ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 609 del 22/03/2012
Abbinamenti
Atto 7/00862 abbinato in data 17/05/2012
Atto 7/00865 abbinato in data 30/05/2012
Atto 7/00868 abbinato in data 30/05/2012
Atto 7/00869 abbinato in data 30/05/2012
Atto 7/00873 abbinato in data 30/05/2012
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00181
Firmatari
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO LIVIA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Stato iter:
06/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/05/2012
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 17/05/2012
GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 17/05/2012
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 23/05/2012
BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
PALUMBO GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA'
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/05/2012
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 30/05/2012
GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 30/05/2012
FABI SABINA LEGA NORD PADANIA
GRASSI GERO PARTITO DEMOCRATICO
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
BINETTI PAOLA UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA'
ROCCELLA EUGENIA POPOLO DELLA LIBERTA'
ARGENTIN ILEANA PARTITO DEMOCRATICO
SARUBBI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO
MOSELLA DONATO RENATO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
BUCCHINO GINO PARTITO DEMOCRATICO
PORCU CARMELO POPOLO DELLA LIBERTA'
TURCO LIVIA PARTITO DEMOCRATICO
PEDOTO LUCIANA PARTITO DEMOCRATICO
PALUMBO GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/06/2012
PALUMBO GIUSEPPE POPOLO DELLA LIBERTA'
MURER DELIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 06/06/2012
GUERRA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/05/2012

DISCUSSIONE IL 17/05/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/05/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/05/2012

DISCUSSIONE IL 23/05/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/05/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 30/05/2012

DISCUSSIONE IL 30/05/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 30/05/2012

DISCUSSIONE IL 06/06/2012

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/06/2012

ACCOLTO IL 06/06/2012

PARERE GOVERNO IL 06/06/2012

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 06/06/2012

CONCLUSO IL 06/06/2012

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00820
presentata da
DELIA MURER
giovedì 22 marzo 2012, seduta n.609

La XII Commissione,

premesso che:

l'Organizzazione mondiale della sanità definisce la violenza contro le donne come «l'uso intenzionale della forza fisica o del potere, o della minaccia di tale uso, rivolto contro se stessi, contro un'altra persona... che produca o sia molto probabile che possa produrre lesioni fisiche, morte, danni psicologici, danni allo sviluppo, privazioni»;

l'ultima indagine ISTAT risalente all'ormai lontano 2006, condotta in seguito a una convenzione con il Ministero per i diritti e le pari opportunità, ha dimostrato che le donne italiane tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita sono stimate in 6.743.000 e, in particolare, circa un milione di donne ha subìto stupri o tentati stupri e che il 14,3 per cento delle donne, che abbiano o abbiano avuto un rapporto di coppia, ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale dal partner;

come rivela l'indagine le più numerose ad essere colpite sono le donne più giovani, quelle tra i 16 e i 24 anni, ma nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: il 96 per cento delle donne non parla con nessuno delle violenze subite. I maggiori responsabili delle aggressioni sono i partner, artefici della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica, mentre tra le violenze in famiglia, i maggiori responsabili risultano gli zii;

nel marzo 2010, il Parlamento europeo ha approvato una relazione sulla violenza contro le donne in Europa, nella quale sono formulate una serie di proposte. In particolare, il Parlamento europeo ha considerato come spesso la violenza sessuale avviene tra le mura domestiche, in famiglia, e come in tali casi quasi mai la vittima ha la forza di denunciare il proprio compagno;

solo quando la violenza arriva ai figli il muro d'omertà si rompe e la donna esce allo scoperto. Ma il danno indiretto recato ai bambini, nell'arco dei primi 15 anni di vita, è tale da indurre i figli a negare il desiderio di formare una famiglia e di avere una relazione sana di coppia;

la violenza contro le donne è una violenza di genere riconosciuta oggi dalla comunità internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani, dal semplice schiaffo all'omicidio, le donne continuano ad essere vittime di violenza secondo numeri che mal si conciliano con la nostra ambiziosa pretesa di considerarci un popolo civile;

in molti Stati, Italia inclusa, lo stupro è, salvo poche eccezioni, perseguito solo su querela di parte e non d'ufficio. Così, se una donna è ricoverata in ospedale ed i medici arrivano alla conclusione che è stata violentata, anche se le evidenze scientifiche sono chiare, senza una denuncia la magistratura avrà le mani legate e lo stupratore la farà franca, libero di stuprare ancora. Eppure, la violenza non è mai un fatto privato tra aggressore e vittima, perché chi compie un atto di violenza sessuale spesso lo ripeterà o proverà a ripeterlo mettendo a repentaglio la vita e la libertà di altre donne. Per questo, in sede europea, sono sempre più numerosi coloro che si battono affinché in tutta Europa la violenza sessuale sia sempre perseguibile d'ufficio indipendentemente da una denuncia della vittima,
impegna il Governo:
ad individuare tutte le risorse finanziarie atte a ripristinare la dotazione del fondo contro la violenza alle donne, istituito dall'articolo 2, comma 463, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), finalizzato alla prevenzione, all'informazione, alla sensibilizzazione nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, nonché al sostegno dei centri antiviolenza e delle case-rifugio;

a promuovere, insieme alle regioni, ognuno per le proprie competenze, un piano formativo uniforme su tutto il territorio nazionale e corsi d'aggiornamento, avvalendosi anche di formatrici e formatori provenienti dalle realtà istituzionali (sanitarie, giudiziarie, sociali) già operanti e dai centri antiviolenza, dall'associazionismo femminile e dal privato sociale, che abbiano come obiettivo la sensibilizzazione di tutti gli operatori sanitari ospedalieri e territoriali per il riconoscimento e per una adeguata accoglienza delle vittime, al fine di indurre una minore tolleranza nei confronti di questo tipo di sopruso, predisponendo un atteggiamento protettivo nei confronti delle vittime ed una maggiore propensione alle azioni per limitare la diffusione e le conseguenze della violenza (morti e lesioni evitabili);

alla luce della diffusione del fenomeno, ad avviare un'organica risposta, rendendo omogeneo lo sviluppo di servizi idonei all'assistenza alle vittime di violenza sessuale e domestica presso i pronto soccorso ospedalieri come ambito privilegiato per l'apertura di sportelli dedicati e a promuovere la formazione capillare del personale sanitario nonché a delineare linee guida che definiscano le modalità di assegnazione del triage che consenta una presa in carico delle vittime con tempi di attesa ridotta e con modalità specifiche che salvaguardino e proteggano la persona vittima di violenza che abbia avuto la forza di rivolgersi ad una struttura ospedaliera;

a promuovere, insieme alle regioni e alle aziende ospedaliere, l'apertura in tutti i pronto soccorso di portelli in cui siano presenti gruppi di operatrici/operatori (mediche/ci, infermiere/i, ostetriche/ci, psicologhe/i e assistenti sociali e/o operatrici/operatori dell'accoglienza provenienti dal terzo settore), dedicati alla presa in carico delle vittime di violenza, in stretto collegamento con la rete territoriale e che ne costituiscano il punto di riferimento nell'emergenza;

a predisporre tutte le iniziative necessarie, per quanto di competenza, affinché i medici di medicina generale siano uno degli interlocutori qualificati alla presa in carico delle persone vittime di violenza capaci di fornire tutti gli strumenti informativi necessari, quali i numeri di riferimento dei centri antiviolenza presenti sul territorio, il numero nazionale 1522 e i numeri delle case protette, promuovendo altresì corsi di formazione professionale.

(7-00820)
«Murer, Livia Turco, Miotto, Bossa, D'Incecco, Pedoto, Sbrollini».