ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04755

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 473 del 17/05/2011
Firmatari
Primo firmatario: TEMPESTINI FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/05/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2011
NARDUCCI FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2011


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 17/05/2011
Stato iter:
25/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/05/2011
Resoconto CRAXI STEFANIA GABRIELLA ANASTASIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 25/05/2011
Resoconto TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 17/05/2011

DISCUSSIONE IL 25/05/2011

SVOLTO IL 25/05/2011

CONCLUSO IL 25/05/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04755
presentata da
FRANCESCO TEMPESTINI
martedì 17 maggio 2011, seduta n.473

TEMPESTINI, PORTA e NARDUCCI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:



Cesare Battisti è stato condannato all'ergastolo per quattro omicidi, oltre che per reati di banda armata, rapina, detenzione di armi e sequestro di persona; si tratta di condanne conseguite in tutti i tre gradi di giudizio, nell'ambito dei quali Battisti ha potuto avvalersi di tutti gli strumenti di difesa previsti dalla legge italiana e garantiti dalle convenzioni internazionali, la cui conformità è stata ulteriormente ribadita dalla Corte europea dei diritti dell'uomo;


nel 1981 Battisti è riparato in Francia e nel giugno 2004 la corte d'appello di Parigi ha accolto la richiesta di estradizione; in attesa della decisione, Battisti è riuscito a fuggire in Brasile, dove nel marzo del 2007 è stato arrestato su richiesta dell'Italia che ne domandava l'estradizione;


il 16 aprile del 2007 la Corte Suprema brasiliana ha depositato la sentenza nella quale ha autorizzato la sua estradizione, ma nel 13 gennaio del 2009 l'allora Ministro della giustizia brasiliano ha concesso a Battisti lo status di rifugiato politico, lasciando l'ultima decisione al presidente Lula da Silva il quale, nell'ultimo giorno del proprio mandato presidenziale, ha negato l'estradizione all'Italia;


il diniego all'estradizione non è nell'esclusiva discrezionalità del Governo brasiliano, bensì deve essere conforme al dettato e alle condizioni previste dalle norme pattizie contenute nel trattato internazionale bilaterale fra Italia e Brasile, un trattato vigente dal 1989, che, pertanto, sembra essere stato apertamente violato;


ritenendo grave il rifiuto opposto dall'ex Presidente del Brasile, il Governo italiano ha impugnato la decisione del Governo brasiliano, considerata «sbagliata dal punto di vista giuridico ed offensiva per le istituzioni democratiche italiane», aderendo il nostro Paese in modo incondizionato alle convenzioni internazionali ed europee circa il rispetto dei diritti umani, civili, politici e delle garanzie giurisdizionali;


sul rapporto tra Italia e Brasile pesano ricostruzioni storiche mistificate che teorizzano l'idea di uno «Stato autoritario»; nonostante il nostro Paese abbia pagato un prezzo altissimo, anche in termini di perdita di vite umane, la risposta al terrorismo degli anni 70-80 non comportò in alcun modo uno stravolgimento del sistema delle garanzie democratiche;



infatti le misure di emergenza adottate in quegli anni dal Parlamento italiano furono proporzionate al pericolo istituzionale esistente e non implicarono una trasformazione del nostro stato di diritto in Stato autoritario»;


la decisione definitiva circa l'estradizione non è stata ancora né approvata, né annullata, risultando tale vicenda a tutt'oggi incomprensibilmente sospesa, anche a causa dei ritardi della procura generale della Repubblica brasiliana, la quale ha impiegato due mesi, invece dei cinque giorni di prassi, per fornire il suo parere, per poi risultare identico a quello già manifestato in precedenza dal procuratore generale lo scorso 1o gennaio 2011, in favore della decisione di non concedere l'estradizione;


si attende che il caso Battisti venga ora risolto dal nuovo ministro del Supremo tribunale federale (STF), il quale dovrà affrontare il caso in occasione dell'udienza plenaria del massimo organo del sistema giudiziario brasiliano entro la fine di maggio, anche se la data precisa rimane a tutt'oggi sconosciuta;


in questo quadro incerto, desta particolare preoccupazione la recente notizia stampa che riferisce di un'improvvisa richiesta d'immediata scarcerazione di Cesare Battisti, presentata alla Corte suprema. La difesa, con un perfetto tempismo, ha cercato di approfittare dell'assenza del relatore ufficiale del caso, attualmente in missione all'estero, assieme a Cezar Peluso, presidente del Supremo tribunale federale. Secondo la normativa vigente in Brasile, infatti, nei casi di assenza del relatore ufficiale di un processo, le istanze urgenti vengono trasferite automaticamente al membro più giovane. La pratica avrebbe dovuto essere trasferita al giudice Ayres Britto che però era già stato chiamato a sostituire Peluso, di conseguenza il caso è stato assegnato per errore al giudice Mello (il più assiduo difensore della non estradizione tra i 9 membri del Supremo tribunale federale);


sempre da recenti fonti giornalistiche si apprende che il Supremo tribunale federale ha tempestivamente provveduto a risolvere l'errore di attribuzione mediante la rassegnazione del caso al giudice Joaquim Barbosa. Tuttavia, se dovesse essere accolta la domanda d'immediata scarcerazione di Battisti, in attesa del pronunciamento del giudizio plenario da parte del Supremo tribunale federale, i rischi di una sua fuga in un Paese terzo diventerebbero sempre più concreti e allarmanti -:


se non ritenga di dover dare aggiornamenti sull'evoluzione della vicenda, circa lo stato della procedura di estradizione di Cesare Battisti e del percorso giudiziario avviato dal nostro Paese contro la decisione di diniego dell'ex presidente brasiliano, con particolare riferimento alle recenti e preoccupanti richieste della difesa in vista dell'atteso pronunciamento della Corte suprema brasiliana;


quale sia lo stato delle relazioni diplomatiche fra il Governo italiano e la nuova presidente della Repubblica brasiliana, anche in considerazione della necessità di mantenere vivo il dialogo politico in grado di raggiungere una soluzione della vicenda nel quadro degli storici rapporti di collaborazione fra popolo italiano e brasiliano.(5-04755)