta, non abbiamo più diritto a nient'altro. Questo mi è sembrato di evincere ! Inoltre, sembra quasi di evincere che in quest'Aula, oltre ad essere incostituzionali, siamo anche dei bugiardi, perché stiamo facendo una lotta solitaria – solitaria noi, MoVimento 5 Stelle – per convocare immediatamente una Conferenza per decidere immediatamente sul ritorno al «Mattarellum», l'ultima legge votata da un Parlamento eletto secondo le regole costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Però, all'opinione pubblica – e leggetevi i giornali ! – sono stati tutti bravi a prendere in giro – e dico in giro ! –, gli italiani, perché hanno dichiarato a il Messaggero, ad esempio, di voler immediatamente cambiare la legge elettorale. Lo ha dichiarato Alfano, lo ha dichiarato Civati, e l'hanno dichiarato la Gelmini, Casini, Brunetta e Vendola ! Pigliamo in giro gli italiani, continuiamo a prenderli in giro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Ora concludo, e chiedo ai cittadini di svegliarsi. Basta ! Ci prendono in giro, lo sappiamo tutti ! Non possiamo più stare seduti ! Basta ! Basta stare seduti sui nostri divani ! Questo Parlamento sembra essere una dittatura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  PRESIDENTE. Allora, visto che lei ha fatto riferimento alla richiesta (Dai banchi del MoVimento 5 Stelle si grida: Capigruppo ! Capigruppo !)... Allora, colleghi, vogliamo continuare i lavori ? Siccome lei ha parlato di una telefonata e di una lettera, forse sarà meglio che rendiamo note a quest'Aula (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)... Ecco, le lettere e i toni che sono stati usati.
  Allora, colleghi, onde evitare che ci siano fraintendimenti, perché mi sembra che l'intento sia quello di fare confusione a tutti i livelli, vengo a leggervi la lettera che io ho ricevuto questa mattina dal presidente Villarosa e la mia risposta alla sua lettera.
  Allora, il presidente Villarosa questa mattina ha mandato la seguente lettera: «Gentile Presidente, faccio seguito alla mia richiesta, sollecitata più volte fin da questa mattina presto e seguita da una conversazione telefonica, di convocare ad horas una Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari che lei mi ha categoricamente negato». Ed è questa la prima dichiarazione, la prima affermazione falsa ! «Come le avevo anticipato telefonicamente, è necessaria una Capigruppo urgente al fine di condividere con gli altri rappresentanti politici la necessità di aprire una discussione articolata e immediata sulle determinazioni della Consulta in ordine alla legge elettorale». Quindi, non parla di proposte di legge, ma di fare una discussione, di fare una discussione in Capigruppo.
  Allora, continua la lettera: «Prendiamo atto che lei non ha ritenuto opportuno sottoporre in tempi rapidi a tutte le forze politiche una richiesta di tale fatta e di cui intendiamo farci promotori. Pertanto, le chiedo di far pervenire per iscritto le motivazioni di tale diniego», che non c’è mai stato, si intende, «visto i precedenti noti e recenti di convocazione di Conferenze di presidenti di gruppo richieste da altri esponenti politici».
  Allora, le ho risposto con una lettera in cui le segnalo che: «Faccio seguito alla sua in data odierna relativa ad una richiesta di convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppi parlamentari. La sua lettera contiene alcune affermazioni false che meritano una precisazione, anche se la Pag. 10mancanza di correttezza sottesa alle sue affermazioni indurrebbe – indurrebbe quella mancanza di correttezza – a non replicare. La verità è che nella telefonata intercorsa questa mattina io non ho mai, mai categoricamente negato la convocazione urgente della Conferenza dei capigruppo. L'ho invece», presidente Villarosa, «invitata a precisare per iscritto l'oggetto della sua richiesta», visto che qua si parlava di confronto, di discussione, e sappiamo che quella non è la sede, «riservandomi una valutazione al riguardo, una volta che lei avesse precisato per iscritto l'oggetto della sua richiesta».
  La richiesta, successivamente pervenuta, ha fatto riferimento alla necessità di condividere con gli altri gruppi la necessità di aprire una discussione articolata ed immediata sulle determinazioni della Consulta in ordine alla legge elettorale. Al riguardo, non posso non rilevare che il Regolamento prevede diversi strumenti per promuovere una discussione parlamentare che, ove attivati, quegli strumenti, potranno essere esaminati ai fini della loro calendarizzazione in sede di Conferenza dei capigruppo. Questo è quanto prevede il Regolamento e questo è quanto compete alla responsabilità della Presidenza della Camera. Ogni altra iniziativa a livello politico che si intenda assumere nei confronti degli altri gruppi potrà essere evidentemente oggetto di valutazione tra le parti politiche, nell'ambito del normale svolgimento delle relazioni parlamentari. Questa è stata la mia risposta (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia e Sinistra Ecologia Libertà).

  MAURO OTTOBRE. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  MAURO OTTOBRE. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per chiederle seriamente di pensare, lei e l'Ufficio di Presidenza, di non far più assistere i nostri ragazzi e le nostre scuole a questo Parlamento, perché è profondamente diseducativo ! Io sono profondamente imbarazzato e non possiamo... Evidentemente, non sto parlando di un gruppo o di un altro, sto parlando di queste Assemblee in generale. Io le chiedo profondamente di far finire, questo spettacolo, per questi studenti delle nostre scuole.

  PRESIDENTE. Io devo appellarmi al senso di responsabilità dei deputati che sono in quest'Aula, onorevole Ottobre.

  SEBASTIANO BARBANTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  SEBASTIANO BARBANTI. Signor Presidente, per un richiamo al Regolamento, articoli 59 e 60 e poi articolo 8. Richiamando lei, purtroppo, al suo compito e al Regolamento, le chiedo, visto che il MoVimento 5 Stelle è continuamente sotto attacco in maniera ingiuriosa da parte di esponenti di tutti i partiti, la richiamiamo noi all'ordine e all'applicazione del Regolamento, degli articolo 59 e 60, richiamando le persone che fanno offese verso il gruppo del MoVimento 5 Stelle e al secondo richiamo espellendo quelle persone, perché, così come dice l'articolo 8, il Presidente rappresenta la Camera e non i partiti che hanno contribuito a metterla su quella poltrona (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  RICCARDO NUTI. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RICCARDO NUTI. Signor Presidente, primo punto, se la Conferenza dei presidenti di gruppo non è stata negata, immagino che siamo in Conferenza dei presidenti di gruppo, ma non mi sembra così (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Secondo punto, ripeto perché forse c'era brusio...

  PRESIDENTE. Non l'ho capita, ripeta.

  RICCARDO NUTI. Sì, se lei afferma di non aver negato la Conferenza dei capigruppo, Pag. 11vuol dire e immagino che siamo in Conferenza di capigruppo, perché altrimenti non si spiega come mai questa ancora non è avvenuta.
  Successivamente, sempre articolo 13 del Regolamento, Presidente. Secondo punto, visto che fa riferimento a quanto richiesto per iscritto dal collega Villarosa, come se le Conferenze dei capigruppo venissero chieste solamente per iscritto, ci può far vedere le richieste scritte del presidente Brunetta o del presidente Speranza e tutte le altre richieste di convocazione della Conferenza dei capigruppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ? Questo era il secondo punto. Terzo punto, le faccio presente, a onor del vero, visto che la verità e la coerenza sembrano interessarle molto e ne siamo molto felici di questo, le faccio presente che il collega Villarosa, nella conversazione telefonica, non solo le ha chiesto di mettere in discussione e votare l'urgenza sulla legge elettorale «Mattarellum», che può anche...

  PRESIDENTE. Non ha chiesto questo, mi dispiace !

  RICCARDO NUTI. Guardi, lei può anche dire questo e può essere che c’è stato un fraintendimento fra lei e il collega Villarosa...

  PRESIDENTE. È qui scritto !

  RICCARDO NUTI. No, guardi, forse non sono stato chiaro, quindi forse sarò ancora più esplicito, siccome qua dentro i presidenti la convocazione della Conferenza dei capigruppo la fanno oralmente e non per iscritto, se la fanno per iscritto lei ci dà tutte le lettere delle altre richieste di convocazione di capigruppo, che non ci sono (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Primo punto. Secondo punto, siccome io ero testimone di quella telefonata e l'ho ascoltata, il collega Villarosa le ha comunque chiesto una riunione congiunta del gruppo parlamentare Camera e Senato che, al di là della legge elettorale «Mattarellum», è una motivazione per convocare la Conferenza dei capigruppo, che lei ha negato, quindi io...

  PRESIDENTE. Io non ho negato e non c’è traccia nella lettera, mi dispiace (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

  RICCARDO NUTI. Termino !

  PRESIDENTE. Andiamo avanti (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). State dando uno spettacolo non degno di quest'Aula (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Andiamo avanti ! Andiamo avanti ! (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Se voi consentite di poter continuare con ordine (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)... Non c’è da minacciare nulla ! Non minacciate... !
  Onorevole Nuti, concluda il suo intervento.

  RICCARDO NUTI. Grazie Presidente. Io avevo detto che stavo terminando l'intervento. Le dicevo che, anche se c’è stata un'incomprensione tra lei e il collega Villarosa sulla legge elettorale, resta comunque valido il motivo che le è stato detto, il secondo, sulla convocazione di una riunione congiunta della Camera e del Senato del MoVimento 5 stelle e lei, comunque, non ha convocato la Conferenza dei presidenti di gruppo. Quindi, si prenda le sue responsabilità. Le comunico che in Aula, lei non ha volutamente detto anche questa motivazione del capogruppo Villarosa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. No, no, no ! Io ho riferito testualmente il contenuto della lettera, nella quale si parla di «discussione». È chiaro o no (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
  Allora, andiamo avanti.

  GENNARO MIGLIORE. Chiedo di parlare.

Pag. 12

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  GENNARO MIGLIORE. Signora Presidente, auspico che questa nostra discussione si possa concludere (Dai banchi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle si urla: «A che titolo ?»)...
  Sto parlando sulla lettera...

  PRESIDENTE. Si rivolga a me !

  GENNARO MIGLIORE. Per chiarimento sul Regolamento e sulla convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo.
  Siccome esiste in questo momento l'incardinamento della discussione della legge elettorale al Senato – come sa – avendo io ben titolo di parlare della legge «mattarellum», essendo stato il primo a presentarla in quest'Aula a marzo scorso, ritengo che sia utile che venga «richiamata» alla Camera e questo non si può fare, se non attraverso un concerto tra lei e il Presidente del Senato.
  È del tutto evidente che, da questo punto di vista, una convocazione dei presidenti di gruppo è assolutamente superflua sul punto perché, finché non ci sarà un'intesa tra lei e il presidente del Senato su questo punto, la legge elettorale – lo dico perché magari i colleghi del MoVimento 5 Stelle del Senato non hanno informato quelli della Camera – si sta discutendo, in questo momento, nella I Commissione del Senato e, quindi, non può essere evidentemente discussa anche all'interno di questa Camera (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico).

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento e, in particolare, all'articolo 8, all'articolo 23 e all'articolo 60.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signora Presidente, l'articolo 8 stabilisce che lei è la Presidente della Camera, che rappresenta tutti noi – è stata votata da una larghissima maggioranza, ha la nostra fiducia e il nostro apprezzamento per il suo lavoro – ed io la pregherei di tener conto che, quando colleghi dei gruppi, qualsiasi collega in quest'Aula, la insulta con gesti o con affermazioni, non offende solo lei – e questo già è grave – ma offende tutti noi e offende le istituzioni.
  Quindi, la invito ad essere più severa nel richiamo a colleghi che, in quest'Aula, si permettono di insultare la terza carica dello Stato, con atteggiamenti che sono risultati evidenti da parte di tutti (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e Scelta Civica per l'Italia).
  La seconda questione riguarda l'articolo 60: ove questi atteggiamenti vengano reiterati, è giusto che queste persone vengano allontanate dall'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e Scelta Civica per l'Italia) perché io vorrei che fosse chiaro che l'atteggiamento che c’è stato da parte della Presidenza, ieri e oggi, è un atteggiamento più che tollerante perché anche i colleghi che sono saliti sui banchi del Governo – non solo quelli che ci si sono avvicinati, ma quelli che sono saliti sui banchi del Governo – non sono stati espulsi.
  Io penso che ci sia stata da parte della Presidenza la consapevolezza che questa situazione sia una situazione complicata, che va governata con generosità nei confronti di eccessi che ci sono, e sono evidenti da parte di tutti, da parte del MoVimento 5 Stelle, ma che non possono varcare oltre una certa soglia perché non è accettabile per gli altri che sono in quest'Aula.
  La terza questione riguarda l'articolo 23, che concerne il programma dei lavori.
  Io penso che noi dobbiamo tornare sul programma dei lavori, quello che la Conferenza dei presidenti di gruppo ha approvato all'unanimità e che prevede che oggi si discutano pregiudiziali sospensive e, poi, il provvedimento relativo alla ratifica internazionale e, a seguire, provvedimenti anche importanti, come la mozione sulla casa, che è voluta da tutti i gruppi e che Pag. 13rappresenta problemi di persone che sono fuori da qui e che per noi è importante approvare fin da questa mattina (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia e Sinistra Ecologia Libertà).
  L'ultima osservazione riguarda la richiesta del MoVimento 5 Stelle di avere un'assemblea dei gruppi congiunta. Io rispondo, per conto del mio gruppo, come abbiamo sempre fatto, che quando arriva una richiesta di questo tipo, ci si sente tra i gruppi e, da parte nostra, non c’è mai stata opposizione perché una riunione dei gruppi possa essere tenuta, concordandola rispetto ai lavori dell'Aula. Se questa procedura viene seguita, come sempre è avvenuto, da parte nostra non ci sarà assolutamente la volontà di negare la possibilità che i gruppi all'interno della giornata organizzino la loro riunione e renderemo compatibile, in tal senso, anche i lavori dell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Era proprio su questo punto che avevo consigliato il presidente Villarosa di consultare gli altri gruppi, per vedere quando si poteva organizzare la Conferenza dei presidenti di gruppo. Esattamente questo, però tutto ciò è stato tradotto come una negazione ad organizzare la Conferenza dei presidenti di gruppo. Strano !
  Ha chiesto di parlare la deputata Schirò. Ne ha facoltà.

  GEA SCHIRÒ. Signor Presidente, volevo intervenire per un richiamo al Regolamento su cui ha parlato già il collega Rosato.

  PRESIDENTE. Deputata Schirò, ha rinunciato ?

  GEA SCHIRÒ. Il mio intervento era relativo ad un richiamo al Regolamento su cui hanno già parlato altri colleghi.

  PRESIDENTE. Sta bene.

  CARLO SIBILIA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CARLO SIBILIA. Grazie Presidente per la parola. Io mi associo alla richiesta del deputato Ottobre di vietare alle scuole di assistere alle sedute, perché naturalmente assisterebbero alla seduta di un Parlamento illegittimo e questo potrebbe deviare la loro comprensione della Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  Io ritengo che... Se posso parlare, grazie (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)... Non riesco a parlare, Presidente.

  PRESIDENTE. Colleghi ! Colleghi, per favore fatelo continuare. Prego.

  CARLO SIBILIA. Ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento, che voglio richiamare, «La Conferenza dei Presidenti di Gruppo è convocata dal Presidente...» (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Però, non posso parlare, Presidente ! Allora, ripeto: l'articolo 13 cita testualmente: «La Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata dal Presidente della Camera, ogniqualvolta lo ritenga utile, anche su richiesta del Governo o di un presidente di gruppo (...)».
  Si dà il caso che il presidente Nuti sia un presidente di gruppo che, comunque, ha tenuto in piedi la richiesta della convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo – arrivo al dunque – per fare esattamente quello che proponeva il deputato Migliore, ossia per calendarizzare il provvedimento sulla nuova legge elettorale e parlarne all'interno della Conferenza dei presidenti di gruppo. Bisogna necessariamente passare per quel veicolo – lei lo sa benissimo – e quindi credo che sia necessario.
  Il problema è che, purtroppo, le situazioni da ieri a oggi sono cambiate, da questo punto di vista. Quindi, credo sia necessario, siccome la Consulta si è pronunciata sull'incostituzionalità appunto di alcuni punti del «porcellum» e questo è anche un po’ il motivo della tensione che Pag. 14si sta creando comunque all'interno dei gruppi e che non permette di fare proseguire i lavori, perché ogni provvedimento che noi andiamo ad approvare, qualsiasi esso sia, potrebbe essere tacciato in futuro di anticostituzionalità. Questo potrebbe essere un dato.
  Poi, entrando nel merito del provvedimento che dovremmo andare ad approvare, innanzitutto c’è da dire che...

  PRESIDENTE. Ma il richiamo al Regolamento, mi scusi ?

  CARLO SIBILIA. Le ho detto l'articolo 13, innanzitutto. Adesso faccio un altro richiamo sull'articolo 119, comma 4, del Regolamento, perché, entrando all'interno del merito della questione, io ho presentato una questione pregiudiziale di incostituzionalità. Però, siccome la calendarizzazione di questo provvedimento...

  PRESIDENTE. Concluda ! Concluda, è terminato il tempo !

  CARLO SIBILIA. Ma, perché ? C'era il tempo ? Non sapevo, poi, che ci fosse il «tempo» per un richiamo al Regolamento.

  PRESIDENTE. Certo, perché ci sono tantissimi interventi. Sono due minuti per deputato.

  CARLO SIBILIA. Sì, però lei non me lo ha comunicato prima, quindi...

  PRESIDENTE. Prego. Allora, concluda velocemente. Prego.

  CARLO SIBILIA. Allora, le ripeto. C’è l'articolo 119, comma 4, del Regolamento, che non le posso leggere perché non ne ho il tempo...

  PRESIDENTE. Sì, va bene, ne abbiamo parlato.

  CARLO SIBILIA. ... siccome non mi è stata data una relazione, quanto meno dalla Giunta per il Regolamento, per capire quale è stata alla fine l'interpretazione deliberata da quella Giunta, come faccio io...

  PRESIDENTE. È nota, l'abbiamo data, c'era Toninelli in Giunta...

  CARLO SIBILIA. Mi scusi, mi scusi, mi scusi... Come faccio io ad illustrare una questione pregiudiziale di incostituzionalità su questo provvedimento che se viene calendarizzato ha degli oneri economici. Ciò significa che non è il provvedimento sul quale io ho presentato la questione pregiudiziale di costituzionalità e, quindi, è un altro provvedimento.
  Dovete quanto meno farmi capire dove sia il problema e la possibilità di inadempimento da parte dello Stato, quindi dovrebbe essere presentato in Aula.

  PRESIDENTE. Concluda.

  CARLO SIBILIA. Presidente, se non mi fa spiegare le cose, è impossibile parlare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Andiamo avanti. Ha chiesto di parlare il deputato Cera. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. Signor Presidente, a titolo personale, chiedo scusa, ma mi voglio riferire anche a voi, non solo perché è una signora, ma anche perché è il nostro Presidente: voi siete simili ad un branco, simili ad una muta; non è possibile come vi state comportando. Voi dovete rispettare le istituzioni, per cui, quando il collega vi ha detto: «andate a scuola», in questo caso ci rimettono le elementari, ci rimette la pubblica istruzione.

  PRESIDENTE. Va bene, onorevole Cera. Ha chiesto di parlare la deputata Galgano. Ne ha facoltà.

  ANGELO CERA. È tornato il proporzionale, la qualità ritorna qui dentro. A casa !

Pag. 15

  PRESIDENTE. Deputato Cera, per favore. Prego, deputata Galgano.

