ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00429

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 202 del 14/07/2009
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/07/2009
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DONADI MASSIMO ITALIA DEI VALORI 14/07/2009
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 14/07/2009
BORGHESI ANTONIO ITALIA DEI VALORI 14/07/2009


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/07/2009
Stato iter:
16/07/2009
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/07/2009
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 16/07/2009
Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 16/07/2009
Resoconto DI PIETRO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/07/2009

SVOLTO IL 16/07/2009

CONCLUSO IL 16/07/2009

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00429
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
martedì 14 luglio 2009, seduta n.202

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:

l'evasione fiscale è un comportamento illecito finalizzato ad occultare volontariamente, in tutto o in parte, la base imponibile di un tributo e si realizza tipicamente attraverso la sottodichiarazione dei ricavi, la sopravvalutazione dei costi oppure l'omessa dichiarazione dei redditi;

l'evasione fiscale in Italia è enorme. Essa non è solo riprovevole dal punto di vista etico e civile, è una piaga, una «pandemia» che comporta una gravissima alterazione del mercato e dell'intero sistema economico e provoca danni ingenti a tutti: alle imprese, che si trovano di fatto a competere in un mercato gravemente distorto, alle famiglie che devono fare i conti con un prelievo eccessivo e servizi scadenti e, in definitiva, allo stesso Stato, costretto ad abdicare alla sua funzione «naturale» di accorto mediatore tra gli interessi e le molteplici spinte che provengono dalla società. Fondamentale è la percezione dell'efficienza, della capacità di accertamento dell'amministrazione finanziaria e delle modalità con cui quest'ultimo viene realizzato. In poche parole; è evidente che la «tentazione» a evadere è strettamente correlata all'eventualità di subire un accertamento;

l'«arma» dei condoni, utilizzata a piene mani dal Ministro Tremonti nel biennio 2003-2004, nel quale rastrellò 30 miliardi di euro, e poi ancora il concordato, l'integrativa semplice, la sanatoria delle tasse locali, del canone RAI, delle liti fiscali pendenti senza più soglia limite, ma anche lo «scudo fiscale» del 2002 per il rientro dei capitali esportati illegalmente, che venne esteso alle società, e poi ancora il condono edilizio, sono pessime scelte di politica tributaria, che, ad avviso degli interpellanti, oltre ad essere strumenti di dubbia «moralità», non fanno altro che offrire agli evasori continue aspettative future di condoni fiscali, rendendo più appetibile l'evasione;

da notizie di stampa di questi giorni si apprende poi della possibilità di una nuova sanatoria da inserire all'interno del provvedimento anti-crisi in discussione alla Camera; si tratterebbe di un piano di Governo e maggioranza che prevede l'«esclusione di punibilità» per una serie di reati fiscali, valutari, societari e fallimentari, tra cui il falso in bilancio e la bancarotta; lo «scudo fiscale» che permetterebbe ai capitali attualmente detenuti all'estero di rientrare nel territorio italiano no farebbe altro che riportare in Italia capitali che non possono che provenire, a giudizio degli interpellanti, da evasioni fiscali, falsi in bilancio, bancarotte fraudolente, emissione di fatture false, o ancor peggio traffico di droga, traffico di armi, di organi, di sfruttamento della prostituzione e simili;

in Italia, l'evasione fiscale è pari al triplo di quella presente nei Paesi europei più abili nella lotta al «nero» e al doppio della media europea. L'Istat ha stimato che, solo per l'anno 2007, sono state evase tasse per un importo di 100 miliardi di euro, una cifra che vale più di tre manovre finanziarie, circa sette punti percentuali del prodotto interno lordo, come l'intera spesa sanitaria: in pratica, livelli di evasione incompatibili con la democrazia;

livelli così alti di evasione inducono aliquote di tassazione più elevate del necessario, creano distorsioni nella concorrenza e iniquità sociali tra chi paga e chi non paga le imposte, riducono la competitività internazionale del nostro sistema economico e rischiano di alimentare altre piaghe come l'illegalità, la corruzione e la criminalità;

