ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00726

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 326 del 24/05/2010
Firmatari
Primo firmatario: BOCCIA FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/05/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VENTURA MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2010
BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2010
VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO 27/05/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 24/05/2010
Stato iter:
03/06/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/06/2010
Resoconto BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 03/06/2010
Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 03/06/2010
Resoconto VICO LUDOVICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/05/2010

RITIRO FIRME IL 27/05/2010

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/05/2010

DISCUSSIONE IL 03/06/2010

SVOLTO IL 03/06/2010

CONCLUSO IL 03/06/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00726
presentata da
FRANCESCO BOCCIA
lunedì 24 maggio 2010, seduta n.326

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la Germania ha annunciato all'improvviso il 18 maggio 2010 il blocco delle vendite allo scoperto di titoli di Stato della zona euro e delle azioni delle dieci maggiori società tedesche quotate in Borsa, riportando di fatto alla loro finalità originaria l'uso dei credit default swap, oggi trasformati da strumenti di copertura in strumenti speculativi;
il divieto si applica solo in Germania e non impedisce che si possa speculare al ribasso su questi titoli mediante soggetti finanziari ubicati in altri Stati dell'eurozona;
la misura, come prevedibile, ha creato tensioni nei mercati, riconducibili al fatto di non essere stata coordinata;
è evidente che se tutti gli Stati dell'area euro adottassero una misura analoga, nessuno potrebbe più sfuggire alla regolamentazione, poiché un operatore non residente nell'eurozona, per operare su tali titoli, ha bisogno di un operatore residente nell'area per poterli tradurre in propria valuta;
questa esigenza era stata sottolineata già il 7 maggio 2010 dal Gruppo del Partito democratico;
la misura tedesca, infatti, è l'effetto della riluttanza di una parte dei grandi paesi a mettere ordine nel mercato finanziario, le cui conseguenze stanno ricadendo sui cittadini europei;
è chiaro che l'Europa e la sua moneta sono sotto attacco e le speculazioni riguardano tutti e possono colpire più duramente le economie con maggiori difficoltà: è successo con la Grecia, può succedere con Spagna, Portogallo e con la stessa Italia;
è ormai evidente che i fondi speculativi non sono più gli hedge funds nati con Alfred Winlslow Jones nel '49, ma essenzialmente strumenti che speculano su tutto e su tutti, compresi i titoli di Stato;
il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, durante il vertice Unione europea-America Centrale, si è dichiarato d'accordo sulla necessità di frenare le vendite allo scoperto e ha invitato il Comitato europeo dei regolatori a valutare rapidamente se le condizioni che hanno condotto le autorità tedesche a questa conclusione si presentino in altre parti d'Europa. L'obiettivo è quello di accelerare sul coordinamento europeo dell'azione per contrastare la volatilità dei mercati, poiché azioni adottate da altre autorità nazionali coordinate a livello europeo rafforzerebbero le azioni di ogni paese e aggiungerebbero valore e peso al messaggio trasmesso ai mercati;
è quindi necessario imporre misure immediate e certe per bloccare le speculazioni degli hedge funds sugli Stati europei e per questo devono essere bloccate le vendite allo scoperto di titoli in tutta l'Unione europea, esattamente come accadde nei mesi successivi al fallimento di Lehman Brothers;
appare, d'altro canto, evidente la necessità di dotarsi di un'agenzia di rating Europea, autonoma, indipendente e pertanto pubblica, poiché non sono più ammissibili giudizi frammentari di agenzie di rating americane sempre meno credibili: si pensi a quanto avvenuto nelle scorse settimane con Moody's, che ha espresso pareri affrettati, e prontamente ritrattati, ma che nel frattempo hanno provocato fortissime turbolenze nei mercati. Turbolenze che hanno sicuramente avvantaggiato, in quelle ore, gli speculatori -:
quali iniziative, anche normative, intenda assumere il Governo e, in particolare, se intenda procedere a misure analoghe a quelle adottate dal Governo tedesco, bloccando la possibilità di vendita di titoli allo scoperto in Italia e facendosi promotore dell'estensione di tale misura a tutta l'eurozona, così da garantire l'efficacia della misura stessa;
se il Governo intenda adottare iniziative sul piano fiscale tese a inasprire la tassazione sulle operazioni speculative;
se sia intenzionato a farsi promotore in sede europea della costituzione di un'agenzia di rating europea autonoma, indipendente e pubblica.
(2-00726)
«Boccia, Ventura, Baretta, Fluvi, Vico».