  ADRIANA GALGANO. Signor Presidente, noi ci associamo alle richieste di applicazione del Regolamento sollevate dall'onorevole Rosato, anche qualora le intemperanze fossero dei nostri membri. L'altra cosa che le chiediamo è il rispetto del Regolamento per quanto riguarda i tempi di intervento.

  PRESIDENTE. Io adesso ho altri tre interventi e poi chiudiamo. Ha chiesto di parlare la deputata Binetti. Ne ha facoltà. Colleghi per favore. Prego, deputata Binetti.

  PAOLA BINETTI. Signor Presidente, io non sono un'esperta di Regolamento, però devo dire che mi sorprende molto che tutti i riferimenti al Regolamento in qualche modo però, in questa fase, tendano a impedire i lavori del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Partito Democratico). Io non sono un'esperta, mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse se non c’è un articolo del Regolamento che metta in primo piano la qualità del lavoro parlamentare. La seconda cosa che voglio dirle è questa: si è creata una situazione che io considero personalmente, a livello personale, insopportabile, perché non credo sia questo ciò di cui ha bisogno il Paese. Le voglio solo far presente questo: nella precedente legislatura, ma anche in questa, io ho presentato una proposta di una sorta di codice etico con un clima da darci tra di noi che garantisca davvero un dialogo positivo anche tra maggioranza e opposizione. Un Governo di larghe intese come quello attuale non può credere di spingere agli estremi le opposizioni. Noi abbiamo bisogno che, nella cultura delle larghe intese, sia ricompreso l'interesse del Paese.

  PRESIDENTE. La prego di concludere.

  PAOLA BINETTI. A me sembra, Presidente, e vado a concludere, che non è di ieri questo clima. Non ci dimentichiamo che veniamo da tre settimane – è il motivo per cui poi il Governo ha posto la fiducia – in cui l'ostruzionismo è sistematico. Se fare politica significa d'ora in avanti non poter più lavorare in Parlamento, che ci diano un regolamento adeguato (Applausi dei deputati dei gruppi Scelta Civica per l'Italia e Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Adesso ho altri due interventi e poi chiudo, come ho detto. Il primo è del deputato Costa. Prego, deputato Costa.

  ENRICO COSTA. Signor Presidente, a me risulta che lei avesse avviato la discussione della pregiudiziale. Io penso che il suo compito, Presidente, sia quello di garantire il rispetto del buon funzionamento dei lavori dell'Aula e quindi garantire che ci sia la discussione del punto all'ordine del giorno che è stato introdotto. Quindi, la invito ad usare i suoi poteri per sospendere ogni tecnica dilatoria che non consenta a quest'Aula di svolgere e di affrontare nel merito i punti all'ordine del giorno, null'altro (Applausi dei deputati del gruppo Nuovo Centrodestra).

  PRESIDENTE. Adesso abbiamo ancora un intervento e poi continuiamo con i nostri lavori. L'ultimo intervento è del deputato Toninelli e poi continuiamo con i nostri lavori.

  DANILO TONINELLI. Signor Presidente, il mio è un intervento per un richiamo sul Regolamento, in particolare sull'articolo 16, comma 2, che riguarda la Giunta per il Regolamento e che prevede che «Alla Giunta sono deferiti lo studio (...), i pareri sulle questioni di interpretazione del Regolamento». Ebbene, ieri, Presidente, le è stato chiesto da più parti, e in particolare dal MoVimento 5 Stelle, la convocazione della Giunta per il Regolamento, in modo che trattasse l'interpretazione dell'articolo 119, comma 4, del Regolamento, ovverosia la corretta calendarizzazione del provvedimento di ratifica del cosiddetto TAP.Pag. 16
  Lei, correttamente – la ringraziamo –, ha convocato questa mattina alle 9 la Giunta, però vi è stato un errore procedurale e metodologico, ovverosia, nella convocazione di ieri, che riguardava i lavori dell'Aula di oggi, era indicata una riunione alle 9 della Giunta, ma alle 10 era prevista la votazione sulla ratifica del TAP, ovverosia una illogicità metodologica.
  Nel senso che, se convoca la Giunta per il Regolamento, che è uno strumento e un consesso consultivo a cui lei fa riferimento per avere un parere interpretativo, noi, e non solo noi, ma tutto il Parlamento, le dobbiamo chiedere che cosa questa Giunta ha deliberato e da questa giustificazione lei deve portare, come conclusione, l'organizzazione dei lavori di quest'Aula.
  Ebbene, questa spiegazione di come è andata la Giunta, del merito della Giunta e della posizione che lei ha preso non vi è stata, e questa calendarizzazione, di conseguenza, è illegittima. Sulla base di questo e sulla base del fatto che lei ha invitato il nostro capogruppo e il nostro presidente a consultarsi con gli altri capigruppo per valutare la convocazione di una Conferenza dei presidenti di gruppo, noi lei chiediamo, oltre alla premessa che ho fatto prima sull'illegittimità dell'ordine del giorno di oggi, di sospendere l'Aula e di permettere che i capigruppo si possano incontrare e possano decidere se convocare o meno questa Conferenza dei presidenti di gruppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Allora, su questo punto, voglio fare chiarezza rispetto a quanto ha stabilito la Giunta per il Regolamento che è stata convocata questa mattina. La Giunta per il Regolamento ha espresso il seguente parere, che spetta al Governo, nell'esercizio delle sue prerogative in materia di politica estera, valutare se sussista il presupposto della responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali e che tale valutazione non è, non è, sindacabile dalla Presidenza.
  Va aggiunto, al riguardo, che la norma in questione non fa riferimento ad un particolare tipo di responsabilità, né individua il tipo di conseguenze che ne devono discendere. Resta, ovviamente, ferma la possibilità di attivare gli strumenti previsti dal Regolamento per far valere, sul piano politico, la responsabilità dell'Esecutivo nei confronti della Camera. Quindi, essendo stato questo l'esito, noi abbiamo continuato i lavori come da ordine del giorno; se fosse stato diverso, l'ordine del giorno sarebbe stato rivisto.
  Il deputato Sibilia dovrebbe illustrare la questione pregiudiziale di costituzionalità. Ricordo al deputato Sibilia, come già precisato, che per l'esame delle questioni pregiudiziali e delle questioni sospensive si attinge al tempo previsto per la discussione sulle linee generali. Il suo gruppo ha esaurito il tempo per la discussione sulle linee generali, ma la Presidenza ha deciso di concedere comunque cinque minuti.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. A che titolo vuole parlare ?

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Signor Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

  PRESIDENTE. Va bene.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Signor Presidente, voglio, in qualche modo, dare appoggio a quella che è stata sinora la sua linea, ossia quella di dare centralità ai lavori del Parlamento e dell'Aula, dell'Assemblea stessa, e, prendendo spunto dall'intervento dell'onorevole Rosato e ricordando a quest'Aula che mai, e sottolineo mai, il MoVimento 5 Stelle ha negato la sospensione dei lavori, anche con ordini del giorno già prestabiliti, per riunioni ed assemblee degli altri gruppi politici, qui sono ufficialmente a chiederle la sospensione dei lavori per la riunione congiunta che il MoVimento 5 Stelle deve svolgere tra Camera e Senato.
  Non vorrei che questa sospensione a noi fosse negata, perché ne andrebbe della correttezza e dei lavori dell'Assemblea Pag. 17stessa. Infatti, anche da questo punto di vista, il MoVimento 5 Stelle, da questo momento in poi, andrebbe ad alzare il livello dello scontro anche in queste richieste.
  E, inoltre, voglio ricordare all'onorevole Binetti, magari tramite la Presidenza, che, quando parla del MoVimento 5 Stelle così dal punto di vista dell'ostruzionismo dei lavori all'interno di quest'Aula per la produttività, quest'Aula si è fermata e ha fermato i lavori di un'Italia intera per le cause di un singolo cittadino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che poi è stato giudicato dalla giustizia quale un delinquente.
  Qui, invece, il MoVimento 5 Stelle sta chiedendo legittimamente in quest'Aula, e quindi chiede ai presidenti dei gruppi di esprimersi in quest'Aula, relativamente alla sospensione per i lavori di riunione congiunta del MoVimento 5 Stelle tra Camera e Senato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  PRESIDENTE. Allora, siccome io ho sentito anche gli altri gruppi e non tutti hanno questa esigenza, ma non voglio respingere la vostra richiesta, sono tenuta a metterla ai voti. Questo è chiaro, no ? Quindi, l'alternativa è solo questa: metterla ai voti, perché io non posso decidere una sospensione se non in accordo con gli altri gruppi.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, per rispondere al collega D'Ambrosio: così come abbiamo sempre fatto, noi non abbiamo obiezioni a individuare una sospensione dei lavori per consentire la riunione congiunta dei gruppi. Per le vie brevi, come abbiamo sempre fatto, mentre vanno avanti i lavori sul provvedimento, definiremo un orario che sia consono alle esigenze dell'Aula e al gruppo del MoVimento 5 Stelle.

  TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  TITTI DI SALVO. Signora Presidente, intervengo solo per dire che ovviamente, come sempre, noi siamo favorevoli a consentire che i gruppi si possano riunire. Quindi, vediamo qual è l'orario più funzionale ai lavori dell'Aula, ma naturalmente non abbiamo contrarietà.

  RENATO BRUNETTA. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  RENATO BRUNETTA. Signor Presidente, favorevole a che si riunisca la Conferenza dei presidenti di gruppo al più presto.

  PRESIDENTE. Allora, se i gruppi si accordano per le vie brevi, come io avevo suggerito questa mattina al presidente Villarosa di fare, è un conto. Se non c’è accordo, io devo porre la richiesta in votazione. A questo punto, io ritengo che sia meglio, proprio per fare chiarezza, metterla in votazione con procedimento elettronico, in modo che non vi siano dubbi e lo facciamo subito. Prego i deputati di andare ai propri posti.

  ETTORE ROSATO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Deputato Rosato, a che titolo ?

  ETTORE ROSATO. Signora Presidente, mi sembra che su una mozione d'ordine si possa parlare a favore o contro, e io spiego il perché noi voteremo contro.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà, per un minuto.

  ETTORE ROSATO. Perché un minuto e non cinque ?

  PRESIDENTE. Perché stiamo...

  ETTORE ROSATO. Presidente, ho capito, c’è un «taglio» dei tempi.

Pag. 18

  PRESIDENTE. Sì.

  ETTORE ROSATO. Io ho fatto una proposta al MoVimento 5 Stelle, a cui non ho sentito risposta, che, come sempre è avvenuto, si definisca una richiesta e una programmazione dei lavori. Se voi ci costringete a sospendere adesso la seduta, mentre abbiamo in corso provvedimenti importanti, noi siamo contrari, perché in Parlamento ci siamo per lavorare e stiamo perdendo tutta la mattina.
  Allora, noi saremo contro e vogliamo andare avanti (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia). E pregherei, Presidente, che, immediatamente dopo il voto, si proceda con l'esame della questione pregiudiziale e non con un'altra ora di perdita di tempo.

  PRESIDENTE. Chi è a favore ? Chi parla a favore ?

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà, per un minuto.

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Signor Presidente. Io prendo atto di quella che è la dichiarazione adesso dell'onorevole Rosato, che credo parli a nome del gruppo. Tuttavia, Presidente, io credo che in questo momento, oggi, adesso, con questa votazione, tutti, tutti, e sottolineo tutti, i presenti all'interno di quest'Aula, compresa lei, Presidente, che dovrebbe tutelare tutti i gruppi e tutti i partiti presenti all'interno di quest'Aula, si prendono la responsabilità di negare una nostra prerogativa, che ripeto, ho sottolineato, era immediata.
  Quindi, noi annunciamo che, nel caso in cui vi fosse un voto negativo sulla nostra richiesta, il MoVimento 5 Stelle, quindi il 25 per cento dei votanti italiani, abbandonerà i lavori di quest'Aula e voi ve ne prenderete la responsabilità (Applausi polemici dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la richiesta avanzata.
  Hanno votato tutti i colleghi ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  La Camera respinge per 90 voti di differenza.

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Noi lasciamo l'Aula, Presidente !

  PRESIDENTE. L'onorevole Sibilia ha facoltà di illustrare per cinque minuti la pregiudiziale (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)... L'onorevole Sibilia non intende prendere la parola: s'intende che vi abbia rinunziato.
  Ha chiesto di intervenire il deputato Emanuele Prataviera. Ne ha facoltà.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

  PRESIDENTE. Colleghi ! Prego deputato Prataviera, inizi il suo intervento.

  EMANUELE PRATAVIERA. ... in base alle norme della Costituzione italiana, Costituzione che noi vorremmo cambiare in profondità soprattutto per quello che riguarda il titolo V, ma anche lo stesso articolo 1, il potere di negoziare e firmare accordi internazionali spetta al Governo. Purtroppo questa è una norma vigente che dobbiamo rispettare. Spetta poi al Presidente della Repubblica il potere di ratifica.
  Qualora gli accordi abbiano particolare rilevanza la ratifica deve essere autorizzata dal Parlamento, come nel caso in discussione, quello della TAP, che avrebbe potuto teoricamente essere gestito con Memorandum of understanding o con un trattato in forma semplice.
  Le norme rilevanti richiamate anche in questa questione pregiudiziale sono, in particolare, l'articolo 117 della Costituzione che è chiarissimo: lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: politica estera e rapporti internazionali, rapporti con altri Stati dell'Unione europea, Pag. 19eccetera. Stabilisce altresì che sia competenza dell'attività legislativa dello Stato in via esclusiva anche la tutela ambientale, dell'ecosistema e dei beni culturali.
  L'articolo 80 precisa, invece, che le Camere autorizzano con legge di ratifica trattati internazionali che sono di natura politica o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari o importano variazioni del territorio, oneri alle finanze o modificazioni di leggi.
  Dopo il coinvolgimento delle regioni, invece, è essenziale per la definizione del tracciato nazionale della Trans Adriatic Pipeline, ma questa è un'altra storia.
  Noi voteremo contro questa questione pregiudiziale perché vorremmo che il MoVimento 5 Stelle adottasse anche un minimo di coerenza. Politicamente come potete invocare il coinvolgimento degli enti locali, le regioni in primis, quando contemporaneamente volete eliminare sia le province che le regioni stesse ? Magari un giorno vi metterete d'accordo con voi stessi e inizierete a operare in maniera sinergica, unica e unitaria.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rocco Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi siamo contro la pregiudiziale che è stata proposta perché riteniamo l'opera strategica. L'Accordo deve essere sottoscritto senza dubbio il 17 dicembre e il Presidente del Consiglio deve andare a sottoscrivere questo Accordo con gli altri Stati, fermo restando che noi avevamo condizionato il nostro voto, rispetto anche al Trattato e alle componenti del Trattato, all'accoglimento di alcune salvaguardie da parte del Governo, con l'impegno del Governo a un ordine del giorno che è stato formalizzato e contrassegnato con il numero 1.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Andrea Mazziotti Di Celso. Ne ha facoltà.

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Signor Presidente, noi voteremo contro la pregiudiziale di costituzionalità in discussione per un motivo molto semplice ed è che gli argomenti sollevati dal MoVimento 5 Stelle riguardano, da un lato, il tema della salvaguardia del diritto all'ambiente, che è assolutamente un diritto costituzionalmente riconosciuto, ma che non è in nessun modo leso dal Trattato, che, anzi, prevede – sì – l'obbligo dell'Italia di facilitare la realizzazione del progetto, anche attraverso la concessione senza ritardo dei permessi, ma nel rispetto della normativa vigente in Italia. Conseguentemente, non si vede come possa il Trattato violare la Costituzione italiana facendo salve le norme nazionali.
  Per quel che riguarda, poi, i profili di competenza che ha sollevato il MoVimento 5 Stelle – come è già stato detto negli interventi precedenti – in realtà qui si tratta di un'opera strategica e le materie dei Trattati internazionali, delle infrastrutture strategiche e dell'ambiente rientrano nella competenza esclusiva statale. Quindi, ci sembra che i profili di costituzionalità sollevati siano tutti infondati.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alessandro Naccarato. Ne ha facoltà.

  ALESSANDRO NACCARATO. Signor Presidente, molto rapidamente: la questione di costituzionalità è infondata perché si limita a contestare il merito del provvedimento senza sollevare reali aspetti di legittimità costituzionale.
  Credo che sia giusto ricordare che la materia del disegno di legge riguarda la politica estera, i rapporti internazionali dello Stato e i rapporti dello Stato con l'Unione europea e, pertanto, è riservata alle competenze legislative esclusive dello Stato, come previsto dall'articolo 117, secondo comma, lettera a), della Costituzione.
  Questo di per sé sarebbe sufficiente per respingere la questione pregiudiziale, ma credo sia giusto – anche per rispondere ad alcune delle obiezioni che sono state sollevate nel testo scritto depositato – ricordare che l'Accordo riguarda la realizzazione Pag. 20di un'infrastruttura che risponde a tre obiettivi fondamentali della strategia energetica nazionale, in conformità ai Trattati dell'Unione europea, che sono la differenziazione delle fonti energetiche, l'attenuazione della dipendenza energetica e l'aumento della concorrenza nel mercato energetico europeo, tra l'altro con evidenti vantaggi dal punto di vista tariffario.
  Il disegno di legge, quindi, non incide in alcun modo sul processo di autorizzazione, che seguirà tutte le fasi della valutazione di impatto ambientale, con il coinvolgimento pieno delle istanze regionali e locali.
  Peraltro, l'articolo 6 del Trattato – a differenza di quanto si sostiene nella questione pregiudiziale – prevede espressamente – e non potrebbe essere diversamente – il rispetto pieno delle leggi dei Paesi interessati, comprese quelle sulla valutazione di impatto ambientale.
  Infine, la realizzazione delle infrastrutture strategiche – come è stato ricordato –, secondo la giurisprudenza costituzionale, appartiene alla competenza esclusiva dello Stato e su questo ci sono diverse pronunce della Corte, in particolare la n. 303 del 2003, che afferma in modo chiaro che non può essere accolta la tesi delle regioni secondo cui il solo fatto della localizzazione di una parte di un'opera pubblica sul territorio di una regione implicherebbe il coinvolgimento di un interesse regionale.
  Per queste ragioni, Presidente, riteniamo infondata la questione pregiudiziale e voteremo in modo contrario (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Signora Presidente, il gruppo del Nuovo Centrodestra voterà contro la questione pregiudiziale ed anche la questione sospensiva per i motivi che sono stati illustrati da chi ha parlato prima di me.
  Non esiste in questo Accordo nessuna deroga alle normative nazionali ed alle procedure autorizzative ordinarie a cui un progetto di questo genere deve essere sottoposto, quindi non c’è un problema formale. D'altronde, lo dimostra anche l'iter della valutazione di impatto ambientale, che in maniera trasparente il Ministero dello sviluppo economico ha illustrato sul sito.
  Non esiste nemmeno la generica costituzionale tutela dell'ambiente, perché, a nostro modo di vedere, questa è un'opera che non solo non è dannosa per l'ambiente – voglio ricordare che insiste sul territorio italiano solo per 5 chilometri: si tratta di un tubo di 90 cm di diametro, con i suoi annessi, quindi l'occupazione di area e di territorio sarà inferiore a quella di un campo fotovoltaico di 2 mega di potenza – ma secondo noi è un'infrastruttura che andrà a favore della qualità ambientale sul nostro territorio, in quanto lo spostamento alle fonti alternative, alla fonte gas, è uno spostamento previsto in tutti i quadri di scenario futuri, anch'essi evidenziati sul sito del Ministero dello sviluppo economico e che porterebbero ad un incremento della capacità di attingere gas.
  Ricordo che questo gasdotto ha oggi la possibilità di portare sul nostro territorio 10 miliardi di metri cubi di gas. Ricordo che oggi il nostro fabbisogno è di circa 80 miliardi di metri cubi. Ma questo fabbisogno potrà essere incrementato, raddoppiato addirittura, fino ad arrivare a 20 miliardi di metri cubi senza operare nessun intervento sull'infrastruttura.
  Per questi motivi, ripeto, il gruppo del Nuovo Centrodestra voterà contro la questione pregiudiziale e la questione sospensiva.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Claudio Fava. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO FAVA. Signora Presidente, intervengo per comunicare il voto favorevole del nostro gruppo, ma anche il nostro profondo disagio per un comportamento che noi riteniamo assolutamente illegittimo: il fatto che chi ha proposto questa eccezione di costituzionalità non sia presente in Aula per rappresentare le ragioni di questa eccezione.Pag. 21
  Crediamo che sia ancor più grave l'argomento che è stato portato per giustificare l'assenza in Aula, cioè che un gruppo che rappresenta il 25 per cento della Camera pretenda di bloccare, sospendere, secondo le sue necessità, i lavori di questa Camera, cosa molto grave (Applausi).
  Cosa oltraggiosa, signora Presidente, è l'insulto che è stato rivolto a lei e a quest'Aula durante tutti i lavori di questa mattina, parlando dell'illegittimità di questo Parlamento. Penso che per una Camera parlamentare ricevere l'insulto di essere considerati illegittimi sia l'offesa più alta che possa essere subita.
  Questa offesa viene respinta, offrendo la solidarietà a lei e, attraverso lei, all'intera Camera dei deputati (Applausi).

  PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Fava.
  Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.
  Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Sibilia ed altri n. 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano ? Murer ? Folino ? Polidori ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

  Essendo stata respinta la questione pregiudiziale di costituzionalità Sibilia ed altri n. 1, passiamo alle questioni sospensive Migliore ed altri n. 1 e Sibilia ed altri n. 2. (Vedi l'allegato A-A.C. 1710).
  A norma del comma 3 dell'articolo 40 del Regolamento, le questioni sospensive possono essere illustrate per non più di dieci minuti da uno solo dei proponenti. Potrà, altresì, intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi per non più di cinque minuti.
  Ai sensi del comma 5 dello stesso articolo 40, in caso di concorso di più questioni sospensive comunque motivate, l'Assemblea decide con un'unica votazione sulla sospensiva.
  Il deputato Arturo Scotto ha facoltà di illustrare la questione sospensiva Migliore ed altri n. 1.

  ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, arriviamo ora a discutere della questione sospensiva dopo che la Commissione affari esteri ha affrontato, con uno spirito profondamente diverso, anche da posizioni alternative, talvolta radicalmente alternative, il merito di questa ratifica.
  Ho l'impressione – e lo dico in maniera sommessa – che la bagarre che ha animato la discussione di questa mattina in questa Camera fosse del tutto separata dal merito di una ratifica che ha un'importanza strategica per questo Paese e che necessita di un dibattito pieno nel Parlamento.
  Ci siamo arrivati attraverso un ciclo di audizioni, che hanno portato a confrontarci con una serie di esperti indicati dalle opposizioni, tra le quali Sinistra Ecologia Libertà, e queste audizioni ci hanno spinto a presentare tale questione, che domanda, chiede al Parlamento, in maniera molto forte e molto netta, la possibilità di rinviare la decisione di accedere alla ratifica. Per questo noi avviamo la questione sospensiva.
  Il progetto del gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) prevede il trasporto di gas naturale dal giacimento azero di Shah Deniz verso l'Europa. I Paesi coinvolti sono la Grecia e l'Albania, con l'attraversamento del Mar Adriatico, fino alla costa meridionale pugliese nella provincia di Lecce.
  Il gas sarà trasportato attraverso una condotta di acciaio lunga 800 chilometri. Per la parte italiana, è prevista la realizzazione di una condotta offshore lunga 45 chilometri, dal limite delle acque italiane Pag. 22alla costa, e una di 5 chilometri, onshore, dalla costa al terminale di ricezione e depressurizzazione del comune di Melendugno. Da lì, si attaccherà alla rete nazionale dei metanodotti Snam.
  Secondo la relazione introduttiva del presente disegno di legge di ratifica, la capacità iniziale del gasdotto è stimata in 10 miliardi di metri cubi annui, che può espandersi, in un futuro incerto e non definito dal progetto, a 20 miliardi di metri cubi.
  Per realizzare il gasdotto è stata costituita la società TAP AG, costituita per il 42,5 per cento dalla società svizzera Axpo, per il 42,5 per cento dalla società norvegese Statoil e dalla società tedesca Ruhrgas per il 15 per cento. Al momento, il diritto societario svizzero non obbliga tale società per azioni a dichiarare gli azionisti, a meno che non siano titolari di proprietà immobiliari sul territorio elvetico.
  Aggiungo che i dubbi che emergono da diversi studiosi, dai comitati, dagli esperti che abbiamo ascoltato e il dubbio profondo che anima la posizione politica di Sinistra Ecologia Libertà riguardo alla strategicità del progetto, provengono da una serie di contraddizioni, che vanno al di là della posizione tecnica, della fattibilità e anche dell'impatto ambientale.
  Il Governo italiano, nella relazione sul disegno di legge, e molti esponenti territoriali considerano, al momento, il volume del gas previsto molto superiore al fabbisogno energetico del nostro Paese; a fronte di un consumo annuo di circa 78 miliardi di metri cubi, nella rete nazionale ne circolano già, ad oggi, 117 miliardi, molti dei quali già destinati al nord Europa. Nell'ottica della politica energetica europea di differenziazione dell'approvvigionamento energetico, l'Italia dà già, oggi, un proprio autonomo contributo al settore del gas.
  Secondo anche le dichiarazioni dell'Authority per l'energia, gli scenari dei mercati energetici, allo stato attuale, non sono incoraggianti: il 2012 ha visto un eccesso potenziale di offerta, nel mercato italiano, prossimo al 50 per cento. Non vorremmo che, realizzando questa opera e ratificando questo Accordo, dovessimo trovarci di fronte, come dire, ad una scelta che già di qui a qualche anno si rivelerebbe non strategica e inutile.
  La bozza di progetto della società TAP AG, presentato alla regione Puglia, dunque, su molti aspetti rilevanti è reticente e presenta soluzioni non soddisfacenti. Nell'attuale bozza di progetto, infatti, la lunghezza del tratto a terra è prevista per circa 8,8 chilometri, come ho detto già prima, mentre la società TAP AG ha sempre sostenuto che la lunghezza non può essere superiore a 5 chilometri, per ragioni di sicurezza e per rispettare le norme comunitarie.
  Allora, di fronte a questo dato, il progetto, già nella fase iniziale, ha provocato tensioni molto forti nelle comunità interessate. La società TAP AG, come riportato nel rapporto dell'ESIA, paventa potenziali tensioni sociali per l'insufficiente risposta alle aspettative occupazionali delle popolazioni locali, ma la stessa TAP AG alimenta aspettative, sostenendo, attraverso una mera operazione di carattere propagandistico, che la realizzazione dell'opera porterà oltre 2 mila posti di lavoro in quindici anni.
  Accanto a questo ci sono i dubbi molto forti che sono stati sollevati dalla stessa procura della Repubblica di Lecce, con l'ausilio dei carabinieri del NOE, rispetto ai danni già provocati oggi al fondale di San Foca; ce lo hanno riferito e riportato, anche nelle audizioni, gli esperti che abbiamo ascoltato, a partire dal professor Dino Borri.
  Insomma, il progetto è molto indeterminato, andrebbe oggettivamente rivisto in larga parte e andrebbe rivisto innanzitutto con le popolazioni locali, con coloro che saranno, in qualche modo, i terminali del progetto di costruzione del TAP. Infatti, noi sottolineiamo con forza questo aspetto nella questione sospensiva e lo riteniamo un punto dirimente, rispetto al quale la maggioranza che ha sostenuto questo progetto, questa ratifica, non può sfuggire: il rispetto della Convenzione di Aarhus, recepita dall'Italia già con la legge n. 108 del 2001, che vincola all'ascolto del territorio Pag. 23e all'ascolto delle comunità locali, è un diritto che non sì può negare alle comunità locali del comune di Melendugno e di tutta l'area.
  E il comune di Melendugno ha recentemente presentato al Ministero dell'ambiente un contro-rapporto, relativamente al rapporto di VIA della Trans Adriatic Pipeline, redatto da un gruppo di lavoro vasto di giuristi, di tecnici, di chimici, di medici, ricercatori, coordinato dallo stesso Dino Borri, che la Commissione affari esteri ha ascoltato con grande attenzione.
  Insomma, non si può immaginare che questo contro-rapporto rimanga «carta straccia» o rimanga esclusivamente chiuso nei cassetti di qualche Ministero. Vogliamo che esca; vogliamo che nella valutazione di questo Parlamento, rispetto alla ratifica su questo tema, ci sia. La stessa regione Puglia ha avviato, in maniera molto forte e in maniera congiunta con le comunità locali e con le associazioni, una consultazione ampia e quella consultazione dovrà essere, a mio avviso, estremamente vincolante rispetto alle decisioni che noi attraverseremo.
  Nella questione sospensiva quindi, chiediamo di sospendere, ovviamente, l'esame del disegno di legge, fino a quando non ci sarà il provvedimento obbligatorio vincolante sulla VIA da parte del Ministero dell'ambiente, che conclude la fase di valutazione del progetto.

  PRESIDENTE. Concluda.

  ARTURO SCOTTO. Ho concluso davvero. Noi abbiamo presentato questa questione...

  PRESIDENTE. Concluda.

  ARTURO SCOTTO. ... e abbiamo presentato emendamenti. Ovviamente avremmo voluto farlo in una discussione di merito, abbiamo dovuto renderci conto – e se ne è reso conto il Parlamento – che chi apparentemente si opponeva al progetto TAP era profondamente disinteressato al merito delle questioni ed era esclusivamente interessato a sollevare un clima dannoso per questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Il deputato Emanuele Scagliusi ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale n. 2. Il deputato Emanuele Scagliusi non è in Aula, quindi s'intende che vi abbia rinunziato.
  Ha chiesto di parlare il deputato Emanuele Prataviera. Ne ha facoltà.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, noi annunciamo da subito il voto favorevole su questa proposta di sospensione dell'esame, perché riteniamo che sia fondamentale, su un progetto così ambizioso, così importante, con importanti ricadute che sono state da più parti evidenziate, dal Governo, ma anche dalla maggioranza, e presenti negli stessi intenti dell'Accordo, quindi nell'essenza stessa di quella che è un'importante opportunità per il nostro Paese, avere il parere preventivo da parte degli enti locali, in particolare della regione.
  È fondamentale che il Governo – che, tra l'altro, ha avuto anche sei, sette mesi di tempo in più rispetto agli altri partner dell'Accordo, Grecia e Albania, per ratificare questo provvedimento portandolo in Parlamento – non abbia sfruttato questo tempo per concertare con il territorio, con il presidente della regione Puglia in primis, Nichi Vendola, con tutto il consiglio regionale, facendo degli incontri, delle riunioni, e sollecitando le comunità locali che saranno toccate da questo importante progetto, da questa importante infrastruttura, che non è al servizio solo di quell'area, dell'area del Mezzogiorno, del Paese intero o delle aziende del nord, come più volte nei documenti si è anche letto, ma sarà un'infrastruttura strategica per tutta l'Europa e, in particolare, per il nord Europa. Prova ne è che promotore di questa iniziativa non è un'azienda con interessi specifici di attività e di clientela in Italia, ma sono proprio delle aziende che operano nei mercati del nord Europa.
  Quindi, comprendiamo che per un progetto di così ampia portata, per un progetto Pag. 24così determinante per i prossimi decenni ci sia una fortissima condivisione a livello locale, ma anche a livello nazionale, perché la questione sospensiva n. 2 depositata dal MoVimento 5 Stelle verte proprio su questo tema, ossia su un parere preventivo di VIA a livello nazionale.
  Ecco, noi vorremmo che ci fosse dato questo tipo di indicazione. Auspichiamo che ci possa essere il tempo, magari anche contingentandolo in pochi mesi per evitare che si vada alle calende greche e passando per una via fattiva, perché la Lega è sempre stata per le infrastrutture intelligenti, quelle che servono e che debbono essere realizzate in tempi congrui con le aspettative di un mercato, che è di fatto in sofferenza. Quindi noi non contestiamo il TAP, questo gasdotto tout court, ma auspichiamo che gli enti locali siano coinvolti, vengano loro date tutte le rassicurazioni che richiedono, venga fugato ogni dubbio che possa esserci nelle scarse relazioni che sono state presentate dai proponenti di questo progetto e che il Governo si attivi perché, anche la VIA nazionale, che è l'ente che è costituzionalmente riconosciuto per poter dare tranquillità alle popolazioni e rispondere a tutti i requisiti di democraticità e di tutela ambientale che questo progetto lascia aperti, colmi questi dubbi.
  Noi voteremo quindi favorevolmente a questo provvedimento. Auspichiamo che il Governo recuperi il tempo perduto dei 6-7 mesi che ha già avuto in più rispetto agli altri partner: ho avuto modo di dirlo nella premessa di questo mio intervento. Che li sfrutti in maniera positiva per fare in modo che la comunità locale sia coinvolta.
  Questo anche per una questione strategica, politico-strategica: se il territorio è coinvolto, non si possono dare alibi poi a future manifestazioni e a futuri dubbi sulla possibilità o meno di realizzare questo gasdotto.

  PRESIDENTE. La invito a concludere.

  EMANUELE PRATAVIERA. Che, lo ripeto, avrà un'importanza strategica importantissima, ma che lascia già da subito aperti dei grossi dubbi: non tanto per il punto in cui sfocerà, perché di fatto sono 8 chilometri, e 4 fuori dal mare, toccati direttamente dal gasdotto, ma per il prezzo che da gasdotto andrà ad agganciarsi sulla rete nazionale e sulle altre centrali o punti di stoccaggio che non sono ancora ben precisati dall'Accordo. Quindi, prima di procedere con la firma di questo Accordo, noi riteniamo fondamentale il coinvolgimento delle regioni su questo.

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vinicio Peluffo. Ne ha facoltà.

  VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. Signor Presidente, colleghi deputati, rappresentanti del Governo, ho avuto l'occasione di intervenire in sede di discussione sulle linee generali sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo in oggetto. Questo mi consente di fare solo alcuni richiami e di concentrarmi sul merito delle questioni sospensive sollevate dai gruppi di opposizione.
  E allora, rispetto agli argomenti addotti, innanzitutto non è inutile richiamare gli elementi di novità intercorsi dalla sigla dell'Accordo dello scorso 13 febbraio: la nuova ripartizione societaria della società Trans Adriatic Pipeline, sulla quale il Governo ha peraltro già aggiornato il Parlamento al Senato nella seduta del 17 ottobre scorso. La seconda novità è sulle potenzialità del giacimento azero, visto che la vendita di volumi di gas, avvenuta il 19 settembre scorso, è una delle più grandi della storia, per un valore di circa 200 miliardi di dollari, su accordi di durata a 25 anni. E infine, il consorzio operante in Azerbaigian ha scelto il gasdotto transadriatico piuttosto che la soluzione di Nabucco West, dando elementi di certezza intorno alla realizzazione dell'infrastruttura TAP.
  In merito ai riferimenti di carattere normativo contenuti nelle questioni sospensive, manca nelle argomentazioni finora ascoltate l'interconnessione con gli altri Trattati, che è utile richiamare: il Trattato della Carta europea dell'energia del 1994 ratificato nel 1996, che non Pag. 25richiamo per motivi di tempo; il Trattato che istituisce la Comunità dell'energia elettrica e del gas, tra la Comunità europea e le parti contraenti, entrato in vigore il 1o luglio 2006. Anche, qui, per motivi di tempo ne richiamo soltanto gli obiettivi: creare un quadro giuridico e commerciale favorevole agli investimenti, per consentire un approvvigionamento di energia stabile e permanente. Creare uno spazio normativo unico per gli scambi di energia di rete. Potenziare la sicurezza degli approvvigionamenti nello spazio normativo unico e sviluppare le relazioni con i Paesi vicini.
  Migliorare l'efficienza energetica e la situazione ambientale in questo settore e promuovere il ricorso alle energie rinnovabili. Infine, sviluppare la concorrenza sul mercato delle energie di rete.
  Per quanto riguarda poi il rilievo di una mancanza di una strategia energetica nazionale, voglio ricordare quanto detto in quest'Aula dal Presidente del Consiglio , Enrico Letta, quando nel suo discorso di investimento diceva che obiettivo del Governo, per quanto riguarda l'energia elettrica, è il completamente del market coupling, e per quanto riguarda il gas, il completo riallineamento dei nostri prezzi con quelli europei e la trasformazione del nostro Paese in un hub. Bene, la ratifica del presente accordo va esattamente in questa direzione, allora il valore del TAP per il nostro Paese è nella diversificazione degli approvvigionamenti, che danno maggiore certezza. I giacimenti azeri si aggiungono al gas provenienti dalla Russa e dal nord-Africa e la diversificazione concorre a ridurre il costo del prodotto energia, intervenendo sull'elemento della materia prima. Sappiamo quanto il problema dei costi dell'energia sia sugli oneri di sistema, ma questo è un altro tipo di discussione.
  Infine, Presidente, rispetto alle preoccupazioni espresse, occorre ribadire che il Trattato non crea vincoli sull'individuazione dell'approdo del gasdotto e occorre ribadire che si terrà conto della procedura di consultazione della regione Puglia, peraltro come da impegni precisi assunti dal Governo anche nel corso del dibattito parlamentare. Il Partito Democratico sostiene l'infrastruttura TAP, è a favore della ratifica dell'Accordo in oggetto e, per le ragioni richiamate, voterà contro le questioni sospensive sollevate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Picchi. Ne ha facoltà.

  GUGLIELMO PICCHI. Signor Presidente, il gruppo Forza Italia è contrario alla questione sospensiva presentata per tutta una serie di motivazioni, innanzitutto il TAP è un argomento che è stato affrontato a tutti i livelli da molto tempo ed è stato approfondito in tantissimi luoghi di discussione diversi in Europa, qui in Parlamento, a livello locale, dibattuto con le associazioni e con i territori. Quindi è stato affrontato – dipanati tutti i dubbi – per molto tempo e in molte sedi istituzionali. È un'opera strategica per il nostro Paese, spesso ci lamentiamo della nostra incapacità di realizzare opere infrastrutturali; rimandare ancora una volta la realizzazione di un pipeline, di un gasdotto che ci permette di diversificare le nostre fonti energetiche è assolutamente inaccettabile.
  La ratifica del Trattato dimostra anche la nostra capacità di adempiere ai nostri impegni internazionali, gli altri due Paesi coinvolti dalla firma hanno impiegato uno un mese e l'altro due mesi per ratificare il Trattato, noi dopo sette mesi siamo ancora qui a discutere se sospendere o meno la ratifica di questo Accordo. Aggiungo che il merito della richiesta di sospensiva, che chiede un'ulteriore concertazione con gli enti locali, non viene pregiudicato dalla ratifica dell'Accordo. La ratifica dell'Accordo è qualcosa che impegna il nostro Paese, ma nulla toglie a tutte le procedure che noi abbiamo a livello regionale e nazionale nel merito del provvedimento affinché siano prese tutte le precauzioni necessarie sia per la sicurezza che per la salvaguardia dell'ambiente.
  Il fatto che si parli di surplus di offerta di gas nel nostro Paese è in realtà qualcosa che dovrebbe essere guardato con favore; Pag. 26poter scegliere la fonte di approvvigionamento del gas permette anche una contrattazione, da parte nostra, sui prezzi che possiamo ottenere sul gas e questo si traduce in un beneficio per le famiglie e per le imprese per avere un minor costo di approvvigionamento dell'energia. Ricordo che è un progetto di priorità europea, non è solo il gas azero.
  Pochi giorni fa, l'Unione europea ha concluso un accordo addirittura con il Turkmenistan per la realizzazione del gasdotto tra Turkmenistan e Azerbaigian affinché, in un futuro, si possa accedere anche al gas turkmeno. Questo mette maggiore sicurezza alle nostre fonti di approvvigionamento, pertanto non possiamo aderire ad una richiesta di sospensiva.
  Ribadiamo però il fatto che un Trattato internazionale, ratificato in tempi rapidi, fa sì che il nostro Paese sia più credibile. Dobbiamo, in generale, tentare di ratificare più velocemente i Trattati che noi sottoscriviamo e ratificare questo trattato fa sì che non venga meno nessuno dei requisiti della nostra legislazione nazionale in termini di materia ambientale, affinché l'opera sia realizzata nel modo più corretto e rispettoso dell'ambiente possibile.
  Per tutte queste ragioni, non possiamo fare altro che votare contro questa sospensiva.

