DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 21/12/2011
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 21/12/2011
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 18/01/2012
DISCUSSIONE IL 18/01/2012
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 18/01/2012
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/01/2012
DISCUSSIONE IL 25/01/2012
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 25/01/2012
DISCUSSIONE IL 01/02/2012
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/02/2012
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/02/2012
ACCOLTO IL 29/02/2012
PARERE GOVERNO IL 29/02/2012
DISCUSSIONE IL 29/02/2012
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 29/02/2012
CONCLUSO IL 29/02/2012
Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00539
presentata da
TERESIO DELFINO
mercoledì 30 marzo 2011, seduta n.455
La XIII Commissione,
premesso che:
il settore lattiero-caseario sta attraversando una delle fasi più gravi e profonde degli ultimi decenni;
la questione quote latte, è iniziata 30 anni or sono, nel 1983, con l'assegnazione ad ogni Stato membro dell'Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori;
all'Italia fu assegnata una quota che risultò molto inferiore al consumo interno di latte;
negli anni vennero approvati numerosi provvedimenti legislativi per adeguare la realtà nazionale al quadro comunitario;
tuttavia, l'applicazione stessa è stata segnata da continui «splafonamenti» della quota produttiva assegnata al nostro Paese e da un vasto contenzioso accumulato nelle sedi giudiziarie;
attraverso la legge n. 119 del 2003, che sostituiva la legge n. 468 del 1992, si è provveduto a definire un'applicazione del sistema delle quote produttive assegnate al nostro Paese più coerente con la legislazione comunitaria;
successivamente, attraverso il decreto-legge n. 3 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 33 del 2009, si è ulteriormente rafforzato il quadro normativo nazionale del settore, garantendo ai produttori, che ancora non avevano regolarizzato la loro posizione, una nuova possibilità di rientro nella legalità;
in ultimo, il decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie, convertito dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, all'articolo 2, comma 12-terdecies, recante anche disposizioni relative al settore lattiero-caseario, stabilisce che siano ulteriormente differiti, al 30 giugno 2011, i termini per il pagamento degli importi previsti dai piani di rateizzazione delle «multe» relative alle quote latte di cui al decreto-legge 28 marzo 2003, n. 49, convertito dalla legge 30 maggio 2003, n. 119, e al decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito dalla legge 9 aprile 2009, n. 33;
inoltre, la legge 9 aprile 2009, n. 33, prevede all'articolo 8-septies, comma 2, risorse per 45 milioni di euro ai fini dell'accesso al credito per i produttori che hanno acquistato quote latte;
ad oggi i produttori di latte in regola hanno subito costi per la gestione delle quote latte pari a 2,42 miliardi di euro dei quali 1,7 miliardi per l'acquisto di quote latte, 150 milioni per l'affitto, 220 per il versamento del prelievo e 350 milioni per l'adesione alla rateizzazione prevista dal decreto-legge n. 49 del 2003;
degli attuali 38 mila allevatori oggi in attività nel nostro Paese (erano 120 mila nel 1996) sono solo un po' più di un migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni;
molti allevatori si sono messi in regola in questi ultimi anni, 15 mila hanno rateizzato, ai sensi del decreto-legge n. 49 del 2003, per 350 milioni di euro, mentre altri 220 milioni di «multe» sono stati regolarmente pagati in questi ultimi 12 anni;
con l'aumento di quota nazionale avvenuto a valere dalla scorsa campagna lattiera, anche quest'anno, per la seconda volta, il nostro Paese non supera la propria quota nazionale e quindi non saranno pagate «multe» all'Unione europea;
inoltre, circa 15 mila posizioni sono state sistemate. Restano ad oggi 1300 splafonatori (che hanno prodotto negli anni più della quota assegnata) che non sono in regola e non hanno mai pagato prelievi («multe» per quote latte);
con l'ultimo decreto-legge «milleproroghe» n. 225 del 2010 è stata consentita un'ulteriore dilazione di sei mesi nel pagamento delle multe da parte dei produttori interessati;
tuttavia occorre sottolineare, come del resto è stato fatto in sede parlamentare attraverso diversi atti di sindacato ispettivo, che la crisi del settore lattiero-caseario è grave; il prezzo del latte alla stalla, seppur abbia recuperato in questi ultimi mesi, è comunque ancora sotto i costi di produzione (aumentati soprattutto quelli relativi all'alimentazione e all'energia) e servono interventi strategici per rilanciare il settore e sostenere il reddito degli allevatori,
impegna il Governo
a provvedere con urgenza all'adozione degli atti necessari previsti dall'articolo 8-septies, comma 2, del decreto-legge n. 5 del 2009, al fine di rendere concretamente fruibili i 45 milioni di euro previsti a favore dei produttori che hanno acquistato quote latte successivamente al periodo di applicazione della legge n. 119 del 2009.
(7-00539) «Delfino».