Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento giustizia
Titolo: Contributi del Ministero della giustizia in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2011 - Schema di decreto n. 371 (art. 32, co. 2, L. 448/2001) - Elementi per l'istruttoria normativa
Riferimenti:
SCH.DEC 371/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 318
Data: 15/06/2011
Descrittori:
CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE   CONTRIBUTI PUBBLICI
FONDAZIONI   L 2001 0448
MINISTERI   MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Organi della Camera: II-Giustizia

 

15 giugno 2011

 

n. 318/0

 

 

Contributi del Ministero della giustizia in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi
per l’anno 2011

Schema di decreto n. 371
(art. 32, co. 2, L. 448/2001)

Elementi per l’istruttoria normativa

 

Numero dello schema di decreto

371

Titolo

Riparto dello stanziamento del capitolo 1160 dello stato di previsione della spesa del Ministero della giustizia per l’anno 2011 a favore di Enti ed associazioni

Ministro competente

Ministro della giustizia

Norma di riferimento

Art. 32, co. 2, legge 28 dicembre 2001, n. 448

Date:

 

presentazione

6 giugno 2011

assegnazione

9 giugno 2011

termine per l’espressione del parere

29 giugno 2011

Commissione competente

II (Giustizia)

 


Presupposti normativi

L’articolo 32 della legge finanziaria 2002 (L. n. 448/2001) prevede, al comma 2, che gli importi dei contributi previsti da leggi dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, elencati nella tabella 1 allegata alla legge, siano iscritti in un’unica unità previsionale di base (U.P.B.) nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato.

Il riparto tra gli enti destinatari delle risorse stanziate su ciascuna di tali U.P.B. è effettuato entro il 31 gennaio di ogni anno dal ministro competente, con proprio decreto, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, “intendendosi corrispondentemente rideterminate le relative autorizzazioni di spesa”. Sullo schema del decreto di ripartizione è prevista l’espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

Il successivo comma 3 stabilisce che la dotazione di ciascuna delle U.P.B. è quantificata annualmente nella tabella C dalla legge finanziaria (ora legge di stabilità), ai sensi dell’art. 11, co. 3, lett. d), della legge n. 468/1978 (cfr. ora art. 11, comma 3, lett. d) della nuova legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009).

Per quanto riguarda i contributi ad associazioni ed enti di competenza del Ministero della giustizia, la tabella C allegata alla legge di stabilità 2011 (L. n.220/2010) contempla uno stanziamento di 46.000 euro.

Dalla consultazione della banca dati della Ragioneria generale dello Stato risultano ad oggi disponibili sul capitolo 1160 41.225 euro, che il Governo provvede a ripartire.

Risulta infatti dalla banca dati – oltre ad una riduzione dello stanziamento di 19 euro - un accantonamento di 4.756 euro; si tratta presumibilmente di un accantonamento in via cautelativa per il caso di mancato conseguimento degli introiti derivanti dall’assegnazione di diritti d'uso di frequenze radioelettriche per la banda larga, in attuazione della legge di stabilità 2011 (art. 1, comma 13, legge n. 220/2010).

Appare opportuno una chiarimento da parte del Governo in ordine alla riduzione della disponibilità del capitolo rispetto all’importo determinato dalla tabella C della legge di stabilità 2011 nonché in ordine alla eventuale futura disponibilità della somma accantonata.

Contenuto

Lo schema di decreto ministeriale, in attuazione dell’art. 32, commi 2 e 3, della legge finanziaria 2002, dispone in ordine al riparto per l’anno 2011 dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero della giustizia relativo ai contributi in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Lo scorso anno il Ministero della Giustizia – innovando rispetto alla consuetudine che voleva i fondi assegnati in via esclusiva al Centro Nazionale di Prevenzione Sociale di Milano (v. infra) - ripartì lo stanziamento disponibile tra 5 enti di ricerca, dichiarando nella relazione illustrativa che si trattava di enti che avevano avanzato una specifica richiesta. In sede di esame dello schema di decreto presso le Commissioni parlamentari era stata da più parti rilevata l’esigenza di una maggiore trasparenza nell’individuazione dei beneficiari. In particolare, la Commissione giustizia del Senato, pur esprimendo un parere favorevole sull’atto n. 254 (riparto fondi 2010) osservava come «per il futuro sarebbe opportuno che il Governo chiedesse alla Commissione di esprimere il parere sulla ripartizione dello stanziamento, che dovrà essere proporzionale alla effettiva realtà e operatività dei vari beneficiari, limitati a non più di tre, che dovranno produrre annualmente una relazione sulla loro attività» (seduta del 3 novembre 2010).