  PRESIDENTE. Nessun altro chiedo di intervenire, passiamo, dunque, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni sospensive Migliore ed altri n. 1 e Sibilia ed altri n. 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Cassano, Duranti, Scuvera, Capua, Bordo, Vignali, Carfagna, Paris e Fossati...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  343   
   Votanti  341   
   Astenuti    2   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
  47    
    Hanno votato
no  294).    

  Essendo state respinte la questione pregiudiziale di costituzionalità e le questioni sospensive presentate, passiamo al seguito della discussione del disegno di legge di ratifica.

(Esame degli articoli – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.
  Ricordo che nella seduta del 28 novembre 2013 si è conclusa la discussione sulle linee generali e il rappresentante del Governo è intervenuto in sede di replica, mentre i relatori vi hanno rinunciato.
  Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri, che sono distribuiti in fotocopia (Vedi l'allegato A – A.C. 1710).

(Esame dell'articolo 1 – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A – A.C. 1710), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, lo pongo in votazione.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Russo, Donati, Daniele Farina. Ci siamo ? No. Ferro. Va bene.
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

Pag. 27

   (Presenti  344   
   Votanti  341   
   Astenuti    3   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
 295    
    Hanno votato
no   46).    

  (Il deputato Bruno Bossio ha seganalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole).

(Esame dell'articolo 2 – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A – A.C. 1710), al quale non sono state presentate proposte emendative.
  Passiamo dunque ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Bragantini, Gandolfi, Pastorino, Ferrari. Rotta non riesce a votare ? Se qualcuno può assisterla, per favore. Ha votato, benissimo. Allora, ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  345   
   Votanti  341   
   Astenuti    4   
   Maggioranza  171   
    Hanno votato
 295    
    Hanno votato
no   46).    

(Esame dell'articolo 3 – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1710).
  Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.

  VINCENZO AMENDOLA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Pannarale 3.1 e 3.2.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore di minoranza, Sibilia, non è in Aula.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 12,20).

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 3.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Paris, Ghizzoni, Totaro, Ventricelli, Capua. Provi a votare. Hanno votato tutti ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  347   
   Votanti  334   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  168   
    Hanno votato
  37    
    Hanno votato
no  297).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pannarale 3.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario. Il relatore di minoranza è assente.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

Pag. 28

  Sannicandro, Folino, Cassano, Boccuzzi, Vecchio, Ventricelli. Hanno votato tutti ? Come no ! Ci siamo ?
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

   (Presenti  349   
   Votanti  336   
   Astenuti   13   
   Maggioranza  169   
    Hanno votato
  36    
    Hanno votato
no  300).    

  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Bossa, Chaouki, Russo, Totaro, Vecchio, Oliaro, Pisicchio, Boccuzzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  351   
   Votanti  345   
   Astenuti    6   
   Maggioranza  173   
    Hanno votato
 297    
    Hanno votato
no   48).    

(Esame dell'articolo 4 – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A – A.C. 1710).
  Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore per la maggioranza ad esprimere il parere della Commissione.

  VINCENZO AMENDOLA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, la Commissione esprime contrario sull'emendamento Pannarale 4.1.

  PRESIDENTE. Il Governo ?

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

  PRESIDENTE. Il relatore di minoranza è assente.
  Si vota il mantenimento dell'articolo 4, trattandosi di un unico emendamento soppressivo. Quindi, votando il mantenimento dell'articolo 4, chi intende mantenere l'articolo 4 deve votare a favore. Essendo un emendamento soppressivo dell'articolo 4 – lo segnalo al relatore – non si vota l'emendamento soppressivo, ma si vota il mantenimento dell'articolo. Quindi, è evidente che chi vuole mantenere l'articolo 4 voterà a favore, chi intende sopprimerlo, cioè chi presenta l'emendamento, voterà contro.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 4.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Calabrò, Malpezzi...
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).

   (Presenti  354   
   Votanti  347   
   Astenuti    7   
   Maggioranza  174   
    Hanno votato
 302    
    Hanno votato
no   45).    

  (I deputati Airaudo e Pellegrino hanno seganalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario).

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 1710).Pag. 29
  Se nessuno chiede di intervenire per l'illustrazione degli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, parlo anche a nome del viceministro Dassù, presenta in Aula con me. In premessa – questo vale per tutti gli accoglimenti o le riformulazioni che verranno proposte dal Governo – segnalo che gli accoglimenti e le riformulazioni riguarderanno i dispositivi, cioè gli impegni chiesti al Governo. Non necessariamente con ciò stiamo accogliendo interamente le premesse dei singoli ordini del giorno. Però, ci è sembrato non necessario indicare nelle premesse i singoli punti che, secondo noi, sono da correggere, anche perché le correzioni deriverebbero essenzialmente – mi perdonino i presentatori – da alcune imprecisioni. Ora, se mi consentite, quindi, io darò dei pareri sui dispositivi, mentre sulle premesse non c’è un accoglimento esplicito del Governo.
  L'ordine del giorno Palese n. 9/1710/1 è accolto con riformulazione.
  Leggo la riformulazione: «impegna il Governo ad assicurare la più attenta valutazione degli aspetti ambientali legati all'ubicazione attualmente in discussione e alle possibili alternative nel corso del procedimento di VIA, valutazione di impatto ambientale». Con questa riformulazione, l'ordine del giorno Palese n. 9/1710/1 è accolto.
  Il Governo accoglie l'ordine del giorno Locatelli n. 9/1710/2, purché riformulato nel seguente modo: «impegna il Governo ad assicurare, d'intesa con la regione Puglia, un confronto con tutte le parti interessate, anche istituzionali, nell'ambito del dibattito pubblico avviato, al fine di trovare una soluzione condivisa, tenendo conto delle preoccupazioni espresse dalle amministrazioni locali e dalle popolazioni». Con questa riformulazione, l'ordine del giorno Locatelli n. 9/1710/2 è accolto.
  Il Governo accoglie l'ordine del giorno Bellanova n. 9/1710/3, mentre esprime parere contrario sugli ordini del giorno Sibilia n. 9/1710/4, Di Battista n. 9/1710/5 e Crippa n. 9/1710/6.

  PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione dell'ordine del giorno Palese n. 9/1710/1.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, accetto la riformulazione da parte del Governo, perché l'Esecutivo assume formalmente un impegno, dal punto di vista formale e sostanziale, nel dover firmare il Trattato e realizzare l'opera, ma nel modificare il sito, che è previsto attualmente nel comune di Melendugno, marina di San Foca.
  Siccome è molto chiara la riformulazione che il Governo assume, cioè questo impegno formale a modificare l'approdo in base anche alle valutazioni di impatto ambientale, e quindi con salvaguardia territoriale e ambientale, do atto di questo al sottosegretario De Vincenti, che sostanzialmente è venuto anche sul territorio per poter determinare questo, e accolgo la riformulazione.

  PRESIDENTE. Sta bene, la riformulazione, quindi, si intende accolta.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, chiedo scusa a lei e anche all'onorevole Palese. Solo per amore di piena correttezza e trasparenza...

  PRESIDENTE. Mi perdoni, sottosegretario. Colleghi, se riusciamo a fare un po’ di silenzio, per favore. Onorevole Fedriga !

  CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. La riformulazione del Governo non parla, di per sé, di modifica dell'approdo. Parla di «attenta valutazione degli aspetti ambientali Pag. 30legati all'ubicazione attualmente in discussione e alle possibili alternative (...)». Quindi, come dire, è un processo aperto, su cui si svolgerà la VIA, e, d'altra parte, come l'onorevole Palese sa, il Governo è impegnato nella fase di consultazione pubblica, che si sta aprendo adesso nella regione Puglia e che considererà tutte le opzioni; però, anche l'opzione oggi proposta, rimessa alla valutazione VIA da parte della società proponente.
  Quindi, anche quella sarà valutata. Non so se è chiaro. Quindi, vi è un processo aperto di consultazione e di valutazione VIA sulle possibili alternative, su tutte le possibili alternative sulla questione dell'approdo.

  PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione dell'ordine del giorno Locatelli n. 9/1710/2.

  PIA ELDA LOCATELLI. Signor Presidente, accettiamo la riformulazione.

  PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bellanova n. 9/1710/3, sul quale vi è il parere favorevole del Governo.
  Vi sarebbero poi gli ordini del giorno Sibilia n. 9/1710/4, Di Battista n. 9/1710/5 e Crippa n. 9/1710/6, sui quali vi è il parere contrario del Governo, ma i presentatori non sono in Aula; si intende che abbiano rinunziato ai rispettivi ordini del giorno.
  È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lello Di Gioia. Ne ha facoltà.

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, devo dire che abbiamo ascoltato, come gruppo socialista, con interesse, alcune dichiarazioni dei colleghi della Lega Nord, che hanno sostenuto – giustamente ritengo – la necessità, l'importanza di questo Accordo per la costruzione di un gasdotto, perché comunque è un progetto, è un intervento che riguarda l'intero Paese e che quindi migliorerà e abbatterà i costi dell'energia e comunque rideterminerà una condizione di avvio di sviluppo delle imprese.
  Gradiremmo, però, che gli stessi colleghi guardassero con attenzione anche i problemi che riguardano il Mezzogiorno d'Italia. I dati che abbiamo a disposizione, dello Svimez, stanno a testimoniare con grande preoccupazione ciò che sta accadendo e ciò che può accadere nel Mezzogiorno d'Italia e, in modo particolare, in alcune realtà, come la Sardegna, la Campania, la Calabria, la Puglia, dove si realizzerà questo progetto. Quindi, sarebbe opportuno che vi fosse, da parte di tutti, un grande coinvolgimento, perché, come in questo progetto e in questa realizzazione si guarda all'intera Nazione, è giusto che si guardi, nello sviluppo più generale, all'intero Paese, considerando il Mezzogiorno d'Italia un problema della Nazione e non semplicemente un problema di qualcuno.
  Noi, proprio in virtù della nostra responsabilità, come gruppo socialista, voteremo a favore di questo provvedimento, di questo Accordo, pur sapendo che vi sono dei limiti che sono stati sottolineati con grande particolarità e grande intelligenza dalla collega Pia Locatelli, sia nella discussione sulle linee generali sia all'interno della Commissione esteri, dove si è sottolineata anche l'incongruità di un progetto e dove è stato ascoltato il professor Borri, che ha sottolineato le lacune di un progetto che secondo il nostro punto di vista deve essere rivisto.
  Abbiamo apprezzato l'impegno del Governo ad approvare il nostro ordine del giorno, il quale sottolinea in modo chiaro e inequivocabile che vi debba essere un incontro con le parti istituzionali e con tutti i soggetti che sono interessati, perché in quell'area, nell'area di Melendugno, vi sono questioni di vincoli ambientali, questioni Pag. 31che riguardano condizioni perché quel progetto, in quell'area, non possa «attraccare».
  Ecco perché – lo riteniamo e lo sottolineiamo nuovamente – voteremo a favore di questo provvedimento, di questo Accordo, perché ci sentiamo responsabili, siamo responsabili, di quelli che sono, appunto, i piani energetici e la possibilità di utilizzare questo gasdotto, ma nello stesso tempo siamo fermamente convinti che, in quell'area, non deve passare questo progetto. Quindi, invitiamo il Governo, avendo approvato questo ordine del giorno, a farsi promotore e, quindi, parte diligente affinché venga ad essere cambiato quel tracciato (Applausi dei deputati del gruppo Misto- Partito Socialista Italiano-Liberali per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Prataviera. Ne ha facoltà.

  EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, signori Sottosegretari, vorremmo chiarire bene la posizione della Lega Nord in ordine alla realizzazione di questo gasdotto. Noi siamo ultrafavorevoli alla diversificazione dell'approvvigionamento e delle fonti di approvvigionamento energetico nel nostro Paese. È un fatto indispensabile, soprattutto nella competizione che le nostre aziende hanno. Il cosiddetto «delta di competitività» che le nostre aziende hanno è dovuto, nel contesto internazionale, soprattutto a una mancata efficienza della politica energetica nel nostro Paese. Quindi, concettualmente accogliamo favorevolmente che nel nostro territorio possa approdare uno dei più importanti gasdotti, una delle più importanti infrastrutture di rifornimento energetico per il sud Europa, ma destinato anche ai mercati del nord-Europa.
  Ed è proprio perché noi siamo super favorevoli ad una politica fattiva, che punti a far candidare l'Italia ad essere uno dei paesi hub nello smistamento energetico, che auspicavamo questo tipo di infrastruttura, ma vi è una questione che sfugge. Noi non vogliamo usare la demagogia, come troppo spesso è accaduto da una parte e dall'altra, più come bandiera che come una politica fattiva o come proiezione di ciò che si dovrebbe fare in base alle fonti rinnovabili.
  Le fonti rinnovabili saranno una delle sfide che ci devono vedere impegnati nei prossimi anni e ci devono vedere impegnati anche come strumento di crescita economica nella green economy, ma anche nella sostenibilità del contesto in cui il cittadino italiano è inserito. Ma c’è una cosa che stride. Questo hub non sarà gestito da noi, ma da altri, in particolare dai paesi del nord- Europa, da compagnie che hanno interessi legittimi e pagano le tasse nel nord-Europa e non da noi, da compagnie che fanno gli interessi di altri governi, di altri Paesi e quindi di altri popoli e non i nostri. Questo perché è giusto ricordare che fanno parte di TAP gli svizzeri – non a caso la società ha sede legale in Svizzera, pagherà le tasse in Svizzera e un articolo dell'accordo decreta bene che il Governo dovrà andare con il «cappello in mano» in Svizzera a chiedere se parte della tassazione verrà restituita –, gli inglesi, gli azeri, i tedeschi e i belgi, ma non ci sono gli italiani. Soprattutto c’è dentro la Statoil, azienda norvegese che ha una quota relativa di maggioranza all'interno di questa composizione societaria, una società che accoglie i visitatori, i passeggeri all'aeroporto di Bruxelles, fatalità mi è venuta in mente questa immagine, con la scritta: «diamo energia all'Europa». L'Italia, che potrebbe giocare strategicamente un ruolo fondamentale a livello geopolitico per il rifornimento del gas, di altre materie prime che arrivano anche via nave, non sta sfruttando l'unica materia prima che realmente ha, oltre alla cultura e al turismo, cioè la conformazione territoriale inserita al centro del Mediterraneo e che potrebbe realmente fungere da «materia prima» in uno scacchiere geopolitico in cui l'energia e l'approvvigionamento delle fonti energetiche diventerà da qui ai prossimi cinquant'anni uno dei motivi scatenanti di potenziali guerre piuttosto che dello sviluppo economico. Questo stiamo facendo: è un obiettivo Pag. 32che stiamo miseramente fallendo. Anche ieri, parlando informalmente con il sottosegretario, ci siamo trovati concordi sul fatto che succede già che arrivino vettori, tramite barche, altre infrastrutture, sul nostro territorio nazionale che convoglino qui le materie prime e poi noi provvediamo alla logistica e alla distribuzione. Esattamente quello che sta succedendo con questo accordo. C’è una cosa che sfugge, fin qui tutto il ragionamento è lineare, ma fatalità, chi porta il gas nelle nostre coste, non lo porta sulle nostre coste ma sulle coste dell'Europa, di centinaia, di migliaia, di milioni di cittadini e di aziende. Le porta a Lecce, le porta a queste persone; ed è lo stesso soggetto che sta trivellando in Azerbaigian e che estrae petrolio. È chiaro che è un'operazione portata avanti dall'ex Governo Monti, condotta poi dall'attuale, che non va a guardare alla politica di sviluppo complessivo e reale del nostro tessuto imprenditoriale, non va a puntare veramente a sgravare le bollette dei nostri cittadini. Certo, questo lo fa, ma in minima parte. Lo fa, barattando un'enorme opportunità di gestione diretta, o almeno «mettendoci il naso» dentro con una delle nostre tante aziende italiane, lo fa, barattando questo con l'acquisto di poche decine di metri cubi di gas.
  Questo è quello che sfugge: noi stiamo barattando un'opportunità enorme di poterci candidare a uno dei Paesi leader. Guardate, badate bene che quando si parla di interessi nel settore energetico si parla anche di interessi nella pace, si parla anche di interessi che vanno ben oltre la materialità della materia, ma si va su concetti in cui esserci o non esserci fa la differenza e noi, in questo caso, non ci siamo.
  Avevamo già sollevato al Senato tutte queste critiche. Avevamo già sollevato al Senato le nostre perplessità in ordine a questo tipo di indicazione, che sfugge completamente dal controllo del nostro Governo e, quindi, magari per mezzo centesimo in meno del prezzo del gas in bolletta alle nostre aziende perdiamo questa occasione.
  Ma al Senato avevamo voluto dare fiducia. Ora noi questa fiducia nei confronti di questo Governo non ce l'abbiamo più, perché abbiamo avuto modo e tempo di appurare altre grandi responsabilità, cioè quella di non voler nemmeno concertare con il territorio, con le regioni, con le province, con i comuni, sforzarsi di fare almeno questo per evitare che quello possa diventare un nuovo fronte di scontro tra lo Stato, tra l'istituzione Stato e la popolazione locale e, magari, altri facinorosi, che, come nel caso della TAV a nord ovest, potrebbero aprire lì un ulteriore scontro, con un'unica differenza: che la TAV era stata concertata. Quindi, figuriamoci cosa può succedere in questo caso in cui questo gasdotto passerà sulla testa dei territori, sulla testa dei cittadini, sulla testa delle imprese.
  Questa è la critica che noi dobbiamo fare nei confronti di un Governo che appare assolutamente – dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista – irresponsabile e con una visione talmente corta da far rabbrividire.
  Se noi vogliamo essere un hub dobbiamo esserci all'interno e dovevamo pestare i piedi e dovevamo battere con forza perché quell'Accordo non fosse prolungato senza la presenza italiana. E poco importa se mi si viene a dire che noi potremmo chiudere i rubinetti. Non potremmo farlo, non potremmo farlo senza il consenso degli altri due Stati partner, Albania e Grecia, che – certo – hanno già ratificato l'Accordo, ma noi dobbiamo prenderli come esempio ? No, noi dovevamo essere migliori, dovevamo candidarci ad essere qualcosa di più. Invece, ancora una volta, abbiamo barattato, magari, degli interessi di cartello con altri interessi che potevano essere di più lungo e di più ampio respiro.
  Per questo, signor Presidente, noi siamo contrari. Siamo contrari non all'opera in sé, siamo contrari all'occasione che è stata mancata di fatto da parte del Governo e che questo Parlamento non vuole nemmeno prendere in considerazione.
  E, poi, siamo anche contrari nei confronti di una certa politica, che è quella Pag. 33condotta in parte dalla regione Puglia fino ad adesso, e SEL in quest'Aula cerca di «fugare» quella che è la mancanza.
  Il governatore si è detto più volte favorevole a condizione che il Governo concertasse con il territorio, però poi di fatto non ha compiuto nessun atto o azione concreta per fare questo. Quindi, di fatto si continua, ancora una volta, con un palcoscenico, ma questo non è probabilmente il tempo di fare speculazioni, perché tra pochi minuti questo Accordo verrà di fatto ratificato e noi perderemo l'ennesima enorme possibilità, come già ne abbiamo perse altre: pensiamo alla questione dei porti in cui non siamo in grado di mettere in atto una sinergia seria, forte e fattiva e ci facciamo rubare le navi che arrivano dall'altra parte del mondo e vanno nei porti del nord Europa, e ci mettono cinque giorni di navigazione in più, due o tre giorni di treno in più per arrivare nei nostri mercati.
  Quindi, continuiamo a dirci fessi da soli, continuiamo a farcele e a cantarcele da soli, ad accontentarci di poter barattare qualche migliaia di metri cubi di gas, ma di perdere, invece, la vera ed enorme opportunità che questo progetto offriva (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paolo Tancredi. Ne ha facoltà.

