Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Programmi d'arma - Atti del Governo nn. 418, 419, 420, 421 e 422
Riferimenti:
SCH.DEC 418/XVI   SCH.DEC 419/XVI
SCH.DEC 420/XVI   SCH.DEC 421/XVI
SCH.DEC 422/XVI     
Serie: Atti del Governo    Numero: 369
Data: 08/11/2011
Descrittori:
FORZE ARMATE     
Organi della Camera: IV-Difesa

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Programmi d’arma
Atti del Governo nn. 418,
419, 420, 421 e 422

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 369

 

 

 

8 novembre 2011

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Difesa

( 066760-4172 / 066760-4939 – * st_difesa@camera.it

 

 

 

 

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: DI0452.doc


INDICE

Schede di lettura

Quadro normativo

§     Presupposti normativi: la procedura per l'acquisto di nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio  5

I programmi d’arma

§     Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della  “Nuova Blindo Centauro 2” -  Atto del Governo n. 418  9

§     Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2011, relativo all’acquisizione di quaranta (più venticinque opzionali) “Veicoli Tattici Medi Multiruolo VTMM” -  Atto del Governo n. 419  15

§     Programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2011, relativo all’acquisizione di centoquarantanove “Automezzi Logistici Protetti”, in varie tipologie -  Atto del Governo n. 420  19

§     Programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2011, relativo all’acquisizione di cinquecentoundici “Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM) Lince”, versione 1 A, di cui quattrocentosettantanove nella versione combat e trentadue nella versione portaferiti –  Atto del Governo 421  23

§     Programma pluriennale di A/R n. SMD 05/2011, relativo all’acquisizione di protezioni passive, sensori elettro-ottici e radar integrati, per incrementare il livello di protezione delle basi operative avanzate e delle basi di supporto avanzate nel teatro di operazioni afgano -  Atto del Governo n. 422  29

Pubblicistica

§     Stato Maggiore della Difesa – III Reparto - Centro Innovazione della Difesa ‘Dottrina interforze nazionale per la protezione delle forze’, Edizione 2010 (stralci)37

§     A. Scarpetta ‘Il veicolo blindato medio ’Freccia’ ‘, in: www.analisidifesa.it, marzo 2009, n. 96  37

§     R. Cibrario Assereto ‘Audizione presso la Commissione Difesa del Senato della Repubblica’, IVECO, Defence Vehicles, 9 giugno 2011  37

§     B. Pisciotta ‘Un nuovo approccio concettuale per una strategia di contrasto degli ‘ordigni esplosivi improvvisati’ ‘, in: Informazioni della Difesa, 4/2007  37

§     G. Battisti ‘Le fortificazioni nella controguerriglia’, in: Rivista Militare, 4/2007, All. 6  37

§     F. M. T. di Mazio ‘Forza NEC: inizia la sperimentazione’, in: Rivista militare, n. 5/2009  37

 

 

 


Schede di lettura

 


Quadro normativo

 


Presupposti normativi: la procedura per l'acquisto di nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio

 

La disciplina dell’acquisto dei sistemi d’arma è stata innovata dall’abrogata legge 4 ottobre 1988, n. 436, "Norme per la semplificazione e per il controllo delle procedure previste per gli approvvigionamenti centrali della Difesa" (c.d “legge Giacché”) il cui contenuto è attualmente oggetto degli articoli 536 e seguenti del codice dell’ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010)[1].

 

Sui programmi d’arma e sull’attuazione della legge n. 436 del 1988 nel corso della XVI Legislatura la Commissione difesa ha svolto un’indagine conoscitiva, conclusasi il 13 ottobre 2010 con l’approvazione di un documento conclusivo.

 

In particolare, l’articolo 536 del Codice dell’ordinamento militare (che riproduce l’articolo 1 della citata “legge Giacché”) dispone che i programmi relativi al rinnovamento e all'ammodernamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, siano approvati:

a)     con legge, se richiedono finanziamenti di natura straordinaria;

b)     con decreto del Ministro della difesa, quando si tratta di programmi finanziati con gli ordinari stanziamenti di bilancio. In tal caso, salvo che si tratti di provvedimenti per il mantenimento delle dotazioni o per il ripianamento delle scorte, prima dell'emanazione del decreto ministeriale deve essere acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari che sono chiamate ad esprimerlo entro un termine di trenta giorni.

In proposito, il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’attuazione della legge n. 436 del 1988 ha rilevato che, da un lato, l’esclusione dal parere parlamentare in presenza di provvedimenti di mantenimento delle dotazioni “suscita perplessità dal momento che, essendo il quadro di riferimento molto dinamico, nulla esclude che in ordine al medesimo armamento di cui si intenda mantenere le dotazioni, il Parlamento, in presenza di uno scenario mutato rispetto al passato, possa svolgere una diversa valutazione”; dall’altro, “la nozione di ordinario stanziamento di bilancio  non ha mai trovato una puntuale definizione normativa a causa della difficoltà di collegarla a parametri obiettivi. Tale difficoltà risulta oggi ancora più evidente ove si consideri che la legge n. 196 del 2009, recante la nuova disciplina contabile, all’articolo 23, sembra implicitamente escludere la possibilità di collegare tale nozione al parametro forse più obiettivo utilizzato in via di prassi nel passato, ossia quello della spesa storica. Infatti, tale articolo vieta la formulazione delle previsioni di spesa sulla base del mero calcolo della spesa storica incrementale e conferma la funzione programmatoria del bilancio a legislazione vigente affermatasi negli ultimi anni”. In tal senso, le conclusioni del documento prospettano l’opportunità di includere nel novero dei programmi oggetto di controllo parlamentare “tutti i programmi di armamento a prescindere dalla loro forma di finanziamento, a valere o meno sugli ordinari stanziamenti del Ministero della difesa, compresi quelli destinati al mantenimento o al ripianamento delle scorte”.

 

Inoltre, ai sensi dell’articolo 548 del Codice dell’ordinamento militare (che riproduce l’art. 1, comma 5, della legge n. 436/1988) in apposito allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa è contenuta la relazione illustrativa sullo stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d’arma aggiornata al 31 dicembre precedente, con indicazione dei capitoli specifici ai quali l’onere è imputato.

Infine, ai sensi del medesimo articolo (comma 1, lettera c))in allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa, il Governo trasmette al Parlamento una relazione illustrativa sull’attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d’arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, che si espleta secondo programmi aventi di norma durata annuale, in relazione alle quote da impegnare sugli appositi capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa.

 


I programmi d’arma

 


Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della
“Nuova Blindo Centauro 2” -
Atto del Governo n. 418

 

Numero Atto del Governo

418

Titolo

Richiesta di parere parlamentare sul programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della “Nuova Blindo Centauro 2”

Ministro competente

Difesa 

Norma di riferimento

art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66

Date:

 

presentazione

3 novembre 2011

assegnazione

3 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

3 dicembre 2011

Commissione competente

IV (Difesa)

 

 

Il Ministro della difesa, in data 27 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 536, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R SMD n. 01/2011, relativo all’acquisizione di due veicoli prototipali della “Nuova Blindo Centauro 2”.

