MURER. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il settimanale francese Liberation ha reso noto che è intenzione delle autorità sanitarie francesi di suggerire a circa 300.000 donne con protesi mammarie di tipo Pip (Poly implants prothèses) di toglierle rapidamente con un intervento chirurgico di rimozione;
questo tipo di protesi sarebbero, infatti, difettose e c'è il sospetto che abbiano provocato la morte per cancro di almeno una donna, mettendo a rischio migliaia di altre;
l'institut national du cancer e il Ministero della salute francese avrebbero così assunto la decisione di lanciare un allarme che appare come un fatto unico nella storia della chirurgia estetica;
la portavoce del Governo, Valerle Pecresse, interrogata sull'articolo di Liberation, ha di fatto confermato la cosa, dicendo «stiamo valutando il caso e considerando la specificità di queste protesi mammarie: potrebbero provocare il cancro. La cosa essenziale è che tutte le donne che hanno un simile impianto si rivolgano ai loro chirurghi, e per quanto ci riguarda dobbiamo effettuare un censimento di tutte le donne che si sono fatte impiantare tali protesi e potenzialmente sono in pericolo»;
la portavoce del Governo francese ha, poi, chiaro, che trattandosi di interventi di urgenza le spese per la rimozione delle protesi saranno per intero a carico del sistema sanitario nazionale;
anche in Italia, il 1
o aprile 2010, con una circolare, il Ministero ha invitato gli operatori sanitari a non utilizzare i dispositivi di cui sopra, dopo che il 30 marzo 2010 l'autorità francese aveva comunicato il ritiro delle stesse protesi;
nella circolare si invitata a mettere le protesi in quarantena e a segnalare eventuali incidenti. Contemporaneamente era stato chiesto al Comando dei carabinieri per tutela della salute di verificare la presenza sul territorio nazionale del prodotto e di operare affinché non potesse essere più distribuito;
nessuna determinazione si ritenne di assumere rispetto a chi era già portatrice di quel tipo di protesi -:
se il Ministro sia conoscenza della situazione di cui in premessa; quante donne sul territorio italiano possano essere interessate dal caso e come intenda attivarsi per tutelare la salute di chi è portatrice delle protesi di tipo Pip (Poly implants prothèses);
se non ritenga di lanciare, in tempi rapidi, la medesima azione del Governo francese anche rispetto ai costi da sostenere per gli eventuali interventi di rimozione delle protesi.(5-05847)