ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00610

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 278 del 04/02/2010
Firmatari
Primo firmatario: ORLANDO LEOLUCA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 04/02/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
DI STANISLAO AUGUSTO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
SCILIPOTI DOMENICO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
RAZZI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
PORCINO GAETANO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
TOUADI JEAN LEONARD PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
PALOMBA FEDERICO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
LUONGO ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
ROTA IVAN ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
DI GIUSEPPE ANITA ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
LO MORO DORIS PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
MONAI CARLO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
SAMPERI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 04/02/2010
PISICCHIO PINO MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 04/02/2010
MISITI AURELIO SALVATORE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 04/02/2010
LAGANA' FORTUGNO MARIA GRAZIA PARTITO DEMOCRATICO 04/02/2010
VERNETTI GIANNI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 04/02/2010
PORFIDIA AMERICO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 04/02/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/02/2010
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/02/2010
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/02/2010
Stato iter:
11/02/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/02/2010
Resoconto MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 11/02/2010
Resoconto DAVICO MICHELINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 11/02/2010
Resoconto MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 11/02/2010

SVOLTO IL 11/02/2010

CONCLUSO IL 11/02/2010

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00610
presentata da
LEOLUCA ORLANDO
giovedì 4 febbraio 2010, seduta n.278

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

l'escalation criminale che ha segnato l'anno appena concluso ha fatto registrare nel territorio calabrese uno stillicidio pressoché quotidiano di attentati e intimidazioni di stampo mafioso ai danni di amministratori pubblici, dirigenti e imprenditori, segno di un tentativo sempre più perniciosa e invasivo di condizionare il sistema politico e sociale di questa regione, che già detiene il ben poco invidiabile record italiano di amministrazioni comunali sciolte per mafia;

solo per il periodo che va da settembre a dicembre dello scorso anno a Reggio Calabria e provincia sono stati registrati 160 atti intimidatori, fra attentati al tritolo e colpi di pistola alle saracinesche dei negozi. Fra incendi alle attività commerciali e alle auto degli imprenditori. Solo 80 casi si sono verificati nel capoluogo (L'Espresso, «Dove comanda la mafia», 4 febbraio 2010);

il 3 gennaio ha segnato l'inizio della «tensione», e la bomba artigianale fatta esplodere davanti alla procura generale ha fatto scattare l'emergenza 'ndrangheta. Il 7 gennaio il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, e il Ministro della giustizia, Angelino Alfano, arrivano nella città sullo stretto per una riunione d'urgenza, e lo stesso giorno viene ritrovato un ordigno rudimentale inesploso nel cortile dell'aula bunker, Il 21 gennaio, in occasione della «giornata della legalità», organizzata dal ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini, mentre sono in visita in città il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e lo stato maggiore dell'antimafia, una soffiata fa ritrovare una macchina con armi ed esplosivo a poche centinaia di metri dal percorso che le autorità avrebbero effettuato per andare in aeroporto. Il 25, infine, la minaccia di morte al magistrato antimafia Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria: riceve una busta contenente un proiettile e un biglietto di minacce a lui e alla sua famiglia. («ESCALATION DELLA 'NDRANGHETA...» - www.nerinagatti.com);

sono dei veri e propri «messaggi alle istituzioni», come sospetta il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il quale parla di intimidazione della 'ndrangheta, di un avvertimento delle cosche «che reagiscono nervosamente alla cattura dei latitanti e all'aggressione dei patrimoni»;

proprio il giorno dell'ultimo «messaggio», giorno delle minacce al pubblico ministero Lombardo, coincide con l'inizio della requisitoria al processo «Testamento»;

l'indagine «Testamento», eseguita dalla squadra mobile reggina, svela gli affari delle potenti cosche dei Libri e dei Condello, ma soprattutto mette in luce la commistione della criminalità organizzata con imprenditori e amministratori comunali di Reggio Calabria. Nell'indagine è coinvolto un ex amministratore, nonché ex poliziotto (..), che sarebbe l'anello di congiunzione tra i clan ed i soldi pubblici.(«ESCALATION DELLA 'NDRANGHETA...» - www.nerinagatti.com);

la prima parte della requisitoria del pni Lombardo si esplica, in particolare, sui cosiddetti «reati fine», tra i quali le estorsioni: «L'edilizia - afferma Lombardo - è il settore strategico della cosca Libri e in questo processo, più volte, abbiamo toccato con mano cosa significhi essere soggetti a logiche di omertà». («Processo Testamento», Martedì 19 gennaio 2010 in www.strill.it);

stando all'impianto accusatorio, il suddetto ex amministratore avrebbe consentito al capo locale di San Giorgio Extra, quartiere di Reggio Calabria, «di accreditarsi quale interlocutore privilegiato della pubblica amministrazione comunale nella gestione ed organizzazione di feste e mostre finanziate illegittimamente con denaro del Comune»;

il 2 febbraio 2010, il pm Giuseppe Lombardo, il magistrato della Dda a cui nei giorni corsi era stata inviata una busta con un messaggio di morte e una cartuccia di fucile, concludendo la requisitoria nel processo «Testamento», e chiedendo complessivamente 89 anni di reclusione in tutto, si è occupato dell'associazione mafiosa soffermandosi sulle attività della famiglia Libri, sostenendo che esercitava «una pressione asfissiante nel territorio di Cannavò, anche per ciò che riguarda l'edilizia privata, costringendo i cittadini ad accettare le forniture da soggetti vicini alla famiglia, come Bruno Crucitti». E parlando di Crucitti, il pm lo ha definito come «imprenditore della cosca che opera con la cosca e per la cosca»; («Clan Libri, il pm chiede sei condanne», Gazzetta del Sud, 3 febbraio 2010);