La richiesta è stata quindi assegnata, in data 3 novembre 2011, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro il 3 dicembre 2011.

 

Come precisato nella relazione illustrativa che accompagna la richiesta di parere, il programma in esame, è funzionale alla migliore realizzazione del più generale progetto di realizzazione di un Forza Nec (Network enabled capability) consistente in un importante programma di ammodernamento dello strumento militare inteso all'acquisizione di capacità operative e tecnologiche completamente digitalizzate e come tali in grado di sfruttare le opportunità offerte dalle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione (per un approfondimento del programma “Forza Nec” si veda il successivo paragrafo).

 

Al riguardo, si ricorda che la Commissione difesa, in data 8 aprile 2009 ha espresso parere favorevole in ordine al Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2009, relativo alla digitalizzazione dei principali mezzi, sistemi e componenti di una Forza NEC articolata su una Forza media digitalizzata a connotazione terrestre e su una Forza da sbarco digitalizzata (prima fase).

 

Da un punto di vista operativo, il progetto di digitalizzazione di una “Forza Nec” consiste nel dotare le unità operative schierate in campo, dai posti di comando alle varie piattaforme (carri armati, veicoli di trasporto truppe, sistemi di ricognizione, semoventi di artiglieria) fino al singolo soldato, di opportuni sistemi digitali di elaborazione e di comunicazione, pienamente integrati ed interoperabili tra di loro.

Tale progetto, implica, pertanto, il rinnovamento e l’ammodernamento della componente terrestre dello strumento militare in quanto prevede nel tempo, sia la sostituzione dei mezzi ed equipaggiamenti in dotazione, sia l’elaborazione della associata digitalizzazione.

 

In tale processo di trasformazione e digitalizzazione della Forza Terrestre si colloca il programma pluriennale in esame in quanto l’introduzione in servizio di nuovi veicoli blindati di nuova generazione della serie “Nuova Blindo Centauro 2” appare necessaria per operare nel quadro delle future “Brigate medie” digitalizzate le quali presuppongono la disponibilità di una linea di veicoli blindati adeguata, non attualmente in servizio, in grado di inglobare le caratteristiche di mobilità, protezione, potenza di fuoco, velocità, versatilità, ed interoperabilità con il Veicolo Blindato medio (VBM) 8x8 “Freccia” che sarà il principale veicolo utilizzato ei teatri operativi caratterizzati da un livello medio alto di minaccia.

 

Il veicolo blindato medio “Freccia”, progettato e prodotto dalla Società Consortile Iveco Fiat-Oto Melara, rappresenta la piattaforma principale della nuova Brigata Terrestre NEC ed è il primo veicolo digitalizzato ad entrare in servizio nell’Esercito Italiano. Il Freccia, che appartiene alla famiglia del Centauro, è un 8x8 in grado di trasportare 11 uomini completamente equipaggiati: un pilota, due operatori in torre e otto fanti nel comparto posteriore. Il Freccia è armato con una torre HITFIST® Plus da 25mm munita, nella versione anti-tank, di lancia missili Spike.

Le protezioni balistiche modulari unitamente a quella antimina conferiscono al veicolo un mix unico di potenza e protezione contro armi individuali, artiglieria leggera e schegge di granata nonché contro mine anticarro ed ordigni esplosivi improvvisati (IEDs).

La scheda tecnica allegata alla richiesta di parere , individua le caratteristiche dei veicoli blindati oggetto del programma in esame, con particolare riferimento all’armamento principale della “Nuova Blindo Centauro”, consistente in un cannone da 120mm ad anima liscia e in un livello di protezione balistica, antimina e IED non inferiore a quello presente sul  Veicolo Blindato medio (VBM) 8x8 “Freccia”.

Alla stessa tipologia del Veicolo Blindato medio (VBM) 8x8 “Freccia” dovrà poi conformarsi il sistema di comunicazione (CIS) e quello di comando, controllo e Navigazione (SICCONA). Il veicolo dovrà, inoltre, assicurare una adeguata mobilità su strada e la possibilità di trasportare 4 elementi costituenti l’equipaggio sul mezzo  (un pilota in scafo, 3 in torre).

 

La durata prevista del programma, come riferisce la scheda illustrativa, è di 2 anni a partire dal 2011.

Il costo del programma è stimato complessivamente in 10 milioni di euro che graveranno sui capitoli di Ammodernamento e Rinnovamento dello Stato di previsione del Ministero della difesa .

 

Si segnala che le Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2011 cita il programma in esame tra quelli appartenenti alla componente terrestre ((II-1.20) senza però inserirlo nella corrispondente tabella che ne quantifica i relativi costi (II-1.C/3). Appare opportuno verificare se tale programma rientri tra i programmi minori nel settore denominato “Ammodernamenti minori, Supporti operativi/addestrativi, Logistica” e precisamente nella voce “Programmi della componente terrestre”, dove è presente uno stanziamento di 108,3 milioni di euro (II-1C/14).

Per quanto riguarda la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2012, tale documento cita il programma in esame tra quelli appartenenti alla componente terrestre ((II-1.20) senza però quantificarne i relativi costi (II-1.C/3).

Il programma non prevede una cooperazione internazionale.

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, si segnalano prevalentemente quelli dell'elettronica e della meccanica.

 

Il progetto di digitalizzazione dei principali mezzi, sistemi e componenti di una Forza NEC.

Il progetto Forza NEC si inquadra nel processo di trasformazione e digitalizzazione della Forza Terrestre.

L’esigenza di digitalizzazione nasce dalla necessità di procedere ad una approfondita revisione dello strumento militare terrestre, maturata nel corso delle esperienze nei diversi teatri operativi, per garantire la protezione delle forze, la conoscenza della situazione, l’interoperabilità tra sistemi e nazioni, la capacità di proiezione ed il supporto logistico integrato

Le principali Forze armate dei Paesi tecnologicamente più avanzati sono da anni orientate verso una dottrina e un modo di operare “retecentrico” che garantiscano una interoperabilità interforze, multinazionale e multidisciplinare, sempre più caratterizzate dall’adozione di tecnologie digitali. Per quanto riguarda l’Italia, le caratteristiche di una moderna Forza armata sono richiamate nelle principali pubblicazioni strategiche, a partire dal Concetto strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa (2005) che delinea il quadro di riferimento per la pianificazione, la predisposizione e l’impiego delle Forze Armate, in attuazione tecnico-militare delle linee guida politico-militari contenute nelle Direttive Ministeriali.

La trasformazione dello strumento militare prevede che esso sia dotato di spiccate capacità Expeditionary, ovvero di un alto potenziale di proiettabilità che richiede estese capacità di comunicazione sicura e di acquisizione di informazioni relative ai teatri dove le Forze Armate italiane potranno essere chiamate ad operare.

