ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01420

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 607 del 20/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOCCIA FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/03/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORSARO MASSIMO ENRICO POPOLO DELLA LIBERTA' 20/03/2012
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2012
PIZZOLANTE SERGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 20/03/2012
CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO 22/03/2012
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 04/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 20/03/2012
Stato iter:
29/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 29/03/2012
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 29/03/2012
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 29/03/2012
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 22/03/2012

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 29/03/2012

DISCUSSIONE IL 29/03/2012

SVOLTO IL 29/03/2012

CONCLUSO IL 29/03/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 04/04/2012

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01420
presentata da
FRANCESCO BOCCIA
martedì 20 marzo 2012, seduta n.607

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
numerosissime sono le segnalazioni di piccoli investitori che, confortati dal parere di sedicenti esperti o professionisti del settore, fidandosi dell'appartenenza della Grecia all'Eurozona e delle rassicurazioni delle istituzioni europee, hanno deciso di investire in titoli di Stato della Repubblica greca nella piena convinzione di non mettere a repentaglio il proprio capitale;
oggi si rileva che l'accordo europeo sul salvataggio della Grecia prevede uno scambio dei titoli di Stato greci in portafoglio agli investitori privati con obbligazioni a più lunga scadenza e interessi minori, tale da ridurre il debito greco di 107 miliardi di euro;
il successo dell'operazione è legato al tasso di partecipazione volontaria dei privati: oltre il 90 per cento (95 per cento circa) di consensi dovrebbe bastare per dimezzare la quota del debito pubblico oggetto dello swap, riducendola da 206 miliardi di euro a poco più di 100 (64,9 miliardi di nuovi titoli greci e oltre 35 miliardi di Efsf-bond con tre durate). Sotto il 75 per cento di consensi, lo swap rischia di essere cancellato;
nel caso di adesioni al di sopra del 75 per cento ma al di sotto del 90 per cento, la Grecia si riserva la possibilità di introdurre e attivare le clausole di azione collettiva (CAC) in base alle quali basterebbe il 50 per cento dei sottoscrittori partecipanti allo swap e una maggioranza pari a 2/3 di questo quorum favorevole alla modifica tramite clausole di azione collettiva per imporre i termini su tutti i detentori privati;
gli investitori privati in possesso di 200 miliardi di euro di obbligazioni greche subiranno una perdita del 53,5 per cento del valore nominale e una perdita reale del 73/74 per cento;
il 9 marzo il Ministro delle finanze greco ha reso noto che ammontano all'85,8 per cento le adesioni volontarie dei creditori privati sotto legislazione greca (pari a 152 miliardi di euro su 177) allo swap obbligazionario sul debito greco, mentre quelli sottoposti a legislazione internazionale hanno consegnato 20 miliardi su 29 pari al 69 per cento del totale: nel primo caso la soglia del 75 per cento è stata superata e ciò significa che su questa quota il Governo greco potrebbe usare le clausole di azione collettiva in modo da far arrivare le adesioni sul fronte dei bond sotto legislazione greca al 95,7 per cento del totale; nel caso, invece, dei bond greci sotto legislazione internazionale, il Ministro Venizelos ha prolungato la possibilità per i risparmiatori di aderire alla proposta di scambio fino al 23 marzo 2012, pena il mancato pagamento senza applicazione delle clausole di azione collettiva;
i piccoli risparmiatori italiani coinvolti sono decine di migliaia per un investimento complessivo in bond greci di un miliardo di euro: la maggior parte dei titoli erano denominati col codice isin GR è sono di diritto greco e sono stati tutti «swappati» anche forzosamente; altri sono isin XS e di diritto inglese: per questi sono previste le clausole di azione collettiva raggiungimento del 75 per cento di adesioni; infine, ci sono le It;
si rileva che i piccoli risparmiatori italiani sono stati invogliati e assicurati da nostri operatori finanziari a comprare i titoli di Stato greci proprio per la garanzia di sicurezza dell'investimento;
nei risparmiatori sta crescendo l'idea di essere stati traditi dall'Unione europea. Lo swap, infatti, è stato iniziato, condotto e concluso (almeno per i bond di diritto ellenico) con una contrattazione che ha visto partecipi i soli investitori istituzionali riservando ai piccoli investitori la sorpresa di trovarsi forzatamente coinvolti e vincolati ad una determinazione che ha un effetto retroattivo sulla misura dei capitali da loro sottoscritti;
gli investitori istituzionali, in primo luogo le banche, possono già usufruire di appositi vantaggi, quali il prestito dalla Banca centrale europea di circa 1.000 miliardi di euro al tasso agevolato all'1 per cento al fine di mantenere la stabilità del sistema e la possibilità di dedurre fiscalmente le perdite, vantaggi questi che non sono riconosciuti al piccolo risparmiatore;
è necessario vigilare affinché i prestiti che gli istituti bancari hanno ricevuto dalla Banca centrale europea a tasso agevolato vadano effettivamente al sostegno dell'economia reale;
la legge italiana non prevede l'applicazione delle clausole di azione collettiva; per le controversie relative alle IT, che sono pienamente di diritto italiano e quotate alla borsa di Milano, come da regolamento depositato, è competente solo ed esclusivamente l'autorità giudiziaria di Milano;
non è ammissibile che un Paese membro della UEM, decida unilateralmente di non adempiere a obblighi contrattuali garantiti da uno Stato e da una legge come quella italiana;
in gioco non sono solo i risparmi di migliaia di risparmiatori, il che già sarebbe un sufficiente motivo per agire, ma la stessa credibilità delle istituzioni italiane e la sovranità legislativa;
i risparmiatori italiani devono poter scegliere liberamente in merito alla proposta di swap ed è, pertanto, indispensabile garantire il rispetto delle normative italiane che nessun Paese che ha contratto un'obbligazione può mettere in discussione; si tratta di un problema, oltre che economico, anche di sovranità nazionale -:
se esistano obbligazioni emesse dalla Repubblica ellenica ma sottoposte alla legislazione italiana e, in caso di risposta affermativa, come il Governo intenda tutelare i risparmiatori italiani;
di quali elementi disponga in merito al rispetto dell'obbligo, da parte degli intermediari finanziari coinvolti nell'operazione di vendita dei titoli greci, di informare in modo corretto e trasparente gli investitori;
se intenda assumere iniziative normative per promuovere la costituzione di un apposito fondo di garanzia a favore dei piccoli risparmiatori italiani che hanno acquistato i titoli di Stato greci finalizzato ad assicurare l'integrale rimborso in caso di perdita di valore dell'investimento dovuto alla successiva ridefinizione del valore nominale dei crediti.
(2-01420)
«Boccia, Corsaro, Ventura, Pizzolante, Codurelli, Sanga».