OLIVERIO, ZUCCHI, BRESSA, SERENI, QUARTIANI, GIACHETTI, BRANDOLINI, MARCO CARRA, FIORIO, DAL MORO, AGOSTINI, CENNI, CUOMO, LUSETTI, MARROCU, MARIO PEPE (PD), SANI, SERVODIO e TRAPPOLINO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
il decreto legislativo n. 102 del 2004, con gli articoli 5, 6, 7 e 8, disciplina gli interventi in agricoltura compensativi dei danni nelle aree colpite da calamità naturali o eventi eccezionali e per i rischi non assicurabili al mercato agevolato;
il decreto legislativo 18 aprile 2008, n. 82, ha adeguato la normativa del fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, per renderla conforme agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013 (2006/C319101) e al regolamento CE 1857/2006 della Commissione europea del 15 dicembre 2006;
nel 2007 le eccessive anomalie climatiche verificatesi hanno colpito gravemente i sistemi agricoli di molte regioni italiane, determinando un'allarmante crisi dei comparti produttivi, con ricadute sui sistemi economici locali;
in seguito a tale situazione, le regioni colpite, per mezzo degli assessori all'agricoltura, hanno fatto richiesta al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali della decretazione dello stato di crisi per calamità naturali;
in seguito a tali richieste, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha adottato in un anno 25 decreti ministeriali per il riconoscimento dello stato di crisi in 15 regioni;
in particolare, i provvedimenti ministeriali sul riconoscimento dello stato di crisi sono stati 9 per il Nord Italia (Emilia Romagna 1, Friuli Venezia-Giulia 1, Liguria 1, Lombardia 3, Piemonte 2, Veneto 1), 4 per il Centro della penisola (Lazio 1, Marche 1, Toscana 1, Umbria 1) e 12 per il Mezzogiorno (Calabria 2, Campania 5, Molise 1, Sardegna 2, Sicilia 2);
le condizioni climatiche avverse si sono verificate anche nel corso dell'anno 2008, con ingenti danni all'agricoltura nazionale, tanto da indurre il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ad adottare 36 decreti ministeriali per fronteggiare le conseguenze provocate dal verificarsi di calamità naturali e di eventi calamitosi eccezionali;
in particolare, dei 36 provvedimenti ministeriali, 18 sono stati adottati a sostegno delle imprese agricole meridionali danneggiate da calamità naturali, 4 a sostegno delle imprese del Centro Italia e 14 per il Nord del Paese;
nel 2009, secondo i dati dell'osservatorio agroclimatico dell'Ufficio centrale di ecologia agraria (Ucea), in Italia è raddoppiata in media la pioggia caduta (valori quasi triplicati nel Mezzogiorno), con gravi ripercussioni sulle campagne ed ingenti danni alle coltivazioni e all'economia rurale;
nel mese di gennaio 2009 si è registrata una precipitazione cumulata superiore dell'82,3 per cento rispetto alla media dello stesso mese nel periodo 1971-2000;
una situazione che conferma la tendenza fatta registrare nel mese di dicembre 2008, quando le precipitazioni sono state superiori del 92,3 per cento rispetto alla media dello stesso mese (i valori più elevati si erano registrati al Centro-Nord);
il maltempo ha provocato gravi danni nelle campagne con ripercussioni negative sulle semine dei cereali destinati alla produzione di pasta e con un calo degli investimenti, rispetto al 2008, di oltre 20 punti percentuali;
in particolare, le forti piogge e le nevicate che si sono avute nella prima parte del 2009 hanno reso inaccessibili i terreni per le normali lavorazioni e le necessarie risemine;
nel mese di aprile 2009, in seguito alla recente ondata di maltempo che ha colpito tutta l'Italia, si stimano danni per l'agricoltura per centinaia di milioni di euro, con pesanti ripercussioni sulle coltivazioni orticole, sui pomodori da industria e sulle foraggere. Nei terreni coperti dall'acqua si avranno certamente pesanti ripercussioni sulle produzioni estive;
nella regione Calabria, nel corso del 2007 e nei primi mesi del 2008, le eccessive anomalie climatiche verificatesi hanno colpito gravemente l'agricoltura regionale, provocando, tra l'altro, in particolare, una maturazione anomala e precoce di colture come quella dei finocchi, nonché ingenti danni ai numerosi impianti di vigneti, con relativo essiccamento del prodotto, compromettendo oltre la metà dell'intera produzione stagionale;