L’organizzazione della struttura militare deve essere ispirata alla dottrina Net-Centrica, fondata sul principio della raccolta, elaborazione, distribuzione e condivisione in tempo reale di tutte le informazioni relative al teatro operativo. Si tratta di una rete informativa alimentata da diversi sensori interconnessi (dai satelliti di osservazione agli apparati SIGINT - signal intelligence, dai ricognitori aerei pilotati e non pilotati, ai radar volanti, ai nuclei di forze speciali infiltratisi nel territorio nemico, ecc) che copre tutto il teatro operativo e raccoglie e distribuisce le informazioni grazie a sofisticati sistemi elettronici in modo da metterle a disposizione in tempo reale ai diversi utilizzatori, dal comando strategico operativo al comandante delle unità minori, e di ridurre così al minimo i tempi di decisione e di azione. 

Un altro punto di riferimento prioritario della trasformazione dello strumento militare è costituito dalla capacità Effect Based Operations Oriented (EBO), che punta a condizionare il comportamento del nemico e a conseguire un determinato risultato strategico, attraverso l'applicazione sinergica, contemporanea e cumulativa di tutte le capacità disponibili, militari e non, a livello tattico, operativo e strategico.

La capacità net-centrica rappresenta un fattore abilitante per la condotta delle EBO, in quanto rende disponibile la rete di connessioni indispensabile per assicurare l'attivazione globale e parallela di tutte le risorse necessarie.

Strettamente collegato al concetto EBO è il concetto di Network Enabled Capabilities (NEC), che costituisce l’insieme degli strumenti da utilizzare per la loro pianificazione e condotta. Si tratta, in sostanza, di un binomio tra concetto e tecnologia, tra teorico e pratico che sostanzia entrambi e li rende reciprocamente indispensabili in per la buona riuscita delle operazioni.

La costituzione di una NEC ha l’obiettivo di integrare un insieme di sistemi e di piattaforme esistenti, progettati in tempi e per scopi diversi, in una rete di comunicazione efficace, rendendoli compatibili grazie all’uso di software e di sistemi trasmissivi concepiti successivamente. Questo approccio, punta al raggiungimento della capacità netcentrica, presentando un grado di rischiosità in termini di integrazione di piattaforme e sistemi già esistenti, ma offrendo dei vantaggi in termini di flessibilità, gradualità e sostenibilità finanziaria ed è l’approccio adottato anche dall’Italia.

L’Esercito italiano ha sviluppato una strategia di graduale digitalizzazione delle unità, basata su obiettivi che coniugano l’efficacia operativa, la sostenibilità logistica e la flessibilità di impiego. Si tratta di equipaggiare i Posti Comando, le piattaforme e gli uomini con sistemi digitali C4 (Command, Control, Communications, Computer applications), che consentono di controllare lo sviluppo delle operazioni con elevato grado di precisione, conferendo loro il potenziale di essere impiegati indifferentemente come rilevatori di informazioni, decision-maker o esecutori dei comandi.

La strategia è pienamente integrata con le linee di sviluppo della capacità NEC dell’Alleanza Atlantica, la cui architettura è delineata dallo studio di fattibilità[2], finanziato da 12 Paesi (tra cui l’Italia) e condotto dall’agenzia NATO NC3A (l'Agenzia di consultazione, comando e controllo della NATO). Lo studio, avviato all’inizio del 2004 e concluso nel giugno 2005, oltre ad identificare e a raccomandare sia all’Alleanza Atlantica che ai singoli Paesi l’adozione dei concetti NCW[3] e NEC, delinea una roadmap per lo sviluppo e l'introduzione, in fasi successive e distribuite nel periodo 2006-2020, di capacità adeguate a consentire ai Paesi dell'Alleanza di partecipare insieme ad operazioni di tipo netcentrico. La roadmap prevede:

Ø      un obiettivo di breve termine: l’introduzione di una capacità net-centrica minima nell’ambito delle forze ad elevata prontezza operativa come la NATO Responce Force (NRF), a partire dal 2008);

Ø      uno di medio termine: l’estensione di tale capacità a tutta la coalizione entro il 2012;

Ø      uno di più lungo termine: la realizzazione di una piena capacità net-centrica sul piano dell’interoperabilità, dell’armonizzazione degli assetti e dell’architettura complessiva entro il 2020.

 

L’approccio alla digitalizzazione terrestre è certamente più complesso di quello tipico delle Componenti Navale ed Aerea, da cui non a caso è partito il processo Net-centrico. La digitalizzazione della Forza terrestre si differenzia da quella delle altre componenti per le dimensioni (il numero di piattaforme terrestri, partendo dal Soldato Futuro sino ai Posti Comando, è in funzione esponenziale rispetto a quello delle piattaforme aeree e navali), per la loro distribuzione sul terreno, con evidenti ricadute sulle esigenze di sistemi trasmessivi a larga banda e lunga portata, nonché per le modalità operative.

 


Programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2011, relativo all’acquisizione di quaranta (più venticinque opzionali) “Veicoli Tattici Medi Multiruolo VTMM” -
Atto del Governo n. 419

 

Numero Atto del Governo

419

Titolo

Richiesta di parere parlamentare sul programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2011, relativo all’acquisizione di quaranta (più venticinque opzionali) “Veicoli Tattici Medi Multiruolo (VTMM) in versioni dedicate alla capacità di bonifica di aree e itinerari, per equipaggiare gli assetti specialistici del Genio dell’Esercito italiano

Ministro competente

Difesa 

Norma di riferimento

art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66

Date:

 

presentazione

3 novembre 2011

assegnazione

3 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

3 dicembre 2011

Commissione competente

IV (Difesa)

 

 

Il Ministro della difesa, in data 27 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 536, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale A/R n. SMD 02/2011, relativo all’acquisizione di quaranta (più venticinque opzionali) “Veicoli Tattici Medi Multiruolo” VTMM in versioni dedicate alla capacità di bonifica di aree e itinerari, per equipaggiare gli assetti specialistici del Genio dell’Esercito italiano.

 

La richiesta è stata quindi assegnata, in data 3 novembre 2011, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro il 3 dicembre 2011.

 

Come precisato nella scheda illustrativa che accompagna la richiesta di parere, il programma in esame è volto ad assicurare al personale specializzato appartenente al Genio dell’Esercito italiano, taluni “Veicoli tattici multiruolo”[4] dotati di una serie di allestimenti specifici in grado di assicurare una più efficace capacità di bonifica di aree contaminate dalla presenza di ordigni bellici esplosivi, con particolare riferimento a quelli improvvisati (IED Improvised Explosive Device).

 

II Genio Militare è una delle formazioni dell’esercito italiano di supporto al combattimento (insieme ai corpi di Artiglieria, Trasmissioni e Trasporti). A tale formazione spetta in particolare il compito di predisporre strutture logistiche, rimuovere gli ostacoli nel terreno, comprese strutture nemiche, realizzare ponti per il superamento di ostacoli (fossati anticarro, canali, fiumi, laghi), aprire varchi nelle opere difensive avversarie, ripristinare o interdire il passaggio lungo le principali vie di comunicazione, rimuovere e gestire esplosivi e armi chimiche o batteriologiche, rimuovere o posizionare mine, realizzare demolizioni e opere difensive.