  PAOLO TANCREDI. Signor Presidente, io credo che il dibattito odierno sia stato caratterizzato da un equivoco. Noi qui non stiamo – come ho sentito dire da molti colleghi che mi hanno preceduto, anche nella fase delle pregiudiziali e sospensive – approvando un progetto, di qualsiasi fase del progetto si tratti.
  Noi stiamo approvando un Accordo, un Accordo importante, e siamo in ritardo rispetto ai partner – Grecia e Albania – che hanno fatto questo passaggio parlamentare diversi mesi fa.
   L'Accordo che oggi la Camera ratifica in via definitiva è un passaggio fondamentale nel lungo iter per la realizzazione di questa importante infrastruttura. Esso, infatti, è stato stipulato il 13 febbraio 2013, a seguito di un memorandum di intesa italo-greco-albanese. Dopo il 13 febbraio, nella primavera scorsa, i Parlamenti di Grecia e Albania lo hanno già ratificato. Quindi, oggi, per ultimi, arriviamo, come Parlamento italiano, a questo importante passaggio, che consentirà di procedere speditamente alle fasi autorizzative, progettuali e speriamo, al più presto, esecutive del gasdotto transadriatico, cosiddetto TAP.
  Nel frattempo si sono susseguiti una serie di eventi rilevanti anche ai fini delle nostre valutazioni in questa sede. Il Governo, in Commissione, ha aggiornato nel dettaglio sui particolari che rendono questa un'opera strategica per l'Unione europea, ma anche per il nostro Paese.
  L'Italia avrà vantaggi enormi dall'indotto della realizzazione dell'opera, ma anche dalla capacità di approvvigionamento di gas naturale – e sulla strategicità di questo approvvigionamento dirò alla fine, perché anche su questo sono state dette inesattezze – e, per quanto riguarda gli aspetti logistici, è indubbio che la realizzazione della TAP renderà l'Italia l’hub più importante del Mediterraneo per la distribuzione in tutta l'Europa centrale del gas naturale, risorsa strategica e sicuramente la più appetibile, in prospettiva futura, tra tutti i combustibili fossili per la produzione di energia.
  È bene mettere in risalto, come già fatto opportunamente dal Governo in Commissione, la nuova articolazione dell'azionariato della società TAP AG, nel quale azionariato sono entrati diversi operatori già soci del consorzio Shah Deniz, che gestisce direttamente lo sviluppo del giacimento di gas in Azerbaijan, il cui trasporto verso l'Europa meridionale è appunto l'oggetto principale dell'accordo in esame.
  Quindi, approvvigionamento di gas «a zero»: fortemente strategica questa questione, perché usciamo dal monopolio russo e del nord Africa. Il TAP, infatti, è la prosecuzione del gasdotto transanatolico Pag. 34Azerbaijan-Turchia. La sua lunghezza – cioè la lunghezza nei territori di Grecia e Albania – è di 800 chilometri.
  Ricordo che nel nostro territorio, invece, il gasdotto sarà per 40 chilometri sottomarino, cioè nelle acque territoriali, ed insisterà sul territorio pugliese per soli 5 chilometri, collegandosi poi alla rete nazionale.
  Quindi, noi sfrutteremo le nostre arterie già in uso per approvvigionarci o eventualmente distribuire il gas al nord Europa.
  Trasporterà 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno, eventualmente raddoppiabili, perché la quantità di 10 miliardi è frutto dell'accordo di vendita che prevede, in 25 anni, 200 miliardi di dollari di vendita di gas, ma tale quantità sarà eventualmente raddoppiabile senza ulteriormente lavorare sull'infrastruttura.
  Io ricordo, Presidente, che l'Italia in questo momento approvvigiona circa 75 miliardi di metri cubi di gas all'anno, quindi le quantità in gioco sono assolutamente rilevanti.
  Cosa importante che si è ottenuta grazie al cambio di shareholders all'interno del consorzio, che è importante rilevare, è che il trattato TAP ha vinto la concorrenza della soluzione Nabucco West, che avrebbe preferito alla nostra penisola l'asse Bulgaria-Romania-Ungheria per il trasporto del gas nel nord Europa, cioè ci avrebbe sostanzialmente totalmente fatto fuori.
  Quindi, si migliorano le condizioni dell'approvvigionamento del mercato interno e si dà un ruolo strategico all'Italia, come detto, come distributore.
  Tra i maggiori acquirenti del gas a zero, tra l'altro, figurano ENEL ed Hera, che sono i più importanti operatori italiani.
  Ho detto già che l'opera insisterà sul suolo italiano per poco più di 5 chilometri. Presidente, si tratta di un tubo di diametro di 90 centimetri, con le opere annesse e i controlli. Se facciamo un calcolo così, a spanna, ripeto, un campo fotovoltaico che produce 2 mega occupa più territorio di quello che occuperà il gasdotto.
  Voglio poi soffermarmi su alcuni aspetti su cui l'opposizione, in particolare il MoVimento 5 Stelle, ha insistito molto nel corso del dibattito, sia in Aula, che in Commissione. Il primo è quello dell'allentamento dell'iter autorizzativo e della fase consultiva della popolazione e degli enti locali.
  Mi preme ribadire con grande chiarezza quello che è già stato più volte affermato, sia dal Governo, che dal relatore per la maggioranza, cioè che non esiste, all'interno dell'Accordo che approviamo oggi, né tanto meno nel disegno di legge di ratifica, nessuna – ribadisco nessuna – norma derogatoria alla disciplina nazionale e comunitaria che regola l'iter autorizzativo per un'infrastruttura di questo genere. Ma tant’è, basta consultare il sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che riporta in maniera dettagliata l'iter che sta avendo la procedura di valutazione di impatto ambientale.
  Riguardo, inoltre, alla citata Convenzione di Aarhus, faccio presente che è in contraddizione con quello che dicevano gli esponenti di SEL il fatto che la regione Puglia sta avviando già delle consultazioni con le popolazioni interessate. Mi spiace, quindi, dover liquidare questa argomentazione come un'argomentazione del tutto strumentale e fuori luogo in questo dibattito.
  Presidente, alla fine, invece, del mio intervento voglio sottolineare come – ma questo sarebbe oggetto di un intervento molto più lungo e approfondito, dedicato proprio a questo argomento – l'approvvigionamento di gas per il nostro Paese sia, invece, una questione fortemente strategica, sia per quanto riguarda la differenziazione delle fonti, sia per quanto riguarda la quantità di gas.
  Non è corretto dire che non abbiamo «sfruttato» negli anni passati e c’è una diminuzione del consumo di gas. Certo, c’è una diminuzione perché per gli effetti del clima e della crisi economica c’è stata una riduzione del consumo di tutte le fonti energetiche. Ma tutti gli scenari di medio e lungo periodo prevedono che il gas dovrà Pag. 35sostituire sia petrolio che carbone, sia nell'approvvigionamento per usi civili, sia come carburante per la produzione di energia elettrica.
  Quindi, un motivo in più per dare il voto favorevole di quest'Aula e, in particolare, del gruppo del Nuovo Centrodestra per cui faccio questa dichiarazione di voto, alla ratifica di questo Accordo (Applausi dei deputati del gruppo Nuovo Centrodestra).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pannarale. Ne ha facoltà.

  ANNALISA PANNARALE. Signor Presidente, colleghe e colleghi deputati, signore e signori del Governo, troppe volte dall'inizio di questa legislatura abbiamo assistito all'indisponibilità da parte di questo Governo a favorire confronti, approfondimenti, analisi nel merito dei provvedimenti e dei vari passaggi legislativi. Solo due giorni fa, per stare al caso più recente, siamo stati chiamati a votare la fiducia sul decreto-legge missioni. Avete deciso che non se ne doveva discutere perché dibatterne avrebbe significato un disvelamento di contraddizioni e di scelte tanto costose quanto sbagliate.
  E oggi, per continuare, abbiamo visto bocciate la pregiudiziale e la sospensiva, la sospensiva che il gruppo SEL aveva presentato sul progetto TAP e che non era un'assenza di disponibilità all'analisi e alla discussione, piuttosto una richiesta di un ulteriore e necessario approfondimento, un invito a sospendere la ratifica e il voto in Aula per prendere tempo, per capire meglio, perché troppi sono gli interrogativi senza risposta, troppi gli elementi lacunosi, troppe le contraddizioni che rendono non convincente l'idea di utilità di quest'opera.
  Ma, invece che arricchire il confronto, sanare le incongruenze e qualificare l'indagine, questo Governo ha scelto la frettolosità alla ponderatezza, ha scelto di accelerare l'iter del provvedimento ritenendo sufficienti gli scarni dati a supporto del progetto.
  E, allora, lo chiedo al Governo: a chi giova tanta fretta ? Se neppure c’è il rischio del pagamento di sanzioni da parte dell'Italia, perché tanta chiusura nel ritenere soddisfacente e completo un percorso conoscitivo che, al contrario, manifesta ancora tante parzialità ? E quel che è ancor più grave è che oggi non stiamo solo ratificando un Accordo, stiamo concedendo la realizzazione del progetto senza le preventive autorizzazioni.
  È la stessa dinamica della TAV in realtà. Si tratta di un Accordo internazionale e, dunque, l'unica Commissione referente è quella esteri. Nessun parere vincolante, invece, da parte della Commissione ambiente e di quella attività produttive, eppure siamo di fronte a ratifiche che liberano l'avvio di progetti, progetti impattanti, che richiederebbero un'analisi seria delle ragioni, dei rischi, dei vantaggi, delle conseguenze ambientali ed ecosistemiche, delle eventuali opportunità economiche, produttive, occupazionali. Non sarebbe, invece, più utile per qualunque Governo assumere prima dell'atto conclusivo tutti gli elementi a supporto della convenienza, dell'opportunità, della legittimità di una grande opera ?
  Non è così che si dovrebbero preparare e costruire quelle scelte di Governo che si considerano strategiche per lo sviluppo economico e che dovrebbe possibilmente agganciare ecocompatibilità, trasparenza di ogni passaggio, coinvolgimento di tutti gli attori sociali e istituzionali ? Se ci fosse stato da subito questo coinvolgimento, penso alla Val di Susa, se tutte le considerazioni e le informazioni portate dalle istituzioni locali, dalle popolazioni, delle associazioni e dai rappresentanti del mondo dell'università e della ricerca fossero state ascoltate, avremmo certamente evitato forme di pericolosa militarizzazione dei territori, campagne terroristiche che generano solo altra rabbia e altra ribellione. Perché ci si sente mortificati, quando si offrono dati reali e sollecitazioni costruttive e ci si scontra puntualmente con i silenzi dei Governi.
  Noi non stiamo opponendo il nostro «no» senza criteri e senza ragioni. Vi Pag. 36abbiamo, invece, chiesto di entrare nel merito della complessità, di ascoltare di valutare, di fornirci risposte. Siamo per la crescita ecocompatibile, per le opere che sappiano coniugare salute e tutela dei territori con le opportunità di slancio economico e occupazionale, siamo per i percorsi che conducano alle scelte definitive attraverso intese e coinvolgimento trasparente.
  E la regione Puglia – lo dico al collega Prataviera, che è intervenuto prima – non ha dato il suo parere favorevole a quest'opera. La regione Puglia, invece, sta facendo ben altro proprio in questi giorni: sta ascoltando, ha aperto un confronto partecipato con i territori interessati per valutare posizioni, pareri, dati, per dare senso ad un'idea di crescita che non metta mai in secondo piano le ragioni di chi vive sulla propria pelle le conseguenze di scelte che non sono comprese e che non sono condivise. E allora significa qualcosa che la società TAP, soltanto recentemente, abbia presentato lo studio di valutazione di impatto ambientale (VIA) e che questo, in realtà, sia ancora al vaglio della Commissione ministeriale e del Comitato regionale ?
  Un Governo deve preoccuparsi o no, in presenza di progetti di grandi opere, del rispetto integrale della normativa nazionale ed europea in materia di VIA e di VAS ? E rispetto integrale, però, significa attendere tutto l'iter, significa valutarne gli effetti finali con grande attenzione, fino a prevedere l'annullamento stesso del progetto, laddove gli studi di valutazione attestino rischi troppo elevati. Noi, invece, non abbiamo nulla ad oggi, nulla che attesti e garantisca l'assenza di un impatto ambientale e territoriale pesante. Abbiamo, invece, un contro-rapporto, presentato – come ha ricordato bene prima il collega Arturo Scotto – dal comune di Melendugno, l'area più interessata, redatto da un gruppo di lavoro di giuristi, chimici, ricercatori e medici, coordinato dall'ingegner Borri, e che evidenzia tutta la lacunosità e l'indeterminatezza di questo progetto.
  E allora, a chi serve questa ennesima grande opera, se anche l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha ricordato come, nel 2012, questo Paese ha visto una riduzione dei consumi di gas e un eccesso potenziale di offerta che si avvicina al 50 per cento ? Il punto è che siamo, probabilmente, di fronte ad una scelta di natura tutta geopolitica e per niente legata alle priorità di questo Paese. Stiamo, in realtà, rispondendo esclusivamente agli interessi ponderosi delle compagnie energetiche, che fanno parte del consorzio TAP e che sono tanto pesanti da aver messo addirittura in discussione quello che era il precedente progetto pilota dell'Europa, il famoso progetto Nabucco, che aveva addirittura una capacità superiore, di 30 miliardi di metri cubi annui, ma che evidentemente aveva al suo interno compagnie che non erano dotate di un peso politico sufficiente per andare ad influenzare la strategia energetica europea.
  E allora una domanda forte ce l'abbiamo: cosa restituirà questo progetto all'Italia in termini di opportunità e di prospettiva ? Perché, invece, abbiamo capito quello che dà l'Italia a questo progetto: dà il mare, dà le risorse, dà le bellezze, dà le infrastrutture, e anche sulle infrastrutture non ci sono chiarezze perché manca addirittura il collegamento con il terminale di ricezione. La stessa società SNAM ha ribadito che non esiste alcun progetto in merito e, quindi, ci sarà necessità di ulteriori progetti di infrastrutturazione, che avranno un ulteriore impatto che bisognerà valutare.
  Allora, noi voteremo contro questa ratifica e lo facciamo in un momento che avrebbe, francamente, meritato un'altra attenzione da parte di questo Governo, perché ce lo chiede un Paese che ormai, ogni giorno, si sta misurando con un territorio che frana, che si rompe, che travolge, che uccide. La mia Puglia – la nostra Puglia – si sta misurando proprio in queste ore con frane e smottamenti che stanno mettendo a rischio il trasporto ferroviario ordinario, ma sono nostre anche la Sardegna, la Liguria, la Toscana e la Campania; invece, signori del Governo, Pag. 37è vostra la responsabilità di dover mettere, tra le priorità di questo Paese, le tante, piccole opere di manutenzione e di salvaguardia del territorio e di investire adeguate risorse.
  La scelta di 30 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio nella legge di stabilità è nient'altro che uno sberleffo cinico alle tante vite perdute. Ventisei milioni di euro per l'emergenza in Sardegna sono la cifra della totale incapacità di leggere i bisogni ambientali e lavorativi di questo Paese. Le grandi opere sono costose, sono impattanti e per nulla determinanti sul piano dell'occupazione.
  Allora, un ultimo invito ve lo facciamo ancora: rivedete le priorità e forse ricomincerete a restituire a questo Paese quello che avete rubato in termini di lavoro, di qualità di vita e di speranza (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marazziti. Ne ha facoltà.

