BRANDOLINI e VELO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
con l'entrata in vigore del decreto ministeriale 30 novembre 2007 (Gazzetta Ufficiale n. 13 del 16 gennaio 2008 Suppl. Ordinario n. 12), relativo alle qualifiche e abilitazioni per il settore di coperta e di macchina per gli iscritti alla gente di mare, il Ministero dei trasporti e della navigazione ha istituito nuove qualifiche e abilitazioni, in conformità alla convenzione internazionale STCW, che vanno a sostituire i titoli professionali di macchina e coperta per il personale imbarcato appartenente alla prima categoria della gente di mare;
per accedere alle nuove abilitazioni è necessaria un'apposita e specifica formazione obbligatoria (necessaria per ottenere il rilascio della certificazione IMO - International maritime Organization) che deve essere realizzata presso strutture idoneamente attrezzate e autorizzate dal Ministero del trasporti;
attraverso la circolare esplicativa n. 17 del 17 dicembre 2007, la Direzione generale per il trasporto marittimo, lacuale e fluviale, al fine di dare piena e completa applicazione della convenzione internazionale SCTW '78 (nella sua versione aggiornata), fornisce direttive specifiche in materia di formazione e addestramento del personale da impiegare a bordo delle navi italiane in applicazione delle normativa internazionale, comunitaria e nazionale;
per quanto concerne le abilitazioni professionali marittime per la pesca, restano in vigore i titoli professionali previsti dal regolamento per l'esecuzione del codice della navigazione, senza nessuna possibilità di accedere alle professioni del traffico. Va però considerato che anche i titoli professionali marittimi per la pesca saranno soggetti a revisione in applicazione della convenzione internazionale SCTW Fishing;
un recente studio (Censis - Economie del Mare 2006) evidenzia che già dal 2010 ci sarà bisogno di 46.000 ufficiali marittimi, mentre saranno ben 225.000 i marinai semplici in esubero; pertanto, sono soprattutto i dati della domanda di ufficiali naviganti e di personale altamente specializzato a preoccupare tutti operatori del settore, dato che rappresenta una criticità di assoluto rilievo per l'intero sistema, in quanto, oltre a minare alla base l'operatività delle navi, può anche compromettere la stessa sicurezza della navigazione;
negli anni passati, proprio per promuovere l'innalzamento dei livelli di professionalità e competenza nel settore marittimo, favorire la qualificazione professionale, la progressione di carriera e lo sviluppo occupazionale nei sub comparti marittimi (pesca professionale, trasporti marittimi - merci e persone, ...) è stata consolidata, da parte di marittimi iscritti alla gente di mare di 1
o categoria (tra i quali tantissimi pescatori), l'acquisizione, di abilitazioni professionali marittime per la pesca e per il traffico (Padrone marittimo 2
o Classe per la pesca, Padrone marittimo 2
o Classe per il Traffico, Marinaio Autorizzato alla Pesca, Marinaio Autorizzato al Traffico) allo scopo di cogliere tutte quelle opportunità occupazionali provenienti dai vari comparti del mare;
nella circolare esplicativa di cui sopra viene prevista la data dei 31 luglio 2009 (C.6 norme transitorie) quale termine ultimo per poter ottenere il riconoscimento dei titoli professionali marittimi al traffico già acquisiti, mediante l'accesso alla formazione obbligatoria (ai sensi della convenzione STCW) e la registrazione presso le Capitanerie di porto (per il rilascio del certificato IMO);
il costo complessivo della formazione obbligatoria - totalmente a carico dei singoli marittimi interessati - si aggira attorno ai 5.000 euro, ai quali vanno aggiunti i costi di trasporto, visto e alloggio particolarmente elevati per i lavoratori marittimi del medio-alto Adriatico - dove non sono presenti strutture autorizzate, ad esempio per i corsi antincendio di base e avanzato - che sarebbero conseguentemente costretti a sbarcarsi per un certo periodo e spostarsi in altre regioni (Pavia, Taranto, Napoli, Genova, ...);
non è stata realizzata una capillare azione informativa (sono stati soltanto appesi nelle bacheche informative presso le Capitanerie di Porto i nuovi regolamenti) e di supporto per favorire l'acquisizione delle nuove abilitazioni marittime, una parte consistente di marittimi non sono ancora a conoscenza delle nuova normativa in vigore che rischia di escluderli dal mercato del lavoro marittimo per mancanza dei requisiti previsti dalla nuova norma, nonostante abbiano maturato decenni di esperienza professionale in mare -:
se non ritenga necessario prorogare di almeno un anno il termine del 31 luglio 2009, al fine di:
a) mettere in atto adeguate iniziative per permettere ai marittimi interessati di acquisire le necessarie e dovute informazioni ed accedere alla formazione obbligatoria prevista dal decreto;
b) consentire alle associazioni di categoria, in stretto rapporto con le Regioni, di predisporre le strutture e i servizi tecnico-professionali essenziali per fornire una formazione qualificata, soprattutto in regioni come l'Emilia-Romagna dove non sono presenti istituti tecnici nautici o marittimi.(5-01231)