 

La medesima scheda precisa che tali veicoli saranno utilizzati negli “attuali teatri operativi” con particolare riferimento a quello afghano dove si è delineato un sempre maggiore ricorso ad attacchi con mine ed ordigni improvvisati (IED) da parte delle forze contrapposte della coalizione.

Gli ordigni esplosivi improvvisati (IED) possono essere di varie dimensioni e forme e contenere quantitativi differenti di esplosivo o di altro materiale destinato a nuocere o arrecare danni, questo rende difficoltoso prevederne la potenza, che può essere anche molto superiore ad una mina anticarro di produzione industriale. Un ordigno esplosivo improvvisato può contenere anche componenti incendiari o relativi alla guerra chimica, nucleare o batteriologica. In alcuni casi, l'IED viene "indossato" dal terrorista-suicida che si fa esplodere in prossimità del bersaglio. Dall’anno 2009 la Scuola del Genio organizza e conduce sessioni addestrative pre-immissione in teatro per il personale designato per i teatri a rischio presenza IEDs. Tali sessioni non sono corsi di formazione veri e propri, ma piuttosto “stages” di tipo “C-IED awareness”, ossia sessioni informative sulla conoscenza degli IEDs e sulle relative modalità di contrasto. Il programma si completa in alcuni giorni di attività teoriche e pratiche dimostrative. Lo scorso 26 ottobre, nell’ambito di una normale operazione di controllo del territorio, un VTLM Lince della Task Force South è stato colpito dall’esplosione di un ordigno esplosivo improvvisato. Precedentemente, il 30 agosto due Paracadutisti Italiani che stavano svolgendo attività di ricognizione, sono rimasti feriti dallo scoppio di un IED che ha coinvolto il VTLM “Lince” sul quale viaggiavano.

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche dei veicoli in esame la scheda tecnica allegata alla richiesta di parere fa riferimento alla necessità di introdurre in servizio dei VTMM in configurazione dedicata alle unità del Genio.

In particolare, i nuovi veicoli dovranno operare in equipaggi composti da cinque veicoli ciascuno dei quali con proprie caratteristiche tecniche finalizzate alle citate attività di bonifica.

In particolare, il primo veicolo VTMM dovrà essere dotato di un sistema radar in grado di rilevare la presenza di ordigni interrati sul manto stradale, mentre il secondo veicolo VTMM dovrà essere equipaggiato con un braccio meccanico scavatore da utilizzare al fine di meglio individuare gli ordigni esplosivi rilevati dal rader. Al terzo veicolo VTMM spetta, invece, il compito di neutralizzare i citati ordigni attraverso la loro attivazione che, grazie alla presenza di un carrello posto sul lato anteriore del veicolo, tutelerà il veicolo e le persone dell’equipaggio da eventuali danni conseguenti alla disattivazione. Da ultimo, i restanti due veicoli VTMM saranno dotati di apposite videocamere brandeggiabili per monitorare l’intera zona di riferimento, sia durante l’attività di controllo del territorio, sia durante le operazioni di intervento sugli esplosivi.

Nel dettaglio il programma prevede l’acquisizione di 8 pacchetti iniziali  (40 mezzi) e 5 opzionali (25 mezzi).

La durata prevista del programma, come riferisce la scheda illustrativa, è di 4 anni a partire dal 2011.

La scheda illustrativa riferisce, altresì, che il costo del programma è stimato complessivamente in 157 milioni di euro, che graveranno sui capitoli di Ammodernamento e Rinnovamento dello Stato di previsione del Ministero della difesa. Gli oneri saranno ripartiti secondo le seguenti modalità:

 

E.F.

2011

2012

2013

2014

Totale

Milioni

7

42

50

58

157,0

 

Si segnala che la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2011, pubblicata nel mese di marzo, non reca alcuna informazione in ordine allo stanziamento per la presente acquisizione. Viceversa, la Nota aggiuntiva per il 2012, cita il programma in esame tra quelli appartenenti alla componente terrestre (II-1.19) senza però quantificarne i relativi costi. Si osserva, inoltre, che la citata nota per il 2012, con riferimento al programma in esame fa riferimento a soli 8 pacchetti “per le esigenze di mobilità tattica delle unità del Genio con specifico riferimento alla capacità Route Clearance in supporto alle unità operative impiegate nel teatro afgano” non indicando, quindi; i quattro pacchetti relativi alle 25 unità opzionali. 

 

I settori industriali interessati al programma sono il settore elettronico e meccanico.

Per quanto riguarda i profili di cooperazione internazionale, il programma in esame sarà realizzato attraverso una cooperazione industriale fra la ditta IVECO e la tedesca Klauss Wegman Mafei.

 


Programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2011, relativo all’acquisizione di centoquarantanove “Automezzi Logistici Protetti”, in varie tipologie -
Atto del Governo n. 420

 

Numero Atto del Governo

420

Titolo

Richiesta di parere parlamentare sul programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2011, relativo all’acquisizione di centoquarantanove “Automezzi Logistici Protetti”, in varie tipologie, per incrementare il livello di protezione delle forze impegnate nell’esecuzione di attività logistiche nei contesti operativi caratterizzati da elevata minaccia balistica ed IED

Ministro competente

Difesa 

Norma di riferimento

art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66

Date:

 

presentazione

3 novembre 2011

assegnazione

3 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

3 dicembre 2011

Commissione competente

IV (Difesa)

 

 

Il Ministro della difesa, in data 27 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 536, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R SMD n. 03/2011. La richiesta è stata quindi assegnata, in data 3 novembre 2011, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro il 3 dicembre 2011.

 

Il programma in esame è finalizzato all’acquisizione di centoquarantanove “Automezzi Logistici Protetti”, in varie tipologie, per incrementare il livello di protezione delle forze impegnate nell’esecuzione di attività logistiche nei contesti operativi, caratterizzati sia da elevata minaccia balistica e sia dal pericolo derivante dagli ordigni esplosivi improvvisati, più comunemente conosciuti come IED (Improvised Explosive Device).

Gli ordigni esplosivi improvvisati (IED) possono essere di varie dimensioni e forme e contenere quantitativi differenti di esplosivo o di altro materiale destinato a nuocere o arrecare danni, questo rende difficoltoso prevederne la potenza, che può essere anche molto superiore ad una mina anticarro di produzione industriale. Un ordigno esplosivo improvvisato può contenere anche componenti incendiari o relativi alla guerra chimica, nucleare o batteriologica. In alcuni casi, l'IED viene "indossato" dal terrorista-suicida che si fa esplodere in prossimità del bersaglio ( Per un approfondimento si veda la scheda relativa al Programma n.419  riguardante l’acquisizione di 65 “Veicoli Tattici Medi Multiruolo VTMM in versioni dedicate alla capacità di bonifica di aree e itinerari, per equipaggiare gli assetti specialistici del Genio dell’Esercito italiano).