  MARIO MARAZZITI. Signor Presidente, a tutti noi è nota la carenza di risorse primarie del nostro Paese, che costringe la nostra economia a pagare, più di altre economie, il costo dell'energia; e la nostra dipendenza da Paesi esteri per l'approvvigionamento di risorse fondamentali per il nostro sistema economico, dal petrolio al gas, è più che nota.
  Abbiamo sofferto e vissuto le difficoltà di approvvigionamento proprio del gas dalla Russia, nella crisi tra Russia e Ucraina del 2006-2009, che è il 30 per cento del nostro approvvigionamento; la crisi dell'approvvigionamento dalla Libia, con la recente ultima guerra, che ha bloccato gli approvvigionamenti nel marzo 2013, le famiglie italiane se la ricordano; abbiamo patito le difficoltà legate alla mancanza di approvvigionamento dall'Algeria, tramite la Tunisia, a seguito di un attentato terroristico che ha interessato quel Paese.
  Algeria, Libia, Russia: poche fonti, poca concorrenza, contratti take or pay, in maggioranza, in misura minore, on the spot; contratti non disponibili nei dettagli, con un prezzo coperto da segreto, sulla cifra concordata con i Paesi fornitori; pochi rigassificatori, poca concorrenza tra i concessionari e i primi utilizzatori, ovvero tra i titolari delle illimitate infrastrutture. Il risultato, come sappiamo, è un alto costo finale dell'energia in Italia, superiore a quello dei Paesi vicini.
  Un discorso speciale meritano i prezzi nel mercato all'ingrosso del gas naturale in Italia. I prezzi spot nel punto di scambio virtuale sono abbastanza allineati ai prezzi negli altri Paesi europei; tuttavia, essi risultano tre volte superiori ai prezzi del mercato statunitense: circa 30 euro per megawatt all'ora in Italia, circa 10 euro negli Stati Uniti.
  Come ha pubblicamente dichiarato il Presidente azero e come è stato calcolato in diversi studi e ricerche indipendenti, il gas proveniente dall'Azerbaijan potrebbe essere venduto in Italia ad un prezzo compreso tra i 20 e i 25 euro, remunerando adeguatamente tutti gli operatori coinvolti. Ciò significherebbe un risparmio dal 15 al 30 per cento in meno del prezzo attuale, con un'ovvia pressione concorrenziale, considerando anche che gli operatori coinvolti nell'iniziativa non coincidono con gli operatori dominanti del mercato italiano del gas. Quindi, questo non è un punto di debolezza, ma un punto di forza.
  Anche dal punto di vista economico, oltre che politico e strategico, ben venga dunque il TAP, che può contribuire alla riduzione dei costi energetici della nazione, aumentando la competitività delle imprese e allentando la pressione sui consumatori.
  Abbiamo vissuto e viviamo un certo costo dell'energia, che deriva comunque dal fatto che l'Italia non ha risorse sufficienti: il 92 per cento del gas lo prendiamo dall'estero. Parliamo di 81 miliardi di metri cubi che il nostro Paese importa e consuma, dei quali solo 11 via nave.
  La rete dei gasdotti che approvvigiona il nostro Paese è un elemento centrale. Quindi, qualunque possa essere la politica del nostro Paese sulle fonti di energia Pag. 38alternative, questa rimane una questione centrale. Nei prossimi dieci anni, considerando che la produzione europea di gas naturale non può aumentare – anzi, sarà già difficile che possa permanere al livello attuale –, l'Unione europea dovrà comunque importare ogni anno altri 100 miliardi di metri cubi di gas per soddisfare il proprio fabbisogno interno: più dell'intera domanda della Germania, che con 85 miliardi di metri cubi l'anno è il maggiore consumatore europeo.
  Io credo anche che l'Unione europea sia il soggetto che ritiene fondamentale, per la sicurezza del proprio sistema energetico nei prossimi decenni, la più ampia diversificazione possibile dei fornitori di gas naturale. Questa è la ragione principale per cui il TAP – e siamo favorevoli –, che collegherà l'Unione europea all'Azerbaijan e in futuro ad altri Paesi del Caspio, è ritenuto un progetto strategico. Al contrario, non è ritenuto tale il South Stream di ENI e Gazprom, nonostante abbia una capacità di trasporto 7 volte superiore a quella del TAP, in quanto in esso fluirà il gas proveniente dalla Russia, che già oggi fornisce un quarto dell'intero fabbisogno di gas naturale consumato in Europa.
  È poi in gioco il rispetto, cui il nostro Paese è tenuto, di accordi sottoscritti in sede europea, che hanno già impegnato due Governi, come quello greco e quello albanese, perché si realizzi quest'opera infrastrutturale. Il TAP consente anche ad aziende italiane, ENI ed Hera, di potersi approvvigionare accedendo a 200 miliardi di metri cubi che transiteranno.
  Il Commissario europeo Barroso ha sottolineato come la scelta di TAP in alternativa al progetto Nabucco sia un autentico interesse europeo, proprio perché riduce la dipendenza da altri Paesi. Al centro di questo percorso e ruolo vi è la regione Puglia, dirimpettaia dei bacini dell'oriente. Mentre va coinvolto il territorio nella minimizzazione degli impatti ambientali, va sicuramente considerata la rilevante ricaduta economica positiva per questo nostro territorio. Dalla Puglia e dalla ricaduta positiva sull'occupazione, ci aspettiamo anche una ricaduta positiva generale per tutti gli italiani, per un alleggerimento della bolletta energetica nazionale e per quelle delle singole famiglie.
  È un concetto di sistema, è un concetto di Paese, è un concetto di politica industriale e di approvvigionamento per l'industria che prescinde dagli interessi locali, che sono anche di respiro europeo. Ma questo non ci rende indifferenti alle problematiche ambientali.
  Vado a concludere. Occorre il rispetto assoluto della VAS, della VIA e delle regole che il nostro Paese si è dato in materia ambientale e di tutela della salute dei cittadini. Non sarà impossibile, su una costa così lunga come quella della Puglia, individuare, minimizzando l'impatto negativo, il luogo dove poter allocare una tubazione FI 32 (appena 90 centimetri).
  Possono esserci diverse soluzioni, per realizzare un intervento rispettoso dell'ambiente. Esiste già, ad esempio, un'autorizzazione, data presso il comune di Otranto, del consorzio Poseidon, che arriva da Israele e che ha ottenuto le autorizzazioni a seguito di una conferenza di servizi nel 2011. Questo potrebbe evitare la necessità di un secondo punto di ingresso e, come è stato discusso anche in Commissione ambiente, potrebbe essere anche un positivo affiancamento di queste tubazioni nel punto individuato nel retroporto, quindi senza impatto ambientale o con un impatto ambientale molto ridotto, già accettato dai cittadini.
  È interessante anche considerare i benefici economici che la nostra collettività in Puglia potrebbe avere in termini di royalty, in termini di occupazione e di prospettive economiche e di riduzione del costo dell'energia. Infatti, la Puglia è anche la prima regione in Italia che produce energie alternative e la prima produttrice. È anche la prima produttrice di energia tradizionale, che la esporta al nord.
  Noi vogliamo rilanciare questo Paese. Per rendere più competitivo il nostro sistema industriale, dobbiamo dare l'opportunità ai nostri cittadini di pagare meno il costo dell'energia, dobbiamo ridurre il costo sulla bolletta e crescere in credibilità e affidabilità internazionale.Pag. 39
  Quindi, Scelta Civica per l'Italia, interamente, esprime un parere positivo su questo disegno di legge, in quanto rispettoso degli accordi che il nostro Paese ha preso e rispondente a quelle che sono le necessità importanti e impellenti del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Palese. Ne ha facoltà.

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, Forza Italia voterà a favore di questo disegno di legge, per un motivo molto semplice: una delle cause di perdita di competitività, in maniera molto vistosa, del nostro Paese è senza dubbio determinata dai costi energetici spaventosi che i cittadini e le imprese debbono sostenere. E ritengo che, dal punto di vista strategico, non solo per il nostro Paese, ma per l'Europa, l'Accordo, che sarà ratificato il 17 – così come mi auguro – dal Presidente del Consiglio, dall'Albania e dalla Grecia, possa essere determinante per l'abbattimento dei costi energetici nel nostro Paese.
  Detto questo, ritengo che l'opera vada realizzata in tempi brevi, ma anche con il consenso delle popolazioni dove dovrà poi essere situato l'approdo; e che vada anche realizzata con la valutazione di impatto ambientale, in modo che possa essere quanto più possibile salvaguardato l'ambiente, nonché le attività che svolge quel territorio, le vocazioni del territorio.
  In questo senso, il rappresentante del Governo sa ed è informato della presa di posizione dei consigli comunali, della presa di posizione unanime del consiglio provinciale di Lecce e dei tanti movimenti. L'attuale previsione di situare l'approdo terminale di questo gasdotto nel comune di Melendugno, nella Marina di San Foca, in particolare, non trova infatti accoglimento; ma non trova accoglimento in maniera motivata, atteso che trattasi di zona ad alta attività turistica e con vincoli dal punto di vista ambientale e delle salvaguardie che ci devono essere all'interno di questo territorio.
  Penso che il Governo è impegnato in maniera determinante affinché possa essere trovata una soluzione alternativa. Ho già espresso il mio giudizio positivo nei confronti anche dell'accoglimento dell'ordine del giorno che io ed anche altri colleghi abbiamo presentato, che vede impegnato il Governo, insieme poi al territorio, nel contesto del procedimento della valutazione di impatto ambientale, a trovare un sito alternativo.
  Già nella discussione generale avevo sottolineato che la costa della Puglia, la dorsale adriatica, è lunga più di 500 chilometri; immagino che un tubo di 90 centimetri di diametro possa essere localizzato in una posizione tranquilla, senza impatto ambientale e senza che possa determinare delle conseguenze negative nei confronti delle attività di quel territorio.
  Per questo motivo, avendo il Governo accolto il nostro ordine del giorno e questa indicazione a trovare un approdo terminale di questo gasdotto in un punto diverso e alternativo a quello attualmente individuato in Melendugno, Marina di San Foca, esprimeremo il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

  PRESIDENTE. Ci sarebbe a questo punto l'onorevole Sibilia, che però non vedo in Aula, e dunque si intende che vi abbia rinunciato.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tidei. Ne ha facoltà.

  MARIETTA TIDEI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'Accordo che stiamo per ratificare riguarda il progetto di gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP): un'infrastruttura strategica per l'Unione europea, inclusa tra le reti transeuropee per l'energia, in particolare nel corridoio sud, e inserita – lo ricordo – nell'elenco dei 250 progetti di interesse comune definiti dalla Commissione europea.
  Il TAP è un'iniziativa di un consorzio di compagnie del settore dell'energia finalizzata a trasportare in Europa, attraverso Pag. 40l'Italia (lo hanno ricordato in molti), il gas naturale degli enormi giacimenti del Caspio, oggi non raggiungibili. Le maggiori riserve mondiali di gas sono infatti ubicate nei Paesi di tali aree, che tuttavia non figurano ancora tra i fornitori di gas dell'Unione europea. Il TAP è, dunque, un elemento fondamentale per la strategia di diversificazione delle fonti e di sicurezza degli approvvigionamenti energetici dell'intera Unione europea.
  Mi è dispiaciuto molto sentire i colleghi del MoVimento 5 Stelle esprimersi nei confronti di questo Accordo in maniera così negativa, a volte anche offensiva, e lo dico perché, pur non essendo la sede della valutazione di impatto ambientale, la Commissione affari esteri, in sede referente, ha voluto comunque approfondire molti aspetti ambientali del progetto. Lo abbiamo fatto perché crediamo che le preoccupazioni di natura ambientale che arrivano dai territori debbano essere ascoltate. Crediamo che il processo di consultazione popolare avviato in Puglia vada debitamente tenuto in considerazione e lo stesso Governo ci ha dato ampie rassicurazioni sul fatto che, anche una volta ratificato l'Accordo, continuerà a confrontarsi con le istituzioni locali e soprattutto ad adoperarsi perché il progetto abbia il minor impatto ambientale possibile.
  Ma in tutto il percorso di approfondimento fatto in Commissione, durante il quale – voglio ricordarlo – abbiamo audito tre esperti indicati unicamente dall'opposizione, non abbiamo riscontrato alcun argomento che ci abbia convinto della non strategicità del progetto dell'Accordo, già ratificato – voglio ricordarlo – dalla Grecia e dall'Albania.
  Ricordo che, dopo il petrolio, il gas è la seconda fonte di energia primaria dell'Unione europea e ne copre un quarto del fabbisogno complessivo. Dei circa 466 miliardi di metri cubi di gas naturale consumati ogni anno, solo un terzo è prodotto nei Paesi dell'Unione europea stessa, mentre il 25 per cento è importato dalla Russia, il 21 per cento dalla Norvegia, il 9 per cento dall'Algeria e il 12 per cento arriva in Europa via LNG.
  Nei prossimi dieci anni, considerando che la produzione europea di gas naturale non può aumentare – anzi, sarà già difficile che possa permanere al livello attuale –, l'Unione europea dovrà importare ogni anno altri 100 miliardi di metri cubi di gas per soddisfare il proprio fabbisogno interno, più dell'intera domanda della Germania, che con i suoi 85 miliardi di metri cubi l'anno è il maggior consumatore europeo.
  Del resto, le politiche di uscita dal nucleare, da un lato, e di riduzione delle emissioni climalteranti, dall'altro, con la limitazione che ne seguirà per l'uso del carbone, rendono necessario l'uso del gas naturale per la copertura del fabbisogno energetico europeo, almeno nei prossimi decenni di transizione verso le energie rinnovabili. Anche per il bilanciamento delle energie rinnovabili non programmabili (come l'eolico e il fotovoltaico), che si stanno rapidamente diffondendo in Europa, sono comunque oggi necessari impianti termoelettrici a gas naturale flessibili ed efficienti, nell'attesa che maturino adeguate tecnologie di energy storage.
  È l'Unione europea, quindi, a ritenere fondamentale per la sicurezza del proprio sistema energetico nei prossimi decenni la più ampia diversificazione possibile dei fornitori di gas naturale. Questa è la ragione principale per cui il TAP, che collegherà l'Unione europea all'Azerbaijian e in futuro forse ad altri Paesi del Caspio, è ritenuto un progetto strategico. Il TAP arriverà in Puglia, a Melendugno, nel 2019 e trasporterà circa 10 miliardi di metri cubi l'anno di gas naturale, estratti dal giacimento azero di Shah Deniz, nel Mar Caspio, passando da Georgia, Turchia, Grecia e Albania. Si tratta del 2 per cento degli attuali consumi europei, ovvero del 10 per cento del fabbisogno incrementale dell'Unione europea. Non è risolutivo, ma non è poco.
  Anche per l'Italia, che ambisce a giocare un ruolo di hub del gas per l'Europa, come ha sancito nella Strategia energetica Pag. 41nazionale, il TAP è una infrastruttura strategica. Con 75 miliardi di metri cubi l'anno, l'Italia è il terzo consumatore europeo di gas naturale, dopo Germania e Regno Unito. Appena il 10 per cento è prodotto sul territorio nazionale, un altro 10 per cento arriva ai due terminali LNG di La Spezia e Rovigo, mentre tutto il resto è importato attraverso quattro gasdotti.
  I recenti fatti libici dimostrano appunto l'importanza strategica della diversificazione dei fornitori, addirittura in termini di sicurezza fisica – lo voglio ricordare – degli approvvigionamenti.
  È vero che, a causa della crisi economica, della crescita delle energie rinnovabili, dell'aumento dell'efficienza energetica e anche – è bene sottolinearlo – della crescita della produzione termoelettrica da carbone, i consumi di gas naturale in Italia si sono ridotti da 85 miliardi di metri cubi l'anno ai 75 miliardi di metri cubi attuali e certamente la capacità di importazione oggi esistente è sufficiente a soddisfare il fabbisogno attuale; ma, vedete, quando si parla di strategia energetica, non si può semplicemente fotografare la realtà, che è una realtà di fortissima crisi economica e di riduzione dei consumi, anche energetici.
  Si deve sperare che l'Europa riprenderà a crescere, dobbiamo lavorare per questo, e considerati i lunghi tempi di realizzazione di nuove infrastrutture, considerate le prospettive di ripresa economica e quindi di crescita della domanda nel medio termine, considerata la politica energetico-ambientale dell'Europa e la strategia dell'Italia di diventare un Paese di transito per il gas, considerati, infine, gli importanti aspetti economici legati al prezzo del gas e alla scarsa concorrenzialità del mercato interno, una infrastruttura come il TAP può apportare grandi benefici al sistema energetico nazionale, oltre che europeo. Grazie al TAP, l'Italia può aggiungere l'Azerbaijian tra i Paesi fornitori di gas, fino a coprire un 10-15 per cento del fabbisogno nazionale.
  La nostra bolletta elettrica potrà trarne benefici, bolletta energetica – voglio ricordarlo – che è la più alta d'Europa e noi sappiamo quanto questo incida sulla competitività delle nostre aziende e dell'intero sistema Paese.
  L'alternativa americana del gas non convenzionale, il cosiddetto «shale gas», è assolutamente impraticabile qui – e probabilmente anche in Europa – a causa delle devastazioni ambientali vere e proprie che essa comporta. Il territorio italiano, pregiato e densamente popolato, non si presta alla impattante coltivazione di giacimenti di idrocarburi non convenzionali.
  Tutte le iniziative che vanno quindi nella direzione della diversificazione, di diversificare le forniture ed aumentare la concorrenza sono dunque da sostenere con forza, non solo per ragioni di sicurezza, ma anche per la pressione che esse sono in grado di esercitare sui prezzi del gas e, quindi, di aumentare la competitività del sistema Paese.
  Anche dal punto di vista economico, oltre che politico e strategico, ben venga dunque il TAP, che può contribuire alla riduzione dei costi energetici del Paese, aumentando la competitività delle imprese ed allentando la pressione sui consumatori.
  E ben vengano, allo stesso modo, tutti quegli investimenti infrastrutturali che porteranno il sistema del gas ad essere più ampio, efficiente, competitivo e soprattutto sicuro.
  Oggi che l'Agenzia internazionale per l'energia parla di «era del gas naturale», individuando il gas come combustibile di transizione verso un sistema energetico sostenibile e fondato sulle fonti rinnovabili, l'Italia e l'Europa devono far uso della lungimiranza, della sensibilità ambientale e della propensione al dialogo internazionale che le caratterizzano per promuovere e guidare la transizione verso la sostenibilità energetica, a beneficio dei propri cittadini.
  Assicurare un flusso di gas, sicuro, economico, rispettoso dell'ambiente e scevro da pretese autarchiche, è un passaggio essenziale e strategico per l'economia nazionale ed europea ed io credo che la ratifica Pag. 42di questo Accordo vada proprio in questa direzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

  PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cassano. Ne ha facoltà. Ed è l'ultimo intervento.

  FRANCO CASSANO. Signor Presidente, sicuramente ci sono molte buone ragioni per votare «sì» a questa ratifica. Io non le voglio ripetere qui perché sono state già illustrate dai colleghi.
  La prima è quella che dice che un «sì» ad un Accordo internazionale non vuol dire una predeterminazione del luogo e delle modalità dell'opera. Esse verranno valutate con strumenti a livello regionale, attraverso la consultazione popolare, che è già in corso, e una VIA regionale che sarà formulata in quella sede.
  La seconda ragione è che il nostro Paese ha bisogno di moltiplicare le sue fonti energetiche e un legame e un rapporto con altri Paesi del bacino del Mediterraneo è qualcosa di cui non si può sottovalutare l'importanza.
  Vorrei aggiungere anche due argomenti: non si può usare, in situazioni di questo tipo, l'atteggiamento del terrorismo psicologico di un ecologismo che viene utilizzato solo per far paura. Bisognerebbe sempre ricordare che il primo uomo che non ha abitato una caverna ha modificato il paesaggio in modo forte ed indelebile.
  In secondo luogo, l'altro errore che bisogna evitare è quello di chiudersi ognuno nel proprio giardino, dirottando sugli altri gli effetti di alcune decisioni. Occorre farsi parte di un corpo nazionale che è un qualcosa che dobbiamo tutelare tutti.
  Tuttavia, io non posso tacere qui alcune perplessità e le voglio esprimere. La regione su cui arriverà l'opera, oggetto del Trattato, è stata drammaticamente al centro dell'attenzione nazionale per i danni ecologici prodotti dalla dissennata gestione dell'Ilva. Mi piacerebbe che, a fronte di questa situazione, che ha fortemente colpito i sentimenti della popolazione, non si pensasse all'opera come solo all'ennesima servitù di passaggio, dopo le tante già esistenti. Al «not in my garden» non vorrei che si contrapponesse lo slogan: «sono problemi vostri».
  La convinzione che, non solo la Puglia, ma il Mezzogiorno nel suo complesso siano parte di una comunità nazionale diventerà sempre più forte nel momento stesso in cui, accanto ai doveri, sarà evidente che saranno rispettati anche i diritti, particolarmente sul piano delle infrastrutture e della ricerca che vedono oggi un dislivello abissale.
  Concludendo, dico questo per coerenza con un percorso precedente e, quindi, per questo insieme di ragioni dichiaro qui la mia astensione. Sarò sempre contro ogni demagogia che conduce, con l'illusione di generare solo altri trucchi...
  (La Presidenza autorizza, sulla base dei criteri costantemente seguiti, la pubblicazione in calce al resoconto del testo integrale dell'intervento).

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cassano. È un minuto oltre il suo tempo, ormai.
  Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1710)

  PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
  Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di ratifica n. 1710, di cui si è testé concluso l'esame.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

  Folino, Paris, Ventricelli, Vecchio, Cassano. Quando vi chiamo provate a votare; non insistete con il meccanismo, perché è sbloccato automaticamente nel momento in cui venite chiamati. Prego. Veloci, su. Ottobre. Ci siamo ? Hanno votato tutti ? Adesso sì.Pag. 43
  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:
  S. 884 – «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto “Trans Adriatic Pipeline”, fatto ad Atene il 13 febbraio 2013» (Approvato dal Senato) (1710):

   Presenti  335   
   Votanti  326   
   Astenuti    9   
   Maggioranza  164   
    Hanno votato  284    
    Hanno votato no   42.

