Atto Camera
Mozione 1-00518
presentata da
LEOLUCA ORLANDO
testo di
martedì 11 gennaio 2011, seduta n.415
La Camera,
premesso che:
purtroppo, il termine persecuzione è divenuto obbligato per descrivere quella dei cristiani, perché proseguono ormai da anni, tragicamente indisturbate, le persecuzioni dei cristiani nel continente asiatico e, in particolare in Cina, in Iraq e recentemente anche in Pakistan, dove negli ultimi tempi si è continuato a registrare un preoccupante intensificarsi della discriminazione e della persecuzione sui cristiani nel Paese, specialmente sulle donne e sulle ragazze cristiane, e proprio qualche giorno fa anche in Egitto: attacchi che sono il chiaro sintomo dell'affermarsi di fondamentalismi lontani dalla consapevolezza che uccidere nel nome di Dio è il più grave dei peccati;
parimenti va sottolineato che non in tutto il Medio Oriente si registrano violenze di tale portata: in Siria, ma anche in Giordania e in Libano, ad esempio, la convivenza fra cristiani e musulmani si è mantenuta buona, nonostante le difficoltà politiche dell'ultimo decennio. La maggioranza dei musulmani istruiti riconosce il contributo delle comunità cristiane nelle loro società e il ruolo storico-culturale che rivestono;
è vero che quanto avvenuto dal 2004 a oggi ai cristiani in Iraq rappresenta un caso limite, ma è sempre stato forte il timore che le persecuzioni potessero diffondersi anche a livello regionale;
è ancora forte, infatti, il ricordo della strage di 58 cristiani avvenuta il 31 ottobre 2010 nella Chiesa dei siri cattolici di Nostra Signora della salvezza a Baghdad, che non solo ha rappresentato un picco di orrore criminale, ma ha anche comportato una serie di conseguenze: epurazioni sul lavoro, ricatti e minacce per impossessarsi delle loro case e dei loro beni, assassini e violenze contro individui, famiglie, villaggi, che sono diventati quotidiani e non sono stati perseguiti, fuga di metà della popolazione cristiana irachena, che nel giro di pochi anni ha impoverito economicamente e socialmente le comunità, mentre coloro che sono restati vivono in una condizione di estremo pericolo, emarginazione e mancanza di diritti; forte rimane il sospetto, infatti, che esista una strategia tesa ad allontanare i cristiani dall'area irachena, a prefigurare una pulizia etnica in piena regola;
tutto ciò ha anche rappresentato una vera e propria sfida alla comunità internazionale, anche se i media non hanno prestato la dovuta attenzione a una minoranza sconvolta da violenze gravissime e prolungate, come anche si è riscontrato da parte del mondo occidentale e delle sue istituzioni un atteggiamento talvolta di indifferenza, talaltra di complicità morale, nel nome di una fin troppo sbandierata centralità della dimensione economica a scapito di quella spirituale, propria dell'essere umano;
la quiete del primo giorno del 2011 è stata rotta dall'orrore per il capodanno di sangue ai danni dei copti di Alessandria d'Egitto, la cui unica colpa è stata quella di essersi riuniti per pregare nella loro chiesa, che è costata la vita a 21 persone;
il recente appello del Papa, in occasione della Giornata mondiale della pace, unitamente a quello del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Pontefice, nel quale ha rimarcato con forza che le persecuzioni contro i cristiani nel mondo devono cessare immediatamente, rendono ormai ineludibile la necessità di mobilitarsi, perché non si può restare inerti di fronte alla drammatica e sistematica violazione delle libertà individuali cui si sta assistendo in molte parti del mondo;
più volte la Chiesa cattolica e la conferenza episcopale hanno chiesto ufficialmente che l'Europa e tutta la comunità internazionale guardino con più attenzione al problema, intervenendo per porre fine a una situazione di massacri quotidiani nei confronti dei cristiani nel mondo;
ciò che sta accadendo in questi ultimi tempi, con particolare riferimento drammatico alle persecuzioni dei cristiani, non deve, non può far dimenticare che comunque è la differente dimensione spirituale, espressa nel mondo con diverse fedi religiose, a essere sempre più presa di mira, oggetto com'è di attacchi in nome e per conto di un Dio diverso,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le iniziative necessarie al fine di contrastare la persecuzione delle comunità cristiane, facendosi promotore presso le sedi internazionali competenti, in sede di Unione europea e di Onu, di azioni concrete finalizzate a contrastare con efficacia i soprusi perpetrati, in ogni angolo del mondo a danno della comunità cristiana;
ad attivare con sollecitudine ogni possibile iniziativa a livello internazionale, anche a carattere d'urgenza, per fronteggiare la drammatica situazione esposta in premessa, in particolare mobilitando tutti gli sforzi culturali, diplomatici, politici e d'opinione contro una condizione di persecuzione che investe numerosi cristiani nel mondo;
ad attivarsi con più forza in sede europea, a partire già dal 31 gennaio 2011, data di convocazione del Consiglio dei ministri dell'Unione europea, nel corso del quale si dibatterà sul tema delle persecuzioni dei cristiani.
(1-00518)
«Leoluca Orlando, Evangelisti, Donadi».