Più precisamente, come riportato nella scheda illustrativa che accompagna la richiesta di parere in esame, il programma è finalizzato all’acquisizione di mezzi logistici, già in servizio nell’Esercito, dotati di un adeguato standard di protezione della cabina di guida, il quale si sostanzia specificamente in:

Ø      un kit di protezione balistica, composto sia da pannelli e sia da vetri balistici, per avere una protezione almeno di livello 3 dello STANAG 4569;

Ø      una protezione antimina almeno di livello 2°  dello STANAG 4569;

Ø      una capacità Counter Radio Controlled (C-RCIED).

Si ricorda che il sistema di protezione STANAG 4569 (Standardization Agreement - Protection levels for Occupants of Logistic and Light Armoured Vehicles) è un tipo di protezione suddiviso in 5 livelli utilizzato in ambito NATO per proteggere gli occupanti di veicoli logistici e di corazzati leggeri, il quale stabilisce procedure, anche tecniche, termini, condizioni, equipaggiamenti e così via, tra i membri dell’Alleanza Atlantica.

Per “Capacità Counter Radio Controlled (C-RCIED o, più precisamente, Counter Remote Control Improvised Explosive Device), si intende la dotazione di un dispositivo o contatore, funzionante con onde radio, finalizzato alla difesa dall’esplosione di ordigni esplosivi improvvisati (IED).

Secondo quanto riportato dalla scheda illustrativa, poiché si è constatato che nei teatri operativi libanese e afghano c’è uno squilibrio delle condizioni di sicurezza tra il personale militare preposto a compiti operativi a bordo di piattaforme protette di tipo VTLM (Veicoli tattici leggeri multiruolo) e quello a bordo di autocarri non protetti, è sorta l’esigenza di estendere gli standard di protezione balistica e antimina dei mezzi tattici in servizio anche agli autocarri usati per lo svolgimento di funzioni del “Combat Service Support” (CSS), ossia concernenti le essenziali capacità, funzioni, attività e compiti necessari a sostenere gli elementi delle forze nei teatri delle operazioni a tutti i livelli di crisi e/o di guerra.

Per quanto concerne gli aspetti addestrativi, il personale preposto dovrà seguire sia un addestramento di familiarizzazione con il nuovo assetto, sia un addestramento sulla manutenzione ordinaria e straordinaria compresi interventi urgenti resi necessari in caso di avaria della piattaforma. Tale addestramento, il quale sarà gestito senza ulteriori costi dalla ditta fornitrice del programma d’arma, è suddiviso in due livelli: il 1° per un’aliquota di operatori/manutentori per soddisfare immediate esigenze di impiego nell’ambito della cosiddetta “Fascia logistica di aderenza” (FLA); il 2° per un’aliquota di manutentori operanti nell’ambito della “Fascia logistica di sostegno” (FLS) e per gli istruttori preposti al futuro addestramento degli ulteriori operatori/manutentori di 1° livello e i manutentori di 2° livello.

La durata prevista del programma, come riferisce la scheda illustrativa, è di  un anno a partire dal 2011 e con conclusione nel 2012 .

Il costo del programma pluriennale è stimato complessivamente in 80,7 milioni di euro che graveranno sui capitoli di Ammodernamento e Rinnovamento dello Stato di previsione del Ministero della difesa .

Si ricorda altresì che tale programma avrà uno sviluppo di massima, in relazione agli oneri, così suddiviso: 37,1 milioni di euro per il 2011 e 43,6 milioni di euro per il 2012.

Si segnala altresì che in relazione al programma in esame, la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2012, non reca alcuna informazione in ordine allo stanziamento per la presente acquisizione inclusa nei programmi della componente terrestre. Mentre, nella Nota aggiuntiva per il 2011 pubblicata nel mese di marzo, pur non riportando specificamente l’onere relativo alla presente acquisizione, prevede nel settore dell’investimento denominato “Ammodernamenti minori, Supporti operativi/addestrativi, Logistica” e precisamente nella voce “Programmi della componente terrestre”, uno stanziamento di 108,3 milioni di euro, che potrebbe riguardare il programma in esame.

Il programma non prevede una cooperazione internazionale.

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, si segnalano prevalentemente quelli della meccanica e dell'elettronica.

 


Programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2011, relativo all’acquisizione di cinquecentoundici “Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM) Lince”, versione 1 A, di cui quattrocentosettantanove nella versione combat e trentadue nella versione portaferiti
Atto del Governo 421

 

Numero Atto del Governo

421

Titolo

Richiesta di parere parlamentare sul programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2011, relativo all’acquisizione di cinquecentoundici “Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM) Lince”, versione 1 A, di cui quattrocentosettantanove nella versione combat e trentadue nella versione portaferiti, per incrementare il livello di protezione delle forze impegnate nei teatri operativi

Ministro competente

Difesa 

Norma di riferimento

art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs: 15 marzo 2010, n. 66

Date:

 

presentazione

3 novembre 2011

assegnazione

3 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

3 dicembre 2011

Commissione competente

IV (Difesa)

 

 

Il programma pluriennale in esame è finalizzato all’acquisizione di cinquecentoundici “Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM) Lince”, versione 1 A, di cui quattrocentosettantanove nella versione combat e trentadue nella versione portaferiti, per incrementare il livello di protezione delle forze impegnate nei teatri operativi.

Per quanto riguarda la finalità operativa, il programma in esame, specialmente in relazione all’approvvigionamento dei VTLM Lince nella versione 1 A, si propone di acquisire veicoli tecnologicamente più performanti rispetto alle precedenti versioni, consentendo quindi di sopperire ad alcune carenze qualitative, di capacità operativa e di sicurezza che sono venute alla luce nei diversi teatri operativi.

Più precisamente, come precisato nella scheda illustrativa che accompagna la richiesta di parere in esame, il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM - Light Multirole Vehicle) “Lince”, che può essere impiegato in qualsiasi ambiente operativo nelle funzioni combat e combat support, garantisce un elevato livello di sopravvivenza al personale trasportato. Tale veicolo, a trazione integrale 4x4, è dotato di un sistema di protezione del personale al tiro delle armi portatili, nonché da schegge d’artiglieria e da mine, grazie soprattutto al particolare studio della cellula di trasporto ed i kit aggiuntivi di corazzatura.

