DI PIETRO, DONADI, EVANGELISTI, BORGHESI, MONAI, CIMADORO, PALADINI e PORCINO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
Piombino, secondo centro siderurgico d'Italia e uno dei principali siti per la produzione di acciaio a ciclo integrale, si trova in una fase critica, con una capacità produttiva limitata al 30-40 per cento delle proprie potenzialità, con pesanti conseguenze sull'occupazione, anche per le piccole e medie imprese dell'indotto e per l'economia locale;
la cassa integrazione ordinaria per i duemila dipendenti delle Acciaierie di Piombino e per altrettanti lavoratori dell'indotto, dopo 52 settimane, sta per scadere;
in Italia è esplosa rispetto ad un anno fa la cassa integrazione, con un + 437 per cento; la cassa integrazione ordinaria nei prossimi mesi scadrà per circa 400 mila lavoratori, creando disagi alle famiglie ed alle stesse imprese, che rischiano di perdere maestranze sperimentate e qualificate;
occorre dunque - come richiesto dalle organizzazioni sindacali e sostenuto anche dalle stesse aziende - prorogare la cassa integrazione ordinaria fino a 104 settimane, in quanto la crisi è di mercato e, quindi, il Governo deve dare il tempo necessario ai lavoratori e, soprattutto, alle piccole e medie imprese di resistere per riagganciarsi alla ripresa economica;
la siderurgia è un settore decisivo, capofila di filiere lunghe, in profonda contrazione produttiva. Ha come mercati di sbocco principali il settore delle costruzioni, dell'auto, della meccanica, della cantieristica navale, dei tubi, degli elettrodomestici e dei relativi fornitori e sub-fornitori; la dimensione della situazione occupazionale nel settore e tra gli utilizzatori finali è complessivamente pari a 2 milioni di lavoratori e di lavoratrici;
la recessione economica internazionale e le difficoltà di settori produttivi, quali quello della cantieristica navale, quello automobilistico o della produzione industriale, di grande interesse per lo sbocco del mercato dell'acciaio, hanno comportato un'importante contrazione anche del settore siderurgico, con una brusca diminuzione della produzione, dei costi e della domanda dei beni di questo comparto, interrompendo così una crescita iniziata nel 2002;
in conseguenza di ciò, si prevede un calo dell'occupazione intorno al 20 per cento in Europa, dove gli addetti del settore siderurgico sono circa 500 mila; per quanto riguarda il nostro Paese, la situazione è preoccupante: il comparto siderurgico, nel primo trimestre 2009, vede crollare il fatturato del 42 per cento rispetto al 2008 e l'acciaio prodotto è sceso del 36 per cento;
per contrastare gli effetti della crisi economica, molti Governi hanno messo in atto importanti piani di settore e interventi di stimolo economico, gran parte dei quali incidono direttamente sull'industria siderurgica attraverso il sostegno alle imprese che utilizzano l'acciaio: cantieristica navale, infrastrutture, costruzioni, industria automobilistica ed altro;
in particolare, il settore della cantieristica di costruzione e riparazione navale rappresenta un settore strategico per il nostro Paese, come, ad esempio, nel settore delle navi civili, con particolare riferimento alle costruzioni ad alta tecnologia, come i traghetti e le navi da crociera e da trasporto merci;
nei numerosi stabilimenti di Fincantieri s.p.a. operano decine di migliaia di lavoratori, diretti e nell'indotto, rappresentando nei territori interessati un insostituibile volano di sviluppo e occupazione qualificata, al Sud come al Nord del Paese, da Palermo a Castellammare di Stabia a Monfalcone;
non sono, dunque, procrastinabili politiche pubbliche di sostegno, da definire anche in sede europea, al settore navalmeccanico, in vista della realizzazione delle «autostrade del mare», che comportino la rottamazione delle cosiddette «carrette del mare» ed il rinnovo delle navi per il trasporto delle persone e delle merci, politiche che rappresenterebbero un significativo volano per il settore siderurgico -:
quali azioni il Governo intenda intraprendere al fine di sostenere il settore siderurgico, con particolare riguardo alla domanda che può derivare dal rilancio del settore navalmeccanico, e per sostenere il reddito dei lavoratori che hanno la cassa integrazione ordinaria in scadenza.
(3-00710)