in realtà, l'evasione di tasse e contributi ha segnato nel 2007 un buon arretramento rispetto all'anno precedente, quando l'importo delle somme sfuggite alle casse dello Stato aveva sfiorato quota 115 miliardi. Si tratta di un dato incoraggiante, conseguenza delle politiche anti-evasione adottate dal precedente Governo, che inverte una tendenza di tre anni consecutivi di crescita dell'economia sommersa;

la legge finanziaria 2007 aveva messo in campo un primo pacchetto di misure per contrastare l'evasione: riorganizzazione dell'anagrafe tributaria; «tracciabilità» dei compensi dei professionisti; obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi; tenuta dell'elenco clienti-fornitori; anagrafe dei conti correnti bancari; lotta alle frodi IVA; contabilità semplificata e agevolata per 950.000 imprese minori, il cosiddetto «forfettone» per i contribuenti minimi con reddito inferiore a 30.000 euro; il risultato è che sono stati incassati 23 miliardi in più e nel contempo le entrate da ruoli e riscossioni coattive sono cresciute del 20 per cento;

gli stessi dati del 2008, anno in cui erano in vigore le misure introdotte dalla legge finanziaria 2007, dimostrato che l'attività di accertamento è stata positiva e ha portato nelle casse dell'erario 3,7 miliardi di euro, il 28 per cento in più rispetto al 2007;

la strada tracciata nella lotta all'evasione fiscale in questo primo anno del nuovo Governo Berlusconi ha previsto la cancellazione di alcuni adempimenti e, nel contempo, l'introduzione di nuove modalità di accertamento; ad avviso degli interpellanti, la risposta chiara del Governo Berlusconi-Tremonti all'evasione fiscale si trova quindi nel testo definitivo del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, asse portante della manovra triennale 2009-2011: eliminazione dell'elenco clienti-fornitori; eliminazione della «tracciabilità» dei compensi; eliminazione dell'anagrafe dei conti correnti bancari;

sempre a proposito di evasione fiscale, se ci si sofferma sull'Agenzia delle entrate, il cuore dell'amministrazione finanziaria, basta poco per rendersi conto che la situazione è abbastanza sconcertante: i funzionari addetti all'attività di controllo sono poco più di 14.000; i trattamenti e gli incentivi di carriera sono inadeguati, il personale è mal distribuito sul territorio, gli strumenti a disposizione sono insufficienti, la preparazione tecnica è insufficiente. La distribuzione del personale appare come l'anello più debole della catena: si registrano gravi carenze al Nord, che pure è la parte più produttiva del Paese. I dirigenti sono pochi, circa 1.000, e quasi due terzi dei posti di dirigente in organico sono vacanti, coperti in modo precario da funzionari reggenti. In queste condizioni, l'azione di deterrenza dell'evasione resta ancora un'arma in gran parte spuntata;

il meccanismo che alimenta i fondi per la remunerazione della produttività individuale e collettiva dei dipendenti delle Agenzie fiscali, dell'Agenzia del demanio, dei Monopoli dello Stato e del Dipartimento delle finanze (legge n. 350 del 2003, articolo 3, comma 165), è di fatto bloccato, in ragione delle disposizioni di cui all'articolo 67, comma 2, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni della legge n. 133 del 2008;

nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 luglio 2009, che stabilisce le modalità per la restituzione delle risorse del trattamento accessorio, già tagliate dal decreto-legge n. 112 del 2008, ai dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici, sono individuati i criteri per l'attribuzione delle somme ai singoli enti, ma non vengono quantificati né l'entità delle somme, né gli anni di riferimento, né i tempi di erogazione;

i fondi relativi all'anno 2008, destinati a retribuire i risultati raggiunti nell'anno 2007, non risultano quindi essere ancora, a tutt'oggi, nella disponibilità dei soggetti titolati a porre in essere accordi contrattuali, per l'individuazione sia dei percettori sia del quantum di salario incentivante 2008;