 

Il VTLM può essere caricato sia sull'elicottero CH-47 che sull'EH-101. Previa preparazione è possibile inoltre trasportare il veicolo appeso al gancio baricentrico dell'NH-90. Il VTLM è dotato di un tettuccio rigido in tre pezzi che, una volta smontato, può essere riposto nel cassone posteriore. Così configurato il mezzo diventa aviolanciabile con il sistema LVAD, ovvero con paracadute da carico e lancio da 3.000 piedi, oppure, previa adozione opzionale dei ganci di fissaggio per il paracadute estrattore, con il sistema LAPES a bassa quota. Ovviamente il VTLM può essere imbarcato su tutti i maggiori velivoli da trasporto militari: un C-27J è in grado di trasportare un veicolo, un C -130J due, un C17 8, un C-141E sei e un C-5 Galaxy quindici. La versione standard del VTLM pesa in ordine di marcia a pieno carico sette tonnellate e può ospitare quattro militari equipaggiati con ha un carico utile di circa tre tonnellate. Tali capacità di carico garantiscono inoltre la possibilità di accogliere i vari kit di protezione senza influire sostanzialmente sulle prestazioni. Il veicolo è progettato per operare fuori strada per 1'80% della percorrenza. La velocità massima raggiungibile è superiore ai 130 km/h. ma è anche prevista la possibilità di limitare la velocità di punta a 110 km/h per ridurre il rischio di incidenti stradali. In caso di ribaltamento (eventualità comunque assai improbabile, data la ridotta altezza del baricentro e la capacità del mezzo di superare una pendenza laterale del 40 %) l'equipaggio è protetto da un robusto roll-bar. Il VTLM può superare pendenze longitudinali dell'80 % (60 % con un rimorchio standard da 2.000 kg). Per aumentare ulteriormente la protezione da ordigni del tipo IED e mine il gruppo di riduzione del moto è stato posto nella parte posteriore del mezzo, sotto il cassone, il quale in caso d'esplosione viene espulso in modo da dare sfogo verso l'alto all'onda di pressione generata dallo scoppio. Al fine di ottimizzare la protezione, l'abitacolo è protetto anteriormente e posteriormente da un parafiamma così come i lati alla linea di cintura. Per assicurare uno sfogo ottimale dell'onda d'urto verso l'esterno i lati del pianale sono stati arrotondati mentre sotto lo stesso non è stato posto nessun organo meccanico in modo da ridurre al minimo il pericolo per gli occupanti sia a causa del suo movimento sia per le schegge eventualmente prodotte dall'esplosione.

Esiste anche la sua versione per ambulanza, denominata: VBA-VTMM, in forza all'Esercito Italiano.

In relazione a questo tipo di veicolo, la Commissione difesa della Camera, nella seduta del 16 giugno 2009 ha espresso o parere favorevole con osservazione sul programma pluriennale di A/R n. SMD 08/2009, relativo all'acquisizione di sedici veicoli protetti ambulanza VTMM (veicolo da trasporto medio multiruolo) e quattro veicoli protetti ambulanza VBM (veicolo blindato medio) per le esigenze di operazioni fuori dai confini nazionali. Nella citata osservazione si faceva presente la necessità di “accelerare  la realizzazione del programma, in modo tale da mettere quanto prima a disposizione dei contingenti militari italiani all'estero almeno parte dei veicoli blindati allestiti in configurazione da ambulanza protetta”.

 

Come precisato nella scheda illustrativa allegata alla richiesta di parere, il veicolo in esame nella versione 1 A, implementa modifiche e migliorie provenienti dall’esperienza acquisita nei diversi teatri operativi, così da risultare tecnologicamente più avanzato rispetto alle precedenti versioni.

 

In occasione dell'Eurosatory 2010 l'Iveco ha presentato la versione A1 del Lince. Grazie all'esperienza acquisita nel teatro operativo afghano sono stati introdotti numerosi miglioramenti tecnici: cielo del mezzo corazzato che garantisce un'adeguata protezione anche nella parte superiore e una cellula di sopravvivenza più robusta. Il rollbar divenuto superfluo è stato eliminato. Sulle porte sono stati montati robusti cardini esterni che migliorano la resistenza allo strappo in caso di esplosione. Presenti pure delle maniglie esterne per facilitare l'apertura delle porte in caso di ribaltamento su un fianco. Nuova torretta con protezioni riprofilate e comandi brandeggio posizionabili sull'impugnatura dell'arma. Sedili migliorati con cuscino lombare. Gancio traino utilizzabile senza dover rimuovere il vericello. Possibilità di avere una seconda botola sul cielo del mezzo. Presa esterna per ricarica batterie dalla rete elettrica. Torretta automatica comandata dell'interno del mezzo.

 

Secondo quanto riportato nella scheda illustrativa allegata al programma in esame, il supporto logistico dei mezzi in approvvigionamento, analogamente a quanto stipulato per precedenti acquisizioni[5], prevede la fornitura di materiali di consumo, l’invio di ricambi per la sostituzione in garanzia anche nei teatri operativi e l’assistenza presso i reparti operativi sul territorio nazionale, nonché, il controllo preventivo e post impiego dei mezzi destinati al teatro operativo, unitamente da una garanzia di 42 mesi.

Infine, sempre secondo quanto precisato nella scheda allegata, per quanto riguarda gli aspetti addestrativi, analogamente a quanto già avvenuto a seguito dell’introduzione nelle Forze Armate dei veicoli VTLM “Lince” in precedenza acquisiti, sarà necessario prevedere un adeguato periodo di addestramento che, specialmente in base all’esperienza acquisita nei teatri operativi, dovrà rispecchiare nel modo più fedele possibile le reali condizioni in cui il personale si trova ad operare nei diversi scenari operativi. In particolare,  l’addestramento dovrà contemplare: la guida diurna e notturna fuoristrada, con e senza l’ausilio di visori notturni NGV (Night Vision Goggles); la standardizzazione delle procedure da adottare in caso di attacco con IED (Ordigni esplosivi improvvisati); prove sulle procedura da adottare in caso di imboscate; nonché l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del veicolo.

Gli ordigni esplosivi improvvisati (IED) possono essere di varie dimensioni e forme e contenere quantitativi differenti di esplosivo o di altro materiale destinato a nuocere o arrecare danni, questo rende difficoltoso prevederne la potenza, che può essere anche molto superiore ad una mina anticarro di produzione industriale. Un ordigno esplosivo improvvisato può contenere anche componenti incendiari o relativi alla guerra chimica, nucleare o batteriologica. In alcuni casi, l'IED viene "indossato" dal terrorista-suicida che si fa esplodere in prossimità del bersaglio.

La durata prevista del programma, come riferisce la scheda illustrativa, è di 3 anni a partire dal 2011. Il costo del programma pluriennale è stimato complessivamente in 198 milioni di euro che graveranno sui capitoli di Ammodernamento e Rinnovamento dello Stato di previsione del Ministero della difesa. In particolare, il profilo finanziario del programma è così articolato:

 

Esercizio
finanziario

2011

2012

2013

Totale

 

 

 

 

 

Veicoli VTLM 1A e  PF

135 versione combat

170 versione combat

174 versione combat

479 versione combat

10 portaferiti

12 portaferiti

10 portaferiti

32 portaferiti

Oneri  (M€)

56,3

70,6

71,1

198,0

Il programma non prevede una cooperazione internazionale.

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, si segnalano prevalentemente quelli della meccanica e dell'elettronica.

Si segnala altresì che in relazione al programma in esame, la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2012, non reca alcuna informazione in ordine allo stanziamento per la presente acquisizione. Per quanto riguarda, invece, la Nota aggiuntiva per il 2011, pubblicata nel mese di marzo, in relazione al primo anno (2011), tale documento riporta uno stanziamento diverso (30,5 M€) da quello contemplato nel programma e non contempla i 10 veicoli portaferiti riferiti al medesimo anno.