  La Camera approva (Vedi votazioni).

  Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 14 con la votazione per l'elezione di quattro componenti effettivi e di quattro componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.
  Avverto che la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata alle ore 13,30 nella biblioteca del Presidente. La seduta è sospesa.

  La seduta, sospesa alle 13,25 è ripresa alle 14,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI

Missioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Balduzzi, Brunetta, Cicchitto, Dambruoso, Di Lello, Fontanelli, Leone, Migliore, Pisicchio, Speranza e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente ottanta, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

TESTO AGGIORNATO AL 6 DICEMBRE 2013

Votazione per l'elezione di quattro componenti effettivi e di quattro componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti (ore 14,07).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione per schede per l'elezione di quattro componenti effettivi e di quattro componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.
  Ciascun deputato riceverà due schede che concernono, rispettivamente, i componenti effettivi (scheda di colore arancio) e i componenti supplenti (scheda di colore verde) della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti. Su ciascuna di tali schede, a norma dell'articolo 56, comma 1, del Regolamento, potranno essere indicati non più di tre nominativi.
  Le schede recanti un numero di nominativi superiore a quello prescritto saranno dichiarate nulle.
  L'invalidazione del voto riguardante uno dei nominativi indicati non comporterà automaticamente l'invalidazione del voto riguardante i restanti nominativi.
  Ricordo che la Camera, a norma dell'articolo 3 del regio decreto 2 gennaio 1913, n. 453, come da ultimo sostituito dall'articolo 19-bis del decreto-legge 10 novembre 1978, n. 702, convertito con modificazioni dalla legge 8 gennaio 1979, n. 3, può eleggere quali componenti della citata Commissione soltanto deputati.
  Le preferenze espresse in favore di deputati aventi lo stesso cognome non saranno considerate valide ove non rechino anche il nome del deputato ovvero quanto meno la lettera iniziale del nome o il gruppo di appartenenza
  Passiamo alla votazione.
  Avverto che la Presidenza ha accolto alcune richieste di anticipazione del turno di voto di deputati appartenenti ai vari gruppi, che ne hanno fatto motivata richiesta per gravi ragioni personali o per impegni legati alla loro carica.Pag. 44
  Indico la votazione segreta per schede e invito i deputati segretari a dare inizio alla prima chiama.
  (Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 14,30)
  (Segue la votazione)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 14,55)
  (Segue la votazione).

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione e invito i deputati segretari a procedere, nella sala dei Ministri, allo spoglio delle schede. Sospendo la seduta che riprenderà al termine dello scrutinio, per la lettura del risultato delle votazioni, una volta ultimate le operazioni di scrutinio.   PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione e invito i deputati segretari a procedere, nella sala dei Ministri, allo spoglio delle schede. Sospendo la seduta che riprenderà al termine dello scrutinio, per la lettura del risultato delle votazioni, una volta ultimate le operazioni di scrutinio.

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 17,25.   La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 17,25.

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di quattro componenti effettivi della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti:
   Presenti e votanti  444   
  PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione per l'elezione di quattro componenti effettivi della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti:

   Presenti e votanti  444   

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Hanno ottenuto voti: Rughetti 276, Zoggia 262, Misuraca 163, Aiello 122, Pesco 88, Mariani 12, Stumpo 6.
   Voti dispersi   26   
   Schede bianche   25   
   Schede nulle   17   
  Hanno ottenuto voti: Rughetti 276, Zoggia 262, Misuraca 163, Aiello 122, Pesco 88, Mariani 12, Stumpo 6.

   Voti dispersi   26   
   Schede bianche   25   
   Schede nulle   17   

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Proclamo eletti componenti effettivi della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti i deputati Angelo Rughetti, Davide Zoggia, Dore Misuraca e Ferdinando Aniello.
  Comunico il risultato della votazione per l'elezione di quattro componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti:
  Proclamo eletti componenti effettivi della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti i deputati Angelo Rughetti, Davide Zoggia, Dore Misuraca e Ferdinando Aiello.
  Comunico il risultato della votazione per l'elezione di quattro componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti:

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Presenti e votanti  444      Presenti e votanti  444   

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Hanno ottenuto voti: Mariani 267, Galati 122, Busin 112, Tinagli 110, Daga 85, Zoggia 10, Aiello 7.
   Voti dispersi   41   
   Schede bianche   29   
   Schede nulle   18   
  Hanno ottenuto voti: Mariani 267, Galati 122, Busin 112, Tinagli 110, Daga 85, Zoggia 10, Aiello 7.

   Voti dispersi   41   
   Schede bianche   29   
   Schede nulle   18   

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Proclamo dunque eletti componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti i deputati Raffaella Mariani, Giuseppe Galati, Filippo Busin e Irene Tinagli.
  Hanno preso parte alla votazione:

  Deputati:
  Proclamo dunque eletti componenti supplenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti i deputati Raffaella Mariani, Giuseppe Galati, Filippo Busin e Irene Tinagli.

  Hanno preso parte alla votazione:

  Deputati:

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Abrignani Ignazio
  Adornato Ferdinando
  Agostinelli Donatella
  Agostini Luciano
  Agostini Roberta
  Aiello Ferdinando
  Airaudo Giorgio
  Albanella Luisella
  Alberti Dino
  Amato Maria
  Amici Sesa
  Amoddio Sofia
  Antezza Maria
  Anzaldi Michele
  Argentin Ileana
  Arlotti Tiziano
  Artini Massimo
  Attaguile Angelo
  Baldassarre Marco
  Baldelli Simone
  Balduzzi Renato
  Barbanti Sebastiano
  Bargero Cristina
  Baroni Massimo Enrico
  Baruffi Davide
  Basilio Tatiana
  Basso LorenzoPag. 45
  Battaglia Demetrio
  Battelli Sergio
  Bazoli Alfredo
  Bechis Eleonora
  Bellanova Teresa
  Benamati Gianluca
  Benedetti Silvia
  Beni Paolo
  Berlinghieri Marina
  Bernini Massimiliano
  Bernini Paolo
  Bianchi Dorina
  Bianchi Mariastella
  Bianchi Nicola
  Biasotti Sandro
  Biffoni Matteo
  Binetti Paola
  Bini Caterina
  Biondelli Franca
  Blazina Tamara
  Bobba Luigi
  Boccadutri Sergio
  Boccuzzi Antonio
  Bolognesi Paolo
  Bonaccorsi Lorenza
  Bonafede Alfonso
  Bonavitacola Fulvio
  Bordo Franco
  Borghesi Stefano
  Borghi Enrico
  Boschi Maria Elena
  Bosco Antonino
  Bossa Luisa
  Braga Chiara
  Bragantini Matteo
  Bragantini Paola
  Brandolin Giorgio
  Bratti Alessandro
  Brescia Giuseppe
  Bressa Gianclaudio
  Brugnerotto Marco
  Brunetta Renato
  Bruno Franco
  Bruno Bossio Vincenza
  Busin Filippo
  Businarolo Francesca
  Busto Mirko
  Buttiglione Rocco
  Calabrò Raffaele
  Campana Micaela
  Cancelleri Azzurra Pia Maria
  Cani Emanuele
  Capelli Roberto
  Capodicasa Angelo
  Capone Salvatore
  Capozzolo Sabrina
  Capua Ilaria
  Carbone Ernesto
  Carella Renzo
  Carfagna Maria Rosaria
  Cariello Francesco
  Carinelli Paola
  Carnevali Elena
  Carocci Mara
  Carra Marco
  Carrescia Piergiorgio
  Casati Ezio Primo
  Caso Vincenzo
  Cassano Franco
  Castelli Laura
  Castiello Giuseppina
  Castiglione Giuseppe
  Castricone Antonio
  Catalano Ivan
  Causi Marco
  Cecconi Andrea
  Cenni Susanna
  Centemero Elena
  Cesaro Antimo
  Cesaro Luigi
  Chaouki Khalid
  Chimienti Silvia
  Cicu Salvatore
  Cimbro Eleonora
  Cimmino Luciano
  Cirielli Edmondo
  Colaninno Matteo
  Colletti Andrea
  Colonnese Vega
  Cominelli Miriam
  Coppola Paolo
  Coscia Maria
  Costantino Celeste
  Cova Paolo
  Cozzolino Emanuele
  Crimì Filippo
  Crippa Davide
  Crivellari Diego
  Culotta Magda
  Currò Tommaso
  Dadone Fabiana
  Daga Federica
  D'Alessandro Luca
  Dallai LuigiPag. 46
  Dall'Osso Matteo
  Dal Moro Gian Pietro
  D'Ambrosio Giuseppe
  Dambruoso Stefano
  D'Arienzo Vincenzo
  D'Attorre Alfredo
  Del Basso De Caro Umberto
  Del Grosso Daniele
  Della Valle Ivan
  Dell'Orco Michele
  De Lorenzis Diego
  De Maria Andrea
  De Menech Roger
  De Mita Giuseppe
  De Rosa Massimo Felice
  Di Battista Alessandro
  Di Benedetto Chiara
  Dieni Federica
  Di Maio Luigi
  Di Maio Marco
  D'Incà Federico
  D'Incecco Vittoria
  Distaso Antonio
  Di Stefano Manlio
  Di Stefano Marco
  Di Vita Giulia
  Donati Marco
  D'Ottavio Umberto
  Duranti Donatella
  D'Uva Francesco
  Epifani Ettore Guglielmo
  Ermini David
  Fabbri Marilena
  Faenzi Monica
  Famiglietti Luigi
  Fantinati Mattia
  Fanucci Edoardo
  Faraone Davide
  Farina Daniele
  Farina Gianni
  Fauttilli Federico
  Fedriga Massimiliano
  Ferranti Donatella
  Ferraresi Vittorio
  Ferrari Alan
  Ferro Andrea
  Fiano Emanuele
  Fico Roberto
  Fiorio Massimo
  Fitzgerald Nissoli Fucsia
  Folino Vincenzo
  Fontana Cinzia Maria
  Fontanelli Paolo
  Fossati Filippo
  Fraccaro Riccardo
  Fragomeli Gian Mario
  Fratoianni Nicola
  Fregolent Silvia
  Frusone Luca
  Fucci Benedetto Francesco
  Gadda Maria Chiara
  Gagnarli Chiara
  Galan Giancarlo
  Galati Giuseppe
  Galgano Adriana
  Galli Carlo
  Galli Giampaolo
  Gallinella Filippo
  Gallo Luigi
  Galperti Guido
  Gandolfi Paolo
  Garavini Laura
  Garofalo Vincenzo
  Garofani Francesco Saverio
  Gebhard Renate
  Gelmini Mariastella
  Ghizzoni Manuela
  Giacomelli Antonello
  Gigli Gian Luigi
  Ginato Federico
  Ginoble Tommaso
  Giordano Giancarlo
  Giorgis Andrea
  Giuliani Fabrizia
  Giulietti Giampiero
  Gnecchi Marialuisa
  Grassi Gero
  Gregori Monica
  Gribaudo Chiara
  Grillo Giulia
  Guerini Giuseppe
  Guerini Lorenzo
  Guerra Mauro
  Guidesi Guido
  Gullo Maria Tindara
  Gutgeld Itzhak Yoram
  Iacono Maria
  Iannuzzi Cristian
  Iannuzzi Tino
  Impegno Leonardo
  Incerti Antonella
  Invernizzi Cristian
  Kronbichler Florian
  L'Abbate GiuseppePag. 47
  Labriola Vincenza
  Lacquaniti Luigi
  Lainati Giorgio
  La Marca Francesca
  Latronico Cosimo
  Lattuca Enzo
  Lauricella Giuseppe
  Lavagno Fabio
  Legnini Giovanni
  Lenzi Donata
  Leone Antonio
  Leva Danilo
  Librandi Gianfranco
  Liuzzi Mirella
  Locatelli Pia Elda
  Lodolini Emanuele
  Lorefice Marialucia
  Losacco Alberto
  Lupo Loredana
  Madia Maria Anna
  Maestri Patrizia
  Malisani Gianna
  Malpezzi Simona Flavia
  Manfredi Massimiliano
  Manzi Irene
  Marantelli Daniele
  Marazziti Mario
  Marchetti Marco
  Marchi Maino
  Marcon Giulio
  Marguerettaz Rudi Franco
  Mariani Raffaella
  Mariano Elisa
  Marroni Umberto
  Martella Andrea
  Martelli Giovanna
  Martino Pierdomenico
  Marzana Maria
  Marzano Michela
  Matarrelli Toni
  Matarrese Salvatore
  Mauri Matteo
  Mazziotti Di Celso Andrea
  Mazzoli Alessandro
  Melilla Generoso
  Melilli Fabio
  Meta Michele Pompeo
  Miccoli Marco
  Micillo Salvatore
  Migliore Gennaro
  Milanato Lorena
  Miotto Anna Margherita
  Misuraca Dore
  Mognato Michele
  Molteni Nicola
  Monaco Francesco
  Monchiero Giovanni
  Mongiello Colomba
  Montroni Daniele
  Morani Alessia
  Morassut Roberto
  Moretti Alessandra
  Moscatt Antonino
  Mottola Giovanni Carlo Francesco
  Mucci Mara
  Mura Romina
  Murer Delia
  Naccarato Alessandro
  Nesci Dalila
  Nicchi Marisa
  Nicoletti Michele
  Nuti Riccardo
  Oliaro Roberta
  Oliverio Nicodemo Nazzareno
  Ottobre Mauro
  Pagani Alberto
  Pagano Alessandro
  Paglia Giovanni
  Palese Rocco
  Palma Giovanna
  Palmieri Antonio
  Palmizio Elio Massimo
  Pannarale Annalisa
  Paris Valentina
  Parisi Massimo
  Parrini Dario
  Pastorelli Oreste
  Pastorino Luca
  Patriarca Edoardo
  Pelillo Michele
  Pellegrino Serena
  Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
  Pesco Daniele
  Petitti Emma
  Petraroli Cosimo
  Piazzoni Ileana Cathia
  Piccione Teresa
  Piccoli Nardelli Flavia
  Picierno Pina
  Pilozzi Nazzareno
  Pini Giuditta
  Piras Michele
  Pisano Girolamo
  Piso VincenzoPag. 48
  Placido Antonio
  Plangger Albrecht
  Polidori Catia
  Pollastrini Barbara
  Polverini Renata
  Porta Fabio
  Prataviera Emanuele
  Prestigiacomo Stefania
  Preziosi Ernesto
  Prodani Aris
  Quaranta Stefano
  Rabino Mariano
  Raciti Fausto
  Ragosta Michele
  Rampi Roberto
  Ricciatti Lara
  Richetti Matteo
  Rigoni Andrea
  Rizzetto Walter
  Rizzo Gianluca
  Rocchi Maria Grazia
  Romano Andrea
  Romano Francesco Saverio
  Romano Paolo Nicolò
  Rondini Marco
  Rosato Ettore
  Rossi Domenico
  Rossomando Anna
  Rostan Michela
  Rostellato Gessica
  Rotondi Gianfranco
  Rotta Alessia
  Rubinato Simonetta
  Rughetti Angelo
  Ruocco Carla
  Russo Paolo
  Saltamartini Barbara
  Sammarco Gianfranco
  Sanga Giovanni
  Sani Luca
  Sanna Francesco
  Sanna Giovanna
  Sarro Carlo
  Sarti Giulia
  Savino Elvira
  Savino Sandra
  Sbrollini Daniela
  Scagliusi Emanuele
  Scalfarotto Ivan
  Scanu Gian Piero
  Schirò Gea
  Schullian Manfred
  Scotto Arturo
  Scuvera Chiara
  Segoni Samuele
  Senaldi Angelo
  Sibilia Carlo
  Simoni Elisa
  Sorial Girgis Giorgio
  Sottanelli Giulio Cesare
  Speranza Roberto
  Spessotto Arianna
  Squeri Luca
  Stumpo Nicola
  Tacconi Alessio
  Tancredi Paolo
  Taranto Luigi
  Taricco Mino
  Tartaglione Assunta
  Tentori Veronica
  Terrosi Alessandra
  Tidei Marietta
  Tinagli Irene
  Tofalo Angelo
  Toninelli Danilo
  Totaro Achille
  Tullo Mario
  Turco Tancredi
  Vacca Gianluca
  Valente Valeria
  Valentini Valentino
  Valiante Simone
  Vallascas Andrea
  Vargiu Pierpaolo
  Vazio Franco
  Vecchio Andrea
  Vella Paolo
  Velo Silvia
  Ventricelli Liliana
  Verini Walter
  Vezzali Maria Valentina
  Vignali Raffaello
  Villarosa Alessio
  Villecco Calipari Rosa Maria
  Vitelli Paolo
  Vito Elio
  Zaccagnini Adriano
  Zampa Sandra
  Zan Alessandro
  Zanetti Enrico
  Zanin Giorgio
  Zaratti FilibertoPag. 49
  Zardini Diego
  Zoggia Davide
  Zolezzi Alberto
  Sono in missione:
  Abrignani Ignazio
  Adornato Ferdinando
  Agostinelli Donatella
  Agostini Luciano
  Agostini Roberta
  Aiello Ferdinando
  Airaudo Giorgio
  Albanella Luisella
  Alberti Dino
  Amato Maria
  Amici Sesa
  Amoddio Sofia
  Antezza Maria
  Anzaldi Michele
  Argentin Ileana
  Arlotti Tiziano
  Artini Massimo
  Attaguile Angelo
  Baldassarre Marco
  Baldelli Simone
  Balduzzi Renato
  Barbanti Sebastiano
  Bargero Cristina
  Baroni Massimo Enrico
  Baruffi Davide
  Basilio Tatiana
  Basso LorenzoPag. 45
  Battaglia Demetrio
  Battelli Sergio
  Bazoli Alfredo
  Bechis Eleonora
  Bellanova Teresa
  Benamati Gianluca
  Benedetti Silvia
  Beni Paolo
  Berlinghieri Marina
  Bernini Massimiliano
  Bernini Paolo
  Bianchi Dorina
  Bianchi Mariastella
  Bianchi Nicola
  Biasotti Sandro
  Biffoni Matteo
  Binetti Paola
  Bini Caterina
  Biondelli Franca
  Blazina Tamara
  Bobba Luigi
  Boccadutri Sergio
  Boccuzzi Antonio
  Bolognesi Paolo
  Bonaccorsi Lorenza
  Bonafede Alfonso
  Bonavitacola Fulvio
  Bordo Franco
  Borghesi Stefano
  Borghi Enrico
  Boschi Maria Elena
  Bosco Antonino
  Bossa Luisa
  Braga Chiara
  Bragantini Matteo
  Bragantini Paola
  Brandolin Giorgio
  Bratti Alessandro
  Brescia Giuseppe
  Bressa Gianclaudio
  Brugnerotto Marco
  Brunetta Renato
  Bruno Franco
  Bruno Bossio Vincenza
  Busin Filippo
  Businarolo Francesca
  Busto Mirko
  Buttiglione Rocco
  Calabrò Raffaele
  Campana Micaela
  Cancelleri Azzurra Pia Maria
  Cani Emanuele
  Capelli Roberto
  Capodicasa Angelo
  Capone Salvatore
  Capozzolo Sabrina
  Capua Ilaria
  Carbone Ernesto
  Carella Renzo
  Carfagna Maria Rosaria
  Cariello Francesco
  Carinelli Paola
  Carnevali Elena
  Carocci Mara
  Carra Marco
  Carrescia Piergiorgio
  Casati Ezio Primo
  Caso Vincenzo
  Cassano Franco
  Castelli Laura
  Castiello Giuseppina
  Castiglione Giuseppe
  Castricone Antonio
  Catalano Ivan
  Causi Marco
  Cecconi Andrea
  Cenni Susanna
  Centemero Elena
  Cesaro Antimo
  Cesaro Luigi
  Chaouki Khalid
  Chimienti Silvia
  Cicu Salvatore
  Cimbro Eleonora
  Cimmino Luciano
  Cirielli Edmondo
  Colaninno Matteo
  Colletti Andrea
  Colonnese Vega
  Cominelli Miriam
  Coppola Paolo
  Coscia Maria
  Costantino Celeste
  Cova Paolo
  Cozzolino Emanuele
  Crimì Filippo
  Crippa Davide
  Crivellari Diego
  Culotta Magda
  Currò Tommaso
  Dadone Fabiana
  Daga Federica
  D'Alessandro Luca
  Dallai LuigiPag. 46
  Dall'Osso Matteo
  Dal Moro Gian Pietro
  D'Ambrosio Giuseppe
  Dambruoso Stefano
  D'Arienzo Vincenzo
  D'Attorre Alfredo
  Del Basso De Caro Umberto
  Del Grosso Daniele
  Della Valle Ivan
  Dell'Orco Michele
  De Lorenzis Diego
  De Maria Andrea
  De Menech Roger
  De Mita Giuseppe
  De Rosa Massimo Felice
  Di Battista Alessandro
  Di Benedetto Chiara
  Dieni Federica
  Di Maio Luigi
  Di Maio Marco
  D'Incà Federico
  D'Incecco Vittoria
  Distaso Antonio
  Di Stefano Manlio
  Di Stefano Marco
  Di Vita Giulia
  Donati Marco
  D'Ottavio Umberto
  Duranti Donatella
  D'Uva Francesco
  Epifani Ettore Guglielmo
  Ermini David
  Fabbri Marilena
  Faenzi Monica
  Famiglietti Luigi
  Fantinati Mattia
  Fanucci Edoardo
  Faraone Davide
  Farina Daniele
  Farina Gianni
  Fauttilli Federico
  Fedriga Massimiliano
  Ferranti Donatella
  Ferraresi Vittorio
  Ferrari Alan
  Ferro Andrea
  Fiano Emanuele
  Fico Roberto
  Fiorio Massimo
  Fitzgerald Nissoli Fucsia
  Folino Vincenzo
  Fontana Cinzia Maria
  Fontanelli Paolo
  Fossati Filippo
  Fraccaro Riccardo
  Fragomeli Gian Mario
  Fratoianni Nicola
  Fregolent Silvia
  Frusone Luca
  Fucci Benedetto Francesco
  Gadda Maria Chiara
  Gagnarli Chiara
  Galan Giancarlo
  Galati Giuseppe
  Galgano Adriana
  Galli Carlo
  Galli Giampaolo
  Gallinella Filippo
  Gallo Luigi
  Galperti Guido
  Gandolfi Paolo
  Garavini Laura
  Garofalo Vincenzo
  Garofani Francesco Saverio
  Gebhard Renate
  Gelmini Mariastella
  Ghizzoni Manuela
  Giacomelli Antonello
  Gigli Gian Luigi
  Ginato Federico
  Ginoble Tommaso
  Giordano Giancarlo
  Giorgis Andrea
  Giuliani Fabrizia
  Giulietti Giampiero
  Gnecchi Marialuisa
  Grassi Gero
  Gregori Monica
  Gribaudo Chiara
  Grillo Giulia
  Guerini Giuseppe
  Guerini Lorenzo
  Guerra Mauro
  Guidesi Guido
  Gullo Maria Tindara
  Gutgeld Itzhak Yoram
  Iacono Maria
  Iannuzzi Cristian
  Iannuzzi Tino
  Impegno Leonardo
  Incerti Antonella
  Invernizzi Cristian
  Kronbichler Florian
  L'Abbate GiuseppePag. 47
  Labriola Vincenza
  Lacquaniti Luigi
  Lainati Giorgio
  La Marca Francesca
  Latronico Cosimo
  Lattuca Enzo
  Lauricella Giuseppe
  Lavagno Fabio
  Legnini Giovanni
  Lenzi Donata
  Leone Antonio
  Leva Danilo
  Librandi Gianfranco
  Liuzzi Mirella
  Locatelli Pia Elda
  Lodolini Emanuele
  Lorefice Marialucia
  Losacco Alberto
  Lupo Loredana
  Madia Maria Anna
  Maestri Patrizia
  Malisani Gianna
  Malpezzi Simona Flavia
  Manfredi Massimiliano
  Manzi Irene
  Marantelli Daniele
  Marazziti Mario
  Marchetti Marco
  Marchi Maino
  Marcon Giulio
  Marguerettaz Rudi Franco
  Mariani Raffaella
  Mariano Elisa
  Marroni Umberto
  Martella Andrea
  Martelli Giovanna
  Martino Pierdomenico
  Marzana Maria
  Marzano Michela
  Matarrelli Toni
  Matarrese Salvatore
  Mauri Matteo
  Mazziotti Di Celso Andrea
  Mazzoli Alessandro
  Melilla Generoso
  Melilli Fabio
  Meta Michele Pompeo
  Miccoli Marco
  Micillo Salvatore
  Migliore Gennaro
  Milanato Lorena
  Miotto Anna Margherita
  Misuraca Dore
  Mognato Michele
  Molteni Nicola
  Monaco Francesco
  Monchiero Giovanni
  Mongiello Colomba
  Montroni Daniele
  Morani Alessia
  Morassut Roberto
  Moretti Alessandra
  Moscatt Antonino
  Mottola Giovanni Carlo Francesco
  Mucci Mara
  Mura Romina
  Murer Delia
  Naccarato Alessandro
  Nesci Dalila
  Nicchi Marisa
  Nicoletti Michele
  Nuti Riccardo
  Oliaro Roberta
  Oliverio Nicodemo Nazzareno
  Ottobre Mauro
  Pagani Alberto
  Pagano Alessandro
  Paglia Giovanni
  Palese Rocco
  Palma Giovanna
  Palmieri Antonio
  Palmizio Elio Massimo
  Pannarale Annalisa
  Paris Valentina
  Parisi Massimo
  Parrini Dario
  Pastorelli Oreste
  Pastorino Luca
  Patriarca Edoardo
  Pelillo Michele
  Pellegrino Serena
  Peluffo Vinicio Giuseppe Guido
  Pesco Daniele
  Petitti Emma
  Petraroli Cosimo
  Piazzoni Ileana Cathia
  Piccione Teresa
  Piccoli Nardelli Flavia
  Picierno Pina
  Pilozzi Nazzareno
  Pini Giuditta
  Piras Michele
  Pisano Girolamo
  Piso VincenzoPag. 48
  Placido Antonio
  Plangger Albrecht
  Polidori Catia
  Pollastrini Barbara
  Polverini Renata
  Porta Fabio
  Prataviera Emanuele
  Prestigiacomo Stefania
  Preziosi Ernesto
  Prodani Aris
  Quaranta Stefano
  Rabino Mariano
  Raciti Fausto
  Ragosta Michele
  Rampi Roberto
  Ricciatti Lara
  Richetti Matteo
  Rigoni Andrea
  Rizzetto Walter
  Rizzo Gianluca
  Rocchi Maria Grazia
  Romano Andrea
  Romano Francesco Saverio
  Romano Paolo Nicolò
  Rondini Marco
  Rosato Ettore
  Rossi Domenico
  Rossomando Anna
  Rostan Michela
  Rostellato Gessica
  Rotondi Gianfranco
  Rotta Alessia
  Rubinato Simonetta
  Rughetti Angelo
  Ruocco Carla
  Russo Paolo
  Saltamartini Barbara
  Sammarco Gianfranco
  Sanga Giovanni
  Sani Luca
  Sanna Francesco
  Sanna Giovanna
  Sarro Carlo
  Sarti Giulia
  Savino Elvira
  Savino Sandra
  Sbrollini Daniela
  Scagliusi Emanuele
  Scalfarotto Ivan
  Scanu Gian Piero
  Schirò Gea
  Schullian Manfred
  Scotto Arturo
  Scuvera Chiara
  Segoni Samuele
  Senaldi Angelo
  Sibilia Carlo
  Simoni Elisa
  Sorial Girgis Giorgio
  Sottanelli Giulio Cesare
  Speranza Roberto
  Spessotto Arianna
  Squeri Luca
  Stumpo Nicola
  Tacconi Alessio
  Tancredi Paolo
  Taranto Luigi
  Taricco Mino
  Tartaglione Assunta
  Tentori Veronica
  Terrosi Alessandra
  Tidei Marietta
  Tinagli Irene
  Tofalo Angelo
  Toninelli Danilo
  Totaro Achille
  Tullo Mario
  Turco Tancredi
  Vacca Gianluca
  Valente Valeria
  Valentini Valentino
  Valiante Simone
  Vallascas Andrea
  Vargiu Pierpaolo
  Vazio Franco
  Vecchio Andrea
  Vella Paolo
  Velo Silvia
  Ventricelli Liliana
  Verini Walter
  Vezzali Maria Valentina
  Vignali Raffaello
  Villarosa Alessio
  Villecco Calipari Rosa Maria
  Vitelli Paolo
  Vito Elio
  Zaccagnini Adriano
  Zampa Sandra
  Zan Alessandro
  Zanetti Enrico
  Zanin Giorgio
  Zaratti FilibertoPag. 49
  Zardini Diego
  Zoggia Davide
  Zolezzi Alberto

