DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/05/2012
DISCUSSIONE IL 30/05/2012
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/05/2012
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 31/05/2012
DISCUSSIONE IL 31/05/2012
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 31/05/2012
ACCOLTO IL 31/05/2012
PARERE GOVERNO IL 31/05/2012
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 31/05/2012
CONCLUSO IL 31/05/2012
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00876
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
martedì 29 maggio 2012, seduta n.640
La XIII Commissione,
premesso che:
a seguito del terremoto del 20 maggio 2012 che ha sconvolto l'Emilia Romagna, oltre ai notevoli danni al patrimonio culturale, architettonico e civile, sono centinaia gli imprenditori agricoli che hanno subito danni alle abitazioni e ai fabbricati rurali, molti dei quali crollati o danneggiati;
i danni subìti sono ingenti e difficilmente quantificabili in quanto comprensivi anche dei mezzi meccanici, degli attrezzi nonché dei prodotti inerenti all'attività agricola; si tratta di caseifici, magazzini di stagionatura del parmigiano-reggiano, strutture di conservazione delle produzioni ortofrutticole e cerealicole, stalle, acetaie, cantine, fienili, ma anche abitazioni rurali e di alcuni impianti di sollevamento delle acque irrigue dei consorzi di bonifica;
ad essere stata colpita è una parte vitale del sistema agroalimentare italiano, con ripercussioni sia sul patrimonio che sull'attività aziendale; ad esempio, c'è chi ha perso trattori, attrezzi ed animali sotto le macerie;
secondo una prima stima i danni totali ammontano a decine di milioni di euro, di cui solo 150 milioni di euro in conseguenza della distruzione di oltre di 300mila forme di parmigiano reggiano e di grana padano cadute a terra per il crollo delle «scalere», le grandi scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto le scosse. In particolare si registrano ingenti danni nei magazzini delle aziende della provincia di Modena, di Bologna e di Mantova; ad essere colpite sono soprattutto le forme fresche, danno aggravato anche dalla difficile individuazione di nuove strutture per la stagionatura delle forme rimaste integre;
notizie critiche riguardano i diversi stabilimenti di produzione vinicola danneggiati nella zona del lambrusco; risultano andati perse grandi quantità di aceto balsamico che è fuoriuscito dalle botti e si riscontrano danni anche alle serre, alle quali sono scoppiati i vetri, con l'effetto di danneggiare le piante presenti;
in tutta la campagna attorno a Finale Emilia, da Poggio Rustico a Bondeno fino al bolognese, sono tanti i tetti di stalle implosi su interi allevamenti e macchinari distrutti sotto capannoni di cui non resta nemmeno lo scheletro. Gli allevamenti di mucche da latte, a causa delle continue scosse, rischiano di subire effetti negativi sulla produzione di latte;
tra una ventina di giorni inizia la raccolta del grano. Il problema non è solo reperire i macchinari per la raccolta ma anche individuare il luogo dove stoccare il prodotto, perché molti magazzini sono inagibili o completamente distrutti;
risulterebbe importante un coinvolgimento delle istituzioni europee al fine di attivare, nel più breve tempo possibile, percorsi di risarcimento, paralleli a quelli decisi in ambito nazionale,
impegna il Governo:
ad assumere tutte le opportune iniziative, anche prevedendo forme di indennizzo per il ripristino e la ricostruzione delle strutture danneggiate, al fine di riprendere nel più breve tempo possibile le attività, soprattutto per quanto concerne il settore agroalimentare;
ad assumere iniziative per stabilire oltre alle determinazioni già assunte, la sospensione dei pagamenti fiscali, previdenziali e delle rate di mutuo, nonché l'attivazione degli ammortizzatori per i dipendenti, compresi quelli stagionali, in tempi celeri;
a reperire le risorse necessarie, previa autorizzazione dell'Unione europea, per consentire il ritiro dal mercato da parte di Agea delle forme di parmigiano reggiano e di grana padano non più commercializzabili ma utilizzabili a scopi alimentari.
(7-00876)
«Di Giuseppe, Messina, Rota».