 


Programma pluriennale di A/R n. SMD 05/2011, relativo all’acquisizione di protezioni passive, sensori elettro-ottici e radar integrati, per incrementare il livello di protezione delle basi operative avanzate e delle basi di supporto avanzate nel teatro di operazioni afgano -
Atto del Governo n. 422

 

Numero Atto del Governo

422

Titolo

Richiesta di parere parlamentare sul programma pluriennale di A/R n. SMD 05/2011, relativo all’acquisizione di protezioni passive, per incrementare il livello di protezione delle basi operative avanzate e delle basi di supporto avanzate nel teatro di operazioni afgano

Ministro competente

Difesa 

Norma di riferimento

art. 536, co. 1, lett. b, Codice ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66

Date:

 

presentazione

3 novembre 2011

assegnazione

3 novembre 2011

termine per l’espressione del parere

3 dicembre 2011

Commissione competente

IV (Difesa)

 

 

Il Ministro della difesa, in data 27 ottobre 2011, ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 536, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010, la richiesta di parere parlamentare in ordine al programma pluriennale di A/R SMD n. 05/2011, relativo all’acquisizione di protezioni passive, sensori elettro-ottici e radar integrati, per incrementare il livello di protezione delle basi operative avanzate e delle basi di supporto avanzate nel teatro di operazioni afgano.

 

La richiesta è stata quindi assegnata, in data 3 novembre 2011, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il prescritto parere entro il 3 dicembre 2011.

 

Il programma in esame è finalizzato all’acquisizione di una serie di sottosistemi volti ad incrementare il livello di protezione delle posizioni fortificate situate nei teatri operativi, con particolare riferimento a quello afghano.

 

La scheda illustrativa allegata alla richiesta di parere fa espresso riferimento alle posizioni fortificate del tipo FOB (Basi Operative Avanzate, Forward Operating Base/FOB), e FSB (Forward support  Base), e alla necessità di un loro rafforzamento quale presupposto fondamentale per garantire un’adeguata cornice di sicurezza al personale e il miglior espletamento in sicurezza delle operazioni tattiche.

 

Le posizioni fortificate costituiscono un elemento centrale del sistema di controllo dei teatri operatIvi assicurando, in particolare, la disponibilità di luoghi sicuri in territorio ostile o non pacificato completamente e garantendo, nel contempo, la protezione delle linee di comunicazione amiche (LOCs). Le posizioni fortificate, consentono, inoltre, di interdire le LOCs nemiche, ridurre la libertà d'azione, le capacità di movimento, la concentrazione e il trasporto dell'avversario, per costringere gli insorti ad abbandonare le aree più importanti del Paese e/o allontanarli dalle loro fonti di approvvigionamento e di reclutamento. Grazie alle posizioni fortificate è, inoltre, possibile supportare una rete di avamposti proiettati nella zone più sensibili dell'AoR (Area of Responsability).

Come si è verificato in passato in occasioni di campagne di controguerriglia conclusesi favorevolmente, le posizioni fortificate presidi possono, inoltre, conseguire risultati che vanno ben oltre gli aspetti meramente operativi. “Secondo l'affermazione che l'obiettivo di una campagna di counterinsurgency è di ottenere il supporto della popolazione e non conquistare il territorio, le basi possono anche creare le condizioni per la pacificazione dell'area interessata,  attraverso  il  progressivo conseguimento della fiducia degli insediamenti civili nelle aree non ancora completamente sotto controllo”[6].

Per quanto riguarda il teatro Afghano, la Forward Support Base (FSB) di Herat garantisce il necessario supporto operativo alle operazioni aeree della componente ISAF nella Regione Ovest del paese. L’ Aeronautica Militare italiana  in collaborazione assicura la fornitura dei Servizi della Navigazione Aerea, il Servizio A/I aeroportuale, il supporto logistico inclusa la gestione dei sistemi di radio navigazione e telecomunicazioni. Inoltre, all’interno della FSB opera una componente altamente specializzate di Fucilieri dell’Aria che assicura la difesa  dell`aeroporto e delle immediate vicinanze. Particolarmente significative sono le Forward Operating Base di Bala Murghab, e quelle dislocate nell’insidiosa zona del Gulistan e Bakwah.

 

 

Nello specifico, il programma in esame fa espresso riferimento ai seguenti prodotti:

1)               6 Barriere rigide antisfondamento  e 20 del tipo tipo PVAB

Si tratta di protezioni costituite da un telaio contenentei appositi mezzi (3 rebbi d’acciaio) in grado di azionarsi in tempi rapidissimi per fermare veicoli non autorizzati al transito in quanto nemici o non autorizzati. Il sistema è comandabile sia con leve manuali, sia con sitemi a controllo remoto. Le barriere rigide antisfondamento del tipo tipo PVAB assicurano il controllo di una sezione stradale variabile tra i 4. 50 metri e 7.30. la loro caratteristica è l’arresto del veicolo in assenza di danni strutturali.

2)               Moduli telecamera videosorveglianza interna ingressi (6+ 2 opzionali)

Tale modulo risulta costituto da due sottosistemi, il primo, composto da tre telecamere finalizzate al controllo delle operazioni di identificazione per l’accesso alla struttura; il secondo, composto da un gruppo di telecamere a circuito chiuso dotate di un sistema di allarme per segnalare eventuali accessi non autorizzati.

3)               Moduli sistema integrato sorveglianza (3+ 1 opzionale)

Tale modulo di sorveglianza presuppone la presenza di un apparato radar in grado di monitorare un’area particolarmente estesa (circa 15KM) circostante la posizione fortificata; è inoltre necessaria una doppia rete di recinzione metallica fornita di sensori in grado, sia di registrare le variazioni acustiche prodotte da tentativi di scalata, sia di emettere fasci luminosi che, qualora interrotti dalla presenza di intrusioni non autorizzate, emettono un segnale d’allarme.

4)               5 Moduli posto Comando di Force Protection della FOB

Il modulo è composto da un rifugio mobile campale (Shelter) realizzato per ospitare uomini e apparecchiature. È formato da un modulo base dalla forma rettangolare della lunghezza di 20 piedi di elevata resistenza strutturale ed avente particolari caratteristiche di trasportabilità e resistenza. In relazione al citato modulo, la scheda tecnica allegata alla richiesta di parere precisa che il numero e la configurazione delle postazioni dovrà assicurare la ricezione di tutte le segnalazioni proveniente dai diversi moduli predisposti per la segnalazione e prevenzione di minacce esterne con particolare riferimento al modulo di videosorveglianza interna ingressi, alla recinzione perimetrale al sistema acustico per la localizzazione delle sorgenti di fuoco e le torrette a controllo remoto.

5)               Sistemi acustici per la localizzazione delle sorgenti di fuoco (4+1 opzionale)

Tali moduli presuppongono una postazione di comando con funzione di ricezione ed elaborazione dati e una serie di postazioni mobili da dislocare sul terreno in grado di rilevare, possibilmente in maniera continuativa nell’arco delle 24 ore, sorgenti di fuoco indiretto di artiglieria e mortai e sorgenti di fuoco indiretto per munizionamento.