  Sono in missione:

Testo sostituito con l'errata corrige del 6 DICEMBRE 2013   Alfano Angelino
  Alfano Gioacchino
  Alfreider Daniel
  Archi Bruno
  Baretta Pier Paolo
  Berretta Giuseppe
  Bindi Rosy
  Bocci Gianpiero
  Boccia Francesco
  Bonifazi Francesco
  Bordo Michele
  Borletti Dell'Acqua Buitoni Ilaria Carla   Anna
  Brambilla Michela Vittoria
  Bray Massimo
  Caparini Davide
  Capezzone Daniele
  Carrozza Maria Chiara
  Casero Luigi
  Cicchitto Fabrizio
  Costa Enrico
  D'Alia Giampiero
  Damiano Cesare
  De Girolamo Nunzia
  Dellai Lorenzo
  Dell'Aringa Carlo
  Di Gioia Lello
  Di Lello Marco
  Fassina Stefano
  Fontana Gregorio
  Formisano Aniello
  Franceschini Dario
  Gasbarra Enrico
  Giachetti Roberto
  Giorgetti Alberto
  Giorgetti Giancarlo
  Gozi Sandro
  Kyenge Cecile
  La Russa Ignazio
  Letta Enrico
  Lombardi Roberta
  Lorenzin Beatrice
  Lupi Maurizio
  Mannino Claudia
  Meloni Giorgia
  Merlo Ricardo Antonio
  Mogherini Federica
  Moretto Sara
  Mosca Alessia Maria
  Orlando Andrea
  Pes Caterina
  Pini Gianluca
  Pisicchio Pino
  Pistelli Lapo
  Portas Giacomo Antonio
  Realacci Ermete
  Santelli Jole
  Santerini Milena
  Sereni Marina
  Spadoni Maria Edera
  Tabacci Bruno
  Alfano Angelino
  Alfano Gioacchino
  Alfreider Daniel
  Archi Bruno
  Baretta Pier Paolo
  Berretta Giuseppe
  Bindi Rosy
  Bocci Gianpiero
  Boccia Francesco
  Bonifazi Francesco
  Bordo Michele
  Borletti Dell'Acqua Buitoni Ilaria Carla   Anna
  Brambilla Michela Vittoria
  Bray Massimo
  Caparini Davide
  Capezzone Daniele
  Carrozza Maria Chiara
  Casero Luigi
  Cicchitto Fabrizio
  Costa Enrico
  D'Alia Giampiero
  Damiano Cesare
  De Girolamo Nunzia
  Dellai Lorenzo
  Dell'Aringa Carlo
  Di Gioia Lello
  Di Lello Marco
  Fassina Stefano
  Fontana Gregorio
  Formisano Aniello
  Franceschini Dario
  Gasbarra Enrico
  Giachetti Roberto
  Giorgetti Alberto
  Giorgetti Giancarlo
  Gozi Sandro
  Kyenge Cecile
  La Russa Ignazio
  Letta Enrico
  Lombardi Roberta
  Lorenzin Beatrice
  Lupi Maurizio
  Mannino Claudia
  Meloni Giorgia
  Merlo Ricardo Antonio
  Mogherini Federica
  Moretto Sara
  Mosca Alessia Maria
  Orlando Andrea
  Pes Caterina
  Pini Gianluca
  Pisicchio Pino
  Pistelli Lapo
  Portas Giacomo Antonio
  Realacci Ermete
  Santelli Jole
  Santerini Milena
  Sereni Marina
  Spadoni Maria Edera
  Tabacci Bruno

Sui lavori dell'Assemblea (ore 17,27).

  PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo svoltasi nel pomeriggio, si è stabilito che al termine della votazione per schede per l'elezione di componenti della Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti, l'Aula non procederà ad ulteriori votazioni.  
  I lavori riprenderanno pertanto domani, alle ore 9, con lo svolgimento di interpellanze urgenti.
  Si è altresì convenuto che mercoledì 11 dicembre non avrà luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (question time).
  L'organizzazione dei tempi per la discussione sulle linee generali della proposta di legge n. 631 e abbinate – Modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali, sarà pubblicata in calce al resoconto stenografico della seduta odierna.

Ordine del giorno della seduta di domani.

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

  Venerdì 6 dicembre 2013, alle 9:

  Svolgimento di interpellanze urgenti.

  La seduta termina alle 17,30.

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TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL DEPUTATO FRANCO CASSANO IN SEDE DI DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 1710.

  FRANCO CASSANO. Grazie Presidente, sicuramente ci sono buone ragioni per votare sì a questa ratifica.
  La prima è che un sì ad un accordo internazionale non predetermina il luogo e il modo in cui verrà compiuta l'opera, la cui ubicazione non solo è oggetto di una vasta consultazione popolare, ma verrà sottoposta ad una VIA regionale che dovrà tutelare un paesaggio che costituisce non solo un patrimonio ambientale e culturale, ma anche un vitale strumento di sviluppo per la Puglia.
  La seconda ragione è che il nostro paese ha bisogno di moltiplicare le vie per l'approvvigionamento energetico e che costruire a questo fine canali di collegamento con i paesi dell'area mediterranea è un atto di cui non si deve sottovalutare l'importanza.
  C’è inoltre una ragione di carattere più generale: di fronte ad un passaggio così delicato è pericoloso usare il terrorismo psicologico come fonte di propaganda, come purtroppo accade sempre più spesso. Non bisognerebbe mai dimenticare che, quando ha abbandonato le caverne, l'uomo l'ha fatto alterando in modo forte ed indelebile l'integrità del paesaggio. Non c’è solo la dismisura della tecnologia, c’è anche quella dell'integrità.
  Bisogna inoltre evitare di dire not in my garden, infischiandosene del dove e del come risolvere i problemi di una comunità più larga del luogo in cui si vive. Esiste un interesse nazionale che non si può rimuovere senza trasferire su altri i problemi e i conflitti: la strategia del chiamarsi fuori sul lungo periodo produce danni per tutti, anche per coloro che sanno ripetere solo la parola no.
  Tuttavia con modestia e senso delle proporzioni io voglio esprimere qui anche una perplessità. La regione su cui arriverà l'opera prevista dal trattato è stata drammaticamente al centro dell'attenzione nazionale per i danni ecologici prodotti dalla dissennata gestione dell'Ilva. Mi piacerebbe che, a fronte di questa situazione, che ha fortemente colpito i sentimenti della popolazione, non si pensasse all'opera solo come all'ennesima servitù di passaggio, dopo le tante (in primis quelle militari) che l'hanno preceduta. Al «not in my garden» non vorrei che si contrapponesse lo slogan: «sono problemi vostri».
  La convinzione che non solo la Puglia, ma il Mezzogiorno nel suo complesso siano parte di una comunità nazionale diventerà sempre più un sentimento comune se apparirà che essi lo sono non solo dal lato dei doveri, ma anche da quello dei diritti, se il sistema dei collegamenti infrastrutturali e ferroviari deciderà di non lasciare il sud ad un destino di estinzione. È questa forte e sistematica frattura tra i due piani che il mio voto vuole sottolineare.
  Vorrei aggiungere che a questo atteggiamento mi sento obbligato anche per coerenza con un lungo percorso di studi e di impegno civile che non è cominciato oggi e al centro del quale è sempre stata la convinzione della necessità di integrare su un piano di parità Mediterraneo ed Europa, il sud del paese nel suo complesso e le aree più forti. Custodire questa coerenza mi sembra un atto di fedeltà nei riguardi di chi mi ha dato fiducia votandomi.
  È per questo insieme di ragioni che dichiaro qui la mia astensione. Sono e sarò sempre contro ogni demagogia, che conduce, con l'illusione di rigenerare, solo a distruggere, ma credo anche che la strada maestra per combatterla stia nel sincronizzare il tempo dei doveri e quello dei diritti. Grazie

ERRATA CORRIGE

  Nel resoconto stenografico della seduta del 4 dicembre 2013, a pagina 63, prima colonna, trentaseiesima riga, la parola «Atlantic» si intende sostituita dalla seguente: «Adriatic».

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ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 631 E ABBINATE

Pdl n. 631 e abb. – Misure cautelari personali

Discussione generale: 7 ore.

Relatore 20 minuti
Governo 20 minuti
Richiami al Regolamento 10 minuti
Interventi a titolo personale 1 ora e 9 minuti (con il limite massimo di 15 minuti per ciascun deputato)
Gruppi 5 ore e 1 minuto
 Partito Democratico 46 minuti
 MoVimento 5 Stelle 36 minuti
 Forza Italia – Popolo della Libertà –
 Berlusconi Presidente
33 minuti
 Scelta civica per l'Italia 32 minuti
 Sinistra Ecologia Libertà 32 minuti
 Nuovo Centrodestra 31 minuti
 Lega Nord e Autonomie 31 minuti
 Fratelli d'Italia 30 minuti
 Misto: 30 minuti
  Centro Democratico 8 minuti
  Minoranze linguistiche 8 minuti
  MAIE – Movimento Associativo italiani all'estero – Alleanza per l'Italia (API) 7 minuti
  Partito Socialista Italiano (PSI) –
  Liberali per l'Italia (PLI)
7 minuti

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 9)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nom. Ddl 1710 - quest. preg. n. 1 330 329 1 165 31 298 72 Resp.
2 Nom. Ddl 1710 - quest. sosp. nn. 1 e 2 343 341 2 171 47 294 68 Resp.
3 Nom. Ddl 1710 - articolo 1 344 341 3 171 295 46 68 Appr.
4 Nom. articolo 2 345 341 4 171 295 46 68 Appr.
5 Nom. em. 3.1 347 334 13 168 37 297 67 Resp.
6 Nom. em. 3.2 349 336 13 169 36 300 67 Resp.
7 Nom. articolo 3 351 345 6 173 297 48 67 Appr.
8 Nom. mantenimento articolo 4 354 347 7 174 302 45 67 Appr.
9 Nom. Ddl 1710 - voto finale 335 326 9 164 284 42 66 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui è mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi è premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.