LAGANÀ FORTUGNO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
in una nota rilasciata all'ANSA regionale di Catanzaro martedì 10 febbraio 2009, il Presidente di Confindustria di Catanzaro annuncia di aver appreso la notizia secondo cui la Divisione Cargo di Trenitalia avrebbe deciso di escludere la stazione di Lamezia Terme dall'elenco degli scali abilitati alla gestione del trasporto merci per il 2009;
in effetti, in un'intervista a Tutto Trasporti, il direttore della citata Divisione evidenzia che l'attuale rete degli scali ferroviari merci è troppo polverizzata e inadatta ai traffici di lunga percorrenza. Da qui la convinzione che sia necessario portare a compimento il processo di razionalizzazione del reticolo logistico che negli anni '90 contava sul territorio nazionale ben mille scali e che a partire dal 2000 è stato man mano ridotto fino ad arrivare ai 199 odierni. Tra quest'ultimi, molti sono ancora quelli che non sono sostenuti da un'adeguata domanda di trasporto di merci. Questo motivo, unitamente al fatto che i prezzi praticati da Trenitalia per il trasporto delle merci sono inferiori a quelli di mercato e che vi è stato un taglio di 60 milioni di euro sui fondi destinati a tale settore nella Finanziaria 2009, ha reso ancor di più sentita l'esigenza di un ulteriore ridimensionamento del numero degli scali;
ciò premesso, è, tuttavia, necessario evidenziare che, qualora fosse confermata la decisione di chiudere lo scalo merci di Lamezia, si verrebbe a determinare la scomparsa di fatto del trasporto merci su rotaia nel cuore della Calabria, con una comprensibile forte penalizzazione nell'operatività delle industrie, delle imprese artigianali, delle attività commerciali e sociali in generale, con una conseguente ricaduta negativa sull'economia della regione;
a peggiorare questo quadro di situazione si sono, peraltro, aggiunti i gravi danni causati dal maltempo, che hanno reso molto difficile il trasporto su strada, unica alternativa a quello su rotaia, con la chiusura di alcune arterie principali e l'intasamento di quelle secondarie;
pertanto, in un momento di generale crisi economico-finanziaria sarebbe stata più opportuna una strategia basata sul potenziamento delle infrastrutture e dei servizi di trasporto calabresi, al fine di ridurre la marginalità geografica e di favorire la movimentazione delle merci e dei prodotti, e non di riduzione e di chiusura di servizi -:
se la decisione relativa all'esclusione della stazione di Lamezia Terme dall'elenco degli scali ferroviari per le merci sia stata già presa da Trenitalia;
in caso affermativo, se non sia necessario ed opportuno un ripensamento sulle scelte già poste in essere e, più in generale, quali misure organizzative ed infrastrutturali intenda adottare per favorire la ripresa ed il rilancio della già penalizzata economia calabrese. (3-00665)