ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02226

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 626 del 26/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: RAISI ENZO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 24/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 24/04/2012
Stato iter:
26/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/04/2012
Resoconto RAISI ENZO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 26/04/2012
Resoconto GIARDA DINO PIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
 
REPLICA 26/04/2012
Resoconto RAISI ENZO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/04/2012

SVOLTO IL 26/04/2012

CONCLUSO IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02226
presentata da
ENZO RAISI
giovedì 26 aprile 2012, seduta n.626

RAISI. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

il 16 aprile 2012 scadeva la seconda proroga, concessa in data 16 gennaio 2012, alla carica di commissario straordinario dell'Aero Club d'Italia del senatore Giuseppe Leoni;

nonostante gli esposti depositati alla procura della Repubblica ed alla Corte dei conti, il clamore suscitato dagli articoli di stampa e dai servizi radiotelevisivi, il fallimento della proposta statutaria del commissario straordinario rilevato, altresì, dal Consiglio di Stato, nonché la pubblica petizione sottoscritta da numerosi piloti (alla quale lo stesso Leoni avrebbe reagito con lettere di richiamo e «ritorsioni» professionali nei confronti di alcuni firmatari), il Ministro interrogato ha ritenuto di riconfermare il senatore Leoni nella carica di commissario straordinario;

in passato sono state presentate numerose interrogazioni volte a chiarire molti aspetti della complessa vicenda, nonché a valutare l'opportunità di adeguati controlli, anche con riferimento ad episodi di spreco di denaro pubblico a fini privati;

il 21 febbraio 2012 l'interrogante presentava un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea al Ministro interrogato (la n. 3-02122) sull'argomento, evidenziando che il senatore Leoni è stato più volte nominato commissario dell'Aero Club in aperta violazione di una disposizione di legge: l'articolo 7 della legge n. 340 del 1954 limita, infatti, ad un anno la durata massima dei casi di commissariamento dell'Aero Club d'Italia, per cui non si comprendono le motivazioni per cui il Ministro interrogato confermi, per la terza volta consecutiva, il senatore Leoni nella predetta carica;

l'interrogante chiedeva, quindi, se il Governo, considerato che i fatti sopra evidenziati creano un vulnus irreparabile nel rapporto fiduciario e di garanzia di buon andamento cui il ruolo di commissario straordinario dovrebbe essere informato, intendesse confermare o revocare al senatore Giuseppe Leoni l'incarico di commissario straordinario dell'ente e se, in ottemperanza ai principi costituzionali che regolano l'accesso agli uffici pubblici ed alle cariche elettive pubbliche in condizioni di uguaglianza (articolo 51 della Costituzione) e agli opportuni principi di correttezza istituzionale, trasparenza e uguaglianza condivisi ed applicati anche nella pubblica amministrazione (articolo 60 del testo unico sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000), non si ritenesse conveniente inserire nell'emanando statuto dell'Aero Club d'Italia, ovvero emettendo altro provvedimento, una disposizione normativa per la quale colui che ha svolto la funzione di commissario straordinario dell'ente stesso risulti, in seguito, ineleggibile a qualsiasi carica e/o funzione elettiva all'interno dell'Aero Club d'Italia;

il Ministro per i rapporti con il Parlamento, che interveniva nella seduta dell'Assemblea dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in sostituzione del Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti, rispondeva che «le modifiche statutarie proposte dal commissario straordinario sono tuttora all'esame dei Ministeri vigilanti e che è imminente l'approvazione del nuovo statuto», ma «in ogni caso, considerata la delicatezza della vicenda sottoposta all'attenzione del Governo», assicurava che sarebbero stati «portati a termine gli approfondimenti del caso al fine di accertare la correttezza dell'operato degli organi dell'ente»;

in quella sede l'interrogante replicava sostenendo, tra l'altro, l'evidenza documentale del reato di peculato e si impegnava a trasmettere al Ministero la documentazione comprovante l'ipotesi di reato;

successivamente emergeva anche la prova documentale, già trasmessa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che l'aumento della quota di iscrizione dell'Aero Club d'Italia alla Federazione aeronautica internazionale, lungi dal costituire una questione di prestigio e di buon andamento dell'ente, è stata deliberata al solo fine (riportato nella documentazione della Federazione aeronautica internazionale) di pagare un debito contratto da un comitato privato nei confronti della Federazione aeronautica internazionale stessa, con l'indebito utilizzo e distrazione del denaro pubblico dell'Aero Club d'Italia con riferimento a sprechi e distrazioni di denaro pubblico a fini privati;