Di tale osservazione il Governo dichiara di aver tenuto conto nella ripartizione per il 2011 (cfr. relazione allo schema di decreto).

Analogamente a quanto disposto per l’anno 2010 – e diversamente da quanto accaduto sino ad allora - il provvedimento non assegna l’intero ammontare dello stanziamento disponibile al Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale di Milano (CNPDS). A tale ente sono infatti assegnati 27.225 euro (circa il 66% dei fondi disponibili); lo scorso anno il Centro aveva ricevuto 18.000 euro (pari al 39% delle risorse disponibili).

Il Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale è un’associazione istituita nel 1948 con lo scopo di promuovere lo studio e la realizzazione di un sistema di prevenzione e di difesa sociale per la promozione di una crescita culturale, sociale e civile della società. Essa ha avuto un rilevante ruolo internazionale con riferimento costante alle iniziative dell'ONU, specialmente in relazione ai temi connessi alla prevenzione della criminalità e al funzionamento della giustizia penale. Dal maggio 1989 è stata dotata di Statuto consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Il Centro dal 1953 fruisce di un contributo dello Stato stabilito con diverse leggi che si sono susseguite negli anni. Da ultimo, la legge n. 678/1996 ha attribuito al Centro un contributo di 150 milioni di lire annui demandando, a partire dal 1999, la rideterminazione del contributo in base alle previsioni contenute annualmente nella tabella C allegata alla legge finanziaria. La stessa legge ha anche previsto (articolo 3) che alla fine di ciascun esercizio finanziario la presidenza del Centro presenti al Ministero della giustizia una relazione delle attività svolte con allegato rendiconto delle entrate e delle spese dell’Istituto.

In base alla relazione illustrativa il Centro dovrà impiegare i fondi per interventi nei settori legati al sistema della prevenzione del crimine, della giustizia penale e della difesa sociale.

I restanti fondi disponibili sono ripartiti, in misura uguale (7.000 euro ciascuno), ai seguenti enti (che di analogo contributo avevano beneficiato lo scorso anno):

-        Associazione euro di Palermo

Dal sito internet dell’associazione si ricava che la stessa è stata costituita nel 1996 con l’intento di promuovere la realizzazione di progetti di sviluppo locale nel territorio della Regione Siciliana. In particolare, l’associazione si occupa di ricerca, formazione (è ente di Formazione accreditato dalla Regione Siciliana), orientamento, creazione di impresa e assistenza tecnica alle imprese, nonché di consulenza alla progettazione ed attuazione di iniziative cofinanziate dall'Unione Europea. L’associazione ha avviato un progetto per il reinserimento dei minori presi in carico dai servizi della giustizia minorile.

In base alla relazione illustrativa, il contributo è assegnato per le attività di formazione e reinserimento lavorativo di detenuti degli istituti penali minorili.

-        Istituto psicoanalitico per le ricerche sociali di Roma.

Nel proprio statuto l’Istituto si definisce «un'associazione tra esperti d'indagine, di intervento e di formazione in campo medico, psicologico e sociale» che – stando al sito internet - persegue l’approfondimento della comprensione dei problemi sollevati dall'evoluzione della società contemporanea, tramite il ricorso agli apporti teorici, ai metodi ed agli strumenti d'indagine provenenti sia dalla psicoanalisi sia dalle scienze sociali.

In base alla relazione illustrativa, il contributo è assegnato per interventi a favore dei minori.

Relazioni e pareri allegati

La relazione illustrativa precisa che sono stati individuati tre soli enti destinatari del contributo al fine di soddisfare una specifica richiesta che era stata avanzata per l’esercizio precedente dalle Commissioni parlamentari (cfr. Senato, II Commissione, seduta del 3 novembre 2010). A tali enti, già destinatari del contributo per il 2010, il Governo dichiara di aver richiesto apposita documentazione comprovante l’attività svolta nel passato esercizio (cfr. relazione allo schema di DM).

Si ricorda che nell’attuale legislatura, nel corso dell’esame dei precedenti schemi di decreto, è più volte emersa l’esigenza di maggiori informazioni in merito all’utilizzo dei fondi da parte dei soggetti destinatari (seduta del 2 luglio 2008, in relazione all’AG n. 7) e alle modalità di scelta dei medesimi (sedute del 21 e del 28 luglio 2009, in relazione all’A.G. n. 104; seduta  del 19 e 20 ottobre 2010, in relazione all’A.G. n. 254).


 

Servizio Studi – Dipartimento Giustizia

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