COSCIA, GHIZZONI e DE PASQUALE. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
con l'entrata in vigore della riforma dei licei, dall'anno scolastico 2010/2011, come prefigurata nella legge n. 59 del 2003, l'indirizzo, nato in seguito all'abolizione dell'istituto magistrale, del liceo delle scienze sociali, dopo dieci anni dalla sua attivazione, verrà sostituito dal Liceo delle scienze umane;
la stessa dizione «Scienze Umane» quale denominazione del Liceo appare piuttosto ambigua e rischia di confondersi con l'asse classico-umanistico tralasciando, nel nome e nei contenuti, il fondamento sociale delle scienze umane;
dagli schemi di regolamento sui nuovi curricula dei Licei e degli Istituti Tecnici, approvati il 18 dicembre dal Consiglio dei Ministri, emerge, inoltre, una preoccupante riduzione delle ore di insegnamento delle materie umanistiche;
infatti, nel quadro orario proposto, l'asse delle Scienze umane (Pedagogia, Scienze umane) avrà nei 5 anni una media oraria settimanale di 3,2 ore (totale 528 ore) di fronte ad un asse scientifico (matematico e naturalistico) di 5,4 ore di media (totale 891 ore) e ad un asse linguistico (latino e lingue comunitarie) di 6 ore di media (990 ore);
il risultato, all'interno del futuro liceo delle Scienze umane, sarà che le aree Linguistica e Scientifica avranno una consistenza che potrà superare di oltre il doppio quella dell'asse che dovrebbe caratterizzare questo tipo di scuola rischiando di essere l'unico Liceo a non connotarsi per una sua specificità che, invece, dovrebbe essere rappresentata dalle scienze umane;
l'assoluta povertà della dimensione sociale e l'assenza della cultura antropologica non permettono ad un giovane orientato a future professioni socio-educative di acquisire gli strumenti adeguati per una lettura aggiornata della nostra società complessa, globalizzata e multietnica;
inoltre la pedagogia posta come propedeutica nel primo biennio produce ulteriori elementi di confusione, essendo evidente che le scienze umane e sociali non si possono ricondurre a questa sola disciplina, che peraltro si connota più adatta ad un secondo livello di riflessione che per un biennio iniziale;
oggi sul territorio sono attive più di 300 scuole che sperimentano l'attuale indirizzo delle scienze sociali;
l'importanza di tale indirizzo non è determinata solo dal numero delle scuole che lo hanno attivato ma, sotto il profilo educativo, si è connotato come un percorso ben attrezzato che è stato espressione di una nuova licealità, che ha costruito i programmi sui nuclei fondanti delle discipline, attraverso le ore di compresenza e il lavoro integrato tra docenti mediante un approccio reticolare/sistemico ha previsto e promosso l'integrazione dei contenuti disciplinari, ha realizzato stage formativi curricolari come risorsa per un sistema scolastico integrato favorendo il dialogo tra scuola e territorio, valorizzando le specificità culturali e coniugando locale e globale, ha adottato un modello organizzativo e curricolare flessibile e, inoltre, ha prodotto una rete di scuole e un sito web autofinanziati, facendone strumento di informazione, formazione ed autoaggiornamento, realizzando così al meglio lo spirito dell'autonomia;
l'assenza di riferimenti ad esperienze di studio-lavoro e stage che si evince, depaupererà quanto di innovativo nel legame fra professionalità e progettualità, teoria e pratica sul campo si era attivato negli ultimi decenni nelle sperimentazioni autonome e nelle varie formule di sperimentazioni assistite sino all'esperienza del Liceo delle Scienze Sociali;
negli ultimi mesi una forte testimonianza di tale esperienza altamente formativa è arrivata dall'appello «Salviamo il liceo delle scienze sociali» che ha raccolto da dicembre alla fine di gennaio - quando la petizione è stata chiusa - più di 2000 firme -:
se il ministro interrogato, al fine di non dissolvere quanto di positivo si è sperimentato con l'attivazione del Liceo delle scienze umane, non consideri opportuno, prima della definizione di indirizzi e curricoli, aprire un tavolo di confronto e dibattito tra gli operatori della scuola ed i rappresentanti istituzionali e se, altresì, non ritenga di accogliere alcune proposte e in particolare quella di denominare il liceo «liceo delle scienze umane e sociali» e di potenziare il monte ore riservato alle discipline umanistiche e sociali tenendo conto della finalità fondamentale del liceo.
(5-01273)