sulla base delle evidenze documentali che confermavano l'esistenza del reato di peculato, l'interrogante presentava un esposto-denuncia alla procura della Repubblica di Bologna;

nei mesi di febbraio, marzo ed aprile 2012 su alcune riviste specializzate del settore («Volare» e «Volo Sportivo») sono stati pubblicati degli articoli che portavano in evidenza lo scandalo della gestione dell'Aero Club d'Italia da parte del commissario straordinario: i fatti venivano ampiamente diffusi su scala nazionale, suscitando pubblico scandalo a seguito della trasmissione «Le Iene» del canale televisivo Italia1 (il servizio nel quale appare il commissario straordinario estremamente imbarazzato ed incapace di dar conto delle ipotesi di peculato contestategli dai giornalisti è ad oggi ancora visibile su internet);

il Consiglio di Stato, con decisione del 22 marzo 2012, sospendeva l'approvazione dello statuto e, in accoglimento delle istanze del professor avvocato Caputi Jambrenghi, rilevava vari profili di abnormità sia nell'iter formale di approvazione, sia sotto il profilo sostanziale, richiedendo di conseguenza numerosi adempimenti da parte dei ministeri interessati. In particolare, veniva evidenziato dal Consiglio di Stato che lo statuto proposto dal commissario straordinario presentava numerose innovazioni non previste e non richieste dai criteri direttivi della delega conferita al commissario straordinario, tanto da non integrare le semplici modifiche richieste dal decreto legislativo, ma addirittura costituire una riscrittura totale «ex novo» dello statuto stesso con rilevanti modifiche non richieste all'assetto dell'ente;

l'iter di approvazione dello statuto, pertanto, secondo il Consiglio di Stato, dovrà sostanzialmente essere rivisto completamente. Al contrario di quanto riferito dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, si è dunque ben lungi da un'imminente approvazione, tanto che ben 16 mesi sono stati sprecati dal commissario straordinario dell'Aero Club d'Italia, il quale avrebbe dovuto, a norma del decreto di nomina, completare il lavoro in 90 giorni;

l'avvocato Luca Biagi provvedeva a depositare un esposto alla Corte dei conti a seguito dei fatti anzi evidenziati e, in particolare, con riguardo alla distrazione di denaro pubblico evidenziatasi nelle seguenti delibere:

a) delibera commissariale dell'Aero Club d'Italia n. 234 del 20 luglio 2011, con la quale i fondi dell'ente venivano distratti al fine di pagare la parcella professionale di avvocati per una causa civile intentata personalmente dal senatore Leoni, nella quale l'Aero Club d'Italia non era né parte sostanziale, né parte avente alcun interesse ad agire (come attestato nella sentenza stessa del tribunale);

b) delibera commissariale dell'Aero Club d'Italia n. 48 del 9 febbraio 2011, con la quale il commissario straordinario provvedeva, attraverso un escamotage di volontario aumento di quote di iscrizione alla Federazione aeronautica internazionale da parte dell'Aero Club d'Italia, a pagare con il denaro pubblico dell'ente stesso un debito contratto da un comitato privato;

c) delibera commissariale dell'Aero Club d'Italia n. 321 del 15 giugno 2011, con la quale si provvedeva all'acquisto di un costoso orologio (dal valore di 3.700,00 euro), al fine di regalarlo ad un attore cinematografico, il quale ha poi dichiarato di non aver mai ricevuto tale oggetto;

in data 12 aprile 2012 il professor avvocato Caputi Jambrenghi depositava al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, presso la direzione generale del dottor Pelosi, un'istanza ampiamente motivata con la quale rappresentava, attesa la situazione di vera e propria sofferenza nella quale versa la vita associativa dell'Aero Club d'Italia, l'urgenza di non investire per la quarta volta consecutiva il senatore Leoni del compito commissariale, bensì altra persona che ispiri la propria attività unicamente alle finalità istituzionali dell'ente -:

quali ragioni abbiano condotto il Governo a prorogare ulteriormente la gestione commissariale da parte del senatore Giuseppe Leoni e se, anche alla luce di quanto evidenziato in premessa, il Governo intenda revocare o confermare allo stesso l'incarico di commissario straordinario dell'ente. (3-02226)