ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00861

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 385 del 19/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 19/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
MURA SILVANA ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
ORLANDO LEOLUCA ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
RAZZI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
SCILIPOTI DOMENICO ITALIA DEI VALORI 19/10/2010
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 19/10/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 19/10/2010
Stato iter:
21/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/10/2010
Resoconto DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 21/10/2010
Resoconto GIOVANARDI CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 21/10/2010
Resoconto DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/10/2010

SVOLTO IL 21/10/2010

CONCLUSO IL 21/10/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00861
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 19 ottobre 2010, seduta n.385

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:

la trasmissione giornalistica Report andata in onda sui Rai Tre il 17 ottobre scorso, ha realizzato un'inchiesta relativa al caso delle ville di Nonsuch Bay ad Antigua e del terreno di quattro acri acquistato dal Premier Berlusconi nel 2007;

prima ancora della sua messa in onda, l'avvocato del Presidente del Consiglio e deputato del PdL, Niccolò Ghedini, aveva sostanzialmente chiesto «preventivamente» di sospendere il suddetto reportage su Antigua;

nell'inchiesta suddetta, ripresa e approfondita dai principali quotidiani del 18 ottobre, viene ricostruita la vicenda che vede protagonista il Presidente del Consiglio e relativa ai suoi investimenti ad Antigua e alle sue ville costate 22 milioni di euro, cercando di far luce su investimenti, acquisti immobiliari, rapporti politici, e sul lussuoso complesso residenziale del premier, definito «il Castello» proprio per la sua imponenza;

la trasmissione della Gabanelli ricostruisce come il 20 settembre 2007 Berlusconi abbia comprato quattro acri di terra da una società di Antigua, la Flat Point Development, impegnata a costruire sull'isola caraibica ville su un'area di 160 ettari. Di questa società Flat non si conoscono i proprietari effettivi. Sono infatti protetti da un certo numero di prestanomi e fiduciari con nomi italiani, e da un sistema di scatole cinesi che sfocia a Curacao, Antille olandesi;




come riportato dal quotidiano La Repubblica del 18 ottobre, relativamente ai reali proprietari della società Flat point, «dai registri pubblici risulta che detta società sia posseduta dalla Emerald Cove Ensineering Nv e a monte dalla Kappomar, due società delle Antille olandesi con sede a Curacao. La società è stata per lungo tempo una scatola vuota, dormiente, poi improvvisamente si è accesa quando a partire dal 2005 arrivano copiose risorse finanziarie proprio dai conti di Silvio Berlusconi, quelli aperti presso Banca Intesa e il Monte dei Paschi di Siena. Il premier versa qualcosa come 22 milioni di euro. E li versa correttamente da filiali italiane alla filiale italiana di Banca Arner, con tanto di note descrittive. È l'istituto elvetico poi a trasferire quei soldi da Milano a Lugano senza le dovute precauzioni in tema di antiriciclaggio, richieste da Banca d'Italia per i trasferimenti di denaro all'estero. Per l'entourage di Berlusconi, quei soldi sarebbero serviti per acquistare 5 ville, ma i numeri e le dichiarazioni non coincidono con i contratti depositati presso Banca Arner. Così come non coincidono gli spostamenti di denaro. I legali di Berlusconi dicono di aver spiegato tutto, eppure, di quel tutto, basterebbe il nome di chi si cela dietro la facciata della Flat point, amministrata da tre fiduciari tra la Svizzera e l'Italia»;

è evidente quindi come rimanga del tutto oscuro chi sia il reale proprietario dei terreni acquistati dal Premier, e quindi chi ci sia dietro la «Flat Point Development», la società dalla quale Berlusconi avrebbe appunto acquistato i terreni e le sue ville ad Antigua;

nella sede milanese della banca svizzera Arner, dove «arrivano» i suddetti 22 milioni di euro, la famiglia Berlusconi ha quattro conti correnti per un totale di 60 milioni di euro, di cui uno intestato direttamente al Presidente del Consiglio (conto corrente n. 1) per dieci milioni, e altri tre per 50 milioni a capo delle holding italiane amministrate dai figli Marina e Piersilvio;

già nel novembre del 2009 la trasmissione Report affronta le «opacità» della Banca Arner e illustra per quali ragioni e circostanze la banca vicina a Berlusconi è sotto il mirino degli ispettori della vigilanza della Banca d'Italia che vi rintracciano «gravi irregolarità a causa delle carenze e delle violazioni in materia di contrasto del riciclaggio». La stessa Banca d'Italia ha sostenuto l'impossibilità di accertare i beneficiari economici di alcune società che hanno il conto alla Arner Italia e, fra queste, la Flat Point Development Limited di Antigua;

l'inchiesta di Report in quell'occasione si chiudeva con una sorta di «appello». Milena Gabanelli chiudeva «se non sarebbe opportuno, per il Premier, prendere i 60 milioni di euro, spostarli dalla banca Arner e depositarli in un'altra banca italiana un po' più trasparente». Un appello che non ha avuto finora alcuna risposta, e che ha indotto la giornalista a ritentare su questa inchiesta;

