DI PIETRO, DONADI, EVANGELISTI, BORGHESI, PIFFARI e CIMADORO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
i tragici eventi che hanno colpito il Giappone stanno riaprendo il dibattito sulla sicurezza dell'energia nucleare sia a livello nazionale, sia a livello europeo e internazionale;
nella giornata del 14 marzo 2011, secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, due nuove esplosioni si sono verificate nel reattore 3 della centrale nucleare di Fukushima, alzando notevolmente il livello di allarme e i timori di una tragedia nucleare di proporzioni al momento incalcolabili;
il Commissario europeo all'energia, Günther Öttinger, avrebbe convocato per martedì 15 marzo 2011 una riunione di esperti sulla sicurezza nucleare dell'Unione europea per discutere delle conseguenze del terremoto in Giappone. Al riguardo il Commissario Öttinger ha dichiarato espressamente che: «Tutto ciò che si riteneva impensabile, in qualche giorno è avvenuto (...) Se prendiamo la cosa sul serio e diciamo che l'incidente ha cambiato il mondo - ed è in discussione il modo in cui noi, come società industriale, abbiamo guardato alla sicurezza e alla gestibilità - allora non possiamo escludere nulla»;
in Germania, il Ministro degli esteri, Guido Westerwelle, ha riferito che la decisione del Governo di Berlino, assunta nel mese di settembre 2010, di prolungare mediamente di 12 anni la vita delle vecchie centrali atomiche, potrebbe essere rivista a seguito della crisi nucleare in corso in Giappone;
la Svizzera ha sospeso il programma di rinnovo delle proprie centrali nucleari, mentre in Austria il Ministro dell'ambiente, Nikolaus Berlakovich, ha chiesto la verifica della sicurezza delle centrali nucleari europee;
appare di tutta evidenza che quanto è accaduto in Giappone rappresenti la prova provata del fatto che il nucleare sicuro in Italia e nel mondo non esiste;
alla luce di quanto precede il Governo italiano, ad avviso degli interroganti, dovrebbe trarre le dovute conseguenze in relazione alla pervicacia con cui continua a promuovere l'opzione nuclearista nel nostro Paese;
nei prossimi mesi si voterà per il referendum promosso dall'Italia dei Valori contro il nucleare, al fine di abrogare la normativa che intende dare il via libera alla realizzazione di centrali nucleari sul territorio nazionale -:
se sia nelle intenzioni del Governo, alla luce di quanto descritto in premessa, rivedere la scelta politica di realizzare nuovi impianti di produzione di energia nucleare in Italia. (3-01521)