BENAMATI, TOCCI, LOSACCO e MELIS. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
l'articolo 37 della legge 23 luglio 2009 n. 99 «Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia» ha istituito l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA);
con la medesima legge all'articolo 29 viene altresì istituita l'Agenzia per la sicurezza nucleare (ASN) costituita con risorse umane provenienti anche dall'Enea;
all'articolo 27 della legge n. 99 del 2009, si stabilisce, poi, di predisporre un piano straordinario per l'efficienza ed il risparmio energetico entro il 31 dicembre 2009 per la trasmissione alla Commissione europea. La predisposizione di tale piano ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 «Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE», prevede competenze dell'ENEA, oggi Agenzia nazionale per l'efficienza energetica, che non è chiaro come si raccordino con quanto previsto dalla legge n. 99 del 2009;
il Ministro dello sviluppo economico, con decreto ministeriale in data 15 settembre 2009, numero di registro 166, ha nominato Commissario dell'ENEA l'ingegnere Giovanni Lelli e due sub-commissari, il professor avvocato Pietro Maria Putti e il dottor Enrico Elli;
vi è tuttora incertezza su come si intendano ridefinire la missione ed i programmi di attività della nuova ENEA anche alla luce della azione dell'Agenzia per la sicurezza nucleare e delle modifiche che l'abrogazione del decreto legislativo n. 257 del 2003 porta alle attività nel settore dell'efficienza energetica e alle modalità di redazione del piano previsto dal decreto legislativo n. 115 del 2008 per l'efficienza energetica;
vi è una chiara necessità di raccordo fra sistema universitario ed imprese per quanto attiene alla ricerca, sviluppo e qualificazione di sistema nel campo del nuovo nucleare da fissione (IV generazione), ruolo già svolto da ENEA e che richiede anche adeguate risorse finanziarie;
vi è la necessità di tutelare la presenza dell'ENEA sia nel sistema di ricerca italiano sia nel sistema europeo nel quale l'ente nel passato e l'agenzia nel futuro ha e dovrà operare non solo nella continuazione dei contratti in corso ma anche nel reperimento di nuovi fondi mediante la partecipazione attiva e propositiva a bandi nazionali e internazionali;
la situazione organizzativa appare assai critica con i capi dipartimento ed i direttori di funzione centrale cessati dalle mansioni e con le funzioni attribuite ad interim al direttore generale, situazione peraltro insoddisfacente anche a livello di capi divisione -:
se sia vero quanto in premessa, e quali iniziative si intendano assumere per dotare l'ENEA al più presto di chiari indirizzi strategici ed organizzativi con adeguamento di fondi operativi anche al fine di salvaguardare le professionalità esistenti, le attività nazionali ed internazionali di alto livello in corso e in ultimo rilanciare l'ENEA come patrimonio tecnico-scientifico del Paese nel settore energetico e ambientale.(5-01992)