Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00808
presentata da
SALVATORE VASSALLO
mercoledì 4 agosto 2010, seduta n.365
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
in data 6 maggio 2010 (seduta 318) il primo firmatario della presente interpellanza urgente ha illustrato analoga iniziativa di sindacato ispettivo (n. 2-00703) per segnalare le «problematiche inerenti alla liquidazione degli onorari degli avvocati che hanno esercitato il patrocinio a spese dello Stato»;
le attività professionali in questione sono state modificate dall'entrata in vigore (1o luglio 2002) del testo unico, decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, recante disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia, che ha sancito l'introduzione del cosiddetto patrocinio a spese dello Stato, estendendone l'applicabilità - in precedenza confinata al processo penale - alle materie civili;
il Sottosegretario di Stato per la giustizia - onorevole Maria Elisabetta Alberti Casellati - ha fornito, in occasione della richiamata interpellanza, una risposta di cui allora l'interpellante prese atto, riservandosi un esame analitico e un confronto anche con i tribunali, in particolare per gli aspetti che di primo acchito presentavano potenziali carenze di informazioni e argomentazioni contraddittorie;
dai dati raccolti dagli interpellanti emerge una situazione che da una parte smentisce, e comunque integra, le informazioni fornite dal Governo e, dall'altra sottolinea l'inadeguatezza della risposta del Ministero in termini di dotazione finanziaria e di adozione di politiche mirate in ambito giudiziario;
i competenti uffici del Ministro, riconosce che non «riesce a stabilire» (a quantificare o a comunicare) il dato, diviso per singola voce, relativo al fabbisogno finanziario, né a differenziare in forma analitica i crediti maturati su base annua dalle amministrazioni territoriali della giustizia, né appare in grado di indicare in forma rigorosa e attendibile l'entità delle risorse necessarie a sanare la condizione debitoria nei confronti degli avvocati che hanno esercitato gratuito patrocinio a spese dello Stato;
i dati riferiti e forniti dal Ministero dell'economia e delle finanze per le spese e gli onorari dei difensori e dei consulenti tecnici (capitolo di spesa n. 1360) fanno capo a risorse «generali», «complessive», non essendo cioè possibile ricavare un dettagliato piano per capitoli di spesa;
similmente, il riferimento ai «60 milioni di euro assegnati con decreto n. 11932» in termini di cassa, per la copertura dei debiti residui relativi al 2009 (riguardanti cioè i debiti del 2008), non consente di rilevare le modalità attraverso cui il Ministero intenda coprire le necessità finanziarie per il 2009, né di valutare l'impatto dello stanziamento in decreto sulla situazione debitoria relativa al gratuito patrocinio per la quale il dipartimento per gli affari di giustizia produce una stima desunta dalla percentuale di risorse erogate sul totale delle spese necessarie;
in particolare, il Sottosegretario Alberti Casellati ha affermato che, «per far fronte a tutte le spese di giustizia dell'anno 2009», il Ministero ha accreditato al tribunale di Bologna «1 milione 380 mila euro, a fronte di esigenze rappresentate, dallo stesso ufficio giudiziario, per circa 1 milione 830 mila euro» e dunque «il 75 per cento di quanto effettivamente richiesto provvedendo, inoltre, all'estinzione del debito maturato nell'anno 2008»;
in realtà, per quanto concerne il tribunale di Bologna, il dirigente responsabile per le spese di giustizia del distretto della corte d'appello di Bologna ha confermato che a fronte di un fabbisogno di 1,8 milioni di euro (i dati in possesso degli interpellanti segnalano una situazione debitoria di circa 500 mila euro nei confronti dell'ufficio del funzionario delegato, e di 1,35 milioni verso l'ufficio ragioneria), è stato trasferito solo un quarto di quanto richiesto, per l'anno 2009;
ne consegue che i dati forniti dal sottosegretario Casellati appaiono agli interpellanti fuorvianti e largamente imprecisi; mentre afferma che è stato erogato il 75 per cento delle risorse richieste dal tribunale di Bologna, la proporzione risulterebbe, secondo fonti del medesimo Tribunale, esattamente inversa posto che nel distretto di Bologna è giunto solo il 25 per cento di quanto richiesto;
stando sempre a quanto riferito dal dirigente per le spese di giustizia del distretto della corte d'appello di Bologna, risulta che il Ministero sia a conoscenza del fatto che il fabbisogno finanziario, nel caso bolognese, è in crescita essendo raddoppiato negli ultimi due anni passando da 2,5 a 5 milioni di euro -:
se il Governo sia o meno a conoscenza della grave situazione illustrata, la quale, ad avviso degli interpellanti, smentisce quanto riferito dal Ministero in precedenza;
se il Ministero sia dunque in grado di fornire analiticamente gli importi a debito effettivi per anno giudiziario dal 2008 ad oggi - sia per il complesso delle spese di giustizia sia, nelle specifico, nei confronti dei difensori che abbiano patrocinato a spese dello Stato - quanto all'aggregato nazionale e con distinto riferimento ai tribunali di Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Torino, Catanzaro, Catania, Palermo, Venezia, Treviso, Bari, Roma;
quali azioni intenda intraprendere per assicurare la continuità nell'erogazione di un servizio teso a garantire un diritto costituzionale anche per i cittadini meno abbienti come sancito dagli articoli 3 e 24, terzo comma, della Costituzione, assicurando una retribuzione degli operatori del settore corrispondente all'importanza sociale del ruolo da essi svolto.
(2-00808)
«Vassallo, Rossomando, Pedoto, Causi, Marco Carra, Rubinato, Capano, Lo Moro, Colaninno, Bordo, Samperi, Tenaglia, Recchia, Bachelet, Martella, Merloni, Ghizzoni, Bratti, Motta, Ferranti, Nicolais, De Torre, Zampa, Morassut, Realacci, Schirru, Gozi, Federico Testa, Viola, Zaccaria, Siragusa, Rosato».