ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00452

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 407 del 13/12/2010
Firmatari
Primo firmatario: STEFANI STEFANO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 10/12/2010


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
14/12/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 14/12/2010
STEFANI STEFANO LEGA NORD PADANIA
 
PARERE GOVERNO 14/12/2010
CRAXI STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 14/12/2010

ACCOLTO IL 14/12/2010

PARERE GOVERNO IL 14/12/2010

APPROVATO IL 14/12/2010

CONCLUSO IL 14/12/2010

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00452
presentata da
STEFANO STEFANI
lunedì 13 dicembre 2010, seduta n.407

La III Commissione,

premesso che:

l'iniziativa del Partenariato orientale dell'Unione europea, nel quadro della Politica Europea di Vicinato, intende consolidare e migliorare i rapporti politici, economici e di sviluppo tra le istituzioni comunitarie, gli Stati dell'Unione ed i sei paesi dell'Europa orientale Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina, sulla base del rispetto del diritto internazionale, dei princìpi democratici e dei diritti umani;

la Dichiarazione di Praga, istitutiva del Partenariato orientale, potrà trovare un importante supporto sul piano della legittimazione democratica dall'istituzione di un'assemblea parlamentare cui partecipino paritariamente i rappresentanti del Parlamento europeo e dei parlamenti dei sei Paesi partner;

il successo del Partenariato orientale sarà determinato dalle buone relazioni tra i Paesi partner, gli Stati membri dell'UE e le istituzioni comunitarie, dalla capacità di coinvolgere gli altri attori regionali, e dalle conseguenti condizioni di sicurezza e di stabilità, in particolare nell'area del Caucaso meridionale, alla luce del molo che ricoprono alcuni Paesi in tale regione sia per la produzione energetica che per il transito di tali risorse;

il conflitto tra Russia e Georgia dell'agosto 2008 ha riportato all'attenzione della comunità internazionale la fragilità della situazione geopolitica del Caucaso meridionale, dimostrando ancora una volta che contenziosi regionali irrisolti possono condurre a un aumento della tensione e perfino a ostilità armate con conseguenze che vanno oltre il quadro regionale;

il Governo italiano e l'Unione europea sono costantemente impegnati nel ricercare una soluzione pacifica a questo e ad altri conflitti dell'area; a tale proposito si ricorda che la UE ha nominato un Rappresentante speciale per la crisi in Georgia che affianca quello per il Caucaso meridionale;

un altro dei contenziosi regionali irrisolti riguarda la regione del Nagorno-Karabakh, contesa tra Armenia e Azerbaigian, al cui riguardo è apprezzabile l'iniziativa di mediazione russa nel quadro del Gruppo di Minsk in ambito OSCE per giungere ad una soluzione pacifica del conflitto;

la Carta di Parigi dell'OSCE promuove la soluzione pacifica dei contenziosi internazionali e sottolinea il principio in base la quale le frontiere sono inviolabili e possono essere modificate esclusivamente sulla base di un accordo tra le Parti;

il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'OSCE, riunito ad Astana il 1o e il 2 dicembre scorsi, ha ribadito il principio dell'indivisibilità della sicurezza di tutti gli Stati membri dell'Organizzazione;

l'agenda del ventiseiesimo summit UE-Russia del 7 dicembre include i seguiti del Vertice di Astana ed i cosiddetti conflitti congelati,

impegna il Governo:
a favorire convintamente attraverso tutti gli strumenti diplomatici, bilaterali e multilaterali - anche per il tramite dei Parlamenti nazionali degli Stati membri dell'Unione europea - la costruzione della dimensione parlamentare del Partenariato orientale al fine di promuovere la cooperazione in particolare nei settori della democrazia e dei diritti umani;

a continuare a sostenere le iniziative dell'UE, del Consiglio d'Europa, dell'OSCE e delle Nazioni Unite nella regione del Caucaso meridionale, anche attraverso il sostegno ai Rappresentanti speciali dell'UE per la crisi in Georgia e per il Caucaso meridionale;

a favorire buone relazioni con i Paesi partner nell'ambito di una cooperazione sempre più stretta nel settore energetico, anche al fine di assicurare al nostro Paese una politica strategica degli approvvigionamenti;

a lavorare per un miglioramento dei rapporti reciproci tra gli Stati del Caucaso attraverso la composizione dei contenziosi territoriali, il ristabilimento di condizioni di sicurezza, stabilità e fiducia reciproca, anche mettendo a frutto il partenariato strategico tra Unione europea e Federazione russa;

a proseguire e intensificare, compatibilmente con i fondi a disposizione, iniziative di cooperazione con Armenia, Azerbaigian e Georgia, anche al fine di garantire assistenza umanitaria ai rifugiati;

a promuovere la stabilizzazione del Caucaso meridionale che, nel quadro degli attuali sistemi di sicurezza euro-atlantica a cui partecipa a pieno titolo l'Italia, coinvolga Russia, Stati Uniti e Turchia, sulla base del rispetto dei princìpi fondamentali della coesistenza pacifica, del principio di autodeterminazione e dell'integrità territoriale;

a sostenere le iniziative di mediazione del Gruppo di Minsk in ambito OSCE e favorire contatti tra Armenia e Azerbaigian utili per la soluzione pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh; a garantire la piena applicazione degli impegni OSCE, nonché a sostenere il rispetto delle raccomandazioni espresse dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa sul Nagorno-Karabakh e a prendere tutte le iniziative necessarie a risolvere i problemi aperti tra Azerbaigian e Armenia;

a contribuire in modo propositivo in seno all'OSCE al «processo di Corfù» in vista della realizzazione della visione di una comunità di sicurezza comprensiva, cooperativa ed indivisibile.


(7-00452) «Stefani».