LANZARIN, BITONCI, DOZZO, MUNERATO, GUIDO DUSSIN, LUCIANO DUSSIN, CALLEGARI e FORCOLIN. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
il 16 dicembre 2010 il treno Frecciargento n. 9416 di Trenitalia, partito da Roma Termini alle 14.45 e diretto a Venezia Santa Lucia, è rimasto bloccato in una galleria, dopo appena 20 minuti dalla partenza, e precisamente nella tratta ferroviaria Capena-Sant'Oreste;
450 pendolari sono rimasti segregati a bordo del treno per ben 4 ore, al buio, nell'aria pesante, con i servizi igienici inagibili, abbandonati a se stessi;
il guasto, che in un primo momento sembrava un problema di linea e successivamente un problema di treno, si è rivelato dopo circa tre ore come un danno alla linea elettrica; in realtà la causa del disagio è stata la rottura dei cavi elettrici aerei che hanno disalimentato i motori del convoglio, impedendo la prosecuzione della corsa, ma i passeggeri per circa tre ore sono stati in balia degli eventi e disinformati;
il fatto più sconcertante è stato che la sala operativa di Roma comunicava ai cittadini allarmati - utenti e parenti in attesa nelle stazioni di arrivo - la soluzione celere del problema e la messa in movimento del convoglio, mentre in realtà il treno giaceva fermo sui binari a causa delle difficoltà operative di intervento, e ciò dimostra non solo la carenza di comunicazione verso i cittadini ma anche le difficoltà di comunicazione tra sala operativa e macchinisti del treno;
alla fine il treno è stato trainato fino ad Orte da una locomotrice diesel e successivamente reimmesso in binario;
il black out del treno Frecciargento Roma-Venezia ha creato una serie di inconvenienti anche agli altri treni della linea alta velocità Firenze-Roma;
per fare un esempio, i pendolari del treno Frecciarossa alta velocità 9632, partito da Milano alle ore 17 e previsto in arrivo a Roma alle ore 19.59, hanno sopportato disagi e inconvenienti di analoga gravità;
tale vettore, nei pressi di Orte, è stato fatto deviare sulla linea tradizionale, annunciando ai passeggeri un ritardo prima di mezz'ora, successivamente di un'ora e poi lasciando i cittadini in assenza totale di informazioni e in mancanza di servizi elementari;
in realtà il treno, una volta inserito sulla vecchia linea, si è trovato bloccato per cause sconosciute a pochi chilometri dalla stazione di Orte e, nonostante la centrale operativa chiariva che la situazione fosse sotto controllo, il treno accumulava un ritardo di tre ore e 10 minuti, abbandonato sulla linea tradizionale, mentre, paradossalmente, sulla linea circolavano treni alta velocità da Roma per Firenze e viceversa;
si tratta di disagi che sconvolgono la vita e gli impegni lavorativi dei pendolari che sono costretti a viaggiare sui treni e usufruire di un servizio pubblico - in questo caso ma spesso anche in molti altri - carente e inaffidabile;
gli impedimenti dovuti a cause incidentali non possono di centro essere previsti e controllati dal gestore del servizio pubblico dei trasporti, ma di certo non si può tollerare che in queste circostanze critiche gli utenti vengano lasciati nell'abbandono più totale e soprattutto privi di informazioni e dei minimi servizi indispensabili, come quelli igienici;
il piano di emergenza di Trenitalia deve garantire non solo il pronto intervento dei macchinisti, le complesse operazioni di soccorso, la celere risoluzione dei problemi e il ripristino delle condizioni di sicurezza, ma anche il rispetto delle elementari esigenze dei passeggeri in tema di servizi e di informazione -:
se il Ministro sia al corrente dei fatti esposti in premessa e come intenda intervenire per evitare il ripetersi di simili disagi per i cittadini, specialmente per quanto riguarda il tema dei servizi e dell'informazione.(5-03992)