i processi riformistici legati al decreto legislativo n. 300 del 1999, cosiddetta riforma Bassanini, hanno prodotto profonde trasformazioni nell'Amministrazione finanziaria, mediante la creazione delle Agenzie fiscali (Entrate, Dogane e Territorio), dell'Ente pubblico economico Agenzia del demanio (trasformatasi in seguito alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 173 del 2003), ed ai Monopoli di Stato (in corso di trasformazione in Agenzia fiscale - Ente pubblico non economico);

il sistema agenziale di cui sopra, opera in termini qualificati secondo un moderno schema Principal-Agent, supportato da un rapporto convenzionale triennale (per l'Agenzia del demanio un contratto di servizio) a cui risulta allegato, per ogni struttura operativa, un qualificato piano aziendale annuale indicante obiettivi e modalità di raggiungimento degli stessi; il «sistema fisco» ricomprende altre importanti e qualificate strutture di supporto come la società «Equitalia spa» che si occupa di riscossione, la «Sogei spa», che in convenzione si occupa del supporto e sviluppo informatico di tutto l'apparato dell'ex Amministrazione finanziaria, eil Dipartimento delle finanze che ha il delicato ruolo di «governance» del sistema medesimo;

tale carattere di eterogeneità è anche il frutto di un tessuto normativo che richiederebbe opportuni interventi aventi l'obiettivo sia di rafforzare la governance del sistema sia di rafforzare l'autonomia gestionale delle singole strutture rispetto all'indirizzo politico;

in questi mesi sono state effettuate sia in Commissione finanze della Camera dei deputati sia in Commissione finanze e Tesoro del Senato della Repubblica diverse audizioni aventi anche lo scopo di indagare l'efficienza, l'economicità e l'efficacia delle diverse strutture;

sarebbe opportuno rivedere l'organizzazione del Comitato di gestione dell'Agenzia delle entrate, che attualmente è composto per metà da membri esterni e per metà da dirigenti interni, non garantendo affatto una forte azione di controllo e di indirizzo operativo, nonché la procedura degli atti da esso approvati; le delibere del Comitato sono infatti sottoposte al silenzio-rifiuto ovvero devono avere il preventivo nulla osta del Ministro competente -:

quali siano le misure e le iniziative del Governo per far fronte al problema dell'evasione fiscale, e se si ritenga di continuare ad utilizzare gli strumenti delle sanatorie e degli scudi fiscali, che, ad avviso degli interpellanti, oltre ad essere mezzi eticamente e socialmente discutibili, non fanno altro che peggiorare la situazione, causando aspettative di impunità e minando il consenso alla base della tassazione;

quali siano gli intendimenti del Governo in ordine al ripristino delle somme mancanti nell'anno 2008 ai dipendenti dell'Amministrazioni finanziaria, e se intenda individuare un sostitutivo meccanismo normativo che sia in grado di correlare direttamente le maggiori risorse erariali introitate rispetto ad una specifica e qualificata complessiva prestazione lavorativa dei dipendenti dell'Amministrazione finanziaria, legata al raggiungimento di precisi risultati sia con riferimento agli obiettivi dei singoli piani aziendali sia ai più generali obiettivi di carattere fiscale;

quali siano gli intendimenti del Governo in relazione all'esigenza di offrire coerenza ed omogeneità all'intera macchina del fisco, al fine di rafforzare l'autonomia gestionale delle strutture rispetto all'indirizzo politico e valorizzare le specificità professionali degli operatori.

(2-00429)
«Di Pietro, Donadi, Evangelisti, Borghesi».
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

AGENZIA DELLE ENTRATE, EQUITALIA SPA, L 2008 0133, SOCIETA' GENERALE INFORMATICA ( SOGEI )

EUROVOC :

accordo commerciale

capitali esteri

contratto di prestazione di servizi

evasione fiscale

frode

frode fiscale

IVA

lotta contro la criminalita'

premio salariale

prestazione di servizi

reato economico

restrizione alla concorrenza

rimborso