Lombardo ha fatto anche un approfondimento su alcuni ex amministratori: «Le loro condotte - ha sostenuto - sono gravi perché questi si interessavano per fare avere dei benefici alla cosca Libri impegnata ad accrescere il potere e la visibilità tramite esponenti politici. I rapporti di (...) con (...) assicurano il salto di qualità che l'organizzazione criminale cercava», («Clan Libri, il pm chiede sei condanne», Gazzetta del Sud, 3 febbraio 2010);

«l'ultimo messaggio» allo Stato è probabilmente quello più pericoloso. Il lavoro di Lombardo e Galletta oltre alla cosche è andato a colpire quella zona grigia di gente che con la 'ndrangheta va a braccetto. Gli imprenditori, i professionisti, i politici che con la 'ndrangheta fanno affari e si scambiano favori. Quelle persone che della 'ndrangheta hanno bisogno per essere eletti o per avere agevolazioni e che poi proprio per questa loro commistione diventano ricattabili («ESCALATION DELLA 'NDRANGHETA...» - www.nerinagatti.com);

si tratta, inequivocabilmente, di una situazione insostenibile che mina le basi stesse della convivenza civile e dello Stato di diritto, frutto di problemi endemici legati al sottosviluppo del Mezzogiorno, ma anche alla perversa deriva culturale di una società che non ha ancora trovato il coraggio e la forza di un rigetto definitivo ed inequivocabile della 'ndrangheta. «Quella che la gente nota a Reggio è una "mafia liquida" per usare il termine con il quale l'ex Presidente della commissione antimafia l'ha definita, per indicarne il "livello di pervasività" e la "pesantezza"». (L'Espresso, «Dove comanda la mafia», 4 febbraio 2010);

emerge, con sempre maggiore evidenza, un pericoloso sodalizio che si consolida intorno ad enormi interessi economici, che spaziano dal traffico internazionale di stupefacenti al racket, dal riciclo del denaro sporco in grandi attività imprenditoriali allo smaltimento abusivo dei rifiuti, tanto che «a Reggio le 'ndrine vogliono gestire direttamente le attività. Impongono la fornitura di materiali, i mezzi e gli uomini da impiegare. E ogni zona della città è divisa dai clan»;

nonostante un contesto così compromesso dalla violenza e dall'arroganza della criminalità organizzata, si assiste da alcuni anni ad una forte presa di coscienza da parte della società civile e della politica sana, grazie anche agli enormi sforzi fatti da magistratura e forze dell'ordine, che con mezzi insufficienti sono comunque riusciti a segnare importanti vittorie. Cresce, insomma, la consapevolezza che la mafia si può sconfiggere, ma soltanto se si riesce a opporre a essa un fronte compatto che non le consenta di fare breccia;

per ottenere questo risultato, però, non bastano la volontà e il coraggio di pochi, occorre soprattutto che lo Stato centrale si faccia garante di questo ambizioso e irrinunciabile obiettivo, mettendo a disposizione i mezzi e le risorse per combattere e vincere questa battaglia di libertà. Premessa imprescindibile, dunque, è il potenziamento delle forze dell'ordine e degli uffici giudiziari che operano sul territorio, la creazione di presidi di polizia nelle zone attualmente scoperte e l'avvio di una massiccia campagna a favore della legalità e della «cultura della legalità» intesa come primo strumento di lotta contro la criminalità organizzata, e che punti soprattutto alla formazione dei più giovani -:

quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, al fine tutelare la regolarità dei procedimenti di appalto ed impedire il controllo illegale del territorio, per contrastare la contiguità di esponenti delle istituzioni, del mondo degli affari e delle professioni con la criminalità organizzata e con il sistema di corruzione;

quali iniziative intenda adottare, in particolare, per garantire il regolare svolgimento delle procedure elettorali delle prossime elezioni regionali, la libera espressione del voto e impedire il coinvolgimento in esse di esponenti collusi con il sistema di illegalità e criminalità organizzata;

se il Governo non ritenga urgente e improcrastinabile, anche alla luce dei recenti fatti di Reggio Calabria, con la mobilitazione diretta dei ministri dell'interno e della giustizia, di agire in maniera efficace per contrastare la criminalità organizzata come una priorità - che come tale dovrebbe essere affrontata -, senza attendere l'ennesimo attentato o intimidazione prima di intervenire.

(2-00610)
«Leoluca Orlando, Messina, Di Stanislao, Zazzera, Barbato, Cambursano, Scilipoti, Razzi, Evangelisti, Favia, Porcino, Touadi, Zampa, Palomba, Luongo, Borghesi, Rota, Paladini, Cimadoro, Piffari, Di Giuseppe, Lo Moro, Monai, Donadi, Samperi, Vannucci, Zucchi, Palagiano, Pisicchio, Misiti, Laganà Fortugno, Vernetti, Porfidia».
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

criminalita' organizzata

eliminazione dei rifiuti

formazione professionale

imprenditore

legalita'

lotta contro la criminalita'

mafia

polizia

pubblico ministero

traffico di stupefacenti

traffico illecito

trasporto internazionale