ROSSOMANDO, FERRANTI, PEDOTO, REALACCI, MARAN, AMICI, QUARTIANI e GIACHETTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
è ormai un dato acquisito che il fenomeno della corruzione danneggia non solo l'etica pubblica e la correttezza dei rapporti tra cittadino e Stato, ma produce un danno economico enorme al Paese, sia come danno erariale, quantificato in almeno 60 miliardi di euro all'anno (come ha affermato il procuratore generale aggiunto della Corte dei conti, Maria Teresa Arganelli, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario), sia come danno alla competitività dei settori della nostra economia, anche a causa dell'alterazione del regime della libera concorrenza;
oggi ancora più acutamente che nel passato, nell'attuale crisi economica che attraversa il Paese, pesa la sottrazione di risorse alla pubblica amministrazione;
nella XV legislatura era stata presentata una proposta di legge (Atto Camera n. 1358 a firma Spini e Realacci del 13 luglio 2006), che aveva l'obiettivo di ampliare le ipotesi di confisca e, quindi, di sequestro preventivo già previste dall'articolo 322-ter del codice penale, estendendo anche ai reati più gravi contro la pubblica amministrazione la disciplina contenuta nell'articolo 12-sexies del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356;
tale normativa veniva trasfusa tramite un emendamento nella legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), (articolo 1, commi 220-221);
in particolare, veniva così disposto che ai beni confiscati per reati contro la pubblica amministrazione si applichi la stessa disciplina di quelli confiscati per reati di mafia e che i proventi dell'affitto, della vendita e della liquidazione dei beni siano versati nelle entrate del bilancio dello Stato per essere riassegnati in qual misura al finanziamento degli interventi per l'edilizia scolastica e per l'informatizzazione del processo;
come per l'utilizzo per fini sociali dei beni confiscati alla mafia, anche in questo caso l'attuazione della normativa citata ha un alto valore di sensibilizzazione sul significato civile del recupero e del riutilizzo dei patrimoni accumulati illecitamente -:
quale sia lo stato di attuazione delle norme contenute nell'articolo 1, commi 220-221, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) e, in particolare, quale sia il numero dei processi per corruzione a cui risultano essere state applicate, quale sia l'entità e la tipologia dei beni confiscati e se, e in che misura, sia stata data attuazione all'impiego delle somme ricavate per interventi per l'edilizia scolastica e per l'informatizzazione del processo o, comunque, in quale fondo tali somme siano confluite. (3-02224)