ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01026

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 454 del 29/03/2011
Firmatari
Primo firmatario: GHIZZONI MANUELA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011
COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011
DE PASQUALE ROSA PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011
PES CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011
RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011
SIRAGUSA ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011
NICOLAIS LUIGI PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 29/03/2011
Stato iter:
31/03/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 31/03/2011
Resoconto RUSSO ANTONINO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 31/03/2011
Resoconto GELMINI MARIASTELLA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 31/03/2011
Resoconto COSCIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 31/03/2011

SVOLTO IL 31/03/2011

CONCLUSO IL 31/03/2011

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01026
presentata da
MANUELA GHIZZONI
martedì 29 marzo 2011, seduta n.454

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:

il tribunale del lavoro di Genova, con la sentenza 520 del 25 marzo 2011, ha condannato il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca a risarcire quindici lavoratori con contratto a tempo determinato, reiterato da tre a dieci anni, riconoscendo la possibilità della ricostruzione di carriera, l'illegittimità dei contratti a termine e i danni derivanti dalla mancata nomina a tempo indeterminato con la previsione per ciascuno dei quindici ricorrenti di un risarcimento di circa 30 mila euro;


complessivamente il costo del risarcimento a carico dell'erario ammonta a circa 500 mila euro;

la decisione del tribunale di Genova si fonda sul mancato rispetto da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca della direttiva dell'Unione europea 1999/70/CE, recepita nella normativa nazionale con il decreto legislativo n. 368 del 2001, il quale dispone, all'articolo 4, che un contratto a tempo determinato può essere prorogato non più di una volta e che la durata totale di uno o più contratti a tempo determinato non può superare i tre anni e, all'articolo 5, comma 4-bis, che uno o più contratti di durata superiore ai tre anni siano considerati contratti a durata indeterminata;

nell'anno scolastico 2010-2011 risultano in servizio a tempo determinato 113.348 docenti, di cui 89.931 con contratto fino al termine delle lezioni, e 51.402 unità di personale ATA;

sarebbe assai onerosa (stime giornalistiche quantificano l'eventuale onere tra i 4 e i 6 miliardi di euro) l'eventuale estensione degli effetti determinati dalla suddetta sentenza al personale della scuola a tempo determinato che volesse intraprendere analoghe azioni legali;






nei prossimi tre anni andranno in pensione all'incirca 70000 docenti con una fascia retributiva media di 28/35 anni di servizio. Il costo di tale personale in ruolo è pari a circa tre miliardi di euro: se le cattedre lasciate libere venissero coperte con l'assunzione di personale attualmente occupato con contratti a tempo determinato (e venisse loro ricostruita la carriera), lo Stato sosterrebbe un costo stimato di 2 miliardi e mezzo, con un risparmio di circa 500 milioni di euro;

un piano straordinario di immissione in ruolo non avrebbe solo un vantaggio economico e di tutela dei docenti che da anni assolvono, pur in una condizione di precariato, al delicato compito dell'insegnamento e dei servizi ausiliari e di segreteria, ma consentirebbe soprattutto di garantire agli alunni quella continuità didattica indispensabile per il miglioramento dei livelli di apprendimento e per l'innalzamento della qualità del sistema di istruzione. In tale senso era stato predisposto il piano triennale di assunzioni, previsto dal Governo Prodi nella finanziaria per il 2007, che disponeva l'immissione in ruolo di 150.000 docenti e 20.000 ATA, prefigurando l'esaurimento - di fatto - delle graduatorie ad esaurimento -:

se, alla luce della sentenza del tribunale di Genova e delle considerazioni espresse in premessa, il Ministro interpellato non intenda procedere ad un piano straordinario di immissioni in ruolo e valutare la necessità di non procedere con la terza tranche dei tagli dei posti in organico previsti dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito dalla legge n. 133 del 2008.

(2-01026)
«Ghizzoni, Ventura, Coscia, De Pasquale, Pes, Antonino Russo, Siragusa, Nicolais».