ciò ha determinato di conseguenza un'allarmante crisi dei comparti agricoli interessati, che hanno messo in ginocchio l'economia agricola delle cinque province calabresi, in particolare quella del comprensorio produttivo del crotonese;
la regione, per mezzo dell'Assessore all'agricoltura Mario Pirillo, a seguito delle richieste specifiche delle singole province, ha chiesto tempestivamente al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la decretazione dello stato di crisi per calamità naturali;
in relazione a tale richiesta, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha riconosciuto, con decreto del 21 settembre 2007, lo stato di crisi dovuto all'elevato eccesso termico per la provincia di Catanzaro, nel territorio dei comuni di Belcastro e Botricello, ed in quella di Crotone, nel territorio dei comuni di Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Mesoraca, Rocca di Neto, Roccabernarda, Scandale e Strongoli, limitatamente alle sole colture di finocchio, ed anche la Commissione europea sulle informazioni metereologiche ha dato il via libera; con decreti del 1
o ottobre 2007, del 29 febbraio 2008 e del 23 giugno 2008, sono stati, altresì, declarati calamitosi dallo stesso Ministro gli eventi relativi ai territori ricadenti nelle province di Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia;
nello specifico, conclusa favorevolmente l'istruttoria tecnica, con decreto ministeriale n. 10314 del 16 settembre 2008, sono stati successivamente destinati alla Calabria 15,242 milioni di euro, necessari a coprire, solo in parte, le varie emergenze verificatesi nell'intero territorio nel corso dell'anno 2007 e nella prima metà del 2008, e la regione, tramite l'Assessore Pirillo, ha poi provveduto a destinare alle cinque province calabresi gli importi necessari a risarcire gli imprenditori agricoli colpiti dagli eventi calamitosi in questione;
nonostante le numerose sollecitazioni fatte a vari livelli, e più volte segnalate anche dal primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo con ripetute interrogazioni parlamentari, ad oggi non risultano ancora trasferiti i relativi fondi nel bilancio regionale, in quanto ancora in attesa del versamento da parte del ministero dell'economia e delle finanze al fondo di solidarietà nazionale;
vieppiù, l'originaria assegnazione di 15,242 milioni di euro spettanti alla Calabria, scaturente dall'intesa raggiunta in sede di conferenza Stato-regioni del 31 luglio 2008, rappresentante, peraltro, solo un minimo ristoro del danno subito dagli agricoltori, è stata ridotta a euro 5.147.587,00, in applicazione della legge finanziaria per l'anno 2008;
la situazione degli agricoltori è ormai al collasso, stanchi delle tante promesse fatte loro e anche alla luce degli ulteriori danni causati dal maltempo negli ultimi mesi. Il ritardo del Governo nel trasferire i fondi in questione, sia pure insufficienti a coprire le reali necessità, sta, inoltre, cagionando gravissimi disagi sia alle aziende, sia alle moltissime famiglie, che traggono da questa attività l'unica fonte di sostentamento, con ricadute sull'intera economia regionale. Per dare l'idea della gravità della situazione, a titolo meramente esemplificativo, si vuole ricordare che 360 sono le aziende nella zona a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro che producono il finocchio, cosi come centinaia sono i produttori del famoso vino Cirò, peraltro riconosciuto tra i migliori d'Italia;
risulterebbe essere stata avanzata una recente richiesta al Ministro interrogato concernente essenzialmente l'assegnazione straordinaria per l'anno 2009, che, comunque, ad avviso degli interroganti, lascerebbe, di fatto, tutti gli agricoltori, che hanno subito danni nel corso del 2007 e del 2008, senza possibilità di effettivo ristoro -:
se il Ministro interrogato non ritenga urgente intervenire tempestivamente, affinché sia assicurato in tempi certi il necessario e promesso sostegno alle attività di tali produttori, con la corresponsione dei relativi fondi già destinati riferiti alle annualità 2007 e 2008, che contribuiranno a superare le emergenze ed a favorire la crescita economica, concentrata principalmente sul settore agricolo, delle zone interessate.(3-00574)