tra i clienti della Banca Arner vi sono diversi nomi di persone vicine al Premier alcune delle quali condannate in via definitiva per i casi Imi-Sir e Lodo Mondadori, e altre per corruzione di alcuni funzionari della Guardia di Finanza;

alla Banca Arner vengono gestite le società anonime Centocinquantacinque e Karsira Holding, che a cascata controllano due società amministrate da persone coinvolto nella vicenda del Lodo Mondadori. Infine, ancora la Banca Arner, ha avuto tra i suoi fondatori una persona che, nella sentenza che ha condannato David Mills, è definita l'amministratore di società riconducibili «direttamente a Silvio Berlusconi»;

alla Banca Arner vengono gestite delle società i cui titolari sotto implicati in vicende giudiziarie che vedono coinvolto anche il Presidente del Consiglio. Peraltro alla medesima Banca Arner vengono gestiti i soldi della suddetta immobiliare Flat Point Development Limited;

la stessa Flat Point Development Limited di Antigua ha un conto alla Banca Arner, e gli stessi pubblici ministeri di Milano hanno rilevato le «causali poco verosimili» di «trasferimenti di somme all'estero» tra la società Flat Point, la filiale italiana di Arner Bank. e poi la Arner svizzera;

va altresì sottolineato conce sempre nell'inchiesta di Report, sia emerso come cinque anni fa, lo stesso Presidente del Consiglio aveva chiesto ai leader europei di ridurre il debito estero dell'isola, nonostante Antigua non sia un Paese sottosviluppato ma un paradiso fiscale inserito nella black-list internazionale criticato dall'Ocse e dal G20. Gli stessi paradisi fiscali a cui il Ministro Tremonti ha detto di aver dichiarato guerra;

in relazione alle vicende appena richiamate non si può non ricordare che la disciplina legislativa in materia di conflitto d'interessi, e specificamente l'articolo 5 della legge n. 215 del 2004, prevede tra l'altro l'obbligo - in capo al titolare di incarichi di governo - di trasmettere entro termini piuttosto stretti (sessanta giorni successivi al termine entro il quale devono essere dichiarate eventuali posizioni di incompatibilità) all'Autorità garante della concorrenza e del mercato i dati relativi alle proprie attività patrimoniali, ivi comprese le partecipazioni azionarie; rientrano nell'obbligo di comunicazione anche la attività patrimoniali detenute nei tre mesi precedenti l'assunzione della carica. Peraltro l'obbligo riguarda anche il coniuge ed i parenti entro il secondo grado. Le dichiarazioni in questione sono rese anche all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, quando la situazione di incompatibilità riguarda i settori delle comunicazioni, sonore e televisive, della multimedialità e dell'editoria, anche elettronica, e quando i dati patrimoniali sono attinenti a tali settori. Va sottolineato che la normativa prevede altresì che il titolare di cariche di governo debba dichiarare ogni successiva variazione dei dati patrimoniali in precedenza forniti, entro venti giorni dai fatti che l'abbiano determinata;

le vicende sopra riportate non possono considerarsi una vicenda privata del Presidente del Consiglio, in quanto pongono rilevanti questioni attinenti sia alla credibilità della figura pubblica del Premier, sia alla coerenza tra scelte di politica generale e scelte individuali dei rappresentanti del Governo, sia al potenziale conflitto di interessi non solo di natura economica ma anche di natura politica in relazione alle attività e alle decisioni dei Governo in carica -:

se, anche alla luce dei vincoli posti dalla disciplina in materia di conflitto di interessi non ritenga indispensabile chiarire quanto esposto in premessa relativamente ai suoi investimenti immobiliari sull'isola di Antigua;

se sia a conoscenza del reale proprietario da cui il Presidente del Consiglio ha regolarmente acquistato i terreni;

se e in quale misura la proprietà effettiva della banca Arner sia riconducibile al Presidente del Consiglio;

se sia a conoscenza del fatto che da più di un anno la banca Arner sia oggetto di accertamenti da parte della Banca d'Italia per gravi irregolarità a causa di carenze e violazioni in materia di contrasto del riciclaggio, e alla luce di ciò quali siano i motivi che lo inducono a continuare a intrattenere rapporti con il suddetto istituto di credito, sotto inchiesta per riciclaggio;

se sia proprietario della immobiliare «Flat Point development limited» di Antigua;

quali siano le ragioni per le quali a suo tempo il Presidente del Consiglio abbia chiesto ai leader europei di ridurre il debito estero dell'isola, nonostante Antigua non sia un Paese sottosviluppato ma un paradiso fiscale inserito nella black list internazionale criticato dall'OCSE e dal G20 e quali siano gli attuali orientamenti del Governo al riguardo.

(2-00861)
«Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Barbato, Cambursano, Cimadoro, Di Giuseppe, Di Stanislao, Favia, Aniello Formisano, Messina, Mura, Monai, Leoluca Orlando, Paladini, Palagiano, Palomba, Porcino, Piffari, Razzi, Rota, Scilipoti, Zazzera».