6)               Sistemi Micro Unmanned Aerial Vehicle (UAV) (6+2 opzionali)

Tale sistema Unmanned aerial vehicle, tradotto letteralmente dalla lingua inglese veicolo aereo senza pilota (autonomo o pilotato a distanza) e conosciuto internazionalmente con il suo acronimo UAV, è il termine con cui si definisce la categoria di velivoli che volano senza l'ausilio di un pilota a bordo. Questo tipo di mezzi possono essere completamente automatici (cioè seguire un profilo di volo pre-programmato) oppure possono essere teleguidati a distanza da una stazione fissa o mobile. Vengono ritenuti strumenti molto flessibili che si prestano ad essere impiegati anche nell’ambito di operazioni congiunte (Joint Operation).

Nel caso specifico, la scheda tecnica allegata alla richiesta di parere precisa che il sistema in esame è costituito da un segmento aereo e da un segmento di terra funzionale all’acquisizione delle informazioni assunte durante il sorvolo. È, inoltre, presente, una apposita videocamera installata sul velivolo per la registrazione delle informazioni nella fase del sorvolo.

7)               Sistemi Unmanned Ground Vehicle (UGV) Combat (8+1 opzionali)

Il Sistema Unmanned Ground Vehicle (UGV) Combat è un robot telecomandato avente particolari caratteristiche di segnatura termica, immersione completa e rotazione su se stesso.

Gli Unmanned Ground Vehicle (UGV) Combat appartengono alla categoria dei sistemi d’arma robotici. Tali sistemi (SAR ) si dividono in tre grandi categorie, a seconda dell’ambiente in cui operano: l’aria, la terra, l’acqua. Abbiamo dunque SAR attrezzati per la guerra aerea (UAS – Unmanned Aircraft System), per la guerra terrestre (UGV – Unmanned Ground Vehicle) e per la guerra navale. Questi ultimi si dividono a loro volta in due categorie: di superficie (USV – Unmanned Surface Vehicle) e sottomarini (UUV – Unmanned Undersea Vehicle).

Per quanto riguarda le caratteristiche del sistema, la scheda tecnica allegata alla richiesta di parere precisa che il mezzo in esame è rappresentato da un vettore costituito da un robot avente determinate caratteristiche di peso, velocità ed autonomia e trasportabilità e da una unità di controllo, costituita da una stazione di controllo portatile avente i requisiti necessari per la ricezione e trasmissibilità delle informazioni acquisite dai sensori posti sul veicolo. Il sistema dovrà, inoltre,essere dotato di un idoneo supporto idoneo all’installazione dell’armamento individuale e di reparto e di un idoneo sistema per il caricamento automatizzato del munizionamento necessario a consentire lo svolgimento di operazioni di fuoco.

La scheda tecnica allegata alla richiesta di parere non reca informazioni in merito al sottosistema “per la sorveglianza di sedimi aeroportuali” inserito anch’esso nel programma in esame.

La durata prevista del programma, come riferisce la scheda illustrativa, è di 3 anni a partire da 2011.

Il costo del programma è stimato complessivamente in 56,3 milioni di euro, che graveranno sui capitoli di Ammodernamento e Rinnovamento dello Stato di previsione del Ministero della difesa. Gli oneri saranno ripartiti secondo le seguenti modalità:

 

 

E.F.

2011

2012

2013

Totale

Milioni

15,2

30,07

10.4

56,3

Al riguardo, si osserva che la nota illustrativa al programma in esame non fornisce informazioni in ordine ai costi dei sopra richiamati sottosistemi. Inoltre, non vengono fornite indicazioni sull’eventuale articolazione della realizzazione del programma in diversi moduli di consegna e sulle modalità con le quali si procederà all’individuazione dei soggetti realizzatori del programma. La scheda tecnica allegata alla richiesta di parere precisa, invece, che il contratto di acquisizione dei sottosistemi dovrà includere, tra l’altro, un corso di addestramento per istruttori di operatori e manutentori delle Forze armate. Precisa, altresì, che tutti i sottosistemi oggetto del programma in esame dovranno essere in grado di interagire con gli altri assetti di protezione delle basi fortificate FOB/FSB.

Si segnala che la Nota aggiuntiva allo Stato di previsione del Ministero della difesa per il 2011, pubblicata nel mese di marzo, non reca alcuna informazione in ordine allo stanziamento per la presente acquisizione. Viceversa, la Nota aggiuntiva per il 2012, cita il programma in esame tra quelli appartenenti alla componente terrestre (II-1.20) senza però quantificarne i relativi costi.

Il programma non prevede una cooperazione internazionale.

Per quanto concerne i settori industriali interessati dal programma, si segnalano prevalentemente quelli dell'optoelettronica, della meccanica e della robotica.


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[1]    Precedentemente all’approvazione della legge n. 436 del 1988 il finanziamento di tutti i programmi di armamento avveniva con apposite leggi. In particolare, negli anni settanta, al fine di assicurare un significativo ammodernamento dei mezzi a disposizione delle singole Forze armate, furono approvate le cosiddette leggi “promozionali” (leggi n. 57 del 1975; n. 38 del 1977; n. 372 del 1977) che consentirono, tra l’altro, l’acquisizione di mezzi come i carri Leopard, le fregate classe Maestrale e il velivolo Tornado.

[2] Network Enabled Capability NATO Feasibility Study

[3]Sia il NCW (Network Centric Warfare) che il NEC fanno riferimento al concetto di sfruttamento dell'Information Technology per la creazione di una rete in grado di operare come moltiplicatore di forza per gli assetti coinvolti in un'operazione. Di fatto il concetto NCW, introdotto dagli Stati Uniti, corrisponde a un approccio più radicale, basato su un'acquisizione di capacità netcentriche rapida e diffusa, destinata a trasformare in tempi brevi l'intero strumento militare. Il NCW si base sulla costruzione di un unico sistema di sistemi di dimensioni scalabili, che comprenda il software, le comunicazioni e una serie di sottosistemi per ciascuna delle funzioni richieste. Il NEC, di origine britannica, punta all'acquisizione delle stesse capacità attraverso un'evoluzione graduale e sostenibile, adattando parte delle piattaforme e dei sistemi attuali all'uso in ambiente NCW in attesa del completo rinnovamento.

[4]Il VeicoIo Tattico Medio Multiruolo - VTMM, (anche noto come Multi-role Medium Tactical Vehicle - MMTV o KMW Grizzly o MPV - Multi Purpose Vehicle), è un mezzo blindato medio di nuova generazione prodotto da Iveco Defence Vehicles.

[5]    Contratto n. 754 della Direzione generale per gli armamenti terrestri stipulato il 23-12-2004 con la Società Iveco per l’acquisizione di n. 1.150 VTLM “Lince”.

[6]“   Le fortificazioni nella controguerriglia” in Rivista militare n. 4 del 2007